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Racconti Cuckold

I Posteggiatori

By 31 Dicembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

I POSTEGGIATORI

Lo specchio a figura intera rimanda ad Ilaria la perfetta immagine di una dolce seduttrice, elegante e curata. Il vestititno nero è attillato quanto basta per evidenziare le curve del suo corpo armonioso da ballerina: lascia scoperte braccia e spalle, la scollatura è audace ma non volgare e valorizza il seno voluttuoso e morbido, e la sua schiena abboranzata è completamente nuda, pronta per attirare gli sguardi voglisi e ammirati. Il vestitino non arriva alle ginocchia, lasciando intravedere le gambe toniche e snelle. Ai piedi, un paio di sandali col tacco spingono in su il suo sederino, sodo come una mela. Completa il tutto un filo di trucco, sapientemente disposto a farle risplendere gli occhi scuri. Perfetto. Nicola, il suo ragazzo, sarà completamente stregato dalla sua bellezza e dal suo abbigliamento seducente. Ilaria ha in programma di stuzzicarlo per tutta la cena, poi farsi pregare e supplicare un bel po’, e solo alla fine far vedere a Nicola cosa vuol dire festeggiare davvero un anniversario. Le sta venendo una tale voglia… Lo sfiancherà, il suo ragazzo.

Ha organizzato praticamente tutto lei, quel babbeo di Nicola è talmente impegnato con il suo Fantastico Nuovo Lavoro da non avere praticamente tempo per niente altro. Ilaria ha scelto un ristorantino intimo con specialità di pesce, proprio sul mare, in una zona elegante della riviera. Ha pulito la casa alla perfezione, controllato la scorta di preservativi, sistemato il letto con lenzuola fresche di bucato e piazzato un sacco di candele profumate in punti strategici della camera. Poi una lunga doccia rilassante e infine si è messa in tiro, “vestita per uccidere”.

Ilaria si guarda allo specchio, bellissima e provocante. Cavoli, si eccita da sola… Consulta l’orologio, tormentata dall’astinenza da sesso, inizia a maturare una mezza idea di madare a quel paese cena e tutto quanto, acchiappare Nicola appena arriva, trascinarlo fuori dall’auto e passare tutta la sera a “festeggiare”. Arrivano le sette e mezza. Niente Nicola e niente messaggi.
Passano i minuti: niente. Dentro Ilaria, la rabbia scaccia, per il momento, il desiderio.
Alle otto suona il campanello. Una fottuta mezz’ora di ritardo.
‘Scusa amore mio, ho dovuto lavorare un po’ più a lungo del previsto… Buon anniversario!’
Buon anniversario un cazzo, pensa Ilaria, non risponde nemmeno e riappende il citofono. Il suo stramaledetto Fantastico Lavoro Nuovo, esiste solo quello, persino la sera del loro secondo anniversario.
Potrebbe aspettare a scendere, anche se è già pronta, per farlo cuocere a fuoco lento nel suo senso di colpa. Ma poi rischierebbero di fare tardi e se saltasse la prenotazione, addio cenetta romantica. Ilaria sospira e scende dal suo ragazzo.

Nicola, quando la vede avvicinarsi all’auto, ha un attimo di smarrimento. Non ha mai visto Ilaria così splendida e così conturbante. Lei apre e si siede di fianco a lui, che la ammira incantato.
‘Allora? – chiede sorniona Ilaria, perfettamente consapevole dell’effetto che ha fatto sul suo ragazzo – Andiamo, che già hai fatto abbastanza tardi…’
Nicola si riscuote. ‘Sì, sì certo, andiamo… – Nicola avvia l’auto, emozionatissimo – Sei… Sei splendida stasera!’
Ilaria sorride. Il piano sta procedendo alla perfezione.

Arrivano al ristorante con pochi minuti di ritardo. La zona è piuttosto chic e il locale ha un piccolo parcheggio riservato. In auto Ilaria ha provocato un po’ il suo ragazzo, sbaciucchiandolo e mettendo in mostra le cosce, il risultato è che quando scendono Nicola è imbarazzato da una crescente erezione. L’auto è ferma all’ingresso del parcheggio, un giovanottone con i capelli a spazzola e il giubbotto catarinfrangente prende le chiavi e consegna un tagliando a Nicola. Ilaria dedica uno sguardo al posteggiatore: è davvero un ragazzo massiccio, bassotto di statura, ma è tarchiato e muscolosissimo. Ha un paio di jeans da due soldi e una canottiera, intrisa di sudore per la serata afosa. Sorride, con la sua facciona larga, e pronuncia un ‘Buona serata’ con un forte accento dell’est. Probabilmente rumeno, o croato, o albanese, o giù di lì. I suoi occhi chiari divorano lo splendido corpo di Ilaria.
‘Scusa, amico! – lo apostrofa Nicola in malo modo – Hai qualche problema? Che cos’hai tanto da guardare?’
Il ragazzo tarchiato lo fissa e serra le labbra. Ilaria ha l’impressione che sia incazzato nero e per un istante teme che prenda a pugni il suo ragazzo, ma per fortuna sembra riuscire a trattenersi.
‘Scusa signore, no nessun problema. Tranquillo. – il rumeno sorride forzatamente – Scusa. Buona serata’.
Fa uno strano contrasto Nicola, tutto vestito fighetto, ma mingherlino, che maltratta il ragazzotto tarchiato, malvestito e sudato, ma con due spalle che potrebbero sfondare un muro di mattoni.

Nicola però vuole godersi il suo momento di trionfo e insiste. ‘Non dovresti andare a parcheggiare la mia macchina invece di stare lì a fissare? Maleducato! Lavativo! Tornatene al tuo paese di merda!’
Il ragazzo tarchiato lo fissa socchiudendo gli occhi, minaccioso.
‘Io non posteggio macchine. – anche il posteggiatore ha un tono arrogante, adesso – Daniel fa posteggio, io prendo le chiavi, do biglietto del parcheggio. Ma lei è molto razzista!’
Nicola sta per replicare e chissà come andrebbe a finire la storia, quando per fortuna interviene un secondo posteggiatore, più alto e meno poderoso, ma anche lui decisamente piazzato.
‘Cosa succede, Martin? Non essere scortese con clienti. – il nuovo arrivato avrà più o meno vent’anni, qualcuno in più del tarchiato, ma parla con più autorevolezza – Qualche problema?’
Nicola non sa bene cosa rispondere, quando viene salvato in corner dal cellulare che suona. ‘Albanesi di merda…’ mugugna, allontanandosi. Ilaria, che è rimasta preoccupata e col fiato sospeso per un bel pezzo, si rilassa e lo sospinge verso il locale.
Anche Daniel, il nuovo arrivato, rimira la splendida ragazza. Lui ha un paio di bermuda impolverati e una maglietta logora. ‘Complimenti signorina! – dice, sorridendo – Lei ha un vestito molto bello’. Quando Ilaria si gira, i due sono messi quasi in posa, tirando i muscoli, per farsi guardare. Lei li guarda, colpita per un momento dalla loro prestanza fisica, poi si affretta verso il ristorante.
Nicola è ancora al telefono. Il Fantastico Nuovo Lavoro… Che rottura!

Dentro, a tavola, Ilaria e Nicola si rilassano davanti a una bottiglia di ottimo pinot grigio e qualche antipasto di pesce. L’incidente dei posteggiatori è subito dimenticato. Ilaria sorride languidamente, chiacchierando con il suo ragazzo, e gli carezza le caviglie con i piedi. Lo stuzzica e lo provoca, vuole farlo impazzire prima di concederglisi. Sente la voglia farsi sempre più insinuante e intensa: forse non lo lascerà implorare poi così a lungo…
Mentre sta imboccando Nicola con un boccone di mazzancolla, il cellulare vibra di nuovo.
‘Scusa tesoro… Ma è il lavoro… ‘ E figurarsi.
Ilaria si ributta indietro sulla sedia, imbronciata. Come si fa a passare un anniversario così? Lo chiamano ogni dieci minuti, ma che cazzo! Sorseggia il vino freddissimo e finisce il suo antipasto. Nicola parla, prende appunti, parla, parla, prende appunti, parla, parla. Ilaria sbuffa e guarda dalla finestra. Il mare di notte, illuminato da mille riflessi. E il parcheggio, con i due rumeni, o albanesi, o chissà che altro. Se ne stanno lì a guardare le ragazze che passano. Devono avere una voglia repressa da farli impazzire, pensa. In questa zona “in” della riviera, possono essere in forma e muscolosi quanto vogliono, ma con quei vestiti da barboni e senza un euro, non possono sperare di imbroccare niente di niente. Probabilmente le tipe non li guardano nemmeno.

Aspetta e aspetta, finalmente Nicola interrompe la chiamata e spazzola il suo antipasto in tutta fretta, guardando la sua ragazza con aria coplevole. Un elegante cameriera fa sparire i piattini in perfetto silenzio.
‘Scusa amore mio, ma…’ azzarda Nicola. Ilaria sbuffa.
‘Cavolo Nicola – lo redarguisce, fra il dispiaciuto e l’arrabbiato – è il nostro anniversario. Non potresti spegnere? Almeno per stasera?’
‘Si tratta di una cosa molto importante, se richiamano…’ Nicola si rende conto di aver sbagliato quando vede lo sguardo della sua ragazza farsi di ghiaccio alla parola “richiamano”. Si zittisce e versa un altro po’ di vino, sperando che la tensione si stemperi.
Ilaria poco a poco si scioglie. E’ ancora incazzata, ma ha troppa voglia per serbare rancore. Davanti a uno spettacolare branzino, freschissimo e saporito, ricomincia a fare piedino a Nicola e sorriderlgi maliziosamente. Lui, con evidente sollievo, la coccola e risponde con battutine allusive. Le carezza la schiena nuda, la bacia. La situazione si sta scaldando di nuovo e Ilaria si sente in fiamme, si sorprende a chiedersi se i bagni del ristorante siano abbastanza comodi per loro due. Non sa se riuscirà a resistere fino al rientro a casa. Poi, come una secchiata d’acqua gelata, arriva il diabolico trillo del cellulare. Nicola si getta a rispondere e Ilaria sbotta un ‘E che cazzo!’ pieno di risentimento per l’ennesima interruzione. Aspetta qualche istante, sperando che il suo ragazzo tagli corto e ritorni a dedicarsi a lei. Gli istanti diventano minuti, mentre Ilaria è sempre più furiosa. Alla fine scatta in piedi, lancia uno sguardo di fuoco a Nicola, che impegnato com’è nemmeno lo nota, e si dirige schiumando verso l’uscita. Una boccata d’aria di mare le farà bene.

Fuori, sul retro del ristorante, è tutto tranquillo. I rumori della cittadina, la gente, le auto, la musica, arrivano lontani e ovattati. Ilaria guarda il mare, pensando che il suo anniversario perfettamente pianificato si sta rivelando un amaro fallimento. Ma come fa Nicola a essere così cretino? Come fa a non accorgersi di quanto lei sia eccitata, fin da prima di salire in auto? Avrebbe dovuto ficcarle le mani sotto la gonna appena si era seduta. Avrebbe dovuto infilarle la lingua in bocca e farsela lì sul sedile. Rabbrividisce di voglia a quella fantasia. Passi sulla ghiaia la distolgono dai pensieri sconci. Sono i due rumeni (o albanesi? o altro?) del parcheggio, l’alto e massiccio Daniel e il tarchiato e muscolosissimo Martin. I loro occhi acquosi non si staccano un momento da lei: dalle sue splendide gambe, mezze scoperte, dalla schiena nuda e abbronzata, dalla scollatura più che invitante.
‘Signorina, hai delle tette molto belle!’ esclama Martin, fissandola. Daniel ridacchia, divertito dalla volgarità dell’amico. Lei li guarda di rimando, offesa. Sta per replicare, quando il ragazzotto la interrompe, avvicinandosi di un passo.
‘Hai delle tette molto grosse e molto belle!’ aggiunge, praticamente sbavandole addosso. Anche l’altro vuole dire la sua: ‘Hai un gran bel culo, signorina!’
Ilaria scatta in piedi, offesa. ‘Ma la finite?!? Cafoni! Lasciatemi in pace!’

‘Non andare via, bella signorina! – implora quasi Daniel, con un sorriso storto – Hai un culo molto bello, possiamo guardare?’ Si avvicina allungandosi verso la gonna di Ilaria, che reagisce prontamente colpendo la sua mano con uno schiaffo.
‘Tieni a posto quelle mani!’ ordina seccamente la ragazza. Quei buzzurri la stanno stufando, se si azzardano ad infastidirla ancora intende dirlo ai proprietari. Però deve ammettere che le loro attenzioni, dopo essere stata surclassata dal Fantastico Lavoro Nuovo del suo ragazzo, le stanno rinfocolando la voglia.
‘Dai signorina, facci guardare le tue belle gambe! Scommetto che lì sotto sei bella depilata!’ insiste Daniel, lustrandosi gli occhi sulle cosce abbronzate di Ilaria, che arrossisce.
‘Signorina… – borbotta Martin, che pare essere molto più arrapato del suo amichetto – Dai, facci vedere il culo! Tirati su la gonna!’
‘Giusto! Facci vedere il culo! – insiste Daniel – Sei una bella figa e ti vogliamo guardare!’
I due si fanno più vicini. Ilaria rabbrividisce e comincia a preoccuparsi. Solo a preoccuparsi? Quei due corpi forti e muscolosi, sudati e impolverati, spingono la sua fantasia a fare capolino da luoghi impensabili fino a un attimo fa…
‘Facci vedere le tette, bella figa italiana! – aggiunge Martin – Faccele toccare!’

Ilaria sente l’odore dei loro corpi sudati e decide che i due si sono avvicinati anche troppo. Si gira e fa per allontanarsi, ma Daniel la ferma tenendole le spalle. Martin le si piazza di fronte e le poggia le manacce sulle cosce, carezzando la sua pelle liscia e abbronzata. Ilaria prende fiato per ulrare, chiamare aiuto e forse gemere di piacere a quelle carezze vogliose, ma Martin le chiude la bocca con un bacio eccitato, esplorandola con la lingua. Le mani di Daniel scivolano giù, sulla schiena di Ilaria lasciata scoperta dal vestito, si infilano sotto la stoffa leggera per raggiungere i seni.
‘Mmmmmpphh!’ esclama la ragazza, la bocca ancora incolllata a quella di Martin, sentendo quelle mani sudaticce carezzarle le tette. Cerca di divincolarsi, ma la presa dei due ragazzi è terribilmente salda. Ora è in mano loro e non intendono affatto lasciarla andare. Non prima di aver soddisfatto la voglia accumulata in mesi e mesi passati a guardare le splendide ragazze in vacanza in quesl posto elegante, guardare e non toccare.

Le mani di Martin risalgono lungo le sue cosce, sollevandole la gonnellina e raggiungendo il culetto, dove si soffermano a palpare di gusto tutto quel ben di dio. Ilaria si agita, cerca di spingere via i due molestatori, mentre Martin continua a baciarla con passione, sente la lingua di Daniel che le scorre sulla nuca, mandandole un brivido inarrestabile lungo la schiena. Poi le labbra fameliche del ragazzo si chiudono sul suo collo, baciando e mordicchiando quella pelle serica e abbronzata. Ilaria sente le ginocchia tremare. Le mani di Daniel stringono e manipolano le sue tette, le dita del ragazzo stuzzicano i suoi capezzoli, che con sorpresa e vergogna sente turgidi e sensibilissimi. Quelle di Martin invece le palpano il sedere, massaggiando le sue natiche sode, insinuandosi nel solco e tirando il tanga, infilandolo profondamente fra le grandi labbra.
‘Mmmmpphh…’ Ilaria cerca di scollarsi dal bacio, incerta se il suo mugolio è di paura e disgusto o di piacere. Quei due ragazzi sono divorati dal desiderio: riesce a sentirlo, come un odore selvatico e bollente. Riesce a liberarsi dalla bocca di Martin, senza fiato mentre Daniel dietro di lei le sta leccando un orecchio facendola rabbrividire di nuovo.
Basta così, sta per esclamare, ma i due la rigirano e si trova l’altro ragazzo, con le mani sulle sue tette, che preme le labbra sulle sue e le infila la lingua in bocca. Martin ne approfitta, si inginocchia, le solleva del tutto la gonnellina scoprendole il culetto ed inizia a baciare, leccare e mordere con trasporto quelle splendide chiappette abbronzate. Cazzo, riesce solo a pensare Ilaria, baciata, leccata e palpata con una foga incontenibile, dappertutto, Nicola non l’ha mai leccata così. La lingua di quel bastardo le si infila fra le cosce, stuzzicandola in angoli nascosti e sensibili, tormentandole le grandi labbra. Si sente come un dolce prelibato, o un frutto maturo, conteso fra due bambini golosi. ‘Mmmghhh…’ mugola, mentre le dita di Daniel stringono i suoi capezzoli durissimi. Il ragazzo la sente cedere ogni istante di più. Ora o mai più, pensa, mentre le allarga la scollatura con uno strattone secco: le tette di Ilaria, pesanti e frementi, rimbalzano fuori, mentre l’elegante abitino le ricade ai fianchi.
Ilaria chiude gli occhi, avvampando. Mezza nuda in un parcheggio. Eccitata come una zoccola da quei due buzzurri. Ha perso. Quando Martin le sfila il vestitino, facendolo scivolare giù fino ai piedi, lei si rende conto di quanto è bagnata e che non aspettava altro. I due sorridono con soddisfatta complicità e la spingono rudemente in ginocchio sull’erba, slacciandosi i jeans stazzonati.

Inginocchiata fra le cosce muscolose dei due ragazzi, solo col tanga addosso, Ilaria vede i loro due cazzi eretti puntarle direttamente la faccia. ‘Avanti, bella fighetta – la incita Daniel – facci un bel pompino!’ Martin le struscia la cappella sulle tette, ansimando come un ossesso. Ilaria li guarda, sbalordita di se stessa, ma prima che possa replicare Daniel le appoggia il cazzo alle labbra e lo spinge dentro. Martin le prende una mano e la chiude sul suo uccello.
‘Mmmmhhh…’ Ilaria rabbrividisce, con quel grosso uccello, durissimo, spinto in bocca. Sentendosi veramente zoccola, lecca la cappella turgida e muove le sue labbra su e giù lungo l’asta del ragazzo. Intanto la sua manina sta masturbando sapientemente l’altro cazzo. Ila è eccitatissima, dilaniata fra il bruciante desiderio di quei grossi membri e quei corpi muscolosi da una parte, e la necessità di mantenere un contegno dall’altra. Anche Martin vuole provare l’ebbrezza della sua bocca velltata: con rudezza le prende il viso e la fa girare verso il suo uccello.
‘Aahh…’ ansima Ilaria, riprendendo fiato, mentre lecca entrambe le cappelle, giocando con la lingua e le labbra, sentendo i due cazzi farsi sempre più duri. Poi Martin la spinge giù, ad ingoiare anche il suo cazzo. Su e giù, su e giù, Martin mugola e ansima di piacere, chissà da quanto tempo doveva reprimere la voglia di una bella ragazza a sua disposizione. Poi è di nuovo la volta di Daniel, Ilaria spompina quei massicci cazzoni sempre più avidamente, con la sliva che gocciola sul mento.
‘Mmmhhh… Mmm-mmhhh…’ ad un tratto, con un cenno d’intesa, i due ragazzi le tengono il viso e le infilano in bocca entrambe le loro cappelle, muovendole avanti e indietro fra le labbra della ragazza. ‘Dai troia, succhia i nostri cazzi!’ la incoraggia Daniel.
‘Mmghhh….’ mugugna Ilaria, con i due cazzi in bocca. Non si è mai, mai sentita così usata. E mai avrebbe potuto pensare che le sarebbe piaciuto così tanto. Quei due maiali la stanno facendo impazzire.

‘Basta pompino, puttana! Ora ti scopiamo!’ ordina seccamente Martin. I due si tirano indietro e la fanno mettere a pecora sull’erba. Daniel le passa libidinosamente le mani sulle cosce e sulle grosse tette, soffermandosi a stuzzicare i capezzoli gonfi e turgidi. Martin intanto le palpa il sedere, manipolando le chiappe sode e toniche come se fosse la prima volta che ne vede uno. Ilaria freme, mordendosi le labbra, col culetto per aria e la passera dannatamente umida, pronta per essere presa come un frutto maturo. Poi Daniel si inginocchia dietro di lei, passa ancora una volta le mani sulla sua schiena abbronzata, la prende per i fianchi e la penetra lentamente, lentamente, esalando un lungo gemito basso. Da quanto tempo. Quanto, quanto tempo.
Sentendo il cazzo del rumeno (o albanese?) aprirsi la strada nella sua bollente intimità, Ilaria trattiene il respiro, paralizzata dal piacere. Ma quanto è grande? Ma quanto è duro? Riesce a malapena a pensare. Abituata a Nicola, che non spicca certo per audacia o dimensioni, si sente impalata da quel grosso cazzo come la protagonista di un film porno. ‘Mmmgggaaaaahhhhh… Aaahhh… F-fermo…’ implora inutilmente, con la voce tremolante, mentre Daniel inizia a chiavarla con calma, assaporando quella passera calda e liscia come seta.

Martin, con gli occhi fuori dalle orbite per l’eccitazione, chiede qualcosa in un’aspra lingua del’est. Danier gli risponde, digrignando di denti, continando a scopare Ilaria lentamente, facendole prendere tutto il suo uccello grosso e lungo. Poi ridacchiano insieme. E pur non sapendo come, Ila capisce, con una vampata di umiliazione: gli ha chiesto com’è. Com’è scoparla. Come una troia di strada. Ilaria stringe i denti e cerca di trattenersi, sentendo la vergogna e l’eccitazione mescolarsi fino a raggiungere i livelli di guardia. Daniel, implacabile, continua ad affondare il suo cazzone dentro di lei.
‘Sei stretta, zoccola! – commenta ansimando Daniel – Molto stretta! Gghhhnnn…’ il posteggiatore ringhia, mentre le assesta colpi di cazzo più rapidi e forti, spingendola in avanti ad ogni affondo e facendo dondolare le sue splendide tette. Ilaria si sta squagliando, appoggia la testa sulle braccia, con il culetto tenuto bene in aria dalle mani del rumeno (o albanese?), mugolando e abbandonandosi al desiderio rovente del buzzurro. Il quale buzzurro, fra l’altro, continua a pomparle la passera con passione crescente, il suo uccello sempre più grosso e duro dentro di lei. ‘Aaaanhh… Aaahh…’ mugola piano Ilaria, cercando di non farsi sentire troppo.
L’altro posteggiatore, con un’erezione resa quasi dolorosa dal vedere il suo compare scoparsi quella bellissima ragazza ricca ed elegante, si fa sotto a sua volta. Solleva rudemente la testa di Ila e le infila la lingua in bocca, sorprendendola con un bacio bollente e voglioso. Le lecca le labbra e la lingua, quasi soffocandola con tutta quella passione repressa, mentre con le mani le stringe forte la nuca, spingendola verso il proprio viso.

Ilaria sente il proprio corpo pulsare e tendersi a ritmo con i colpi d’uccello di Daniel, le mani sudicie dei due buzzurri che le passano sulla pelle liscia e profumata, è in loro potere, sta per venire e non c’è niente che possa fare per evitarlo. Ricambia il bacio di Martin quasi senza rendersene conto, gli succhia la larga lingua come se fosse un piccolo cazzo, sente le mani del rumeno (o albanese?) afferrarle e manipolarle le tettone, mentre Daniel la stringe ai fianchi, e lei si lascia andare all’onda di piacere che le si scatena nel corpo.
‘Mmmhhh! Mmmghhh! – Ilaria mugola nella bocca di Martin e preme convulsamente il culetto contro l’uccello di Daniel, facendosi scopare ancora più a fondo – Mmmmhhhhhh… Mmmmffhhhh…’ L’orgasmo la prende con forza, chiavata da dietro lì in un parcheggio, col suo ragazzo a pochi passi nel ristorante, e la scuote come un terremoto.

Daniel si sfila dalla sua passera gocciolante e Martin le si scolla dalla bocca. Mentre la stravolta ragazza riprende fiato, i due si scambiano uno sguardo divertito e stupito, poi iniziano a ridacchiare e sghignazzare fra loro, commentando volgarmente in qualche lingua strana. Ma decidono di tradurre, per la gioia di Ilaria.
‘Il mio amico dice che sei una troia! – spiega Daniel, ridacchiando – Hai la figa stretta, ma hai goduto tanto mentre ti scopavo! E lui ti limonava! Sei una troia e hai goduto da sola, prima di noi!’ Ilaria avvampa e vorrebbe sprofondare, sentendosi insultare e prendere per il culo in quella maniera, ma le loro parole volgari, per non parlare dei loro uccelloni sempre svettanti e duri, la stanno facendo eccitare ancora. Raccoglie le forze, cerca di scacciare i pensieri più sconci dalla mente e fa per rialzarsi.
Ma Daniel da dietro le poggia le mani sulle spalle e la pinge di nuovo a quattro zampe. ‘No no no… – la redarguisce – No, bella figa italiana, noi vogliamo scopare ancora! Ancora molto!’

Ilaria si lascia spingere giù e quasi senza pensarci tira su il culetto, invitante come un frutto maturo e succoso. Una parte di lei ci sperava. E il “molto” la fa rabbrividire. Daniel le infila l’uccello, ben lubrificato dai suoi stessi umori, fra le chiappe. La cappella gonfia del rumeno (o albanese?) le preme lascivamente sul buchetto, spingendo per entrare. ‘N-no, hey… Fermo, guarda che… – Ila cerca di protestare, ma Daniel spinge dolcemente e Martin ha ricominciato a leccarle e mordicchiarle il collo e le spalle, scendendo verso le grosse tette – Aahh… Non credo p-proprio, io n-non… Oohh…’
Ilaria si morde le labbra, trafiitta da un brivido di piacere, sentendo l’uccello durissimo del buzzurro penetrarle il culetto, centimetro dopo centimentro. ‘Ooohhh… Cazzoooooohhh…’ mugugna fra i denti la ragazza, mentre Martin le palpa le tettone e le succhia golosamente i capezzoli. Sogghignando come un lupo, Daniel inizia a muoversi avanti e indietro, senza fretta, inculandola con tutta calma. Ad ogni affondo del cazzone del posteggiatore, Ila sobbalza in avanti, con le tette che strusciano sul viso sudaticcio di Martin. Il quale, con un’erezione spaventosa a forza di sentire tutto quel ben di dio sulla faccia, decide che non ne può più: si mette in ginocchio davanti alla ragazza e le spinge la cappella paonazza sul faccino. Lei, un po’ gemendo di piacere, un po’ volendo sentire ancora in bocca quel membro vigorosi, se lo lascia scivolare fra le labbra ed inizia a fare a Martin un pompino, falsamente riluttante. Daniel ha preso un bel ritmo sostenuto e le affonda l’uccello nel culo, spingendola in avanti sul cazzo di Martin, il quale le scopa la bocca tenendo il tempo, spingendola indietro ad impalarsi sull’uccello dell’amicone. Sballottata e chiavata con foga, Ilaria si sente squagliare dalla vergogna e bruciare di piacere. ‘Aaahhh! – ringhia Daniel – Hai il culetto stretto, bocchinara!’
‘Succhiami, ahhh.. – rincara la dose Martin – Ti piace il cazzo in bocca, eh tettona? Succhiacazzi italiana!’ Quello che nessuno dei tre sa, è che quella posizione e quegli insulti stanno mandando alle stelle l’eccitazione di uno spettatore molto speciale. Il più improbabile degli spettatori.

Nicola infatti, conclusa l’ennesima telefonata di lavoro, è rimasto ad aspettare che Ilaria sbollisse l’incazzatura, convinto che la sua ragazza fosse andata al bagno. Quando l’assenza si è prolungata, ha fatto un salto verso le toilette per sincerarsi che fosse tutto a posto ed ha scoperto che Ilaria non era lì. Ha controllato le chiavi del’auto. Ancora in tasca, Ila non se l’è svignata. Ha provato a chiamarla sul cellulare, ma la borsetta era nell’attaccapanni. Così è uscito a cercarla. Ed è arrivato nel momento perfetto, mentre Ilaria, a quattro zampe sul prato, scopata e limonata, veniva travolta dall’orgasmo. Paralizzato da un groviglio di emozioni improvvise vedendo la sua adorata ragazza chiavata a quel modo da quei posteggiatori albanesi (o rumeni?), è rimasto scombussolato a sua volta da un’eccitazione mostruosa, che ha in pochi istanti prevalso su qualsiasi altra cosa, persino sulla gelosia e sull’istinto di gettarsi sui due e cacciarli a calci dal corpo della sua fidanzata. E’ rimasto a guardare, con la mano che scivolava inarrestabile verso il pacco, a massaggiare il cazzo duirissimo e cercare sollievo da quell’erezione vergognosa.
E ora Nicola guarda la sua fidanzata, quel corpo sexy, liscio e profumato, sfruttato a colpi di cazzo dai due buzzurri per i loro piaceri. Guarda Daniel dietro di lei e Martin davanti, serra le labbra e si slaccia i pantaloni, tirando fuori il pisello.
‘Così… – sibila fra i denti, sentendo i mugolii lascivi di Ilaria – Sfondale il culo a quella troia… Guardala lì come gode… Ti piace, amore? Ti piace farti trivellare da due cazzi?’

I due posteggiatori, dopo essersi goduti la povera Ilaria per un tempo interminabile, si scambiano qualche parola e la fanno rialzare. ‘Aahh… Aahhhhhhh…’ barcollante e ansimante, la ragazza si lascia tirare in piedi, con le gambe che tremano di eccitazione. ‘Cosa… O-ora basta, me ne vado… – geme debolmente Ilaria, stupida dall’interruzione – Lasciatemi a-andare…’ Ma il motivo è presto svelato: ‘Voglio scoparti anche io, bella figa!’ dice Martin seccamente. La prende come una bambola, la fa piegare contro la fiancata di un SUV nero e le allarga le gambe, palpandole la passera bollente e facendola fremere. Il posteggiatore si afferra l’uccello e lo infila senza tanti complimenti nella figa di Ilaria, talmente fradicia di voglia che il grosso membro del rumeno (o albanese?) la penetra con imbarazzante facilità. ‘Aaaahhh! Aaanhh… Aahhh… Aaanhhh…’ geme e suo malgrado gode Ilaria, mentre Martin comincia a chiavarle la passera con tutta la bramosia del suo desiderio represso.
Daniel si gode lo spettacolo: è meglio di un film porno, quella fighetta italiana con il suo amico che se la scopa come vuole! Ad un tratto sente un rumore sospetto e si gira, frugando con lo sguardo fra gli alberi. Incredibile. Un tizio si sta facendo una sega. Daniel scatta furioso verso l’ombra del masturbatore, lo agguanta per un braccio e lo strattona verso il SUV nero. E rimane a bocca aperta: alla luce del lampioncino ha riconosciuto il fidanzato della puttanella! Con le braghe calate e il cazzo in mano, mentre lui e il suo compare si trombano la tipa! Nicola e rosso come un pomodoro e non riesce a parlare. Daniel, superato l’iniziale momento di stupore, comincia a ridere come un matto.

Martin si gira, rallentando il ritmo, vede e non capisce. Ilaria si gira, vede e si sente morire per la vergogna. E per l’improvvisa, inaspettata, sbalorditiva eccitazione. Davanti a Nicola. La stanno violentando davanti a Nicola. E a lei piace. E lui si stava facendo una sega. Martin, sbattendosene altamente, ricomincia a pomparle la passera.
‘Aaahh.. N-nicola… Mmhh… C-cosa… Aaahh.. C-che cosa… Aaahh… Aahh…’ Ila cerca di parlare, ma non capisce più niente, sente il cazzo di Martin, così grosso e duro, che le chiava la figa, gli occhi di Nicola addosso, e lei che non riesce a non godere. Martin le afferra i capelli e le tira indietro la testa, a ritmo con i suoi colpi di uccello. Si china in avanti e le lecca un orecchio.
‘Sei proprio una troia… – le sussurra, mandandole brividi lungo la schiena – Ti abbiamo scopata in tutti i buchi e ne vuoi ancora… Hai voglia di cazzo, puttana italiana, si vede da lontano! E noi te lo diamo… Ti faremo prendere tanto cazzo, zoccola… Poi ci svuotiamo le palle nel tuo culo… E nella tua figa, troietta… ‘ La bocca del posteggiatore si incolla alla pelle di Ilaria. La bacia e la lecca, il collo, la nuca, le orecchie, mentre le pompa la passera con foga, tenendola per i capelli. Ila si sente morire, le gambe le tremano, la lingua e gli insulti di quel maiale le stanno friggendo il cervello, e il suo maledetto cazzo che la chiava senza pietà… E Nicola è lì che guarda e si masturba!

Daniel lascia andare Nicola e lo sguarda, sempre ridacchiando, mentre riprende la sua masturbazione. Il pisello del giovane italiano è un po’ più piccolo dei loro. Anzi, decisamene più piccolo. Che razza di matto. Due sconosciuti si fanno la sua fidanzata e lui si masturba. Sì, deve essere fuori di testa. ‘Allora, sfigato, ti piace lo spettacolo? – lo sfotte – Il mi amico se la scopa proprio, eh? La tua donna è proprio una gran figa! E anche una gran puttana! Guarda lì come gode!’
Martin continua a pomparla con ritmo crescente, sempre più vicino a venire. E dalla bella bocca di Ilaria escono ormai solo gemiti e urletti vogliosi.
‘Che ne dici – continua Daniel – di darci una mano? Tanto ormai è la nostra troia, mica la tua…’ Lui e l’altro posteggiatore si scambiano qualche parola nella loro lingua e Martin si ferma, poi addirittura si sfila, mentre sulle cosce di Ila gocciolano gli umori della ragazza. ‘Aaahhh… Aahh…’ ansima lei, le gambe di gelatina e un orgasmo vicino vicinissimo, pensando con frustrazione a quel maledetto bastardo che si è fermato.

I due albanesi (o rumeni?) si sdraiano sull’erba a pancia in su, incrociando le gambe muscolose l’uno con l’altro, i loro due cazzi eretti che svettano in aria come piccole colonne di carne pulsante. ‘Dai, italiano – ordina Daniel con tono arrogante – prendi la tua ragazza e falla sedere su questa bella sedia!’
Ilaria li guarda, quei due uccelli duri pronti per lei, e si sente quasi mancare. ‘N-non… Mmhh… – supplica mordendosi le labbra -Ma siete p-pazzi… Oohh… N-Nicola, aiutami, p-portami via… Aahh…’
Senza dire una parola, Nicola scalcia via i pantaloni e afferra la ragazza. Con un’espressione indecifrabile, la prende per i polsi e la trascina, metà riluttante e metà fremente di desiderio, verso i due albanesi (o rumeni?) in calore. La fa sistemare in piedi, a gambe larghe, proprio sopra i due uccelli che puntano verso i suoi buchetti vogliosi. ‘No, io… – Ilaria cerca una via di scampo, sperando di non trovarla – Mmhh… Cosa v-vuoi fare, amore… Non v-vuoi… Oohh… L-lasciami andare…’
Inflessibile, Nicola le tiene i polsi con una mano, mentre poggia l’altra sulla nuca della ragazza e la spinge giù. Con calma, ma con forza, una spinta lenta e inarrestabile. Ilaria ha il respiro affannato, è costretta ad abbassarsi, poi a piegare le ginocchia, mentre i due uccelli si avvicinano sempre di più alle sue zone intime, sempre di più… Tenuti in posizione dalle mani dei posteggiatori, i loro uccelli si appoggiano, Nicola continua a premerla verso il basso, i due uccelli entrano, e lei, mugolando come una zoccola, è inesorabilmente spinta giù, ad impalarsi sui due cazzi eretti. Rimane per un istante senza fiato, mentre i due buzzurri iniziano a pompare verso l’alto, chiavandole figa e culo all’unisono.
‘Aaaahhh! Aaaaannhhh! Aaahhhh! Aaaahhhh!’ Ila geme, con i due uccelli la pompano come merita, e Nicola la fa muovere su e giù per farla scopare più a fondo. E lei, sconfitta da quei cazzi e dal desiderio, iniza a muoversi da sola, docilmente, le tettone che rimbalzano morbidamente e un secondo orgasmo drammaticamente vicino.
Anche i due posteggiatori sono quasi arrivati al traguardo, la scopano con foga e il loro ritmo si fa sempre più sostenuto, mentre a loro volta gemono e mugolano di piacere. Nicola intanto si fa indietro di un passo e ricomincia a masturbarsi furiosamente.
‘Dai, puttana! Double penetration! – la incitano entusiasti Daniel e Martin – Ti scopiamo la figa! Ti sfondiamo il culo! Ti riempiamo di sborra!’
A sentire quegli insulti, Nicola viene per primo, schizzando il suo sperma sulle grosse tette sobbalzanti della sua fidanzata. E quasi all’unisono i due posteggiatori, afferrando per le cosce e per la vita Ilaria per non lasciarla sfuggire, raggiungono il culmine ed iniziano a riversare nei suoi buchetti chiavati un torrente di sborra, che la riempie, le cola fra le cosce e fra le chiappette, sgocciola sulle pance muscolose dei due rumeni (o albanesi?). La sensazione dei due uccelli che la pompano, pulsanti e frementi, mentre sborrano dentro di lei, è più che sufficiente a far esplodere anche Ilaria, che viene per la seconda volta, davanti al suo ragazzo, percorsa da una lunghissima serie di scariche di piacere sempre più intense.
‘Aaaaaahhhh! Oddioooooo!!! Nicolaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!!! Aaaaaaaaaannnnggghhhh! Aaaaaaaaannnnhhhhhh!!!!’ gli strilli lascivi della ragazza lacerano l’aria della notte, probabilmente strappando commenti a qualche passante che li sente in lontananza.
I due posteggiatori sfilano i membri ormai flaccidi e si rialzano, sghignazzando e ripulendosi sull’abitino elegante della ragazza.
‘Ora noi vi salutiamo… – dice Martin, col suo pesante accento – Dobbiamo tornare al lavoro. Tra un po’ la gente finisce di mangiare e vuole le macchine. Ciao, puttana!’

Nicola si riallaccia i pantaloni, prende il vestitino nero umido di sperma e lo getta sul corpo nudo, fremente e bollente di Ilaria. ‘Arrivo subito, amore… – le dice, con un insolito calore – Devo fare una chiamata di lavoro!’

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