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Racconti sull'Autoerotismo

Un giorno libero

By 13 Gennaio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Daniela quel giorno decise di prenderselo per sé. Senza figli, con un giorno libero, decise di andarsene un po’ fuori dal mondo, nella sua amata montagna. Non aveva idee precise, ma andò decisa a prendersi un po’di meritata pace lungo il torrente di montagna dove andava fin da quando era bambina.
Un’ora e mezza di macchina per starsene tranquilla, con un libro al sole sulle rocce levigate tra le acque trasparenti in una calda giornata di giugno, in settimana, senza la folla dei week end. Che meraviglia.
Posteggiò lungo una strada stretta dove non sarebbero riuscite a passare due macchine e prese il sentiero che conosceva solo lei verso il torrente, cinque o sei minuti di passeggiata e sarebbe stata di fronte ai colori sfavillanti , dal verde chiaro all’azzurro al blu, delle acque del suo torrente. Aveva anche una roccia preferita, che, fin da quando era bambina, era il suo rifugio. Ora tornava a godere di quel luogo appartato, dove lo scorrere delle acque formava a tratti piccole cascate o piscine di un verde trasparente e cristallino. Finalmente fuori dal mondo, si trovava in un punto dove il torrente formava una curva e non era assolutamente visibile dalla strada. Dietro la roccia, che sporgeva tra le acque, al sole, c’erano le fronde degli alberi che formavano una cupola ombreggiante, come un riparo dal sole e dagli sguardi indiscreti degli eventuali escursionisti.
Tirò un sospiro, come di sollievo, e si preparò a mettersi comoda. Tolse le scarpe da trekking e rimase in short di jeans e maglietta. Immerse i piedi smaltati di rosso scarlatto nelle acque gelide, avvertì un brivido e stette alcuni secondi così, ascoltando il vento leggero che la sfiorava. Il cielo era terso, il sole picchiava. Il suo corpo era tonico, rilassato, respirava a pieni polmoni godendosi l’atmosfera frizzante e piacevole. In un attimo si tolse i pantaloncini e la maglietta restando in costume da bagno, un candido due pezzi, e stese un asciugamano. Non aveva bisogno di altro. Cercò la crema solare, tirò fuori il libro, un romanzo di Simenon che le stava provocando non pochi turbamenti ed emozioni, e inizio a spalmarsela. Riempì un palmo della mano di crema bianca, iniziò ad accarezzarsi le cosce, scendendo fino ai piedi, compiacendosi della levigatezza della sua pelle bianchissima, sentendo il profumo le sembrava di essere al mare in mezzo agli ombrelloni. Invece era fuori dal mondo e poteva solo sentire il rumore dello scorrere delle acque e il fruscio del vento leggero. Completò il lavoro spalmandosi la crema sulle braccia, sul ventre e ovunque riuscisse ad arrivare.
Era una dolce statua di burro e fragole, le unghie rosse, gli occhiali da sole, stava stesa col libro aperto e iniziò a leggere.
…stesa al sole, con gli occhi chiusi, quasi nel dormiveglia, Daniela
inizia a sfiorarsi con le dita al di sopra del costume e immagina una
lingua che gira intorno all’areola, lentamente, senza fretta.
La lingua immaginaria inizia a scendere più in basso, sempre un
centimetro alla volta, si gusta il suo corpo.
La mano sfiora gli slip provocando un brivido lungo la schiena, sta
immaginato di avere il suo membro a disposizione, lei in ginocchio,
lui in piedi davanti a lei.
Lo osserva, bello e rilassato, tutto a disposizione delle sue voglie.
Decide di assaggiarlo, solo una leccata, ma poi non resiste e lo
lecca ancora, lo prende in mano e inizia a giocarci come piace a lei.
Una leccata in punta, lo circonda con la bocca e ne assaggia la
cappella: ora sta crescendo, si sveglia nella sua bocca umida e
vogliosa, le labbra continuano a circondarlo e salgono e scendono ad
un ritmo così lento che lui non resiste.
Deve averla.
Prova a muoversi, ma Daniela lo tiene per il cazzo e lo obbliga a non
muoversi mentre continua il suo gioco di lingua e mano, poi un pò di
bocca … su e giù…

“bip bip….bip bip”. Accidenti, non ci voleva, si era dimenticata il cellulare con la suoneria.

Il telefono la distrae dal suo bel sogno, chi potrà essere?
è Marco il suo nuovo amico di “giochi”. Allora risponde con voce molto
sensuale e provocante: “mi hai interrotto sul più bello! Stavo
sognando di avere il tuo cazzo a mia completa disposizione per
giocarci un pò come piace a me. Per punizione ora dovrai dirmi tutto
quello che mi faresti se mi vedessi qui, su un masso in bikini mentre
mi tocco…”
“Stavo giusto pensando a te e a quello che abbiamo fatto due giorni fa, volevo ringraziarti per il piacere infinito che mi hai dato”
“Figurati, il piacere è stato mio….”
“Se fossi lì mi sdebiterei. Toccherebbe a te startene sdraiata con la mia lingua tra le gambe, a sentirla girare sul tuo bottoncino duro. Te la farei scivolare tra le labbra con energia e lentezza, poi, deciso, la affonderei e infine la farei vibrare leggera e veloce….”
A quel punto Daniela poteva solo ascoltare e continuare a sognare, ad occhi semichiusi, e non poteva più trattenersi: la mano era dentro gli slip bagnati, la sua figa calda e morbida riceveva il tocco deciso delle sue dita che giravano. I suo capezzoli sembravano esplodere, duri e dritti sotto il costume da bagno bianco e avrebbero tanto voluto essere toccati. Si stava masturbando in quell’angolo di pace immerso nella natura, una cosa inaspettata che le dava sensazioni nuove. Non c’era nessuno, ma sapeva che non era protetta dalle mura di casa sua, si sentiva rilassata e tesa allo stesso tempo. La voce del suo amico continuava suadente a creare parole di desiderio e lei si lasciava trasportare dal piacere fisico e dei suoi, loro, sogni…
Continua…
Per commenti e suggerimenti: danymark2013@gmail.com

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