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Racconti di Dominazione

Lucia

By 28 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Premetto che questo racconto va un po oltre i miei canoni, diciamo
che sn voluta entrare un po più nella dominazione vista come
sottomissione alla perversione del master che invece la solita
sculacciata classica, leggetelo e poi fatemi sapere cosa vi sembra.

Ciao a tutti mi chiamo Lucia, ho 19 anni sono mora,occhi
azzurri,porto la quarta e ho un bel sedere, non sono troppo alta 1r42;63,
ma ho una faccia molto ma molto da monella o come dice mio cugino da
maiala, ma adesso vi racconterò la prima giornata da vera schiava.

Era una domenica ed ero a pranzo con i miei zii e gli altri miei
parenti, il pranzo si teneva alla villa di mia zia Beatrice, andai
laggiù sapendo che c’era mio cugino e sapendo che incontrandolo quel
giorno potevo andare incontro a una bella sculacciata come ogni volta
che lo vedo,ma non sapevo ancora che quella domenica mio cugino avrebbe
fatto di me la sua schiava.

Giusto prima di raccontarvi di questa storia vi farò un breve
riepilogo di ciò che mi portò a questo punto; era un venerdì sera credo,
non ricordo molto bene, quando chattando con un mio amico su msn dico
che c’è mio cuginetto con me in casa, a questa notizia il mio amico mi
propone di farmi punire da lui, io all’inizio non voglio, primo perchè
sono lesbica e secondo perchè sono felicemente fidanzata con Giorgia, ma
lui insiste e l’eccitazione del momento annebbia la mia mente facendomi
decidere a provare, chiamo mio cugino un ragazzo alto 1r42;74 cicciottello
e un po puzzolente, capelli marroni occhi azzurri.

Come entra parlo di questa cosa a lui che tutto eccitato accetta, la
serata passa con me che vengo punita severamente da lui, alla fine della
serata ringrazio il mio amico e stacco, mio cugino torna di là bello
felice, passano i giorni e succede la stessa cosa due o tre volte, io
gioco un po col mio corpo in modo da farlo sempre eccitare ma senza mai
andare oltre, fino a che una sera non gli concedo di strusciare il suo
membro nel mezzo ai miei glutei appena puniti, ma senza potermi
penetrare, sempre sotto ordine del mio amico su internet, da lì mio
cugino cambia, vuole vedermi umiliata a lui totalmente, infatti tre
giorni dopo accadde ciò che vi descriverò adesso.

Il pranzo era quasi finito ed io avevo bisogno di andare in bagno,
quindi mi alzai e mi diressi verso di esso, dopo aver fatto tutto faccio
per tornare al tavolo quando vedo mio cugino davanti alla porta di
salotto dirigersi verso di me, il mio cuore ebbe uno sbalzo perchè capii
che da lì a poco il mio sedere avrebbe avuto una bella ripassata,
infatti appena arrivò da me senza dire nulla mi prese per un braccio e
mi portò verso la camera da letto, io feci per dire qualcosa, ma non
volendo creare scompiglio mi fermai aspettando di arrivare in camera.

Appena entrati mi spinse con forza sul letto e chiuse la porta, io mi
misi subito seduta in attesa testa bassa, lo vidi avvicinarsi a me a
quel punto stringendo le mani alla coperta presi fiato, alzai la testa
per dire la mia, ma quando vidi i suoi occhi severi mi sentii come
affogare , non aveva detto nulla mi guardava e basta ma
quell’espressione cosi severa era riuscita a zittirmi, si avvicina a me e
senza dirmi nulla mi tira un ceffone, mi porto la mano alla guancia
mentre sento il calore del colpo propagarsi su di essa, faccio per
protestare quando lui con voce ferma- porgi l’altra forza- io esito un
po e levando la mano dalla guancia colpita prima porgo quella sinistra,
come lo faccio lui alza la mano e fa per colpirmi, io chiudo gli occhi
in attesa del corpo, ma sento arrivarmi due schiaffi leggeri ma veloci
prima a destra e poi a sinistra, riapro gli occhi impaurita a quel punto
lui con voce severa ‘ che fai chiudi gli occhi cagnetta? ‘ io faccio
per abbassare lo sguardo ma uno schiaffo non troppo forte mi fa capire
che vuole che lo guardi sempre negli occhi, provo un forte imbarazzo il
mio viso si fa rosso per la vergogna e mentre lo guardo con voce leggera
‘ scusi padrone- lui sorride compiaciuto poi guardandomi ‘ ti da noia
se ti chiamo cagnetta?- io resto in silenzio poi annuisco, come annuisco
mi tira un ceffone forte come il primo, faccio per mettere la mano
quando lui mi dà un’occhiataccia che mi paralizza, a quel punto
iniziando a singhiozzare per le prime lacrime più di vergogna che di
dolore ‘ no non mi da noia- come mi fermo mi arriva un altro ceffone ‘
cosa non ti da noia cagnetta?- io mi faccio forza ‘ che lei mi chiami
così- altro ceffone ‘ così come sii chiara quando parli, oppure sei così
ottusa da non saper nemmeno parlare l’italiano decentemente da poter
comunicare con me- detto ciò mi mollò un altro ceffone io ora in lacrime
‘ no scusi padrone, non mi da noia essere chiamata cagnetta ‘ lui
sorridendo e dandomi una dolce carezza ‘ perchè non ti da noia? Forse
perchè sai di esserla?- io strinsi i miei pugni poi con voce tremolante ‘
si so di essere una cagnetta come dice lei padrone- lui prese la mia
frangetta e mi rifilò due schiaffi di fila molto forti, il mio viso si
voltò prima a sinistra e poi a destra sotto i suoi colpi tenuto su solo
dalla sua mano che mi teneva la frangetta stretta,, si fermò lasciando
andare i capelli lo guardai negli occhi e lui sorrise ‘ brava vedo che
hai capito come una cagnetta deve guardare il padrone quando la
schiaffeggia, adesso ringrazia la mano che ti ha punita e chiedine
ancora ‘ io mi porsi in avanti verso la sua mano e cominciai a baciarla
dolcemente, era molto umiliante e mi accorsi che mai in vita mia mi
sentivo cosi sottomessa a qualcuno, poi come ordinatomi sempre senza
levare i miei occhi dai suoi ‘ per favore mi colpisca ancora le merito,
mi tenga ferma e mi colpisca quanto vuole- come finii la frase lui prese
di nuovo la mia frangetta con una mano e con l’altra mi iniziò a
colpire, i colpi non erano troppo forti mi facevano male si, ma erano
dati in modo da non arrecarmi troppi danni, mentre mi schiaffeggiava
abbastanza lentamente per darmi modo di porgere l’altra guancia, alzò un
sopracciglio come dire beh allora te ne stai lì e basta, purtroppo
capii cosa aspettava ‘ grazie padron- ciaff ‘ e mi schiaf-.ciaff-feggi
ancora la pre- ciaff-go voglio il vi- ciaff -so rosso per le sue manate-
la punizione terminò, si alzò andando a rovistare nel cassetto, io mi
portai subito le mani alle guance gonfie e rosse.

Tirò fuori dal cassetto una cintola larga di cuoio molto dura e
resistente, di quelle che quando le assaggi non le dimentichi tanto
facilmente, appena giunse di fronte a me si fermò ‘ cagnetta pensi di
poter subire 50 colpi con questa senza gridare?- io deglutendo per il
nervoso e la tensione accumulata ‘ cercherò di non urlare padrone- lui
sorrise poi mi alzò di peso spingendomi verso la porta ‘ mani appoggiate
alla porta avanti ‘ io girandomi di scatto ‘ ma padrone se mi scappa un
urlo lo sentiranno ‘ lui con aria strafottente ‘ e allora problemi tuoi
se lo scopriranno vorrà dire che gli racconteremo che sei una cagnetta
da domare- io vedendo il suo sguardo serio mi portai alla porta e
poggiai i palmi delle mani su di essa , lui si avvicinò a me mi prese i
fianchi e mi fece posizionare per bene col culetto bello esposto alle
cinghiate, poi dandomi degli schiaffetti nell’interno coscia mi fece
capire di allargare le gambe,poi appena la mia posizione lo soddisfò
prese il mio bel vestitino in cotone celeste e lo alzò fino a meta della
mia schiena e dopo mi calò le mutandine lasciandole cadere fino alle
mie caviglie, fece due passi indietro e piegò la cinta in due, il mio
cuore batteva a mille ed ero rossa come un peperone dato che il mio
sesso era esposto in bella mostra, lui fece schioccare la cinta
tirandola dai lati, quel rumore mi fece irrigidire per poi tornare
rilassata come mi era stato insegnato dalla mia miss.

Lasciò passare 1 minutino senza muoversi, io ero li ferma in allerta
per carpire qualsiasi movimento di lui, ma quando arrivò il colpo severo
non riuscii a non lanciare un urletto di dolore e sorpresa, restai in
posizione e arrivò subito il secondo e il terzo di fila, inarcai la mia
schiena cercando con tutte le mie forze di non emettere rumori sotto
quei colpi severi, si fermò per un istante e poi con voce severa ‘
cagnetta adesso arriverò a 50 colpi dati con questa velocità, se ti
scansi o esci dalla tua posizione giuro che ti porto di là e ti cinghio
davanti a tutti ‘ io mi preparai alla serie di colpi poi con voce
sottomessa ‘ si padrone resterò in posizione ‘ lui alzò il suo braccio e
poco dopo iniziarono a cadere i colpi severi, uno dietro l’altro, dopo
poco dovetti mordere la mia mano per non urlare, il culetto mi bruciava
sotto quella serie di colpi severi e veloci, dopo i primi 30 si fermò,
mi cedettero le ginocchia e mi ritrovai chinata con le mani ai glutei
ormai gonfi e viola a piangere come una bambina, vidi lui che stava
riposando il suo braccio dopo quella serie veloce di cinghiate, gli
schiocchi erano stati molto forti sperai con tutta me stessa che nessuno
avesse sentito quei rumori, ma dato che nessuno si stava precipitando a
controllare dedussi che nessuno aveva sentito nulla, dopo poco mi
sentii arrivare una cinghiata sulla schiena che mi fece inarcare ‘ aaah
che ho fatto?- lui alzò il braccio e mi tirò una seconda cinghiata
severa ‘ ti sei levata dalla posizione cagnetta tornaci subito o ti
faccio la schiena striata forza ‘ mi sollevai e poggiai nuovamente le
mie mani alla porta chinandomi come lui mi aveva messa prima.

Nella stanza tornò il silenzio, potevo sentire il vociare della tv
anche se stranamente non sentivo quello dei miei parenti, sperai che
fossero andati tutti in giardino, mentre pensavo a questo ciaff una
cinghiata fortissima, poi subito un’altra mi morsi la mano fino a farmi
male per non urlare, i colpi seguivano adesso più severi dei primi
trenta, il mio culetto doveva essere pieno di strisce e gonfio,
cominciai dopo poco a piangere e adesso ad urlare tra un singhiozzo e
l’altro, non lo vedevo ma di sicuro mio cugino aveva stampato un sorriso
di vittoria sul viso, arrivò a 50 ma senza fermarsi anzi cominciò a
colpire duro, oltre all’orgoglio adesso era caduta anche la poca
sicurezza rimasta dovuta alla conoscenza del momento in cui la punizione
sarebbe terminata, piangevo urlando il meno possibile, le cinghiate in
più non furono molte per mia fortuna solo 10, mi accasciai a terra priva
di forze, lui sorridendo ‘ brava cagnetta sei stata brava ma non è
ancora finita adesso arriverà il momento che ti farò capire quanto sei
maialina ‘ io abbassai il viso spaventata mentre con le mani mi
massaggiavo il sedere.

Passò all’incirca 5 minuti poi lui con tono secco e deciso ‘
spogliati completamente forza- io lo guardai stupita dalla richiesta ‘
ti prego no ‘ lui mi prese la frangetta e restò in attesa, mi posizionai
in ginocchio in posizione, appena trovata la posizione ciaff ciaff due
schiaffi veloci, poi mi guardò e di nuovo altri due schiaffi, in fine
lasciò la mia frangetta, io piangendo incominciai a spogliarmi, i suoi
occhi mi scrutavano dall’alto in basso severi, il mio seno fece un
leggero sussulto quando la stoffa che lo copriva scese oltre la base di
esso,continuai fino a sfilarlo del tutto, adesso vidi i suoi occhi
guardarmi con avidità ed eccitazione, senza distogliere il suo sguardo
dal mio corpo si slacciò i pantaloni, io cominciai a tremare, sapevo che
prima o poi proseguendo a fare quelle cose sarei arrivata
inevitabilmente a questo punto però adesso che c’ero mi trovavo
impreparata ma anche eccitata, decisi che la meritavo e di accettare la
cosa, mentre pensavo a questo sentii un odore di urina e di sesso
maschile vicino al naso, riaprii gli occhi e vidi il suo pene vicino
alle mie labbra,con voce dura ‘ mani sotto le ginocchia forza se le
togli da là saranno 20 cinghiate severe- io obbedii mettendo le mie mani
sotto di esse come ordinatomi, lui prese i miei vestiti poggiandoli sul
letto, dopo di che torno da me porgendomi il suo pene, schiusi le
labbra arricciando il naso, lui mi prese i capelli formando una coda con
essi, e mentre me lo infilava dentro con voce affannata per
l’eccitazione ‘ succhia cagnetta avanti! prendimelo tutto in gola che
tanto so che non aspettavi altro- sentii il suo membro farsi strada
nella mia bocca, il sapore non era molto forte anche se si sentiva il
retrogusto acido della pipi, arricciando il naso incominciai a leccare
la cappella di lui, piano piano adesso andava a sparire il sapore
lasciando spazio al sapore della mia saliva, la sua mano guidava la mia
testa dandomi il ritmo che voleva, non lo spingeva ancora affondo lo
metteva solo fino a metà anche se a me sembrava già troppo.

Nella stanza adesso c’era silenzio sentivo solo il rumore del suo
pene che faceva su e giù nella mia bocca e il suo respiro affannato
coperto dai miei mugolii, adesso la saliva che fuoriusciva dalla mia
bocca stava colando sul mio seno bagnandolo, la cosa andò avanti due
minuti poi lui mise la seconda mano sotto al mio mento, poggiando il
palmo sulla base della mia mascella e l’altra dietro la mia nuca, a quel
punto spinse in avanti il bacino e verso di lui la mia testa, mi sentii
soffocare mentre il suo pene raggiungeva la mia gola, lo sentii
arrivare dove non pensavo si potesse nemmeno sfiorare, i miei occhi si
allargarono in un segno di stupore e paura, tirandomi uno schiaffo e poi
riportandosi in posizione ‘ rilassati scema e succhia tutto- io cercai
di rilassare la mia bocca e andò un po meglio se cosi si può dire, ma mi
veniva da rimettere uguale, cominciai a tossire e lui lo tolse, come lo
fece mi misi a tossire e a sputare molta saliva, lui rise e lo rimise
tutto di un colpo dentro la mia bocca, lo tenne dentro per poi
ritoglierlo come prima,stavo piangendo mi sentivo umiliata ma allo
stesso tempo presa ed eccitata in un modo che non avevo mai provato,
come poteva quella cosa oscena procurarmi tanta eccitazione? Mentre
pensavo a tutto questo sentii nuovamente entrare il suo pene tutto
dentro la mia bocca, prese il mio naso tappandolo, mi sentii soffocare,
mi teneva la testa tutta contro il suo pube, ero sua totalmente in quel
momento, il mio naso era praticamente attaccato al suo basso ventre, mi
tenne il naso tappato 5 secondi poi tolse il suo pene da dentro la mia
bocca e mi lascio respirare, ripresi fiato come se fossi quasi morta
soffocata, aspettò di far calmare leggermente la mia respirazione e dopo
mettendomi di nuovo dentro il pene ‘ adesso non mi fermerò più quindi
se vuoi che finisca prima impegnati cagnetta- detto ciò iniziò a
muoversi velocemente tenendo la mia bocca ferma, usava la mia bocca come
se stesse scopando, cominciai a cercare di leccarlo e succhiarlo il
meglio possibile, volevo terminasse anche perchè adesso la mia mascella
mi doleva molto, per mia fortuna l’impegno portò il mio cugino a venire
dopo tre minuti, sentii il suo sperma direttamente in gola, iniziai a
deglutire velocemente fra un colpo di tosse e l’altro, come iniziò a
venire mi tenne la testa spingendola tutta contro di lui e con voce roca
ed eccitata ‘ sii bevi tutto brava cosi ahhh ‘ mi spinse via e si
sedette a terra guardandomi, dalla mia bocca usciva la saliva e qualche
ultimo rimasuglio di sperma, che si andarono ad unire alla saliva di
prima che ormai aveva ricoperto il mio seno e tutta la mia pancia
colando fino al mio sesso, sorridendomi ‘ allora adesso ti senti una
vera cagnetta?- io ancora affannata sforzandomi risposi ‘ si padrone la
prego basta non ce la faccio più poi come farò a tornare di là cosi
conciata- lui rise ‘ non ti preoccupare oggi tu andrai via di nascosto
anche perchè siamo solo all’inizio, ti farò vedere quanto sei troietta
in realtà- io abbassai lo sguardo aspettando il seguito di quella
dominazione cosi selvaggia ed eccitante allo stesso momento .

Fine della prima parte spero vi piaccia, commentate e ditemi se
volete il continuo oppure no un bacio a tutti, dopo il commento scrivete
si o no per farmi sapere se avete voglia del continuo ecco la seconda parte e piccola perchè nel prossimo Lucia subirà una dura punizione che le farà comprendere la voglia di avere un padrone severo e fidanzato se lei se lo meriterà, aspettano attimi duri per Lucia che perderà la sua innocenza nel vento di una finestra aperta entrando nel mondo perverso della sottomissione

Mio cugino era seduto sul letto, mentre io ancora a terra affannavo per riprendermi dal duro trattamento di prima, lui guardandomi con aria sadica ‘ troietta non vedi che hai sporcato tutto in terra? Chinati e leccaci forza non ci deve rimanere nulla, se ci rimane qualcosa ti stacco la pelle del sedere a son di cinghiate- io ormai arresa ed eccitata oltre il pensabile mi inginocchiai e leccai quel miscuglio di sperma e saliva in terra, mi sentii umiliata e da un remoto angolo del mio cervello ancora sconosciuto fino a quel momento, capii che avevo bisogno di essere trattata in quel modo per appagare la mia voglia di sottomissione, i miei occhi iniziarono a inumidirsi di nuovo dopo quella scoperta, io che ero sempre risultata dolce agli occhi di tutti adesso non ero altro che una troietta che leccava per terra la sua saliva mischiata allo sperma del cugino, mi corressi mentalmente, non cugino ormai del mio nuovo padrone.

Finii la mia nuova umiliazione, quando lui si piegò sul letto levandosi del tutto i pantaloni e mettendo le mani dietro le ginocchia poggiò la schiena sul materasso, con orrore capii subito cosa voleva e il suo ordine non fu altro che la conferma ‘ troietta vieni qua su e leccami il culetto avanti- io vincendo il conato che mi era venuto a quelle parole mi avvicinai a lui, esitai davanti al suo sedere, poi chiudendo gli occhi diedi la prima leccata, il sapore e l’odore erano orribili non saprei neanche descriverli mentre il senso di umiliazione e di sottomissione ormai aveva superato ogni limite. Il suo corpo aveva avuto un sussulto alla mia leccata, io continuai a leccare evitando il più possibile il buco, fino a quando lui con voce severa ‘ troietta lecca il buco, allarga bene le natiche con quelle tua manine da barbie e lecca bene, voglio sentire il tuo naso attaccato al mi culo capito?- io cominciando a singhiozzare ‘ si padrone scusi la mia negligenza ma sono cose nuove per me devo imparare ‘ a quel punto lui rise di gusto ‘ vedrai che imparerai per bene mia cara- a quel punto mi avvicinai e allargai le sue natiche come ordinatomi, vedevo il suo buco e non volevo farlo ma la paura delle sue parole ‘ ti stacco la pelle a cinghiate’ anche se chiaramente era una metafora e non mi avrebbe staccato la pelle veramente sapevo che sarebbe stata una dura punizione ugualmente mi diedero il coraggio di iniziare, poggiai la mia lingua ad esso ed inizia a leccare, il sapore acido e amaro entrò con prepotenza nella mia bocca, vincendo lo schifo continuai poggiando le labbra al suo buco iniziai a leccare con impegno, mentre lo facevo lui levò la mano da dietro le ginocchia prendendomi la testa e spingendomela ancora di più contro di lui ‘ si cosi troietta voglio sentire la tua lingua che entra dentro avanti provaci- mentre mi teneva ferma la testa pigiata contro di lui sentendomi ancora più umiliata iniziai a leccare e spingere, il suo buco ormai cosparso della saliva si stava leggermente allargando, dopo poco riuscii a mettere un po della mia lingua nel buchettino, quel gesto fu accompagnato da un sospiro di puro godimento di lui ‘ brava cagnetta infilala e lecca cosi continua- mi tenne a leccare per due minuti, poi strattonandomi per la frangetta mi tolse, come mi guardò sorrise ‘ come ci si sente a leccarmi il culetto cagnetta?- io abbassai lo sguardo lui con voce severa ‘ guardami ‘ io alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere la sua mano colpirmi il viso e poi tornare indietro per colpirmi nuovamente, lui mi guardava severo senza parlare a quel punto con voce umiliata e oramai arresa ‘ umiliate e sottomesse totalmente al proprio padrone come delle cagnette ‘ lui sorridendomi mi arruffo i capelli, trovai il bisogno di accompagnare quell’unico gesto dolce in quei minuti di pazzia con la mia testa quasi come farebbe una gatta quando gratti dietro le sue orecchie, lui sorrise ‘ brava vedo che stai imparando, se sarai brava dopo averti fatto capire quanto sei troietta ti tratterrò meglio, non vorresti queste carezze fra un ordine e l’altro ?- io accennai un sorriso e annuii.

Uno schiaffo mi riportò alla follia di prima ‘ bene allora te le dovrai meritare, se oggi farai la brava bene altrimenti quella di oggi sarà solo l’inizio di una lunga serie di dure punizioni da subire ‘ toccandomi la guancia colpita ‘ grazie padrone cercherò di essere brava, ma mi prometta che almeno un po’ di bene lo vorrà a questa cagnetta stupida- lui sorrise vidi i suoi occhi cedere in un sorriso dolce per poi tornare subito severo ‘ ti voglio già bene ma durante le punizioni e i tuoi doveri tu non sei altro che una cagnetta e come tale ti dovrai guadagnare il mio rispetto e il mio amore, altrimenti continuerai a subire queste cose senza un minimo delle due cose intesi?- io annuii e risposi ‘ si padrone farò tutto ciò che vuole lo prometto e sarò brava per meritarmi il suo rispetto e il suo amore- presa dal momento meravigliandomi quasi più me stessa che lui mi chinai a leccare i suoi piedini, il mio respiro si bloccò alle sue parole ‘ domani lascerai giorgia, anche perchè per lei non sarà difficile capire che sei di un altro adesso. Quindi per non farla soffrire più di quello che già soffrirà troncherai con lei capito?- io lo guardai implorante ‘ ma la prego ho bisogno delle sue attenzioni e del suo amore- lui sorrise sposto gli occhi a destra come per pensare se dovesse dire o no quello che stava pensando, poi con voce calma e dolce ‘ ci sarò io per te, è da tempo che ti amo, ma ti voglio cagnetta e schiava oltre che fidanzata quindi se vuoi stare con me ti darò io l’amore che vuoi e sarò dolcissimo e premuroso con te proteggendoti da tutto e tutti, ma tu dovrai continuare ad essere mia cosi capito ‘ lasciai alle spalle il mio amore per giorgia capendo che anche se mi amava e io amavo lei non avrebbe mai potuto darmi ciò che avevo trovato in lui, quindi con voce bassa e impaurita per un futuro ancora incerto ‘ padrone continuiamo mi trasformi in ciò che vuole che io sia per lei durante i momenti dedicati al suo piacere-.

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