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Racconti Cuckold

Histoire d’F. cap 10

By 29 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“Ennò, cazzo, non mi puoi dire che farsi dare la caccia da un gruppo di assatanati in un bosco è meglio che avere cinque tipi a disposizione in una casa…”
“Non riesci proprio a capire, vero? Secondo te quando in pineta mi han fatto il servizio Martin e i due fratelli Rxxxxx mi è andata male?
Forse hanno esagerato alla fine con la mano ma per il resto…è stato sicuramente meglio di stasera….”
“Perchè c’era il Martin col suo paracarro?”
“Bè, quello ha fatto la sua parte, ma non era tutto lì…: parlarne è inutile: tu pensando alla mia sicurezza mi hai procurato un’occasione sicura, ma quasi “ospedaliera”: grazie, ma l’unica emozione è stata nell’attesa: mentre mi domandavo che tipi avrei trovato…tra l’altro mi dà anche fastidio che ti diano del cornuto: se fossi una che fa le cose di nascosto lo saresti, ma se tu sai tutto e sei d’accordo…no no, non ci siamo proprio….”
Insomma, per dirla col Bartali. “E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare”: che soddisfazioni che ti danno le mogli!
Allora, alla troia l’incontro con i “montatori” non era sembrato abbastanza emozionante, eppure mi sembrava di essere stato più che generoso, facendole incontrare 5 maschi….Dopo essere tornati a casa, ormai a letto, cercavo di valutare “i danni”:
“Mi sembra che ti abbiano adoperata per benino, stasera..”
“Bah, si adoperata è il termine giusto: adoperata ma senza reali emozioni…5 cazzi in più, tutto qui!”
“Ma si può sapere cosa vai cercando?”
“Tu non puoi capire: essere veramente in mano ad un estraneo, essere messa alla prova, scoprire qualcosa che non avevi mi provato…questo è quello che mi dà gusto: trasgredire non è andare a letto con due o tre uomini, è mettersi nelle loro mani, essere a loro disposizione…in tutti i sensi!”
“E questo è quello che trovavi andando alle feste degli amici di tua sorella?”
“Mia sorella non c’entra niente: sono uscita con lei due volte in tutto, le altre volte andavo dove mi portava Vladimiro!”
“Ah benissimo, mi hai anche raccontato un sacco di storie, quindi…”
“Giusto per farti stare tranquillo: in realtà devi capire che io non corro reali rischi, lui è sempre presente….”
“”immagino che abbia anche lui il suo tornaconto…”
“non mi ha mai toccato nemmeno con un dito…no, non è esatto: abbiamo ballato insieme la prima volta ehehe…tutto qui: jamais couchè avec, insomma!”
“Quindi non intendi smettere di andare dove lui ti porta….”
“Beh, se mi lasci uscire per andare dove mi pare bene, sennò posso anche restare in casa, ma non mi sembra un gran divertimento…”
Mah, non so cosa dire…se “il pericolo è il tuo divertimento” la vedo grigia…spero solo che tu non ti debba mai pentire di quello che fai…”
Non avevo voglia nemmeno di scopare, ero troppo preoccupato delle conseguenze che le scelte di Franca avrebbero potuto avere, e come si dice “U’cazzo non vuole penzieri”, per cui, invece di godermi finalmente anch’io la mia “condivisa” mogliettina , mi girai dall’altra parte, anche perchè ormai erano le tre del mattino.
Per qualche giorno Franca non prese iniziative, nè mi chiese di uscire: finalmente il giovedì successivo, mi avvertì che alla sera sarebbe andata fuori con Vladimiro: chiesi che programma avessero ma mi sentii rispondere che ancora non lo sapeva:cercai di ribattere che allora poteva anche restare delusa, ma mi sentii rispondere che
“con Vladimiro quel rischio non c’era…”
Tornai a casa giusto in tempo per vederla uscire dal bagno tutta truccata, con reggiseno e mutandine leopardate, calze nere con reggicalze: in camera aggiunse una camicetta di seta bianca e una gonna corta, non proprio una mini, con spacco laterale, scarpe di vernice nera con tacco da 10 cm…visto che ormai eravamo a fine ottobre sulle spalle un impermeabile di pvc nero lucido che pareva bagnato: insomma, classica tenuta da zoccola da strada, che non ci fossero dubbi sul ruolo della signora.
Anche questa volta venne a prenderla il tanto nominato Vladimiro col suo macchinone.
Presumo che per fare bella figura con me, Franca avesse stabilito di tornare relativamente presto: infatti erano “solo” le quattro: io mi ero appena addormentato,ma sentii l’acqua della doccia e aprii gli occhi: dopo pochi minuti franca si infilava nel letto accanto a me:
“Allora?”
“Fantastico!”
“Addirittura fantastico? Dove sei stata?”
“In un locale di lap dance…”
“Ma non farmi ridere! Potresti essere la mamma di qualunque lap dancer!”
“Sei gentile a ricordarmelo: ma lo sapevo già, e infatti non ho mica ballato intorno al palo! Mi sono esibita alla fine dello spettacolo: sul ring con una serie di giocattoli assolutamente incredibile….
ho lasciato tutti a bocca aperta: il gestore ha detto che non aveva mai visto una ragazza così capace….”
“Tutto qui? Sei andata fuori per far vedere che razza di cazzi finti sei in grado di prenderti? Sai che roba….hai solo fatto la figura della figa sfondata…”
“Beh, sarà come dici tu, ma gli spettatori che ho incontrato dopo il numero non la pensavano certo così…..”
“Non ci posso credere: ma ti rendi conto che gli incontri degli spettatori con le “artiste” sono a pagamento? Ma allora a te piace fare la puttana…ma gratis, o meglio, posso bene immaginare chi si prende i quattrini…il tuo amico Vladimiro, ovviamente….”
“Senti, io sono stata la regina della serata, mi sono presa tutti i giocattoli del locale e poi mi sono fatta una fila di spettatori…e tutti si sono complimentati con me…”
“Guarda: basta, non puoi venire a vantarti di queste stronzate: preferisco dormire ancora un pò, piuttosto che ascoltare le tue belle esperienze: oltre a tutto prima o poi finirà che incontri qualcuno che ci conosce,e allora sì che rideremo….”
la mattina dopo la sua prima esibizione nel locale di lap dance, Franca era tornata a casa gasatissima: tanto che io mi ero scocciato di sentirla raccontare le sue prodezze col tono di quella che ha fatto la scoperta del secolo: come se non bastasse qualche sera dopo – non era passata nemmeno una settimana – me la trovo di nuovo truccata e vestita da troia, pronta ad uscire senza nemmeno avermi avvisato:
“Ti prego, ti prego, non puoi dirmi di no: stasera facciamo una gara…”
“Una gara? che razza di gara sarebbe, a chi ne prende di più?”
“Bè, quasi!…”
“Come QUASI???, Ma che cazzo mi stai a dire?”
“E’ una gara tra noi ragazze a chi si prende il giocattolo più grosso….un’idea che è venuta dopo la mia esibizione dell’altra volta….”
“A chi è venuta, la bella idea…al tuo amico Vladimiro?”
“Ma no, non lo so, credo al padrone del locale…”
“E già, come si dice, sono tutti ricchioni col culo degli altri, in questo caso la figa….a lui cosa gliene frega se tu o una delle sue troie finite al pronto soccorso della Mangiagalli…non vi ci porta mica lui….e nemmeno io, se è per questo: guarda, te lo dico chiaramente: se finisci nei casini io non ti porto al pronto soccorso ginecologico dove ti troverai insieme a una qualche poveraccia stuprata da un gruppo di maniaci, o cose del genere: torna a casa in condizioni decenti, altrimenti in ospedale ci vai da sola,e non vengo nemmeno a trovarti, perchè non voglio fare la parte del maniaco, con le infermiere che mi guardano e pensano “si vede subito che è un poco…grasso, pelato….che schifoso, e l’ha quasi rovinata….”
“Forse hai poca fiducia nella capacità della mia figona: in fin dei conti sei stato proprio tu a cominciare ad allargarmela….”
“Ah sì, certo, sono stato io col cazzo di gomma ad allargartela, mica il tuo amico Martin o quello che era riuscito a infilarti la mano dentro…e confesso di non sapere cosa ti sei presa negli ultimi mesi…no, no, NON LO VOGLIO SAPERE!!!Vuoi andare a fare le gare con delle professioniste, per far vedere a tutti che sei la più sfondata di tutte: prego, accomodati: ma ti ho avvertita: torna a casa in condizioni decenti, o fatti portare in ospedale da qualche tuo amico: chiaro?!”
Franca se ne uscì con l’aria offesa della principessa: quando fu uscita mi resi conto che, con la discussione in cui mi aveva coinvolto, era riuscita far passare in secondo piano il fatto di essere uscita senza nemmeno avvertirmi primi delle sue intenzioni….di bene in meglio…
Ero piuttosto incazzato e ci misi un bel pò a realizzare che quell’uscita così estemporanea aveva, per mia moglie , un notevole pregio Dal balcone cerco di seguire tutta la scena: appena Franca esce dal portone il grosso BMW di Vladimiro si mette in moto, non vedo Marco, mio fratello: ma una Punto grigia, parcheggiata di fronte a casa fa un breve lampeggio: dall’incrocio esce una grossa moto, mentre mia cognata scende dalla Punto e suona il citofono: l’aspetto sulla porta: esce dall’ascensore , mi da le chiavi della Punto: quasi non ci salutiamo: entra in casa, mentre io scendo: esco in strada, salgo sulla sua auto e cerco di capire in che direzione se ne sono andati: Marco mi chiama al cellulare:
“Siamo in piazzale Brescia, vanno spediti, ma io gli sto dietro facilmente: stiamo andando per la circonvallazione…prenderanno l’autostrada….” cerco di sbrigarmi, non c’è molto traffico: Fiera, niente sopraelevata, mi sa davvero che vanno sull’autostrada: infatti marco mi da la conferma: speriamo che il Vladimiro non abbia il piede pesante….piazzale Kennedy, non imboccano per Bergamo e Brescia, meno male, quell’autostrada è un casino…girano verso sinistra… direzione Novara e Torino…vediamo un pò: adesso vedo Marco, ha messo la tuta notturna , bianca e blu, come la sua Suzuki, lo vedo bene, mi accodo, lui mi fa segno con la mano….la BMW non è lontana: ha fanalini posteriori molto grandi e la si distingue facilmente….esce con la viacard…meno male, ce l’ho anch’io , ma Marco deve pagare a mano: tengo io il contatto, dopo un paio di km mi raggiunge e mi rimetto dietro a lui: traffico abbastanza intenso , la BMW sorpassa alla grande , io fatico a starle dietro, per fortuna che Marco viaggia bene…ah-ah…freccia a destra, escono a Biandrate…io mi faccio sotto, usciamo uno dopo l’altro, intanto arriva Marco: seguo per un pò la macchinona, qualche curva …si infilano in un paesetto isolato…in fondo a destra c’e parecchia luce….un grande parcheggio con ghiaia: una vecchia cascina, trasformata in pub/sexy show: ecco dove lavora la mia signora!
Mi affianca Marco: parcheggiamo: gli dico di andare dentro a studiare la situazione: si sfila la tuta, si mette un cappellino da baseball ed entra: mi richiama dopo 10 minuti: frastuono di musica sparata altissima all’interno, il classico “tunp tump” da discoteca….mi spiega che c’è prima un bar, accesso libero, poi sul retro dietro a delle tende scure tipo cinema il sexy show: si entra lasciando la carta d’identità e cacciando 50.000 lire: gli dico di informarsi sul “programma”: dopo poco mi richiama: strip e lap dance fino alle 24.00, poi “Gara di fighe”, poi…intrattenimento privato….: pensavo che il “lato pratico” fosse gestito con maggiore discrezione, ma a quanto pare questi non hanno paura di niente….
Marco esce, ci fumiamo una sigaretta mentre decidiamo il da farsi: bisognerebbe sapere quanta gente c’è, per capire la possibilità di non farsi notare…alla fine prevale la curiosità: entriamo tutti e due: io con berretto in testa, lui con occhiali da sole…ma li dentro non sarà l’unico….: al centro del locale un tavolo da bigliardo, a sua volta su un rialzo del pavimento: sopra una bionda con due tetta finte “a mezzo melone” si dimena semisdraiata, accarezzandosela ed aprendosela con due dita: ruotando sul culetto magrolino cura di farla vedere bene a tutti…all’epoca la depilazione integrale non era così scontata com’è oggi, e la bionda ci teneva a far sapere di essere bionda naturale…in effetti era la prima che vedevo “dal vivo” e così ben illuminata…è anche bella rosa, senza quell’ombreggiatura scura che le brune di solito hanno sulle grandi labbra: visto che tra un pò Marco potrà vedere per bene le zone intime di mia moglie, mi informo sulla sua consorte (che è bionda):
“Ma tua moglie c’e l’ha come quella lì?”
“In tanti anni mai vista così bene: ma mi pare meno chiara, in ogni caso….”
La tizia prosegue il suo numero: adesso scende dal bigliardo e dal sopralzo, fa un giro per la sala: in prima fila c’è un tizio sui 55 anni: la bionda gli si avvicina, si manipola un po le tette, il tizio è immobile, praticamente ipnotizzato, ha un bel colorito rosa acceso….la bionda gli sfila gli occhiali, se li strofina sulla fighetta e glieli restituisce leggermente opachi: la sala reagisce con urla ed applausi, mentre il tizio non sa se rimetterseli sul naso così come sono o pulirseli col fazzoletto…adesso comunque invece che rosa è porpora…!
La bionda fa ancora un pò di “parata”: muove il culo a due centimetri di un ragazzotto, che tenda di allungare una mano: il gorilla della sicurezza lo blocca appoggiandogli solo un dito sulla spalla: lo sbarbato capisce il mesaggio….sarà due metri per 130 kg…non proprio in formissima, c’ha un pò di pancia, ma se solo ti pesta un piede….finisci in ortopedia…per fortuna l’ospedale di Legnano non è lontano… la musica è sempre fortissima, il pubblico fa un casino incredibile: la bionda raccatta dal bigliardo qualche straccetto per poi sparire dietro un’altra tenda.
Entrano due ragazze in topless con sigarette e bibite: io e Marco ci prendiamo una coca, consumazione gratuita, e aspettiamo…..
Dopo una mezz’ora di rumore folle l’altoparlante annuncia:
“Ed ora la finale della gara di “figa allargata”: si sfideranno davanti a voi le due finaliste, Lilli, la tigre della Siberia e Sexylady, la casalinga di Voghera!!!!!!!”
Questa poi…pure spiritosi, bisogna dire….
Bene, le star entrano: prima la tigre della Siberia: è una biondona giunonica, con stivali a mezza coscia, un gran capigliatura tutta ricci, un reggiseno aperto per fare uscire i capezzoli: fa un bel giro per la sala, si ferma ogni due passi, si lascia anche dare parecchie toccate sulle cosce, sul culo…le tette no, con i tacchi che ah e con la sua altezza quelli seduti in prima fila non le raggiungono…..poi sale sul bigliardo e la mette bene in mostra….intanto entra l’altra concorrente: mi prende un colpo: è Franca, indossa una “guepiere” parzialmnet allacciata davanti, che le sostiene le tette, ma senza coprirle, calze nere con reggicalze, sandali con il tacco alto, si è cotonata i capelli, che hanno delle sfumature blu scurissime e sono pieni di lustrini: le unghie smaltate roso fuoco (capirò poi che sono applicate…)a differenza dell’altra “concorrente” lei non si ferma ogni due passi: ad ogni spettaore della prima fila, e sono una quarantina, prende personalmente la mano e se la passa o sul culo, o sulle tette (è almeno 20 cm più bassa della biondona): a qualcuno prende la mano e se la passa tra le gambe: noto che sono i meno giovani…quelli con l’aria da commendatore..da noi si dice “i cumenda…): sale anche lei sul bigliardo, le due in topless che vendevano le sigarette e le bibite portano due secchielli da champagne: dentro ad ognuno due cazzoni finti: uno viola e uno nero: il viola sarà almeno…5 centimetri…no, mi sa 6….quando le ragazze lo afferrano non riescono ad impugnarlo completamente, le loro dita sono troppo corte: la bionda spalma un pò di lubrificante sul cazzone viola, intanto dall’altoparlante arrivano le “spiegazioni”: il cazzo viola, quello con cui si è conclusa la gara la settimana scorsa è di sei centimetri, quello nero, che costituisce la sfida odierna è da sette e mezzo, nel punto di massima larghezza, che si trova a dieci cm dalla “punta”….Franca ride sguaiatamente con qualcuno seduto dalla sua parte: io e Marco siamo in piedi praticamente appoggiati alla parete del locale: sedute ci saranno duecento persone, più un altra cinquantina in piedi: il posto ideale, saremo a quattro-cinque metri da lei, ma non ci può vedere perchè lei è sotto i riflettori, che illuminano anche le prime due file, ma noi siamo quasi al buio: fa un caldo pazzesco: azzardo a togliermi il berretto: la signora ha altro a cui pensare….
Dall’altoparlante danno inizio alla sfida: entro trenta minuti le due concorrenti dovranno essersi infilate i due cazzoni, uno dopo l’altro:
la biondona inizia a strofinarsi quello viola, ne fa entrare un centimetro poi lo estrae, e ripete l’introduzione…ogni volta ne fa entrare di più: Franca si sta accarezzando le tette e intanto scherza con gli spettatori più vicini….quando ormai la biondona se lo sta per prendere tutto, afferra il cazzone viola, lo lecca per bene, se lo appoggia alla figa….e chiede a un tizio seduto davanti a lei di spingerglielo dentro: il tizio non se lo fa ripetere: sembra delicato, spinge appena, franca lo incoraggia muovendo il bacino verso di lui: è un attimo e il cazzone viola è dentro fino ai coglioni…..dal pubblico stipato dalla parte di Franca parte un urlo…. Anche la bionda è riuscita a spingerselo tutto dentro, ma ha indubbiamente fatto un pò fatica: comunque è dentro anche il suo, e del resto la cosa non fa meraviglia: se l’era preso anche la volta scorsa: adesso viene il bello: il cazzone nero, quello che, spiega lo speaker, è largo 7cm e mezzo….questo le due non se lo sono ancora preso…almeno che io sappia,ma con la voglia di vincere di Franca non posso nemmeno escludere che se lo sia preso in qualche seduta di allenamento….
Comunque le due zoccole stanno rigirandosi dentro i rispettivi cazzi, la bionda fa anche un sacco di versi e si sgrilletta platealmente, mentre Franca tiene gli occhi chiusi e lo fa andare dentro e fuori…dopo vari minuti di questo trattamento le due si “liberano” dei due “ospiti”, che rimangono abbandonati, oscenamente luccicanti, sul piano del tavolo da bigliardo: mentre il pubblico battendo le mani cominciava a scandire “Ne-ro ne-ro ne-ro!”
La biondona e mia moglie si alzarono e sparirono dietro la solita porta, per tornare dopo pochi minuti: nuovamente le due fecero il giro del parterre, permettendo anche questa volta agli spettatori delle prime file abbondanti palpate, nel caso di mia moglie particolarmente insistite a livello figa….: era chiaro che la cosa le piaceva moltissimo, come si poteva facilmente capire dalle smorfie e dagli scambi di battute che faceva col pubblico, che a quel punto parteggiava apertamente per lei, promettendole , in caso di vittoria di andarla a trovare in camerino….
Finalmente le due troie si piazzarono nuovamente sul bigliardo: nuovamnte la bioda lubrificò l’enorme cazzone nero che avrebbe dovuto poi prendersi nella figa: mia moglie si limitò a leccare il suo “mostro”, suscitando l’entusiasmo dei suoi sostenitori…dopodichè Franca si accinse a prenderselo dentro: per un paio di minuti Franca si limitò a strofinarsi il cazzone sulla figa, poi se lo puntò sull’ostio vaginale: mia moglie aveva monopolizzato l’attenzione di quasi tutto il pubblico anche perchè la tigre della Siberia non sembrava minimamente intenzionata a spingersi dentro l’enorme aggeggio, Franca invece aveva tutta l’aria di quella che non vedeva l’ora di sentirselo tutto dentro: e in effetti ci stava lentamente riuscendo: la “cappella” del cazzone era già dentro di lei, più o meno per cinque centimetri: Franca aveva sul viso una strana espressione, un misto di concentrazione e piacere oltre che un ghigno di sfida, che si intensificava quando si girava a guardare la sua “avversaria” ,a ncora ben lontana dal riuscire a fare entrare anche solo un paio di centimemtri di “mostro”: mio fratello cercava di fare lo spiritoso:
“ma sei tu che gliel’hai sfondata così?Complimenti fratellone!!”
“Smettila babbeo, quella è elastica di natura, e comunque ad allargagliela così non sono certo stato io…”
“Vabbè, poi, se vorrai, mi racconterai come sono andate le cose, certo che non avrei mai detto che la Franchina fosse così troia…opps, scusa fratellone….”
“Non ti preoccupare, questo temo sia solo l’antipasto: sono pronto a scommettere che dopo lo spettacolo avrà anche il coraggio di ricevere i suoi ammiratori….”
L’urlo del pubblico ci avvertì che Franca si era infilata del tutto dentro il cazzone nero, di cui adesso si potevano solo vedere i simulacri dei coglioni, oscenamente “appesi” fuori dalla sua figa, dilatata all’inverosimile.
Il casino, fra musica e urla selvagge era al massimo: io e mio fratello non vedevamo più gran che, dato che tutti gli spettatori erano in piedi davanti a noi: ne approfittai per uscire dal locale, ma solo dopo aver raccomandato a Marco di restare un pò lì a studiare la situazione: ero assolutamente sicuro che Franca, eccitata per l’entusiasmo del pubblico per la sua “vittoria” nella gara si sarebbe fatta trombare da una fila di spettatori, i quali, era matematico, avrebbero pagato qualcuno per il “raro” privilegio di farsela.
Ero nel parcheggio da quasi un’ora, ed erano ormai le due e mezzo, quando vidi Marco che usciva: venne a sedersi in auto e mi “rese edotto”:
“Allora, finita la gara le due ragazze si sono ritirate dietro la solita portina, e la gente ha cominciato ad uscire: solo una decina di persone, quasi tutti i tipi che erano seduti nelle prime file, se ne sono rimasti seduti per un pò, poi quando ormai la sala era quasi vuota è passato il buttafuori, che ci ha chiesto cosa volevamo fare: qualcuno ha chiesto quanto ci voleva, lui ha fatto segno “due” con le dita: il tizio ha insistito, ha domandato “una per l’altra?” quello ha risposto di sì, quello ha chiesto ancora “ma in figa o nel culo?” e il buttafuori ha risposto”dove ti pare, allora vuoi andare di là o cosa?”: aveva un atteggiamento abbastanza brusco, come dire “mmm, quante domande…se la vuoi paga altrimenti levati dalle palle…”: poi ha chiesto agli altri con che ragazza volevano andare, e di preparare il grano…due o tre hanno chiesto la bionda, gli altri Franca…saranno stati 7 o 8: ma, detto tra noi, secondo te Franca se li prende tutti? Bè, comunque io a quel punto sono andato al bar a farmi una birretta, e ho aspettato che qualcuno uscisse: c’erano diversi ragazzotti, che volevano domandare agli altri com’erano le due troie….: dopo un quarto d’ora un paio sono usciti, ma uno ha tirato dritto, e quello che si è fermato era stato con la biondona…solo dopo un bel venti minuti sono usciti in due, che hanno detto di essere stati con la Franca: sembra che lei preferisca farsene due alla volta, l’hanno descritta come ” una troia scatenata”, che urla e si fa fare di tutto….mi spiace dirti ‘ste cose….non immaginavo….”
“Bah, ormai lo sapevo: un poco è stata colpa mia: dopo aver scoperto che mi aveva fatto becco con due ragazzotti al mare, invece di cambiare aria e tenerla sotto controllo, le ho creato ad arte una prima occasione, e poi le ho addirittura organizzato un paio di serate trasgressive….ma poi ti assicuro che c’ha messo del suo! Dai torniamo a casa, è tardi e fra un pò anche Franca tornerà: certo che sarei curioso di sapere se sa che la gente paga per scoparla…ma possibile che non si renda conto che oltre che “adoperata” è anche “sfruttata” per fare soldi…sono sicuro che stasera il Vladimiro, quello del BMW, si è messo in tasca dei bei quattrini: finisca come finisca, ma quello la deve pagare cara sta cosa….”
Marco salì sulla moto e io lo seguii fino a Milano: arrivati a casa lo pregai di non scendere troppo nei particolari con sua moglie, che ringraziai per il baby sitting, dopo di che me ne andai a letto…a rimuginare.
Un paio d’ore dopo mia moglie rientrava: come al solito, doccia e a letto in silenzio: nel buio le chiesi:
“allora, hai vinto?”
“Certo, avevi dei dubbi?! Ho vinto e se fossi rimasta ancora là mi starebbero ancora applaudendo….”
“O trombando…: dimmi un pò: non hai festeggiato solo con lo champagne, vero?”
“Sempre curioso, tu: certo che no: d’altra parte se faccio bene le cose…è ovvio che poi mi cerchino….”
“Sì, certo, è chiaro: la Ferrari vince i gran premi…e , chi può permettersela, se ne compra una….come fanno con te: ma ti rendi conto che ti fanno fare la puttana e poco ci manca che paghi per poterla fare?!”
“Basta così, non ti permettere di giudicarmi: quando mi hai mandato a farmi Ndjalo andava bene, e so benissimo che TU l’hai pagato, e adesso che sono io a scegliere non va più bene: niente niente vorresti che portassi a casa un pò di quei soldi e magari li dessi a te? Attento: ti va già bene che torno a casa sempre, che ti racconto tutto e ti permetto di godertela anche tu: una sola parola ancora e
comincio a uscire una sera sì e l’altra pure….!”
Non avevo mai visto Franca così incazzosa: per la miseria, aveva avuto tutto il cazzo che voleva e ancora era nervosa…probabilmente era perchè aveva sonno: erano pur sempre le quattro: mi domandavo quando i vicini si sarebbero accorti delle sue uscite serali con “l’uomo della BMW” che la prendeva su e la riportava alla mattina…per non parlare dell’abbigliamento…
Il week end Franca lo passò più a letto che in piedi, ma non per smania di sesso: dormiva, si alzava per mangiare qualcosa, ma molto poco e tornava a letto…non l’avevo mai vista così a terra dopo una delle sue uscite e capii che c’era qualcosa che non andava.
Fortunatamente ero riuscito a non far raccontare ai bambini che la zia era stata la loro baby sitter, ma la cosa non poteva funzionare all’infinito, quindi decisi fare io la prima mossa: al lunedì le chiesi:
“Vorrei sapere quando hai intenzione di uscire ancora…giusto per organizzarmi qualcosa….”
“sabato prossimo, ho una festa a Lodi…”
Ero molto dubbioso sulla faccenda della festa, e comunque volevo seguirla per vedere cosa combinava”:
“vabbè, chiederò a Marco se ha voglia di venire qui, giusto per avere un pò di compagnia…”
“E come gli spieghi che io non ci sono?”
“Gli dirò che sei andata da tua sorella, a Lodi, e che ti fermi da lei fino a domenica mattina….non ci sarebbe nulla di strano, ti pare?”
“No, nulla”: quello di impedirmi di organizzarmi per cercare seguirla nelle
sue peregrinazioni notturne: visto che a quanto mi raccontava passava le sue serate in locali aperti al pubblico….. (almeno fino ad una certa ora, perchè ero convinto che ci fosse un vero e proprio “after hour” solo per i clienti più fedeli…)
Andò a finire che non chiusi occhio fino al ritorno di Franca verso le quattro, che come sempre passò prima in bagno per la doccia rituale per poi entrare nel letto con la massima delicatezza, come se io potessi essere addormentato al punto di non sentirla arrivare…
“Ah, sei qui? Intera?”
“Intera e vincitrice, altro che pronto soccorso …cosa ti avevo detto?…” Povero me, era di nuovo gasatissima: ma non aveva sonno?
“Bene, mi congratulo: cosa ti sei presa? Un paracarro? Una mortadella? No, ci sono: un ananas completo di ciuffo!”
“Che scemo! Molto più semplicemente avevamo dei bellissimi giocattoloni a disosizione: erano sei, di sei colori diversi, ognuno un pò più grande dell’altro….e io me ne sono presi cinque, da quello bianco a quello viola…. mancava solo il nero….ma non volevo stravincere….l’ultimo me lo sono tenuto per la prossima volta….per la finale!” Cazzo, non ha mai giocato a tennis, non ha mai giocato nemmeno a scacchi, anche a scala quaranta non sta attenta “Non sono competitiva…” diceva, e poi quando si tratta di dimostrare la propria larghezza di vedute è disposta a farsi allargare la passera all’inverosimile: ma io non le darò la soddisfazione di chiederle “quanto era grosso quello viola?”.
Come al solito franca non aveva nessuna voglia di dormire, per cui mi dovetti sorbire il racconto della serata, con l’eliminazione della altre tre concorrenti…e il finale con l’unica altra finalista ridotta alle lacrime dal cazzone viola…mentre lei..etc etc etc
“ma la prossima settimana la umilierò perchè mi prenderò quello nero senza neanche accorgermene, mentre quella non ci riuscirebbe nemmeno in anestesia totale…ahahahah!”
Ma era possibile? Ma chi cazzo era quella che mi si era infilata nel letto? MIA MOGLIE?! Ma non scherziamo, per favore: questa era una pazza scatenata, e nemmeno una maniaca sessuale, era solo “una maniaca”, nel senso che era prima di tutto una squilibrata, in secondo luogo una zoccola…e se questi erano i due problemi principali, io non sapevo proprio come fermarla….
“ah, perchè non è ancora finita, la gara?”
“No, perchè ci sarà la finale, sabato prossimo! E sarò io a vincere!!!
Ahahaha! Che forte che sono! E il bello è che se me lo mettessi dentro adesso….lo sentirei lo stesso, anche se il tuo è la metà di quello viola, perchè io sono ELASTICA, HAI CAPITO?! ELASTICA!!!!”
“Ssst, ma che cazzo urli? Vuoi che lo sappiano tutti in casa che ce l’hai elastica? Mi sembra che lo sappiano già abbastanza persone…in quanti erano ad assistere alla gara?”
“Mah, non lo so…nel locale ci staranno….boh cinquanta…cento persone….ma non lo so, dai…come faccio a saperlo”
“Beh, potresti sempre contare in quanti vengono a “congratularsi” con te nel dopo gara…poi moltiplica per 10…magari non sarà un metodo scientifico…ma empirico sì!” Questa volta sono io a fare lo spiritoso….sì, sul numero di quelli che si sono scopati mia moglie…
“Oh, con te non si può parlare, dai vieni a sentirla: te l’ho riportata a casa come nuova…solo…di più! Eheheheheh!”
La figa di Franca, depilata di fresco era liscia come seta, umida dopo la doccia, caldissima e larga…larghissima: per carità stretta non lo era più da tempo, ma in pratica non si avvertiva più il cosiddetto “ostio vaginale”, quella strettoia dove, nella maggior parte dei casi, falliscono i tentativi di fisting …era dritta, come un tubo…ma molto più liscia di qualsiasi tubo…era veramente favolosa….me lo sentii indurire…dovevo metterglielo dentro, anche se ero l’ultimo della serie …mentre mia moglie si piazzava a gambe larghe per accogliermi non riuscii a resistere, e le chiesi:
“Ma a parte quelli finti…quanti ne hai presi,….. di quelli veri?”
“Ma come sei curioso…. non te lo dico…almeno non subito se no mi vieni subito e addio….”
“Non dirmi…che se vengo subito……ti dispiace….. ” mmm, che rischio….
“Ma mi dispiace per te, sei così carino, che mi lasci uscire quando voglio…il minimo che posso fare e aiutarti a resistere un pochino…”
“sì, un pochino….dai, ancora ….un pochino…..mmmm…..quanti…veri?”
“mah, saranno stati ….una decina…”
PAF! frittata fatta….mi sa che ho battuto il record…..però almeno so quando uscirà ancora: sabato prossimo: ho 9 giorni per organizzarmi….e stavolta vado a vedere dal vivo cosa combina..

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