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Racconti sull'Autoerotismo

L’idea di Vanessa

By 13 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia amica Vanessa mi ha confessato di non amare troppo il sesso anale,ma che le piace girare con delle palline nello sfintere. Mi ha anche detto che oltre a bagnarsi molto,la parte più bella &egrave quando le toglie una a una dopo che i muscoli si sono abituati a quella presenza.
Quando mi fa questa confessione non sono a Londra e quindi non posso provare anch’io quelle sensazioni. La situazione inutile dirlo,mi eccita e tanto,amando a differenza di lei molto le penetrazioni nel buchetto.

Come però arrivo a casa il mio pensiero &egrave subito quello d’imitarla,mi faccio una rapida doccia e prendo le mie palline. Sono sei sfere che hanno un diametro ci circa tre centimetri e che finisco con un piccolo anello di corda. Mi sdraio nel letto e dopo averle insalivate per bene le infilo nel mio culetto. Il solo fatto di sentirle dentro già mi eccita,ma non ho il tempo neanche per un veloce ditalino perch&egrave devo correre in ufficio. Mi vesto quindi rapidamente scegliendo però delle mutandine ben attillate per l’insana paura che possano uscire.
Il solo camminare verso la stazione della metro &egrave una piacevole tortura.
Ad ogni passo le sento muoversi e per quanto cerchi di non pensarci il piacere sale sempre di più.
Ma il peggio o il meglio deve ancora venire.
Appena arrivo in ufficio vado a sedermi sulla mia poltrona e le palline si fanno sentire in maniera ormai quasi incontrollabile. Quando penso di aver ripreso il controllo della situazione inizio a strusciare il culo sulla poltrona e gli slip trattengono a stento i miei umori.
Non posso più resistere e faccio salire la gonna per toccarmi la passera.
Solo che come raggiungo le mutandine suona il telefono,mi ricompongo per quanto possibile e rispondo a quello che adesso non &egrave altro che uno scocciatore.
Finita la telefonata mi rilasso e torno ad occuparmi della mia fica sempre più bagnata.
Ho bisogno di masturbarmi solo che non posso farlo li,&egrave troppo rischioso.
Passando davanti al bancone delle segretarie le dico che vado in bagno e mi dirigo in fretta in quello delle donne.
Appena mi sono chiusa mi abbasso gonna e slip.
Le mutandine sono completamente bagnate,sembra quasi che me la sia fatta sotto.
Mi siedo sul water e subito cerco di darmi un po’ di sollievo.
Le dita corrono subito sul clito,&egrave gonfio e duro e il solo sfiorarlo mi fa uscire un piccolo gemito che non riesco a trattenere.
Però il solo toccarlo e stringerlo piano con due dita mi rilassa e non riesco a smettere.
Non posso trattenermi all’infinito nel bagno per non destare qualche preoccupazione e inizio a infilarmi due dita dell’altra mano.
Entrano senza alcun attrito,sono un lago e poco dopo ne aggiungo un’altra per godere ancora di più.
Mi masturbo con forza mordendomi le labbra per non urlare di piacere.
L’insieme delle dita e delle palline mi fa godere immediatamente,e molto.
Le dita che mi scorrono dentro si muovono come se non fossi io a comandarle e i fremiti di piacere non fanno altro che comprimere i muscoli anali facendomi sentire ancora di più la presenza delle sei palline.
L’orgasmo &egrave improvviso e violento tanto da togliermi il respiro.
Il cervello quasi mi si blocca per alcuni momenti,riesco solo a non fare alcun rumore e a riprendermi velocemente.
Mi rivesto e dopo aver tirato lo sciacquone esco dalla toelette per lavarmi le mani.
Mentre cerco di togliere l’odore del piacere dalle mani mi guardo allo specchio.
Ho l’aria stravolta e per quanto cerchi di migliorare la mia immagine sembro sempre di più uno straccio.
Quando ripasso davanti alle segretarie una mi chiede se mi senta bene.
Le rispondo che sono un po’ imbarazzata di stomaco e che torno a casa perch&egrave non me la sento di rimanere.
Torno a casa in metro perch&egrave &egrave il sistema più veloce e appena chiudo la porta inizio a spogliarmi fino a ritrovarmi nuda sul letto.
Con una mano cerco l’anello di corda e appena lo trovo inizio a tirare piano.
La prima pallina esce dandomi una scarica di piacere e adesso che posso gemere liberamente mi lascio andare. Ogni volta che ne faccio uscire una urlo di piacere,&egrave come una liberazione mentre con l’altra mano torno a toccarmi la passera,questa volta però con più calma.
Faccio passare un dito attraverso le grandi labbra fino a sfiorare il clito.
Le sfere continuano a uscire,sembra quasi che non finiscano mai fino a quando la sesta non esce.
Solo che &egrave stato troppo il piacere che mi hanno dato per abbandonarle sul letto quindi le rimetto in fretta dentro e riprendo a tirarle fuori.
Le dita dell’altra mano tornano a esplorare le mie intimità e anche la fica mi si apre sempre di più mentre sento il mio piacere colarmi sulle gambe
Il gioco solitario continua a lungo per finire con un orgasmo lungo e intenso.
Mi sdraio a pancia sotto e inizio a guardare le palline sul letto.

Domani devo ringraziare Vanessa per il consiglio,&egrave una grande amica,non c’&egrave dubbio

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