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Racconti Cuckold

Buone abitudini

By 12 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao Jack, sono contento che ti sia piaciuta la foto del mio cazzo in piena erezione, perché se ti piace in foto, dopo aver apprezzato mia moglie, apprezzerai anche il mio cazzo quando lo sentirai spingere all’ingresso del tuo culo e poi dentro di te.

Interessante la tua definizione di “deriva omosessuale”. Mi ha fatto riflettere. E mi sono chiesto da dove nasce la mia deriva omosessuale. In effetti, tecnicamente, si tratta di pulsioni omosessuali, anche se mai o quasi mai ho desiderato far sesso con un altro uomo. Credo che tutto sia cominciato quando una amica di mia moglie, le ha raccontò che, stanca delle accuse di suo marito di non essere più sessualmente attiva come una volta, in un momento di particolare veemenza delle accuse, per dimostrargli quanto si sbagliasse, fermò un giovanotto che passava, proprio lì dove si trovavano nel parcheggio di un centro commerciale, e si fece scopare sul cofano della auto di fianco a quella dove suo marito stava sistemando sacchi e buste nel bagagliaio.

Mia moglie, ovviamente, giustificava l’iniziativa delle sua amica, dicendo che il marito aveva bisogno di una lezione per la sua prepotenza, perché quando in un matrimonio si affievolisce la passione, il più delle volte è colpa del maschio che vorrebbe servirsi della propria moglie come di uno sportello bancomat, dove ci si serve di quanto necessario in quattro e quattro otto per poi piantare lì tutto e addormentarsi più veloci di un ghiro.

Confidenze tra donne dirai, magari con forte contenuto di fantasia. Le donne, si sa, nel profondo del loro animo, quasi tutte desiderano essere violentate dal proprio padre o scopate da uno sconosciuto per strada. In questo caso, però, la storia era pura verità. Come l’abbia presa il marito della signora non so, ma a me fece un certo effetto. Mi sono chiesto, in quella occasione, cosa avrei fatto io al posto del marito della amica. E così, ragionando sulle implicazioni e le conseguenze del racconto, in una accesa discussione con mia moglie sulle necessità sessuali delle donne anche dopo il matrimonio, ho accettato la sfida lanciatami da mia moglie che evidentemente aveva qualche ideuzza che non mi aveva comunicato. La sfida consisteva nell’osservarla mentre si faceva scopare da uno sconosciuto senza intervenire a difesa del suo onore.

Son cose che si dicono in un momento di accesa discussione, presi dalla foga, dirai tu, ed invece mia moglie, pur senza mettere in pratica immediatamente la sfida, se lo è ricordato per un pezzo, fino a quando una domenica di aprile al mare, lo tirò fuori. Data la stagione non ancora iniziata, nonostante la temperatura già elevata, la spiaggia era quasi deserta e, sul pomeriggio tardi, eravamo rimasti solo noi e due giovanotti tedeschi poco distanti. Cosi come è solita fare, mia moglie è improvvisamente saltata su con quella sfida.

“Cosa diresti tu se ora io andassi a farmi scopare da uno dei due tedeschi? Riusciresti a mantenere la freddezza che millantavi o ti faresti prendere dalla gelosia come un cammelliere di Marrakech?”

 Ovviamente non potevo tirarmi indietro e dopo qualche tentativo di timida resistenza dovetti ammettere che era il momento buono per la sfida. Non appena uno dei due si tuffò in acqua per l’ultima nuotata della giornata, mia moglie si alzò, si avvicinò alla “vittima” e nel giro di una decina di minuti erano già con le bocche appiccicate.

A meno di venti metri da loro, osservavo la scena. Piuttosto noiosa inizialmente, veramente eccitante dopo poco. Il tedesco, disteso sulla sabbia, aveva lanciato un paio di rapide occhiate verso di me, per sincerarsi che non avessi nulla da obiettare, poi tranquillizzato, aveva dimostrato di saperci fare. Non potevo sentire cosa si dicevano, ma vidi distintamente che con la mano le prese la testa spingendola verso il basso, verso il cazzo. Avevo il cuore che batteva a mille ed una eccitazione tale che dovetti liberare l’uccello dai legacci del costume. L’altro tedesco per ben due volte tentò di uscire dall’acqua e poi, rendendosi conto che non sarebbe stato ben accetto, tornava a nuotare.

Mia moglie era inginocchiata a pecora e con la testa lavorava il cazzo del tedesco e il culo orientato verso di me. Succhiava con passione e sentivo distintamente l’ansimare del tedesco e il suo respiro che ritmicamente aumentava e cresceva, segno inequivocabile che gradiva. Senza troppi complimenti, il tedesco con la mano abbassò il costume di mia moglie, che ora ostentava il suo culo favoloso illuminato dal sole del tramonto. Senza alcuna difficoltà infilò due o tre dita nella figa e cominciò a sditalinarla facendole, presumibilmente, colare litri di umori caldi e profumati lungo le gambe.

A quel punto l’altro tedesco pensò che era il momento di entrare in azione, uscì dall’acqua e senza chiedere permesso, si portò alle spalle di mia moglie, liberò la bestia dal costume da bagno e la penetrò. Sentii mia moglie apprezzare la novità ed incitarlo a spingere sempre più in profondità. Il secondo tedesco aveva il corpo imperlato di goccioline di acqua che risplendevano ai raggi del sole e spingeva come un ossesso e come una locomotiva ansimava e borbottava qualcosa di forte. Il primo, invece, era nascosto dal suo amico, ma potevo vedere distintamente che spingeva con la mano la testa della mia signora per farle entrare il cazzo quanto più in profondità possibile.

Nel giro di pochi minuti, i due teutoni riempirono la bocca e la fica di mia moglie di sperma teutonico. Lei ebbe almeno tre orgasmi, gli ultimi due in meno di trenta secondi. Mia moglie riprese le forze, pulì la bocca, asciugò un po’ di sperma che le usciva dalla figa e silenziosamente ritornò da me, trovandomi con il costume sporco di sperma. Eccitato all’inverosimile, non potendo trattenermi, mi ero masturbato raggiungendo una eiaculazione modello niagara. Era chiaro: l’esperimento era piaciuto molto ad entrambi (a lei e a me di sicuro e forse anche ai tedeschi). I tedeschi passarono dopo pochi minuti ed educatamente, con un cenno del capo, salutarono prima me e poi mia moglie.

Ripetemmo ancora l’esperimento, ma portando a casa la “vittima”. Lei scopava mentre io mi masturbavo. La svolta avvenne quando cominciai a prendere parte attiva alla cosa, preparando l’uccello dello stallone. Allora mi accorsi che in quel modo raggiungevo erezioni poderose e quando la “vittima” aveva finito, entravo in azione io portando mia moglie alle più alte vette del piacere. Sodomizzare lo stallone avvenne per caso, ma da allora direi che è un complemento indispensabile. Vieni a trovarci, dunque, farai piacere ad entrambi.

 

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