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Racconti Cuckold

Histoire d’F. cap. 4

By 17 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019One Comment

Dopo cena, passeggiata nel villaggetto, mangiando il gelato: Franca fa ticchettare i tacchi dei sandali sull’asfalto, e il culo, coperto da una gonnellina gialla ondeggia in modo “suggestivo”: passiamo davanti alla casa dei due ragazzi, che sono seduti sul suzukino: fanno un cenno di saluto e “Buonaseèra” come dicono da queste parti….tsè, buona sera…buonatroia dovrebbero dire: se la sono sbattuta alla grande per due volte e adesso fanno i formali….continuiamo a girare, ogni tanto ci si ferma a chiacchierare con qualche vicino, ma hanno tutti una certa fretta: noi ceniamo “alla milanese”, a alle nove abbiamo già finito, loro “a sa Sarda”, e alle nove si mettono alle griglie: l’odore delle sardine che arrostiscono invade il villaggio: è sempre così: se al mercato arrivano le sardine fresche TUTTI le comprano e nuvole di fumo grigio azzurro si sollevano da ogni giardino….
Torniamo a casa…un pò di tv, un pezzetto di libro…”Gli arancini di Montalbano”…poi, verso le 11, a letto: Franca si appoggia, io l’accarezzo:
“Ma se domani vuoi prenderti il senegalese forse ti conviene saltare un turno…”la butto lì: se si incazza salto un turno anch’io, se invece abbozza…miii, non ci voglio pensare….
“Ma a te non dispiace?”
Penso “Madonna mia, questa…. lo fa!”
“Cosa mi deve dispiacere, di saltare il turno?” buttiamola in ridere, va!
“No, stupidino, se vado col senegalese!”
“Ti fa voglia?”
“Tantissima!”
“E allora cosa ti devo dire: vacci e fallo felice! ‘
La notte più lunga della mia vita cominciava allora….
Erano più o meno le 23.30 ma prima che potessi prendere sonno sarebbero venute le quattro!
La mattina, dopo una notte disastrosa, mi sveglio e Franca non è a letto: sono solo le sette, e lei in vacanza dorme anche fino alle dieci: sento scorrere l’acqua in bagno: dopo poco rientra: nuda, solo con i sandaletti col tacco: entra, fa una giravolta e mi dice :
“Vado bene?”
la troia si è appena depilata, fatta salva la classica striscetta:
“perfetta: chi è il fortunato?” le sto dando una via di fuga…..
“ma il bel moretto della spiaggia, chi sennò?”
“Beh, non si sa mai, magari stanotte avevi cambiato programma…”
Si siede sul letto, mi accarezza i capelli……
“senti, sul serio, non ti scoccia? Non è che dopo non ti piaccio più?”
“ascolta: l’idea è stata di tutti e due: c’abbiamo ricamato su e ci siamo eccitati da pazzi, tutti e due: sarà una vera pazzia, ma che non lascerà grandi strascichi e che ricorderemo per anni, divertendoci: solo dobbiamo giocarcela bene sul fronte della sicurezza: non è che voglio vedervi per fare il guardone, ma se le cose non andassero per il verso giusto…devo poter intervenire….dove andreste?”
“Mah, non posso mica portarmelo a casa: devo andare in pineta, magari dove siamo andati l’anno scorso…”
Già, per l’appunto: dove era andata ieri con i due ragazzotti…niente di nuovo sotto il sole….
intanto mi sono alzato, faccio due caffè, poi mi faccio la barba, in bagno con la porta semiaperta…
“sei capace di ritrovare il posto? E’ passato un anno… (ehehehe, certe volte mi faccio paura…)
“Beh, se non ricordo male…si entra in pineta dopo il Silis e si gira sempre intorno fino alla vigna: poi si prende a destra….”
“Brava, te la ricordi bene: facciamo così: dagli appuntamento prima del ponte, lo fai salire in macchina, io starò nascosto nel cassone….con giusto un pò d’acqua…”
“Mmm, non è che si accorge che ci sei…?”
“Beh, ma se ti invita e tu accetti anche lui si immagina che da qualche parte ci sia chi controlla, no? Piuttosto, una volta parcheggiata la macchina scendete ma non andate troppo lontano…stai dove ti possa sentire…se urli….”
“Ma sì,stai tranquillo…mi sentirai….e se urlo, ma non per chiedere aiuto?”
“allora saprò che ce l’ha grosso davvero e che era tutta una manfrina per convincerti…oh, guarda che usi il profilattico: ne hai? sennò vado a prenderteli adesso….”
“Ecco bravo, vammene a prendere una scatola: per stare tranquilla glielo metterò io…”
E così ero a posto: anche l’incarico di procurare i “dispositivi individuali di sicurezza”: in pratica ero l’addetto alla 626!
“facciamo così: andiamo insieme in paese, tanto è presto: mentre andiamo passiamo in pineta e vediamo bene dove devi andare….”
Così partiamo per il sopralluogo: saranno state le 8 e qualcosa…diciamo ai bambini che torniamo subito: possono uscire in giardino ma non andare in spiaggia .
Faccio guidare Franca. mi piace quando guida, è molto attenta: usciamo sulla provinciale, poi a sinistra all’inizio della pineta….meglio inserire la trazione 4×4, il fondo è di sabbia, e non si potrebbe andare in pineta in auto, ma la stradina porta anche ad una vigna…poi invece che andare nel podere, si gira a destra e ci si tuffa nell’ombra….bravina la ragazza: torna esattamente dove era andata coi due ragazzi…si vedono le tracce del festino: dove avevano messo l’asciugamano appena arrivati….dove era parcheggiato il Suzukino….dove si sono spostati per non stare al sole….
“Ecco, guarda: non sareste nemmeno i primi, qui c’è stato già qualcuno”
Si vedono un paio di cartine con la scritta “Durex”…. e anche il resto: sono recenti, chissà di chi sono…
“se venite qua va benissimo: poi scendete e vi andate a mettere all’ombra di quei ginepri: portati da bere, ma lascia l’acqua in auto:così hai una scusa per venire qui, chiavi via dal quadro,mettile nella piega del sedile, mi raccomando!”
A ripensarci vengono i brividi: un marito che organizza la scopata clandestina della moglie: fa vedere a lei dove andare, e in più si accorda con lo stallone…e gli dà anche dei soldi….sono completamente fuori….anzi, siamo fuori tutti e due…..
Torniamo indietro, poi una corsa alla farmacia di Sorso…vado dentro io…magari lei si vergogna…..tzè…
alle 9.30 siamo di nuovo a casa: i ragazzi stanno giocando in giardino: vogliono andare in spiaggia: partono con la mamma: io non scendo…anzi no, scendo , ma andrò a fare un giretto…non posso mica assistere alla trattativa….cornuto organizzante, sì, ma anche testimone del “losco traffico”…anzi, della “tratta della bianca”…..

Ci piazziamo: soliti convenevoli con i vicini: sono quasi le dieci: pensa se il furbastro non viene: si è venduto il costumino e i profilattici, si è tenuto i 50 euro….magari a lui le donne bianche gli fanno schifo…non era vero che l’aveva già fatto…l’ha detto per irretirmi, il furbacchione…..lo vedo in lontananza: dico a Franca:
“Vado a fare un giretto” e le strizzo l’occhio….
Risalgo verso l’interno: verso la fine del villaggio c’è un rialzo, da lì vedi la spiaggia verso est: dopo una decina di minuti lo vedo passare: solito passo, solite soste ad ogni ombrellone….lo lascio allontanare…diciamo di 200 metri, poi torno da mia moglie: sta trafficando con un pacchetto:
“Allora?” le chiedo con poca diplomazia…
“Pensa , mi ha portato un regalo!Un costume stupendo: guarda!”
Guardo: lo conosco, le dico :
” ma è bellissimo, e te la regalato?”
“Beh, ha detto che se andavo in pineta con lui me lo regalava….che carino”
Che carino, hai capito: vuol farsi trombare per poter scoprire se è vero o no che ce l’ha grosso..ed è carino! Quello carino sono io, che le ho dato l’idea, le ho dato il permesso, anzi la mia benedizione, che ho comprato il costumino, che ho procurato “les preservatifs”…e i 50 + 50 eurini…e lui ” è carino”: ma se te la sfonda poi non venire a piangere da me,almeno….. porcona!
“E allora ci vai?”
“Beh, con un regalino così carino…gli ho detto che lo passo a prendere sula strada alle tre… di farsi trovare all’angolo del fruttivendolo…”
la toponomastica era alquanto approssimativa, ma ci si capiva lo stesso.

Verso la una risaliamo a casa: come spesso capita i ragazzi hanno organizzato un programmino pomeridiano: chiedono se possono andare a casa di un amico che compie gli anni: diamo, ovviamente il consenso, specificando ai genitori degli altri che avremmo necessità di salire a Sassari fra le tre e le quattro/quattro e mezza….: sono disponibilissimi, la festa- quella di compleanno, intendo- durerà fino alle sei…chi può dire quanto durerà l’altra festa?
Franca è nervosa: siamo in giardino, beve del tè freddo, poi va in bagno, mette in macchina il frigo con varie bottiglie, mette nella sua borsa kleenex e profilattici…fa un certo effetto vederle fare questi preparativi…il tempo non passa mai: le due, Franca decide di mettere il costume che le ha regalato Ndjalo: con sopra un copricostume, poi però si rende conto che i tacchi a spillo non le permettono di guidare la mia macchina, propende per degli zatteroni di corda, con sei / sette cm di rialzo, prova a salire sul pick up e a farci un giretto…sì così può guidarlo: arrivano le due e mezzo: vorrebbe andare, ma io mi rifiuto. dovrò stare nel cassone per delle ore…non anticipiamo la sofferenza, tanto Ndjalo, per un motivo o per l’altro, mica se ne va se lei non arriva in orario….camminiamo su e giù, Franca sembra avere mal di pancia…chissà se per andare coi due ragazzi aveva patito nello stesso modo…prima o poi dovrò dirle che sapevo anche di quella scappatella…
Le tre meno dieci: basta, si va!
Salgo nel cassone con un pò di roba da bere, un materassino gonfiabile e un bel bastone….non giudicatemi male, io Ndjalo ancora non lo conoscevo, solo dopo ho saputo chi era veramente: la serie di curve per uscire dal villaggio mi fa sbattere nel cassone come un sacco di patate: ecco, da dentro non vedo niente, ma capisco che siamo sulla provinciale…e subito Franca si ferma sulla destra:
“Ciao, vuoi un passaggio?” fa anche la spiritosa…Ndjalo risponde con molta cortesia:
“con te dovunque, bella signora!” sale in auto e chiede.
“tuo marito?”
“Nascosto da qualche parte in pineta, credo!”
“e noi dove andiamo?”
“Beh, pensavo in pineta….”
“Giusto, ma ti dico io dove….”
La macchina riparte, Franca non gira subito a sinistra, procede per un mezzo kilometro, poi rallenta: secondo me la porta sulla tagliafuoco: non è male, ma bisogna saper portare la macchina, perchè la sabbia è molto più smossa….mia moglie mette le 4×4 ma rischia di insabbiarsi: si ferma e mette le ridotte: la partenza è brusca, ma almeno l’auto viaggia….pochi minuti e arriviamo alla fine della pineta: ci fermiamo, si aprono le portiere, i due scendono, spero che Franca si sia ricordata di mettere le chiavi dove le ho detto: il cassone è coperto da un telone bianco, da camion: entra la luce ma non è trasparente, e fa un bel caldo: sento aprire le portiere posteriori, prendono i teli mare di spugna: se parlano lo fanno piano….forse si allontanano, ma in che direzione…devo aspettare prima di aprirmi un piccolo pertugio nella chiusura posteriore…dopo qualche minuto non sento più nulla: apro un pochino: dietro nessuno, apro di più: nessun movimento…dovrei tirare fori la testa per guardare ai lati, ma farei troppo movimento…decido di fare un forellino nella parte laterale del telone: ho un temperino…faccio un taglietto: ho azzeccato la parte: sono sotto gli alberi, a una ventina di metri dall’auto: vedo bene i teli colorati: Franca è in piedi, che si guarda intorno, mentre si sfila il copricostume a righe azzurre: Ndjalo è seduto, con le braccia dietro: quando mia moglie fa cadere il copricostume e gli fa vedere che ha addosso il costume che le ha regalato lui , si mette a battere le mani: sembra un bambino che scarta un giocattolo a Natale: allunga le mani scurissime sulle cosce di Franca, le accarezza, sembra delicato: lei si toglie il reggiseno e lo lascia cadere a terra: vedo le tettone di mia moglie da di fianco…sembrano perfino più grosse: saranno turgide per l’eccitazione? Dopo il reggiseno Franca si leva anche le mutandine: Ndjalo le fa segno di sdraiarsi accanto a lui: appena Franca è sull’asciugamano lui si toglie la djellaba che ha addosso, e resta con i soli pantaloni: poi si china su mia moglie, le appoggia la testa in mezzo alle gambe…e presumo che si metta a leccargliela: non è un’attività alla quale dedico mai molto tempo: per quello che ho sperimentato mia moglie non apprezza particolarmente la cosa: comunque lui prosegue per un bel pò, poi si alza,e si sfila i pantaloni: Franca è velocissima, prende dalla borsa i profilattici, ne scarta uno e glielo mette: finalmente saprà come ce l’ha grosso, penso, mentre lui le si stende sopra: Franca è schiacciata sotto quell’omone nero, allarga le gambe sollevando le ginocchia: lui le alza ancora le gambe, tenendole per le caviglie le divarica abbastanza da potersi infilare, vedo che lei allunga le mani: lo aiuta e lui, con un colpo secco entra, poi si mette in ginocchio, sempre tenendoglielo dentro: Franca muove il bacino, evitando a Ndjalo la fatica di andare dentro e fuori: è una sua manovra tipica quando io mi fermo per paura di venire, o quando si prende il cazzone di gomma da solo….lui le lascia le gambe fa passare le braccia sotto di loro e le afferra le tette con le mani: gliele impasta lentamente: bravo, ecco un’altra cosa che le piace molto, ma senza schiacciarle, mi raccomando!…..stanno così per un bel pò, l’amico non ha certo fretta, dopo un’eternità si sdraia di nuovo su di lei e vedo il suo culone imponente salire e scendere, salire e scendere, prima piano, poi sempre più velocemente: sento qualche verso provenire dalla bocca di Franca, lui continua con ritmo crescente, poi si blocca dentro di lei….beh, sarà anche che non va con una donna da un bel pò, comunque sarà stata questione di una decina di minuti: i due si separano, restano sdraiati, fa un caldo infernale nel cassone, ma sicuramente anche lì fuori, stando uno sull’altra non è certo fresco: Franca si alza, viene alla macchina, prende una bottiglia e mi bisbiglia:
“Ci vedi?” rispondo pianissimo:
“Sì, porcona” ma lo dico con una mezza risata
Mia moglie torna dal suo amante con una bottiglia d’acqua fresca per lui: si sdraia e mentre lui beve lei gli accarezza il torace, certo è un bel fusto l’amico, che vuota la bottiglietta e si sdraia: la manovra è esplicita: mia moglie non aspettava altro: si inginocchia di fianco a lui e inizia ad avvicinarsi con la bocca all’inguine, finchè non la vedo togliergli il profilattico e mettersi il cazzone in bocca: la sua testa va su e giù, lui le accarezza le tette che ballonzolano, poi con un mano le va in mezzo alle gambe: vedo che lei smette per un momento di fare su e giù, inarca un poco la schiena: è chiaro che lui sta entrando in tutti e due i buchi disponibili: il ritmo di Franca si fa più rapido…sempre più rapido, finchè lui non si alza a sedere, la fa smettere di spompinarlo e la fa sdraiare…a pancia in giù: Franca gli dice qualcosa, lui si ferma,prende un altro profilattico e se lo mette sul cazzone: ahi, ci siamo: se il cazzone nero non era sicuramente più grosso del giocattolo di gomma, non potevo sapere cosa Franca fosse in grado di ricevere di dietro senza sentire male….anche se a quello che mi risultava il suo culo doveva essere stato violato anche dai due ragazzi pochi giorni prima…
Vedo che Ndjalo manovra con le dita tra le chiappe di Franca, poi si alza un pochino, punta il cazzo tenendole le chiappe allargate e comincia a spingere….dal mio punto di vista Franca è di profilo, con lui dietro, alla mia sinistra, quindi riesco a vedere il suo tarello, di proporzioni assolutamente rispettabili, cominciare ad affondare…affondare , sempre lentamente, sempre di più: mentre un milione di cicale cantano nella calura estiva sento una specie di grugnito continuato venire dall’insieme dei due corpi….non riesco a capire se è Franca o se è Ndjalo che emettono quel suono….ma forse sono tutti e due insieme: il cazzo nero è sparito tra le chiappe bianche di mia moglie, l’uomo si alza, ne estrae un bel pò e poi le torna dentro…continua così lentamente con metodo per un numero di volte che mi sembra interminabile: ne approfitto per bere, il caldo nel cassone è bestiale, senza un filo d’aria….comincio a pensare che visto quanto sono presi potrei uscire…ma poi non saprei dove mettermi: niente da fare rinuncio anche perchè nuovamente l’omone sta cominciando ad accelerare il ritmo…hop,hop,hop si sente lo sciack sciack delle sue palle che sbattono contro la figa di Franca….accelera ancora mentre mia moglie emette un suono cupo, un ooh ooh continuo…”inculata per basso continuo”, la definirebbe un musicologo…ancora accelera, accelera e poi , di nuovo, di colpo si blocca: il bacino di Ndjalo aderisce perfettamente al culo di Franca, ma lui si tiene sollevato stando appoggiato alle braccia tese….poi finalmente si lascia cadere sull’asciugamano…Anche Franca giace immobile. passano almeno 5 minuti prima che i due si muovano: Franca viene nuovamente alla macchina, prende altre due bottigliette e intanto mi sibila “wow!”, io le rispondo nuovamente “porcona!”:mi accorgo solo allora che sono venuto: senza nemmeno toccarmelo: sì, lo so, è tipico del vero cuck, ma era la prima volta e lo spettacolo , caldo a parte, veramente notevole!

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