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Racconti sull'Autoerotismo

Guardami…

By 25 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Inverno 2010, avevo vent’anni quando decisi di trasferirmi a Roma per studiare.
Non avevo nessun amico e la maggior parte del tempo la trascorrevo tra università e casa. Vivevo in un appartamento che dividevo con altri tre ragazzi, due femmine ed un maschio. Le ragazze non erano presenti quasi mai nell’appartamento in quanto preferivano la vita mondana della città romana, io e Guido invece ci ritrovavamo spesso da soli a casa a chiacchierare, cenare insieme, guardare un film. Avevo capito, fin da subito, che attraevo Guido fisicamente, ma fin dall’inizio ho messo le mani avanti dicendogli che ero fidanzata e fedelissima al mio ragazzo.
Guido accettava la mia condizione, ma non guardami gli era impossibile. Non nego che i suoi sguardi mi facevano piacere, a tutte le donne piace essere guardate. Non mi negava mai un complimento che esprimeva sempre, tutte le mattine. I suoi complimenti riguardavano i miei vestiti, i capelli, il trucco. Qualsiasi cosa lo attraeva di me. Un giorno trovai sul mio letto una lettera di Guido nella quale manifestava tutta l’attrazione che aveva per me e che aveva voglia di comunicarmi, non riusciva a trattenersi e spesso usciva da solo per strada a fare qualche passeggiata.
Io non sono un tipo supersexy, anzi, mi reputo una donna abbastanza normale e all’epoca anche meno spigliata di adesso. Ho sempre avuto in me un grande istinto erotico e questi racconti ne sono la dimostrazione. Fin dall’età di 16 anni scrivevo, leggevo e mi informavo su tutte le forme che potevano riguardare la sfera del sesso. Non avevo limiti. Amavo molto l’auto erotismo, lo amo tutt’ora. Mi rilassa, mi fa sentire donna e bene con me stessa.

Come ogni sera mi ritrovai a dividere il divano del salotto con Guido, guardammo un film insieme e poi io andai a dormire, senza però chiudere la porta, sapevo che Guido, di tanto in tanto veniva a guardarmi dormire, non volevo negargli anche questo. Mi misi quindi a letto dopo aver indossato una maglietta lunga fino alle cosce, e un perizoma. Non amo dormire con i pigiami pesanti anche d’inverno, preferisco mettere qualche coperta in più e magari dormire il più nuda possibile. Dopo un’oretta vidi l’ombra di Guido. Mi stava guardando ancora. Perché non deliziarlo con un piccolo spettacolo? Non farà male né a me, tanto meno a lui.
Iniziai quindi, ad accarezzarmi da sotto il piumone, senza spogliarmi. Le mie mani scorrevano dalle cosce, al ventre, al seno, dai capezzoli che iniziavano a far capolino dalla magliettina che indossavo, fino alle labbra, me le accarezzai spostandomi poi verso i capelli, lunghi e soffici capelli castani che contornano il mio viso dalla pelle chiara ed occhi verdi. Iniziai a tirar giù con i piedi la stoffa che mi copriva fino a che non mi ritrovai scoperta. Sentivo gli occhi di Guido non lasciarmi pace. Mi tolsi la maglietta e rimasi con i seni scoperti, porto una terza abbondante e i capezzoli leggermente scuri erano duri e dritti. La luce che entrava dalla finestra illuminava il mio corpo, formando un gioco di ombre e luci assolutamente erotico. Mi sentivo bella. Iniziai ad eccitarmi. Sempre di più. Mi sdraiai nuovamente e dopo aver messo un dito fra le labbra, lo succhiai e bagnai bene per poi iniziare a passarlo sui capezzoli, facendoli indurire sempre di più fino a stringerli e tirarli in su fra l’indice e il pollice della mano destra. L’altra mano invece accarezzava le cosce liscissime, l’interno coscia, la figa da sopra le mutandine che sentivo già umide. Mi accarezzai anche l’ombelico, il ventre. Allargai le gambe, puntando i piedi sul materasso mentre la mano destra non dava tregua ai miei capezzoli ormai durissimi. Poi cambiai mano. La destra si insinuò fra le cosce, la sinistra a stringere il seno. Mi mordevo le labbra, diventarono rossissime. La destra continuò il suo viaggio sul mio corpo, sulla mia pelle calda, vogliosa, eccitata. Due dita accarezzarono le labbra ancora coperte dalla stoffa del perizoma nero. Tirai la stoffa del perizoma all’insù, in modo che si insinuasse fra le mie labbra. Ed &egrave proprio quello che &egrave successo. Stringevo la stoffa fra le mani e muovevo il bacino in maniera circolare.

Non riuscivo a vedere il viso di Guido, ma sono certa che non mi staccò gli occhi di dosso per nemmeno un secondo.

Lasciai la presa e tolsi anche il perizoma. Rimanendo quindi completamente nuda a toccarmi come una troia in calore davanti a Guido. Le labbra della mia figa erano lucide, completamente depilate, mentre il monte di venere era coperto da una striscia di peli, ordinati, assolutamente sexy. A me piace molto tenerla così. Allargai nuovamente le gambe. La figa era completamente aperta. Mi leccai e succhiai un dito della mano destra prima di portarlo sulla figa. Iniziai a masturbarmi il clitoride. Lentamente con movimenti circolari. Volevo sentire il bottoncino crescermi sotto il polpastrello. Aggiunsi un altro dito e continuai a toccarmi mentre la sinistra non smetteva di palparmi il seno. Iniziai ad ansimare, stavo godendo. Le due dita andavano sempre più veloci. Iniziavo a bagnarmi davvero tanto. Poi scesi sulle labbra, girai attorno al mio buchino per due, tre, quattro volte, fino ad inserire le dita dentro. Iniziai ad infilare due dita dentro. La sinistra si spostò dal seno al clitoride. Iniziai a masturbarmi così con due dita dentro ed uno sul clitoride a sgrillettarlo bene, ma non volevo ancora venire, ci ero molto vicina. Mi girai e mi misi a pecora sul letto. Allargai le gambe, volevo che Guido vedesse il mio fondoschiena, il mio punto forte, un culetto a mandolino, sodo e abbondante. Continuai a masturbarmi così, muovendomi avanti e dietro, simulando una penetrazione. Il seno ballava avanti e dietro. Ero eccitatissima. Mi leccai ancora un dito e con la mano libera andai verso il buchetto del culo. Mi piace tanto toccarmelo. Iniziai a muovere il dito bagnato attorno all’ano, sulle sue increspature. Poggiai la testa al cuscino e allargai di più le gambe, iniziai a penetrarmi anche il buchetto dietro. Entrambi i buchi pieni. Stavo godendo. Ansimai più forte. Vidi che la porta si mosse, Guido si stava masturbando per me. Questo mi eccitò ancora di più. Tolsi le mani dalla figa, aprii il cassetto del comodino ed estrassi un piccolo vibratore color giallo. Iniziai a masturbarmi con quello che vibrava dentro la figa mentre una mano continuava a penetrare il mio sedere. Ansimai sempre più forte, fino a venire abbondante. Il liquido caldo della mia figa sgorgava copioso, fino a ricoprire il vibratore ed a colare quasi sul materasso. Mi gettai sfinita sul letto. Ansimando ancora, col vibratore ancora dentro. Guido rimase per qualche istante ancora a guardarmi vogliosa ed eccitata, poi socchiuse la porta e scomparve’

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