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Racconti Cuckold

Guidami

By 13 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Guidami tu!

Claudia reclina la testa all’indietro per guardarmi negli occhi mentre mi chiede aiuto.

È a cavallo di Andrea steso sul tappeto del nostro bungalow del villaggio dove stiamo trascorrendo le ferie. Lei conosceva già quel ragazzo, tempo prima aveva una relazione con lui, quando lo aveva visto tra la folla del buffet non credeva ai suoi occhi. Le si era fatta incontro dimenticando il mondo che la circondava e lo aveva salutato con un lungo bacio sulle labbra. In quello stesso momento avevo capito cosa avrebbe portato quell’incontro. Ora lui stava steso completamente nudo sotto di lei seminuda. Il desiderio d’accoppiarsi non le aveva dato il tempo di togliere il vestito leggero che indossava.

Entrati nel bungalow Claudia gli si è avvinghiata baciandolo con passione, mentre lui la stringeva lei tentava di slacciargli i pantaloni. Lo ha fatto spogliare subito poi lo ha pregato d’inginocchiarsi ed ha sollevato la gonna del vestito sino in vita offrendogli la visione del suo corpo privo di biancheria. Questo particolare aveva stupito anche me, evidentemente quella sera era uscita con un piano ben preciso in mente, se non avesse incontrato il suo vecchio amico qualcun altro l’avrebbe avuta.

Aveva aperto le gambe e spinto in avanti il pube per farsi leccare. Con le mani teneva sollevato il vestito mentre iniziava a gemere grazie alle due dita che si muovevano veloci fuori e dentro di lei tra le labbra completamente glabre, lo aveva poi spinto a terra e si era sistemata sopra di lui guidandosi il membro dentro. Era scesa lentamente, molto lentamente mentre inspirava con le labbra dischiuse sino a farsi penetrare a fondo, quindi aveva chiesto il mio intervento…

Guidami, dammi il tempo! – insiste.

Mi avvicino a lei e la prendo per la gola, sotto il mento per sollevarla un poco. La guardo negli occhi mentre sale poi la spingo giù. So che il membro di Andrea scorre nel suo ventre e mi eccitano le sue pupille che si dilatano mentre scende. Ripeto la sequenza altre quattro o cinque volte sempre guardandola negli occhi, poi sento l’esigenza di poter osservare tutto il suo bel corpo. La lascio giù ed inizio a sbottonarle il vestito, non indossa neppure il reggiseno. La spoglio del tutto, ora posso vedere il suo bacino a contatto con quello di Andrea. La sollevo nuovamente per la gola, e riesco a notare il membro che era dentro di lei, la guido sin quasi a farlo uscire e la spingo giù con forza. Lei geme.

Guidami così! Fammelo prendere come decidi tu. – mi eccita la sua voce roca dall’emozione.

Passo dietro di loro, m’inginocchio e appoggio le mani sui fianchi di Claudia, la stringo ed in questo modo la guido. La faccio salire e scendere, spostare in avanti e indietro il pube, ruotare le anche, quanto mi accorgo che le piace particolarmente un movimento insito ampliando l’escursione.

È buffo, ad un certo momento ho come l’impressione di masturbare Andrea usando il corpo della mia donna. Quest’idea mi raffredda, sono decisamente etero, allora inverto il pensiero ed immagino di masturbare la mia donna guidandola su di un membro, quasi che l’asta di carne che ha dentro sia diventata il suo giocattolino con il quale sfoga spesso le sue voglie: torno ad eccitarmi.

Lei percepisce il mio stato d’animo attraverso le mani, sente quanto sono eccitato da come la tocco e dal modo in cui la guido.

Guidami, fammi godere! – mi prega rivolgendo per un attimo il viso verso di me.

Nei suoi occhi leggo l’eccitazione delle grandi occasioni, o delle grandi trasgressioni, a giudicare dall’espressione della bocca e dal respiro non le manca molto all’orgasmo.

La sollevo di più spingendola in avanti. I miei occhi cadono sul loro punto d’unione, dove il membro di Andrea entra in lei. Vedo la sua vagina aperta e trafitta, riempita da tutta quella carne che lei lascia lucida di umori; la tiro verso di me facendola penetrare a fondo. Claudia mi gratifica con un lungo gemito dal quale intuisco la sua impazienza. Sposto le mani verso i glutei e la guido verso un ritmo sempre più veloce, la faccio ondeggiare per consentirle di contrarsi sul membro che ha dentro.

Le sembra passiva, schiava delle mie mani, ma gode!

Fisso le natiche di Claudia, tese nell’amplesso e leggermente divaricate a mostrare il suo secondo ingresso. La fantasia di spogliarmi e penetrarla analmente è sempre più forte, sento il mio sesso pulsare dall’eccitazione. So che le farei male ora, valuto la possibilità di lasciarla per un istante, il tempo di prendere l’olio di vaselina.
Mi domando se è questo che sta desiderando lei ora, mi chiedo se questo gioco non sia un modo per cercare una doppia penetrazione ma… all’improvviso lei urla.

La sento venire, il suo respiro diventa affannato e lungi gemiti sottolineano il piacere che prova. La pelle sotto le mie mani si riscalda mentre i muscoli si tendono impazziti. La spingo e la richiamo ancora più veloce, il membro di Andrea scorre dentro di lei facendola impazzire di piacere, è tanto dilatata che quando il membro esce la vagina non si richiude, rimane aperta nell’attesa di una nuova penetrazione.

Poco alla volta sento i muscoli rilassarsi, il suo piacere va scemando ma non l’eccitazione.

Guidami ancora, sino alla conclusione che vuoi tu. – Sento la sua voce chiedermi.

La prendo per le spalle e la sollevo seduta, controllo che il suo busto sia perfettamente eretto e allineato con il pene di Andrea poi torno a sollevarla dalla vita.

La guido in movimenti circolari, come prima le faccio spingere in avanti il pube mentre scende ed indietro quando sale. Lei geme ancora, le piace sentirlo dentro anche dopo un orgasmo.

Continuo in quel modo sin quando intuisco che Andrea sta per venire, allora la spingo giù contro di lui e la tengo con forza in quella posizione mentre lui la riempie.

Claudia reclina la testa indietro, fissa gli occhi sui miei e sospira al ritmo delle pulsioni che sente nel ventre con la bocca socchiusa, mentre assapora il piacere di Andrea.

Quando la sollevo sino a far uscire il membro da lei mi sussurra:

Grazie! Mi conosci veramente a fondo, sai cosa mi piace!
Mi dice mentre con una mano aperta sul pube raccoglie le poche gocce di seme che non si sono fermate nel suo ventre. Fissa, quindi, il liquido biancastro che ricopre le dita e se lo porta alla bocca. Lo assapora completamente assorta, poi mi guarda ancora una volta e mi ringrazia prima di rivestirsi.

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