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Racconti CuckoldTrio

Come sono diventato voyeur, come mia moglie è diventata esibizionista

By 25 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

“Non ti piace essere osservato?”
“No”
“Perché?”
“Dipende”
“Dipende da cosa?”
“Dalla situazione”
“La situazione..” “per me &egrave sempre la stessa: tu sei nudo e qualcuno ti guarda”
“Non &egrave proprio così”
“Spiegami..”
“Non so spiegarlo”
“Appunto, &egrave questo il bello..” Sorrise lei guardando verso l’alto.

“Aspetta, ora mi levo anche questo, cosa fa?” chiese Helena con tono malizioso lasciando cadere a terra il reggiseno
“Pare immobile”
“Certo che lo &egrave, lui ed io siamo immobili, ma dentro stiamo urlando”
“Passami il top per piacere, altrimenti il gioco finisce”
Lorenzo le passò l’indumento mentre, evitando in ogni modo di sbirciare tra le tendine del camerino di Helena, continuava a scrutare quell’uomo la in alto che, senza ormai granché eleganza, spiava la ragazza intenta a cambiarsi nel suo spogliatoio.
“Ti metto in imbarazzo?”
“Un pochino, sai non sei una donna come tutte le altre” confessò Lorenzo
“Ah no? e cosa sono?”
“Sei la sorella della mia ragazza, ti conosco da così tanto tempo che potresti essere anche mia sorella”
“Quindi?”
“Quindi mi infastidisce quell’uomo”
“Ancora con questa storia? ti ho detto che non mi disturba affatto, anzi mi diverte”

Lorenzo rimase in silenzio e chiuse gli occhi per controllare il respiro. Anche lui era stuzzicato, ma non poteva certo tradirsi, troppi erano i coinvolgimenti in gioco. Era vero, conosceva Helena dalla più tenera età, quando lui e la sorella Creta iniziarono ad uscire insieme, mettendo le basi per il decennio successivo. Nel frattempo anche Helena era cresciuta, somigliava moltissimo alla sorella maggiore: un metro e settantacinque, capelli scuri lunghi, viso tondeggiante dall’aria sovietica, labbra voluminose ma non eccessivamente evidenti, naso retto, occhi grandi, fisico slanciato che terminava in lunghe gambe prestanti, quasi muscolose. La differenza tra Helena e Creta stava tutta nella parte centrale del proprio fisico, se la prima poteva imporsi grazie ad un considerevole seno, tondo e ben posizionato, la fidanzata di Lorenzo, Creta, godeva invece di un sedere statuario, sostenuto anche da una vita stretta che ne evidenziava le generose forme. In passato entrambe avevano posato per un servizio fotografico, Creta però era troppo introversa per trarne profitto, Helena invece ci guadagnò un lavoro, e tutt’oggi fa la fotografa.
Ci fu un tempo nel quale Lorenzo, conscio del suo fascino, stuzzicava quella ragazzina che, quasi innamorata, cercava in tutti i modi di emulare la sorella Creta. Ora era Helena ad essere imprendibile.. non si può dire che avesse superato la bellezza di Creta, ma il suo atteggiamento non passava inosservato.

Nel frattempo e senza esporsi la ragazza allungò la mano fuori dal camerino attirando l’attenzione di Lorenzo. Si era avvolta nella tendina, solo Dio poteva sapere cosa ci fosse sotto.
“Sei distratto” ridacchiò la ragazza
“No, sono molto concentrato invece” replicò lui
“Allora vammi a prendere quei leggings verdi che abbiamo visto prima, poi prometto che ti libero” sorrise
Lorenzo abbandonò velocemente l’area camerini e si diresse senza meta nel negozio. Non aveva la minima idea di dove cercare, ma allo stesso tempo continuava ad osservare quell’uomo. Decise di salire le scale verso il piano del guardone/spettatore, dentro di se non capiva bene quale fosse lo scopo.
Avanzò piano lungo il cordone di vetro che delimitava il piano superiore, camminava verso l’ignaro voyeur.
“Posso aiutarti?” una voce lo colse alle spalle.
“No grazie sono a posto.. anzi, per la verità cercavo dei leggings”
“Alle sue spalle” disse la commessa allontanandosi.
Lorenzo si voltò e rivoltò più volte, ma quello che vide non era certo in qualche modo simile ad un indumento.
Era laggiù, quella Venere smaliziata, dietro la tendina schiusa. Da quella posizione si poteva vedere la parte alta dello specchio e il riflesso era inequivocabile.. Helena era li, coperta da una finissima camicetta color panna, piuttosto larga, pareva quasi una scolaretta.
A vederla era veramente impossibile credere che fosse capace di azioni tanto ardite, ma la realtà &egrave maestra nel demolire le nostre banali etichette. Osservandosi bene, Helena sbottonò il primo bottone. Seguirono il secondo ed il terzo. Lasciò ora fuoriuscire i seni, tondi e sodi, sfiorandoli maliziosamente.
Lorenzo era li immobile, a pochi metri da quello sconosciuto che nei suoi intenti doveva punire, ora nella stessa barca.
La ragazza, specchiandosi, fece un passo indietro e ruotò, appoggiandosi quasi alla tendina, fece per guardare fuori togliendosi la camicetta e lasciandola alle sue spalle, che ora, nude erano alla nostra vista.
“Che troia” disse quell’uomo improvvisamente. Un brivido percorse la schiena di Lorenzo. Capì solo qualche secondo dopo che stava parlando con lui.
“Ti piace?” disse senza voltarsi con tono diretto.
“La vista non &egrave male” sorrise un Lorenzo impacciato
L’uomo si voltò verso di lui con sguardo consenziente.
“Quella &egrave una vera troia” ripeté
“Addirittura?” singhiozzò il ragazzo all’ennesima battuta. Gli venne voglia di manifestare da subito la sua identità, ma si contenne, non era li per quello dopotutto.
“Guarda che gambe, che culo..” Continuò l’altro con eleganza
“Io ne vedo tante di donne sai. E ti dico che quella la &egrave li per un motivo, non &egrave sbadata, vuole farsi guardare”
Lorenzo lo ascoltava, dentro di se stava crescendo qualcosa che ancora non poteva identificare. Attese. Osservando ora quell’uomo con maggiore coraggio notò un importante dettaglio: la targhetta “Security” sulla sua spalla, fatto che generò in lui una sorta di timore, dettato anche dalla consistente massa corporea.
“Molte donne lasciano le tendine socchiuse?” chiese per prendere tempo.
“Più di quello che credi, molte sono solo troiette da quattro soldi, ma quella li no. Ascoltami a me, quella &egrave una di classe, una vera esibizionista”.
Non solo non poteva credere a quelle parole, ma nemmeno a quello che li provocavano.
Sotto gli occhi vigili di quei due, Helena era li, completamente presa da se e dalla sua esibizione, provò e riprovò quei vestiti. Le sue movenze, il suo aspetto fisico, generavano in Lorenzo una sensazione tra l’eccitazione e la tensione. La verità &egrave che nella maggior parte delle pose Helena era identica a Creta. Poteva essere lei.
Fu questa associazione a produrre in Lorenzo un agghiacciante sensazione: era eccitato, molto eccitato. Il primo pensiero che lo colse fu il fortissimo desiderio che in quel camerino ci fosse Creta e che come Helena ora, fosse violata e denigrata dagli sguardi altrui.
Continuò a fissarla, ora desiderava che si voltasse, che mostrasse quelle tette, che lo scoprisse ed infine lo invitasse laggiù, a soddisfare le proprie voglie. Ma l’esibizionismo non era questo, e il principiante Lorenzo ancora non poteva comprenderlo.
In un secondo il tutto terminò: Helena si rivestì, la guardia si allontanò, Lorenzo prese i leggings e la giornata proseguì tranquilla.

Tuttavia quel giorno, da quel negozio, uscì un nuovo e più cosciente Lorenzo. Tornato a casa Lorenzo non riusciva a pensare ad altro che a quelle sensazioni, Helena aveva fatto scattare qualcosa nel suo inconscio che ancora non poteva decifrare. Mentre riviveva i fotogrammi di quel pomeriggio erotico con la sua futura cognata, dentro di se sentiva che qualcosa doveva ancora accadere.
“Hey” lo sorprese una voce alle spalle.
“Hey” rispose lui di getto.
“Già tornato? però, tu si che ci sai fare con mia sorella. Normalmente ci mette tutto il giorno a fare shopping!” Era Creta.
“B&egrave, &egrave stata carina. Le deve essere bastata la mattinata..” Rispose Lorenzo imbarazzato ma con una punta di audacia.
“Io però sono occupata, non credevo tornassi così presto. Helena ci ha invitato al lago questa sera e devo prepararmi, voglio farmi un bagno”.
“Lo facciamo insieme” propose eccitato
“No.. questa vasca &egrave troppo piccola, e poi se arriva qualcuno?”
Lorenzo e Creta erano ospitati nell’appartamento che Helena condivideva con altri artisti locali, la casa era molto grande, possedeva qualcosa come 3 camere da letto e un grande salone centrale che tuttavia era occupato da quadri e sculture, per questa ragione si dormiva quasi tutti nella stessa grande stanza.
L’appartamento era proprio carino, la stanza da letto “in condivisione” poi era assolutamente particolare, possedeva dei separé mobili che potevano delimitare la stanza in tre o anche quadro ambienti, così da includere una certa privacy. Helena diceva che non venivano mai usati in quanto la sera erano tutti a tal punto stravolti dal crollare nel primo letto che trovavano. Molti di questi non erano neppure letti, ma materassoni appoggiati a terra.
Nel frattempo Creta aveva richiuso la porta del bagno, barricandosi li come solo lei sapeva fare.

I dilemmi nella testa di Lorenzo continuavano a volteggiare come fossero esistenziali, non vi era verso di pensare ad altro. Era molto eccitato, ma anche molto teso.

Mentre camminava per casa, ancora avvolto da quell’alone di erotismo ed eccitazione, Lorenzo non poteva che ascoltare, in lontananza, lo scorrere dell’acqua proveniente dalla stanza accanto. Immaginò Helena che, tutta nuda, si divertiva a lasciare socchiusa la porta con altre persone in casa. Chissà quante volte. Ma non poteva continuare così, quei pensieri sulla sorella della propria ragazza non potevano portare a nulla di buono e così si sdraiò sul divano.
Le passò a fianco Creta seminuda mentre si scioglieva i capelli, osservandosi in uno dei molteplici specchi che popolavano la stanza.
Il povero Lorenzo chiuse gli occhi. Ma l’eccitazione era troppa, lo seguiva anche nei suoi sogni. Non poté evitare di portare le mani sui pantaloni e tastare il proprio membro, già più che rigido. Si guardò intorno con cautela e lo estrasse. Lo prese in mano e iniziò a menarlo sotto alla maglietta, ma era troppo poco. Si alzò e si portò fino all’uscio del bagno, ma la porta era chiusa.
Non poteva più resistere e decise di spiare dalla serratura..
Nonostante la poca visibilità l’eccitazione cresceva, poteva immaginarla li, nuda e ignara degli occhi su di lei.

Helena aveva creato un voyeur..

Lorenzo non riusciva più a ragionare razionalmente, nonostante il rischio di essere scoperto da chiunque entrasse in quella casa, era li, seminudo, con il pene tra le mani a masturbarsi spiando la sua ragazza. Assurdo, senza alcun dubbio assurdo.
All’improvviso il suono di una chiave che si insinuava velocemente nella serratura di casa fece sobbalzare l’eccitato Lorenzo che non ebbe neppure il tempo di pensare prima che essa si aprisse. Il ragazzo istintivamente si alzò, chiudendo i calzoni alla bene meglio con gli occhi puntati sulla stanza adiacente da dove, con passi rumorosi, si muoveva una figura.
Accortosi dell’enorme erezione Lorenzo decise di abbandonare la stanza prima che qualcuno lo raggiungesse, sarebbe stato infatti decisamente imbarazzante presentarsi in quelle condizioni.
Uscito dalla parte opposta finì in una sorta di camera oscura, sui muri fotografie, se ne potevano contare a centinaia. Le foto erano state scattate sicuramente da Helena, si trattava soprattutto di soggetti teatrali. Rimase li ad osservarle mentre in lontananza sentiva le due sorelle chiacchierare.

Attese qualche momento e poi si fece vedere da Helena, che ricambiò il saluto affettuosamente.

‘Hey, hai trovato la nostra stanza segreta’ rise di gusto. ‘le foto sono quasi tutte di Laura, &egrave bravissima vero?’
Lorenzo sospirò in segno positivo.

‘Ricordo che eri un appassionato di fotografia, o sbaglio? Io dico sempre che i fotografi sono dei voyeur celati’ ridacchiò.

‘Forse &egrave vero, credo che una buona dose di curiosità, anche morbosa verso il soggetto al centro del mirino sia necessaria, quindi si, anche io da bravo fotografo, sono in un certo senso un voyeur’.
‘Magari tutti i soggetti fossero come te, esibizionisti vanagloriosi’ Scherzò il ragazzo senza paura di esagerare.

Creta, finalmente in difficoltà decise di rispondere come solo lei sapeva fare, attaccando Lorenzo. Camminò sensualmente lungo la stanza fino alla porta del bagno.

‘La spiamo?’ propose.

‘Non ho bisogno di spiarla.. mi basta entrare’ rispose un sempre più sicuro Lorenzo.

‘Metti l’occhio nella serratura e godi’ rispose la sorella zittendolo.
CAPITOLO III: Confessioni

Lorenzo posò l’occhio sulla serratura e risponde maliziosamente ‘&egrave così bella quando &egrave ignara di essere osservata, mica come te’.

‘Non lo sai ancora eh..’ insinuò la Helena con il puro scopo di stuzzicare Lorenzo

‘Anche Creta ha i suoi segreti..’ rise.

‘E che segreti avrebbe che io non conosco?’

‘Se stimolata mia sorella può riservare sorprese interessanti. Potrei raccontarti una storia che ti lascerebbe di stucco.’ continuò Helena

Come se non lo sapessi.. pensò Lorenzo che con Creta aveva esplorato (a suo credere) quasi ogni confine dell’erotismo. Ma non era certo – tuttavia – che le insinuazioni di Helena fossero fantasiose, anzi.. pur avendo la netta sensazione che la ragazza lo stesse solo provocando, che avesse scoperto un modo per sentirsi finalmente in possesso del ragazzo che tanti anni fa desiderava con tanto ardore, ora era li ad ascoltarla diligentemente.

Mentre Creta continuava nel suo bagno Helena si sciolse in una confessione senza precedenti.

Tu sai che io e Roberto (il fotografo che in passato fece loro un provino) abbiamo avuto una relazione giusto? sai anche che Creta mi rimproverò di essermi approfittata di lui.. ma non sai del perché..

All’epoca non ero certo maliziosa come lo sono ora, ma fu quell’episodio a scatenare quel pezzo di me che ancora tenevo racchiuso. Ricordo come ieri quando ci presentammo per quel servizio fotografico.. Creta insistette enormemente, convincendomi che ero bellissima e di avere enormi probabilità di essere assunta come modella. Accettai, ma solo con la promessa che lei mi avrebbe accompagnata.
Ricordo che quando arrivò il giorno ci presentammo con un leggero ritardo, lo studio era in un altra città e partimmo tardi, tuttavia riuscimmo a convincere l’usciere ad aprirci e ci precipitammo in quello che era uno degli studi di moda più famosi d’Italia.
Una volta entrate, convinta che ci avrebbero semplicemente liquidato per il ritardo e perché non ero certo una miss, rimasi stupefatta da quello che accadde.
Il ragazzo che ci venne incontro spalancò gli occhi ed esclamò: sei tu? Ma sei proprio tu!
Creta scattò come se avesse appena visto Clooney, abbracciando calorosamente quello sconosciuto, mentre io rimasi inerme ad assistere alla scena.
Mi spiegarono ‘ per farla breve ‘ che si conoscevano fin da bambini e pure che alle medie avevano avuto un ‘flirt’, lui ridacchiando insistette che invece erano pure stati fidanzati e che mai si erano lasciati.
Insomma la situazione ‘ pur bizzarra – si era messa per il meglio e quando finalmente posero l’attenzione su di me Roberto esclamò: e questa &egrave tua sorella? Incredibile siete due gocce d’acqua! Dai seguitemi!

Salimmo una scala a chiocciola giungendo fino ad una stanza enorme, formata da diversi spazi divisi solo da semplici paratie di stoffa bianca, ‘servono per migliorare l’impatto della luce’ ci spiegò con aria professionale.

‘Creta, scusa se te lo chiedo, ma sul dépliant c’era scritto che la modella doveva presentarsi con un costume veneziano.. lo hai portato?’
Mia sorella sorridendo rispose: Caro Roberto, non sono io la modella, ma mia sorella.
Con grande stupore il ragazzo posò finalmente gli occhi su di me che, inclinandomi, gli mostrai lo zaino con all’interno l’occorrente per il provino.
Oh scusate, mi ero illuso di poterti ammirare vestita da arlecchino. Scherzò osservando diligentemente Creta.
Ridacchiando mia sorella mi accompagnò verso una tenda scura a pochi metri da qui.
‘Può prepararsi qui?’
‘Ma certo, io sistemo due cose e partiamo’

‘Carino..’ disse Helena sottovoce mentre seguiva la sorella verso il ‘camerino’, una piccola insenatura della stanza, delimitata da veli piuttosto spessi ma nemmeno troppo.
‘Tu sei carina.. credimi.’
Quello li ti punta ancora, credi a me. Insinuò Creta

‘Vedrai che mi farai dimenticare in un attimo..’

Notai immediatamente che Creta aveva un atteggiamento diverso rispetto al solito, il suo sguardo mi ricordava quelle partite di carte che facevamo quando eravamo piccole, nelle quali lei era maestra nel bluffare e portarmi sul suo gioco per poi osservarmi ‘ come faceva proprio ora ‘ e sconfiggermi. I suoi occhi non mentivano, aveva qualcosa in mente.

‘Ora resta ferma ti prego, disse con voce calma’

Ricordo come fosse ieri la mia iniziazione all’esibizionismo, fu quell’attimo, quei momenti dietro alla tendina, quel giorno, che cambiarono irrimediabilmente la mia vita.

Creta si avvicinò a me e mi sussurrò all’orecchio.
‘Resta ferma cara, chiudi gli occhi e basta. Voglio spogliarti io.’
La sensazione di totale mancamento di fronte alla richiesta di mia sorella, della mia guida, del mio massimo riferimento, l’avverto tuttora.

Sento ancora le sue mani sulle mie spalle, mi fece girare verso il muro e lentamente mi prese le spalline, spostandole. Lasciandole cadere.
‘Non dire una parola ti prego’. Ripete più volte.
Scese ai miei piedi spostando l’abito ormai a terra, poi mi tolse le scarpe, i calzetti, risalì piano fino alle mutandine. Mi inclinò a novanta gradi e me le sfilò lentamente. Solo in quel momento mi accorsi di essere umida e aprì gli occhi imbarazzata. Creta non poteva vedermi, ma io dallo specchio assistetti ad un dettaglio che mi lasciò senza fiato. La tendina del separé era scostata e Roberto stava assistendo allo spettacolo. Il batticuore mi colse impreparata, ingarbugliandomi i pensieri. Ero stata messa in mostra e stuprata da mia sorella di fronte ad uno sconosciuto.

‘Ora farò una cosa che desidero da molto tempo, se mi lasci fare significa che lo vuoi anche tu, altrimenti fermami’ sospirò Creta

Impietrita acconsentì a tutto ciò che Creta mi faceva. Mi sciolse il reggipetto e lo appoggiò alla seggiola dove aveva lasciato tutti i miei indumenti, poi, accarezzandomi dolcemente lungo le cosce, mi baciò sul collo, sulla guancia ed in bocca.
‘Apri gli occhi’ mi disse.

Non ricordo più molto di quella giornata. Terminò tutto li comunque. Non so cosa prese a Creta, ma &egrave come se avesse voluto battezzarmi ad un mondo che lei conosceva e del quale voleva farmi partecipe.

Forse &egrave quello che oggi ho voluto donare a te, amico mio. Disse con aria seria Helena ad uno stupefatto Lorenzo.
Lorenzo rimase nuovamente senza parole di fronte alla sfacciataggine di Helena. Più che eccitato era ora intimorito. Non solo si trovava a dover competere con una ‘nuora’ effervescente e dai piani velati, ma si rendeva conto di non conoscere appieno la sua Creta.

La serata era ancora relativamente lontana, Creta era in bagno e così Lorenzo decise di lasciarsi andare ad un riposino pomeridiano, chissà che il tutto non potesse essere assimilato al meglio attraverso il sonno. Non fu così.

Lorenzo cadde in un sonno flebile, una sorta di torpore mentale lo manteneva attivo, pur dormendo poteva sentire Creta muoversi per la stanza. Prepararsi per la serata mentre Lorenzo non riusciva che a pensare all’erotismo delle dichiarazioni di Helena, a quella donna che come un demone si era inserita nella sua anima. Percepiva figure erotiche intente a sprigionare la propria sessualità tra loro, a toccarsi l’un l’altra, a godere senza remore.

Si liberò con grande difficoltà di quelle figure, riuscendo a svegliarsi. Creta era li, che si asciugava i capelli. La baciò dolcemente e si portò in bagno.

‘Faccio una doccia’ annunciò frettolosamente.

La verità era che Lorenzo non ce la faceva più, e non desiderava altro che liberarsi di quella enorme tensione erotica che lo flagellava mentalmente e ora sempre più fisicamente. Doveva sciogliere quell’eccitazione prima di una serata che si preannunciava piuttosto infuocata. Si tolse tutti i vestiti facendo in modo che Creta potesse vederlo, ma la ragazza era troppo intenta ad osservare il suo di corpo nudo. Accese la doccia e la lasciò correre.
Con la coda dell’occhio osservò la sua ragazza acconciarsi i capelli mentre li sotto l’erezione continuava inesorabilmente a crescere. Creta non lo notava e Lorenzo si sentiva troppo apprensivo per approcciarsi alla sua lei in quel momento. Non riconosceva il suo corpo.
Si portò nella doccia palpandosi senza remore e con grande voglia, lo prese in mano e iniziò velocemente a masturbarsi sotto l’acqua sempre più calda. Chiuse gli occhi e lasciò che i suoi pensieri finalmente avessero ragione d’essere.
‘Ma che fai?’ Un urlo li gelò il sangue.
Creta aveva improvvisamente e senza alcun preavviso aperto le tendine e ora se ne stava li in intimo ad osservare con sfacciataggine il suo uomo masturbarsi sotto la doccia, come un ragazzino.
‘Che porco, non &egrave neppure la nostra doccia!’ insinuò lei seccata.
La serata non poteva che partire peggio.

I sentimenti di Lorenzo esplosero, la vergogna raggiunse cime mai contemplate. La vergogna.

Passarono infiniti minuti prima che potesse riprendersi, nel frattempo Helena era rientrata e conversava con Creta nella stanza accanto. Le sentì ridacchiare prima che la porta si riaprisse di nuovo. Erano arrivati i ragazzi.

Mentre Lorenzo si asciugava si portarono tutti in cucina per bersi un caff&egrave, dovevano essere almeno altre quattro persone. Prese un bel respiro e decise di uscire, si presentò e recuperò rapidamente autostima. Dopo una bella chiacchierata Helena propose a gran voce di raggiungere la loro barca e farci un bel giro notturno.

‘Ma &egrave ancora pomeriggio’ fece notare il più allegro del gruppo, tale Michele che faceva il medico ed era proprietario della barca assieme al fratellastro Jean che invece era mercante. Pare che quest’ultimo avesse una bella cotta per Helena, fatto che venne continuamente tirato in ballo da Michele tra le risate di tutti, mentre la ragazza non faceva altro che provocarlo senza concederli granché. Insomma una femme fatale a tutti gli effetti.

Partirono.

Raggiunto il porticciolo a poche centinaia di metri dall’abitazione ci si accorse che la barca non era una barca, ma un’imbarcazione vera e propria, con tanto di ponte, coperta e una piccola stiva.

‘Nostro padre ci andava a pesca, ora non riesce più e così ce la ha regalata, Jean la usa per i suoi commerci illegali’ rise Michele.
‘Piace molto alle ragazze’ osservò il fratello
‘Anche il bisturi’ ribatté Michele con un pizzico di accidia

La brezza marina ammaliava tutti in questa caldissima ma ormai tarda giornata. Il sole calava lentamente all’orizzonte.

‘Dai facciamo un bagno!’ Propose Helena.
‘Sentila la ragazza!’

‘Bellissima idea, io ci sto’ intervenne Lorenzo anticipando la sua ragazza che pareva avere qualcosa da dire.
‘Michele, rotta agli scogli vai!’ urlò Jean portandosi a poppa come un pirata.

Il clima era molto allegro e disteso, tuttavia Helena riuscì, con un colpo dei suoi, a ridare spazio alle strane e bizzarre idee nella mente di Lorenzo.

‘Qui nessuno ha il costume naturalmente, &egrave una regola di Jean vero?’ affermò scherzando
‘Amore mio, non tutti noi francesi siamo naturalisti, tuttavia se ti va facciamo il bagno nudi, ma tutti’ scherzò il ragazzo.
‘Siete assolutamente dei cafoni, non vedete che abbiamo due ospiti che sono in pieno imbarazzo li?’ sostenne Michele urlando dal ponte di comando.

Creta effettivamente non sembrava felice ne stuzzicata della proposta, anzi da quel pomeriggio era ancora relativamente seccata. Ma Lorenzo non resisteva più.

‘Dai sarà divertente, &egrave un sacco di tempo che non facciamo un bagno nel mare, e questa &egrave una particolare occasione no?’
‘In che senso ‘particolare?!’ ribatté quasi infastidita la sua ragazza sottovoce.

Helena si infilò tra i due amanti.

“Io lo so perché vuoi fare il bagno Lorenzo” disse maliziosa
“&egrave che vuoi vederci nude”
Lorenzo arrossisce, torna a sentire la vergogna, come se lo avessero improvvisamente smascherato!
“Per dire la verità una di voi la vedo già nuda, spesso diciamo..” cercò di ribattere il ragazzo
“Anche l’altra l’hai vista nuda” sfoggiò Helena senza pudore.
“Oggi mi ha vista nuda, ci siamo stuzzicati” continuò
“Cosa??” Sobbalzò Creta
“Tranquilla, le mie solite voglie. Il tuo ragazzo non mi desidera, mi adora”
“Ti dico io cosa vuole Lorenzo” Incalzò Helena
“Vuole che ti metti nuda di fronte a quei ragazzi, che gli fai impazzire per lui”
Lorenzo non riesce a parlare.
“Lorenzo io ti ordino di restare a bordo mentre io e Creta facciamo il bagno con i ragazzi”
“Così sarà divertente, non credi”.

Lorenzo non credeva alle sue orecchie, come se Helena leggesse nel suo pensiero. O meglio. Come se Helena anticipasse i suoi desideri. Come se glieli imponesse. Dimmi che lo vuoi? chiede Creta con atteggiamento duro.

Vorrei che facessi il bagno con loro. Confessa Lorenzo senza fiato.

‘Non &egrave dominio, non &egrave umiliazione Lorenzo..’ – suggerisce Helena come un diavoletto che si infila nei discorsi altrui per renderli ancora più piccanti – ‘&egrave solo un’evoluzione delle vostre voglie, niente di più. E non succederà nulla che non desideriate. Credetemi.’

Mi piacerebbe che ti cambiassi di fronte a loro, senza esibirti, velatamente ma lasciandoti guardare.

E poi?

E poi facessi il bagno con loro.

E basta?

E basta si!

Lorenzo alzò per la prima volta gli occhi sulla sua lei che lo guardava seria. Non capiva, non sapeva cosa stesse per accadere. Solo Helena comprendeva e dirigeva diligentemente la trama dei suoi due personaggi.

‘Noi entriamo!’ urlò Helena ai due fratelli
‘Si arriviamo anche noi’.
‘Vai in cabina di pilotaggio’ sussurrò Creta al suo ragazzo.

Lorenzo obbedì senza obiettare e raggiunse i due ragazzi.

‘Tu non vieni?’ chiese uno di loro.
‘Qualcuno deve tenere i comandi’ rispose sorridendo imbarazzato Lorenzo.
‘Vero! Allora ci vediamo dopo’

I due uscirono dall’abitacolo scendendo le scalette fino al ponte. Li Helena era già in intimo. Sorrise e si lanciò in acqua.
I fratelli non tardarono ad avvicinarsi al bordo, velocemente si tolsero le vesti, ma prima di tuffarsi notarono Creta che, a pochi metri da loro, si stava spogliando.

Lorenzo dall’alto rimase impietrito di fronte al suo sogno erotico. Creta, rivolta di schiena, tolse lentamente il suo vestito, appoggiandolo su un sedile, poi guardò verso i due con atteggiamento curioso.

‘Pensavo che entraste nudi’ disse all’improvviso.
Michele non se lo fece ripetere e rimosse subito l’ultimo lembo di stoffa che indossava. Il suo membro sbucò fuori ondeggiando a pochi metri da Creta, che lo osservò senza nulla aggiungere.

‘Tua sorella ha tenuto tutto’ disse Jean mentre il fratellastro scendeva le scalette fino al mare.

‘Io non voglio bagnare il reggiseno’, rispose.

Attese qualche secondo che a quelle parole seguisse una reazione dei due e soprattutto, che Lorenzo ne venisse trafitto.
Ruotò le braccia all’indietro cercando il ferretto che le manteneva il reggipetto issato. E senza fretta lo slacciò.
Jean rimase fermo ad osservarla, mentre Michele, entrato ormai in acqua, nuotò al largo per meglio osservare la scena dello strip di Creta.

Il reggiseno, tra le mani della ragazza, venne lasciato cadere a terra.

Lorenzo non credeva ai suoi occhi. Si guardò in giro notando che, in lontananza ormai, Helena lo stava osservando con curiosità. La testa era calda, caldissima, la situazione strana. Anche Michele lo guardava ora, chiedendosi forse il perché non fosse sceso anche lui in mare. Improvvisamente Lorenzo ri-avvertì quella strana sensazione. L’umiliazione e l’eccitazione assieme. Un morso allo stomaco che avrebbe piegato un orso unito alla carica erotica di una venere.

‘Mi aiuti?’ chiese ora Creta barcollando a causa delle onde a Jean, che si precipitò a prenderle le mani sostenendola mentre si avvicinava alla scaletta.
Il corpo di lei era assolutamente perfetto, il sole calante sembrava dipingerla di fronte a tutti noi. Il viso rotondo, i capelli sciolti, la schiena candida e fragile che faceva da copertura ad un corpo di donna. Un seno non esagerato ma che alla brezza marina dedicava non poca reazione, rotondo e sodo come il suo sedere, che ora era bello che in mostra a tutti grazie alle sue sempre eccitanti scelte di vestiario. Lorenzo glielo diceva sempre, quel culo era da diva, e ora sapeva bene che anche quei ragazzi stavano pensando la stessa cosa..

Entrò lentamente in acqua la ragazza, vista la sua storica freddolosità, ma grazie alle cure di Jean soffrì il meno possibile, la fece infatti calare piano piano. Prima il seno e poi tutto il corpo vennero ricoperti da quell’acqua fresca. Poi toccò al ragazzo.

La sua donna. sua da oltre un decennio, sua ogni singolo giorno, ogni singola ora, nel bene e nel male, sempre. Sua nel letto, sua in ogni cosa. Ora era li, esposta a due perfetti sconosciuti, sotto il beneplacito di sua sorella e soprattutto del suo uomo. E cosa ancora peggiore: piaceva, piaceva tantissimo. E non solo a Lorenzo.

Il mare cristallino sembrò per un po’ coprire l’enorme alone d’eccitazione che si era creato su quella barca, quel giorno. I ragazzi nuotavano e scherzavano, le due sorelle si avvicinarono tra loro con grazia, lente nel loro relax.

La prima ad uscire fu Helena. Si avvicinò alla scaletta nuotando a farfalla, poi con velocità risalì la scaletta, tenendosi ben stretta visto l’ondeggiare dell’imbarcazione.
Lorenzo non dimenticherà mai quelle parole:
‘Ora l’hai battezzata, non sarà mai più come prima’ disse seria la sorella mentre strizzava il reggiseno fradicio.

Il ragazzo non capiva, era eccitato, in parte schiacciato dall’atteggiamento della sua lei, così libertina ma soprattutto dall’interpretazione che stava dando alla situazione. Lorenzo era diventato un voyeur? E se lo era veramente, chi ne era la musa? Helena o Creta?

‘Dai forza!’ urlò una voce maschile poco sotto di loro, poi sbucò un braccio dal basso, salendo a poco a poco.
Era Michele, che stava aiutando Creta a risalire. Il ragazzo ‘ completamente nudo – si era ora seduto sul bordo dello scafo e stava issando Creta un po’ con le gambe ed un po’ con le braccia. La ragazza risalì aggrappata al suo corpo, prima lungo le gambe, poi raggiunse la vita, avvicinando il viso al membro di Michele, che a quel punto la tirò forte su di lui per portarla completamente a bordo. Creta urlò divertita scivolando veementemente sul prestante corpo del medico.

‘Metti a posto i gioielli Michele, lei &egrave una ragazza sposata e di buoni costumi!’ affermò con responsabilità Helena.
Lorenzo sorrise, aiutando la sua lei a rialzarsi ed avvolgendola con un lenzuolo. La strinse a se, ma Creta sembrò quasi volersene allontanare. Lorenzo ne risultò offeso.

Infine risalì anche Jean.

‘Ci voleva proprio’ disse euforica Creta, ma Lorenzo le afferrò la mano severamente.

‘Ho portato i tuoi vestiti di sopra, vuoi cambiarti?’ propose lui facendosi sentire

‘Andate ai comandi eh?’ scherzò Jean scatenando la risata di tutti
‘Beati voi’ Aggiunse Michele strizzando l’occhio a Lorenzo, che ricambiò con un sorriso. Ma dentro avvertiva una sensazione di alta, altissima tensione. E non positiva.

Creta aveva fatto colpo, gli occhi erano solo su di lei, Helena era molto bella, forse anche di più della sorella, ma lei aveva quel fascino da brava ragazza assolutamente impareggiabile dalla ben più sexy Helena. E ora, con i seni al vento, si asciugava di fronte a tutti, mettendo bene in mostra il deretano coperto da leggerissime mutandine fradice, oramai trasparenti.

Fu così che acconsentì senza parlare a seguire il suo ragazzo su per le scale che portavano al ponte di comando, lasciando i tre di sotto a rilassarsi al sole.

Lorenzo la lasciò entrate galantemente e poi chiuse piano la porta di legno.

Creta fece qualche passo avanti. Lentamente.

Il silenzio avvolse la stanza per un secondo, prima che il ragazzo spingesse la sua lei sul divanetto li affianco, facendola rimbalzare. La tenne ferma per la testa lasciando cadere l’asciugamano a terra. Creta rimase semidistesa con il culetto al vento verso Lorenzo, che con violenza inaudita le afferrò le mutandine e le tirò forte verso di lui nell’intento di strapparle.

‘Cosa fai!’ urlò tra l’incertezza ed il divertito Creta.

‘Hai voluto fare la troia vero?’ ‘Ma cosa hai in testa?’ ‘Mi hai fatto impazzire e adesso te lo prendi altrimenti..’

‘Altrimenti cosa?’ rispose lei tesa

‘Altrimenti ti sbatto senza chiedere’

Creta si voltò verso di lui con le mutandine che le si erano fermate tra le ginocchia, oramai mezze strappate.

‘Tu non hai ancora capito vero?’ ‘Guarda dalla finestra’. Lorenzo si avvicinò alla finestra che dava sulla prua.
I tre ragazzi erano li sotto che trascinavano alcuni sdraio verso il sole, Helena dirigeva i due fratelli con diletto, mentre si asciugava i capelli con un piccolo lenzuolo.

‘Innanzitutto non mi chiami troia’. Disse frugando tra le sue cose, Lorenzo non rispose.

Il ragazzo, fermo nelle sue intenzioni, quasi gelato dall’atteggiamento di Creta, osserva la sua lei prima recuperare e poi infilarsi un lungo vestitino panna che le ricoprì il suo corpo completamente nudo.

La ragazza si avvicinò alla finestra con tutta calma, appoggiò le mani al vetro e osservò. A guardarla ora pareva una dea, il vestito la copriva integralmente, ma il corpo ancora umido non faceva che aderire al vestito, che si trasformò in una sorta di semplice velo. Le cosce di Creta erano praticamente al vento, da li sotto se qualcuno avesse alzato lo sguardo poteva tranquillamente gustarsi il suo corpo come gli dei lo avevano concepito.

‘Io sono lei Lorenzo, capisci?’ disse sottovoce. ‘E lei &egrave me’.

Li sotto nel frattempo, Helena si era appena sdraiata intenta ad asciugarsi grazie all’ultimo sole della giornata, ancora molto calda.
I due ragazzi le si avvicinarono uno a destra e l’altro a sinistra con i loro sdraio, coricandosi altrettanto.
Rivolta verso la cabina di pilotaggio, Helena poteva osservare Creta dal basso, e le sorrise dolcemente.
A vederle così erano due gocce d’acqua, ora praticamente identiche anche nell’atteggiamento, non fosse che Creta possedeva un potere illimitato sull’anima del povero Lorenzo, che ora la raggiunse sul bordo, osservando anch’esso i ragazzi li sotto.

‘Nessun gentiluomo mi spalma un po’ di crema?’ disse la furba ragazza ridacchiando. Era nel suo mondo, nel mondo della tentazione, nel mondo del ‘faccio impazzire tutti’, una fanatica dell’istigazione e della lussuria. E la sorella? Lorenzo ancora non poteva capire chi aveva affianco, chi si era appena risvegliata.

Jean si affrettò a recuperare il tubetto della crema solare, Helena si voltò di schiena, mettendo in mostra il suo fisico asciutto, le si poteva notare la spina dorsale, ma in fondo un sedere che solo la sorella poteva battere.
‘Faccio io, sono un medico’ disse Michele al fratellastro sottraendoli abilmente il tubetto.
Schizzò con foga la crema sulle mani prima di restituirla a Jean e poi con tutta calma cominciò a massaggiare le spalle della ragazza, ormai in pieno relax.

‘Sai anche fare massaggi vero?’
‘Certamente’
‘Allora perché non lo insegni a Jean, così mi massaggiate entrambi no?’
Creta li sopra sussultò in un ghigno di soddisfazione, sua sorella sapeva proprio farci pensò.

Jean rimase un pochino a guardare Michele che con i polpastrelli e soprattutto con il pollice penetrava la fine pelle dorata della paziente.
Non solo Lorenzo, anche Jean si sentiva ora in difficoltà rispetto la personalità di Helena, ma decise comunque di buttarsi, si concentrò sulle gambe, che cominciò lentamente a ricoprire di crema. Su e giù, senza mai avvicinarsi troppo alle zone più erotiche del suo corpo.

‘Jean non ti sento!’ stuzzicò la bella.
Il ragazzo iniziò così ad impegnarsi maggiormente, non ci volle molto ed il ghiaccio si sciolse. Anzi evaporò.

‘Non male eh?’ disse con un filo di voce Lorenzo.
Creta lo osservò prima di avvicinarsi e posizionarsi tra lui e la banchina. Il ragazzo la abbracciò dolcemente mentre entrambi osservavano in basso.
Poteva avvertire le chiappe umide e sode di Creta ondeggiare pacatamente lungo la sua asta durissima, ormai in tensione da troppo tempo.
Seguì un piccolo periodo silenzioso prima del fulmine che sradicò il cielo intorno a loro.

‘Masturbati porco!!’
Urlò improvvisamente Creta ad un Lorenzo intento a gustarsi lo spettacolo.
‘Che dici amore? E poi cosa urli, potrebbero sentirci li sotto’
‘Ti ho detto che voglio che ti masturbi’ ripete lentamente ruotando la testa verso il suo ragazzo ed osservandolo con cura.

‘Helena mi ha raccontato quello che &egrave successo pomeriggio sai? Non hai nulla da dirmi?’
Lorenzo non rispose.

Nel frattempo i due li sotto si erano meglio posizionati, Michele inginocchiato di fronte a Creta le massaggiava con classe le spalle, dietro Jean invece le si era seduto sulle gambe e stava passando ai glutei.
‘Ti tolgo il reggiseno?’ chiese senza troppe remore Michele.
‘Fai pure’ rispose all’istante la ragazza, che alzò leggermente il busto per velocizzarne la rimozione. Il reggipetto cadde a terra.
Ora Helena era quasi completamente nuda sotto l’effetto delle mani delicate dei ragazzi, i suoi seni schiacciati contro lo sdraio erano ben visibili da Lorenzo e Creta che, lassù, erano in piena estasi.
Michele spostò le mani sempre più in basso, inclinandosi in avanti. Il suo pene, nascosto alla benemeglio dentro i boxer, era a pochi centimetri dal viso di Helena che con incredibile tranquillità continuava a godersi il momento. Senza altro chiedere.

‘Cosa vorresti che le facessero adesso?’ chiese Creta al suo ragazzo.
‘Lo sai cosa sto pensando’
‘Dimmelo’
‘Mi piacerebbe che Helena si lasciasse andare’
‘Spiegati meglio’ continuò Creta mentre con la mano slacciava i jeans a Lorenzo.
‘Mi piacerebbe che alzasse la testa e mordicchiasse il pene a Michele, poi che glielo tirasse fuori’
‘E poi?’
‘Che glielo leccasse con voglia’
‘Così?’ disse la sua ragazza inginocchiandosi sotto di lui e prendendo il suo pene in bocca.
‘Si così’
‘Continua o smetto’
‘Poi vorrei che Jean la prendesse da dietro’
‘Wow’ inneggiò Creta inserendolo tutto in gola
‘Mi piacerebbe che mentre se la scopano entrambi lei alzasse gli occhi guardandoci’

Creta si fermò.

‘Non &egrave vero!’ dichiarò Creta con il pene tra le labbra.
‘Sei un bugiardo’.
‘Cosa?’
‘Tu non vuoi che quei ragazzi si sbattano mia sorella, tu vuoi che quei ragazzi sbattano me’.
Lorenzo non sapeva più cosa dire.
‘Tira fuori il cazzo e masturbati qui adesso guardandoli’ ordinò.

Lui cominciò a masturbarsi senza remore.

‘Si così mi piaci, fallo, confessa!’

‘Dimmelo!!’ li urlò

‘SI!, si ti voglio vedere scopata da altri, SI voglio che li fai godere tutti e che poi torni da me piena di sperma!’ urlò Lorenzo schizzando violentemente sperma addosso a Creta. Poi si sdraiò sulla panca in preda ai sensi di colpa.

Creta ancora in piedi con il vestitino pieno di sperma lo osservò calma. Poi si avvicinò da dietro, posizionandosi sopra la testa del ragazzo.

‘Helena non si farà mai sbattere da nessuno, lei &egrave un esibizionista, capisci?’

Smosse leggermente l’abito abbassandosi appena, sbattendole la figa in faccia..

‘Guardala, da ora in poi non avrai più il possesso della mia figa, ma la avranno gli altri. Tu potrai solo masturbarti guardandomi scopata, e così sarà finché non lo dirò io’.

‘E ora leccami’. Dopo diversi anni da quella giornata Lorenzo si risvegliò in un comodo letto morbido, era penombra ma poteva ben notare due sagome di donne nude affianco a lui, la prima dal seno scoperto era appollaiata sul suo petto, ne osservò le graziose forme, il corpo magro ma dal seno prosperoso, un visino dall’aria sovietica. Era Helena.
Dalla parte opposta la sorella e moglie Creta, in intimo era un pelino spostata rivolta di schiena. Le palpò il sedere, poi scivolò nelle mutandine fino all’orifizio che solo sfiorò. Palpò con delicatezza ma grande voglia prima di penetrare nella vagina che lentamente si inumidì.
Sentì alle spalle un sospiro, quasi una lieve risata, ma non si voltò. Lungo la schiena poté avvertire dei seni freschi rasentarne la pelle, poi una mano sul pene. Duro.
Creta cominciò a gemere, ma sempre nel suo assopimento mattutino. Doveva essere molto presto.
Helena nel frattempo era scesa più in basso nell’intento di prendere in bocca il pene di Lorenzo. Che la lasciò fare, chiudendo gli occhi e abbandonando le dita nella vagina della moglie.

In pochi minuti si poteva avvertire la saliva di Helena schioccare sul pene di Lorenzo con andatura media, prima di salirli in groppa e farsi scopare a pochi centimetri dalla sorella. Candida, rilassata e consapevole.

..Il racconto di quegli anni, della trasformazione dei 3 sarà a breve qui trascritto..

Un sentitissimo grazie ai tantissimi fans che ci hanno spronato nel proseguo della storia. Un grazie particolare ad alcuni che ci hanno ispirato maggiormente per la prossima che sarà il diretto seguito di questa.
Ci siamo divertiti insieme e speriamo di continuare.. Continuate a seguirci

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