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ASSERVIMENTO.
CAPITOLO 1.
Preparativi per le vacanze, suo marito le diceva, tesoro su perchè non metti questo in valigia. Ma figurati sei matto è indecente, ma dai è estate lo hai messo una sola volta, magari una serata fuori sarebbe carino che ti mettessi qualcosa di sexi, ma dai ti ricordi come mi sono vergognata quella volta che me lo hai fatto indossare tutti mi tenevano gli occhi addosso e quei commenti che alcuni hanno fatto al ristorante ho sentito che pensavano fossi una puttana. Patrizio lo mese nella valigia lo stesso, lo copri con altri e ci mise anche due microbikini che aveva comperato, sperando li mettesse per andare in spiaggia, sua moglie era bella e faceva girare la testa a molti e a lui eccitava vederla guardata e desiderata, anzi fantasticava che qualcuno la scopasse insieme a lui in due lo aveva detto una notte mentre facevano sesso e lei si era arrabbiata.
Pronti per la partenza con la sua amica Barbara, dovevano passare a prendere lei e suo figlio. Tutto pronto e poi una telefonata. Patrizio era li al telefono e Manuela pensava non si sarebbe piu’ partiti, un impegno. Alla fine si era quasi cosi’. Patrizio le si rivolse dicendole tranquilla cara vi accompagno poi mi riposo e ritorno, devo sbrigare della cose di lavoro e appena finito vi raggiungero’. Cosi fecero.
Uffa che barba, in vacanza e stare male, cosa avro’ mangiato che mi ha fatto male. Manuela, era annoiata ma quel mal di pancia la infastidiva.
Una vacanza senza suo marito, ecco perchè era stata male lui sarebbe stato attento a scegliere i crostacei giusti magari quelli non erano freschi.
Le iniezioni, fare tre inzieoni al giorno per tre giorni, e quel fastidio continuo, oltre al fastidio di fare le iniezioni, la sua amica Barbara gli propose e ne è pentita di fargliele fare da suo figlio che è bravo, ha imparato con lei quando fu ammalata e dovette imparare visto che all’epoca non vi erano scelte, non avevano nessuno, erano soli e pagare qualcuno per le iniezioni era impensabile.
Sebastiano era un ragazzo taciturno, sempre a studiare, diceva che avrebbe fatto il medico, un po’ sovrappeso, alto e forte, non un adone comunque. E non parlava quasi mai, non dava confidenza a nessuno.
Entro’ in stanza, manuela era stesa sul letto, sudava, non stava per nulla bene, appena entrato le disse: Ciao sono venuto per l’iniezione, girati. Manuela era imbarazzata, si giro’ abbassoo’ leggermente la mutandina scoprendo la parte alta della natica.
Sebastiano gliela strattono’ e la fece calare scoprendole totalmente le natiche, Manuela fece per parlare le diede uno schiaffo sulla natica, che la zitti’. E via ecco fatto, senti’ che le massaggiava la natica, l’iniezione era stata fatta, nemmeno se ne era accorta.
E in silenzio se ne ando’! la lascio’ cosi con le natiche scoperte e lei non oso’ muoversi per un po’. Poi ando’ in bagno, cercando di fare i suoi bisogni, si sentiva turbata, umiliata. Ma era bagnata, perchè essere trattata cosi rudemente l’aveva fatta bagnare? Si diceva che era malata, oppure era anormale non le era mai capitato, oppure qualcosa nella sua adolescenza, che aveva rimosso, pensieri che non voleva tornassero alla superficie.
Tre iniezioni al giorno aveva detto il medico, si disse che poi quando tornava gliene diceva quattro e sistemava quel piccolo prepotente che si stata prendendo per un adulto e anche un medico, che invece era solo un ragazzino ambizioso e nulla di piu’.
Erano passate otto ore, era di sera tardi, la seconda iniezione del ciclo di quel giorno, poi dall’indomani sarebbero state tre, la prima la mattino alle 7,00. Adesso erano le 23, e Sebastiano aveva preparato il calendario e fatto consegnare da sua mammma Barbara a Manuela, e quest’ultima ipotizzo’ che il ragazzo si sentiva in colpa per il suo comportamento.
Sebastiano entro’ nella sua stanza senza bussare, le ordino’ di girarsi, Manuela zitta lo fece si abbasso’ leggermente le mutandine, che pero’ Sebastiano questa volta le abbasso’ con uno strattone di piu’ fino alle caviglie. Manuela non osava dire nulla, soggiogata, rossa sentiva le guance infiammate.
L’iniezione venne fatta rapidamente, poi Sebastiano le disse di non muoversi, che le avrebbe fatto un clistere, Manuela tento’ di girarsi e di protestare, ma lui la tenne ferma era pesante e forte. E le disse con tono che non ammetteva repliche di stare immobile che tutto questo era per il suo bene. Riusci’ a infilare qualcosa nel suo retto, una cannula era unta con qualcosa che ne aveva agevolato l’introduzione, e poi il liquido caldo che entrava invadendola.
Manuela era totalmente scioccata incapace di qualsiasi reazione. Sebastiano sfilatele del tutto le mutandine, senza che Manuela si opponesse, la fece alzare e la accompagno’ al bagno, le disse con tono che non ammetteva repliche “liebrati”. Manuela si sedette sul vater e lo guardo’ supplice chiedendogli di uscire, ma lui le rispose che doveva verificare le sue feci. E lei oramai pur tenendo lo sfintere stretto aveva lo stomaco che le imponeva di liberarsi. E si arrese colma di vergogna e rossa in volto sudata per lo sforzo si libero’ quasi con soddisfazione.
Sebastiano appena ebbe terminato le impose di togliere il reggiseno unico indumento che ancora portava e di entrare nel vano doccia. Osservo’ il liquido scaricato nel vater, e poi ando’ alla doccia imponendo a Manuela di lasciarsi lavare da lui. Con il getto della doccia la lavo’ accuratamente e la insapono’ per bene il culetto, la vezzeggiava come una bambina, brava cosi vedi che adesso stai meglio?
Manuela annuiva e il sentirsi toccare la eccitava e comunque stava meglio come se il clistere fosse stato piu’ efficace delle iniezioni.
Si eccitava sotto il tocco di Sebastiano il quale se ne accorse e la masturbo’ fino a portarla sull’orlo dell’orgasmo poi all’improvviso si fermo’… nooo usci’ dalla bocca di Manuela. Che cosa ? fece Sebastiano dai su sei abbastanza pulita adesso a nanna. Manuela testa bassa con vergogna segui’ Sebastiano lui l’aiuto’ a coricarsi a letto, poi le disse: non voglio che tu ti masturbi, quindi ti lego i polsi alla spalliera e con delle manette che Manuela non aveva visto che precedentemente doveva aver appoggiato vicino al letto le fisso’ alla spalliera.

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CAPITOLO 2.
Una notte agitata, solo verso le 5 del mattino si è addormentata vinta dalla stanchezza. Alle sette puntuale arriva Sebastiano, che la libera e la fa stendere a pancia in giu’ lei oramai come una bambola di pezza subisce senza muoversi, è ancora stordita dalla nottata. L’iniezione viene fatta e poi di nuovo una cannula per il clistere le entra nel culetto e li si sveglia. No ti prego no ancora un cliestere… si lamenta, una pacca sulla natica la zittisce e lei allora tace e subisce.
Dopo la porta in bagno la fa liberare, e la lava, ma la tocca eccitandola nuovamente e poi si ferma prima che giunga all’orgasmo rendendola frustrata per il mancato piacere e Manuela dimentica di ogni dignitià lo supplica di farla godere. Lui inflessibile le dice che tutto questo è per il suo bene serve a sollecitare i vasi sanguigni ma se raggiunge l’orgasmo l’efficacia della cura risulterebbe inutile, lui deve portare a termine la cura per il suo bene. La fa sedere sul bidè, le fa alzare le gambe e aprirle, poggiando i talloni sul bidè poi le dice che l’avrebbe depilata per renderla piu’ ricettiva e per motivi di igiere sarà piu’ facile lavarla. Manuela non riesce a ribellarsi. Prima con la forbice le accorcia il pelo, poi le passa una crema depilatoria e infine con una spatola asporta il tutto, qualche pelo rimasto lo finisce con il rasoio da barba trilama, di sicurezza e con mano ferma e delicata la rende glabra anche nel solco delle natiche. Manuela ora si sente ancora piu’ nuda. È piena di vergogna ma la sua vagina cola umori. Allora Sebastiano le interrompe l’eccitazione con dell’acqua fredda la rilava la asciuga e la riporta al letto. Le ordina di non toccarsi o la sculaccerà. Manuela sta zitta resta nuda solo coperta da un lenzuolo.
Sua figlia verso le nove viene a trovarla da quando lei sta male non l’aveva ancora rivista sia Barbara che Sebastiano le avevano detto di lasciarla riposare.
Le da un bacio le chiede se si sta riprendendo, Manuela dice alla sua bambina di non preoccuparsi che sta benissimo. Ancora due giorni a tornerà in spiaggia con lei. Un altro bacio e la piccola se ne va in spiaggia accompagnata da Barbara.
Nel pomeriggio seconda iniezione del giorno, e clistere, ma questa volta Sebastiano la costringe a rimanere ferma per almeno 5 minuti prima di andare a liberarsi dopo il solito rituale lavaggio-masturbazione e anche questa volta le blocca l’orgasmo, Manuela piange di frustrazione, ma Sebastiano è irremovibile, passano quindi tutto il periodo della cura e arrivano all’ultima iniezione, con il successivo clistere, e Manuela oramai non osa nemmeno fiatare obbedisce e basta ad ogni ordine di Sebastiano.
Solo che questa volta le dice la terapia è finita con oggi, sono le 23 e ora vedrai che potrai godere. Manuela eccitata dalla masturbazione appena lavata viene presa per mano da Sebastiano che la mette stesa sul letto, la porta l’aveva chiusa a chiave e le sale sopra schiacciandola, le fa aprire le cosce Manuela è bagnata e totalmente inerte e lui appoggià il glande e la penetra lentamente nella sua passera inondata di umori e desiderosa si godere.
Come si muove dentro di lei Manuela inizia ad ansimare si è trattenuta a lungo, e lo supplica di andare piu’ forte, e Sebastiano la stantuffa e Manuela ha il suo primo orgasmo, poi lui continua a limarla a lungo e lei gode altre due volte prima che Sebastiano la inondi con il suo seme. Ha goduto questo ragazzo l’ha presa e ha fatto di lei un giocattolo e a lei è piaciuto.
Al mattino seguente, Manuela si era svegliata Sebastiano era ancora accanto a lei mio dio penso’ cosa mi è successo, cosa ho combinato. Doveva rientrare a casa partire da li. Non poteva aver avuto rapporti con quel ragazzino. Ando’ sotto la doccia dove ripensando a come aveva goduto si disse sono solo una troia, mio dio sono una puttana. E si mise a piangere.
Uscita dalla doccia con l’accappatotoi ando’ in cucina, si fece un caffè, era sconvolta. Non sapeva cosa fare allora provo’ a telefonare al marito, lui le rispose, volle sapere come stata, lei era piangeva, e lui si preoccupo’ gli chiese se stava ancora male, lei disse di si. Voleva rientrare. Patrizio era preoccupato le disse che stava per finire le cose e sarebbe venuto a raggiungerla fra due giorni. Se non si riprendeva sarebbero rientrati a casa.
Barbara arrivo’ in cucina, ciao le disse, come ti senti stai meglio oggi puoi venire in spiaggia, cosi riprendiamo la vacvanza. Barbara e lei anche se erano amiche da tanto tempo lei adesso era in imbarazzo, non sapeva come affrontare il discorso, Barbara ho chiamato Patrizio, gli ho chiesto di venirmi a prendere non ce la faccio a restare. Beh sei guarita no? Le ribattè Barbara una piccola intossicazione alimentare e nemmeno tanto grave su dai.
Non è per questo, barbara, sai è successo che insomma io, come dire, Sebastiano è andato oltre il dovuto nella sua diciamo cura.
Barbara la guardo’ lo so’, ti ho sentito godere stanotte e come ti piaceva il suo randello, e poi mi ha permesso di filmarti. Sei proprio una che gode come una cagna in calore, altro che mammina e moglie tutta casa e chiesa.
Barbara sorrideva e il suo tono è scherzoso.
Come filmato, si le disse Barbara guarda e preso il suo telefono le fece vedere dei filmati di lei, mentre veniva montata a pecorina da Sebastiano, Pero’ è un torello il mio ragazzo.
Ma ma come è orribile lo trovi divertente? Mio dio ma se sapevi perchè non lo hai fermato?
Ma dai ti seri fatta una scopata e hai goduto come probabilmente da tempo innumerevole non godevi e poi Sebastiano deve fare le sue esperienze non credi?
Manuela era senza parole.
Due giorni e poi Patrizio sarebbe venuto a prendere la sua mogliettina e sua figlia. Nel frattempo doveva restare lontata da Sebastiano. Sua figlia Giada, era felice che stesse meglio, andarono in spiaggia per non far star male la bambina, la quale era molto attaccata a Barbara la chiamava zia. Non doveva dar adito a che succedessero altre cose.
In spiaggia, ovviamente non poteva evitare Sebastiano, lui era sempre li. Decise di fare il bagno con Giada e anche barbara anche se avrebbe voluto avere un maggior sostegno da Barbara, pero’ poi pensandoci si disse che se lei avesse avuto un figlio maschio magari avrebbe pensato come lei e non gliene voleva. Uscirono dall’acqua, e si stesero ad asciugarsi, l’atmosfera era rilassata.
Sebastiano era li steso che leggeva, poi ad un certo punto disse abbiamo qualcosa da bere?
Barbara gli disse che vi era una bottiglia termica di acqua, allora Sebastiano chiese se gliela passava, Barbara rispose chiedi a Manuela io vado alle toilettes.
Manuela mi porti la bottiglia, e per non sembrare sconveniente Manuela si alzo’ e gli porto’ la bottiglia, lui le prese la mano e le disse: Manuela, siedi qui accanto a me, Va… bena sposto la sdraio rispese lei. No siediti qui a terra accanto a me. Giada era presente e quindi non voleva fare scene, si sedette ai piedi di Sebastiano, lui allora inizio’ a interrogarla:
Allora Manuela, oggi che sensazioni hai, nessun fastidio? Sensazioni di bruciori.
No non ho nulla sto bene grazie.
Bene dimmi sei andata di corpo stamattina?
Io beh veramente no.
Sebastiano pareva interessato alla sua salute ma lei sapeva che non era cosi. Ma cercava di rispondere per via della presenza della figlia e per non darle adito a pensare.
Allora bisognerà controllare che non ci siano dei postumi e altre cose che possono avere influito sul tuo organismo,bisogna essere prudenti. Ad ogni modo cosa avete portato da mangiare?
E Manuele gli fece l’elenco.
Lui no no, non va bene per te queste cose dopo quello che hai avuto. Dovresti mangiare solo riso in bianco ancora per qualche giorno e minestina alla sera, poi al massimo un’insalata condita con limone e poco olio, niente sale.
Giada era estasiata di fronte a Sebastiano, e disse alla sua mamma.
Mamma che fortuna che abbiamo con noi Sebastiano lui si che sà occuparsi di chi sta male. Che bravo. Meno male.
Disse a Manuela che l’avrebbe riaccompagnata a casa, era meglio che si facesse da mangiare qualcosa e lui avrebbe controllato. Tanto Giada puo’ restare con mia mamma. Va bene per te Giada?
Certo, voglio che la mia mamma stia bene e meglio che vada a casa aggiunse Giada. Nel frattempo arrivo’ Barbara che aveva sentito le ultime frasi. Si disse barbara forse è meglio cosi Seba si puo’ occupare di te, e vedere che tu possa stare bene, cara Manu cerca di essere una paziente obbediente.
Si mamma rincaro’ Giada, mi raccomando sii una paziente obbediente, ripetendo la frase di Barbara per lei ogni cosa diceva Barbara era vangelo.
Manuela sentiva la paura dentro di se, le frasi sii obbediente le misero un certo formicoilo al ventre come avessero un potere di farla sentire sottomessa ed eccitata. Era diventata matta. Eppure il costume nel cavallo si stava bagnando, barbara se ne accorse lei era seduta a terra davanti alla sedia di Seba. E lo fece notare a Seba, bisbigliandogli all’orecchio. Manuela si mise il pareo e si accinse a seguire Sebastiano come un animale va al macello, zitta sguardo basso, consapevole del proprio turbamento, aveva in se un contrasto desiderio di godere e di fuggire, Barbara le diede varie cose da portare a casa borse e altro tenendo solo l’indispensabile, e le sussurro’ all’orecchio sai Manuela, credo tu sia proprio nella tua giusta dimensione essere servizievole, è nella tua natura, una brava servetta sottomessa. Questa dichiarazione mise in subbuglio il basso ventre di Manuela che arrossi’ all’affermazione della sua amica. La quale con discrezione dandole un bacio sulla guancia per salutarla, le passo’ la mano sul sesso facendola fremere ulteriormente.
Arrivati all’appartamento, Manuela tento’ di cercare rifugio in bagno, ma Sebastiano la trattenne, le disse ora spogliati di tutto e vieni in camera. Manuela lo segui’, si tolse tutto, rimase nuda e con la sua intimità depilata si vedeva che era bagnata. Lui le accarezzo’ dolcemente una guangia, e le parlo’ dolcemente coccolandola, le disse che se era eccitata non doveva fuggire le sue reazioni ma ora era necessario stare attenti anche alla salute lui avrebbe cura di lei. Immobile Manuela si lasciava fare non aveva nè la voglia di ribellarsi anche se si diceva che non era bene tradire il marito che era una cattiva donna una cattiva madre e solo una sgualdrina e che pero’ desiderava cosi tanto godere.
Sebastiano la femettere in ginocchio sul letto, le fece prendere una posa che fosse di offerta, la testa sul materasso appoggiata ai suoi avanbracci, le gambe aperte il culo ben sollevato, Manuela si lasciava guidare, poi senti che con qualcosa di fresco la toccava sulla sua rosetta e la lubrificava le inseri’ un dito, per ungere bene l’interno, poi con due ancora del lubrificante lo sentiva con due tre dita si le piaceva essere cosi’ passiva abbandonata solo in attesa. La sua fica era aperta e bagnata avrebbe tando desiderato la prendesse ma non osava chiederlo, sapeva che le avrebbe infilato il suo poderoso cazzo nel culo oddio penso’ sono una troia, una puttana disposta a tutto per godere.
Sotto la carezza si dimenava, e chissà dove aveva imparato questo ragazzo cosi giovano a far godere una donna matura ma ovviamente con poca esperienza come lei. Le aveva con le mani allargato bene il culo. Poi appoggio’ il suo glande lei si rilasso’ e lui lentamente penetro’ con la cappella si fermo’ lei ebbe un sospiro era grosso piu’ grosso di quello di suo marito. Voglio che mi dici cosa senti troia, le disse Sebastiano tutte le sensazioni.
Si io mi sento molto troia, mi sento piena e riempita, è molto grosso e lo sento mi pare che mi stia dilatando.
Brava lo senti bene che è grosso. È piu’ grosso di quello di tuo marito?
Si si è piu’ grosso di quello di mio marito.
Nel frattempo oltre a iniziare a muoversi in lei, le toccava con una mano il clitoride e con l’altra le triturava un capezzolo. La pompo’ per lungo tempo e Manuela ebbe piu’ di un orgasmo prima che lui arrivasse al godimento, ma lui le usci’ dal culo e la obbligo’ a prenderlo in bocca, per ricevere tutto il suo seme imponendole di berlo tutto, lei sottomessa obbedi’… le fece aprire la bocca e lei lo fece.
Sei obbediente Manuela e fino a che lo sarai ti trattero’ bene .
Grazie rispose lei, poi la porto’ in bagno la fece sedere sulla tazza e lei ovviamente con la stimolazione che aveva avuto si libero’ senza osare chiedere a Sebastiano che se ne andasse, lui rimase li fino a quando fini’ di liberarsi, poi le disse di non fare nulla, prese la carta la passo sul suo buchetto la fece poi entrare nella doccia, lei era rossa anche se lui aveva già una volta controllato le sue feci si vergognava. Sebastiano controllo’ le feci, poi le disse che forse sarà il caso di fare un clistere magari domani prima di andare in spiaggia. Manuela non rispose lui la fece mettere in ginocchio e la lavo’ per bene massaggiandole con attenzione il buchetto arrossato. Prese una crema lenitiva e gliela passo’ sull’ano. Facendola fremere di vergogna e desiderio.
Poi la fece stare nuda e andare in cucina a preparare da mangiare per entrambi. Le disse che lo stare nuda è benefico per la salute, e non voleva sentire repliche. Lei oramai non osava ovviamente ribellarsi. Dopo che ebbero mangiato del riso in bianco la prese per mano la porto’ in bagno le fece lavare i denti e la costrinse a coricarsi, le disse che era meglio che riposasse un po’. Nel frattempo la coccolava come una bambina e piano piano accarezzandola la fece eccitare era già bagnata dopo poche toccatine. Lui diceva che era una bella porcellina. E sorrideva lei prese ad accarezzargli il pene che era turgido, e poi piano piano impugnato a segarlo, a Sebastiano piaceva che decise di farle sentire che apprezzava la sua iniziativa mettendole la lingua in bocca, Manuela era oramai succube dell’autorità che questo ragazzo aveva su di lei e ricambiava. Manuela godette e lui era ancora duro. Le disse su da brava Sali sopra. E lei lo fece si impalo’ sul quel palo di oltre 22 cm. E grosso almeno un terzo in piu’ di quello del marito. E godette ancora con un orgasmo sconquassante.
Dopo la lascio’ riposare Manuela si addormento’.
La sveglio’ verso le quattro, lei si desto’ aprendo i suoi occhi assonnati, la fece alzare e la bacio’ , vatti a lavare poi quando rientra mamma e Giada sarebbe carino che tu iniziassi a preparare qualcosa per la cena, loro saranno cotte dopo una giornata di sole. Si va bene rispose Manuela. Era sempre lei che faceva comunque abitualmente le faccende domestiche incluso cucinare quando erano assieme, solo quest’ultimo periodo che era stata male, non aveva fatto nulla.
Alla sera vestita con un vestitino leggero estivo e senza intimo che Sebastiano le aveva impedito di indossare Manuela aveva preparato la cena, mentre Barbara e sua figlia erano in camera a riposarsi dopo aver fatto la doccia.
Uscirono a fare una passeggiata, sul lungo mare, Tutti e quattro, Manuela si sentiva in imbarazzo di non avere intimo sotto, il suo vestito leggero se si guardava in controluce si poteva intuire non avesse nulla sotto. E lei si sentiva nuda, imbarazzata e ad ogni modo sempre elettrizzata. Avrebbe voluto rientrare subito per sfuggire quell’imbarazzo, e soprattutto magari calmare l’eccitazione chiudendosi in bagno e masturbandosi, aveva preso la risoluzione di non farsi piu’ toccare da Sebastiano, certo i propositi sono sempre buoni poi bisogna mantenerli.

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CAPITOLO 3.
Due giorni,e Patrizio arrivo’, Giada era felice di vedere suo padre, la mamma invece adesso non sapeva cosa fare, digli tutto?
E poi fare un casino? E la sua amica Barbara? Avrebbe perso un’amica? Mio dio che casino, alla fine disse che essendo stata male non se la sentiva di restare avrebbe preferito rientrare a casa con il marito. Avrebbero lasciato Giada affidata a Barbara che le voleva bene come ad una figlia.
Alla sera partirono, Patrizio si era riposato a sufficienza per guidare al viaggio di ritorno. In fondo non era nemmeno tanto lungo, unico rischio era che ci fosse traffico periodo di vacanze.
Al ritorno a casa, dopo 6 ore di viaggio a causa di un tamponamento in autostrada che aveva provocato un ingorgo con 4 ore di coda ma finalmente arrivarono esausti.
A letto si addormentarono di colpo, stanchi, i bagagli a domani, magari ci penserà Conchita la donna che faceva i lavori in casa delle pulizie tutte le mattine.
Al mattino Patrizio dovette alzarsi comunque per causa del suo lavoro, e parti’ lei rimase a letto a poltrire fino a tardi.
Conchita la sua cameriera sud americana, era entrata e aveva iniziato a lavare i piatti sporchi che il Signor Patrizio aveva lasciato prima di partire dopo la colazione. Manuela aveva lasciato tutto nell’ingresso, e Conchita aveva preso i bagagli portati nella lavanderia, li disfo’, c’era anche il telefono di Manuela. Si sentiva che arrivavano dei messaggi, Conchita disfando i bagagli di Manuela trovo’ il vestitino rosso che era sul fondo e i due costumini che nemmeno Manuela aveva avuto il tempo di vedere non era arrivata a disfare completamente la valigia.
Pero’ si disse guarda un po’ questa che nasconde bene il suo gioco tutta morigerata e perfettina, che mi diceva che avrei dovuto vestirmi in modo piu’ adeguato quando venivo al lavoro. Pensa un po’. Curiosa prese il telefono e altra sorpresa la sua amica Barbara le aveva mandato dei messaggi e le foto di lei con Sebastiano, e i filmati.
Pero’, eh beh penso’ Conchita ma guarda un po’ scarico’ tutta la sua galleria di foto, tutti i messaggi e tutti i suoi indirizzi di contatti. E se li salvo’ salvo poi divertiricisi.
Manuela si sveglio’ stanca confusa, doveva andare in bagno, sola si disse che alla fine le mancava qualcuno che la portava al bagno, Sebastiano le mancava i suoi ordini, si masturbo’ sotto la doccia. Aveva una borsa che le aveva dato sua figlia Giada e le disse un regalo mamma,me le ha date Sebastiano, riviste, non le aveva guardate, quella mattina apri’ la borsa e sorpresa riviste a fumetti sado maso, di autore, storia di O a fumetti, la sfoglio’ e si eccito’, accidenti era matta doveva smetterla. Vado a prendere un caffè.
Scese, Conchita era li sotto stava rassettando casa, non vi era molto da fare, Le diede il buongiorno Conchita le rispose Buongiorno, aveva un sorriso ironico, le disse come va? Dormito bene?
Si certo grazie, Manuela aveva sempre tenuto le distanze con la donna delle pulizie, si fece il caffè, Conchita si sedette accanto a lei, ne prendo uno anch’io grazie, Manuela resto’ di sasso ma come chi si crede di essere questa ma non replico’, era bagnata e servi’ il caffè alla sua cameriera, si sedette e prese a sorseggiarlo.
Conchita le si avvicino’ e le disse dandole del tu: Allora Manuela passata una bella vacanza?
Eh io si si certo … era imbarazzata perchè passava al tu, che sfacciata,
Sei rientrata presto, come mai?
Io non sono stata bene e lei, (volendo farle notare di non darle del tu) come ha passato questo tempo.
Beh io non sono mica una borghesuccia che il marito mantiene come te, devo lavorare.
Manuela era scioccata dall’atteggiamento di Conchita e le disse ma come si permette di dire queste cose…
Eh si cara la mia troietta mi permetto.
Manuela era basita non sapeva cosa rispondere voleva arrabbiarsi ma lo sguardo severo di Conchita la metteva a disagio.
Conchita le mise il telefono davanti e le fece vedere il filmato dove lei si faceva prendere da Sebastiano.
Rossa in volto non sapeva dove mettersi.
Conchita le disse allora la mia troietta ha capito se non vuole che porto questo in giro e con un minorenne sarà carina con la sua Conchita siamo d’accordo?
Ma senta Conchita, io quanto vuole per cancellare quel filmato.
Ohh no, non soldi, voglio te.
Manuela non sapeva cosa dire era senza parole. Ma appena si era ripresa le disse ma sono stata violentata, non è colpa mia.
Allora non hai capito troia, a me non frega nulla e dalle immagini risulta che ti diverti perchè sei una troia quindi ora sarai la mia schiava e la mia cagna, oppure mando questo filmato a tutti i tuoi amici e parenti, inoltre se arriva alla polizia che hai fatto sesso con un minorenne cosa credi che ti succederà, lo scandalo ti porterà in carcere. Allora cosa scegli?
Si, io si accetto di essere sua. Rispose Manuela e nel suo ventre vi erano sensazioni incredibili, si stava eccitando come quando doveva sottomettersi a Sebastiano.
Bene ora mettiamo tutto in chiaro, sarai la mia schiava, per rivolgerti a me dovrai chiamarmi padrona, se ti do un ordine tu obbedisci senza discutere, in qualsiasi luogo e senza pensarci due volte, sei mia e faccio di te quello che voglio. Se mi devi fare delle domande mi devi chiedere il permesso, starai sempre nuda in casa e ti vestirai come ti ordinero’ per uscire, ti mettero’ un marchio che sancisce la mia proprietà su di te, ora tu mi scriverai una lettera nella quale definendoti la troia masochista che sei con desiderio di sottomissione mi implori di diventare la tua padrona.
E’ tutto chiaro?
Io credo di si
Uno schiaffo le arrivo’in volto, allora?
Si si
Si chi?
Si Conchita.
No non ci siamo spogliatii togliti quella vestaglia e appoggiati sul tavolo.
Manuela obbedi,, e ricevette la prima sculacciata da Conchita.
Devi sempre dire Si Padrona, e poi ringraziare se mi occupo di te come adesso. Ringrazia la tua Padrona che si occupa di educarti.
Si Padrona, mi scusi e grazie di occuparsi della mia educazione. Conchita smise, e le passo’ una mano sul sesso di Manuela che era bagnato la masturbo’ fino a farla godere, poi la fece inginocchiare davanti a se. E le chiese nulla da dire.
Grazie Padrona di avermi fatto godere.
Conchita le diede le sue dita da leccare, puliscimi dei tuoi succhi troia. E obbediente e sottomessa Manuela leccava le dita di Conchita, e aveva goduto di tutto questo anche se era doloroso psicologicamente, doveva ammetterlo era una troia masochista.
Bene allora cominciamo con un po’ di regole le disse Conchita, tu starai sempre nuda se non ti ordino di vestirti;
Capitooo?
Si Padrona rispose prontamente Manuela certa che voleva una risposta.
Ma Padrona come faro’ con la famiglia… mio marito.
A tuo marito parleremo stasera deve essere al corrente della tua condizione, da questo momento sei mia e se lui preferisce vederti in galera allora pazienza…
Noo vi prego Padrona.
Allora mi aiuterai a convincerlo con una seria dimostrazione di quello che sei.
Si Padrona, grazie Padrona. Bene le rispose Conchita fai le pulizie vado a controllare il tuo guardaroba e quando scendo deve essere tutto pulito ed impeccabie che sia Chiaro.
Si Padrona rispose Manuela.
E si mise immediatamente all’opera.
Conchita salita di sopra frugo’ bene in tutte le sue cose, fece un paio di sacchi dell’immondizia con tutte le sue caste mutande e collant… da buttare nella spazzatura. Era passata un’ora scesa Conchita venne a verificare il lavoro di Manuela, era soddisfatta, Manuela era sudata, e Conchita decise che doveva parlarle, Senti Schiava, ora vedi questi due sacchi sono piendi delle tue mutande e collant e altri indumenti che ti sono proibiti. Dovrai sempre indossare gonne corte, scarpe con il tacco, e indumenti intimi solo se sono autorizzati da me. Quindi porta questi nel garage li farai consegnare in dono in quei bidoni di raccolta indumenti. Ho tenuto questo vestito rosso, suppongo lo hai usato al mare?
No no, io l’ho usato una volta a capodanno con mio marito ma è stato cosi terribilmente imbarazzante, mi prendevano per una puttana.
Beh lo sei, basta vedere i filmati di come ti sei fatta scopare da un ragazzino, cosa diresti di essere se non una puttana?
Si Padrona ha ragione.
Ricorda che ho sempre ragione.
Si Padrona.

Allora io adesso vado, ci vediamo stasera appena arriva tuo marito, gli dirai tutto e mi mando un sms io arrivo, mi aprirai nuda in ginocchio accanto all’ingresso per aprirmi, mi saluterai prosternandoti da brava schiava baciandomi le scarpe, poi mi consegnerai la lettera in cui mi supplichi di essere la tua Padrona, e a quattro zampe mi porterai da tuo marito che ci aspetterà qui, mi farai accomodare tuo marito dovrà firmare la lettera, e poi parleremo del nostro nuovo rapporto. Ah leggiti il fumetto sado maso che hai in camera fai ricerche su internet, voglio una lettera ben fatta di richiesta di sottomissione. Poi la tocco’ trale cosce Manuela era bagnata, le disse: non dive masturbarti in mia assenza, ti voglio bagnata stasera. Ah cagnetta, il mio nome è Signora Consuelo Alma De Vigo, a cui indirizzerai la lettera, Ciao cagna a stasera.
Si Padrona, Arrivederci Padrona.

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CAPITOLO 4
Manuela era bagnata eccitata e desiderosa di godere ma la Padrona le aveva proibito dover resistere fino alla sera sarebbe stata dura, si vergognava certo ma non riusciva a non essere eccitata per la sua condizione prendendo coscienza del suo essere piu’ nascosto fino ad allora.
Sali’ lesse questo fumetto sado maso eccitandosi, poi inizio’ delle ricerche su internet, per cercare ispirazione su come impostare la sua lettera, inizio’ a scrivere ma poi non le pareva buona, era incerta ed insicura.
Alla fine provo’ a dirsi che doveva comunque farne una anche se imperfetta, non voleva essere in difetto, e inizio’ con il rivolgersi rispettosamente con il suo vero nome della cd. Conchita:

Illustrissima Signora Consuelo Alma De Vigo,
Sono Manuela Rosini coniugata Melori, mi rivolgo rispettosamente a lei, perchè nelle mie fantasie sessuali, ho scoperto recentemente desideri di sottomissione, che mi fanno eccitare e godere, desidero umilmente che mi prendiate sotto la vostra ala protettrice e che siate la mia guida per educarmi ad essere una brava schiava devota.
E’ a voi mia illustrissima Signora Consuelo che offro me stessa per essere educata, domata e plasmata come voi vorrete al fine di potervi servire come devota schiava, seppur indegna di una Signora del vostro livello, e io seppur indegna mi scuso di disturbarla con la mia insulsa e sicuramente inadeguata lettera, essendo io solo una inutile troia indegna di ogni rispetto.
Mi offro totalmente a voi, Ossia perdonatemi Vi supplico di prendermi con Voi, illustre Signora Padrona per fare di me la vostra schiava devota. Esservi totalmete asservita, essere a vostra disposizione e in obbedienza ad ogni vostra esigenza. Saro’ totalmente vostra anima e corpo, affinche’ possiate esigere ogni tipo di prestazione da me, sia essa di servizio, sia essa sessuale disponendo del mio corpo per usarlo per il vostro piacere o per il piacere altrui. Accetto sin d’ora se la mia Padrona lo desidera che mi chiami come meglio vuole, mi metta dei marchi, decida del mio corpo se marchiarlo o meno, di ferrarmi se lo ritiene opportuno, di usarmi come cagna, di usarmi come sua schiava, cameriera, puttana, leccapiedi, e ogni cosa la mia padrona vorrà da me.
Supplico la mia padrona di essere severa nell’educarmi per essera una buona schiava sottomessa, e di infliggermi anche delle punizioni corporali necessarie alla mia educazione e di cui ringraziero’ la mia Padrona. Chiedo alla mia padrona di punirmi con cio’ che pensa sia meglio, dalla Paletta, allo scudiscio, al gatto a nove code, alla frusta per insegnarmi ad assumere il mio ruolo, o per il suo piacere. E di essere severa ed inflessibile alle mie suppliche. Spero anche che la mia Padrona mi imponga la sua totale volontà fino a farmi dimenticare di essere una persona per completare la mia sottomissione che mi imponga la totale nudità in permanenza, e mi scelga essa stessa l’abbigliamento adeguato per la sua schiava ove vorrà portarla se le consentirà di uscire.
Chiedo alla mia Padrona di non transigere e di dimostrarmi sempre rispettosa usando nei suoi confronti il dovuto rispetto in ogni luogo affinche la mia sottomissione e servitu’ sia evidente, accetto di portare segni che indichino che le appartengo mi consegno a lei come sua proprietà e di togliermi qualsiasi libertà decisionale che non merito.
I miei orifizi, bocca, vagina e ano sono totalmente a sua disposizione per usarli per sè od offrirli ad altri ai quali se per ordine della mia padrona non opporro’ rifiuto nel servirli con il mio corpo e ogni parte di esso.
Chiedo con sincera vocazione alla sottomissione di trattarmi con durezza, e di mantenermi in una condizione di umiliazione permanente come deve essere per una schiava al fine di addestrarmi alla totala sottomissione senza alcuna dignità che non merito di avere.
Oggi 18 luglio 2012 firmato per sottomissione in assoluto desiderio di essere schiava e dichiarando che sono consapevole delle mie scelte, accettando fin d’ora il potere della mia Padrona e decisioni firmato Manuela Rosini,
Il marito PatrizioMelori, accetta di rinunciare ad ogni diritto sessuale sulla moglie e di metterla a disposizione della sua Padrona accettando che la mogli ne diventi schiava e la usi a suo piacimente anche per prestazioni sessuali sia con uomini che donne.
In fede….

AL rientro del marito gli avrebbe detto tutto e chiesto di firmare questa parte per confermare che anche lui cedeva i diritti sessuali sulla moglie al controllo della sua padrona.
Il marito rientro’, Manuela lo accolse aveva indossato uno dei suoi vestiti leggeri estivi, lo bacio’ e gli disse che dovevano parlare, Lei era in imbarazzo, disse sai io ti amo, ma ho fatto qualcosa di sbagliato questa estate. Patrizio era li in attesa di capire, e lei gli spiego’ che erano emersi in lei dei strani desideri mentre si era ammalata, desideri di sottomissione sessuale, e che Sebastiano l’aveva dominata comandandola durant ela cure facendola eccitare.
Patrizio cercava di capire, e sentendo certe parole di sua moglie lui che aveva avuto fantasie su di lei sottomessa e magari esibita e presa davanti a lui da qualcun altro, si stava eccitando man mano che sua moglie gli raccontava quanto accaduto. Poi gli spiego’ l’ultima parte, facendogli vedere i filmati di lei che era presa da Sebastiano Patrizio era ancora piu’ eccitato di vedere sua moglie come nelle sue perverse fantasie sognata ma si mischiava eccitazione e gelosia, le disse Manuela che troia che fai, succhiamelo, aveva tirato fuori il cazzo, e lei lo prese in bocca poi pero’ si disse che doveva finire il racconto, e spiegargli di essere stata scoperta dalla loro donna delle pulizie Conchita e allora gli disse che non era finita, lo segava lentamente, e gli spiego’ che quella mattina Barbara che aveva i filmati glieli mando’ sul suo telefonino che lei aveva dimenticato in cucina e che la donna delle pulzie aveva visto i messaggi e il filmato e li aveva copiati.
L’aveva chiamata dandole della troia e minacciata di mandare a tutti questo filmato ed in primo alla polizia, essendo Sebastiano minore avrebbe rischiato il carcere
Patrizio adesso stava proccupandosi, la sua erezione venne ad affievolirsi, uno scandalo lo avrebbe travolto anche lui, lei allora gli spiego’ la proposta di Conchita, di accettare di essere la sua schiava in cambio del suo silenzio.
E che anche lui avrebbe dovuto accettare che sua moglie fosse la schiava della donna delle pulizie sud americana.
Patrizio disperato annui. Non vi era via di uscita bisognava evitare lo scandalo, allora senza perdere tempo Manuela mando’ un sms alla sua nuova padrona dicendo solo, mio marito arrivato, informato, fatto lettera anche lui è d’accordo, l’attendo Padrona.
Poi attese, arrivo’ un sms di Conchita, che le diceva, tra mezz’ora sono da voi. Preparati e prepara la cena anche per me, mi fermo da voi. Cagna ricorda di metterti nuda in casa già da ora…
Manuela si spoglio’, informo’ suo marito che Conchita la sua Padrona sarebbe arrivata tra mezz’ora e la voleva nuda e di preparare cosi la cena anche per lei.
Manuela prese dal frigo il necessario, preparo’ un’insalata nizzarda, e prese un arrosto dal freezer da far scongelare con il microonde, in modo da doverlo solo riscaldare al momento opportuno, preparare la tavola per tre, e poi guardo’ l’orologio sul muro della cucina, mancavano cinque minuti, doveva recupare la lettera che aveva preparato per la sua Padrona, il vino era già in frigo, si chiese se dimenticava qualcosa… sperava di no.
Si diresse all’ingresso dicendo al marito di aspetta in salotto lei avrebbe accolto la sua Padrona come da ordini.
Era nell’ingresso e si mise in ginocchio in attesa, Conchita arrivo’ con circa cinque minuti di ritardo, e le ginocchia di Manuela le facevano già male, sapeva che avrebbe dovuto abituarsi a stare in ginocchio, aveva visto molte scene sia su internet e sui fumetti circa il comportamento che doveva avere una schiava.
Il campanello d’ingresso la fece sobbalzare si alzo’ per poter aprire il portone con il punsante e poi togliere il chiavistello lasciando la porta accostata, e si rimise in ginocchio seduta sui talloni.
Appena Conchita entro’ lei si prosterno’ faccia a terra, e le si avvicino’ per baciarle le scarpe, e le disse Buonasera e benvenuta Padrona.
Conchita sorrise soddisfatta, la schiava aveva capito cosa si aspettava da lei, Manuela alzo’ le braccia tenendo il volto rosso di vergogna con la lettera che teneva con le sue due mani come l’offerta ad una dea, Conchita la prese, la lesse, e le disse, si va bene, la accetto. Ora le disse aprendo un borsone che aveva portato ti devo preparare, starai sempre in ginocchio, non ti alzare camminerai a quattro zampe, come è giusto sia il tuo posto è il piu’ vicino al pavimento lo sai vero?
Si Padrona, ha ragione.
Conchita estrasse un collare, e le disse: Ho un regalo per te, raddrizzati che te lo metto, Manuela si raddrizzo’ sulle ginocchia e conchita le cinse il collo, poi le attacco’ un guinzaglio, ora le disse, mettiti con il volto a terra e il culo ben sollevato, Conchita prese un plug anale, con un finto diamante era una palla rotonda, e poi una parte stretta dove la rondella doveva chiudersi e una pastiglia con questo finto diamente ad ingioiellire il suo buco del culo glielo fece vedere e le disse, credo che ti piacerà portare questo gioiello, ora comunque essendo la prima volta e la tua lettera essendo soddisfacente, lo lubrifichero’, e ci mise del gel lubrificante. Poi le ordino’ di allargarsi le natiche e di aprirsi per l’introduzione, Manuela era aperta e offerta, bagnata già da tempo mentre attendeva l’arrivo di Conchita. Lo senti’ riempirla, con uno strattone al guinzaglio la fece alzare tirandola quando fu in piedi, Conchita le disse: ti faccio un regalo un vero onore per te, e ricorda che non succederà spesso lo devi meritare, le mise la lingua in bocca e Manuela ricambio’ il bacio le loro lingue si intrecciavano fino a quando dopo il lungo bacio Conchita si stacco’.
Ohh Padrona disse Manuela grazie dell’onore che mi avete fatto e grazie di tutti i doni, ve ne sono grata.
Brava la mia schiavetta sei brava, è il tuo ruolo e non sai quanto, credo che scopriremo i tuoi limiti assieme, e veramente sarai piu’ a tuo agio da schiava che da borghesuccia ne sono sicura già hai consapevolezza del tuo essere inferiore vero?
Si Padrona si, è vero, sono solo nulla senza qualcuno che mi domini.
Andiamo le disse Conchita e carponi tenuta al guinzaglio da Conchita con la lettera in bocca, si avviarono verso il salotto dove Patrizio le attendeva con un aperitivo in mano, che sorseggiava preoccupato ansioso ed eccitato ma aveva accettato di aspettare. Vedendole entrare si alzo’, era arrossito davanti a Conchita, aveva una certa vergogna sua moglie tenuta al guinzaglio di quella giovane e bella sud americana dalla pelle ambrata.
Buonasera Patrizio, come va? Lei è stato informatto da sua moglie delle mie esigenze, e quindi arriviamo al dunque, disse: Schiava raddrizazto e porgimi la lettera che mi hai scritto. Subito Manuela si raddrizzo prese nelle sue mano la lettera e tenendole con i palmi aperti e con la lettera sopra di essi, la lettere che offriva come alla sua Padrona. Conchita la prese e la porse a Patrizio, senta Patrizio desidero legga la lettera scritta da sua moglie ora mia schiava, e che la controfirmi, come vede la calligrafia è di sua moglie.
Patrizio si sedette nuovamente sul divano quasi che le gambe non lo sostenevano dope le prime frasi, e poi sudando, e con una bozza che deformava i pantaloni, era in uno stato d’animo indefinibile ma era anche eccitato e piu’ leggeva e piu’ si eccitava temeva addirittura di godere senza toccarsi per la perversità di quanto aveva scritto la moglie.
Alla fine depose la lettera prese una penna e la firmo’ restituendola a Conchita, poi Conchita fece mettere Manuela in ginocchio davanti ad entrambi, e Conchita si accomodo’ sul divano accanto a Patrizio, e le disse: ora leggi il tuo documento ad alta
Si Padrona rispose prontamente Manuela. Con voce rotta dall’emozione, e ogni tanto inciampando su qualche termine che dovette ripetere bene, lesse tutto il testo che aveva preparato.
Illustrissima Signora Consuelo Alma De Vigo,
Sono Manuela Rosini coniugata Melori, mi rivolgo rispettosamente a lei, perchè nelle mie fantasie sessuali, ho scoperto recentemente desideri di sottomissione, che mi fanno eccitare e godere, desidero umilmente che mi prendiate sotto la vostra ala protettrice e che siate la mia guida per educarmi ad essere una brava schiava devota.
E’ a voi mia illustrissima Signora Consuelo che offro me stessa per essere educata, domata e plasmata come voi vorrete al fine di potervi servire come devota schiava, seppur indegna di una Signora del vostro livello, e io seppur indegna mi scuso di disturbarla con la mia insulsa e sicuramente inadeguata lettera, essendo io solo una inutile troia indegna di ogni rispetto.
Mi offro totalmente a voi, Ossia perdonatemi Vi supplico di prendermi con Voi, illustre Signora Padrona per fare di me la vostra schiava devota. Esservi totalmete asservita, essere a vostra disposizione e in obbedienza ad ogni vostra esigenza. Saro’ totalmente vostra anima e corpo, affinche’ possiate esigere ogni tipo di prestazione da me, sia essa di servizio, sia essa sessuale disponendo del mio corpo per usarlo per il vostro piacere o per il piacere altrui. Accetto sin d’ora se la mia Padrona lo desidera che mi chiami come meglio vuole, mi metta dei marchi, decida del mio corpo se marchiarlo o meno, di ferrarmi se lo ritiene opportuno, di usarmi come cagna, di usarmi come sua schiava, cameriera, puttana, leccapiedi, e ogni cosa la mia padrona vorrà da me.
Supplico la mia padrona di essere severa nell’educarmi per essera una buona schiava sottomessa, e di infliggermi anche delle punizioni corporali necessarie alla mia educazione e di cui ringraziero’ la mia Padrona. Chiedo alla mia padrona di punirmi con cio’ che pensa sia meglio, dalla Paletta, allo scudiscio, al gatto a nove code, alla frusta per insegnarmi ad assumere il mio ruolo, o per il suo piacere. E di essere severa ed inflessibile alle mie suppliche. Spero anche che la mia Padrona mi imponga la sua totale volontà fino a farmi dimenticare di essere una persona per completare la mia sottomissione che mi imponga la totale nudità in permanenza, e mi scelga essa stessa l’abbigliamento adeguato per la sua schiava ove vorrà portarla se le consentirà di uscire.
Chiedo alla mia Padrona di non transigere e di dimostrarmi sempre rispettosa usando nei suoi confronti il dovuto rispetto in ogni luogo affinche la mia sottomissione e servitu’ sia evidente, accetto di portare segni che indichino che le appartengo mi consegno a lei come sua proprietà e di togliermi qualsiasi libertà decisionale che non merito.
I miei orifizi, bocca, vagina e ano sono totalmente a sua disposizione per usarli per sè od offrirli ad altri ai quali se per ordine della mia padrona non opporro’ rifiuto nel servirli con il mio corpo e ogni parte di esso.
Chiedo con sincera vocazione alla sottomissione di trattarmi con durezza, e di mantenermi in una condizione di umiliazione permanente come deve essere per una schiava al fine di addestrarmi alla totala sottomissione senza alcuna dignità che non merito di avere.
Oggi 18 luglio 2012 firmato per sottomissione in assoluto desiderio di essere schiava e dichiarando che sono consapevole delle mie scelte, accettando fin d’ora il potere della mia Padrona e decisioni firmato Manuela Rosini,
Il marito PatrizioMelori, accetta di rinunciare ad ogni diritto sessuale sulla moglie e di metterla a disposizione della sua Padrona accettando che la mogli ne diventi schiava e la usi a suo piacimente anche per prestazioni sessuali sia con uomini che donne.
In fede….
Ora vai a preparare da mangiare e quando è pronto chiamaci, Si Padrona… e si diresse in cucina a quattro zampe visto che la padrona non aveva dato ordini diversi in cucina penso’ potesse alzarsi si lavo’ le mani e avvio’ il microonde usci’ l’insalata dal frigo.
Nel Ffrattempo Conchita volle andare nello studio di Patrizio fecero una fotocopia della lettere, e le disse tieni la copia per te e per ricordarti di questo accordo sottoscritto da tua moglie io tengo l’originale e lo deposito dal mio avvocato.
Si disse lui a bassa voce.
Dopo poco sentirono la voce di Manuela che diceva:
Padrona è pronto, e si avviarono alla cucina, dove in ginocchio Manuela attendeva, appena entrata Manuela consegno’ il guinzaglio alla padrona tenendo l’impugantura davanti a se.
Brava schiava le rispose Conchita, poi la guido’ a tavola, vide i tre piatti e le disse. Schiava un piatto di troppo sul tavolo,
Si Padrona mi perdoni, e prese il piatto e fece per metterlo via. No disse Conchita mettilo a terra, qui accanto a me. Mangera qui ai miei piedi.
Grazie Padrona fu la risposta di Manuela.
Il pranzo fini’, Conchita era contenta della sua schiava, aveva una perfetta predisposizione alla sottomissione.
Conchita era una donna bella, pelle ambrata, sicuramente sangue indio nelle vene aveva un viso carino ma un po’ spigoloso, capelli nerissimi, occhi neri, un bel fisico, e decise di dormire da loro, questa notte le disse io dormiro’ con tuo marito tu sarai attaccata con il guinzaglio ai piedi del letto, e dormirai a terra tuo marito merito una piccola ricompensa per il sacrificio che fa e per il tuo tradimento da cagna incalore
Si Padrona ha ragione rispose umilmente e servilmente Manuela.
Al mattino si sveglio’ indolorita, dormire sul pavimento non era certo comodo, anche se faceva caldo, le scappava la pipi’ ma non osava dire nulla era legata al piede del letto, suo marito e la sua Padrona avevano fatto l’amore e lei aveva dovuto ripulire entrambi delle loro secrezioni, e venne avvisata dalla Padrona che quello era l’unico tipo di contatto che avrebbe mai avuto con suo marito d’ora innanzi, e si accorse che leccare la figa della Padrona per pulirla le era piaciuto molto, all’inizio si sentiva un po’ strana ma dopo un po’ sentendo che la Padrona provava piacere si impegno’ e trovo’ gratificante di leccarla, provava una strana sensazione di completezza e ralizzazione.

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