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Racconti Cuckold

Il cristallo e la Mazza

By 29 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Non capisco come sia possibile, sono qui, seduto al buio, su una poltrona di un alloggio in affitto, arredato con mobili anni settanta, un bicchiere pieno di brandy in mano, che fisso lo schermo di un televisore anacronisticamente troppo nuovo dove scorrono le immagini di una bionda che si diverte con un negro. Come ci sono arrivato. Io ero diverso, quarantacinque anni, bella moglie e due figlie adolescenti, affermato studio professionale, macchine, seconde case, vacanze alla grande, successo.
Ora mi sento come un bicchiere di cristallo dopo l’incontro con una mazza.
Come sono finito così?
Ricordo benissimo come &egrave cominciato tutto.
Era un giovedì sera, pioveva e mi stavo recando con mia moglie ad una presentazione di un nuovo modello di BMW, ero stato invitato nella mia veste di cliente e di professionista.
Bel rinfresco, con tanta gente, tanti conoscenti, il titolare della concessionaria che mi viene a salutare, il collega che mi presenta il figlio, insomma solito movimento.
Ad un certo punto, mentre stavo prendendo una tartina, si avvicina un tipo anomalo rispetto all’ambiente vestito in modo troppo vistoso. Mi saluta.
‘Dottore, si ricorda di me? Sono Saro, ero suo cliente due anni fa, ai tempi avevo un’attività di escavazioni. Ora ho cambiato settore (per forza ha fatto fallimento, penso) sono nelle promozioni televisive. Ho una trasmissione di televendita. La conduce la mia compagna. Magda.
Vieni Magda’, la chiama ad alta voce, ‘ti presento il miglior commercialista di Torino, mi ha salvato il culo alcuni anni fa.’. ed una ragazza si avvicina.
Non &egrave bellissima, alta circa uno e sessanta con i tacchi, seno prepotente sotto un tailleur di colore indefinito, gambe molto belle anche se corte, un viso carino, ovale, con un trucco troppo colorato, belle labbra, bel sorriso simpatico. Capelli biondi, lisci e lunghi alle spalle.
Ci presentiamo, presento mia moglie che si &egrave avvicinata.
Dopo due convenevoli ci salutiamo.
Durante il rinfresco colgo almeno tre volte lo sguardo di Magda verso di me, ed anche io la osservo.
Ha un culo strepitoso, forse ha troppo seno e sedere ma &egrave arrapante. Mi sembra il termine più adatto.
Mentre torniamo a casa mia moglie mi chiede: ‘Chi &egrave quel buzzurro che ti ha salutato?’
‘Un ex-cliente.’ Rispondo laconico.
‘Che tipo, si &egrave messo a chiamare la sua compagna gridando. E anche lei hai visto com’era conciata? Sembrava una battona.’
Senz’altro &egrave meno perfetta ed algida di te, penso, ma mi limito ad annuire, meglio evitare contrasti inutili.
‘Ma lo vedi ancora?’ insiste.
‘Non lo vedevo da due anni, mi deve ancora qualche migliaio di euro e non vedrò più né lui né i miei soldi.’. Le dico per tranquillizzarla e perché me lo auguro anch’io.

Quel week end mentre mi annoiavo a casa ho pensato alcune volte alla eccitante Magda, alle sue gambe magre, ma tornite, al suo seno prepotente, al suo culo a mandolino e al suo volto con quelle labbra turgide, invitanti. Mi sentivo come un adolescente che smania per la compagna di scuola.
Ma era una compagna di scuola che non avrei mai più rivisto.
Sabato notte ho sicuramente fatto l’amore con Anna, mia moglie. Sicuramente nel solito modo (la lecco poi lo infilo dentro e veniamo insieme) e sicuramente con la solito limitata soddisfazione, non ho un ricordo preciso, ma il nostro tran-tran era quello, sesso tre volte al mese, quasi sempre il sabato sera, si salta quando ci sono le mestruazioni.
Il nostro menagé si trascinava con monotonia ma apparentemente sicuro, inaffondabile.
Domenica pomeriggio, mentre facevo zapping col telecomando vedo la trasmissione che conduce Magda. Una televendita di un miracoloso robot tuttofare.
Lei &egrave molto disinvolta davanti alla telecamera, descrive i pregi del macchinario con termini semplici, a volte commette qualche errore di grammatica italiana ma nel complesso &egrave brava.
E’ consapevole del suo punto forte, la scollatura, e la espone con una maglia con scollo quadrata molto profondo. Soprattutto ha un sorriso molto bello, sincero che ti coinvolge.
Mentre osservo la trasmissione arriva Anna, che osserva la trasmissione e mi aggredisce:
‘Ma ti piace quella cafona ignorante e volgare? Non vedi come &egrave vestita, e come parla poi. Forse ha frequentato la terza media ma con pessimi risultati’
‘Ma non mi piace, sono stato sorpreso di vederla e cercavo di capire cosa vendesse tutto qui’ tra l’altro Anna, mia moglie, &egrave più bella, magra, curata con un seno più piccolo ma sodo che non denuncia le due gravidanze. Merito di massaggi, palestra e dieta. Ma &egrave eccitante come una bambola di gomma.
‘Si, va bene. Vedessi la tua espressione da allupato. A voi uomini bastano due tette neanche belle ma grosse ed il cervello va in pappa.
Senti vorrei uscire, vieni con me e le ragazze o continui a guardare la televisione?’ aggiunge sarcastica.
‘Vi stavo aspettando, andiamo pure’ e spengo la televisioni sull’immagine di Magda che prepara un frullato di zucchine.

Lunedì ricomincia la settimana, sono preso dal lavoro. Verso le undici squilla il mio cellulare, nome del chiamante SARO che cazzo vorrà quel bastardo, che voglia darmi i soldi che ancora mi deve? Sorrido del pensiero assurdo mentre rispondo.
‘Pronto?’ sento una voce di donna.
‘Buongiorno, &egrave il dottor B.?’
‘Si, buongiorno. Chi parla?’
‘Sono Magda, l’amica di Saro. Mi scusi se la disturbo ma avrei necessità di un parere professionale e visto che Saro dice che lei &egrave il miglior commercialista di Torino.
Stia tranquillo che Saro non c’entra nulla ed io la pagherò per il lavoro che svolgerà.’. Mi dice tutto d’un fiato. Potrei rifiutare, ho molto lavoro e sarà un piccolo affare che di solito delego ai miei collaboratori ma, mi vedo davanti agli occhi il suo sorriso, il suo tailleur che sembra scoppiare sul seno, le sue gambe magre che finiscono in un culo monumentale. In fondo non rischio altro che di perdere un po’ di tempo.
‘Se vuole può venire da me per presentarmi le sue necessità’ rispondo. Concordiamo per il pomeriggio stesso. Sembra avere molta fretta, verrà per le sedici.
Alle sedici si affaccia la mia segretaria, Paola, e mi dice: ‘C’&egrave in reception una certa signora Maddalena P. che dice di avere un appuntamento con lei’. Guardo sul monitor collegato con l’ingresso e vedo che si tratta di Magda.
‘E’ vero, &egrave una potenziale cliente, la faccia accomodare in saletta, io arrivo subito’.
Mi guardo allo specchio, in fondo non sono un brutto uomo, certo sono un po’ soprappeso, i muscoli non sono sicuramente tonici, ma ho il fascino del successo. Completo di Corneliani, cronografo meccanico di marca, capello brizzolato, dai faccio la mia bella figura.
Confronto a quel truzzo di Saro poi.
Entro in saletta e lei si alza in piedi. Indossa un completo bianco, gonna corta a metà coscia, calze bianche velate, stivali bianchi, giacca bianca abbottonata sotto il seno che sembra essere di una taglia troppo stretta, maglia con scollo quadrato, borsa bianca. Le labbra rosse e tutto il trucco, molto appesantito, risaltano su un viso con una carnagione pallida e con i capelli biondi, lisci e lunghi. Nel complesso l’effetto &egrave piuttosto volgare.
Le stringo la mano e la faccio accomodare. Due minuti di convenevoli poi le chiedo il motivo della visita.
Riassumendo, ha capito che con Saro non c’&egrave futuro e, dato che i suoi genitori (che avevano una latteria credo) gli hanno lasciato un piccolo gruzzolo e lei non vuole farselo mangiare dal compagno, vorrebbe aprire un’attività, per garantirsi un futuro.
Le hanno proposto un solarium in franchising ma ha paura di essere fregata.
Posso informarmi, leggere la bozza di contratto e aiutarla a decidere? Non ha nessuno che possa e sappia consigliarla, con Saro e meglio non ne parli, ha bisogno di una persona esperta. Di me ha sentito parlare bene, si rende conto che per il mio studio &egrave una piccola grana ma, se potessi aiutarla.
Si china a prendere la borsa con la copia dei documenti per terra e mi offe una visione del suo decolté per alcuni secondi. Decido di accettare, in fondo non ho altro che da guadagnare la sua gratitudine e qualche soldo.
Quando si congeda, dopo avermi ringraziato tanto ed aver promesso di far fronte agli oneri della mia consulenza, la gonna si solleva mostrandomi il bordo delle calze, più scuro. Si tratta evidentemente di autoreggenti.
La guardo uscire, il culo ed il seno sono troppo grossi rispetto al resto del corpo ma l’insieme provoca un effetto eccitante! Mi sembra di averlo già constatato.
Il martedì mi sono messo al lavoro sulla sua documentazione.
Il contratto &egrave praticamente una trappola, lei deve farsi carico di un sacco di oneri a fronte di un generico impegno pubblicitario. Mi informo su internet, contatto alcuni aderenti e scopro che quelli di vecchia adesione sono soddisfatti mentre i nuovi sono disperati.
Non riescono a far fronte ai costi. Inoltre il business plan che presentano al nuovi aderenti prevede incassi che sono realizzabili solo in grandi centri commerciali, non in strutture autonome.
Potrei già essere soddisfatto ma, per scrupolo, chiamo un mio amico, direttore del centro commerciale più vivo dell’intera provincia per capire quali sono i costi in una struttura come quella.
Gli spiego la situazione, gli chiedo i costi d’affitto e di varia natura presso di loro e capisco che l’affare &egrave impossibile, non si può avere una redditività neanche minima.
Ma qui il destino ci mette lo zampino. Il mio amico mi dice: ‘Guarda, se il tuo cliente ha cinquanta o centomila euro da investire c’&egrave un’opportunità. Un nostro affittuario, con un negozio di intimo e calze, ha scoperto di avere un tumore, non ha figli o parenti e deve potersi dedicare alle cure.
O trova un socio in fretta oppure subentra la ditta concedente il marchio e le mangia l’avviamento. Per una donna potrebbe essere il lavoro ideale’ saluto l’amico ringraziandolo delle informazioni e dicendo che ne avrei parlato con il mio cliente.
Il giorno successivo chiamo Magda e la convoco per un colloquio. Arriva in ritardo di dieci minuti.
Solita prassi, la fanno accomodare il saletta ed io entro. Mi viene un coccolone.
Indossa una t-shirt bianca con la scritta ‘Horny girl’ ed il volto di una maialina che si lecca le labbra, il tutto in paillettes. I capezzoli risaltano chiaramente e la scollatura &egrave la classica, per lei, quadrata.
Completano la mise calze a rete, gonna antracite corta e giacca appesa dietro la sedia.
‘Scusi il ritardo’ mi dice sorridendo’ ho fatto una corsa per arrivare. Non ho un’auto mia e con i mezzi pubblici”. non c’&egrave problema le rispondo.
Le illustro la situazione, partendo dalle notizie negative sulla proposta che aveva ricevuta e concludendo con la possibilità di acquisire una quota di questo negozio di intimo (che lei mi dice conosce). ‘Quanti soldi ha a sua disposizione?’ le chiedo concludendo.
‘I miei mi hanno lasciato due alloggi, in uno ci vivo, l’altro lo ho venduto per centoventimila euro. Ma Saro me ne ha mangiati cinquanta con la società di produzione televisiva.’.
Fa caldo, mi arrotolo le maniche della camicia.
Cerco di capire se ha firmato qualche impegno a garanzia di Saro, lei mi tranquillizza.
Deve subito tagliare i ponti con Saro, le dico, e mettere i soldi al sicuro se l’affare le interessa.
Lei &egrave euforica, l’affare le interessa molto, le devo dire cosa fare e lei avrebbe eseguito. Mi posa la mano sul braccio. E’ bollente, il viso &egrave rosso per l’eccitazione ricordo che mi disse: ‘Grazie Dottore, io non ho mai conosciuto nessuno come lei. Il suo interessamento &egrave stato essenziale per me. Non può immaginare quanto le sia grata.’.
Le faccio firmare una delega a trattare l’affare e la saluto, esce ancheggiando.
I suoi capezzoli mi hanno perseguitato per notti intere, avrei voluto allungare una mano per toccarli.
La fase della trattativa con la vecchia proprietaria &egrave stata frenetica e divertente. Una signora di cinquant’anni, ben portati. Il suo consulente mi conosce di fama ed &egrave sorpreso nel vedere che seguo io un affare da duecentomila euro in tutto. Infatti, quando vide Magda ammiccò allusivamente.
Definiamo tutto in sette giorni, la signora affiancherà Magda per quattro mesi, incasserà subito sessantamila euro e altri quattromila euro al mese per trentasei mesi fino al saldo totale della sua quota. A quel punto Magda sarà proprietaria del cento per cento del negozio, ma, da subito, avrà la disponibilità del locale e la gestione dell’attività.
Magda da parte sua ha lasciato Saro e preparato la cifra pattuita.
Combiniamo per firmare dal notaio, me lo ricordo bene, un mercoledì sera alle diciotto. Io non avevo impegni di famiglia ed era il giorno ideale, se anche avessi tardato non avrei avuto problemi a casa.
Magda viene in ufficio ed andiamo insieme con la mia Z4 dal notaio. E’ vestita sobriamente rispetto ai suoi standard, tailleur grigio con gonna al ginocchio, calze velate, camicia bianca abbottonata.
Dal notaio tutto procede bene, Magda e la signora si sono già incontrate più volte dall’inizio trattative e ora chiacchierano come vecchie amiche, passa di mani un’assegno circolare per la cifra stabilita, si firmano gli impegni.
Il notaio mi chiede come fare per la parcella. Gli dico che entro un mese l’acquirente provvederà, che faccia capo a me (infatti, finirò per pagare io la fattura).
Usciti dallo studio il collega chiede se vogliamo prendere un aperitivo insieme vista l’ora, ma Magda accusa degli ‘impegni inderogabili’ e si scusa. Io, ovviamente devo riportarla in studio e saluto a mia volta.
Saliti in macchina, me lo ricordo come fosse ora, Magda mi dice: ‘Dottore, posso darle del tu?
Io ti sono debitrice, nulla potrà compensare il mio debito, tu mi offri una nuova vita. Grazie. Ti prego permettimi di sdebitarmi parzialmente offrendoti una cena, possiamo così conoscerci meglio’ Dicendo così posa la sua mano sulla mia. Ho un brivido.
‘Grazie, non &egrave il caso,’ ma non resisto alla tentazione e continuo:
‘ Devo avvisare a casa.’. Telefono a casa, subito, e mi invento una cena di festeggiamenti con la controparte per ‘ulteriori sviluppi futuri’ avviso che rientrerò per le’Magda mi fa segno TARDI, TARDI, rientrerò per mezzanotte. Non aspettatemi ecc. baci.
Magda mi ringrazia e mi invita ad avviarci verso casa sua. Mentre guido non posso fare a meno di notare che lo spacco della sua gonna si apre mostrando la fine delle calze, lei allarga leggermente le gambe e coglie il mio sguardo, turbato.
Si toglie la giacca ed apre tre bottoni della camicetta. Le rotondità del suo seno fanno capolino dal tessuto, io sono eccitato.
‘Spero di riuscire a sdebitarmi, con il tempo’ mi dice Magda mentre la sua mano sinistra si posa sui miei pantaloni.
Arriviamo a casa sua, alle diciannove e trenta siamo in ascensore e lei si avvicina a me, sempre di più fino a quando iniziamo a baciarci. Le sue labbra sono calde, eccitanti, la sua lingua mi provoca brividi d’eccitazione. Mi sembra di essere ringiovanito di vent’anni o più.
Entriamo nell’alloggio, carino, ben arredato e mi fa accomodare in salotto.
‘Mi preparo per la cena dottore’
‘Dove ceniamo?’ chiedo stupidamente
‘Come vuoi tu, possiamo andare in qualche bel ristorante che conosci e dove sei già stato tante volte oppure possiamo restare qui e fare una cenetta a lume di candela. Scegli tu, ma non subito, aspetta qualche minuto’
Resto solo, mi aggiro per il salotto, pieno di soprammobili in stile asiatico, con poltrone color rosso rubino, foto di Magda dai sedici anni in poi, vestita in tanti modi diversi (ora so che ha ventinove anni), sempre sola.
Dopo alcuni minuti riappare, ha in mano un vassoio con due bicchieri e delle tartine.
Indossa una vestaglia di seta con disegni orientali chiusa da una cintura in vita, da cui spuntano le sue gambe inguainate in calze nere e con ciabatte con il tacco e le piume. Mentre cammina la vestaglia si apre e lascia uscire un seno, il destro. Si ferma di fronte a me e dice: ‘Tesoro puoi aiutarmi a mettere al suo posto le tette. Quando sono grosse come le mie sono impudenti, non vogliono restare dentro. Ed io ho le mani impegnate’
Le prendo il seno, inizio a carezzarlo, poi estraggo anche l’altro.
‘Andiamo a cena fuori?’ mi chiede lei ironica.
‘No, restiamo qui.’ Le rispondo leccandole i capezzoli e aprendo tutta la vestaglia. Sotto indossa solo le calze autoreggenti, null’altro.
Sono eccitatissimo, questa ragazza giovane, bella &egrave tutta a mia disposizione. Con Anna non &egrave neanche pensabile un approccio così passionale, non lo &egrave mai stato, neanche prima delle figlie.
E’ una serata indimenticabile, lei dapprima mi spompina e si beve il mio succo, poi si impala sopra di me e mi porta ad un orgasmo grandioso giocando con il suo bacino a eccitarmi e smorzarmi per alcune volte. Tanto che quando finalmente mi fa venire mi sembra di svenire per il piacere.
Infine mi masturba con oli essenziali facendomi godere per la terza volta e leccando le mie poche gocce di sperma. Non ricordo se ero mai venuto tre volte quasi di fila.
Tutte cose che neanche potevo immaginare con mia moglie o non avrei mai osato proporgli. Quando esco da casa sua &egrave la mezza passata, rientro a casa e crollo in un sonno pesante, totalmente rilassato come non lo avevo da anni. Mi sento giovane, desiderato, bello e affascinante. Tutto merito di Magda.
Da quella sera ha inizio, per me, un periodo di delirio sessuale.
Con Magda scopiamo dapprima alcune volte alla settimana e poi, via via in misura crescente, fino ad arrivare a tutti i giorni in tutti i posti ed in tutti i modi possibili.
Alcuni momenti mi restano indelebili nella memoria: la prima sera in cui si &egrave recata da me in ufficio per portarmi le fatture del negozio. Entra, indossa la maglietta con scritto ‘Horny girl’, si solleva la gonna a mostrarmi la figa, nuda e si abbassa sotto la scrivania per farmi un pompino.
Le segretarie se ne vanno alle diciotto, i miei collaboratori se ne vanno e lei &egrave sempre dentro. Chissà se hanno sentito i rumori della nostra scopata. La mia sedia, con il peso di noi due sopra, cigolava in maniera evidente.
Dopo l’orgasmo i miei pantaloni presentavano una macchia sulla cerniera, ho dovuto fare i salti mortali per non farla notare a mia moglie. Da quella volta ho conservato in ufficio un completo ed una camicia di riserva.
Lei si eccitava ancora di più nelle situazioni rischiose, dove potevamo essere visti e quindi il piacere era ancora più intenso (almeno lei mi diceva così).
Un altro ricordo vivido riguarda un giovedì sera, al giovedì dovevo andare a prendere le mie figlie in palestra per le diciannove e trenta. Alle sei meno cinque nel mio ufficio si affaccia la mia segretaria e mi dice: ‘C’&egrave la signora Magda per lei’ mentre parla Magda, che la ha seguita, la sposta ed entra nel mio ufficio dicendomi
‘Dottore so di non avere un appuntamento ma &egrave importante. Prometto che le farò perdere solo pochi minuti’ e mi fissa con il suo sorriso pieno di sottintesi.
Io acconsento e Paola, andando via seccata mi ricorda l’impegno con le figlie.
Magda mi salta addosso, mi bacia e mi parla.
‘Che stronza la tua segretaria. Una vecchia baldracca inacidita. Scusami amore ma non potevo restare tutto il giorno senza vederti. Sai ho le mestruazioni ed io quando ho il mestruo ho bisogno di coccole. Non ti piace scopare con il mestruo? Non &egrave un problema, ho ben due soluzioni da proporti, un bel pompino oppure potresti’farmi il culetto.
Io sono preoccupata, non ti piacce il mio culo? Lo trovi troppo grosso? Non me lo hai ancora chiesto. Tocca &egrave sodo, caldo. Dai allunga le mani’
Io non ho ancora potuto dire nulla travolto dalla sua vitalità, lei si solleva la gonna, morbida che indossa e si gira mostrandomi le terga. Mia moglie ha sempre considerato il sesso anale off limit, una cosa depravata e sconcia ed ora questa donna mi offre il suo culo, qui in ufficio.
Sono eccitatissimo, lei si fa leccare per ‘lubrificare l’entrata’ mi dice. Io entro con la lingua nel suo buco, scendo fino alla vagina dove vedo il cordino dell’assorbente interno. Sento sapori stranissimi, ma non rivoltanti, l’eccitazione mi porta a gradire tutto.
‘Dai, sono pronta infilami Artura nel culo, ti prego’ mi incita chiamando il mio cazzo con il soprannome che gli abbiamo affibbiato. Mi appoggio allo sfintere, lei lo prende in mano, &egrave appoggiata sulla scrivania, piegata a novanta gradi, e lo guida dentro di lei.
‘Piccolo, ti aiuto io a entrare nella caverna buia. Ti do la mano così non hai paura. Dai spingi, sei dentro con la punta spingi, entra tutto’così. SI, DAI INCULAMI’ alza il tono di voce, io le tappo la bocca con la mano. E’ probabile che qualcuno sia ancora in studio.
Lei inizia a godere, mi morde la mano, ricomincia a parlare sussurrando:
‘Scusa’dai scopami’ sbattimelo nel culo’perforami ‘dai Arturo, vieni fammi un clistere di sperma’ a quelle parole io vengo eruttando tutto lo sperma di cui sono capace.
Alcuni istanti dopo mi estraggo da lei e mi siedo sulla mia poltrona. Lei si solleva, con la mano raccoglie lo sperma che sta uscendole dal culo e si pulisce con un fazzoletto, quindi si inginocchia e, senza dire nulla inizia un pompino magnifico, solo di bocca e lingua. Senza una parola, senza un sospiro. Ovviamente arrivo in ritardo dalle mie figlie di quasi un’ora.
Le discussioni con Anna sono ormai quotidiane, io sono assente da casa e anche dal lavoro, non riesco a pensare ad altro che al sesso con Magda.
Magda, invece si rivela un’abile commerciante. Dopo due settimane prega la vecchia proprietaria di non recarsi più in negozio provocando la sua ira e quella del suo commercialista che se la prende con me. Cambia le due commesse con due ragazze ventenni, molto carine, sempre abbigliate in maniera da mostrare le ultime novità in termini di calze e di biancheria.
Il negozio si sviluppa tanto che la società madre decide di offrirle l’opportunità di essere ‘Top Dealer’ ovvero avere le novità in anticipo, rinnovare l’arredamento a spese della fabbrica, avere condizioni migliorative.
Quando chiedo a Magda come possa, in così breve tempo aver ottenuto questo successo mi risponde che il capo area &egrave ‘sensibile al fascino di Laura’ una delle nuove commesse, in realtà, una volta che lo incrocio nel negozio, mi sembra più attratto da Magda.
La mia vita inizia a spezzarsi in mille frammenti e non lo capisco. Un mio collaboratore lascia il mio studio con la segretaria più esperta e si porta via alcuni clienti, mia moglie e le figlie sono sempre incarognite contro di me per le mie continue assenze che le lasciano sole ad affrontare ogni problema piccolo o grande che sia.
Tutto questo passa in second’ordine rispetto a Magda, ormai tutte le volte scopiamo almeno due volte, e questo una volta al giorno se non due. Provo tutte le sensazioni che posso immaginare e che non ho mai provato. Magda &egrave calda, passionale un po’ dispotica e insaziabile.
Io le regalo una macchinina per consentirle di spostarsi con comodità e le faccio molti altri regali, orologio, braccialetto, anelli, orecchini.
Ogni volta che le porto un dono lei mi offre una nuova performance, una posizione diversa, un giocattolo sessuale che arricchisce il rapporto, un atteggiamento provocante che mi eccita, un abbigliamento particolare.
Non capisco più nulla, anche sul lavoro inizio ad avere problemi, non riesco a concentrarmi, sono sempre arrapato.
Una delle sere in cui siamo nel mio ufficio mi suona il cellulare, &egrave mia moglie che vuole sapere per quanto ne abbia.
Magda lo capisce e si scatena, si infila il mio cazzo in bocca e mi infila due dita in culo massaggiandomi la prostata. Fatico a seguire il discorso e a non mugolare il mio piacere. Tronco la telefonata per poterle venire in bocca. Lei si alza, apre la bocca per farmi vedere che &egrave piena di sperma ed ingoia tutto, poi mi bacia.
Una settimana dopo, tornando a casa, trovo una valigia sul pianerottolo e la chiave della porta cambiata. Provo a suonare il campanello e mi risponde un urlo disumano da dentro l’alloggio:
‘VAI VIA’PORCO BASTARDO VAI DALLA TUA TROIA.
IO TI ROVINO’ &egrave Anna che &egrave in preda ad una crisi isterica, grida come una pazza.
ansima e le manca il fiato.
‘SCOMPARI DALLA NOSTRA VITA. FIGLIO DI PUTTANA VOGLIO VEDERTI MORTO. VOGLIO FARTI SOFFRIRE’.
Mia figlia più piccola mi prega di andar via, mi dice che mamma mi ha fatto seguire, che ha le foto del mio tradimento e le ha mostrate anche a loro. Che se si potrà superare il problema non &egrave sicuramente ora, subito, ora devo andarmene.
Dove vado? La mia vita sta crollando, ho un senso di oppressione al petto, mi viene da piangere.
Mi resta solo Magda che mi accoglie nel suo alloggio per un paio di notti, in attesa che trovi una sistemazione.
In queste notti dimentico tutti i miei problemi, iniziamo a scopare alle otto e continuiamo tutta la notte con qualche breve pisolino. Mi dice che mi farà provare il paradiso, mi propone di far l’amore in tre con Laura, la sua commessa. Non lo facciamo, questo rapporto mi soddisfa completamente, sono quasi contento di aver rotto con mia moglie, ora posso dedicarmi al mio amore.
Il divorzio &egrave un massacro, rapido ma brutale. La sua avvocatessa mi sodomizza senza pietà.
Le figlie sono affidate ad Anna, le nostre due case sono date in uso esclusivo a loro, devo pagare un mensile molto pesante ed un’una-tantum per il contributo di mia moglie alla mia carriera ed al mio patrimonio. In parole povere non mi resta nulla.
Magda mi convince ad accettare le condizioni, a fare in fretta. Così potremo vivere ala luce del sole il nostro amore, potremo anche convivere. Infatti, per evitare un impatto negativo sul giudice io sono andato a vivere da solo, nell’alloggio in cui sono ora, uno schifoso alloggio ammobiliato in zona semi-centrale. Durante il procedimento appaiono anche alcune foto relative a Magda in un lavoro precedente come ragazza-immagine in discoteca, ovviamente anche queste valorizzano i punti forti della ragazza, il seno ed il sedere. Contribuiscono a mettere entrambi in cattiva luce, come non bastassero le foto scattate dal suo investigatore mentre scopiamo in un parcheggio, sulla sua auto, e nel mio ufficio.
Arriviamo a circa due settimane fa, la separazione si &egrave conclusa ed io spero che questo evento segni l’inizio di una nuova vita con Magda. Oltre agli aspetti erotici mi piace la sua allegria ed il suo ottimismo, in questo periodo mi sono stati di grande aiuto.
Inizio a notare quasi subito che tutte le volte che io porto il discorso su una convivenza lei tende a svicolare, a posticipare, a rinviare. Incolpa di questo le sue recenti esperienze (Saro, ritengo) che sono stato tutt’altro che felici.
Si crea, comunque una certa tensione tra noi, il nostro menage si stabilizza con incontri regolari per cena e seguente dopo cena a casa sua. Dopodiché io rientro nel mio alloggio per la notte, in realtà senza il senso del proibito e della trasgressione percepisco un minor entusiasmo da parte sua.
Non me ne preoccupo particolarmente, sono impegnato a recuperare la mia attività riavviando il mio studio che ha sofferto del mio disimpegno ed inoltre penso che sia fisiologico un certo assestamento nei rapporti tra adulti.
Fino a oggi, anzi ormai &egrave ieri. Per tutto il giorno la chiamo senza riuscire a rintracciarla, eravamo d’accordo di sentirci per combinare per la serata.
Alle venti, uscito dall’ufficio, vado sotto casa sua e citofono. Non risponde nessuno.
Risalgo in macchina, provo a chiamarla, il cellulare non &egrave raggiungibile, non posso far altro che aspettare. Vado in un bar vicino e mangio un toast con una birra, poi prendo una seconda birra e torno a sedermi in auto per vedere se rientra. Sono curioso, preoccupato ed incazzato. Eravamo d’accordo di sentirci.
Il suo telefono &egrave sempre spento. Passano le ventidue, sono preoccupato, quando una vecchia coup&egrave bianca parcheggia sotto casa di Magda. Ne scende un ragazzo di colore molto alto, fa il giro intorno all’auto ed apre la portiera al passeggero, vedo scendere Magda, evidentemente su di giri, che si aggrappa al braccio del ragazzo per non cadere. Li sento ridere e vedo che il ragazzo, mentre lei cerca di aprire il portone, le palpeggia il sedere, fino a quando non dev’essere lui stesso ad aprire la serratura perché lei non ci riesce.
Entrano nell’androne e richiudono dietro di loro.
Sono annichilito, io ho rovinato la mia vita per lei e lei esce con un negro.
Ma forse non &egrave come penso, lui la accompagna solo sopra in quanto lei sta male. E’ certamente così.
Ma non scende, magari la sta violentando, forse devo intervenire.
Provo a telefonare, il telefono squilla ma nessuno risponde, sono ormai dieci minuti che sono saliti, che cazzo succede.
Aspetto ancora, minuti interminabili, poi vado a citofonare, uno due, tre squilli. Sento la voce di Magda che risponde.
‘Ma chi &egrave?’ &egrave piuttosto infastidita
‘Amore sono io. E’ tutto il giorno che ti cerco, dovevamo sentirci per combinare (pausa con lei silenziosa). Ero preoccupato (nuova pausa in cui lei tace). Hai bisogno di me?’ dico tutto d’un fiato.
Lei &egrave imbarazzata,’No, non ho potuto chiamarti ho avuto tantissimo da fare: Anzi anche adesso sono impegnata. Senti, ci sentiamo domani’
‘Ma stai bene?’ insisto ‘ Non posso salire un attimino?’
‘No, guarda’ ridacchia mentre mi parla ‘adesso non posso proprio. Ne parliamo domani tesoro d’accordo? Adesso scusami, poi ti racconto.’ Mentre riattacca sento una frase che interpreto come ‘smettila’ ma non &egrave rivolta a me.
Risalgo in auto. E se fosse stata minacciata?
Potrei chiamare la polizia. Ma il tono era tranquillo, anzi ridacchiava.
Passano i minuti e poi le ore, il mio stato d’animo oscilla tra odio, disperazione, preoccupazione, improvvisi momenti d’ottimismo ingiustificato. Mi sento come un bicchiere di cristallo dopo aver incontrato una mazza, sono a pezzi.
Il bar chiude, alla mezza scendo e vado verso un altro bar, un isolato più lontano. Compro una bottiglia di Brandy ne bevo due bicchieri con un vecchio ubriacone e, quando anche questo locale chiude, ritorno verso l’auto. E’ oltre l’una e mezza.
La coup&egrave &egrave sparita. Medito alcuni istanti poi prendo coraggio e citofono a Magda.
‘Dimmi’ risponde
‘Ciao, sono ancora io. Come stai?’
La sua voce &egrave sorpresa, pensava non fossi io evidentemente. ‘Bene, ma non fare casino alle due, vieni sopra.’
Salgo, non riesco ad aspettare l’ascensore e faccio i gradini tre per volta, sono travolto da sensazioni contrapposte, odio, attrazione, disprezzo su cui svetta il pensiero ORA LA SCOPO.
Mi accoglie in salotto indossando la vestaglia orientale che ben conosco, sono senza fiato e sono colto da conati di vomito, il brandy mi sale in bocca. Corro in bagno e riesco a vomitare nel cesso.
Dopo alcuni conati mi riprendo, mi sciacquo la bocca con un collutorio e pulisco le labbra con un fazzolettino di carta che faccio per buttare nel cestino. Apro il cestino ed ho un sobbalzo, dentro ci sono tre preservativi usati.
Ora quella troia puttana e traditrice cosa mi dirà? Voglio vederla implorare il mio perdono. Io ho distrutto una famiglia, ho stravolto la mia vita e questa &egrave la ricompensa.
Lurida bastarda, cagna e puttana.
Mi avvio verso il salotto, lei mi attende, seduta con la vestaglia ben chiusa dal cordone.
‘Allora cosa vuoi alle tre del mattino? Venirmi a vomitare in casa? Sei scemo?’ mi aggredisce e senza lasciarmi rispondere continua ‘Tu non hai capito una cosa, io non voglio essere legata a te o a nessun altro. Io voglio la mia libertà, voglio fare il cazzo che voglio.
Sono andata fuori di casa a diciassette anni per poter avere la mia libertà, di sicuro non me la faccio togliere adesso.
La scorsa mattina &egrave venuta tua moglie in negozio da me, tutta in tiro con un ragazzo tipo istruttore di fitness che la accompagnava e mi ha detto- ti ringrazio di avermi tolto di torno quello stupido di mio marito, ora sto scoprendo cosa mi perdevo- ma io l’ho messa a posto subito.
Non sono io che ti ho portato via il marito, sei tu che te lo sei perso. Se tu lo avessi saputo coinvolgere io non avrei potuto fare nulla. E fai attenzione o anche il fustone lo perdi, guarda come &egrave attratto del culo della mia commessa. Infatti lui era intento a guardare il sedere di Laura. Se n’&egrave andata incazzata, bisticciando con l’uomo.
Ora lo dico a te, io sono stata la tua amante ma non intendo essere tua moglie o essere legata a orari, impegni e cazzate del genere.
Tieni, prenditi questo DVD, lo ho preparato proprio per farti capire cosa intendo per libertà. Ed ora lasciami dormire per favore’
Mi porge un DVD e mi accompagna alla porta. Sono basito, non solo non mi ha chiesto scusa ma mi ha pure aggredito, non sono riuscito a rispondere, il suo sguardo sprizzava furia e rabbia.
Ed eccomi qui, sulla poltrona del mio alloggio. Il DVD non osavo guardarlo. Ho dovuto bere qualcosa per prendere il coraggio di metterlo sul lettore.
Si apre con Magda che parla: ‘Tesoro stasera mi hai rotto i coglioni, ti ho detto di essere impegnata e tu niente, continui ad insistere. Allora ho deciso di farti vedere in cosa sono impegnata visto che sei così curioso.
Mi mancava la telecamera, da quando ho lasciato Saro non ho più avuto occasione di essere ripresa, ma stasera mi sembra l’occasione giusta. Perdona l’inquadratura fissa ma l’unico altro protagonista &egrave impegnato con me, te lo presento’ e lo chiama perché si avvicini ‘ si fa chiamare Marco, lavora per la sicurezza presso il centro commerciale e, come vedi ha un fisico strepitoso. Guarda che muscoli, che braccia, che gambe e che uccello. Se il tuo &egrave Arturo il suo &egrave Arturone. Ora scusami ma devo dedicarmi a lui.’ E dopo averlo carezzato si inginocchia di fonte a lui e, in favore di telecamera inizia a spompinarlo.
Sento i suoi mugolii e risucchi, mando avanti l’immagine veloce, lei continua per dieci minuti certificati dal timer a fondo schermo con la mano di lui che le detta il ritmo, lei gli carezza i testicoli e le cosce con le mani mentre sale e scende con la bocca, poi vedo che lui inizia a sborrare. Lei cerca di ingoiare tutto e quello che esce dagli angoli delle labbra lo recupera con la lingua, leccando e scendendo fino ai coglioni del negro
Lui, subito, la porta sul letto ed inizia a leccarla a sua volta. La vedo che con il telecomando avvicina l’inquadratura poi il cunnilingus continua per dieci minuti, interminabili, con i suoi sospiri di piacere, quando finalmente viene lui si rialza, infila un preservativo e le entra dentro. La scopa con un movimento potente, continuo. Magda urla di piacere, accelero le immagini, lui la scopa per un quarto d’ora senza pausa, sempre con lo stesso ritmo. Infine le viene dentro, si rialza e si dirige verso il bagno, lei resta accasciata, stremata. Si avvicina alla telecamera, &egrave sorridente, la prende dal suo appoggio e la sposta sul comodino e dice, rivolta al pubblico, quindi a me.’Così puoi vedere e sentire meglio. Mi ha stremata ma penso che lui non sia ancora soddisfatto tesoro.’
Infatti dopo alcuni minuti il ragazzo riappare, si sdraia sul letto ed inizia ad accarezzare il seno, la pancia e tutto il corpo di Magda, vedo le sue manone scure in contrasto con la pelle bianchissima della mia ragazza.
Alcuni minuti e lei sembra riprendere le forze, a sua volte accarezza l’uomo sulle spalle, sulle cosce, sulle braccia, sull’addome. Sembra saggiarne i muscoli, evidentemente sono di suo gradimento, infatti sostituisce la lingua alle mani. Lo bacia e lo lecca ovunque, con calma, a lungo. Accelero la visione, lei &egrave sdraiata tra le cosce di lui e con la lingua lo lecca. Sento i rumori ma non vedo chiaramente, conoscendola immagino gli stia leccando i testicoli e l’ano.
Lui si alza, la fa mettere alla pecorina, io vedo il viso di lei e immagino, dai movimenti delle sue braccia, che lui stia strusciando il suo uccello contro la figa, quando lei sembra pronta la penetra, fino in fondo. Magda inizia a godere quasi immediatamente, &egrave molto eccitata, lui indietreggia ed estrae il pene e lo posiziona in alto,sullo sfintere immagino, lei si irrigidisce, preoccupata, ma lui non le lascia scampo, le prende i fianchi e le entra dentro, lentamente ma inesorabilmente.
Lei annaspa, sembra le manchi l’aria, accellera la respirazione.
Poi ad ogni movimento di lui vedo il volto di Magda contorcersi in una smorfia di piacere. Sono sconvolto ed eccitato nello stesso tempo, quella che sono sicuro sia un’inculata prosegue per un tempo lunghissimo.
Lei grida di piacere più volte poi inizia anche lui ad accelerare, a gridare e gode.
Quando si ritrae Magda crolla sul letto, per un attimo vedo il cazzo incappucciato dell’uomo ancora semiduro. Mi sembra enorme. Si sdraia al fianco di Magda.
Mando avanti le immagini, dopo dieci minuti lui si alza, lei si sporge verso il comodino e mi dice:
‘ Che goduta. Questo ragazzo &egrave instancabile. Sono venuta almeno tre volte prima che lui sborrasse. Mi sembra incredibile. Ora ti saluto amore, lo accompagno alla porta e vado a nanna. Sono morta’ e spegne la telecamera.
In realtà dai preservativi che ho trovato in bagno e dal fatto che il video dura circa novanta minuti mentre lui si &egrave fermato da lei quasi tre ore posso dedurre che prima di andare via Marco la ha scopata ancora .
Sono a pezzi, provo un dolore fisico e mentale. La mia vita &egrave distrutta, la famiglia l’ho persa, lei non può essere una compagna di vita di cui fidarsi, con cui dividere una vita insieme.
Ma sono anche eccitatissimo, torno sulle smorfie di piacere di Magda penetrata dal negro, mi riguardo la scena e fermo un’immagine in cui lei ha la bocca spalancata e sembra farmi l’occhiolino. Non &egrave bella, ha i fianchi larghi, &egrave bassa, il viso &egrave volgare ma &egrave l’immagine della sensualità, del piacere, della vita.
Devo prendere una decisione, o rinuncio a lei e a quello che significa (la giovinezza, la sessualità, il piacere) o accetto un rapporto dove so di non essere l’unico suo amante.
Il cazzo &egrave durissimo, lui non vuole privarsi di questa vacca, poco ma sicuro.
Sono le sei, non ho dormito nulla, mi tremano le braccia e le gambe, sento dolori articolari.
Vado a stendermi sul letto.

Come sempre, quando sei sull’orlo del baratro, o ti senti sprofondare, lo spirito di sopravvivenza ti porta a individuare una soluzione, l’aspetto positivo in una situazione di merda, la via d’uscita che non avevi considerato.
Non ho chiuso occhio ma ho preso una decisione.
Devo chiamare Magda per comunicargliela. Attendo le otto e la chiamo.
‘Pronto’ dalla voce direi che la ho svegliata.
‘Ciao, sono io. Vorrei parlarti, vederti. Posso venire da te?’
‘Guarda adesso sono stanca. Vediamoci per le dieci.’
‘Alle dieci ho un appuntamento in ufficio. Possiamo far dopo o devo annullarlo?’
‘Vieni quando hai finito il tuo impegno, io fino alla mezza sono a casa, poi devo andare in negozio che ho un appuntamento. Ciao’
Il tono era piuttosto freddo, la troia fa anche la sostenuta. D’altronde &egrave come mi ha trattato ieri sera.

Sono le undici e trenta, il mio impegno di lavoro &egrave andato benissimo. Erano mesi che non ero così lucido e reattivo. Il cliente si &egrave complimentato con me e mi ha chiesto come mai per alcuni mesi non ero mai reperibile. Gli ho spiegato della separazione, non di Magda. Mi ha confessato di esserci passato anche lui e mi ha proposto di fare un week end a Riga insieme.
Dice che tornerei in pace con il mondo, magari l’ascolto e lo faccio davvero.
Ora pensiamo alla troia, devo essere lucido, non farmi vincere dalle emozioni.
Mi apre, indossa una camicia da notte di cotone, a mezza coscia, niente di sexy ma quando si muove i capezzoli fanno una danza sotto il tessuto. Eccitante.
Niente bacio di benvenuto, mi fa accomodare in salotto, su una poltrona e lei siede di fronte a me.
‘Ho pensato molto a questa notte’ attacco ‘ ho dovuto decidere se troncare il nostro rapporto o convivere con il tuo stile di vita libero. Non ho dormito ma sono giunto ad una conclusione.
NON POSSO PERDERTI. Ti prego, accetta le mie scuse. Non ti importunerò mai più, ti concedo i tuoi spazi ma non lasciarmi. SEI TUTTA LA MIA VITA.’
E’ sorpresa, sorride, ha un sorriso meraviglioso. Si rilassa sul divano, aprendo leggermente le gambe. Il pigiama risale lungo la coscia e mi sembra d’intravedere la sua prugnetta, splendida, eccitante.
‘Bene, ne sono molto lieta. Ma sappi che per alcuni giorni sarai sotto esame, devo verificare se effettivamente sei convinto o se &egrave una finta per poter continuare a godere di quello che guardi con tanta brama’ e dicendo così solleva ulteriormente la camiciola, ora la figa &egrave visibile in tutto il suo splendore.
‘Posso leccarti?’ mi sorprendo a dirle.
Lei mi fissa, e risponde:’Va bene. Ma non spogliarti, resta in giacca e cravatta e vieni a quattro gambe verso di me. A differenza di Marco tu sei più bello vestito che nudo’ la troia mi mette alla prova, mi umilia, sente di poter condurre il gioco.
Eseguo, camminando carponi la raggiungo ed immergo il mio viso tra le sue gambe iniziando a leccare la figa che subito si inumidisce e si apre al tocco della mia lingua. Lecco in profondità , succhio il clitoride, cerco di entrare con la lingua dentro di lei. Uso la lingua come un pennello per farla godere.
Lei mette la mano sulla mia testa e mi spinge dentro di lei.
‘Bravo amore mio, lecca così, la mia fichetta ha bisogno di sollievo dopo gli strapazzi di questa notte. Sei molto bravo, continua, ancora.’ Intanto scivola verso il basso ed io posso leccarle anche il buco del culo, &egrave arrossato per la penetrazione della sera precedente.
‘Che bello, che sollievo, il buco del culo era proprio bisognoso di una bella leccata dopo il trattamento di ieri. Continua amore mio.’
E’ molto più volgare del solito, evidentemente vuole provocarmi, ma io non reagisco, mi sento in paradiso, il mio uccello &egrave duro come il marmo
Lei inizia a tremare, gode sotto la mia lingua ed io bevo il suo succo, avido e voglioso.
Mi fa rialzare, allunga una mano a toccare l’uccello attraverso la stoffa dei pantaloni.
‘Sei bello carico. Ma ora devo andare, ho appuntamento con l’ispettore della ditta ”’. Mi farà firmare l’accordo per rifarmi il negozio a spese loro.
Ma magari domani, se mi sarà passata l’arrabbiatura, ti potrei fare un bel lavoro di bocca. Hai voglia amore mio?’
Amore mio mi suona ironico ma rispondo a tono:’Ho tanta voglia tesoro’ ma anziché tacere continuo titubante ‘ma dimmi ti fai scopare dall’ispettore?’ mi sorprendo a dire, e arrossisco.
Lei ritira la mano, mi guarda con sguardo indurito.
‘Ti ho appena detto che tu non devi permetterti, stronzo.’
Il cazzo mi si ammoscia.
Poi mi fissa, per un lungo istante, mi mette un braccia sulla spalla per farmi abbassare alla sua altezza, e si avvicina al mio orecchio, sussurrandomi a bassa voce.
‘Ma tu sei eccitato all’idea che lui mi sbatta, vero?’ annuisco, sono ormai color aragosta, le orecchie mi bruciano. Lei continua a sussurrare, sorridendo.
‘Fino ad oggi l’ho fatto sospirare. Non &egrave il mio tipo, cinquant’anni sovrappeso, sembra una balena laida. Ma con il favore che mi farà oggi se devo concedergli qualcosa’tu capisci.
Cosa pensi sia più adatto? Un bel pompino con ingoio, una sgroppata alla cavallerizza? Di sicuro devo montare io sopra con quello che pesa. Chissà se l’uccello &egrave anche lui grasso’ dice ridendo, mi lecca l’orecchio provocandomi un brivido.
Anche a me scappa una risata che sembra un singulto. MIO DIO COSA HO FATTO! Sono mani e piedi in potere di questa donna lasciva, volgare, eccitantissima.
Continua sussurrarmi all’orecchio, a voce bassissima, con le labbra che mi sfiorano la pelle, brividi mi corrono lungo tutta la schiena:’ Ti chiamo appena ci lasciamo e ti racconto tutto. Dettaglio per dettaglio ma tu non ti masturbare, voglio che ti conservi per me. Domani ti faccio sfogare io. Ti lascio senza una goccia di succo vedrai’ sono senza fiato dall’eccitazione.
Mi accompagna alla porta e mi saluta, a voce normale con un sorriso splendido dicendomi:’Ciao amore, dopo ti racconto tutto per filo e per segno. Tu pensami intanto’ e chiude la porta.
E adesso? comunque mia. Non &egrave pensabile di possedere l’aria o il mare, l’importante &egrave poterne godere
Sono eccitato, al diavolo tutto il resto, la donna più sexy del mondo &egrave mia. Non solo mia, &egrave vero, ma “chi si accontenta gode” non mi &egrave mai parso un proverbio adatto alla bisogna come ora.

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