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Racconti sull'Autoerotismo

In questa stanza d’albergo

By 3 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

 

 

 

Sono qui nella stanza di questo anonimo hotel, con il portatile davanti, i capelli ancora bagnati e un accappatoio troppo piccolo.

Sola.

Scrivo queste righe mentre scorro le mail. L’ultima è di un certo Gianni; si complimenta per il video che S. mi ha spinto a pubblicare. In quanti l’avranno visto?

Non gli rispondo, non lo faccio praticamente mai.

Apro la prima delle non lette. Alessandro. Si definisce ‘Master’ e mi vorrebbe come sua schiava. Troppo dentro gli schemi per i miei gusti. Passo oltre.

Un tipo che nemmeno si firma vorrebbe far amicizia con me. Immagino il genere di ‘amicizia’ che ha in mente.

Seguono altri complimenti. Alcuni rozzi, altri piuttosto eleganti. Vado ancora avanti.

Un tale che si firma Scatology mi insulta pesantemente.

Fa caldo stasera. Spalanco la portafinestra che dà sul viale e mi ci sistemo davanti con il PC in grembo. Una leggerissima brezza mi sfiora la pelle nuda.

Leggo i commenti di Susy, a cui piacerebbe darmi dei voti. Il bacio che mi manda alla fine posso quasi sentirlo.

La vita scorre nella città fuori da questa stanza. Potrei uscire, tuffarmici, ma ho voglia di scrivere.

Alex vorrebbe sapere in che città vivo, presuppone Milano, sbagliando.

B1978 non riesce a trovare il mio video. Apro un’altra scheda, digito il mio nome, ‘nuda’ e ‘video’ e subito appare. Lo riguardo, incantata, ancora incredula di averlo girato sul serio.

Daniele si descrive accuratamente, poi mi rivolge ogni tipo di proposta; dallo scrivere insieme al condividere lo stesso materasso. Lascia a me la scelta: il suo, il mio, o uno come questo che ho accanto.

Ho sempre trovato erotici questo genere di alberghi, quasi quanto gli spogliatoi delle piscine, al cui caldo umido e al cui senso di nudità non so resistere.

Mi domando quanti altri siano stati qui a fare i miei stessi gesti, sotto la doccia, davanti allo specchio. Quanti avranno fatto l’amore su questo letto? E quanti si saranno masturbati?

Un’altra mail di Pietro. Gli rispondo velocemente citando Miller: la vita ti scova negli angoli più reconditi. Nella seguente Doctor SS (e già il nick mi pare abbastanza eloquente) mi consiglia di provare sfere cinesi e collari da addestramento. Si propone come punto di riferimento, anche a domicilio.

Scorro altre mail. Altri abbracci, altre belle parole, altre oscenità.

Ho visto un servizio in televisione sulla quantità di sperma che macchia le lenzuola ‘pulite’ e le coperte di questi tipi di tre stelle. Le illuminavano con una lampada di Wood per rendere visibili gli ultravioletti e le chiazze di bianco brillavano su tutto il letto, cuscino compreso. La tipa del servizio era schifata, sconvolta dall’essersi in precedenza sdraiata lì sopra, a contatto con tutto quel materiale riproduttivo. Io, da allora, ci dormo nuda. Mi eccito passando la guancia sulla federa, strusciandomi il cotone inamidato tra le gambe, unendo i miei umori a quelli già presenti, non lavati via, di sconosciuti.

Fabio, Phil, Luigi, Apogeo, Wiston, Gio… Quante belle parole. Mi commuovono e mi emozionano. Mi stimolano.

E ancora Eleonora, Gino, Primus, Ettore… Leggere le parole di chi ha letto le mie confessioni e le mie esperienze mi sta suscitando un certo languore. Principe Del Polleggio parla del mio ‘culetto’, mi chiede di quanti centimetri sono riuscita a entrarci dentro. Max mi descrive l’approccio con una sua studentessa…

Non resisto. Mi giro verso la strada. Ci sono gruppetti di persone davanti al bar, altri che passano. Qualcuno sicuramente avrà già notato le mie gambe scoperte quassù al secondo piano. Le scavallo e le lascio un po’ aperte. L’aria fresca all’inguine mi dà un brivido. Ecco cosa Lucato79 vorrebbe ‘vedere di più di me’. Ecco come vorrebbe sognarmi Andrea.

Ppp69 afferma d’avermi vista, nuda, sull’A1. Non so se sia vero, ma il mio languore, volente o nolente, cresce. Ho dentro la valigia anche gli stringati capi di vestiario che S. mi ha fatto acquistare. Se mi arrivasse una sua mail stasera sarei pronta.

Leggo le confidenze di Valentina. Capisco che mi capisce. Mi piacerebbe vederla quand’è anche lei come me ora. Talmente eccitata da fregarsene delle conseguenze.

Divarico ulteriormente le gambe. Appoggio un piede contro lo stipite destro della portafinestra attraverso il quale qualcuno laggiù mi sta osservando. E intanto scrivo, ma sempre più a fatica. La concentrazione necessaria se ne va.

Allora vado avanti con le mail, leggendo le sempre più recenti. Ste vorrebbe ‘vedere il mio seno e dolcemente leccare i miei capezzoli’. Inizio a toccarmi, davanti a tutti. Qualcuno mi urla un’oscenità.

Tango mi chiede quanto voglio per vendergli il muka badak. Si dichiara disposto ‘a qualsiasi cifra o sacrificio’, a patto ch’io non lo lavi.

Non riesco a tenere ferme le gambe. Appoggio anche l’altro piede sullo stipite opposto e mi penetro in profondità con le dita, massaggiandomi forte, davanti a tutti. Voglio che mi vedano, voglio sentire i loro sguardi piantati tra le mie cosce divaricate. Se adesso qualcuno bussasse alla porta, mi farei fare ciò che vuole. Perfino se fosse quel coglione di Scatology.

Ripenso ai sei capitoli che ho divorato di Arcobal78; come vorrei avere adesso qui Viola con il suo pudore da infrangere…

Mi piacerebbe anche sapere cosa avrebbe in testa per me Ale88io.

Infine mi godo i complimenti un po’ spinti delle tante mail di Misterpink.

Il calore aumenta in me, sto sudando, l’orgasmo sta per implodermi dentro. Mi contorco cercando di trattenerlo, di non farlo volare via troppo veloce… Le natiche non riescono a star ferme sulla sedia. Gemo… Eccolo… Bello, come sempre… In strada qualcuno batte le mani. Io sto letteralmente tremando. Mi apro le labbra per mostrarmi ancora di più mentre il piacere scema.

Ora so che seguirà la vergogna e il rimorso.

Rimango ancora qualche secondo così, senza la forza o il coraggio di muovermi. Adesso però sono imbarazzatissima. La libidine è evaporata via e rabbrividisco per quel che ho appena fatto. Mi urlano di scendere, mi mostrano la patta.

Prego che S. non mi scriva adesso. Non so proprio come farei a mantenere la promessa di non tirarmi indietro.

Abbasso le gambe, le chiudo, finalmente, lasciando che la mie intimità fradice di piacere consumato si sottraggano agli sguardi. Mi alzo, mi spoglio del tutto e, mentre le grida lubriche continuano, mi infilo sotto il lenzuolo.

Mi chiedo se dopo cancellerò queste righe o in preda a nuove eccitazioni le pubblicherò.

E buonanotte…

 

 

 

 

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