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Racconti Cuckold

Cornuto e guardone

By 23 Gennaio 2023No Comments

La mattina seguente mi ero svegliato prestissimo.
Nonostante avessi passato gran parte della nottata sveglio a guardare quelle scene stupende, non avevo nessuna voglia di dormire.
Anzi il resto della nottata l’avevo passato a pensare alle conseguenze di quella notte, a quello che era successo nel nostro letto matrimoniale.
Cornuto e guardone, finalmente! Ma ora? Cosa sarebbe successo?

Mi ero avvicinato alla camera da letto dove Dorotea dormiva ancora, appagata e soddisfatta. Mi ero avvicinato e avevo sentito subito l’odore ancora forte di sesso.
Avevo sollevato per un istante il lenzuolo:
“Finalmente lo hai trovato uno che ti ha dato una bella lezione!” pensai mentre la guardavo nuda.
Ce l’avevo ancora davanti agli occhi quella scena deliziosa: mia moglie nuda in ginocchio con la lingua a penzolone e lui che ci godeva e ci sborrava sopra, in piedi davanti a lei.
Tutti quei fiocchi di sborra densa e bianca che volavano dal cazzo di quel ragazzo nudo e finivano in bocca a Dorotea, sulla lingua, sulla faccia, tra i capelli ancora ce li avevo nella mente.
Quel suo primo rapporto completo con mia moglie lui lo aveva voluto concludere in quel modo, così umiliante ed intimo allo stesso tempo.
Mi ero reso subito conto che lui con quella sborrata aveva voluto stabilire con Dorotea un legame stabile e duraturo, da padrone e schiava sottomessa.
L’aveva fatta mettere in ginocchio tutta nuda per farsi dare le ultime leccate sul cazzo prima di venirsene e poi glielo aveva ordinato con insolenza, a voce alta:
“Tira fuori la lingua!”
Prima si era preso il cazzo duro in mano e ce lo aveva sbattuto sopra più volte in uno schiaffeggio umiliante obbligandola a tenere fuori la lingua tesa e ferma mentre lui ci sbatteva sopra il suo cazzo duro:
“Ferma così! Ferma! Così!”
E giù pisellate dure sulla lingua a decine e decine mentre si masturbava e si preparava per la sborrata conclusiva. Nella nostra camera da letto si sentiva soltanto il rumore delizioso di quegli schiaffi di cazzo duro sulla lingua di Dorotea.
Poi, finalmente, se ne era venuto.
“Sborro! Sborro!”
Il primo fiocco di sborra lui glielo aveva lasciato di traverso sulla lingua, come uno sfregio incancellabile e quando mia moglie aveva cercato di lasciarlo scivolare via, con l’espressione un po’ infastidita, lui ci aveva sborrato sopra di nuovo: un altro groppo di sborra bianca in fondo alla lingua per metterla in difficoltà, per umiliarla e sottometterla a forza di sborrate.
E ogni volta che mia moglie cercava di sottrarsi a quel trattamento lasciando penzolare la lingua per cercare di far scivolare via quei groppi di sborra, lui ci sborrava sopra ancora e ancora…
“Prendi! Prendine ancora! Ti piace la mia sborra eh?! E’ buona la mia sborra eh?”
E godeva e sborrava dal cazzo e imbrattava la lingua di Dorotea, mentre io stavo lì davanti a guardare quella scena deliziosa!

Aspettai che si risvegliasse….

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