Skip to main content
Racconti Cuckold

Le cose belle van guardate…

By 16 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era esattamente come avevo chiesto, in ginocchio al centro del salotto, indosso solo una camicia abbottonata al centro, autoreggenti e scarpe con il tacco, niente altro. Una fascia le copriva gli occhi e le mani erano legate dietro la schiena con un nastro. Semplicemente perfetto, gli ordini erano stati eseguiti a dovere, suo marito me la mostrò con un misto di paura e orgoglio, senza dire niente gli feci capire che andava bene così, non tradii le mie emozioni e cominciai a studiarla.
Ricordo come tutto era cominciato, un paio di settimane prima, il mio lavoro di tecnico di impianti di sicurezza mi porta in molte abitazioni, incontro persone di tutti i tipi, capita anche di vedere belle donne, non sono certo un superman ma l’attività fisica mi mantiene in forma e a 42 anni non mi sento di certo vecchio.
Ero da questi nuovi clienti presentati a me da conoscenti, nel mio lavoro la pubblicità migliore &egrave il passaparola, l’installazione di nuovi dispositivi dell’impianto mi aveva occupato due giorni a casa loro, durante i quali non potevo fare a meno di osservare lei, una bella donna di 45 anni, forse non una che ti fa girare ad ammirarla ma certamente affascinante conoscendola bene, i suoi occhi castano chiaro e comunque tutto il suo corpo mi attirava, non magrissima ma con forme armoniose e dotata di una certa simpatia che non fa mai male. Il marito invece mi sembrava un anima in pena, del lavoro parlavo sempre con lei, lui dava il consenso ma era lei che comandava.
Finalmente avevo finito il lavoro, collaudato e dato tutte le spiegazioni sul funzionamento, la giornata era calda e avevo dovuto strisciare in un cunicolo sotto la casa per posare dei cavi, insomma non ero certo pulitissimo. Mi chiesero se volessi fare una doccia, risposi che non volevo disturbare ma insistettero e allora presi dal furgone i miei vestiti di ricambio, il marito che mi aveva accompagnato ad un certo punto mi disse che si era accorto di come osservavo sua moglie’.Per un millisecondo pensai che si stesse arrabbiando ma lo guardai sicuro negli occhi e gli dissi semplicemente che speravo non si fosse offeso ma non avevo potuto farne a meno, sua moglie era una donna affascinante e le cose belle vanno guardate. Il discorso finì con lui che mi diceva di non preoccuparmi, era forse più agitato lui di me’.
Mi accompagnò al bagno dove la moglie aveva già preparato un asciugamano pulito e mi disse’.lasci la porta aperta, potrei mandarle mia moglie’
Quella frase mi dava da pensare, mi spogliai ed entrai in doccia, ovviamente la porta non l’avevo chiusa a chiave, non aspettavo che venisse a farmi compagnia, poteva essere una frase buttata li. Ormai mi ero fatto una bella doccia con la speranza di vedere aprire la porta, ero quasi rassegnato che non arrivasse nessuno quando vidi la maniglia girare, mi voltai dall’altra parte facendo finta di niente ma qualcuno era entrato, sentii la porta della doccia aprirsi e lei entrò, bella come l’avevo immaginata, mi girai e le dissi ‘e tuo marito?’ , lei mi sorrise e mi disse che l’aveva mandata lui’ Non esitai un attimo e subito la spinsi in ginocchio, la sua bocca mi aveva ispirato fin dal primo giorno, lei aveva un aria interrogativa ma capì subito e inginocchiata cominciò a leccarlo. Lo spinsi subito dentro la sua bocca calda, rimase un po’ sorpresa ma a me piace così, voglio avere il controllo e dominare. Era affamata, quasi non ne vedesse uno da anni, la lasciai fare e dopo un po’ la scopai in bocca, ogni tanto aveva conati di vomito ma non si tirava indietro, non volevo raggiungere subito l’apice del piacere, volevo godermela un po’ e a lungo. Quando lo tirai fuori si alzò , le mie mani andarono subito sui suoi seni fantastici strizzandole i capezzoli, lei ad occhi chiusi lasciava fare, con una mano poi la penetrai con foga, due dita infilate dentro di lei senza tanti preamboli, velocemente, era bagnata e non era per la doccia, con due dita la penetravo e con l’altra mano le titillavo il clitoride, era appoggiata alla parete e a gambe larghe, mugolava come una pazza e mi pregava di scoparla , sentii che stava per raggiungere l’orgasmo e mi fermai, un ‘nooo’ uscì dalla sua bocca e mi pregò di continuare, ma io non volevo farla venire e le dissi che avrebbe goduto solo quando l’avrei deciso io. Mi guardò e disse un ‘si’ sussurrato. A quel punto ero io che la volevo, la feci girare e abbassare quel tanto che si riesce in una doccia e in un sol colpo la penetrai , era fradicia di umori, volevo durare ma andavo veloce, trattenendo il mio orgasmo, la scopai così per un po’, lei godeva e la sentivo mugolare tra lo scroscio dell’acqua, con due dita cominciai a masturbarla, adesso volevo farla godere, raggiunse il piacere urlando e fremendo, facevo fatica a non farlo uscire talmente si muoveva, le sue gambe si rilassarono e quasi cadde ma la tenevo, volevo arrivare anche io e farlo dentro di lei, con le mani le tenevo stretti i capezzoli e dopo alcuni poderosi colpi la riempii con tutto il mio piacere, la sentivo contrarsi su di me e rimasi in lei fino a quando persi di vigore. La feci girare e la baciai, un bacio lungo e intenso, quasi fossimo amanti da sempre, e mi sussurrò ‘grazie”. Uscì dalla doccia e dal bagno, io mi risciacquai, mi rivestii e uscito fuori incontrai il marito, aveva un espressione soddisfatta, io lo guardai seriamente senza dire nulla, raccolsi le mie cose e incassai l’assegno per il mio lavoro, non mi interessava dire altro con lui se non che poteva richiamarmi quando voleva. Andai via soddisfatto, era la prima volta che mi capitava di scoparmi una cliente e per giunta con il consenso del marito, una delle mie fantasie si era avverata, ma volevo far diventare realtà altre mie fantasie’..
Nei giorni seguenti ripensai al lei, Laura, a quello che era successo, avrei voluto richiamarli ma non volevo fare il passo successivo, volevo capire se era stato il desiderio di una volta o se ci sarebbe potuto essere un seguito.
Non passarono molti giorni che mi richiamò Luigi, il marito, voleva delle spiegazioni sull’impianto ma si capiva che era una scusa, gli spiegai tutto e alla fine, quando mi disse che aveva capito gli dissi :’Luigi, perché mi hai chiamato’, dopo un attimo di silenzio rispose balbettando:’&egrave che’l’altro giorno’a mia moglie &egrave piaciuto molto” ‘ e a te no?’ gli chiesi, subito rispose con un si che quasi non si sentiva, glielo feci ripetere e questa volta si sentì molto bene.
Nella mia mente sapevo già cosa volevo ma gli feci fare un altro passo ‘cosa vorresti che facessi’, fu la mia domanda, mi rispose se potevo passare ancora da loro, erano ansiosi di ripetere la cosa, ‘ok’ gli dissi ‘ ma stavolta ti darò degli ordini, li dovete eseguire, altrimenti arriverò e me ne andrò’, ‘di cosa si tratta’ chiese, gli risposi che non doveva preoccuparsi , niente che non sarebbe piaciuto a tutti e due, e gli diedi le mie istruzioni.
L’appuntamento era fissato per due giorni dopo al pomeriggio, mi disse che sarebbe rimasto a casa e che avrei trovato tutto come voluto, lo salutai dicendogli di non sbagliare e di far trovare sua moglie pronta.
Il giorno prefissato ero da loro in orario, lei era esattamente come avevo chiesto, in ginocchio al centro del salotto, indosso solo una camicia abbottonata al centro, autoreggenti e scarpe con il tacco, niente altro. Una fascia le copriva gli occhi e le mani erano legate dietro la schiena con un nastro. Semplicemente perfetto, gli ordini erano stati eseguiti a dovere, suo marito me la mostrò con un misto di paura e orgoglio, senza dire niente gli feci capire che andava bene così, non tradii le mie emozioni e cominciai a studiarla.
L’avevo vista nuda nella doccia ma non era la stessa cosa, era stata quasi una toccata e fuga, li con calma la potevo osservare come volevo, esposta per me.
Tra gli ordini c’era anche quello di comprare un frustino di pelle, che trovai sul tavolo, Luigi si era seduto sul divano, gli feci cenno di stare zitto e di non muoversi, presi il frustino e cominciai ad accarezzarla sul suo culo, tra le gambe, risalendo per i seni e sulle sue labbra.
Lei mi aspettava, sapeva chi ero, non avevo ancora parlato e non avevo intenzione di farlo ancora per un po’ e anche non vedendomi seguiva i miei movimenti dai passi intorno a lei, fu in quel momento che le diedi un bel colpo con la frusta sul suo culetto, sussultò e cercò di coprirsi con le mani ‘NO’ le dissi, ‘non coprirti’, con le dita passai tra le labbra della sua figa, era bagnata”troia, lo sapevo” le diedi un altro colpo sulla figa’.un altro sussulto, a quel punto lo tirai fuori e prendendola per i capelli glielo spinsi in bocca, lei aprì la bocca non appena lo sentì, lo spinsi fino in fondo e la scopai così per qualche secondo, poi mi fermai e la lascia continuare senza lasciarle i capelli. Il marito assisteva eccitato, non si perdeva un attimo, la sua mano sul suo cazzo ancora dentro i pantaloni, fece per tirarlo fuori ma lo fermai ‘no, non lo tiri fuori e non lo tocchi fino a che non lo deciderò io’ ‘si si’va bene’ ‘si va bene che cosa, portami rispetto’ ‘ si, signore’.’ disse abbassando lo sguardo.
Laura nel frattempo continuava a pompare, quando sentì la risposta di suo marito accennò un sorriso.
Quando decisi che era abbastanza la sdraiai a pancia sotto sul tavolino della sala, uno di quelli bassi, era come se fosse a pecorina, ma i suoi polsi restavano legati dietro la schiena, le avevo slacciato la camicetta e le allargai bene le gambe, la sua figa e il suo culetto erano in primo piano, i miei occhi la volevano ammirare un po’, giocavo con il frustino passandoglielo tra le gambe, ogni tanto un colpetto, poi le dita’Le infilai dentro di lei, due per cominciare, era un lago di umori, poi il terzo dito, ebbe un sussulto ma non si lamentava, i suoi gemiti non erano di dolore. Le tenevo una mano sulla schiena, per non farla alzare, così inarcata favoriva il mio entrare ed uscire con le dita. Basta, la volevo scopare, mi spogliai e la infilai in un colpo, come piace a me. Comincia un avanti e indietro veloce, con colpi profondi, la visione di lei da dietro, legata e bendata aumentava la mia eccitazione, cercai di durare più a lungo possibile, la sua figa bagnata favoriva il compito, me la stavo godendo e lei stessa godeva, si vedeva dalla reazione del suo corpo e dai suoi gemiti sommessi. Il marito continuava a guardare, osservava compiaciuto e non parlava, aspettava un mio cenno ma lo ignoravo, questo era quello che voleva.
La scopavo in silenzio con colpi decisi, fino in profondità, la sala era pregna di odore di sesso e il rumore che si sentiva era il mio corpo che sbatteva sul suo. Decisi di cambiare posizione, uscii da lei di colpo e sospirò, un sospiro di dispiacere, ‘perché ti sei fermato’ mi disse,’ adesso lo scoprirai’ fu la mia risposta, andai dall’altra parte del tavolino e glielo misi ancora in bocca, succhiava avida, anche se impedita dalla sua posizione metteva tutta se stessa. Fu in quel momento che guardai Luigi dritto negli occhi, aspettava un mio cenno , una parola, qualcosa. ‘datti da fare e leccale il culo, altrimenti le farò male’. Laura si fermò un attimo dal suo sublime lavoro di bocca, ci sapeva fare, le dissi di continuare, a suo marito si illuminarono gli occhi e subito si mise a leccare, quel culo doveva essere mio.
Il pompino continuava con rinnovata forza, probabilmente il trattamento le piaceva. Era il momento, uscii da lei e dissi a suo marito di togliersi e di guardare bene come gli inculavo la mogliettina, puntai il mio cazzo ben lubrificato sul suo buchetto e spinsi, cominciai ad entrare e lei si ritrasse, ‘ferma e rilassati, ti piacerà’ , puntai di nuovo, questa volta entrò fino alla punta, il lavoro di Luigi aveva facilitato il tutto, era bello stretto, non era abituata, si vedeva, ma non disse niente, una smorfia sul suo viso mi fece capire che provava dolore ma spinsi ancora e ancora, con decisione, a metà tornai indietro per poi spingere ancora, questa volta tutto dentro. Cominciai a pompare con forza, Laura stava cominciando a godere, per la prima volta dal mio arrivo pronunciava delle parole’ sii, siii, di più’.ooooh come godo”. La stantuffavo a più non posso , ormai anche io ero al limite, lei scoppiò dopo poco in un orgasmo potente, subito dopo le riempii il culo di sborra, intanto che ancora godeva dell’orgasmo ricevuto. Uscii quando avevo perso di consistenza per farmelo leccare e pulire ben bene dalla sua bocca’ Quando ebbe finito la lasciai li come era, andai a rivestirmi e a ripulirmi, raccomandandomi con Luigi di lasciarla li com’era solo quando fossi uscito dalla loro casa avrebbe potuto liberarla.
Uscii dalla loro casa, lei come volevo era ancora li, lui mi salutò e mi ringraziò, disse solo che Laura era contenta e lui anche.
Salutai con un cenno e me ne andai soddisfatto, avevo già in mente la visita successiva’.

Leave a Reply