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Orgia

Tutto in una notte

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Chiara, lo sai che questo sabato devo uscire con Giorgio e Piero, come facciamo?’sii, porta due amiche’

‘Stefano, ma chi porto? Ma &egrave mai possibile che per uscire con te bisogna portarsi dietro tutti gli amici. B&egrave adesso vedo sento magari Marzia e Daniela’le conosci?’

‘No, ma sono almeno carine?’

‘ certamente sono all’altezza dei tuoi amici, allora ci vediamo domani. Mi passi almeno a prendere?’

‘ma certo Chiara, sono un cavaliere’

‘ Mhhhh, senza cavallo sicuramente’ciao a domani’

‘Ciao’

Chiara &egrave una ragazza molto tenace. Gli piace da morire Stefano, ma per orgoglio non gli ha detto mai nulla di esplicito. Aspetta che lui si faccia avanti. Ma oramai sono cinque mesi che tenta di uscire da sola con lui, ma sempre la solita storia degli amici.

‘Sinceramente sono un po’ stufa di questa storia. Allora che fai vieni Marzia’

‘No Chiara te l’avevo detto devo andare alla festa di laurea di Alessandro e viene anche Daniela, perciò &egrave inutile che glielo chiedi, lo sai quanto ci tiene per Alessandro. Poi anche tu. Quando ti ha visto vestita da donna Stefano, mai. Deciditi Chiara e fagli vedere chi sei. Fagli vedere che quando vuoi, sai essere molto di più di quelle sgallettate da discoteca che gli piacciono tanto al tuo Stefano. Ciao e fammi sapere’.

Marzia aveva proprio ragione. Per comodità Chiara aveva sempre scelto comodi pantaloni e larghi maglioni, quando decideva di uscire con Stefano. Forse era venuto il momento di attaccare. O la và o la spacca.

Chiara &egrave una bella ragazza , sicuramente. Alta 1.72, un corpo modellato in palestra, un bel seno che sta su tutto da solo, nonostante la sua 4^ di reggiseno e poi gambe lunghe e un sederino scolpito nel granito.

Poi ha dei lunghi capelli mori e ricci naturali, che gli hanno dato sempre tanti dolori a pettinarli, ma piacciano tanto ai maschietti. Due occhi da cerbiatta, completano l’opera. Una magnifica opera, adornata da quel vestitino avvitato nero, acquistato per il matrimonio del cugino, che aveva fatto tanto successo.

‘voglio proprio vedere se questa sera non lascia gli amici da una parte per conquistare una vera femmina, come me stasera’ pensò Chiara tra se e se, mentre Stefano suonava il citofono per farla scendere.

‘A’ Piero, guarda Chiara. E dove c’&egrave l’aveva tutto quel ben di dio’

‘A’ Giorgio, speriamo che pure l’amiche so così, che stasera ci divertiamo alla villa. Sta festa diventerebbe davvero interessante. Mo’ mi dispiace che a sti due li dobbiamo fa sedere dietro. Se si metteva davanti gli guardavo le coscie. La macchina &egrave la mia’avrò diritto.’

‘Zitto che stanno a venì in macchina’

Stefano intanto quando aveva visto Chiara così bella aveva fatto finta di niente. Neanche un piccolo complimento. Niente. Chissà forse per timidezza. Ma era ora che a trent’anni se la facesse passare la timidezza. Altrimenti quella fantastica cerbiattona gli sarebbe sfuggita, o peggio sarebbe stata mangiata da altri leoni.

Chiara entrata in auto salutò Piero e Giorgio, a differenza delle altre volte molto più affettuosa.

‘Ragazzi vi devo dare una brutta notizia: le mie amiche non possono venire’

‘Ma Chiara, e ora che facciamo’ rispose Stefano.

‘Dai Stefano, io e Piero possiamo stare anche per i fatti nostri. E poi alla festa vedrai come non incontriamo qualche bella ragazza, come Chiara. Anzi complimenti, stasera sei veramente uno schianto Chiara’

‘Grazie Giorgio, sono i primi complimenti che ricevo stasera’ Zacc fecciatina a Stefano. E poi come non aveva mai fatto prima, gli lanciò un bacio. Aveva delle bellissime labbra perfettamente truccate, come tutto il suo bel viso: un trucco che metteva in mostra, questa sera, tutta la bellezza dei suoi occhi.

‘Vabb&egrave, andiamo allora a questa festa’ sbottò Stefano, infastidito da quel cambio di programma.

In auto Chiara non fece nulla per coprire le sue belle gambe, con il vestito dal lungo spacco. Si intravedevano anche il pizzo delle sue autoreggenti nere. E poi la generosa scollatura, dava più di un’idea del prosperoso seno di Chiara, chiuso in un reggiseno in pizzo nero, che faceva ogni tanto capolino dai margini dei vestito.

Ma Stefano, aveva battute solo con i suoi amici e non occhi per tutto quello che gli stava a fianco.

‘Ma &egrave sicuro che &egrave qui la festa. Non ci sono tante auto. Forse &egrave presto?’ asserì Giorgio.

‘No dai. Mica &egrave la prima volta che vengo alle feste organizzate da Mario. Sono sempre piene di gente. Anche bella gente’ rispose Stefano.

‘Sarà, comunque stasera siamo tra i primi a questa festa. E dato che ci siamo entriamo pure per primi.’ fece Chiara.

Nella villa, li vene ad aprire Mario, l’organizzatore.

‘Ragazzi, scusate, ma &egrave successo un casino. Questa volta non ho fatto io il solito giro di telefonate agli amici ed eccoci qui. Siamo solo in cinque’e pure tutti uomini. Se volete andarvene siete liberi.’

‘No &egrave perché. Ci sono io come donna’ fece Chiara facendosi notare, e come si faceva notare.

‘Siamo arrivati fino qua e ora almeno non ci vuoi offrire neanche uno dei tuoi preziosi coctails’ fece Stefano.

Ed entrarono tutti e cinque nell’ampio salone della villa.

‘Bene dato che siamo solo in pochi vi presento a tutti: Lui &egrave Marco, Silvio, Giuseppe e Mirko. Sono tutti della palestra Odeon. E poi si vede.’ disse il fallito organizzatore.

Effettivamente erano proprio ben messi fisicamente e poi erano anche dei bei ragazzi. La loro intraprendenza era ancora più efficace della loro presenza. Infatti dopo i primi convenevoli erano tutti e quattro intorno a Chiara.

La riempivano di complimenti, di battute simpatiche. E Chiara tra un coctails e una risata, non si era accorta che il suo spacco oramai, gli faceva mostrare anche il pizzo nero del suo piccolo splip.

‘Stefano ma vedi che quelli ti stanno togliendo Chiara dalle mani’ fece Giorgio.

‘Ma quando mai, Chiara &egrave pazza di me. Lo sta facendo solo per ingelosirmi. Comunque stasera non c’&egrave quella finale di basket che davano su quel canale satellitare. Chiediamogli se magari a questo schifo di festa ci fanno vedere almeno la televisione. L’avranno il collegamento satellitare in questa cazzo di villa’ fece Stefano

‘Ma, senza chiedere. Ho visto io dove sta la televisione con il decoder.Andiamo’ rispose Giorgio.

Chiara, vide Stefano che si allontanava e provò a chiamarlo. Ma lui fece finta di non sentire. Oramai avvolta da tutte quelle attenzioni, lo lascio andare dove voleva.

‘anzi mi ha proprio stufato’ penso Chiara guardando fugacemente gli occhi scuri di Mirko.

‘Avete mai sentire di quella villa qui vicino dove si fanno gli scambi di coppie’ disse Silvio, per accendere la discussione su argomenti sicuramente più piccanti.

‘Certo io ci sono anche andato’ rispose Mirko, ‘cose da non credere. C’erano due uomini con le rispettive compagne, che giocavano con la play station. Una sola partita secca. Chi faceva meno punti perdeva e doveva far sottostare la propria moglie ai voleri dell’altro marito’

‘e allora ”fece Chiara, con curiosa malizia.

‘ e allora perse quello con la moglie più bella. Somigliava come tipo alla nostra Chiara’ fece Mirko guardando la donna presente come se già conoscesse di cosa era capace. ‘Premetto che la cosa non era per niente preparata. Sicch&egrave il vincente decise che la bella mora dovesse iniziarsi a spogliare. E così fece. Vi lascio immaginare l’intimo che vestiva, tutto di pizzo bianco, che risaltava sulla pelle bruna della donna. Il vincitore gli ordinò di togliersi anche il regiseno e il perizoma, lasciandola con le sole calze e reggicalze. Una bellezza statuaria. E poi aveva solo una striscia di peli sul pube’ a me mi fa impazzire così.’

‘Chissà forse come c’&egrave l’ha Chiara’ fece impertinente Silvio.

‘Chissà’.’ Rispose maliziosa Chiara. ‘ e poi ‘.’proseguì incuriosita.

‘ il vincitore a quel punto scelse tra la platea tre uomini. Uno brutto e panciuto, avrà avuto una cinquantina d’anni. Ma brutto davvero. Uno poi aveva la faccia tagliata, sembrava veramente uno uscito da poco da galera. L’altro piccolino e smilzo. Un trio davvero unico. Poi il vincitore prese per mano la donna vinta e la fece inginocchiare su un tappeto al centro della sala. Fece avvicinare i tre e gli ordinò di sbottonare i pantaloni ad uno ad uno e di praticargli il sesso orale’

‘ un pompino a tutti e tre’ fece Chiara stupita ‘contemporaneamente’

‘e non era tutto’ proseguì Mirko ‘ la preda, era anche molto brava. Quello brutto e lo sfreggiato avevavo arnesi normali, ma lo smilzo aveva un uccello non solo lungo abbastanza, ma doppio, sembrava un tronco. Sembrava un po’ come quello di Giorgio’ scherzando verso l’amico

‘davvero dice Giorgio?’ con una malizia intrigante commentò Chiara.

Giorgio annui sornione con lo sguardo.

‘E con quale professionalità lo lavorava con la bocca’ seguitò Mirko nel suo racconto ‘ poi quando oramai erano più che pronti, il padrone del gioco la fece appoggiare le mani sulla spalliera di un divanetto e le gambe allargate con le ginocchia appoggiate sulla seduta del divanetto. Uno spettacolo per tutti. Il ciccione glielo infilò in bocca mentre lo smilzo gli lavorava la fica con quell’attrezzo che aveva’

‘e lo sfreggiato?’ oramai con curiosità morbosa fece Chiara

‘ lo sfreggiato si sedette sul divano a fianco della donna. E mentre lei continuava nel pompino, si inserii sotto di lei, leccandogli il seno. Poi il marito della poverina, che aveva capito le intenzioni dei tre, prese un tubetto di crema per oleare il buchetto del culo della sua signora. E così lo sfreggiato mise il suo uccello nella fica e lo smilzo infilò il tronco nel culo della signora. Non aveva neanche un buco libero. Però sembrava che tutto quello che gli stavano facendo gli piacesse. E come se gli piaceva e come si muoveva, fino a quando, prima il ciccione gli arrivò sul viso e poi gli altri due non gli scaricarono tutto il loro sperma sul quel magnifico sudato corpo di femmina’ finì Mirko, infervorito ed eccitato dal racconto di quello che aveva visto.

‘ E tu che facevi guardavi solo’ fece Chiara con aria di sfida, mentre il suo spacco continuava generoso a mostrare tutti i pizzi del suo intimo più profondo.

‘Guarda carina, che non &egrave mica di tutti i giorni uno spettacolo simile. E poi che donna. Una vera femmina. Volevo vedere a te se avessi avuto il coraggio di fare tutte quello che ha fatto lei. Scommetto che non avresti neanche il coraggio di giocare a strip poker, qui ora con noi’ rispose alla sfida il bravo Mirko.

‘Strip Poker . Lo giocavo da bambina dalle suore’ rispose Chiara, sempre troppo tenace ed orgogliosa.

‘un mazzo di carte Giorgio, chi vuole giocare?’ fece il furbo Mirko

‘TUTTI’ risposero in coro i restanti quattro amici.

Ora la festa si faceva interessante.
Ora la festa si faceva interessante.

Così mentre Stefano intanto si stava godendo insieme all’amico la finale di basket Chiara si stava godendo una inaspettata serata con i suoi amici.

‘Per me va bene’ fece Chiara ‘ ma qui sono solo io a perdere di più. Voi non vedreste l’ora di vedermi nuda, mentre io non ci terrei proprio.’ Controbatté la furbetta Chiara, che sfidava sempre di più Mirko in questa battaglia di malizia.’

‘hai ragione Chiara’ rispose Mirko ‘alziamo la posta. La partita la giochiamo solo io e te. Io metto in gioco la mia BMW nuova. Qui ci sono le chiavi e il libretto. E tu la tua disponibilità e il tuo corpo.’

‘Ho già capito dove vuoi andare a parare caro mio, la posta &egrave troppo alta. Non ci stò. Però possiamo giocare lo stesso solo a strip. Io contro te. Qui davanti a tutti’ Rispose Chiara ‘Va bene giochiamo’ accettò Mirko.

Le carte sul tavolo erano ansiose di diventare lo strumento di quella che sarebbe stata una intricante e sensualissima battaglia.

Il primo punto lo fece Chiara che subito ordinò a Mirko di togliersi la camicia.

E così anche il secondo ed il terzo punto furono di Chiara, che in successione fece togliere le scarpe e i calzini.

Fu finalmente il turno di Mirko a fare un punto.

‘vediamo Giorgio, cosa ne pensi cosa gli facciamo togliere alla signorina’

‘ io direi il vestito. Senza ombra di dubbio’

‘va bene, però questo vale almeno due punti’

‘ lo farai con molta sensualità, allora per tre punti’

‘va benissimo’ accetto Chiara

Chiara fece un punto e fece togliere i pantaloni a Mirko.

‘ il prossimo punto ho vinto io’ lo sfidò Chiara.

‘vedremo’ fece Mirko.

Ma Chiara aveva preso gusto a quella battaglia e voleva vincere, ma non prima di avergli fatto venire la bava alla bocca a tutti, alla faccia di Mirko e di Stefano, che intanto continuava ignaro a guardare la sua partita di basket.

Così Chiara fece apposta e perse prima un punto e poi un altro.

‘Va bene Mirko, almeno questo te lo meriti’ disse Chiara, mentre si alzava. La tensione e l’eccitazione in quel momento sembrava potersi materializzare. Chiara cominciò a muoversi sinuosa su se stessa. Con le mani si accarezzava tutto il corpo e sollevava il vestito fino al pube, mostrando finalmente per intero la sua biancheria intima: calze autoreggenti e perizoma in pizzo nero. Poi con le sue mani si accarezzava i capelli ricci per scendere sensualmente sui suoi seni, accostandoli tra loro.

Chiara sentiva che l’eccitazione del gruppo saliva e questo era anche per lei una esperienza nuova.

Al centro dell’attenzione non gli era mai piaciuto stare. Mentre ora la cosa la eccitava da morire.

E l’eccitazione le faceva accentuare i suoi atteggiamenti provocatori.

Sicch&egrave con la mano spostò una spallina del suo vestito e poi l’altra, facendolo cadere ai suoi piedi.

Restando vestita solo con il suo intimo su un corpo che si mostrava in tutta la sua bellezza.

‘Purtroppo per voi questo sarà l’unica cosa che avrete da me’ con sicura sfrontatezza asserì la bella Chiara.

‘ Chiara, ad un solo punto dalla disfatta mentre a te ne mancano quattro, mi gioco la mia BMW, se tu accetti le condizioni sono le stesse di prima’

rispose con altrettanta sicurezza Mirko.

‘No carino, non ci casco’ ribatté Chiara ‘continuiamo il gioco’.

‘Dai Mirko’ tifavano gli amici eccitati.

E Mirko fece un altro punto. ‘togliti il reggiseno ora’

Chiara senza la grazia di prima stava per toglierlo, ma Mirko gli ordinò ‘ toglilo con grazia e sensualità. Sennò non vale”. L’ordine era legittimo e la perdente accetto senza ribellarsi.

Così con movimenti calmi e sensuali fece cadere anche il suo reggiseno.

Lo spettacolo era meraviglioso. Un seno florido che stava benissimo su da solo e dei capezzoli piccoli e turgidi, per il freddo si scusò lei, ma anche per l’eccitazione.

‘ il prossimo punto voglio far vedere ai miei amici la tua fica’ fece Mirko

‘ oppure il tuo pistolino’ rispose Chiara.

Ma la fortuna sorrise a Mirko e la richiesta fu inesorabile ‘facci vedere la fica’.

Il gioco si stava facendo pesante. Chiara era confusa tra la rabbia e l’eccitazione. Non era mai stata da sola in mezzo a degli uomini in perizoma, calze autoreggenti e seno nudo.

‘accetto la sfida’ fece Chiara.

‘Quale sfida’ rispose Mirko.

‘la tua BMW, contro il mio corpo’ fece Chiara.

”e la tua completa disponibilità’ aggiunse Mirko

‘naturalmente, ma ora continuiamo a giocare’ con sempre più aria di sfida rispose la bella Chiara.

Mancavano tre punti contro uno solo. Chiara era sicura che la BMW sarebbe stasa sua. Anche se magari gliela avrebbe restituita, subito dopo. Però voleva vedere sconfitto quell’uomo e tutti i suoi amici.

Mirko fece un punto. Poi un altro.

L’eccitazione saliva, mancava solo un punto e Chiara sarebbe stata l’oggetto dei loro giochi più perversi.

Gli occhi di Chiara bruciavano negli occhi di Mirko. Nessuno si sarebbe immaginato che quella sera che si preannunciava noiosa, gli avrebbe lasciato così tante emozioni.

Mai forti come quelle che percorrevano nel corpo di Chiara.

Sapeva che se avesse vinto sarebbe stata la soddisfazione maggiore della sua vita. Di poter dimostrare quanto siano stupidi gli uomini e tutte le loro convinzioni.

Ma sapeva che se avesse perso quello che gli avrebbero ordinato. Tutte le aberrazioni mentali degli uomini eccitati alle quali avrebbe dovuto sottostare. Una paura mista ad eccitazione, perversione mai provata. Una bomba che scoppiava nel suo cervello. Che non pensava ad altro. Mentre avrebbe dovuto pensare a vincere quell’unico punto, non a perderlo.

E perse.

‘E ora che hai vinto, che farai di me Mirko’ proferì Chiara con una voce tesissima

‘sono una persona democratica. Faremo decidere al popolo.’ Rispose trionfante l’uomo.

‘si deve spogliare tutta’ fece Silvio

‘e poi ci deve fare un bel lavoretto di bocca’ continuò.

‘mi piace questa proposta, però io aggiungerei una sorpresa’

‘quale sorpresa?’ fece Chiara

‘una sorpresa &egrave una sorpresa’ .

‘ Non mi piace il dolore. Starò alla scomessa a patto che non mi venga fatto del male’ cercando di mettere un limite alla fantasia perversa di Mirko e dei suoi amici.

‘lo prometto, sarò io il tuo garante’ .

Così Mirko la porto in mezzo al salone.

‘spogliati’ .

Chiara era consapevole che dopo essersi spogliata avrebbe dovuto accogliere nella sua bocca tutti i peni di quegli uomini, ma la cosa inconsapevolmente gli procurava un sottile, profondo, depravato piacere.

Era restato poco da togliere. La sua eccitazione oramai gli aveva inzuppato tutte le mutandine.

Però c’era qualcosa che non andava.

Voleva condurre lei il gioco.

‘Mirko voglio parlarti prima di togliermi le mutandine’ disse Chiara. Mirko incuriosito e naturalmente eccitatissimo gli si accosto con il viso al suo.

E Chiara gli sussurò ad un orecchio ‘ Mirko, tu mi piaci veramente, se mi porti via di qui farò tutto ciò che vuoi’.

‘tutto ‘tutto’ fece Mirko.

‘Tutto’ seccamente replico Chiara, oramai decisa a cavalcare la situazione con la spudoratezza che meritava.

Mirko prontamente a quella parola, gli passo nella mente quanto i più perverso potesse immaginare mente umana.

Una scarica di adrenalina potentissima, gli fece cambiare subito programma.

‘Va bene così, Chiara. Mi dispiace amici ma lo spettacolo &egrave finito’ concluse frettolosamente Mirko.

La platea oramai eccitatissima, cominciò a ribellarsi vivacemente ‘ non &egrave giusto’ ‘ questo da te Mirko non me lo sarei mai aspettato’ continuò Silvio.

Ma Mirko non sentiva ragioni, quelle parole gli avevano scombussolato i sensi.

‘vestiti Chiara la festa in questa villa &egrave finita’.

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