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Racconti sull'Autoerotismo

Affittasi

By 13 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Rileggo l’annuncio che ho fatto pubblicare più di un mese fa ma che non ha riscosso grande successo… sarà l’estate che incombe o la crisi economica ma, praticamente, nessuno dei possibili interessati ha, alla fine, stipulato il contratto.
Fisso lo schermo, pensando alle vacanze che non potrò permettermi per la rata del mutuo che grava sul mio, ormai misero, conto in banca… tristezza!
Per routine vado a controllare la mia mail; otto anti-spam e due messaggi in posta in arrivo… sono proprio popolare in questo periodo!
Cancello, senza nemmeno aprire la cartella, gli anti-spam; nella posta in arrivo c’è un free drink da parte della comunity del palo alto (sai che allegria un aperitivo da sola… della serie, diamoci all’alcol!) e un messaggio da un certo Gabriele, che ha come oggetto “Quello che fa per te!”.
Apro curiosa, leggo avida… Un dottore di 37 anni che si trasferisce per lavorare presso un famoso studio medico-chirurgico privato in zona Marco D’Agrate, cerca urgentemente (in grassetto e sottolineato) un bilocale arredato in affitto…
Silenzio… speranza… che sia davvero lui!
Ho quasi paura a comporre il numero, paura che le mie aspettative siano nuovamente distrutte…
Squilla… due… tre… quattro… cinque… EDDAI!!… sei… sette… otto…
Niente… fanculo!
Mi alzo e, disseminando abiti per la casa, arrivo in bagno completamente nuda, accaldata e frustrata!
Mi butto sotto la doccia, acqua fresca… i miei capezzoli diventano subito durissimi… mi accarezzo insaponandomi col mio bagnoschiuma alla magnolia.. carezze sempre meno caste, acqua sempre più calda… inizio a giocare con il mio clitoride, sono bella lubrificata anche grazie al sapone…
Nonostante l’acqua non sia così calda da creare condensa, all’interno del box doccia le pareti iniziano ad appannarsi e il mio respiro diventa più frequente…
Sono appoggiata con la schiena, una gamba alzata e l’altra a reggere il peso del mio corpo in estasi…
L’acqua scorre copiosa su di me, rinfrescando un pò i miei ardori…
Uno… due… tre…. cazzo!! Il telefono!!
Percorro velocemente, nuda e bagnata, il corridoio… PRONTO!
Forse la mia risposta è stata un pò violenta, penso con l’affanno e non solo per la corsa…
Una voce forte, ma gentile fa capolino… Gabriele!!
Scusandosi per il disturbo mi dice di aver trovato la mia chiamata e inizia a parlarmi di lui e delle sue referenze…
La sua voce è ipnotizzante, giuro che la mia mano si è mossa da sola fino a lì, tra le mie gambe…
Lui continua a parlare… lavoro, hobbies poco rumorosi… se fossi io il suo hobby dovrebbe rivederne la definizione, penso…
Seduta sulla scrivania inumidisco un dito e continuo il mio gioco perverso…
Gli faccio alcune semplici domande per fare in modo che non smetta di parlare!
Sono giusto un pò bagnata…
Metto la cornetta del telefono tra la spalla e l’orecchio, in modo da avere entrambe le mani libere..
Con due dita della mano sinistra inizio a penetrarmi, mentre con l’altra mano stimolo il mio piacere..
Tutto bene? Chiede ad un certo punto la voce al telefono, forse per via del mio silenzio interrotto solo da leggeri sospiri o forse solo per pura deformazione professionale…
Certo dottore… inizierà subito il suo nuovo lavoro, nonostante il mese di agosto?
Chiedo per dare modo alla sua loquacità di esprimersi… non mi delude, e attacca nuovamente il suo monologo di cui colgo solo alcune parole…
Piccole gocce d’acqua si staccano dai miei capelli e percorrendo, come delicate, piccole dita, il mio corpo si mischiano con i miei umori… sto facendo un lago sulla scrivania…
Lo immagino, camicia sgualcita, pantaloni abbassati e camicie bianco, tra le mie gambe che mi possiede con vigore… lecca l’acqua sul mio seno, le sue mani strette sui miei fianchi mi tengono ferma, mentre lui, meticolosamente, porta a termine il suo intervento…
Sono eccitatissima… eppure non sono il tipo da fare queste cose, perdipiù con uno sconosciuto al telefono ignaro del fatto… potrebbe denunciarmi per molestie!
Ma non m’importa.. ormai sono vicina all’appagamento della mia perversione… lo sento, ma devo fare piano…
La sua voce mi giunge ovattata e le parole confuse prendono nuove forme nella mia mente lussuriosa…
Le mie dita danzano frenetiche fuori e dentro, avanti e indietro..
Mi mordo le labbra per soffocare il piacere che sta finalmente esplodendo; i muscoli si irrigidiscono e sul più bello la cornetta del telefono sfugge alla presa pecaria a cui era costretta…
… Conto alla rovescia… tre… due… uno… solo un piccolo urlo accompagna il mio orgasmo, mascherato alla perfezione dall’imprevisto della cornetta.
La recupero con una mano, mentre con l’altra continuo ad accarezzarmi..
Mi scuso con il mio interlocutore, se così si può definire… ho un pò di affanno e ogni tanto faccio dei sospiri più profondi del normale per riprendere la regolare attività respiratoria dopo l’orgasmo…
Gabriele sembra non avere più nulla da dire, chissà poi cosa avrà detto, e pare attenda qualcosa da me… forse si è accorto di qualcosa? naaaaa….
Cerco di uscire dall’imbarazzo con un banale… “Dicevamo?”.. e lui, ovviamente un pò perplesso mi dice che voleva fissare un appuntamento al più presto per visionare l’appartamento, possibilmente la sera dopo le 18.30.
Ma certo, l’appartamento… l’affitto… ecco di che parlava… sicuramente sono bordeaux dalla vergogna…
Domani sera, gli propongo, alle 19 davanti l’indirizzo della casa… è d’accordo…
I saluti formali di rito e il telefono torna sulla sua base come se nulla fosse successo…
A domani…

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