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Marci frequenta la crema della città 1

By 15 Marzo 2020Febbraio 21st, 2021No Comments

Nino è esigente, ha dieci anni più di me, è alto, raffinato ed elegante e vuole essere orgoglioso di me e del mio aspetto fisico, mi desidera ed è anche contento se altri mi desiderano… infatti vedo sempre una strana luce nei suoi occhi quando siamo in compagnia di altra gente, osserva soprattutto gli uomini per capire se ho fatto colpo e se scateno in loro qualche libidinoso appetito. Beh, io non sono certo male, biondina con gli occhi azzurri, 44 anni ma ne dimostro anche qualcuno di meno, bel visino da furbetta tirabaci, seno abbondante e due gambe ben tornite… e anche se non sono alta, ho sempre fatto la mia bella figura come femmina.

“Tesoro, hai già scelto cosa mettere per stasera?”

“Vorrei indossare l’abito verde che mi hai regalato, che ne pensi?”

“L’abito verde? Quello con lo spacco anteriore e la scollatura profonda?”

“Quello. Mi pare l’avevi scelto tu per fare bella figura alla cena con tutti i vecchiacci danarosi dei tuoi amici che toccavano terra con la lingua mentre mi guardavano…”

“Si… è un bel vestito… non voglio che Tu possa sfigurare…”

Uscii dalla doccia e indossai l’intimo nero già eccitata al contatto della risalita delle mutandine e alla sistemazione di uno striminzito reggiseno (che già lui mi chiede di non mettere più…) Poi il rito delle calze velate e dei reggicalze, mi permise di accarezzarmi con delicatezza e palpeggiarmi le mie stesse cosce. Infine, dopo il reggicalze e un paio di scarpe tacco 10 neri e lucidi, mi specchiai e rimasi soddisfatta di ciò che vidi…. una bella figa bionda in un elegante ed assai arrapante intimo nero, che creava un contrasto favoloso con la sua pelle color latte… vidi anche una donna già eccitata per il cazzo del proprio uomo che avrei presto fatto scoppiare nei pantaloni… eccitata già in un modo incredibile, soltanto con il suo stesso sguardo….

Certo se ci fosse stato Giò mi avrebbe già afferrato per il collo e mi avrebbe già sbattuto direttamente in bagno, dicendomi parole sconnesse, dandomi il suo cazzo sul viso prima e in mezzo alle gambe dopo, ma Nino no… mi vuole elegante, già vestita, pettinata e pronta per uscire…. Niente cose assurde e sconvenienti… Insomma, non era il caso di continuare a scopare in auto con Giò, con la lingua tra le tette mugolando di desiderio mentre mi sbatteva il cazzo in mezzo alle mie cosce… Sono una donna elegante e di classe non più una ragazzina e non ho tempo per la spontaneità della passione …

“Signori, va bene un Grillo come bianco?” Il cameriere del pub era un bel giovanotto elegante e raffinato, un damerino nel suo genere, perfettamente adatto allo stile indiscutibile del ristorante e Nino era come al solito elegantissimo, da non reggere il confronto…

Mentre aspettavamo il vino e gli stuzzichini, mi accorsi che la nostra presenza era stata notata all’interno del ristorante: al tavolo vicino si venne infatti a sedere una coppia ben vestita e dall’aspetto danaroso, direi tra i quaranta e cinquanta e dagli sguardi invitanti. Lei poteva avere più o meno la mia età, era alta 1.70 ed era molto bella, capelli lunghi e biondi, indossava un miniabito nero senza maniche con le spalline sottilissime e le sue tette terza misura quasi tutte in mostra… avrebbe certo fatto girare gli uomini camminando con i tacchi altissimi e due belle gambe curate che prorompevano dalla spettacolare minigonna e con un didietro che era anche meglio del davanti… Lui, invece, era certamente un libertino impenitente che malgrado avesse quella bella donna accanto, da come mi guardava, sembrava a caccia di avventure.

Con Nino mangiammo poco e bevemmo meglio, tanto che, ascoltando la leggerezza dei suoi inviti ai brindisi presto fui già mezza ubriaca, o forse per l’effetto dell’alcool o l’insistenza degli sguardi, mi spinsi a chiedergli:

“Ma Ti sei accorto di come mi guardano quei due?… chissà cosa avranno da guardarmi”

Si voltò fece una smorfia divertita per poi aggiungere malizioso: “Non so…ma se sei curiosa… vai e glielo chiedi…”

“No, dai… tanto non mi interessa…”

“Ma se è da mezz’ora che sbirci anche Tu… la verità è che Ti vergogni… Ahahahah”

“No, no.. niente affatto…. Guarda che ci vado… ci vado veramente…”

“Dai… Ti proteggo io… Ahahaha…”

Un po’ barcollando sulle gambe mi alzai e con tutta la mia faccia tosta mi avvicinai al tavolo.

“Scusate, ho visto che mi guardate da quando sono arrivata… c’è qualcosa che non va?”

Il mio tono non dovette sembrare troppo minaccioso come invece intendeva essere, visto che l’uomo eruppe in una sonora e breve risata …

“Gentile signora, stavo giusto apprezzando con la mia compagna quanto Lei sia bella e quanto debbo invidiare il nostro caro amico Nino con cui ella si accompagna ormai da diversi giorni… “ e sorridendo di gusto alzò la mano di intesa e saluto rivolto a Nino… che rispose in modo complice e divertito… mettendomi in imbarazzo.

“Gentilissima, io e la mia compagna Xenia, siamo amici di Nino da molti anni e vorremmo pertanto offrirvi da bere, possiamo? Siete una bellissima coppia, perché non venite a sedervi al nostro tavolo?… facciamo portare dell’ottimo champagne, Vi piace?”

“Grazie, ma non mi pare il caso… abbiamo già bevuto abbastanza.” interloquii io.

Speravo di essere sostenuta dall’ approvazione di Nino, il quale, invece, richiamato dai gesti del tipo, si era alzato e si venne a sedere accanto a loro, invitandomi quindi a sedere tra Lui e Xenia: “Scusate Marci…. È una donna raffinata e di alto livello, magari anche un po’ snob, nel senso buono naturalmente… E’ un poco diffidente ma sono certo che un poco di champagne sarà sciogliersi e divertirsi con noi …”

Dovetti quindi abbozzare un sorriso e sedermi mentre il cameriere arrivò con una bottiglia di Louis Roederer Cristal, che ci disse essere una prelibatezza, uno dei più pregiati Champagne francesi, se non il migliore in assoluto, e anche… il più caro. 

Nino, così sensibile al lusso e alla esibizione sfrontata di ricchezza e potere, ne fu impressionato…e vidi un bagliore di eccitazione nei suoi occhi. Anch’io fui sorpresa da tanta ostentazione, capii comunque che i tre amici si conoscevano bene e non potevo dire di no. Assaggiammo quindi deliziati quello che ci sembrò un nettare degli dei e non potemmo che ringraziare la coppia.

In effetti già dopo poco cominciammo a ridere tantissimo e ci divertimmo molto, fino ad esagerare un po’ nei comportamenti. Xenia, questo il nome della donna, si rivelò molto espansiva e molto allegra tanto che con l’accordo di tutti noi, prese di mira il bel cameriere e sperimentò il suo fascino su di lui, divertendosi a provocarlo: prima con lo sguardo e i sorrisetti maliziosi, poi con qualche frase a doppio senso, infine offrendogli una vista dall’alto e ravvicinata delle tette seminude e delle cosce esposte fino all’inguine. Non volli imitarla perché mi sembrava già esagerato quello che lei stava facendo, anche un po’ volgare direi, ma mi divertii un sacco a guardare il ragazzo che sudava e qualche volta tremava davanti a quell’esposizione di carne soda, liscia e profumata. Certo gli sarebbe piaciuto metterci sopra le zampe, ma il dovere e la serietà prima di tutto. Nondimeno potei notare turbandomi, come il suo pacco in posizione decisamente anomala, fosse completamente in tiro, merito della bellezza femminile e della sua giovane età.

L’allegria nel gruppo era trascinante e i nostri freni inibitori stavano cedendo: ci ingozzammo persino col dessert e chiedemmo ancora dello champagne, di cui alla fine bevemmo tre bottiglie.

Non potei non notare comunque come tutti gli sguardi vogliosi della compagnia, fossero tutti e sempre posati su di me: sia gli sguardi provocanti di Nino che aveva cominciato a carezzarmi in modo plateale fin sotto il bordo del vestito, eccitandomi non poco, sia gli sguardi di Pino che sembrava sbranarmi con gli occhi, e persino Xenia, aveva gesti sempre più fisici di complicità, con complimenti sul mio corpo, abbracci, affettuosità e un parlare fitto e confidente, con note stuzzicanti e piene di provocazione, se non di vera e propria sfrontatezza… Con il passare delle ore e l’aumentare dell’allegria, tutte queste attenzioni non mi mettevano più paura, ma anzi riconobbi quanto in effetti mi piacesse stare al centro dell’attenzione di questo gruppo, avvolta nella sua leggerezza e complicità.

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