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Racconti erotici sull'Incesto

Mamma e zia, due troie

By 29 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

1.
‘Piero, sei tu? ‘ vieni a vedere chi c’è!….’
Stavo rientrando a casa, avevo appena aperto la porta dell’uscio e il richiamo di mia madre mi aveva raggiunto. Mi sono precipitato in salotto e, sorpreso ed emozionato al tempo stesso, ho visto seduta sul divano zia Clara, proprio vicino a mamma che le teneva le mani nelle sue.
Zia Clara erano almeno cinque anni che non la vedevo. Si era trasferita in un’altra città dopo l’ennesima storia sentimentale naufragata, per dare una sterzata alla sua vita, ma anche per sfuggire alle dicerie sempre più pesanti sul suo conto. La si giudicava una donna sfrenata, senza pudore, una porcona matricolata, una mangiatrice di uomini. E mia madre Lisa, che a lei restava legatissima, soffriva sia della cattiva fama della sorella, sia della sua lontananza. Si sentivano per telefono almeno due-tre volte alla settimana e puntualmente mamma la invitava a farsi viva, a tornare almeno per un po’ da noi. Ma, ora per un motivo ora per un altro, la zia aveva rinviato quel ritorno ed era passato tanto di quel tempo che persino delle sue sembianze avevo un ricordo più sfumato.
Eppure era la mia zia preferita, quella che mi faceva più coccole, soprattutto quella che più eccitava la mia fantasia di adolescente: una donna con le forme voluminose e con uno sguardo ammaliante, che ad ogni occasione mi faceva l’occhiolino accattivante e non disdegnava di mostrarmi squarci invitanti delle sue nudità. Quante volte mi appostavo per spiarla nelle sue pose più libere! Quante volte mi segavo pensando alla sua bocca carnosa, alle sue tette opulente, al suo culo possente, alle sue cosce avvolgenti, persino ai suoi polpacci sodi!
La sua lontananza me l’aveva fatta piano piano dimenticare. Ora, a ritrovarmela lì dinanzi a me, mi era venuto un colpo al cuore.
Appena mi ha visto la zia è balzata in piedi ed è corsa ad abbracciarmi schiacciando il suo seno rigoglioso contro il mio petto:
‘Dio quanto sei fatto grande, Piero! ‘. Lisa, ma non vedi che giovanotto che è diventato tuo figlio! ‘. Bello di zia, immagino la fila delle ragazze che ti sbavano intorno”
Mia madre, inorgoglita dal complimento della sorella, ha subito aggiunto con un filo di ironia:
‘Eh mia cara, il tempo passa ‘ noi invecchiamo e loro si fanno grandi ‘ in effetti Piero si è fatto bello ed alto ‘. E ti debbo dire che non piace solo alle sue amiche, ma anche alle loro madri”
Io, ancora imbambolato per la sorpresa e per l’emozione, non riuscivo ad articolare parola; mi lasciavo accarezzare dalla zia che, dopo avermi schioccato un bacione sulla guancia, ha risposto a mia madre:
‘Ci credo! ‘. E dove lo trovano un genero così! ‘ Lisa, mi raccomando, tieni gli occhi aperti, chè questo fiore di ragazzo te lo portano via subito ‘. specie se finisce sotto le grinfie di certe signore che conosciamo ‘.’
E’ finita con una gran risata generale. Hanno ripreso a parlottare fitto fitto e a confidarsi a voce più bassa; io, seduto in poltrona proprio di fronte a loro, ho potuto mettere a fuoco l’immagine aggiornata di mia zia. Gli anni che erano passati l’avevano reso ancor più desiderabile. Ora aveva sui 45 anni, le occhiaie profonde dicevano della sua vita un po’ agitata, ma la sua figura restava quella di una panterona vorace.
Loro due continuavano a parlottare e a spettegolare, ma non ascoltavo le loro parole, seguivo i miei pensieri, cominciavo a fantasticare su quella presenza inaspettata in casa e su come avrei passato i giorni seguenti, sulle voglie represse che la zia mi avrebbe sicuramente riesumate.
Ho passato una notte abbastanza agitata, in preda a quelle fantasie morbose. La mattina, appena alzato, mi sono imbattuto subito in zia Clara.
‘Ciao Piero, bel ragazzone di zia!’, mi ha detto tutta allegra baciandomi ed abbracciandomi, come faceva di solito.
‘Ciao zia,sempre bellissima!’, le ho risposto galante.
Zia Clara indossava una gonna alquanto corta che evidenziava le sue belle gambe ed una camicetta semisbottonata attraverso la quale si intravedeva il reggiseno e parte delle sue tettone; ai piedi poi portava un paio di sandali allacciati alla schiava col tacco alto che la slanciavano ancora di più.
‘Adulatore! ‘ non si fa cos’ con una vecchietta!’, ha risposto sorridendo.
‘Una vecchietta un paio di pal’ oh, scusami’. volevo dire che se tu sei una vecchietta, evviva le vecchie!’
‘Vuoi dire che un giovanotto come te non disdegnerebbe di accompagnarmi, che so io, a teatro o a ballare?’
‘Zia, se dici sul serio, considerami già il tuo cavaliere ‘ quando vuoi, sono al tuo servizio’
‘Uh, non sapevo che eri diventato così galante ‘. Lo sai che la cosa mi intriga? ‘. Vediamo se tua madre non obietta ‘.’
Ha detto queste ultime parole guardandomi sottecchi e facendomi, al solito, l’occhietto malandrino. Alla sua vicinanza e, soprattutto, a queste sue mosse accattivanti il cazzo mi si era indurito e sicuramente non poteva non averlo notato, anche perché avevo dovuto sistemarlo con le mani.
La conversazione si è interrotta per il sopraggiungere di mia madre che mi portava la colazione, ma non è cambiata di tono perché mia madre, che aveva spiccatissimo il sesto senso femminile, ha subito esclamato, tra il serio ed il faceto:
‘Eh, vedo che la presenza della zia Clara ha già portato un po’ di effervescenza ‘. Di solito la mattina sei ombroso, intrattabile’. Oggi invece”
Io mi sono limitato a brontolare qualcosa di incomprensibile. La zia invece ha risposto, sempre sul filo dell’ironia tendenziosa:
‘Mia cara sorella, vuol dire che sei tu ad immalinconirmelo questo bel giovanotto! ‘ che ci fai, vestita così da casalinga?! ‘. Su, mettiti su, chè il nostro Piero è sensibile alla bellezza femminile”
‘Beh, non credo che Piero sia sensibile alle tardone come noi!’, ha ribattuto mia madre con una punta di acidità.
Non potevo esimermi dall’intervenire intervenire ed ho pensato di estendere anche a mia madre i complimenti prima fatti alla zia:
‘Macchè tardone, mamma!…. due belle donne come voi si possono chiamare tardone? ”
Al che mamma ha esclamato lusingata:
‘Non sapevo che avessi un giudizio così lusinghiero su tua madre, non me n’ero mai accorta!’
‘E certo’, ha osservato subito la zia, ‘se te ne stai in casa sempre in grembiule e pantofole, di cosa ti vuoi accorgere? ‘ dico bene, Piero?’
Ho annuito un po’ timidamente, non avevo mai guardato mia madre sotto quel profilo ed avevo disagio a parlarne così disinvoltamente.
Per fortuna è stata mia madre stessa a replicare alla sorella, coprendo così il mio silenzio imbarazzante:
‘Clara, non ti smentisci mai ‘. Continui a ragionare come una giovincella ‘. Ti invidio, sai’
‘Guarda Lisa, sei tu che ti sei messa in naftalina prima del tempo ‘. Dicevo prima a Piero che ho tanta voglia di uscire un po’, e gli ho chiesto se se la sente di accompagnarmi’. Perché non andiamo tutti insieme a ballare, a divertirci?’
‘No, no’, ha tagliato corto mia madre, visibilmente preoccupata di non farsi coinvolgere nelle follie della sorella, ‘io non sono fatta per queste cose ‘. Se vuoi vacci tu ‘. se a Piero gli va di accompagnarti’..’
Il discorso sarebbe stato destinato a restare in sospeso, per un certo imbarazzo generale, se la zia Clara non l’avesse fulmineamente concluso:
‘E va bene, vediamo stasera che si fa a teatro ‘. Piero, tu mi accompagni?’
‘Zia, come vuoi”, risposi io guardando nel contempo mia madre che non sembrava gradire molto la balzana idea della sorella.
La discussione è finita lì, ma per tutta la giornata non ho pensato ad altro, cercando però di non lasciarmi travolgere dalle fantasie più licenziose.
All’imbrunire ci siamo preparati per andare a teatro. Mi sono tirato a lucido, improfumato e impomatato per bene. Mia madre mi ha stirato la camicia ed un vestito scuro, e mi ha raccomandato sottovoce di stare attento a quella matta della sorella. Per compiacerla ho mostrato di essere quasi quasi infastidito da quella incombenza, in realtà ero su di giri. E lo sono diventato ancora di più quando zia Clara è uscita dalla sua stanza, agghindata per la serata.
Una bomba, una femmina aggressiva, quasi irriconoscibile. Indossava un abito da sera nero, tipo sottoveste con le spalline, che esaltava il suo seno sicuramente libero da reggiseno, che la fasciava in vita mettendo in risalto la curva dei fianchi ed il suo culo, mentre un profondo spacco laterale mostrava inoltre le gambe inguainate in un paio di calze nere; ai piedi un paio di decolté col tacco a spillo in acciaio. I capelli raccolti ed il trucco sapiente facevano risaltare il suo volto bramoso e la sua bocca sensuale.
‘Ecchè, hai visto un fantasma?’, mi ha canzonato alludendo agli occhi dilatati con cui la guardavo, ‘sei grande per crederci ancora!’
‘Hai ragione, zia ‘. ma tu sei splendida!’, le ho detto sottovoce per non farmi sentire da mia madre.
‘Non ti faccio sfigurare?’, mi ha risposto civettuola girando su se stessa per farsi ammirare.
E’ sopraggiunta mia madre ed anche lei non ha potuto fare a meno di dilatare le sue pupille e di esclamare più che perplessa:
‘Ma Clara, dove pensi di andare vestita così?’
‘Perché, sto male?’, ha chiesto la zia fingendo un’aria innocente.
‘Ma no, zia, stai benissimo!’, sono intervenuto io in soccorso.
Mia madre non ha trattenuto una smorfia eloquente di dissenso:
‘Mah ‘. Non mi pare un abbigliamento adatto alla tua età, Clara!’
‘Uh, che pizza che sei, Lisa! ‘.. l’età, l’età!…. io mi sento giovane, sono giovane ‘. E difatti vado a teatro con un cavaliere giovanissimo”
Ciò detto, ha fatto una piroetta, mi ha preso sottobraccio e, sculettando vistosamente al mio braccio, ha salutato la sorella.
Saliti in macchina, la cintura di sicurezza della zia si era incastrata; mi sono sporto verso di lei per aiutarla, involontariamente, e inevitabilmente, le ho sfiorato il viso e la bocca.
E’ stato un momento, un lampo, sembrava che lei non aspettasse altro. Le sue labbra si sono dischiuse quasi istintivamente calamitando le mie, le lingue si sono subito incontrate ed intrecciate. Mi ha passato una mano dietro la nuca e si è lanciata in uno sdilinguamento vorticoso, vertiginoso, togliendomi quasi il respiro.
‘Piero ‘ Piero!’, sussurrava tra un bacio e l’altro.
Le mie mani hanno cominciato a vagare sul suo corpo statuario impossessandosi delle sue tettone gonfie liberandole dal vestito.
Poi ho cominciato a baciarle il mento, e poi sempre più giù, sul collo, le spalle, e poi sul petto, sino a lambirle con la lingua un capezzolo.
‘Sììììì” tesoruccio mio!’, ha rantolato abbandonandosi al bacio.
Mi sono letteralmente scatenato a succhiarle con avidità i seni, mordendole i due capezzoli che sembravano due ciliegie mature.
La mia mano intanto si era intrufolata sotto il vestito ed aveva trovato l’orlo delle calze autoreggenti, e poi il contatto diretto con la sua figa già umida, che aveva già inzuppato il sottile tanga.
Eravamo ancora nel parcheggio sotto casa, per fortuna in un angolo molto appartato. Ma, vista la piega che avevano preso le cose, al teatro non ci pensava più nessuno. La zia ha esplicitato il pensiero di entrambi:
‘Invece di andare ad annoiarci lì, non credi sia meglio rintanarci da qualche parte?’
Naturalmente, gli ho detto subito che non aspettavo di meglio, ma non sapevo dove andare.
‘Non ti preoccupare’, mi ha risposto subito lei con un sorriso felino, ‘andiamo fuori città, ci fermiamo al primo motel’.
Penso di non aver mai guidato così velocemente come quella sera. Dopo nemmeno dieci minuti eravamo già al motel. Io avevo un po’ vergogna, non mi era mai capitato di andarci. La zia, invece, con una disinvoltura da grande attrice (o da grande puttana), ha sistemato tutto in un battibaleno, e ci siamo avviati quasi correndo ad una stanza posta la primo piano.
Non appena si è richiusa alle nostre spalle, ci siamo abbracciati quasi aggredendoci e abbiamo cominciato a baciarci con cupidigia.
In un lampo si è denudata, mantenendo soltanto le calze e le scarpe. Sensualissima, si è accovacciata come una pantera ai miei piedi e subito mi ha liberato il cazzo che mi esplodeva dentro gli slip.
‘Mmmhh” che bello!’, ha esclamato prima di avvolgere la cappella con le labbra tumide.
‘Mmmmhhh ‘. Ziaaaaa ‘.. mi succhi l’anima!”
La sua bocca calda ed umida mi avvolgeva mentre la lingua saettava sul meato e tutto attorno alla cappella gonfia. Con una mano mi massaggiava le palle, con l’altra andava su e giù sull’asta.
Era troppo, dopo una serata di tensione non avrei resistito oltre a quel trattamento sublime, la zia si rivelava una pompinara da concorso.
Infatti poco dopo ho cominciato a fremere.
‘Zia, scusa ‘. non ce la faccio ‘.. sììììì ” ecco’.. sììììì ‘. vengo zia” vengo ‘.. sborro”. sììììì ” sborrooooo!!!”
Quasi istintivamente ho fatto il tentativo di tirare fuori il cazzo dalla sua bocca, come per evitare di affogarla, me lei mi ha trattenuto per le natiche, affondando la cappella fino in gola ed accogliendo la mia sborra direttamente nell’esofago.
Ha inghiottito i fiotti densi e cremosi, poi mi ha guardato negli occhi con un’espressione da troia incallita facendomi vedere la sborra sulla lingua. Quell’espressione mi ha scatenato un istinto animalesco:
‘Che porca che sei!….. una troia da sbattere!’ ‘
E lei con un ghigno:
‘Scopami allora’.. dai, sbattimelo dentro!’
L’ho fatta sdraiare sul letto allargandole le gambe a compasso ed ho affondato la lingua nella sua figa fradicia.
‘Aaaaahhh’ finalmente’ sìììì ‘ leccami’ leccami tutta!’
Ho cominciato a spatolarle la lingua sul clitoride gonfio di desiderio, le ho aperto le grandi labbra con le dita per raggiungere l’interno con la lingua e suggerle i succhi che tracimavano. Ci ho preso gusto, ma ancora di più lei che ho sentito scuotersi e vibrare due-tre volte. Orgasmava, ma mi implorava di scoparla.
Finalmente il mio cazzo aveva riacquistato vigoria e potevo puntarlo di nuovo verso la sua figa slabbrata. L’ho fatta fremere ancora un po’ strusciando la cappella tra le labbra della figa, poi ho spinto decisamente entrando come un coltello rovente nel burro.
Mi ha stretto le gambe attorno alla vita cominciando a gemere, quasi a delirare.
‘Sìììì ‘.sìììì’. mmmhhh ‘. aaaahh’. Sììììì ‘.. Piero sei un montone! … dai, continua’. sfondami’. spaccamiiiii!!!!’
‘Prendilo tutto vaccona ‘.. te lo spacco sì l’utero’. te lo ficco fino in gola il cazzo ‘.puttanaaa!!!’
‘Mmmhhh’. sììììì ‘. sono la tua troia’ dai sbattimi’. fammi godere ‘. che bel bestione che hai tra le gambe!!!”
L’ho scopata con un ritmo indiavolato facendo uscire il cazzo quasi completamente per poi affondarlo nuovamente fino ai coglioni. Avendo sborrato poco prima, avevo una resistenza super; la pistonavo forte e nell’affondo la tiravo a me dalle chiappe. Ad un certo punto mi è venuta voglia di vederla meglio da dietro.
‘Girati puttana’ voglio vederti il culo mentre ti monto!’
Si girò mettendosi a pecorina col culo bello alto.
‘Ti piace il mio culo, porco ”. mmhhhh ‘. scopami bene che poi te lo do ” lì sono vergine, sai?!’
A quella notizia il cazzo si è impennato ancora di più. Mentre continuavo a trivellare la figa sbrodolante della zia, coi pollici le aprivo le chiappe pregustando già il momento in cui avrei violato il suo sfintere. La troia se n’è accorta e me l’ha detto:
‘Non vedi l’ora di incularmi, vero?’
‘Sì, zia, ho una voglia feroce di aprirti il culo!’, le ho risposto con un grugnito.
‘Mmmmhhh ‘. porco ‘.. ma, duro com’è ora, rischia davvero di rompermelo!’
‘E’ quello che voglio, troia!’
Mi ha guardato con gli occhi intorbiditi dalla goduria, senza dir nulla mi ha fatto uscire dalla figa infuocata e si è girata offrendomi il panorama favoloso del suo culone: due belle chiappe polpose, divise da un solco profondo che finiva nel buco nero dell’ano.
Ho infilato due dita nella figa ed ho usato succhi che le uscivano abbondanti per lubrificarle il culo. Poi ho appoggiato il glande proprio all’imbocco iniziando a spingere lentamente, ma con forza. In pochi secondi la cappella aveva superato lo sfintere e si faceva largo nel suo stretto budello.
‘Aaaaahh’.. sììììì’ dai” inculami ” sìììì’.. sfondami” mmmh’ ooohh!’
‘Lo senti troiona’. lo senti il trapano che ti scava nel culo?!’
‘Aaahhhh ‘.. sì che lo sento’. mammamia ‘ è una trivella ‘.. mmmmhhhh’.. bellissimo’.. dai ‘.. non ti fermare ‘ non mi fai male ‘.. mmmh’ aaaahh’ sììììì!!!’
Le ho infilato metà del cazzo, poi l’ho sfilato quasi completamente lasciandole dentro solo la cappella per poi affondare nuovamente fin quasi alla radice; e così ancora per tre-quattro volte; infine sono arrivato in fondo, dentro fino alle palle che ormai sbattevano rumorosamente contro le sue chiappe.
‘Uahhh ‘. sììì’..tutto dentro” ti sento” sìììì’. scopami ora’. sfondami’ rompimi il culo’. amore della zia ‘ sono la tua troia!’
Oramai ero come impazzito, andavo avanti ed indietro come un treno nel suo culo che si apriva sempre di più. Una sensazione di sovrumano godimento, sublime e bestiale al tempo stesso.
La zia godeva agitando la testa ed urlando tutto il suo piacere, continuava ad incitarmi, finché, anch’io vinto dalla libidine, le ho assestato gli ultimi colpi e poi le ho riempito il culo di sborra.
Sudati, sfiniti, ci siamo accasciati sfiniti l’uno sull’altra, quasi appisolandoci, mentre lungo le sue cosce colavano gli umori della fica e lo sperma del culo.
Ci siamo ridestati dopo un’ora e mezza.
‘Piero, sei stato meraviglioso!’
‘Zia, anche tu’ sei un ciclone! ‘. non credevo di esser capace di soddisfare una puttanona come te !’
‘Prometti bene, Piero ‘. Fortunata la donna che ti avrà!’
‘Ma, intanto, voglio godermi una zia così affettuosa e troia!’
‘Certo, amore, approfittiamone ‘ starò ancora una decina di giorni”
‘Mamma permettendo ‘.’
‘Mmmmhhh’. troveremo il modo, stanne certo!’

(continua)

—-
roki_rae@hotmail.it

2.
La folle serata di sesso con la zia è finita con una comica messinscena. A momenti non mi trattenevo dal ridere a vedere come lei riuscisse a soddisfare, con abbondanza di particolari, la curiosità di mia madre che voleva sapere tutto sullo spettacolo, sui presenti, sui vestiti delle signore, e così via.
Ma probabilmente mia madre non si era bevuta la ricostruzione fatta dalla zia. E lo dimostra la loro conversazione del mattino successivo, alla quale mi è capitato di assistere, non visto.
Dirò che mia madre è di due anni più giovane della sorella, è un po’ più piccola di statura della sorella, ma ha corpo piacente ed un seno veramente enorme, una sesta, che non la fanno passare inosservata.
Le due sorelle erano sedute l’una accanto all’altra sul divano del salotto. Mamma indossava una leggera vestaglia semitrasparente allacciata in vita, dalla cui scollatura strabordava il suo grosso seno ed un perizoma nero. Zia invece indossava una gonna corta ed una canottierina che a malapena le copriva le tette ed i capezzoli già duri.
‘Allora’ dimmi la verità, com’è andata la serata con Piero?… ‘, chiede la madre sospettosa.
‘Serata stupenda’ mi sono proprio divertita’ è un ragazzo stupendo!’, risponde radiosa zia Clara.
‘Ah lo conosco quel sorriso ‘ puttana ‘ ho visto come eri vestita ‘ siete stati davvero a teatro o ‘.. non dirmi che ti sei scopata il mio bambino’. porcona!’.
‘Non mi dirai che sei gelosa!?’
‘No, non è questione di gelosia, ma, conoscendoti ‘. lui è un bel giovanotto ‘ ed ha un bell’arnese ‘.’
‘Oh sì, sorella mia, davvero un bell’arnese! Lo confermo!’
‘Ah, ma allora è vero che ‘.?’
Mia madre fulmina con gli occhi la sorella. Zia Clara non si lascia scomporre.
‘Senti, ora non stare a farmi la predica! ‘. Ti posso dire che era da tempo che non godevo così!… ma anche a lui, ti assicuro, non è dispiaciuta la figa della vecchia zia’ anzi’
Mamma si altera e non contiene la sua ira.
‘Mamma santa, non hai perso tempo ‘. Te lo sei portato subito a letto! ‘. Ma vergognati, porca che non sei altro!’
‘Guarda che Piero non è un verginello ‘ ci sa fare!’
‘E dove diavolo siete andati a scopare?’
‘Abbiamo fatto un salto al motel fuori città ‘. che vuoi, ci ha preso la fregola di scopare, e non abbiamo resistito!’
La mamma si mette la testa tra le mani e la scuote ripetutamente. Segue qualche istante di silenzio, poi la zia riprende a parlare.
‘Su, Lisa, non fare quella faccia! ‘ se hai qualche dubbio, parlane tu con Piero e fatti spiegare da lui!’
Mia madre reagisce bruscamente.
‘No, no, non sia mai ‘. Ora mi metto a parlare di queste cose con mio figlio!’
‘Beh, se vuoi, ti racconto come sono andate le cose’. Tu hai visto che mi sono vestita molto sexy, non ti nascondo che volevo farmi ammirare dagli uomini che avremmo incontrato a teatro’ non immaginavo che Piero non avrebbe resistito ‘. Guarda che era tanto infoiato che mi avrebbe chiavata lì in macchina’. A questo punto gli ho proposto di andare in albergo ‘ appena in camera gli ho tirato fuori il cazzo e gli ho fatto un succoso pompino e lui mi ha subito premiata sborrandomi in gola’.’
‘Che troia!…. ‘
‘Lisa, ti dico che la sua sborra è un nettare!’
Mia madre comincia a respirare forte, si vede che comincia ad essere coinvolta. Del resto la troia della zia aveva spalancato le cosce cominciato a sgrillettarsi; poi si era avvicinato di più al viso di mia madre e di tanto in tanto le leccava il lobo dell’orecchio.
‘Vuoi che continui o ti scoccia sapere il resto?… dai che ti piace sapere come scopa il tuo figlioletto!’
Incoraggiata dai movimenti della sorella, vedo che anche mamma ha aperto la vestaglia e comincia ad armeggiare con le dita nel suo cespuglio. Anch’io, a quella vista, ho tirato fuori il mio uccello ed ho cominciato a menarmelo.
Intanto la zia aveva ripreso a raccontare.
‘Veramente una bella scoperta! … prima mi ha leccato fino a farmi venire come una cagna, poi mi ha ficcato dentro il cazzo e mi ha scopata alla grande’ a quel punto gli ho promesso di dargli il mio culo vergine!’
Mia madre sospira ancora di più, si apre sul davanti la vestaglia, tira fuori le tettone e comincia a torturarsi i capezzoli. Poi dice, con voce arrochita:
‘Con tutti i cazzi che hai preso, eri vergine di culo?!… non ci credo’
‘Eh no, cara sorella, ci devi credere ‘ in effetti non gliel’avevo mai dato a nessuno ‘. ma, adesso che me l’ha sfondato Piero, non ci rinuncio più ad un bel cazzone in culo!’
Ma ora le due troie sembravano più impegnate a toccarsi e masturbarsi che a parlare. Nel mio nascondiglio, anch’io ho intensificato il maneggio. Zia Clara aveva chiuso le dita a mazzetto e lentamente le aveva spinte nella figa di sua sorella fino alle nocche e le faceva andare avanti ed indietro poi, con un colpo secco, ha fatto entrare nella figa tutta la mano.
D’un tratto il corpo di mia madre viene percorso da una scarica elettrica, un orgasmo violento la travolge. Zia continua a scoparla con la mano per un altro po’, poi la ritrae e si mette a leccarla con passione.
Mamma è in trance.
‘Sììì ‘.sìììì ‘.leccami ‘. porca’.. oooh’ sìììì ‘ cazzo’. sìììì ‘. aaahh!’
Poi vedo che si mettono a 69 leccandosi a vicenda le fighe e giungendo nuovamente all’orgasmo in brevissimo tempo.
E’ una scena troppo forte per resistere ed anche io sborro in abbondanza in un fazzoletto.
Chiudo gli occhi per mezzo minuto per godermi il rilassamento prodotto dalla sborrata. Quando li riapro sento squillare il telefono e vedo mia madre che, tutta concitata, risponde:
‘P’ pronto?….. Ah sì ciao’ no’. lo chiamo subito ‘ aspetta’ Piero ”Pieroooo!’
Mia madre mi sta chiamando, faccio passare qualche secondo per fingere di arrivare dalla mia stanza in fondo al corridoio.
Quando arrivo nel salone sbircio le mutandine delle due porche per terra sul tappeto ed annuso nell’aria l’odore inconfondibile delle loro fighe in calore. Al mio arrivo si sono ricomposte alla meglio, ma porzioni di cosce e squarci di tette restano scoperti.
Mamma mi passa il telefono:
‘Oh ciao Claudio! ‘ benissimo, grazie ‘. sì, ci vediamo più tardi ‘. al solito posto ‘.. bene, sì, te la saluto ‘. ciao!’
Mi rivolgo a mia madre:
‘Mà, ti saluta Claudio’.
Poi sorrido alla zia:
‘Ciao zia, ci vediamo a pranzo’.
Mia madre si sforza di darsi un contegno:
‘Che fai? esci, Piero? ‘ salutami Claudio’.
Mi allontano, ma non esco subito, resto in ascolto.
‘Claudio? Chi è questo Claudio?’, chiede incuriosita la zia.
‘E’ un carissimo amico di Piero’, risponde mamma, ‘un bel ragazzo ‘ se lo vedi, porca come sei, penseresti subito come portartelo a letto’.
‘Mmmmhhh’.’, osserva maliziosa zia Clara, ‘vedo che non sei insensibile ai bei ragazzi, sorella!’
Sento le due sorelle che ridono un po’ sguaiatamente, esco veramente.
Le ultime battute però mi fanno scattare una idea malandrina. Voglio proprio sgamare mia madre, metterla alla prova, e Claudio mi può essere d’aiuto. Con lui siamo come fratelli, ci confidiamo tutto e ci aiutiamo in tutto.
Lo incontro dopo 20 minuti e attacco subito:
‘Claudio, un saluto molto caloroso da mia madre’.’
‘Piero, grazie ‘. l’ho sentita poco fa al telefono ‘. aveva una voce un po’ roca ‘ non so ‘ forse l’ho disturbata?’
‘Sì, te lo dico io cosa stava facendo ‘ lesbicava con la sorella ‘. che porche!’
‘Noooo!!!!…. davvero?…. racconta!’
Claudio strabuzza gli occhi, è già eccitato.
‘Dopo tanti anni è tornata a trovarci zia Clara, te la ricordi? ‘.. una troiona ‘. mi ha subito agganciato ‘. ieri sera sono stato con lei ‘. voleva scopare ‘. siamo stati al motel ‘. non ti dico ‘. mi ha fatto sputare l’anima’.’
‘Cazzo, fratello! ‘. Come ti invidio!’
‘Ma oggi ho sorpreso mia zia e mia madre in salotto che parlavano proprio di questo ‘. Mi sono appostato per non farmi vedere ed ho assistito ad una lesbicata super ‘. Ti confesso che era troppo forte, e mentre le due porche si leccavano, me lo sono tirato’.’
‘E ci credo!”, commenta Claudio dandosi una sistemata al cazzo che già si muove nei pantaloni.
‘Ma ti volevo dire un’altra cosa ‘. Dopo che hai telefonato tu, mamma ha spiegato a zia chi eri, ed ha aggiunto che eri un bel figo ‘. uno che lei si sarebbe scopato volentieri ‘. L’ho ascoltato con le mie orecchie ‘. capisci? ‘. mia madre è pronta a portarti a letto ‘. Basta che le fai un po’ il filo ‘.’
Claudio resta a bocca aperta, balbetta qualche monosillabo, si ripassa la mano sul pacco che nel frattempo si è vistosamente ingrossato.
‘Tu dici che ‘.’
‘Sì, Claudio, stanne certo ‘. Sai che facciamo? ‘ domani lei va al centro commerciale ‘ con una scusa mi rendo indisponibile e le dico che l’accompagni tu, ok?’
‘Sei sicuro? ‘ e poi cosa debbo fare?’
‘Non ti preoccupare’ tu falle un po’ di corte ‘ poi farà tutto lei ‘ so chei tuoi non ci sono e ch in questi giorni hai la casa libera ‘. l’unica cosa che ti chiedo è che voglio assistere quando te la trombi’.’
Claudio respira forte, lo vedo un po’ ansioso, ma già eccitato.
‘Stai tranquillo Claudio, andrà tutto per il meglio!’
Mi faccio dare da Claudio una copia delle chiavi di casa sua e torno a casa mia, so che mia madre doveva uscire per delle commissioni, conto di trovarci la zia sola. E, difatti, la trovo sola, ma in una mise da sballo, che mi toglie il fiato. La porcona indossa una guépière stretta in vita, con le coppe del reggiseno a balconcino che sostengono il seno lasciando scoperti i capezzoli, un paio di calze e le scarpe coi tacchi a spillo vertiginosamente alti di colore nero.
‘Vieni caro”.ti piaccio?!’, mi dice girandosi e ancheggiando come la più consumata della puttane.
‘Caspita ‘. faresti resuscitare un morto’ figuriamoci il mio cazzo!’
In effetti la bestia si era subito alzata e premeva sotto i pantaloni.
La afferro da dietro per i fianchi e la spingo contro il tavolo costringendola a piegarsi a 90 gradi.
‘Cosa fai?…. porco!’, miagola sculettando.
‘Zitta troia ”. apri bene le gambe!’
Apre le gambe e le metto la mano tra le cosce, la trovo bagnata fradicia. Le infilo due dita nella figa mentre con l’altra mano mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il cazzo durissimo.
Con i suoi stessi umori le lubrifico il buco del culo
‘Nooo ‘ ma che fai?…. nooo ‘ dai’ tua madre può tornare da un momento all’altro”
Ma intanto muove il culo per facilitare l’entrata. Le appoggio la cappella all’entrata della figa e lei spinge il culo all’indietro cercando di farsi penetrare. Le mie dita, che nel frattempo sono diventate tre, entrano ed escono dal suo culo con una certa facilità, sento crescere la voglia di schiaffaglielo dentro tutto d’un colpo. Sfrego la cappella sulla figa fradicia e poi l’appoggio al buco spingendo decisamente.
La cappella supera agevolmente l’anello dello sfintere ed entra come un treno in galleria, risucchiata dal budello.
‘Aaaahhhh’. porco ‘.. ahhhhh ”.mmmmh”. ieri me l’hai sverginato ‘.. ora me lo sfondi ‘.. aaaahhh’.. ooooh’. che bel cazzone!’
‘Ti piace?….. dimmelo troia’. ti piace il cazzo in culo di tuo nipote’. o preferisci leccare la figa di mia madre?’
Sghignazza, la mia rivelazione non sembra stupirla. Mi dice ansimando, senza smettere di muovere le chappe:
‘Il cazzo ‘.. cento volte meglio il tuo cazzo” però la figa di quella troia di mia sorella non è male ‘.. sai, mi ero accorta che ci spiavi’ sei un porco’ ‘guardare la mamma”.che lesbica con sua sorella!!’
‘Mi avete fatto sborrare anche l’anima’ brutte troie!!’
Avevo accumulato una tensione sessuale incredibile. Non resisto a lungo e le inondo l’intestino con densi fiotti di sborra calda.
‘Aaaah ‘. sìììì ‘. la sento’.. mmmhhh ‘. la tua sborra nel culo’ sììììì ‘. godoooo ” porcooooo” vengooooo!!!’
Resto qualche attimo ancora col cazzo piantato nel suo culo, lo tiro fuori e lo struscio sulle sue chiappone pulendolo delle ultime gocce di sperma. La porca si passa due dita sull’ano, raccoglie un po’ di crema che cola e se la porta in bocca, facendo schioccare la lingua.
Appena ci siamo calmati un po’, ci sediamo sul divano e, mentre continuiamo ad accarezzarci, la metto al corrente del piano concordato con Claudio. La vedo eccitata, entusiasta, commenta con un ghigno:
‘E così vedrai quant’è porca tua madre!’
L’indomani, come previsto, mia madre non si mostra affatto dispiaciuta quando le dico che non posso accompagnarla al centro commerciale, ma che Claudio si è dichiarato disponibile. Anzi, la vedo addirittura su di giri. Si prepara ad uscire indossando un paio di calze autoreggenti ed un body di pizzo nero che la fascia meravigliosamente, sostenendo le sue grandi tette e dandole la possibilità di portare un vestito fatto apposta per mettere in mostra il suo decolleté; mette un paio di scarpe col tacco alto e impiega più di un quarto d’ora per truccarsi.
Qualche ora più tardi porto zia Clara a casa di Claudio e ci sistemiamo in maniera da poter assistere non visti. Dopo 10 minuti mi arriva l’sms di Claudio che mi preannuncia il suo rientro.
Sento zia Clara eccitatissima all’idea di spiare sua sorella in mia compagnia. Ci siamo posizionati l’uno dietro all’altra, lei nuda, inginocchiata a pecora, pronta a farsi scopare, io col cazzo già duro che indugia nello spacco che divide le sue chiappe. Limoniamo ià da un quarto d’ora quando sentiamo la porta aprirsi e le voci di mia madre e di Claudio.
‘Claudio ‘. Ma siamo sicuri qui? ‘.’
‘Certo, Lisa, i miei tornano domani ‘ stai tranquilla ‘ qui ti posso toccare meglio ‘ mmmhhhh ‘ mammamia che tettone belle che hai!’
‘Ti piacciono, eh? ‘ voi giovani! ‘. Sai che anche Piero me le guarda spesso! ‘. Quel porcellino!…. uuhhh ‘. piano, piano’. Non essere impaziente! ‘. adesso te le faccio vedere meglio”
Dal nostro nascondiglio vediamo tutto. Claudio è aggrappato alle tette di mia madre e gliele tira fuori quasi completamente fuori dal vestito; mamma invece armeggia sulla patta dei pantaloni per tirargli fuori l’uccello. La vediamo che si accoscia tra le gambe di Claudio e che impugna il cazzo già eretto e lo fa scomparire nella sua bocca:
‘Mmmmh’. che bel cazzone! ‘slurp ‘..smach!’
Mentre lei glielo lecca di tutto gusto e comincia ad accarezzargli i coglioni gonfi, lui geme, ansima estasiato:.
‘Aaaah’. sìììì ‘.. succhia troia”.. succhiami bene” fammelo diventare di acciaio ” dai’. sìììì ‘.cazzo che bocca da pompinara che hai! ‘. sìììììì!!!’
Il grosso cazzo di Claudio era lentamente risucchiato nell’avida bocca di mia madre; nello stesso tempo il mio premeva sul culo di mia zia eccitatissima nello spiare, che, muovendo il bacino, me lo fa scivolare agevolmente nel suo ano.
‘Ora basta, Lisa ‘ ho voglia di scoparti’ vieni qui’. togliti tutto e mettiti a pecora, troia!’
Non avevo mai sentito il mio amico assumere un tono tanto perentorio; mia madre non aspettava altro, si spoglia in un lampo, si mette supina mettendo in mostra, proprio in direzione dei nostri occhi, la sua figona fradicia ed un buco del culo che chiedeva solo di essere sfondato.
Metto una mano tra le cosce di mia zia infilandole in figa due dita e le sussurro:
‘Hai visto che bel cazzo che ha il mio amico?…. adesso quella troia di tua sorella se lo prende tutto!’
‘Mmmhhh’. che puttana!…. veramente arrapante questo tuo amico!’, sussurra lei a sua volta mentre dalla figa le scende un rivolo di succhi.
‘Non ti preoccupare zia ‘ ho visto come lo guardi ‘ ce ne sarà anche per te, zoccola!’
Claudio si è spogliato anche lui, sa dove sono nascosto, si gira verso di me segandosi il suo grosso cazzo e mi fa l’occhiolino. Non sa che io sono in compagnia della zia e che me la sto inculando alla grande.
Ora vedo che si inginocchia anche lui e che si piega a leccarle la figa.
‘Aaaahhh ‘.. sìììì ‘.leccami’. bello’.. sìììì ‘..oooh’.. mmmmhhh ‘. sììì’. la sento’. la sento’. la lingua ‘.. aaahhh ‘. Mi fai impazzireeee!!!’
Mamma è partita, grida coma una vaca in calore. Claudio la lecca con impegno, le apre il culo con la lingua portandola all’orgasmo. Zia Clara gode il doppio, sia a vedere un scena tanto arrapante sia a fasi trapanare il didietro. Per fortuna le grida di mia madre coprono i suoi gemiti sempre più intensi.
Finalmente Claudio si decide a scoparla. L’orgasmo appena intervenuto le ha lubrificato al massimo la fica, il bestione di Claudio vi affonda come nel burro, si sente addirittura il rumore tipico delle sue palle che sbattono contro le chiappe di mia madre. La stantuffa con energia e le urla:
‘Prendilo puttana ‘. sentilo bene ” è tutto dentro!!’
‘Sììì ‘. bello’. scopami’. fottimi tutta’.. spaccami l’utero!’
Claudio, oltre ad avere un cazzo di tutto rispetto, è anche provvisto di un invidiabile autocontrollo, riesce a resistere parecchio prima di sborrare. In questa circostanza non si smentisce, mamma orgasma più di una volta mentre lui continua imperterrito a pistonarla.
Io, nel frattempo, decido di cambiare buco e, sfilato il cazzo dal culone della zia, glielo ficco con un solo colpo nella figona che sbrodolava da tempo.
Quasi contemporaneamente Claudio arriva al punto di non ritorno, si ritrae dalla figa di mamma e le punta dritto il cazzo verso la bocca. Vediamo mia madre sedersi sul divano e spalancando le fauci per accogliere i lunghi e densi fiotti di sborra che la investono per ingoiarli avidamente.
‘Guarda, guarda tua sorella come beve’, sussurro a mia zia, ”. ti piacerebbe essere al suo posto, vero, troiona?’.
‘Ooooh’ sì’ sììììì!’, mi risponde fremente.
‘Verrà anche il tuo turno!’
Mia madre, dopo aver bevuto tutta la sborra del mio amico, continua a succhiare il grosso cazzo per mantenerlo in erezione.
‘Scommetto che ora lo vuoi anche in culo ‘. vero troia?’
Per tutta risposta mia madre aumenta il ritmo del pompino scuotendo la testa per assenso.
‘Ti accontento subito’. ma voglio che ti inculi da sola ‘.come una vera vacca!’, le dico staccandosi da lei e sdraiandosi sul divano col cazzone rivolto verso di noi.
Mamma non perde tempo e, salita a sua volta sul divano, con le spalle rivolte al viso di Claudio, comincia a calarsi sul cazzone che svetta sul suo inguine indirizzandolo nel suo buco del culo. Io e zia, per quanto impegnati a scopare, siamo attratti dal seguire la mamma che si impala e il cazzo di Claudio che sparisce nel suo culo.
‘Aaaah’.. sìììì ”tutto in culo ‘ ah quant’è grosso’ accidenti!… come siete ben messi voi giovanotti!….’
‘Mmmmhhh ‘. sapessi che bello spadone ha anche il tuo Piero!… con le ragazze spopola, te lo garantisco!’
‘Eh, lo so ‘ e non solo con le ragazze ‘. anche con le signore mature!’ l’altra sera se l’è portato a letto una troiona più vecchia di me!’
Claudio finge di meravigliarsi, mentre la zia Clara freme e bestemmia sottovoce:
‘Che troia! ‘ rompile il culo a questa zoccola, Claudio!’
Giacchè è entrato in argomento, Claudio insiste:
‘Mica sarai gelosa di Piero! ‘. Guarda che, se mi autorizzi, glielo dico io che ti piacciono i cazzi giovani ‘. Magari lui non aspetta altro!’
‘Mmmmhhh ‘. non so ‘. sai, sono sua madre ‘. certo, per una donna della mia età un cazzo giovane è una manna dal cielo!’
‘Sìììì ‘..troiona’. prendilo tutto in culo” adesso ti riempio di sborra fino in gola!’
La scena mi attizzava molto. Tolgo il cazzo dalla figa di mia zia e glielo rimetto nel buco del culo.
‘Mmmmhhh’.. sìììì’, geme lei con voce arrochita.
‘Adesso ti sborro dentro’ e poi ti piscio in culo!’, le annuncio.
Mia madre ansima, sussulta ed aumenta il ritmo dell’inculata, mentre Claudio gode da dio dentro quel culone maestoso. I nostri movimenti sembrano sincronizzarsi perfettamente ai loro. Ad un tratto sento Claudio gridare con gli occhi fuori delle orbite:
‘Godo’. godooooo’. sìììì ‘.sborro’.. ti riempio il culoooo’ troiaaa!!!’
Grugnendo come un animale, negli stessi momenti anch’io sborro nello sfintere della zia riempiendolo di larghi fiotti cremosi.
Quando ci riprendiamo dalla nuova sborrata, mi madre e Claudio sono già andati in bagno a rinfrescarsi. Restiamo ancora lì acquattati in silenzio per qualche minuto; poi vediamo che i due si affrettano a rivestirsi e ad uscire di casa, lasciandoci soli.
Il cazzo mi si è ammosciato, ma ho ancora lo stimolo di svuotare la vescica. Dilato con le mie mani il culo slabbrato della zia, rimetto dentro la punta del cazzo e faccio zampillare dentro mezzo litro di calda urina.
‘Oddio!’. mi stai facendo un clistere ‘. mmmhhh’ non mi era mai capitato prima ‘. mi fai sentire una porca!’
Si rialza, con il piscio che le cola lungo le cosce e corre in bagno a liberarsi. Ci risistemiamo e puliamo alla meglio il pavimento dai rigagnoli di urina e di sborra che ristagnano.
‘Che porco che sei, nipotino mio!’, esclama goduriosa mia zia.
Poi usciamo anche noi alla chetichella.

(continua)

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roki_rae@hotmail.it 3.
Con la complicità del mio amico Claudio avevo sgamato mia madre, era una porca al pari della sorella. Zia Clara trasudava soddisfazione da tutti i pori, pregustando già di allungare ed allargare i nostri godimenti. Ma anch’io non resistevo dalla voglia matta di fottere con mia madre; in mattinata avevo incontrato Claudio che mi aveva raccontato tutto per filo e per segno e che mi incoraggiava a non indugiare oltre.
Non credevo ai miei occhi, la realtà superava le fantasie più licenziose che avevano accompagnato le mie seghe. Del resto la situazione era in rapida evoluzione. In casa zia Clara cominciava ad essere impaziente, riteneva che non ci fossero più ragioni per nasconderci agli occhi di mia madre e si era fatta sempre più audace.
Quel giorno a tavola zia Clara comincia a provocare mia madre, parlando con lei in maniera fortemente ambigua ed allusiva.
‘Certo, Lisa, che questi giovani sono pieni di energia e debbono pure sfogarla in qualche modo ‘. e per questo ci siamo noi, donne stagionate, eh?’
Mia madre manifesta grande disagio, anche perché non si capisce bene se la sorella si riferisse a me o, invece a lei.
‘Ma Clara, sono discorsi da fare in tavola? ‘. Credo che i giovani hanno di meglio da scegliere ‘.’
Al che la zia si rivolge direttamente a me:
‘Tu che ne pensi Piero? ‘. Sono meglio le pollastrelle che incontri all’università o, come si dice, gallina vecchia fa buon brodo?’
Anch’io, imbarazzatissimo, tergiverso:
‘Mah, non so ‘. dipende ‘ a seconda dei gusti’.’
E lei, sempre più porca:
‘I tuoi gusti li conosco, nipotino mio ‘. Ma quelli dei tuoi amici, quello di quel Claudio, ad esempio?’
A sentire quel nome mia madre avvampa di rossore; rispondo io sforzandomi di mantenermi freddo:
‘Claudio è un ragazzo d’oro ‘ dolce, maturo, riservato ‘. credo che piaccia per questo sia alle ragazze che alle donne mature’
Poi, dopo una piccola pausa, aggiungo a tradimento:
‘Siamo come due fratelli ‘ ci confidiamo tutto!’
Sul volto di mia madre si alternano tutti i colori dell’arcobaleno, tamburella freneticamente le dita sul tavolo, si morde il labbro inferiore, si alza di scatto simulando di dover prendere qualcosa dal frigorifero, cerca in ogni modo di eludere una discussione tanto compromettente.
La zia mi fa l’occhiolino, si vede che gode sadicamente, le faccio segno di non insistere e per il resto del pranzo cambiamo argomento.
Dopo pranzo mi rifugio in camera mia e mi metto alla scrivania cercando di studiare un pò, mentre mia madre e la zia rassettano e puliscono in cucina.
Ma la tregua è momentanea perché dopo neppure dieci minuti zia Clara si intrufola nella mia stanza la zia e, con gli occhi infuocati di voglia, si inginocchia dinanzi a me, mi slaccia i pantaloni, mi tira giù gli slip e, senza aggiungere altro, comincia a spompinarmi per benino. Mi agito con le gambe, sia perchè una fitta di piacere mi afferra il bassoventre, sia perché mi sento sulle spine temendo che possa sopraggiungere mia madre.
‘Piero, rilassati’, mi sussurra la zia inframmezzando le parole alle sue fameliche slurpate, ‘tua madre sta lavando i piatti’. e poi, voglio proprio sentirla farci la predica!’
Per fare meglio zia Clara si toglie maglietta e reggiseno e, introducendo il mio cazzo eretto nel solco delle sue mammellone, dà inizio ad una spagnola irresistibile. Tanto irresistibile che non riesco a trattenere un urlo di esaltazione.
Accade che, richiamata da quell’urlo, dopo pochi secondi sopraggiunge di corsa mia madre, evidentemente preoccupata che mi fossi fatto male in qualche modo. Ma, appena irrompe nella stanza e ci sorprende in quella posa inequivocabile, inveisce contro la sorella:
‘Clara, ma che cazzo state facendo?’
E la zia, da troia incallita, senza interrompere la splendida spagnola che mi stava facendo, gira appena la testa e le risponde serafica:
‘Piero aveva un formicolio tra le gambe, poverino ‘. Ora si sta rilassando, vero amore di zia?’
La mamma ha gli occhi fuori delle orbite, l’atteggiamento sornione della sorella la irrita ancora di più:
‘Clara, è una indecenza! ‘. Vuoi ridurre questa casa ad un casino!?’
E così dicendo sbatte la porta e scappa via.
‘Mamma, mamma, scusa’.’, cerco di fermarla richiamandola.
Ma niente, la sentiamo che blatera a vice alta e che sbatte un’altra porta, forse si rinchiude in camera sua.
In quel bailamme il cazzo mi si è smosciato, dico alla zia che riprendiamo più tardi il lavoro interrotto e che vado da mia madre per rassicurarla e rasserenarla.
Entro nella camera matrimoniale, mia madre è distesa sul lettone di spalle alla porta e guarda verso la finestra, si vede che trasuda tensione e rabbia. Mi avvicino e mi siedo sul letto proprio dietro di lei, accarezzandole le spalle e i fianchi:
‘Figlio mio, ma che fai? ”, mi dice con una voce quasi rotta dal pianto, ‘non ti basta quello che stavi facendo con quella troia della zia!’
Non le rispondo, ma l’accarezzo più insistentemente, soffermandomi sulle chiappe e sulle cosce. La voglia di lei mi cresce a vista d’occhio.
Lei continua ad imprecare contro la sorella:
‘Quella zoccola! ‘ mi viene in casa ‘ l’accolgo con tanto amore e lei ‘ lei fa la troia di mio figlio!’
Insinuo la mano tra le sue cosce, sento il calore della sua fica, mi piego verso di lei e la bacio sul collo, poi le sussurro affettuoso:
‘Mamma, mi spiace che te la sei presa così’..’
Lei si lascia manipolare da me senza reagire, anzi gradisce a tal punto la mia ricerca di maggiore intimità che fa salire un po’ di più la sua gonna per permettere alle mie mani di spaziare tra le coscione.
‘Piero, bambino mio ‘. ho reagito male perché ho sentito che quella troia si approfittava di te ‘.’
La spingo a girarsi verso di me, vedo i suoi occhi infiammati di voglia, infilo più decisamente una mano sotto l’orlo del suo slip e incontro la sua fica pelosa già umida, con l’altro mano frugo tra le grosse mammelle e le tiro fuori:
‘Mamma, la zia non si approfittava di me ‘ ero io che glielo lasciavo fare per sfogare la mia eccitazione’. mi capisci?’
Al che lei, allungando la sua mano verso il mio pacco visibilmente ingrossato, mi dice con voce languida:
‘Mmmmhhh ‘. Vedo, vedo, figlio mio ‘. Ma mica c’è solo lei per farti sfogare tutta questa voglia!’
Lascio che le sue mani mi percorrano il corpo in lungo e in largo, soffermandosi soprattutto sui coglioni, sull’asta, sul petto. Avvicino la mia bocca alla sua, era quello che aspettava. Apre le labbra e affaccia la lingua, incrocia la mia e me la risucchia dentro la bocca. Le mie dita si muovono freneticamente nella sua ficona, le sue tettone ballano fuori della camicia, i capezzoli si ingrossano fino a sembrare piccoli cazzetti.
Mamma è partita, si lascia andare senza più ritegno.
‘Oh, sììì, figlio mio’. dio che frenesia che mi trasmetti!…. anche tua madre è una donna ed ha i suoi bisogni ‘.. aaahhhh che bello, sììììì, cosìììì ‘.. aaahhh, così mi fai venire ”. bello, bello, bellooooo!’
Approfitto di questo suo stato di grazia per recuperare sul fronte della zia, al punto in cui siamo meglio coinvolgerla.
Mamma accetta ma puntualizza:
‘Sì, va bene, ma senza fretta ‘. Ora ti voglio godere un po’ io ‘ la troia ha già avuto la sua parte’
Ciò detto, mi spinge a sdraiarmi sul letto, poi comincia a perlustrarmi il corpo con la sua lingua. Che brividi irresistibili sul petto, sui capezzoli, sulla pancia, sull’ombelico. Resistere per allungare il piacere era un supplizio di Tantalo. Quando arriva alla cappella e inizia a leccarla e baciarla, la guardo e le dico:
‘Mamma, cazzo, ma sei veramente una maestra ‘ è meraviglioso, sei una vera troia!’.
Lei si ridesta, mi dà una piccola sberla, poi sorridendo mi dice:
‘Come ti permetti di mancarmi di rispetto?… che credi, che solo la zia sa fare quelle cose?’
Ribadisco sadicamente:
‘Per questo ti ho detto troia’. se zia è una troia tu la superi!’
Stavolta sorride soddisfatta:
‘La troia per mio figlio la faccio volentieri!’
La vezzeggio un po’ per rassicurarla:
‘Mamma, tu per me sei il numero uno ‘ ma avere un’altra troia a disposizione non mi dispiace ‘. su, chiamiamola la zia!’
La reclamo a gran voce, la porcona arriva subito, probabilmente era dietro la porta ad ascoltare e masturbarsi. Piomba anche lei sul lettone, si dedica prima a mia madre, la spoglia del tutto, le apre le gambe e si china a leccarle la fica. Mamma comincia a dleirare di piacere.
Allora io mi posiziono dietro la zia, allargo le sue chiappe e, senza perdermi in preliminari, le schiaffo il mio cazzo ingrifato in culo. La zia comincia a ondulare il bacino e presto le sue urla di piacere si sovrappongono ai gemiti sempre più forti di mia madre. Zia Clara si scatena:
‘Oh sììììì, fottimi così, nipote mio ‘. Rompimi il culo col tuo cazzone ‘.. sìììììììì ancora ‘. ancora ‘. ancora ‘..’
Ad un certo punto mia madre si ferma di botto ed esclama:
‘Eh no, Clara, ci sono anche io ‘. Basta con la lingua ‘ la mia fica vuole il cazzo di mio figlio ‘.’
Interrompo l’inculata con la zia, la mamma mi fa sdraiare sul letto e si cala sopra di me, si fa impalare dal mio cazzo, poi comincia ad ancheggiare e saltellare. Dopo un pò la zia si sposta più in alto, mi mette la sua fica a portata della mia bocca e mi invita a leccargliela. Stavo godendo come un pazzo, la mamma e la zia urlavano a più non posso, io grugnivo di piacere.
Comincio a chiedermi come andare avanti per soddisfarle tutt’e due. Le dico di mettersi affiancate a novanta gradi, io dietro di loro comincio ad alternare il cazzo tra le due fiche, urlano di goduria e, tra un urlo e l’altro, si baciano con la lingua. Ho resistito sin troppo, sento che sono lì lì per sborrare, ritengo giusto di privilegiare la mamma:
‘Sìììììì, mamma’. guarda che sto per venire dentro di te’.
A sorpresa la mamma si dimostra generosa e mi risponde:
‘No figliolo, tiralo fuori’ resisti ancora un po’ e sborraci in faccia a tutte e due!’
Zia Clara mostra di gradire la sensibilità della sorella. Mi si inginocchiano davanti, io punto il mio fucile e sparo in sequenza sette-otto schizzi violenti:
‘Aaahhh sìììì, eccolo ” sììììì ” prendetelo tutto in bocca!’.
Le loro facce sono due maschere gelatinose. Prendono rivoli di sborra e se li portano in bocca, leccandosi avidamente le dita. Poi, a turno, si lanciano sul mio cazzo gocciolante e me lo puliscono a dovere.
Si rialzano soddisfatte e si rivestono. Zia Clara dà una manata sul culo a mia madre e le dice maliziosa:
‘Hai visto Lisa che puledro che ti sei cresciuto in casa! ‘. Certo anche quel Claudio mica male!’
Quelle parole si abbattono su mia madre come una frustata improvvisa. Si sente scoperta, non sa cosa sappia la sorella, si gira rabbuiata verso di lei:
‘Che cazzo vorresti dire, troia?’
Capisco che la cosa rischia di mettersi male e prevengo io la risposta della zia:
‘Io e Claudio siamo come fratelli ‘ e spesso scopiamo insieme ‘. Se volete lo invitiamo a fare squadra con noi”
‘Ottima idea!’, esclama subito zia Clara, che, accarezzando la sorella, le chiede, ‘che ne dici Lisa di una bella ammucchiata con questi bei giovanottoni?’
A mia madre non resta che abbozzare, tagliando corto sulle illazioni della zia:
‘Piero, se tu sei d’accordo’.’
Una volta solo nella mia stanza riflettevo sugli sviluppi della situazione in famiglia. Mi sentivo un re, avevo a disposizione due donne appetitose e vogliose. Il tempo delle seghe e del petting con le coetanee era finito. Ma, troppa grazia S. Antonio! Ora avevo due fiche voraci da accontentare. L’aiuto di Claudio era necessario, provvidenziale.

(continua)

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roki_rae@hotmail.it 4.
Il giorno dopo incontro Claudio al bar, lo ragguaglio su tutto. Mi dice:
‘Con tua madre siamo rimasti d’accordo che mi avrebbe chiamato lei’.
‘Ti chiamerà, vedrai’, gli rispondo sghignazzando, ” ma non per un incontro a due’.
A Claudio ridono gli occhi, gli si legge in faccia che gli interessa assaggiare anche mia zia, già pregusta il piacere dell’ammucchiata; mi dà affettuosamente un pugno sul braccio, ma poi aggiunge sottovoce:
‘Piero, mi hai fatto venire una voglia matta di assistere quando tua madre e tua zia lesbicano’. Che ne dici?’
Gli rispondo che, se capita l’occasione, lo avvertirò prontamente.
Intanto Claudio riceve l’attesa telefonata di mia madre che lo invita per l’ora del thè. Si presenta puntuale a casa mia ed è più raffinato e paraculo del solito. Dedica subito un’attenzione speciale a zia Clara.
‘Oh signora’, fa inchinandosi a baciare la mano alla zia, ‘Piero mi aveva detto di una zia molto bella, ma non immaginavo tanto bella’
Poi, rendendosi conto della appena percettibile reazione di gelosia di mia madre, aggiunge:
‘Si vede che la bellezza è una dote di famiglia!’
La troia della zia non si lascia scappare l’occasione per tessere la sua tela, si vede da lontano che Claudio l’attizza, se lo scopa con gli occhi:
‘Piero, tutti carini così i tuoi amici? ‘. Alle donne i complimenti fanno sempre piacere, tanto più se vengono da giovani belli e simpatici come Claudio ‘ vero Lisa?’
Mia madre, visibilmente piccata, rientra in gioco per riguadagnare la scena monopolizzata dalla sorella, prende sotto braccio Claudio, lo stringe a sé, come a mostrare alla zia che quella è roba sua, e soggiunge:
‘Claudio è un ragazzo d’oro ‘. per me è come un figlio ‘.’
E lo accarezza insistentemente sino a dargli un bacio sulla guancia.
Per converso zia Clara mi attira a sé, mi abbraccia e mi bacia, esclamando tutta allegra:
‘Allora facciamo così ‘. tu ti prendi Claudio ‘. e io mi prendo come figlio Piero ‘ va bene così?’
Scoppiamo tutti a ridere, i convenevoli sono tutti saltati, l’atmosfera si è fatta da subito calda. Ci sediamo al tavolo, mamma va in cucina a preparare il thè, la zia ne approfitta per avviare il suo assedio a Claudio. Si siede proprio in mezzo tra me e il mio amico, sfrega le sue ginocchia contro le mie e quelle di Claudio, ci sorride in maniera spudorata, poi porta le sue mani sui nostri pacchi ingrossati e sussurra a voce bassa:
‘Siamo ben forniti, a quel che vedo!’
Claudio non aspettava altro. Allunga subito le sue mani sul fondoschiena della zia e insinua le sue dita nel solco delle chiappone della troia, che comincia a dimenare il bacino. Zia Clara molla il mio pacco e si dedica completamente a Claudio, che nel frattempo ha portato l’altra mano tra le cosce della zia e si è già insinuato sotto il suo slip a pastrugnarle la fica calda e umida. Lei gli apre la zip dei pantaloni ed armeggia tra le sue gambe per tirargli fuori l’uccello.
In men che non si dica vedo che, sempre seduti alla sedia, si palpano e si abbrancano vogliosi e poi si stringono in un bacio sensualissimo, incuranti della mia presenza e di quella della mamma che sta per sopraggiungere dalla cucina.
Faccio segno a Claudio di spostarsi con la zia in un’altra stanza e mi affretto ad andare in cucina da mia madre per trattenerla ancora un po’ ed evitare un suo impatto incontrollato. Mi avvicino alle sue spalle e le do un bacio delicato dietro il collo. Lei gira appena la testa:
‘Oh come sei caro, Piero ‘. un attimo ancora e il thè è pronto ‘ puoi dire a Claudio che arrivo!’
‘No, mamma, fai con calma, non c’è fretta!…. La zia sta facendo vedere a Claudio un po’ di fotografie del suo ultimo viaggio ‘.’
Si gira verso di me come punta da una tarantola. Aggrotta le sopracciglia. La sua sensibilità femminile le insinua all’istante il sospetto che la sorella sia già all’opera. Non trattiene il suo disappunto e sibila tra i denti:
‘Non ha perso tempo la troia!’
Mi precipito ad abbracciarla e stringerla a me, sussurrandole:
‘Mamma, stai calma’. mica vorrai fare una scenata in presenza di Claudio!’
L’abbraccio le stempera la rabbia. Mi abbraccia anche lei con più trasporto, sento sul petto la voluminosità delle sue tettone, ma lei sente sicuramente sulla pancia la pressione imperiosa del mio cazzo.
Mi mormora con voce calda:
‘Oh Piero, bambino mio!….’
La stringo ancora di più, la bacio più insistentemente sul collo, sento che rabbrividisce di piacere, abbasso le mani dalle spalle alle sue chiappe sode, anche lei mi attira a sé prendendomi dai glutei.
Limoniamo in maniera sempre più esplicita, la temperatura sale, il cazzo si impenna, mamma respira con più affanno. Mi distacco appena da lei per sistemarmi il cazzo che rischia di scoppiarmi nei pantaloni:
‘Scusami mamma, non giudicarmi male ‘.’
Gli occhi di mia madre si accendono, mi sorride in un misto di premura e di voglia:
‘Oh povero figlio mio ‘ scusami tu ‘. mi sono lasciata andare e mi sono dimenticata che tu ormai sei un uomo ‘ e che uomo!’
A questo punto fa scendere le se mani verso la mia patta e mi tira giù la zip dei jeans:
‘Facciamolo respirare prima che esploda!’
La lascio fare. Me lo tira fuori e lo impugna, i suoi occhi confessano una grande voglia di impossessarsene, lo sega lentamente, mi guarda negli occhi e mi sussurra:
‘Hai un bell’arnese, figlio mio ‘. farebbe il piacere di qualunque donna ‘. peccato che io sia tua madre!’
Comprendo quanto sia combattuta tra la voglia e l’imbarazzo e, per facilitarle il compito, le sorrido e le rispondo:
‘Mamma, sei tu che mi fai questo effetto ‘. mamma o non mamma, sei una bella gnoccona e lui ti fa festa così!’
Comincio a maneggiarle le poppe, lei continua a masturbarmi, poi ribatte sospirando:
‘Dici davvero? ‘ ti faccio eccitare così?’
Annuisco ostentando ancora di più il cazzo che vibra per aria, lei lo guarda intensamente, poi si inginocchia e lo indirizza verso la sua bocca, dando inizio ad un pompino divino. E quando, avvertendo che la resistenza si sta esaurendo, cerco di divincolarmi e tirar fuori l’uccello dalla sua bocca infuocata, lei mi stringe ancora più forte i glutei e accentua l’aspirazione raccogliendo e ingoiando gli abbondanti schizzi di sperma che scarico dai coglioni.
Accompagno l’eiaculazione con un grugnito animalesco, lei deglutisce tutto, me lo ripulisce ben bene e si lecca le labbra, infine si rialza e mi bacia in bocca, facendomi sentire il sapore della mia stessa sborra.
‘Che sensazione stupenda, amore di mamma!’, mi dice esultando, ‘scusami, ma non sono riuscita a trattenermi!’
‘Mamma, non dobbiamo scusarci di niente’, la rassicuro accarezzandola e palpandola, ‘è inutile e sbagliato reprimere i nostri desideri!’
‘Se è per questo’, riprende lei, ‘questo è stato solo un aperitivo ‘.’
Ridiamo insieme, ci abbracciamo e ci baciamo. Le dico con un ghigno:
‘Un bell’aperitivo ‘ che mi ha fatto venire una fame!’
‘Sì, figlio mio ‘. Mettiamoci più comodi in camera mia ‘. ‘, soggiunge tutta accaldata, ma poi si blocca, ‘eh ‘ ma Claudio, la zia ‘ che staranno facendo?’
‘Mmmm ‘ mamma, so io quello che stanno facendo!’
Usciamo in punta di piedi dalla cucina, dimenticandoci del thè, e ci dirigiamo verso la zona notte. Passando davanti alla stanza della zia ascoltiamo gemiti e urletti inequivocabili. Dico in un orecchio alla mamma:
‘Che ne dici se entriamo? ‘. Godiamoci lo spettacolo!’
La scena che ci si presenta non mi sorprende più di tanto, ma è inevitabilmente coinvolgente. La zia, in ginocchio davanti a Claudio, gli sta praticando un bel pompino; lei è seminuda e mette in bella mostra le poppe monumentali e il portentoso culone.
La mamma freme, non riesce a trattenere la sua rabbia.
‘Lo sapevo, lo sapevo’, urla alla sorella, ‘non vedevi l’ora di arricchire la collezione di cazzi, eh!?’
Claudio ha un piccolo moto di sorpresa e di imbarazzo, ma gli faccio segno con l’occhio di non preoccuparsi. La zia Clara, impassibile, continua a succhiare l’uccello del mio amico, poi fa una piccola pausa e si rivolge a Claudio con aria serafica:
‘Claudio, amoruccio mio, non stare a sentirla mia sorella ‘. è gelosa, come tutte le donne ‘. ma oggi tu puoi giudicare chi è più troia tra me e lei ‘. chi sa fare meglio i bocchini ‘. e poi chi ti fa godere meglio a scopare!’
Detto questo, si sdraia sul letto aprendo oscenamente le cosce e invita Claudio ad accomodarsi dentro la sua tana calda. I due, come se noi non ci fossimo, cominciano a scopare con grande foga.
Mia madre avvampa di rabbia e di vergogna, io la stringo a me e me lo porto via, verso la sua stanza da letto:
‘Lasciamoli fare, mamma’, le dico affettuosamente, ‘noi riprendiamo dove ci eravamo interrotti!’
Eravamo già eccitati, la scena di Claudio e della zia ci aveva resi ancora più febbrili. Ci spogliamo in un lampo, la spingo sul letto e, senza ulteriori preliminari, immergo il mio cazzo svettante dentro la sua figona già umida. La mamma è in trance:
‘Oh sììì ‘. amore ‘.. prendimi… dai… riempimi’.’
Che sensazione favolosa! Stavo chiavando mia madre, mentre lei continuava ad ansimare sempre più forte e a tirarmi furiosamente a sé, come se il cazzo glielo dovessi spingere sino alla gola. La cavalco impetuosamente per dieci minuti poi, quando sento che sono vicino all’eruzione, l’avverto:
‘Mamma ‘. sto per venire!’
E lei:
‘Oh sììì, bello di mamma ‘. sìììì ‘. vieni, vieni ‘. dammi la tua sborra ‘. riempimi la pancia ‘.. sììììììì’
Vengo copiosamente dentro di lei, urlando di piacere:
‘Sìììììì ” mammaaaaa ” sei miaaaa ‘ miaaaaaaaa!!!!’
Mamma è travolta dal piacere, per la grande emozione quasi piange.
Resto ancora così abbracciato a lei, dentro di lei, che mi stringe, mi accarezza e mi bacia compulsivamente. Così ci trovano Claudio e zia Clara che, nel frattempo, si sono affacciati alla porta della camera di mamma.
‘Oh, guarda Claudio, che bel quadretto familiare!’, esclama sarcastica la zia.
Mi giro di soprassalto e, anticipando le reazioni di mia madre, rispondo subito:
‘Oh che bella sorpresa! ‘. perché non vi unite a noi? ‘ dai che vi facciamo posto!’
Il lettone matrimoniale era effettivamente grande per ospitarci tutti.
Si sistemiamo alla rinfusa, io mi ritrovo dietro mia zia, Claudio sta in mezzo alle due donne e le palpeggia beatamente entrambe.
Da quel momento in poi ci abbandoniamo in un turbinoso intreccio di corpi, in amplessi multipli, intercambiando le due troie scatenate e infilando i nostri cazzi negli orifizi più disponibili.
Vedo che Claudio è più conteso di me, ma non me ne ingelosisco, dividere con lui quel bendidio mi fa piacere e mi fa gioco, da solo sarebbe una prova improba.
In quel mare di carne morbida io ed il mio amico affondiamo come il coltello nel burro; le due donne delirano orgasmando senza soluzione di continuità; sono due zoccolone e, spinte dalla competizione, danno il meglio di sé.
Sono pieno, sazio, scarico, ma il desiderio di possedere più intimamente mia madre non è ancora esaurito. A lei ed al suo culone dedico il mio ultimo colpo in canna, la mia ultima forsennata sgroppata, l’ultima abbondante sborrata.
Aprirmi il varco nelle sue carni più intime, scavare un tunnel nelle profondità delle sue viscere, trivellarle lo sfintere con forza, quasi con violenza, e poi pomparle in fondo copiosissimi getti di sperma, è la sensazione più indicibile mai vissuta.
E, quando alla fine crollo sul suo dorso stravolto, dopo aver emesso un urlo animalesco, mi prendo anche la standing ovation di Claudio e della zia.
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roki_rae@hotmail.it

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