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Racconti Cuckold

Histoire d’F.

By 15 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Franca ci siamo sposati quando avevamo io 30 anni e lei 25, abitiamo a Milano e abbiamo due figli, di 18 e 16 anni: mia moglie è una donna assolutamente normale, non particolarmente sexy, nè tantomeno particolarmente attratta dal sesso: per anni ho dovuto insistere non poco perché si vestisse, almeno quando uscivamo, in modo appena un poco femminile: intendo con un vestito appena scollato o con scarpe con un bel tacco: ci riuscivo con una certa facilità solo quando eravamo in vacanza: allora andavamo in Sardegna, nel golfo dell’Asinara, dove prendevamo in affitto una delle tante villette bifamiliari lungo la costa: questo tipo di vacanza iniziò nel 1998, quando eravamo sposati ormai da 10 anni: finalmente Franca, forse perché lontana dal suo ambiente quotidiano, si lasciava trascinare ad un modesto gioco trasgressivo: fin dalla prima volta, dopo pochi giorni dal nostro arrivo, il suo abbigliamento era diventato più audace: i suoi costumi erano i più succinti della spiaggia, sandali con 10 cm di tacco avevano sostituito le scarpe basse che usava di solito, magliette scollate e gonnelline al limite della decenza costituivano il suo abbigliamento quando si andava a fare la spesa o quando alla sera andavamo in pizzeria: vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che Franca non è una specie di velina o comunque una che fa voltare la testa agli uomini per la strada, il suo pezzo forte, oltre ad un bel viso, è costituito da un bel seno, porta una quarta, per il resto non è “speciale”, ma a me l’idea che accettasse di vestirsi come di solito solo le ragazze più giovani, con fisico perfetto fanno, mi faceva impazzire, e in conseguenza di ciò, ero sempre molto eccitato, e la scopavo almeno una volta o due al giorno: in particolare la trovavo molto disponibile nel pomeriggio, dopo che eravamo risaliti dalla spiaggia: mentre i figli giocavano in giardino con i figli dei nostri padroni di casa, che abitavano sopra di noi, io e mia moglie vivevamo una seconda luna di miele…..
E proprio in quella prima vacanza riuscii a convincere Franca a farsi inculare per la prima volta: una prestazione che mi aveva negato per tutti gli anni del nostro matrimonio, favorita dalla comparsa del suo ciclo pochi giorno dopo il nostro arrivo: questo cambiamento nella sua disponibilità diede il via a tutta una serie di nuovi giochi tra di noi: una volta ottenuto il suo culo, non ci pensai su due volte e iniziai a sottoporla a doppie penetrazioni, con l’ausilio del classico cazzo di gomma: di solito io la penetravo dal culo, mentre il fallo di gomma, di notevoli proporzioni, se lo prendeva nella figa: è chiaro che non appena il gioco divenne abituale, io cominciai a ricamarci sopra, immaginandola, ad alta voce, alle prese con due uomini alla volta: riuscito a procurarmi un bel fallo in versione “black”, iniziai a rivolgerle complimenti del tipo “bene bella porcona, vedo che oggi a sfondarti la figa sarà uno di quei senegalesi da cui hai comprato un sacco di cazzate in spiaggia!”: e quando eravamo in spiaggia e i vù cumprà giravano con le loro mercanzie io li facevo sempre avvicinare, suggerendo a Franca di provarsi un paio d’occhiali o un pareo: una volta che il venditore si era allontanato, io tornavo alla carica, dicendole: “uomo fortunato quello, dopo pranzo verrà a darti una bella ripassata”
Ero perfino meravigliato dell’effetto su Franca di queste mie trovatine, e quando nel pomeriggio ero impegnato a pomparla nel culo,richiamandole alla mente il senegalese della spiaggia, mentre il cazzone di gomma le riempiva la figa, i suoi orgasmi erano sempre numerosi e violenti,talvolta accompagnati da frasi del tipo “Sìì, sfondatemi tutta, sono la vostra troia!”: ovviamente in queste condizioni facevo molta fatica a non venire in pochi secondi, e mi rendevo conto che spesso, quando io non ce la facevo più, mia moglie sarebbe invece andata avanti ancora un bel pò: un piccolo aiuto comunque lo riceveva proprio dal cazzone finto che, anche dopo che io mi ero scaricato, continuavo ad agitarle nella figa, ormai allargata all’inverosimile, e letteralmente sgocciolante.
Durante il mese di permanenza, facemmo amicizia con i proprietari delle villette che stavano intorno alla nostra, anche perché scendevamo in spiaggia e risalivamo più o meno negli stessi orari: erano 5 famiglie, di composizione simile alla nostra, padre, madre e bambini, magari con la presenza di qualche nonno o nonna: era comunque certo che a tutti i maschi delle famiglie l’abbigliamento di Franca sulla spiaggia piaceva, perché mentre leggevano il giornale o facevano le parole crociate io li vedevo allungare lo sguardo su mia moglie dietro agli occhiali da sole….
e dopo qualche giorno, anche quando uscivamo per andare in pizzeria, i vicini di casa (maschi) erano sempre appoggiati, con aria sorniona, ai cancelletti delle loro case, intenti a contemplare non si sa bene cosa….
Purtroppo i giorni delle vacanze passano molto in fretta, e quindi tornammo a Milano, dove però mia moglie non ricominciò subito a vestirsi, come dicevo io, “da suora”:qualche camicetta un pò aperta davanti, qualche gonna un pò corta e qualche tacco alto fecero la loro comparsa nel suo abbigliamento da lavoro: inoltre Franca, che dopo le due gravidanze si era un pò appesantita, cominciò ad andare in palestra, oltre che a fare qualche trattamento estetico anticellulite: un’altra piacevole sorpresa fu che continuò a regolare il pelo come quando indossava i suoi costumi da bagno striminziti, che richiedevano un lavoro di forbici e ceretta abbastanza regolare.
L’unico aspetto non entusiasmante fu il fatto che con la ripresa del lavoro la nostra attività sessuale si ridusse parecchio, ma comunque rimase sempre un pò più variata di quello che era stata un tempo.
Autunno e inverno non furono periodi di particolare baldoria erotica, anche se Franca introdusse nel suo abbigliamento capi intimi non più improntati esclusivamente alla praticità, ma che denotavano una certa cura dell’ aspetto seduttivo: ad un certo punto arrivò perfino ad indossare, al posto dei soliti collant, delle calze autoreggenti che le avevo regalato parecchio tempo prima….
Arrivammo così a primavera: prendemmo contatto con la solita agenzia per prenotare traghetto e villetta, ma pochi giorni prima della partenza mio padre morì improvvisamente: per non perdere la prenotazione decisi di mandare moglie e figli al mare da soli: io li avrei raggiunti di lì a qualche giorno.
Per qualche giorni fui molto occupato con tutte le procedure inerenti il funerale, finalmente il 3 agosto, una settimana dopo che Franca era partita, il Milano-Alghero delle 20.40 mi portò in Sardegna: confesso che nonostante la recente perdita, la mia mente era assai più occupata da pensieri erotici che altro….
Circa un’ora di volo, seguita da un’ora di auto (Franca era venuta a prendermi) ed eravamo a casa, dove ci aspettavano i bambini, sorvegliati da una delle ragazze di una villetta vicina: dopo i soliti convenevoli con i padroni di casa, e dopo aver messo a letto i ragazzi, mi ritrovai finalmente a letto con mia moglie: faccio prima a dire che cosa non facemmo: di sicuro dormimmo poco o nulla: alle due di notte ci dovemmo alzare per fare una doccia, dopo la quale ritornammo a letto dove ricominciai a esplorare a fondo Franca: quella settimana di forzata astinenza doveva essere pesata più a lei che a me.

Il fatto che fossimo tornati in ferie nello stesso posto aveva favorevolmente colpito i nostri padroni di casa e i nostri vicini, il fatto poi che Franca fosse stata mandata avanti da sola con i bambini mentre io ritardavo la mia partenza per i funerali di papà, equivaleva ad un’implicita ammissione che sapevo che una volta al mare mia moglie avrebbe potuto contare sull’aiuto di quanti già la conoscevano, e infatti Franca, quando ci sentivamo al telefono mi tranquillizzava ampiamente, dicendo che , avendola vista arrivare da sola, l’avevano subito aiutata a scaricare l’auto, che il figlio dei padroni di casa era andato con lei a fare la spesa, caricando dozzine di bottiglie, la stessa ragazza che aveva fatto da babysitter ai ragazzini quando mia moglie era venuta a prendermi ad Alghero si era offerta spontaneamente essendo già conosciuta a Giorgio e a Stefano che la ricordavano dall’anno prima: insomma eravamo praticamente diventati “della famiglia”.
E proprio il fatto che ci fosse la possibilità di affidare la prole a qualcuno di fiducia ci concesse ulteriori possibilità di “farci gli affari nostri” per così dire: non so se chi mi legge conosce la zona del golfo dell’Asinara, se si, saprà che essendo noi a Marina di Sorso, alle spalle della spiaggia, al di là della strada provinciale, si estende una grandissima pineta: tranne che a ferragosto la località è pressochè deserta, tuttalpiù frequentata da qualche coppietta, ma non durante il giorno, quando tutti si sistemano sulla spiaggia: un pomeriggio, quando Franca era “in quei giorni”, non potendo giocare come al solito, decidemmo di fare una passeggiata all’interno: girovagammo a lungo, il caldo era affievolito dall’ombra dei pini e da un leggero vento, e allontanandoci dal mare arrivammo in un punto bellissimo, con delle piccole dune di sabbia bianca: il silenzio rotto solo dal canto delle cicale, il profumo della resina….beh. cercate di mettervi nei panni di due che vivono tutto l’anno a Milano….insomma finimmo per sdraiarci a terra, su di un asciugamano, e dopo pochi minuti…stavamo scopando come ricci, alla faccia delle mestruazioni! Questo fatto avrebbe dovuto farmi capire che Franca era profondamente cambiata: quella dell’astinenza durante il ciclo era una regola ASSOLUTA, che MAI E POI MAI avrei immaginato di poter rompere, eppure in quel paradiso in terra anche lei aveva sentito la necessità di dare libero sfogo alla sua libido….quando tornammo a casa, io ero letteralmente frastornato: ero partito di casa perfino un pò seccato di non potermi dedicare alle solite “pratiche” del pomeriggio, e invece avevo avuto un “incontro ravvicinato” con la versione più scatenata di mia moglie….che mi aveva incoraggiato a scoparla con forza con un frasario che non avevo mai osato usare nemmeno io: “Sfondami la figa, cazzo! più forte più forte!” mi aveva gridato…facendomi venire pressoché all’istante: credo che se avessi avuto a portata di mano il cazzone di gomma se lo sarebbe preso dentro tutto, coglioni compresi!
Tornando a casa passammo dalle docce sulla spiaggia per cancellare i segni della nostra “intemperanza”, trovando i ragazzini in spiaggia con la loro babysitter, Stefania, che ce li restituì per raggiungerei suoi amici qualche decina di metri più in là.
Una volta tornati a casa, Franca si mise a cucinare, quindi cenammo, e dopo una doccia fresca mia moglie se ne andò a letto, mentre io restavo ancora un pò in giardino con i bambini: poi, dopo averli lavati e messi a letto, raggiunsi Franca in camera: mia moglie era sdraiata sul letto, indossava una T-shirt lunga senza maniche e le mutandine, per ovvi motivi….: appena mi fui sdraiato Franca allungò una mano nei mie calzoncini: la reazione non tardò, e lei, girata su un fianco, cominciò a strofinarsi col culo sulla punta del mio cazzo: non persi nemmeno tempo a prepararla per l’inculata, e mi resi subito conto che la troia si era già lubrificata il buchetto: ma scoprii anche che le mutandine non servivano a tenere un assorbente, bensì il cazzone di gomma: di fronte a tanta premeditazione non mi feci scrupoli: le ficcai il mio cazzetto nel culo e contemporaneamente inizia a stantuffarle la figa muovendo il cazzo finto, che con i suoi 22 centimetri di lunghezza e 5 di diametro la riempiva all’inverosimile.
Ripensando a come si era espressa durante “l’incontro ravvicinato” in pineta non mi trattenni dall’usare un linguaggio degno della situazione:”Forza porcona, muoviti mentre ti sfondiamo davanti e dietro!”
Franca non si fece certo intimidire, e mentre cercava di muovere il bacino, iniziò nuovamente a incoraggiami con un linguaggio che non le avevo mai sentito usare: “Sì cazzo, sono una troia, spaccami il culo mentre il negro mi sfonda la figa!” “dai pompatemi forte, voglio sentire i vostri cazzi che si toccano dentro!”
Io non sono mai stato famoso per la mia resistenza, e nonostante la scopata pomeridiana debbo confessare che venni ignominiosamente sì e no dopo cinque minuti di quel trattamento: il che non fece certo piacere alla “signora”, che si fece pompare per almeno altri dieci minuti dal cazzone che si era piantata dentro già da un bel pò….
Un’ulteriore doccia e il cambio di lenzuola conclusero l’intensa giornata di vacanza….ma il meglio sarebbe venuto qualche giorno dopo….

Oramai eravamo arrivati più o meno a metà della vacanza: praticamente tutti i giorni Franca si beccava, una o due volte, il mio cazzetto, e per quello non è che ci volesse ‘sta gran scopatrice, ma beccarsi due volte al giorno nella pur capace figona il cazzone nero imitazione di non so quale stella del porno americana…bisognava veramente essere di larghe vedute oltre che estremamente vogliosa: per quello che riguardava la capacità della figa di franca i due parti l’avevano abbastanza allargata, ma se anche i primissimi tempi mi risultava veramente difficile “sentirla” quando scopavamo, tanto che ero riuscito in due o tre occasioni anche a “fistarla”, dopo qualche anno la situazione era tornata quasi “normale”, e la sua capacità di dilatarsi- o, meglio, di lasciarsi dilatare- era strettamente legata all’intensità e alla durata dei suoi orgasmi.
Come dicevo, eravamo prossimi alla metà della vacanza, e i nostri amici, padroni di casa e vicini, ci avevano proposto di andare a Sassari a vedere la sfilata di Ferragosto, per poi andare in un ristorante dalle parti di Castelsardo per una cena a base di pesce.
Data la grande affluenza di locali e di turisti, il vero problema era trovare un posto dove lasciare le auto a Sassari, per poi riuscire ad allontanarsi in tempi brevi dalla città alla fine della sfilata: per riuscirci era inevitabile partire da Marina di Sorso nel primo pomeriggio, trovare un parcheggio entro le 17.00, assistere alla sfilata con le varie bande che accompagnano i Candareri, simboli delle antiche corporazioni, per poi andarsene intorno alle 19.30/20.00, per essere al ristorante al più tardi alle 21.00
Come si può facilmente intuire questo programma non lasciava il tempo per la solita “pennica” con ginnastica da camera, ma tutto sommato, dopo più di 10 giorni disesso sfrenato, una piccola interruzione della routine non mi sembrava un gran problema…..
partimmo dunque verso le 16.00 con quattro auto: Franca, che per l’occasione indossava una mini mozzafiato con canottiera scollata che sull’abbronzatura le stavano da urlo,oltre a sandali dorati con tacco da dieci, io e i bambini con la nostra, i nostri padroni di casa con la loro, e i vicini, sei persone in tutto, a loro volta con due auto: nella berlina di famiglia marito e moglie con i vecchi nonni, su un Suzukino i due figli poco più che ventenni, due ragazzi perennemente al mare, appassionati di windsurf e pesca subacquea che mi meravigliò un poco vedere tanto interessati alla sfilata tradizionale.
Quando arrivammo a Sassari trovammo parcheggio in vie diverse, intorno alla chiesa del Sacro Cuore, dopo di che ci avviammo a piedi verso il Corso: spostandoci qua e là per vedere le bande che erano già transitate finimmo per perderci di vista: io rimasi con i bambini e i nostri padroni casa, mentre Franca, pensai, era rimasta con i nostri vicini.
Dopo un paio d’ore ci incamminammo in direzione delle auto, dove c’eravamo dati appuntamento all’incirca alle 19.30…
Non vedendo mia moglie la chiamai sul cellulare: Franca mi rispose subito, ma disse che si era stancata di stare in piedi con i tacchi alti, e che era salita in macchina con i due ragazzi, e che data la minor velocità del Suzukino, si erano già avviati verso il ristorante: la cosa, ben lungi da sembrarmi strana, mi parve anzi ragionevole, dato che il tragitto non era brevissimo.
Ritrovati gli altri partecipanti alla cena ci avviammo verso Castelsardo, dove arrivammo dopo un’oretta: nel parcheggio il Suzukino verde faceva bella mostra di sè, mentre Franca e i due ragazzi ci aspettavano al bar: dopo pochi minuti eravamo tutti a tavola davanti a un favoloso antipasto di mare….
Dopo una lunga serie di portate, verso mezzanotte risalimmo in auto per rientrare a casa, dove, appena arrivati, Franca mi pregò di mettere a letto bambini perchè aveva assoluto bisogno di una doccia.
Messi a letto i ragazzi, entrai un momento nel bagno dove lei si stava lavando, perchè dovevo assolutamente svuotarmi la vescica… : sotto l’acqua della doccia Franca non sentì che entravo, e io rimasi un pò meravigliato di non vedere la sua sagoma in piedi nel box doccia: in effetti Franca era carponi sotto l’acqua che scorreva, e si muoveva ritmicamente, come se stesse strofinando qualcosa sul piatto doccia: pensai che stesse approfittando del fatto di essere sotto l’acqua per sciacquare il costume che aveva indossato in mattinata, feci quel che dovevo fare e me ne tornai fuori in giardino a fumare un sigarino….
Quando pochi minuti dopo Franca uscì dal bagno gridando “libero”, entrai a mia volta sotto la doccia, per poi raggiungere Franca a letto, dove, sinceramente non è che avessi troppa voglia di darmi da fare: era tardi, non avevamo fatto il solito pisolino, e tutto sommato, dopo tutto il sesso che avevamo fatto fino al giorno prima non mi sembrava indispensabile ripetere ulteriori exploit: Franca dormiva già, e senza mutandine, potevo vedere la sua figa perfettamente rasata….una volta tanto priva del “tappo” che ormai abitualmente si infilava praticamente tutte le sere: ma alla luce della lampada del mio comodino notai qualcos’altro: per terra c’era la minigonna bianca che aveva indossato al pomeriggio: era la prima volta che la metteva, ma era tutta macchiata da righe scure irregolari…mi sembrò strano perchè Franca ha sempre la massima cura dei suoi abiti, specie se nuovi: la raccolsi da terra: le macchie erano di resina, ma erano all’interno della gonna, come se fosse stata indossata a rovescio…la appoggiai sulla sedia e mi addormentai subito.

E arriviamo al 16 agosto: io, abitudinario da sempre, mi sveglio alle 7.00 come al solito: cafferino, sigarino, poi in bagno: alle 7.30 sono già fuori, per andare a comprare il giornale in un negozietto a poche centinaia di metri da casa: inutile prendere l’auto: mi hanno insegnato una scorciatoia che passa tra i muretti dei villini e con qualche giro ti porta alla provinciale: unico rumore le auto che passano sulla strada: mentre sto passando dietro la casa dei signori R. sento qualcuno che dice “Miii, che troia la continentale ieri sera!” e un altro che gli risponde: “Ma veramente, non le bastava mai, se non ci fossi stato anche tu me lo distruggeva!” AZZ…! sono Giovanni e Salvatore, per intenderci i due ragazzi del Suzukino: e la “continentale” chi poteva essere… Franca? Era ovvio, parlavano di “ieri sera”, ma ieri sera quando…? Mi fermo ad ascoltare:
“Ha detto che si potrebbe rifarlo, ma che si deve liberare del marito: dobbiamo trovare una scusa per farlo andare da qualche parte….che stia via almeno un paio d’ore…”
“Già, ma quello non pesca, non surfa, se ne sta sotto l’ombrellone a leggere e basta… dove lo mandiamo?….ma da qualche parte lo dobbiamo mandare perchè io a quella la voglio sfondare per bene… dobbiamo fare in modo di levarcelo dai coglioni per un bel pezzo…..”
“beh, adesso mi faccio la doccia, poi ci pensiamo”: uno dei due si alza e io resto lì….mi gira un pò la testa, ma…. MI E’ VENUTO DURO! Porca puttana, sento parlare in quel modo di mia moglie, capisco al di là di ogni ragionevole dubbio che quei due l’hanno scopata e che lei vuole farsi scopare ancora e mi viene duro!? ma che razza di cornuto sono? Il cornuto contento? Eppure mentre giro intorno alla loro casa sto pensando solo ad una cosa: con che scusa mi levo di torno?
Intanto arrivo sulla provinciale: e mi rendo conto di essere un fesso: il 16 agosto i giornali non escono! Torno indietro, ma passo da un’altra parte, davanti a casa R., dove è parcheggiato il Suzukino verde: ieri pomeriggio, prima di andare a Sassari i ragazzi l’avevano lavato, pareva nuovo, ma vedo adesso che è impolveratissimo, tutto sporco di sabbia…bianca, come in pineta…la resina sulla gonna….all’interno della gonna…perchè la grandissima troia non se l’era tolta, ma l’aveva solo alzata, poi si era appoggiata ad un albero, scopata all’impiedi, hai capito, coi due ragazzi….la loro età, 18 e 20,la somma dà più o meno l’età di Franca….che ha scoperto la carne fresca…: parliamoci chiaro, io ne faccio una, magari dopo un pò un’altra…ma poi mi servono 12 ore per ricaricarmi: due ragazzotti ti scopano a ripetizione: se si alternano in un’ora ti scopano 5 o 6 volte ….per uno…..ecco cosa ci voleva per quella ninfomane scatenata: altro che il mio cazzetto nel culo e quello di gomma nella figa: due cazzi di carne da prendersi magari anche insieme…no, su quello ho qualche dubbio: in pineta, con due alle prime armi i numeri d’alta acrobazia non li fai…specie se vai di fretta….però, con calma, nel letto di casa o su un bel materassino in pineta….
Vogliono che mi levi dalle palle? Pronti: “sento un rumorino all’avantreno, porto la macchina in Toyota ,a Sassari: starò via come minimo 3 ore….sì, se faccio tardi o se me la tengono lì ti telefono e mi mandi qualcuno a prendermi….”
Bene, domani si replica….ma prima me la ripasso ancora io: oggi pomeriggio e stasera la sfondo, la troia, e poi le dico che domattina salgo in città: “vieni anche tu o vai in spiaggia?”…chissà cosa sceglie…..
Rientro a casa, sono le appena le otto, qualcuno comincia ad entrare in movimento…io prendo la macchina , vado a fare gasolio alla Shell e poi torno: dico subito a mia moglie che si sente un rumorino all’avantreno (per quel che ci capisce…) e che domattina voglio andare alla Toyota a Sassari: le butto lì: “se vuoi vieni con me e ti fai un giretto per la città…” “mah, sì magari…ma farà un caldo tremendo, no, guarda me ne vado in spiaggia coi bambini, anche perchè se poi resti là perchè devono riparartela io mi trovo a dover girare tutto il giorno….” la risposta era ovvia, ma anche ragionevole: la concessionaria è nella zona industriale, i negozi sono in centro…nessuno sarebbe così scemo da farsi portare il 17 agosto al centro di Sassari col rischio di starci tutto il giorno….
Bene, adesso l’esca è gettata, mi restano due cose da fare: trombarmi la signora perchè non possa dire che si fa sbattere perchè la trascuro, e stabilire come impiegare le tre ore di assenza “promesse”: è ovvio che stavolta voglio prove di prima mano, niente chiazze strane, racconti origliati etc etc: decido che la cosa più semplice è portare l’auto ad un parcheggio affollato verso Platamona, tornare indietro con la bicicletta che la casa ha in dotazione e.. …nascondersi da qualche parte: e qui sta il problema: le villette sono tutte vicine, tra un giardino e l’altro ci sono dei passaggi strettissimi, dove però qualcuno transita sempre: userò il trucco dell’uomo invisibile: no, non sto scherzando, è la cosa più semplice del mondo: pantaloni strappati, ciabatte consumate, una canottiera e un cappello di paglia…e una scopa: il servizio di pulizia ha in giro per le strade una pattuglia di uomini di mezza età che si trascina stancamente, scopando cicche di sigaretta e cartine del gelato dalle strade del “villaggetto”: uomini senza volto, oggi di qui, domani di là: nessuno li conosce, nessuno ci parla, nessuno li VEDE…invisibili, appunto: devo solo comparire da dietro un muretto, scopare un pò per terra, poi sparire dietro un altro muretto, ogni tanto vedere cosa succede intorno a casa: bene, mi procuro il necessario al travestimento, lo nascondo nel cassone del pick up e ci siamo….
pomeriggio e sera: mi scopo la moglie con in mente le scene della sua totale depravazione: a pecorina sul letto mentre Giovanni e Salvatore la pompano in tutti modi, alternandosi dentro di lei…: mentre glielo metto nel culo, le sbatto nella figa il cazzone di gomma: servizio completo, con colonna sonora degna dell’occasione: “dai fatti sfondare per bene! Quando torniamo a casa ce l’avrai due centimetri più larga e cinque più fonda, dai che una volta ti faccio scopare dal senegalese della spiaggia….”
E la troia mica si scandalizza: “Sìì, sìì, fammi sfondare dal negro, lo voglio prendere tutto fino in fondo….voglio farmi sfondare e poi quando torno te la faccio sentire…e tu ti ci perdi da tanto sarò larga!”
Quando, verso le undici, ci lasciammo cadere sul letto, io avevo dato fondo a tutte le mie energie: mi faceva perfino male l’uccello da tanto l’avevo spinto dentro e fuori , ma non riuscivo a dormire: tirai mattina in un fastidioso dormiveglia, col cazzo che mi si induriva dolorosamente e ogni volta guardavo l’ora ed era sempre troppo presto…finalmente le sette: mi alzo, caffè, sigarino, bagno….alle 7.30 accendo il motore e vado….verso Sassari: subito dopo il Silis, al primo “pettine” giro a destra, vado fino in fondo alla strada, giro la macchina, prendo la bici, mi travesto e via verso casa….meno di mezz’ora e sono nuovamente al punto di partenza: comincio a gironzolare con la scopa in mano: finalmente , alle nove arriva Stefania, entra in casa, dove mia moglie l’aspetta: i bambini sono ancora a letto…mia moglie esce di casa, va verso la villetta dei signori R.: cazzo, la troia fa il servizio a domicilio…ma in casa chi ci sarà? I genitori dei ragazzi sono ancora a letto a quell’ora: la loro auto è in giardino: sento il rumore di un motore: il Suzukino verde si avvia, Franca sale e si siede di dietro, salgono i due ragazzi e vanno…porca puttana, sta a vedere che mi fregano..beh ma dove va una alle nove della mattina in auto con due che se la sono già trombata due giorni prima? Mica stanno andando a fare la spesa: prendo la bici, raggiungo la provinciale e pedalo verso l’incrocio: vedo la gippina che va verso Platamona: tento l’inseguimento…pensa se girano dove c’è parcheggiata la mia…no, non c’è pericolo, dopo il Silis svoltano a sinistra: c’è un viottolo, che gira dietro alla pineta, lo conosco: ci sono stato -sempre a scopare- l’anno scorso: quindi so come fare a beccarli: nel silenzio totale della pineta, sento il rumore del motore del Suzukino che si imballa, sale la dunetta, poi scende dall’altra parte…poi si spegne: perfetto sono arrivati: lascio la bici, troppo faticosa da portare sulla sabbia, e procedo a piedi: arrivo praticamente nel posto dove eravamo stati l’anno prima: vedo il tettuccio dell’auto, mi sdraio e avanzo strisciando sulla sabbia: ogni tanto sento le loro voci…arrivo su una specie di duna, un paio di metri di altezza: saranno a 50 metri da me: hanno messo giù un paio di asciugamani, e si stanno già dando da fare: Franca è sdraiata a gambe larghe, uno dei due la sta scopando,l’altro cerca di metterglielo in bocca: il quadro è del più banale dei film porno, ma si sa: per certe cose ci vuole gente esperta…e questi sono dei pivelli, dalla loro hanno solo l’età…e la capacità di ripetere la prestazione quasi all’infinito….sono le nove e mezzo, io dovrei tornare verso le undici…di tempo ne hanno…vediamo , magari chiamo mia moglie e le dico che arrivo più tardi…o magari più presto: eheheheh le guasto la festa…no, voglio vedere cos’è in grado di reggere ‘sta troia!
Il ragazzo che si sta dando da fare tra le gambe di mia moglie – no. Dico -DI MIA MOGLIE! – accelera il ritmo, inarca la schiena …si ferma…è chiaro che è venuto: resta qualche secondo fermo dentro di lei, poi si alza e lascia il posto al fratello…roba da pazzi, mia moglie, la madre di miei (ma saranno miei?! ma sì dai , mi assomigliano talmente…) figli che si prende cazzi a ripetizione….il secondo ragazzo inizia a pistonare, è la ripetizione del primo tempo su e giù , su e giù, mentre il primo cerca di farselo succhiare, ma è un casino: voglio vedere quanto ci mettono a capire che la posizione ideale per certe cose è a pecora….infatti si fermano, fanno mettere Franca in ginocchio, uno la pompa da dietro (a quando il culo?), l’altro si mette in ginocchio davanti e si fa spompinare…immagino, non ho un binocolo ma non ci vuole poi molto ad immaginare l’attività in corso…ecco che anche il secondo viene: dico, profilattici niente vero? Il sesso sicuro bla bla bla….ma mi sa che lì a rischiare sono più loro che Franca….si fermano, Franca va alla macchina, beve un pò d’acqua, si pulisce in mezzo alle gambe…una donna nuda, in piedi che si pulisce la figa è la cosa più oscena che so immaginare … comunque torna sull’asciugamano, si sdraia…decido che la chiamo: le darò altro tempo!
Prima che le zompino nuovamente addosso il telefono suona: va alla macchina, prende la borsa: “Pronto” …altro che pronto, “pronta all’uso” devi dire, TROIA!!!!!! “Ciao, sono a Sassari, ci vorrà un pò perchè la devono mettere sul ponte (potrebbero mettere anche te, sul ponte…maiala!) ma sono tutti occupati: vabbè penso che arriverò verso mezzogiorno…” si, mi sembra un bell’orario: con altre due ore i suoi angioletti torneranno a casa spompati, ma lei camminerà a gambe larghe per una settimana: beh, vediamo come procede la cosa….: parlano tra di loro, uno guarda l’orologio: sei preoccupato, amico?
La troia ti sta dicendo che potete giocare ancora per due ore e tu ti senti male? gioventù della Nutella….io, ai miei tempi…mi facevo tre seghe al giorno, ecco la verità….Franca si siede, sempre nuda, beve ancora, ormai fa un bel caldo, il sole è un pò girato, sono al sole, si spostano sotto dei ginepri…mi devo spostare anch’io se voglio vedere ancora: faccio un mezzo aggiramento, ma sono in una conca protetta,tra sabbia e ginepri vedo appena la schiena scura di uno dei due….si muove, cerca la posizione….mah, chissà che stanno facendo….mi avvicino: se non vedo io non mi vedono nemmeno loro, devo essere ad una ventina di metri ..mmmm okkio, se uno deve pisciare e viene di qua mi becca…dovevo portarmi un telo mimetico…ehehehe, sì, e un Kalashnikov….dunque sento a spizzichi e bocconi, la troia sta dicendo “si dai spingi adesso, così, così…..ahh ahh, mmm come ce l’hai grosso, altro che quello di mio marito, si dai così, forte….poi si mette a boffonchiare…l’altro gliel’avrà messo in bocca, mi sa che si sta facendo fare il culo….carina l’idea di complimentarsi sminuendomi, per carità non sono John Holmes….ma la frase sicuramente “gonfierà d’orgoglio” il giovanotto…..che sta dicendo qualcosa, ma è girato rispetto a dove sto io, e poi usa il dialetto stretto…e chi lo capisce quello: comunque di sicuro non si sta complimentando con mia moglie per come dispone bene i fiori secchi in casa: l’altro dev’essere sdraiato con la bocca di Franca che lo spompina, immagino, visto che non lo vedo nemmeno e lei non parla più…la cosa va avanti così per un bel pò, ancora si scambiano, ma Franca va a prendere qualcosa nella macchina: la sua borsa: avrà tovagliolini per pulire il cazzo che si è appena presa nel culo, a scanso di equivoci se poi lo deve succhiare….. Erano ormai le undici, il terzetto di allegri fornicatori era ancora più o meno in attività: intravedevo un certo movimento, e ogni tanto sentivo qualche frase smozzicata: il vero problema è che i tre ogni volta che avevano sete bevevano, io non avevo nemmeno una goccia d’acqua e il caldo stava diventando fastidioso: tra l’altro per raggiungere la macchina dovevo fare un pezzetto a piedi e uno in bici, per carità sarà stato un km al massimo, ma nella sabbia, col caldo e senza aver bevuto nulla dalle 7.30…era chiaro che dovevo filarmela prima di loro: raggiunsi la macchina e me ne andai al super di Sorso, dove mi presi due aranciate fredde e me le ingollai a tutto spiano, dopo di che ritornai a casa: passando dalla viuzza che immetteva nella pineta notai le tracce di un auto che uscivano dallo sterrato….. a casa non c’era nessuno, quindi andai in spiaggia, dove Franca stava controllando i ragazzini che erano in acqua: le spiegai che la macchina era ok e mi sdraiai sotto l’ombrellone, osservandola di sottecchi, come se pensassi che guardandola si potesse capire come aveva impiegato le ultime tre orette: il punto debole della sua manovra era l’aver dovuto chiedere a Simona di guardare i bambini mentre lei si assentava…chissà dove le aveva detto che doveva andare…comunque ero assolutamente convinto che i due ragazzi non sarebbero stati capaci di mantenere il segreto sui loro rapporti con la “continentale”, per cui di lì a poco sarebbe venuto fuori qualche spiacevole pettegolezzo…
Verso le due del pomeriggio rientrammo come al solito a casa, pranzo leggero e poi …LETTO! E qui la volevo, la troia! Come minimo i due se l’erano scopata – inculata – un paio di volte per uno in ciascun buco…ed ero ancora ottimista, per non parlare dei servizietti di bocca per rianimare i soldatini….se la signora accettava di farsi scopare ancora anche da me, voleva dire che c’e l’aveva foderata in Kevlar!
Io, che durante il numero a tre mi ero segato due volte, avevo ancora un minimo di voglia, più che altro per la curiosità di sentire se era “diversa” o se si tirava indietro davanti alle mie proposte…cosa che sarebbe stata estremamente rivelatrice…e che quindi avrebbe dovuto, secondo me, evitare ad ogni costo, anche tenendo conto del fatto che Franca mi pensava totalmente ignaro delle sua attività extraconiugali: ad ogni buon conto dopo una breve pennica inizia a manovrare come al solito: qualche carezza alle tettone, poi un pò di sditalinatura del clitoride, poi visto che un pò si era bagnata, due dita dentro la figa e il pollice nel culo…ecco, quello era bello largo e cedevole…come se fosse stato allargato di fresco: ma mia moglie non si tradì: non un lamento, anzi: “dai, mettimelo dentro….”disse con un tono da gattina innocente “ma fai piano, sennò mi sfondi…”in effetti mi era venuto duro da matti: per forza, mentre la palpavo mi rivedevo le scene della mattinata in pineta….. cominciai a pompare sempre più a fondo: “mi sembri già bella sfondata, queste vacanze ti fanno proprio bene….vedrai come sarai larga ora che torniamo a casa…”
“Sììì, larga e sfondata… e non mi sono nemmeno presa il senegalese….ma magari facciamo ancora in tempo….passa tutti i giorni…..”
Questa trovata fu devastante: avrei voluto ribattere con qualcosa del tipo ” sì, dai, la prossima volta che passa gli dici che in cambio di qualche carabattola che ha lì da un pezzo e che non riesce a vendere, andresti con lui in pineta” ma il suo riferimento al negro era stato troppo: dissi solo “sì, dai, la prossima………”: porca puttana! Mi aveva fatto venire, alla faccia delle seghe del mattino, ‘sta porcona mi pilotava come un radiomodello: schiacciava il bottone e io” bahm! ” , basta, venuto, finito!

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