Skip to main content
Racconti sull'Autoerotismo

masturbazione scat

By 24 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo quella seconda esperienza capii che andavo matta per quel sesso sporco, fatto con gli escrementi.

Luisa mi fece assaggiare per sua bocca la mia cacca… Mi sentivo sporca dentro per quello che facevo, ma allo stesso tempo inevitabilmente attratta. La cosa “brutta” &egrave che (per fortuna) quasi tutti i giorni abbiamo a che fare con i nostri bisogni fisiologici… pertanto non si può mai scappare dal diavolo tentatore quando ti si presenta davanti…

Iniziai proprio con la mia. I giorni a seguire, il mio appuntamento con il wc divenne più che mai privato. Ogni mattina dopo la colazione, dopo aver portato i ragazzi a scuola e salutato mio marito che andava in ufficio, finalmente sola mi chiudevo nel bagno e mi sedevo sulla tazza. Guardare attraverso uno specchio la cacca uscire dal buco mi provocava una vibrante eccitazione…’

Capii con l’esperienza che farla nella tazza non avrebbe agevolato i giochi che avevo in mente, così le volte successive mi organizzai con la carta del giornale, o piatti di plastica o insalatiere.

Apparecchiavo sul pavimento ciò che avevo scelto, mi adagiavo con il culo aperto sopra e iniziavo a cagare. Le prime volte iniziai a schiacciarla con i piedi nudi imbrattandomeli fino alle caviglie. Mi masturbavo mentre lo facevo e godevo come una matta. Poi Luisa mi diede dei suggerimenti e anche degli “ordini” da eseguire e da documentare con foto che poi le avrei dovuto inviare con il cellulare.

L’evoluzione fu rapida, anche perch&egrave ero assetata di conoscenza e vogliosa di imparare. Riempivo scodelle di merda, ci impastavo le mani dentro e me la spalmavo su tutto il corpo dalle caviglie fino a tutto il viso. Mandavo le foto a Luisa che si congratulava soddisfatta. Mi eccitavo ad essere completamente sporca di cacca, mi eccitavo ad eseguire i suoi comandi. Luisa aumentava la dose ogni giorno sempre di più, io non mi tirai mai indietro di fronte alle sue richieste.

Una fra tante era quella di rimanere imbrattata per tutto il giorno, dalla mattina alle 9 fino fino a pochi minuti prima che tornassero i miei, cio&egrave verso le 17. E quindi mangiare sporca di merda, guardare la tv (rigorosamente seduta per terra su fogli di giornale ) estremamente umiliante ed eccitante.

E poi mi cambiava il modo in cui farla. Non più per forza seduta o accovacciata, ma anche seduta per terra su un fianco. Con una mano mi tiravo la chiappa e spingevo per farla uscire. Oppure a candela come diceva Luisa. Cio&egrave sdraiata sulla schiena con le gambe in alto e piegate, in modo da far arrivare le ginocchia quasi all’altezza delle spalle. In quel modo la cacca mi cadeva direttamente addosso e spalmarla era immediato

Bench&egrave al matrimonio ne assaggiai un po, i miei giochi fino ad allora vennero gestiti da Luisa solamente con il contatto corporeo e non con il gusto. Mi ci fece arrivare piano, facendomi fare un video in cui estraevo la cacca con le dita (come quella volta al bagno) e portandole alla bocca. Il risultato fu tanto disobbediente quanto sorprendente…

La regola era chiara; infilare le dita come nella masturbazione, roteare bene e scavare dentro fino a raccogliere un piccolo pezzo per poi portarlo alla bocca. Feci tutto bene, mi leccai medio e indice e li inserii nel mio ano slabbrato, poi dentro anche l’indice e presto uscii con la mano marrone. Era molto più sporca di quella volta alla festa, la misi tutta in bocca e iniziai a succhiare per pulire le dita. Era sublime e mi bagnai la fica mentre feci quella degustazione.’

Tenni la merda tra lingua e palato, misi di nuovo le dita dentro e iniziai a spingere per farla uscire tutta. Era tantissima e feci intere boccate di cacca masticandola come la piu gustosa delle torte. La tenevo in bocca e la succhiavo, la stringevo tra i denti e la sputavo sul seno per poi raccoglierla di nuovo e assaporarla fino a mangiarla completamente.

Luisa era piacevolmente soddisfatta di me, ben presto volle organizzare un incontro a casa sua con i suoi amici’
Ma questo ve lo racconto la prossima volta!

dentistretti@yahoo.it

Leave a Reply