Rientro a casa silenziosamente, non voglio rompere la quiete mattutina.
Tu dovresti essere già a lavoro, ma la porta della camera inquadra le curve nude del tuo corpo, in ombra. La schiena è inarcata e tesa, mentre le dita suonano le note del tuo desiderio.
Avvicinandomi, sento il respiro affannato e i tuoi gemiti inconfondibili. Stringi il lenzuolo sotto di te. Stai godendo’ uno spasmo ti pervade fino a farti esplodere.
Ancora non pienamente cosciente, ti volti’ Non pensavi fossi lì. Mi guardi maliziosamente e apri ancora le cosce, invitandomi.
Ti raggiungo e attirandoti a me, prendo il tuo piacere.
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Esperimento in cento parole.
Grazie mille, spero che il resto della storia non ti deluda. Dal prossimo capitolo siamo alla resa dei conti (che…
Ho riletto questo racconto , la mia storia si rispecchia al 70% , diventare puttane per necessità (mutuo da pagare)…
Inizio a credere che arpia è gnocca siano due prerequisiti per essere insegnante di francese. Sto finendo anch'io un racconto…
Grazie mille! L'estate si sente e ho voluto cercare di magnificarla e renderla al meglio, senza ricadere nel cliché classico…
Ottimo racconto: si sente l'estate che gli hai infuso; ho apprezzato la dinamica dell'avvicinamento e dell'allontanamento dalla ragazza, con quel…