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Racconti sull'Autoerotismo

idromassaggio

By 30 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

sono sola..
sono sola nella sala relax della palestra che frequento. E’ una bellissima giornata fine di estate, è anocora caldo, così la palestra è quasi vuota, e la sala relax non fa eccezione.
Mi devo sfogare, mi stai facendo impazzire..
A volte mi ignori, e poi mi butti lì una battuta o un sms che mi rimangono in testa per giorni, facendomi sognare le tue mani sulla mia pelle..
a volte ti faccio agitare io, come quando ti faccio notare che sono vicino a te e non ho glio slip…
e io bevo l’espressione dei tuoi occhi come se solo quella potesse farmi venire…
Siamo amici, ma soprattutto complici.. Entrambi siamo impegnati, e non intendiamo lasciare le nostre situazioni, ma questi piccoli momenti ci rendono piacevoli tante cose…

Insomma oggi mi sono dedicata alla palestra, e ho fatto in modo che tramite la fatica i miei pensieri non tornassero a te…
Poi stanca fisicamente e rilassata mentalmente mi sono dedicata alla vasca idromassaggio. Sono entrata nell’area relax con indosso solo lo slip del costume, come vuole la regola della palestra. Visto che nella vasca non c’era nessuno mi sono posizionata al centro, esattamente sopra il soffione. Non appena le bolle hanno cominciato ad accarezzarmi mi sei venuto in mente tu…
come poteva essere diversamente?? quelle piccole bolle birichine mi hanno fatto eccitare, passavano proprio dove io avrei voluto che passassi tu con la lingua o con le mani…
così mi sono messa ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere se fossi stato lì con me…
avrei voluto che ti avvicinassi come fa il predatore con la sua preda, sapendo che questa non gli può sfuggire… come prima cosa avrei voluto che mi baciassi, all’inizio lentamente, quasi giocando con le nostre lingue, poi con passione… mi hai fatto sempre perdere la testa quando cominciavi a baciarmi, e da lì in poi non capivo quasi più niente di quello che capitava intorno a me..
ma ti avrei tenuto a distanza… la mia pelle ormai non ha più confidenza con la tua… mi sarei avvicinata pian piano, fino a sedermi sulle tue ginocchia, e ti avrei accarezzato il torace, stuzzicandoti ti capezzoli… dopo tanto tempo di lontananza anche una semplice carezza fa effetto, vero??
ti saresti dedicato ai miei capezzoli, prima con le mani, tenute a coppa per sorreggere tutto il seno e girandoci intorno con i pollici e poi con la lingua, e con i denti…
Mi avresti fatta alzare e appoggiare al bordo della vasca, mi avresti tolto gli slip e sorreggendomi mi avresti fatto aprire le gambe per arrivare a… lei.. si, ha un nome, ma è il nostro nome e non lo scriverò…
oh che sensazione sarebbe stata risentire nuovamente la tua lingua… sarei stata alle porte del paradiso, ma me ne sarei tentuta fuori, avrei voluto tenere il meglio per dopo..
ora sarebbe stato il mio turno di farti perdere la testa.. mi sarei messa a cavalcioni, con le gambe avvinghiate ai tuoi fianchi, e avrei cominciato a strusciarmi.. ti avrei sentito diventare grosso e duro, e mi sarei beata di quella sensazione… d’altra parte io sarei stata vergognosamente bagnata ed eccitata..
e strusciarmi così non avrebbe fatto altro che aumentare la mia eccitazione…
le tue mani sarebbero scese fino ad stringere il mio sedere, spingendomi ancora di più verso di te… e a quel punto penso che entrambi avremmo capito che il momento dei giochi era finito… ti saresti tolto finalmente il costume, e saresti entrato dentro di me.. piano, facendomelo sentire lentamente, quasi che ogni centimetro in più fosse un ricominciare da capo…
e quando saresti stato tutto dentro di me allora si che sarei stata in paradiso, e quando ti fossi ritirato un pò e l’avessi rispinto in fondo ci sarei rientrata nuovamente..
poi penso che mi avresti portata anche all’inferno, scopandomi e fermandoti, baciandomi, e ricominciando prima lentamente poi sempre più con foga facendomi desiderare che questi istanti non finissero mai…
non ci sarebbe stato bisogno di giraci, o di cambiare posizione: avrei voluto vedere sempre il tuo viso, e avrei voluto che tu vedessi il mio, per guardarti godere e per farmi guardare…
ad un certo punto le ho immaginate, le ho sentite le tue mani che si sono strette ancora di più, quasi a voler entrare nella mia pelle e ti ho sentito dirmi che stavi per venire… e ti avrei risposto “vieni, vengo anche io”…
e poi penso che mi avresti fatto provare uno di quegli orgasmi indimenticabili… quelli in cui senti distintamente tutti i pezzi di pelle che sono a contatto con te che esplodono… quelli che ti devi ricordare di respirare dopo, quelli che ti lasciano la mente annebbiata…
ho riaperto gli occhi…
sono sempre sola, una mano si regge al bordo e una si stacca da.. lei… mi siedo, ho le ginocchia molli…
Ancora una volta, con te.
A.

notte_stellata@live.it

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