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Racconti sull'Autoerotismo

Il mio risveglio

By 14 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La sveglia suona. Mi rigiro nel letto caldo, avvolta dalle coperte, quando ancora gli ultimi brandelli di sogno si trascinano nella mia mente assonnata.
Pensieri lussuriosi si affacciano alla coscienza, sensazioni di calore, di sussurri, di baci proibiti, di carezze in luoghi nascosti.
Ancora mezza addormentata divarico le gambe, sollevo la maglietta del pigiama, abbasso le mutandine. Mentre una mano inizia ad accarezzare e stringere i miei seni, l’altra mia mano scende giù, a sfiorare la peluria del pube, con delicatezza, timida, ma sapiente.
Con un dito sfioro la base del capezzolo, ci giro intorno più volte e quando si è sollevato lo stringo tra il pollice e l’indice, e il calore si spande nel mio corpo. Istintivamente inarco la schiena.
L’altra mano cerca la fessura della vagina: è umida, calda. Con le dita mi faccio spazio e mi sento mugolare di piacere mentre il mio dito entra dentro di me. Mentre muovo il dito dentro e fuori immagino l’uomo dei miei sogni, mi sta penetrando con energia, sento il suo grosso pene che scava in me. Infilo un secondo dito e comincio a spingerlo dentro insieme all’altro più giù, più forte’
Vorrei che qualcuno mi leccasse i capezzoli.
Con le dita infilate in profondità avvicino anche l’altra mano e con un dito mi massaggio il clitoride. Un’esplosione di sensazioni mi invade. Allargo di più le gambe, mi mordo le labbra per non farmi sentire dai vicini. Il massaggio del dito sul clitoride, inizialmente dolce e delicato, si è fatto frenetico e quasi violento.
‘ho voglia di sborra’
Immagino di essere legata, mentre uomini sconosciuti approfittano di me, mi toccano, mi leccano, mi riempiono.
Sento l’orgasmo che si avvicina. Rallento per godermi il momento, i miei movimenti di fanno dolci e un po’ trattenuti. E’ bello e terribile stare sul filo del rasoio, una dolce tortura cercare di resistere alla voglia di venire subito. Sto lì un po’, a crogiolarmi in queste sensazioni.
Basta, non ce la faccio più. Affondo un’ultima volta le dita e mentre le muovo e le agito dentro di me l’altro dito che lavora sul clitoride sembra quasi impazzito. Sento il corpo che si irrigidisce, l’eccitazione che sale, ancora, ancora’eccomi’ vengo’
Sento i muscoli della vagina contrarsi attorno alle mie dita, un piacere profondo mi invade e mi scuote, percorrendo tutto il mio corpo con violenti spasmi quasi febbrili. Un urlo liberatorio prorompe dalle mie labbra. Si! Si! Ce n’è ancora! Un’altra ondata mi travolge, inaspettata, lasciandomi tremante e percorsa da brividi.
Gli ultimi singulti mi scuotono e mi abbandono sfinita. Il mio corpo si rilassa, mentre le dita bagnate fuoriescono dalla vagina. Resto qualche minuto così, mezza nuda a gambe larghe, gli occhi chiusi, le labbra semiaperte.
Che meraviglioso risveglio!

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