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Racconti CuckoldTrio

L’intreccio – Capitolo 40 – L’uomo di colore

By 24 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

“Ho voglia di qualcosa di diverso” disse Sofia ad Andrea “Cosa in particolare?” “non l’ho mai fatto con un uomo di colore” “l’idea ti stuzzica?” “Sì, Andrea mi piacerebbe essere presa da un uomo di colore, anche per verificare se effettivamente le loro dimensioni sono fuori dal comune” “si può organizzare” rispose Andrea “sei un adorabile porco, Andrea!” “e tu una grandissima troia Sofia”. Lei si buttò a capofitto sul cazzo di Andrea iniziando uno dei suoi proverbiali pompini. “Sei fantastica Sofia” e lo portò subito a godere nella sua bocca. Nel pomeriggio Andrea si presentò da Sofia con due uomini di colore. Mamadou, originario del Senegal dal quale era emigrato sette anni fa, di 32 anni e, al suo paese, laureato in architettura, alto 1.85 con un fisico possente e tonico. Ovviamente la sua laurea qui non vale un granché per cui era stato costretto, per sopravvivere ad accettare di fare il manovale in una ditta di costruzioni. Questo però gli aveva dato la possibilità di imparare bene il mestiere e, successivamente, di mettersi in proprio e costituire, assieme ad un suo compaesano, una ditta di ristrutturazioni di appartamenti con progettazione ed attuazione del lavoro a prezzi concorrenziali. Insieme a Mamadou c’era anche suo cugino Hamed. Sofia strabuzzò gli occhi nell’accoglierli “Li ho portati qui per il nostro problema al bagno” disse Andrea “Ho capito” rispose Sofia gonfiando le sue belle tette messe in evidenza da un reggiseno a balconcino nero che si intravedeva sotto la camicetta semiaperta. “vado a fare quella commissione, ci vediamo più tardi” disse Andrea a Sofia facendole l’occhiolino ma in modo che i due uomini non lo potessero vedere “Ok Andrea, a dopo” e rivolgendosi ai due uomini: “Buongiorno, prego accomodatevi… Vi preparo un caffè prima di iniziare?” ‘Volentieri grazie!!’ rispose Mamadou mentre Sofia si spostava di lato per farli passare. Poiché la porta non era molto grande furono costretti a mettersi di lato ed inevitabilmente a strusciarsi sulle sue tette. Appoggiarono gli attrezzi e Sofia fece strada in cucina dove la macchina del caffè era già sul fuoco. Quando il caffè fu pronto, servì facendo in modo di mostrare il seno più di quanto fosse lecito e cominciò a civettare con Hamed. Hamed ha un paio d’anni meno di Mamadou ed un fisico molto simile al suo socio, era sicuramente più affabile e socievole di Mamadou e cominciò a scherzare con Sofia facendo allusioni e accenni sempre meno velati sul sesso e sulle capacità amatorie degli uomini di colore. Ovviamente Sofia stette al gioco ed anzi sembrava che non aspettasse altro. Il clima si stava lentamente surriscaldando e ad un tratto si trovarono coinvolti in una disputa, inizialmente scherzosa, sulle dimensioni dei loro cazzi. Sofia, senza alcun imbarazzo, li invitò a mostrarle i loro cazzi perché diceva di non credere che fossero così grossi. Inizialmente Mamadou tentò di dissuadere Hamed dall’accontentare la signora ma poi. viste le sue insistenze e visto che Sofia aveva cominciato a slacciare i bottoni della sua camicia mostrando le sue tette quasi nude. anche il primo si convinse ed entrambi si tolsero calzoni e mutande sbandierando i loro cazzoni. “Mhmm, che cazzi” sospirò lei cominciando a leccarsi le labbra. “Sarebbe un peccato non assaggiarli!!” e così dicendo si fiondò sul cazzo di Hamed prendendoglielo subito in bocca. Sofia si rivelò subito una gran pompinara, infatti in un baleno portò il cazzo alla massima erezione per poi dedicarsi al cazzo di Mamadou. Ben presto si trovò con due cazzi di 25 e 28 centimetri che spompinava a turno mugolando come una troia in calore. Poi Sofia si spogliò completamente invitandoli a seguirla in camera da letto. “Adesso mi scopate, voglio i vostri cazzoni nella figa, dai bei cazzoni sbattetemi come una troia!!” “Dove te lo sbattiamo lo decidiamo noi, vero Hamed?” disse Mahmoud ormai completamente partito. La fece girare alla pecorina e le assestò due ceffoni sulle chiappe sode. “Se lo vuoi nella figa prima lo devi pigliare in culo, e quando te lo avremo allargato per bene forse ti scoperemo quella figona da troia!” “Sii sono la vostra troia rompetemi il culo, sii…Fatemi godere coi vostri cazzoni!!’ A quel punto Mahmoud le sputò sul buco del culo per lubrificarlo e poi appoggiò la sua grossa cappella cominciando a spingere mentre Hamed le metteva nuovamente i suoi 28 centimetri di cazzo in bocca. Il cazzo del primo era più corto ma sicuramente più largo del secondo e Mahmoud ebbe non poche difficoltà a spingerlo nel buco del culo di Sofia. Sofia, ovviamente, non era digiuna di cazzo in culo e dopo una naturale resistenza dello sfintere il cazzo le scivolò dentro fino ai coglioni con relativa facilità. “Aaaah, Aaaah… oooohhhhh, sii, mi spacchi, mhmm, sii, cazzo che bello!” “Zitta troia continua a succhiare, dai che ti rompiamo il culo, vedrai che poi gli altri cazzi ti balleranno dentro ahahah!!” le disse Hamed che la teneva saldamente per le orecchie e le dava il ritmo del pompino. Mahmoud cominciò a cavalcarla con colpi lunghi e profondi, sfilando quasi completamente il cazzo per poi affondarlo fino alle palle. Poi lo sfilò completamente. “Guarda Hamed, guarda che buco, sembra una galleria, mi sa che ce ne stanno anche due o tre in questo buco da vacca!” Infatti, il culo della troia era rimasto completamente aperto, sembrava l’entrata della galleria del monte Bianco. “Mettiti sotto e falla impalare col culo, poi vediamo di metterci anche il mio!” rispose Hamed. Mahmoud si sdraiò sul letto e costrinse Sofia a sedersi col culo sul suo cazzo poi l’attirò a sé schiacciandole le tette sul suo petto.” Dai Hamed mettiglielo dentro, spacchiamole il culo!” urlò mentre la teneva strettamente a sé. Hamed si mise dietro e, dopo averle sputato nuovamente sul culo già pieno del suo cazzo. Appoggiò la cappella e cominciò a spingere. “Aaaah… mi rompete…noooo… noooo, Aaaah… sii’… dai che entra. siiiiii… cazzo… siiiii… due cazzoni in culooooooo!” Sofia prima cercò di divincolarsi e poi cominciò a spingere per favorire l’entrata del cazzo di Hamed. Quando la cappella si fece strada Hamed spinse con tutta la forza ed il cazzo le sprofondò nel culo fino alle palle. “Siiiiii, ahhhhhh, mhmm, siiiiii, che troia, sono una vacca sfondata!” Si apostrofò Sofia, coi due cazzi che le sfondavano il culo. Andarono avanti a scoparle il culo per una buona mezzora durante la quale Sofia continuava a godere e ad incitarli a riempirle il culo di sborra. “Siiiiii, godo, sono una troia… riempitemi il culo di sborra, fottetemi ancora… Aaaah, siiiii, ho il culo rotto!” Hamed diede ancora due spinte fortissime poi si irrigidì e le rovesciò in culo una quantità enorme di sborra bollente e densa e subito dopo lo imitò Mahmoud facendole un bel clistere di sborra calda. “Tieni troia bianca. prendila tutta ti riempiamo di sborra. Aaaah, siiiii, puttana, zoccola!” ‘Sii, sono la vostra scrofa, vengo, godo ancora siiiii!” Erano già trascorse due ore e non avevano ancora cominciato neppure a vedere il bagno da ristrutturare in compenso avevano ristrutturato il culo di Sofia. I due uomini si ricomposero presero le loro cose e uscirono proprio nel mentre Andrea stava rientrando in casa. Un sottile ghigno si stampò sul volto dei due che lo salutarono ed uscirono di casa. Andrea entrò, si recò in camera da letto vide Sofia, particolarmente soddisfatta: “Grazie Andrea, grazie del bel regalo” “Ti hanno soddisfatta?” “Guarda tu stesso” girandosi e facendogli vedere il buco del culo ancora estremamente dilatato. “hanno fatto un bel lavoro, non c’è che dire!” Esclamò Andrea, in piena eccitazione, che non perse occasione di approfittare di quel bel culo esposto, si spogliò repentinamente e la penetrò. Il suo cazzo entrò agevolmente sfruttando gli umori di lei e la sborra dei due. La prese per i fianchi ed iniziò a stantuffarla violentemente “ahhhhhh, ahhhhhh, ohhhh, siiiii, sfondami, spaccami il culooooooo” “Sì troiaaaa, ti sfondo il culooooooo” “vengooooooo” disse urlando Sofia e con un grugnito venne nel suo culo, Andrea. “Grazie ancora” disse Sofia ansimante accasciandosi sul letto sfossata e gaudente.

 

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