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Corrado e R. accarezzarono i nostri visi e, mentre io continuai e bearmi dei recenti momenti di nuovi piaceri. la signora Anna aperti gli occhi appena vide i nostri uomini , con voce vellutata esclamò: ” sapeste che brava che è stata: è una leccatrice di fica nata. Mi ha sorpresa, per essere la sua prima volta. Adesso però dobbiamo aiutarla, la ragazza è stressata per lo sconvolgimento che ha subito in pochi mesi. R. devi provvedere per parlare con sua madre per curare la sua alimentazione con attenzione ma soprattutto raccomandarle di non stressarla con atteggiamenti indagatori; dille che eviti di farsi problemi per la sua vita sessuale perché ormai deve rassegnarsi ad accettare che entrambi voi avete raggiunto una tale intimità che sarebbe inutile contrastarla creando disagi, sensi di colpa ed ansie. Le ho consentito di vivere il suo rapporto con la sua amica Alda e conto che , col tempo, me la porti a casa per valutare la possibilità di coinvolgerla: se dimostrasse un carattere docile che svelasse un’indole sottomessa, non mi dispiacerebbe allevarle insieme. Adesso, però la sveglio perché prima di rimandarla a casa dobbiamo farle iniziare la dieta dello sperma. Tu Corrado la prendi analmente ed io le starò sotto le cosce e la leccherò mentre la scopi. Tu, R. nel mentre la scopi in bocca. Mi raccomando: neanche una goccia di sperma deve andare perduta ed io l’aiuterò a godere leccandole la fica mentre mio marito le scopa il culo”
Mi baciò in bocca e mi disse di aprire gli occhi con voce calda e tenera; risposi che avevo sentito tutto e che la ringraziavo per le premure che aveva per me. Poi chiamai il mio fidanzato e lo abbracciai e baciai chiedendogli se era contenta di me. Mi strinse la mano forte come segno di approvazione per il mio comportamento. Lo tenni abbracciato ancora mentre cercavo con gli occhi umidi Corrado. “Sono pronta per essere presa come sa fare solo Lei , desidero essere usata dal suo cazzo e sentire alla fine la sborra che mi riempie il culo”
Per la prima volta gli avevo dato il
“lei” seguendo le istruzioni e pretese della Signora Anna. Corrado mi disse semplicemente che io ero solo la sua amante e che appartenevo solo a sua moglie che era l’unica che doveva essere considerata padrona. Presi atto di questo chiarimento e sorrisi alla mia padrona che mi strizzò l’occhio in segno di approvazione e lusinga. Fui sollevata da Corrado che si stese al mio posto, già nudo, con perizia mi fece distendere sopra di lui dandogli le spalle e mi posizionò in maniera tale che da sotto potesse avere agio di raggiungere il mio ano. La signora Anna si curvò per fiondarsi sul suo cazzo non ancora del tutto eretto e iniziò un pompino per prepararlo per per me.
R. si era nel frattempo abbassato i pantaloni e gli slip ponendosi all’all’altezza del mio viso pronto ad introdurre il cazzo in bocca. Sentii Corrado avvertire che era pronto e la Signora Anna diede gli ultimi affondi al cazzo del marito, si scostò per raggiungere l’incavo delle mie cosce divaricate al massimo. Chiusi gli occhi mentre il mio fidanzato mi introdusse il cazzo ancora molle in bocca che succhiai avidamente. La Signora Anna appoggiò entrambe le mani alle mie cosce aperte ed iniziò a leccare la mia fica partendo dalla cima della vulva dove inevitabilmente accarezzava la clitoride fino all’ano. In breve stavo sborrando copiosamente sulla sua lingua facendo in modo che i miei umori e la sua saliva venissero convogliati, in un miscuglio di lubrificante naturale, al termine della carezza, nella mia zona anale che presto fu pronta per la penetrazione. Corrado mi strofinò il cazzo durissimo su tutta la fica arrivando fino all’anello anale già cedevole. La signora Anna, con quell’azione, beneficiava della mia fica e del cazzo di suo marito mentre questo scivolava dal perineo alla clitoride. Durò a lungo questo estenuante gioco e nel mentre il mio fidanzato aveva raggiunto il turgore giusto per scoparmi la bocca.
” Corrado , mi chiedo come non l’hai danneggiata questa povera ragazza, la prima volta che l’hai scopata, con questo cazzo enorme.” Esclamò la Signora fintamente stupita.
” credimi ha il culo così elastico che penai solo un poco per sverginarla. E credimi avrei voluto sverginarle anche la vagina se non mi fossi preoccupato di lasciare il compito a R. pensando fosse suo diritto”. Ascoltavo i due coniugi mentre stavo raggiungendo il massimo dell’eccitazione sotto lo strofinio del cazzo del mio amante su tutta la superficie delle mie zone erogene per eccellenza ed il contemporaneo cunnilinguo della mia padrona. Esasperata per le sollecitazioni dei due coniugi, mi liberai del cazzo che avevo in bocca e, con voce concitata, esclamai: ” Corrado fai presto scopami, non riesco a resistere al tuo cazzo che adoro. Voi non sapete, ed io stessa non sapevo, a cosa è dovuto il piacere che mi dà essere scopata d lui; adesso lo so: ha quella particolare conformazione ricurva del cazzo che mi manda in estasi sempre, sia che mi scopi il culo che la fica.”
A sentire queste parole, la mia padrona intervenne con finto stupore: ” brava la mia schiava troia: così giovane e così brava a scoprire il vero segreto del funzionamento sessuale di mio marito. Ti voglio mia e vedrai che donna, femmina troia ne farò di te; sei una ragazza speciale e non ti perderò.”
Dopo riprese a leccare la mia fica mentre veniva lambita dal cazzo del marito. Corrado prese il cazzo in mano e l’appoggiò con perizia all’ingresso del mio ano. Capii che era pronto , lasciai il cazzo di R. e lo implorai di scoparmi subito.
Alla prima spinta introdusse tutto la testa del cazzo e senza perdere tempo, trovandomi morbidamente pronta, con un’ulteriore spinta mi introdusse l’oggetto del mio desiderio in fondo al mio retto. Mi resi conto che avevo inghiottito tutto il cazzo dentro il mio retto dal contatto delle sue grosse palle che sbattevano contro le mie natiche. Prese fiato , poi cominciò a muoversi dentro di me, sempre più vigoroso ma senza accelerare . Mi scopò per almeno quindici minuti portandomi in paradiso e solo perché avevo il cazzo di R. in bocca non cominciai ad urlare. Avevo la necessità di muovermi al ritmo di quel cazzo e cominciai a spingere il bacino incontro ai suoi formidabili colpi di reni. In breve trovammo un sincronismo naturale che, immagino, sarebbe stato un bel vedere ad un occasionale sconosciuto , presente a quell’inculata. Sentii il cazzo del mio fidanzato irrigidirsi insieme al suo corpo che sentivo tremare sulla mia fronte: urlò ” sto sborrando Ludovica, mi fai impazzire, mi fate impazzire tutti e tre, prenditi la mia sborra ed ingoia tutto! Dio, sto venendo violentemente come mai prima…”
Dopodiché si accasciò sul mio viso ed incontrò le mie tette che leccò e succhiò, passando dall’una all’altra, disperatamente. Corrado resisteva; ma dalle spinte più frenetiche e nervose che avvertivo capii che era prossimo a riempirmi lo stomaco del suo sperma. Infatti non tardò molto che iniziò forsennatamente a martellare il mio retto e urlando selvaggiamente mi avvisò che mi stava sborrando. Si mosse dentro di me ancora , riducendo la veemenza delle spinte gradualmente. La signora Anna continuava a leccarmi tutta mentre le gridavo il mio orgasmo che stava giungendo. Cominciai a tremare, stringevo le cosce imprigionandole il viso che si stava bagnando dei miei umori.
” Corrado, dimmi che sono la tua amante; dimmi che mi scoperai sempre; che mi userai nei bagni del cinema come ti piace , porta i tuoi amici non solo uno: fammi diventare la tua puttana”.
Deliravo e scalciavo violentemente tanto che la mia padrona si levò in piedi e mi colpì con uno schiaffo ed un manrovescio e quindi mi sollevò vigorosamente , strattonandomi irritata. Vani furono i tentativi di Corrado di frenare l’impeto ed il furore della Signora Anna: mi ributtò sul letto , prese dal vicino comò la sua spazzola dei capelli e cominciò a colpire le mie natiche con particolare furore mentre mi gridava: ” troia, la tua padrona sono io e se sei destinata a fare la puttana lo deciderò io, forse anche sulla strada o addirittura ti affiderò ad una prostituta per insegnarti il mestiere. Non suggerire a mio marito cosa deve farti fare nei bagni: lui ti scoperà da solo nei bagni mentre il tuo fidanzato ti aspetta seduto in sala! Non ti rischiare più a chiedere cose che spettano solo a me ordinare. Ora se hai capito bene, inginocchiati e chiedimi scusa.” Mi rialzai mentre esaurivo i singhiozzi e caddi ai suoi piedi leccandoglieli e baciandoli mentre chiedevo scusa.
Mi sollevò energicamente, mi pose sul letto a pecora e mentre mi apriva le natiche ormai piene dello sperma che usciva dal mio buco del culo , si pose dietro , le allargò e cominciò a far scivolare lo sperma che ancora copioso eruttava dal mio retto finendo sul pavimento in varie chiazze.Quando ritenne di aver svuotato il mio intestino, ricominciò: “stasera, non terrai lo sperma di mio marito dentro di te: non lo meriti, sei una troia ma ti raddrizzerò io. Non dimenticare che il tuo fidanzato mi ha affidato il compito di addestrati ad essere umile, docile e rassegnata. Vedrai: ti farò maledire il giorno che hai seguito mio marito nei bagni del cinema. Adesso rivestiti e vai via. Sabato pomeriggio ti voglio qui da sola, senza mio marito ed il tuo ragazzo. Ah! Mentre ci sono ti proibisco di darti piacere. Se incontrerai la tua amica Alda potrai farle solo un ditalino: tu non dovrai godere; anche se non potrò controllarti lo capirò se hai disubbidito.”
Detto questo uscì dalla stanza e la vidi raggiungere il terrazzino accendendo nervosamente una sigaretta.
Uscii col mio ragazzo dopo aver salutato Corrado evitando il suo bacio. Per strada mi chiese se volevo che la liberassi da Anna e dare un taglio alla tresca. Gli dissi senza esitare che non se ne parlava: che ormai mi aveva precipitata in questa scala profonda e che volevo arrivare all’ultimo gradino. Mi strinse a sè e mi baciò mentre gli sussurravo ” ti amo”.
In ascensore, prima di affrontare mia madre, ero convinta della mia decisione: quella donna mi avrebbe domato fino alla mia resa totale. Mi dispiacque non poterglielo dire prima che uscissi da quella casa. Venerdi era vicino ed avrei rivisto il mio amante. Poi pensai che il giorno prima avrei incontrato Alda e mi incupii per tanti motivi.
Evitai lo sguardo indagatore di mia madre che, tuttavia, non mi fece domande per l’ora tarda del mio rientro. Ormai sapeva che con R. scopavamo. Rabbrividii al pensiero che non immaginare minimamente quello che avevo vissuto quel pomeriggio. Andai subito a letto: avevo le mutandine inzuppate di sperma del mio amante e l’ano molto dilatato. Avrei voluto sditalinarmi ma ricordai le parole della mia padrona e pensai di dormire.
Decisi che l’indomani non sarei andata a scuola: presi il telefono per avvisare Alda della mia decisione assicurandole che sarei andata a trovarla nel pomeriggio. Le chiesi di informare R. dell’assenza. Mi domandò se stavo bene e le risposi che ero ansiosa di incontrarla presto. Domani avrei affrontato quest’ altro problema.

./. continua

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