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Oggi devo pagare pegno. Accidenti a te. Con quella scommessa mi hai fregata. Vedrai come mi vendicherò al momento giusto. Mi fai andare a lavoro col plug.

Ore 7.50

Un po’ di gel e lo inserisco. Forse ce la posso fare.

Ore 8.00

Esco di casa. E già camminando verso la macchina sento che mi sto eccitando. Sarà la situazione. Basta non pensarci.

Ore 8.30

Parcheggio l’auto e vado a prendere il solito caffè. Mi vedo allo specchio della vetrina, ho le guance rosse come se fossi arrivata correndo.

Ore 9.00

In ufficio nessuno si può accorgere del mio segreto, credo. Non ho calcolato che a starci seduta è infinitamente peggio, ogni movimento lo sento.

Ore 11.00

Mi mandi un messaggio.

“FAMMELO VEDERE”.

Mi basta solo quello per eccitarmi ancora di più. Corro in bagno, abbassò le mutandine bianche e sono fradicia. Poggio il telefono sulla tazza chiusa metto l’autoscatto allargando le gambe mi espongo per bene.

Te la invio.

” TOCCATI ADESSO MA NON VENIRE”

Velocemente mi penetro con 2 dita… sono un lago. Oddio che sollievo che è.  Sto per godere quando mi scrivi ancora.

“BASTA. LECCATI LE DITA E TORNA A LAVORARE”.

Purtroppo lo devo fare come da accordo.

Ore 11.15

Di nuovo alla scrivania. Ho caldo. Ho voglia di te.

Ore 14.00

Finalmente esco. Eravamo già d’accordo che mi saresti passato a prendere…

Ore 14.02

Messaggio: “RAGGIUNGIMI AL BAGNO DEL BAR”

Ci vado velocissima.

Saluto frettolosamente e mi tuffò nel bagno degli uomini.

E sei lì che mi aspetti con il cazzo in mano che te lo stai massaggiando. Mi sorridi.

“ECCO LA MIA TROIA”

Ti guardo famelica.

“DILLO. CHIEDIMELO”

“Sono la tua troia, ti prego padrone fammi godere”

“BRAVA BAMBINA. VIENI. SUCCHIAMELO BENE PRIMA”

Mi getto ai tuoi piedi lo metto tutto in bocca. Lo voglio quasi ingoiare. Tu mi trattieni la testa. Non respiro. A lungo. Ho il buchino che mi pulsa. Le lacrime agli occhi. Finalmente mi lasci andare.

“LEVATI IL TANGA. FAMMELO VEDERE”

Mi metto a 90 sul lavandino. Mi allarghi le natiche. Appoggi il pollice sullo strass e spingi… cazzo… sto per scoppiare.

“GUARDA QUANTO GODE LA MIA PUTTANA. DOVE VUOI CHE TI SCOPI. CHIEDIMELO”

“Padrone, ti prego, la fighetta sto impazzendo”.

Mi tocchi lentamente. Controlli quanto sono bagnata… vai avanti e indietro. D’un tratto mi togli il plug gettandolo nel lavandino e metti due dita al suo posto. Mi scopi forte il culo con le dita. Sto sudando e godo da matti. Mi prendi per i capelli e ci vedo nello specchio. Sono tutta rossa sconvolta.

“TI PIACE? GUARDATI”

Finalmente infila il cazzo in un colpo nella figa grondante e mi penetra forte sia lì che il buchino con le dita. Sbatte sempre più forte. Poi toglie tutto e mi mette il cazzo nel culo. Fa ancora un po’ male, è molto più grosso del plug e delle dita.

“SEI ANCORA STRETTA TROIA. ADESSO TI APRO IO. LO SENTI COME MI STAI STRINGENDO IL CAZZO. ORA TI VENGO NEL CULO”

Con una mano mi teneva il fianco e con l’altra mi tappava la bocca. Uno due dieci colpi. Bruciava.

“TOCCATI LA FIGA. METTITI PIÙ DITA CHE PUOI DENTRO. LO SENTI CHE IL CAZZO TI STA APRENDO? SEI LA MIA TROIA FAMMI VENIRE ADESSO”

Mi stavo facendo forte con 4 dita, mi entrava mezza mano. Mi muovevo frenetica. Lui spingeva con forti colpi di reni e quando ho iniziato a tremare per l’orgasmo che stava arrivando si è lasciato andare e mi ha riempita. Sono rimasta piegata così qualche secondo.

Si è inchinato su di me.

Ha ripreso il plug e togliendo il pene lo ha subito rimesso dentro.

“QUANDO ARRIVI  A CASA  TI FAI LECCARE DA TUO MARITO ANCHE LA MIA SBORRA DAL TUO BEL CULO”

Così dicendo si ricompone ed esce.

Mi sistemo come posso. Sto per andare via quando mi arriva un tuo messaggio.

“SEI STATA BRAVA. LA PROSSIMA VOLTA TI FARÒ GRIDARE DI PIACERE COME MERITI”

So che manterrai la promessa. Lo fai sempre.

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