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Come ogni anno i miei genitori hanno dovuto lavorare tutta l’estate e quindi mi hanno spedito da mia zia al mare. Pensavo di divertirmi comunque in compagnia di mio cugino, di un anno più grande di me, ma appena arrivato a casa loro ho saputo che, poiché voleva comprarsi una tastiera nuova, aveva trovato un lavoro a mezza giornata, e quindi fino al primo pomeriggio praticamente stavo da solo. Fortunatamente vicino casa c’era una bellissima spiaggia libera immensa, frequentata da pochissime persone quindi di mare ne avrei avuto a volontà. Mia zia mi svegliava il mattino di buon’ora perché aveva la fissa di mettere a posto casa e di pulire tutto il pulibile, quindi dalle 9 in poi ero già pronto e mi sentivo solo di intralcio tra quelle belve indiavolate, mia zia e le due figlie, che sfaccendavano a ritmo serrato. Me ne andavo allora in spiaggia a leggere e a prendere il sole e verso mezzogiorno loro mi raggiungevano e poi nel primo pomeriggio anche mio cugino. In spiaggia ero praticamente da solo perché gli altri ombrelloni erano molto distanti, fatta eccezione per uno che stava a circa dieci metri da noi. Il mio vicino era un signore di forse 40 anni, molto atletico, anche lui mattiniero, che appena arrivava si metteva a fare ginnastica per un’oretta e poi leggeva anche lui fino a quando arrivava sua moglie, una bellissima signora con dei costumi ridottissimi che coprivano il minimo indispensabile. In particolare potevo ammirare un culo celestiale coperto solo da un sottile filo, un vero spettacolo. Una mattina il mio vicino, finito di fare ginnastica mi chiese se volevo fare una partita a scala quaranta e, visto che mi piace giocare a carte, accettai volentieri. Andai sotto il suo ombrellone e passammo una mezz’oretta a giocare, poi il signor Mario, così si chiamava, mi disse: “Senti io ho bisogno di fare la pipì però mi scoccio di andare a farla in mare, sai se c’è un bagno a disposizione dei frequentatori della spiaggia, magari un bar o qualcosa?” Risposi che non ce n’erano e che qualche volta io l’avevo fatta nel canneto proprio alle nostre spalle, tanto c’era così poca gente che non c’era pericolo che arrivasse qualcuno. Si alzò e mi disse che avrebbe fatto così. Poiché dovevo farla anche io gli disse che l’avrei accompagnato. Entrammo nel canneto e, quando fummo sicuri che nessuno potesse vederci, ci mettemmo a poca distanza l’uno dall’altro e facemmo quel che dovevamo. Poi tornammo agli ombrelloni e la giornata trascorse normalmente.
Il giorno dopo ci ritrovammo di nuovo la mattina presto, il signor Mario fece la sua ginnastica e poi giocammo a carte. Ad un certo punto mi disse “Pisciatina pre bagno?” Annuii e andammo di nuovo nel canneto. Arrivati nel punto in cui nessuno poteva vederci mi apprestavo a fare la pipì quando il signor Mario improvvisamente tirò fuori il membro e cominciò a farla vicino a me. Aveva un membro di dimensioni notevoli e per di più duro! “Scusa, mi disse, non ce la facevo più e scusami anche per lo spettacolo involontario ma, a volte, quando arrivi al limite capita che diventi così anche se non vuoi.” A quel punto tirai fuori il mio, ben più piccolo rispetto al suo, e feci il mio bisogno. Tornammo in spiaggia e poi tutto come al solito. La faccenda si ripetè per alcuni giorni e quasi sempre quando Mario tirava fori l’uccello ce l’aveva bello duro e ormai ci mettevamo uno di fianco all’altro per cui io potevo vedere benissimo il suo coso e lui il mio. Ebbi però l’impressione che a volte indugiasse un po’ più del necessario con il cazzo duro di fuori, quasi gli facesse piacere farmelo guardare.
Una mattina, quando andai in spiaggia, c’era una novità: la moglie di Mario stava già sotto l’ombrellone con il marito. Lui mi fece segno di avvicinarmi e me la presentò dicendo “Questo è il mio amico Andrea, è bravo a giocare a scala quaranta ed è un vorace lettore.” La signora Veronica non indossava il solito mini costume ma un bel costume intero che comunque sul di dietro rientrava tra le natiche lasciando scoperto il culo sublime. Non diedi a vedere che lo guardavo per non fare brutta figura ma mi ripromettevo di guardarlo a lungo stando sotto il mio ombrellone. Mario mi invitò a restare lì a leggere mentre lui faceva i soliti esercizi e poi alla fine avremmo giocato a carte tutti e tre. Mi sedetti su un asciugamani e iniziai a leggere il mio libro mentre lui cominciò a fare le flessioni. Dopo una decina di minuti Veronica si avvicinò al marito e gli sussurrò qualcosa all’orecchio al che lui rispose “ma ora sto facendo i miei esercizi non puoi aspettare?” Lei scosse il capo con uno sguardo implorante. “Guarda facciamo così, ti faccio accompagnare da Andrea, lui sa dov’è e poi è un ragazzo serio. Per favore Andrea, mia moglie deve fare la pipì, le vuoi far vedere dove andiamo noi e magari stai attento che non ci sia nessuno? Ti prego fammi questo favore altrimenti non riesco a completare l’allenamento e io sono preciso nelle mie cose.” Un po’ confuso feci segno alla signora di seguirmi e ci dirigemmo verso il canneto inoltrandoci all’interno. Quando mi sembrò che il posto fosse abbastanza sicuro dissi “ecco qui va bene, io mi allontano di qualche metro e mi volto verso la spiaggia così controllo se viene qualcuno, lei faccia con comodo.” Stavo per allontanarmi per lasciarle la sua privacy quando dalla sabbia emerse uno scarabeo nero, Veronica fece un salto e si allontanò da dove eravamo dicendo “No, io qui non ci resto piuttosto me la faccio addosso. Anzi, sai che ti dico? Non muoverti da vicino a me, tanto ci metto un attimo, tu stai attento che non esca fuori un altro di quei cosi. Anzi dammi una mano che con il costume intero non riesco a farla. Mi vedrai nuda? Pazienza. Non sarò la prima né l’ultima che vedrai. Mi sembri un ragazzo serio e poi così quel demente di mio marito impara a non accompagnarmi, lui e quella cavolo di ginnastica, non gli basta quella che gli faccio fare io deve fare pure l’allenamento.”
Non avevo ben capito a cosa volesse alludere ma, prima che potessi dire qualcosa, Veronica si era tolto il costume e me lo aveva dato da tenere. Mi venne da ridere perché il libro che stavo leggendo in quei giorni era il Decamerone di Boccaccio e, a quanto pare, stavo per vivere da protagonista una vicenda “boccaccesca”. “Non muoverti da qui, anzi guarda pure tanto non mi vergogno, basta che stai attento alle bestiacce.” Completamente nuda si accovacciò a gambe aperte per fare la pipì. Io la fissavo e non osavo distogliere lo sguardo sia per l’ordine ricevuto sia perché lo spettacolo era bellissimo. Vedevo la sua figa completamente depilata aperta e il fiotto di pipì che usciva e poi quelle tette belle grosse. Mentre mi godevo lo spettacolo un altro scarabeo venne fuori dalla sabbia a circa mezzo metro da lei. Appena lo vide balzò in piedi e si avvinghiò a me. Che bella sensazione il contatto con quel corpo, colsi l’occasione al volo e le misi entrambe le mani sulle chiappe mentre le tette premevano contro il mio petto. Durò un attimo poi si sciolse dall’abbraccio e ci allontanammo da lì, si rimise il costume e tornammo in spiaggia.
Arrivammo sotto l’ombrellone e lei tutta trafelata raccontò quello che era accaduto al marito e terminò dicendo “A causa della tua idiozia ho rischiato che quelle bestiacce mi divorassero e ho dovuto mettermi nuda davanti ad Andrea che mi ha guardato ben bene.” A quelle parole sarei voluto scomparire sotto la sabbia come lo scarabeo di prima, anche perché i due mi fissavano e, soprattutto lo sguardo del marito, non mi sembrava per nulla amichevole. Poi cominciarono a sghignazzare tutti e due. “Ci sei cascato eh. Te la sei fatta addosso. Hai pensato ora questo mi ammazza.” Effettivamente i miei pensieri erano stati quelli ma, vedendoli ridere, mi tranquillizzai.
“Non preoccuparti Andrea, stavamo scherzando, sia io che mia moglie siamo abituati a mostrarci nudi, più di una volta abbiamo passato l’estate in campeggi per nudisti e quindi per noi è normale. Anzi, ti devo dire la verità, sono orgoglioso del fisico di mia moglie, anche del mio eh, e sono felice quando gli altri la guardano. Avrai notato che ha dei costumi che lasciano poco all’immaginazione, beh sappi che le ho chiesto io di metterli. Più fa vedere più sono contento. E ora facciamoci la nostra solita partita.”
Il mattino seguente li trovai di nuovo entrambi. Ci salutammo e mi invitarono di nuovo sotto il loro ombrellone. Mario fece i suoi esercizi e poi iniziammo la nostra partita a scala quaranta. Mentre giocavamo Mario scambiò uno sguardo di intesa con la moglie e poi esordì “Senti Andrea, ormai siamo amici e, per così dire, in intimità. Ci siamo visti l’un l’altro nudi e tu hai visto Veronica quindi non abbiamo nulla di cui vergognarci. Mia moglie ed io vorremmo chiederti una cosa: ti ho detto che abbiamo frequentato campeggi e spiagge riservati ai nudisti ma non ti ho detto che a noi non piace solo stare nudi all’aria aperta ma, diciamo, piace anche se qualcuno ci guarda mentre facciamo delle cose. Capisci cosa intendo? Ecco, ci farebbe piacere fare sesso lì dietro nel canneto e che tu fossi presente così ci togliamo la voglia e siamo anche più sicuri che non arriva qualcuno e ci arrestano. Che ne dici, ce lo fai questo favore?
Rimasi un attimo perplesso e non risposi, poi la voglia di vedere di nuovo Veronica nuda ebbe il sopravvento e dissi di sì. L’idea di vedere quei due che scopavano mi stuzzicava, erano una bella coppia, con bei corpi, quindi lo spettacolo sarebbe stato interessante, un film hard ma dal vero.
Veronica si avvicinò di più al marito e poi guardandomi disse “Magari ti fa piacere un’anteprima.” E così dicendo infilò una mano nel costume di Mario e tirò fuori il cazzo. Contemporaneamente il marito le slacciava il pezzo di sopra del costume lasciandola in topless. Prese quindi a toccarle le tette mentre lei aveva cominciato a fargli una sega. In breve il cazzo di Mario divenne dritto e duro e, ora che lo vedevo così da vicino avevo la conferma che era proprio grosso. Con la mano libera Veronica si scostò il davanti del costume infilandosi un dito tra le labbra della figa. I movimenti erano coordinati come di chi ha fatto quel tipo di gesti un sacco di volte. Le mani di Mario impastavano le tette della moglie e le mani di Veronica stimolavano la figa e segavano il cazzo di Mario. Quando si accorse che il marito stava per venire, Veronica abbassò la testa e glielo prese in bocca accogliendo il caldo fiotto di sperma che schizzava dal cazzo.
“Allora ci vediamo domani mattina per lo spettacolo completo.”
Il giorno dopo per l’eccitazione alle 8 e 15 stavo già sotto l’ombrellone impaziente di vedere arrivare i due coniugi. Arrivarono di lì a poco evidentemente erano impazienti anche loro. Posarono le loro cose e poi con in mano un grosso telo da mare mi invitarono a seguirli. Ci addentrammo nel canneto e, quando trovammo una piccola radura, lontana da occhi indiscreti ci fermammo. Mario sistemò il telo a terra mentre Veronica ispezionava scrupolosamente il perimetro per accertarsi che non ci fossero bestie pericolose, in realtà innocui insetti. Si sedettero sul telo e mi invitarono a fare altrettanto. Cominciarono a baciarsi e a farsi carezze sempre più ardite. Mano mano si tolsero i pochi indumenti che indossavano restando nudi. Avevo le tette di Veronica a pochi centimetri ma dovevo limitarmi a guardare senza toccare. Anche perché alla stessa distanza c’era anche il cazzone duro di Mario. Veronica cominciò a spompinare il marito, poi lui le leccò la figa e infine la fece stendere sul telo, le aprì le gambe e le infilò il cazzo dentro fino in fondo. Cominciò a scoparla nella classica posizione del missionario affondando il cazzo con tutta la forza che poteva, poi si tolse e la fece mettere a pecorina e glielo infilò di nuovo dentro da dietro. Questa posizione mi piaceva di più perché vedevo le tettone ballonzolare sotto i colpi di Mario che teneva la moglie per i fianchi. A Veronica la posizione doveva piacere molto perché ebbe quasi subito un orgasmo seguita di lì a poco dal marito che le venne dentro. Si stesero entrambi esausti sul telo. Lo spettacolo era stato intenso ma era durato poco. Pensavo che avrei assistito ad un compendio del Kamasutra con orgasmi a ripetizione ed invece si era trattato di una normale scopata nelle classiche posizioni e che era durata giusto qualche minuto. Ci rialzammo e tornammo sulla spiaggia riprendendo le normali attività, ginnastica per Mario e lettura per me e poi partita a carte. Poi arrivarono mia zia e le mie cugine e mi alzai per tornare sotto il mio ombrellone. Prima di andare Mario si avvicinò e mi disse “Ci piacerebbe ripetere lo spettacolo con più calma, magari al chiuso a casa nostra, ci verresti? Dissi di sì e andai sotto il mio ombrellone.
L’appuntamento era fissato per il mattino dopo al loro bungalow che era vicino alla spiaggia. Quando arrivai Mario era seduto fuori la veranda a sorseggiare un caffè indossando un accappatoio. Mi salutò dicendo “Vieni, vieni , ti aspettavamo. Io ho già fatto i miei esercizi e come vedi sono in perfetta forma e pronto alla battaglia.” Così dicendo aprì l’accappatoio mostrandomi il corpo muscoloso e anche il suo membro che anche a riposo era veramente notevole. Entrammo all’interno e ci dirigemmo nella camera da letto dove ci aspettava Veronica. Era magnifica! Indossava un completo intimo completamente bianco: perizoma, reggiseno a balconcino e calze autoreggenti.
“Hai visto che bella mia moglie?” disse Mario e così dicendo mise le mani nel reggiseno della moglie e tirò fuori le tettone.
Rimasi letteralmente senza parole e stavo lì a guardare i due coniugi in piedi l’uno vicino all’altro, Mario intanto si era tolto l’accappatoio e cingeva Veronica con un braccio.
“Prima di cominciare vorremmo dirti che abbiamo un’altra richiesta da farti, disse Veronica, vorremmo che tu, se lo desideri, fossi partecipe. Non vogliamo forzarti ma ci piaci ed è desiderio di mio marito vedermi toccata da un altro uomo, quindi se vuoi puoi non solo guardare ma anche fare quello che ti senti di fare. Nessuna costrizione, anzi massimo rispetto reciproco, ognuno farà e si lascerà fare solo quello che vuole.”
Non ci pensai nemmeno un attimi e risposi di sì, la voglia di avere Veronica era troppo forte e pazienza se era presente anche Mario con quel suo grosso uccello.
I due si avvicinarono a me e mi abbracciarono, Veronica davanti e Mario di dietro. Mi sfilarono la maglietta e mi tolsero i pantaloncini. Veronica mi baciò sulla bocca mentre con una mano mi toccava il cazzo che iniziava a farsi duro. Io le toccavo le tette mentre Mario da dietro abbracciava entrambi facendomi sentire il suo turgore all’altezza delle natiche. Poi Veronica si inginocchiò ed iniziò a spompinare entrambi alternativamente. Io non mollavo le sue tette. Quando i nostri due cazzi furono belli duri lei si distese sul letto a gambe larghe offrendoci la sua figa aperta. Mario mi invitò a leccargliela. Affondai la testa tra le gambe di Veronica e iniziai a far scorrere la lingua sulla sua vulva fradicia. Sentii che Mario mi toccava il cazzo. Non feci nulla, che toccasse pure, io volevo lei. E lei voleva me. Mi disse “Fottimi.” Sollevai il capo dal paradiso tra le sue cosce e ci misi il mio cazzo. Iniziai a fotterla con tutta la mia forza. Mario intanto le aveva messo il cazzo in bocca e la fotteva con altrettanto vigore. Non ci volle molto per farla godere, evidentemente il suo sesso era molto sensibile alla stimolazione anche se il mio cazzo non era grosso come quello del marito. Cambiammo posizione, lei si mise a quattro zampe e Mario prese a scoparla da dietro mentre io me lo facevo succhiare e con le mani le impastavo le tettone. Finalmente le venni in bocca proprio mentre lei aveva un secondo orgasmo per i colpi del cazzone del marito. Restava solo Mario che sembrava instancabile. Ad certo punto però tirò fuori il cazzo dalla figa di Veronica e mi disse “Fammi venire”. Gli presi il cazzo in mano e con pochi colpi lo feci esplodere sulla faccia della moglie. Restammo un po’ distesi l’uno di fianco all’altro poi Veronica disse “Tutti al mare”.

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