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Racconti sull'Autoerotismo

28. E PENSO A TE

By 24 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho promesso, già, ho promesso a te ed a me stessa di non pensarti più, di non associarti più alla mia voglia, ma questa sera mi sono resa conto di quanto sia difficile resistere alla tentazione di farlo.

Entro in bagno, l’ambiente è caldo ed accogliente, sono sola in casa. Sono stufa delle docce ermetiche e veloci, questa sera ho deciso di coccolarmi. Con l’interruttore abbasso l’intensità della luce, accendo lo stereo e lascio che la musica in sottofondo mi avvolga con le sue note. Ho scelto Battisti. Mi guardo allo specchio, attentamente. Lentamente mi spoglio. Mi sfilo la maglia, i pantaloni da casa e rimango in intimo per un po’, girando su me stessa ed osservandomi. Non ho più vent’anni, è vero, ma il mio fisico risponde bene al passare del tempo, merito anche della ginnastica che sto praticando negli ultimi mesi. Abbasso lentamente le spalline del reggiseno, sfiorando le spalle con i polpastrelli. Non vorrei, ma il pensiero corre a te, improvviso e fulmineo. Mi sembra di sentire le tue dita sinuose sulla pelle.

Non posso, non posso davvero farmi del male e pensare a te. Tu esisti? Esisti davvero o sei solo una proiezione della mia mente? Mi sfilo il reggiseno e scopro il seno, che rimane nudo sotto il mio sguardo. Vorrei tanto che tu fossi qui con me, che mi guardassi e mi vedessi come mi sto vedendo ora io, sensuale e vogliosa. Faccio scorrere le mani sulla pelle tesa dei seni, lentamente, compiendo con le dita dei piccoli movimenti circolari intorno ai capezzoli. Li sento irrigidirsi e sento i brividi che si diramano in tutto il mio corpo. Con la stessa lentezza, mi sfilo il perizoma. Mi osservo completamente nuda, le guance lievemente arrossate, lo sguardo languido, la bocca socchiusa. Devo calmarmi un po’, placare la mia voglia e il mio desiderio.

Entro nella doccia e rimango ferma per un po’ sotto il getto caldo che mi massaggia le spalle e la schiena. Sento che le tensioni accumulate durante la giornata stanno abbandonando il mio corpo, mentre una sensazione di benessere si impadronisce di me.
Sotto l’acqua che mi cade sul volto e mi appiccica i capelli pesanti alla pelle, inizio nuovamente a pensare a te. Chiudo gli occhi e ripenso ai nostri racconti, alle nostre mail, confidenziali e spinte. Ripenso ai fugaci progetti di un incontro, quell’incontro tanto desiderato al sapore di nutella. Non si può, non si deve, non si fa’
Già! Non si può, non si deve, non si fa’

Apro gli occhi; quest’ultimo pensiero mi rattrista e mi inebria . Non c’è nulla di più eccitante di un piacere voluto nell’intimo, ma negato dalle circostanze; nulla di più eccitante di una voglia proibita.

Chiudo nuovamente gli occhi, voglio poter afferrare quel poco che conosco di te, che mi sembra tanto e niente al tempo stesso. Ripenso alle tue foto, quelle tre foto che mi hai mandato. Ripenso al fascino che eserciti su di me, sulla mia mente e sul mio corpo. Ti voglio così tanto, sotto questa doccia con me, voglio le tue dita sulla mia pelle e le tue mani a cingermi i fianchi.

Il desiderio sale nella mia mente, inesorabilmente. Prendo il sapone liquido e comincio a massaggiare il mio corpo caldo. Le mani scivolano dal collo, sulle spalle, sotto le ascelle, sul seno, lungo le braccia, sul ventre, scendendo sempre più giù, fino a raggiungere il calore della mia femminilità. Mi soffermo pochi secondi su di lei, il sapone la rende ancora più liscia. Passo oltre ed a piene mani mi massaggio le natiche sfiorando l’ano. Perché la mia voglia di te sale implacabile? So che non posso farci nulla, ogni promessa è vana al cospetto del mio desiderio.

Abbasso il getto dell’acqua sul mio seno, che reagisce all’istante, inturgidendosi ulteriormente. Gemo, mentre immagino le tue mani stringermi. Scendo ancora, posizionando il getto sulla mia fica; ne allargo le labbra ed inondo il clitoride col getto dell’acqua. Il contatto diretto mi fa sussultare e mi appoggio alla parete, ansimando di piacere. Perché non sei qui con me, a placare il mio desiderio? Penso a te’penso a te, mentre l’acqua calda solletica a tal punto il clitoride, da farlo quasi esplodere per quanto è gonfio.

‘Sì, così, sì” sussurro, tra i gemiti che il mio orgasmo imminente mi sta procurando. Mi muovo sulla parete, prossima ad un piacere ormai irrinunciabile. Penso a te, chiudo gli occhi e vengo lentamente, le onde dell’orgasmo si diramano in tutto il mio corpo, in un lungo, intenso momento, in cui ti vorrei sentire avvinghiato a me.

Riapro gli occhi, sistemo ancora il getto dell’acqua sopra la mia testa, le scosse di piacere mi hanno lasciato la pelle d’oca ed una sensazione di freddo. Mi faccio scivolare l’acqua calda addosso, la mia voglia non si è placata. Riprendo ad insaponarmi, ora sono sul mio ano, mentre mi assale il desiderio di essere penetrata proprio lì. Mi giro su me stessa ed appoggio gli avambracci alla parete della doccia, godendomi l’acqua che rimbalza sul mio sedere. Insapono accuratamente un dito e me lo infilo dietro, lentamente, tornando a gemere per il piacere. Mi torna in mente la mail, in cui mi hai parlato di quel contatto così intimo e profondo, in cui mi hai scritto di volerlo fare sotto la doccia, con il membro insaponato per farlo scivolare nel mio culo.

Penso a te, all’immagine di te che mi stai dietro, che mi afferri per i fianchi e mi sprofondi dentro, in un ritmo crescente, in una penetrazione coinvolgente, mentre l’acqua zampilla sui nostri corpi. Affondo ancora il dito nell’ano e con l’altra mano mi solletico il clitoride, bramosa di un nuovo orgasmo. Sì, ancora’ancora’ancora’Un grido mi si strozza in gola, mentre nuove contrazioni di piacere mi scuotono il corpo.

Ecco, sono venuta pensando a te, ancora una volta, con un filo di malinconia, con la rassegnata consapevolezza di qualcosa che rimarrà solo nella mia mente.

E penso a te’

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