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Racconti sull'Autoerotismo

Giornate estive

By 29 Marzo 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Le vacanze estive erano da poco iniziate.
Dopo essermi svegliato posso pigramente rigirarmi nel letto e pensare a quello che dovrò fare nel resto

della giornata. Dunque per oggi prevedo: mattinata ad oziare, pomerigio in piscina con gli amici, serata

con gli amici e…, insomma lo stesso programma di ieri… un momento, oh no, oggi devo andare a prendere

quella rompi scatole di mia zia Rita in stazione.
Ecco come rovinare una giornata di vacanze.

Zia Rita è una di quelle persone che sinceramente proprio non sopporto. E’ una donna strana, piuttosto

invadente. Non si è mai sposata (forse proprio a causa di questa invadenza che alla lunga è in grado di

stufare anche il più paziente degli scapoli) e ogni tanto viene a trovare mia madre (la sorella).

I miei lavorano a qualche decina di chilometri da casa e quindi a chi tocca andare a prendere la zitella?

Vabbè, l’appuntamento è per le 16 in stazione. La dovrò sopportare fino alle 18, quando mamma rientrerà

dal lavoro e poi… via a “disintossicarsi” con gli amici!

Dopo aver pianificato la giornata riesco finalmente a scendere dal letto. Mi avvicino alla finestra e

comincio a tirare su le tapparelle… cosa? Oggi il tempo è brutto? OK, era destino, oggi sarà una

giornata da schifo.
Sono quasi le 11, di fare colazione proprio non ne ho voglia, sbadiglio, mi gratto e mi piazzo davanti al

pc, rifugio della mia noia.
Nessuna nuova mail, solo la solita spazzatura. Apro un link di un sito che pubblicizza articoli sportivi

e finisco in un bel sito porno… bene, qualche cosa di carino in questa mattinata!
Comincio a girare per le varie sezioni. Il mio uccello inizia a muoversi nei boxer. Trovo una serie di

fotografie di due splendide modelle. Lo ammetto, ho un debole per le scene lesbiche.
Foto 1: le tre donne sono sedute sul divano. Foto 2: la prima accarezza la coscia dell’altra. Foto 3: la

seconda tocca una tetta alla prima.
Ho già una bella erezione. Mi tolgo i boxer e comincio a farmi una sega.
Foto 4: le due si avvicinano; le loro lingue si toccano. Foto 5: una apre le gambe e l’altra le tocca le

labbra con due dita.
Sono sempre più eccitato.
Foto 6: entrambe sono ormai nude e si strofinano le fighe contro le cosce. Foto 7: …”Buongiorno

Paolino…” cosa? Salto sulla sedia, guardo verso la porta della mia camera. Ho ancora il cazzo in mano.
Appoggiata alla porta c’è zia Rita, col suo sorrisino idiota stampato in faccia.
Ho il cuore che mi batte all’impazzata. Sono paonazzo.
“…ccc cosa f f fai qui zia?”
“Sono arrivata ieri sera a cena. Tu eri fuori con i tuoi amici… ti ho forse disturbato?”
Cretina! La detesto. Arriva un giorno prima nessuno mi dice niente, mi becca mentre mi sto facendo una

sega e mi chiede se mi ha disturbato.
Cerco di nascondere l’uccello sotto la canottiera. Mi copro l’erezione con il braccio sinistro. Non so

cosa dire. Lei è lì appoggiata alla porta che mi guarda.
“No figurati, s-s-stavo leggendo delle cose su internet”
Una risposta più idiota non potevo certo dirla.
“Bhe, mi sembra siano cose importanti, ti ho visto piuttosto impegnato… mha, non vieni qui a salutare

la tua zietta?”

Sono senza boxer, ho il cazzo sotto la canottiera che ancora mi tira e dovrei alzarmi?
Non faccio in tempo a dire nulla che zia Rita entra in camera: “Bhe allora vengo io a salutare il mio bel

nipotino…”
“Senti zia, aspetta fuori…”
Inutile, è già vicina a me, cerco di nascondere le foto delle lesbiche.
Si china mi da un bacio sulla fronte: “Ciao Paolino”
“C-c-ciao zia, ma non dovevi arrivare oggi?”
“Ho anticipato di un giorno, non sapevi nulla Paolino?”
L’uccello mi si stà afflosciando.
“Ma dimmi Paolino, cosa stavi facendo?”
Non la sopporto. Non mi posso muovere. Odio che mi chiami “Paolino”.
“Nulla, nulla di importante…”
“Dai Paolino, fammi vedere cosa stavi guardando”
Comincio a seccarmi.
“Niente zia! Senti se mi scusi ci vediamo fra due minuti in cucina”
“Va bene… ”
E finalmente si decide ad andarsene.
“…vorrà dire che dirò alla mia cara sorellina cosa fa il suo Paolino quando è solo a casa…”
“M-M-Ma zia, no, senti, cioè, ti prego”
“Allora fammi vedere cosa stavi guardando…”
Non ho scelta. Se i miei scoprono che guardo siti porno il modem finisce nel bidone dei rifiuti.
“Va bene, ma devi promettermi che non lo dirai a mamma e papà”
“Promesso Paolino…” e così dicendo, con un sorrisino cinico, si siede di fianco a me.
Comincio ad aprire la prima foto. Zia Rita guarda interessata. Nessuno parla.
Aspetto qualche secondo. Apro la seconda. Comincio ad eccitarmi di nuovo ma cerco di controllarmi.
Zia Rita è impassibile.
Apro la terza foto, quella con il primo piano delle lingue delle due lesbiche.
Zia Rita, mi guarda, è seria.
“Bene Paolino. Guardi certe cose su internet?”
Non so che dire. Il tono della voce della zia è fermo. Il suo volto è serio. Sono preoccupato. Forse si è

offesa guardando quelle foto.
Rimango in silenzio. Abbasso lo sguardo. Il mio uccello si sta afflosciando di nuovo.
“Ti piacciono le lesbiche allora?”
Non rispondo.
“E cosa fai mentre guardi queste cose?”
Il tono della voce di zia Rita è di nuovo ironico. La guardo in faccia. Ha il sorrisino idiota di prima.

Questo un po’ mi rassicura.
Guardo lo schermo, ma mi accorgo che vedere le lingue di quelle due lesbiche mi eccita da morire.
Zia Rita mi prende il braccio sinistro, con cui ho cercato di nascondere l’erezione, e me lo sposta.
Sono paralizzato.
Appena sposto il braccio, il mio uccello esce da sotto la canottiera.
“Dai Paolino, fai vedere alla zia cosa fai davanti al PC!”
Ha ancora quel tono di voce strafottente, provocatorio.
“Senti….”
Non faccio in tempo a dire nulla.
“Senti cosa? Non vorrai mica che dica tutto? E poi prima, quando ero sulla porta ho visto tutto…

quindi…”
Riattivo la sequenza delle foto. Mi prendo il cazzo con la mano destra e inizio a menarmelo. Sono

eccitatissimo. Sto per venire. No, non posso. Rallento. Tolgo lo sguardo dal monitor. Guardo mia zia. Non

ci posso credere! Sta fissando il monitor e intanto si tocca la fica da sopra la gonna.
Mi guarda e mi sorride.
“Bhe che c’è? Sei il solo al mondo che può godere?”
Si sfila la gonna e si infila una mano nelle mutandine. Ritorna a guardare la sequenza delle foto, che

ormai si stà ripetendo.
Continuo a fissare mia zia. Se mi tocco l’uccello vengo. Sono sbalordito.
Lei mi guarda.
“Paolino, non hai mai visto una donna nuda dal vivo?”
“V-v-veramente, io, zia, cioè…”
“Ho capito…” e prima di dire altro si sfila anche le mutandine. Mi guarda e sorride. Ha la fica già

bella bagnata. Si tocca col dito medio tra le labbra. Mi prende la mano e se la appoggia sul pube.
Non ce la faccio più sto per venire.
Mi prende il dito medio e comincia a passarselo nel solco della fica. E’ fradicia e calda.
Con l’altra mano mi prende l’uccello.
Mi dà due colpi e vengo. Schizzo sborra sulla tastiera, sulla sua mano, sulle gambe, godo!
Mi lascia il cazzo e continua a masturbarsi col mio dito. Apre di più le gambe. Le appoggio l’altra mano

sul seno. Gode anche lei. Stinge le gambe mentre io muovo in qualche modo la mano nella sua fica. Ansima.

Sposta il petto in avanti, si contorce e si lascia andare al suo orgasmo.
Ritiro la mano. Mi annuso le dita ricoperte delle sue secrezioni. Sono incredulo. Assaggio quel dolce

miele. Sono di nuovo eccitato.
Zia Rita ripulisce le sue dita dalla mia sborra con la lingua. Ci guardiamo.
Senza dire nulla si alza, raccoglie gonna e mutandine e se ne va.
“Zia, scusa, io, non dirai nulla vero? Insomma, io, noi”
“Ci vediamo dopo Paolino…”

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