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Racconti Cuckold

Piedino biricchino

By 28 Gennaio 2024No Comments

Lei lo sa, oltre al suo culo rotondo, i suoi occhi e la sua aria innocente, i suoi piedi sono vera dinamite per il mio membro.
Per questo voglio sempre che li valorizzi, lo smalto deve essere rosso fuoco, le scarpe sempre aperte così da mettere in risalto quelle belle dita morbide come seta.
Opto sempre per sandali così che possa avere il piede sempre ben aperto e mostrarlo in tutta la sua bellezza.
Come quella sera a cena con una coppia di amici di vecchia data che non vedevamo da un po’ di tempo.
Un semplice top con un po’ di scollatura a far intravedere i suoi bei seni, una gonna estiva fino alle caviglie, e quel sandalo con una corda sola, color blu lucente. Capelli raccolti indietro e un accenno di trucco, rossetto rosso fuoco come il suo smalto.
Che il mio amico avesse sempre avuto un occhio di riguardo per mia moglie lo sapevo da tempo, così come sapevo che a lei piaceva flirtare con lui, contraccambiando sguardi ammiccanti, sonore risate e toccate a suo dire innocenti.
Avevo interrogato spesso mia moglie, chiedendole se provava qualcosa per lui, quando li sorprendevo a toccarsi un braccio parlando o a scambiarsi qualche amichevole carezza.
“Macché siamo solo amici lo sai” mi ripeteva “non farei mai nulla con lui”
Non ho mai creduto troppo a quelle parole e quella sera decisi che era il momento di averne conferma.
Seduti io e lui fianco a fianco, le nostre mogli sedute alternativamente di fronte cominciammo la serata bevendo ampi calici di vino. Mia moglie di fronte a lui e io di fronte alla sua.
Le risate e gli ammiccamenti di certo non mancavano, ai suoi sorrisi mia moglie rispondeva come sempre con ampie risate, ma fu quando io cominciai a farle piedino da sotto il tavolo che qualcosa cambio’.
La prima volta mia moglie non si scompose, la seconda volta e accarezzandole la caviglia, con la scusa di cercare qualcosa nella borsa guardo’sotto il tavolo.
Prontamente ritrassi il piede, non lasciandole capire chi dei due la stava accarezzando.
Fatalità vuole che tornando con lo sguardo al tavolo incrocio’ prima quello del mio amico che il mio, e fatalità vuole che lui le sorrise ancora una volta.
Ricominciai delicatamente distendendo la mia gamba ad accarezzare il suo, parlando disinvoltamente rivolgendomi più a sua moglie che alla mia. Ogni tanto la guardavo, aveva l’aria sorpresa.
Il mio amico le parlava scherzoso, io non smettevo di cercare i suoi piedi, mia moglie allora estrasse il cellulare e mi mando’ un messaggio “ma sei tu?”
Feci passare qualche secondo, guardai il cellulare e risposi “a fare che??”
Mia moglie guardo’ subito la mia risposta, fece passare qualche secondo poi rispose “no niente poi ti spiego”.
Allungai di nuovo il piede.
Vidi mia moglie guardare il mio amico dritto negli occhi e sentii il suo piede accarezzare il mio.
Era fatta. Versai dell’altro vino e presi in mano il cellulare.
Senza farmi vedere ceci partire la registrazione video e lo indirizzai sotto il tavolo.
I minuti passavano, il mio amico si era fatto inaspettatamente più silenzioso, a parlare ora eravamo solo io e sua moglie.
La mia aveva i gomiti sul tavolo a sorreggere il mento, ogni tanto guardava il mio amico e dai micromovimenti della tovaglia capivo che tutto stava andando nella direzione sperata.
Mi alzai per andare in bagno e non appena arrivato, chiusi la porta per vedere quello che il cellulare aveva ripreso.
Mia moglie aveva preso ad accarezzare esternamente la caviglia del mio amico col suo piede, a salire fino al polpaccio, e lo stesso stava facendo il mio amico.
Poi lei aveva messo il piede tra le due gambe e salendo era arrivata fino al suo pacco.
Aveva piantato il suo sandalo proprio lì in mezzo, e con una mezza torsione del piede aveva cominciato a saggiarne la compostezza e la misura, passandoselo sulle dita dei piedi.
Il mio amico aveva fatto altrettanto, tolta la scarpa era arrivato fino alla sua fighetta e aveva cominciato a tastarla con l’alluce.
A vedere quel bel piedino accarezzargli la patta dei pantaloni mi prese un’eccitazione tale da indurmi a masturbarmi proprio lì in quella toilette, ma non era ancora il momento.
Tornai al tavolo e ordinai dell’altro vino.
I minuti passavano, vedevo mia moglie abbozzare qualche smorfia di tanto in tanto, stava godendo in silenzio ne ero sicuro, quando con un movimento inosservato spostai la tovaglia dalle gambe del mio amico.
Eccolo lì il piede di mia moglie. Si era tolta il sandalo mentre ero in bagno e lui doveva essere riuscito a tirarselo fuori senza farsi vedere dalla moglie.
Il palmo del piede di mia moglie stava avvolgendo il cazzo duro del mio amico, intravedevo le dita rosse e la base di un cazzo di notevoli dimensioni.
“Ragazzi per me si è’ fatta ora di andare” disse la moglie del mio amico
“Non volete venire da noi a bere l’ultimo bicchiere?” Dissi io
“Eddai amore e’ ancora presto” disse il mio amico
“Nono domani lavoro presto amore vai tu se vuoi io prendo un taxi”
Mi rivolsi a lui dicendogli che se voleva poteva venire con noi e che l’avrei riportato a casa io
“Prendo ben la mia macchina, porto mia moglie a casa e arrivo disse”
In macchina mia moglie sembrava assorta. Parlava poco, sguardo fisso fuori dal finestrino.
“Allora amore? È’ stata una bella serata vedo?” le dissi prendendole la mano
“Si, molto divertente” rispose “però adesso me ne andrei dritta a dormire”
“Ma no amore, andiamo a casa beviamo ancora qualcosa e vediamo che succede..”
“Che deve succedere?” Disse sorridendo
“Beh, una sera con due bei maschioni quando ti ricapita” le dissi mettendole la mano tra le gambe.
Era fradicia. Potevo sentire tutti i suoi umori tra le dita, probabilmente aveva orgasmato senza dare nell’occhio.
“Tu sei tutto matto” mi disse ansimando
“E tu sei una gran troia” le dissi entrando con due dita
Parcheggiai la macchina e entrammo nel portone.
Per tutto il tempo in ascensore la limonai con la mano tra le cosce, non smettevo di masturbarla “stasera ti fai scopare da tutti e due” le dissi entrando in casa. Lasciai la porta socchiusa.
Le tirai giù la gonna e le mutandine, poi il top, limonandola la portai in camera da letto.
“Il codice del portone e’ A6345 quarto piano” scrissi al mio amico.
“Amore ma che fai?” Mi disse mia moglie supina sul letto mentre in mezzo a lei le leccavo entrambe le tette sentendo quei capezzoli inturgidirsi e le gambe aprirsi per farsi accarezzare il clitoride, cosa che feci subito non appena toltole le mutandine.
“Senti qua sono fradice” le dissi “ dimmi che vuoi anche il suo cazzo” aggiunsi infilandole due dita dentro.
Inarcata la schiena in un lungo sospiro disse solo “sii lo voglio, voglio sentirlo dentro di me!”
Lui si stava godendo la scena, era appoggiato allo stipite della porta, io l’avevo sentito arrivare, lei no di certo.
“Accomodati, è’ tutta tua” gli dissi.
Mia moglie sgranò’ gli occhi sedendosi sul letto, io mi feci di lato, il mio amico le si butto’ sopra.
Mia moglie non ebbe il tempo di parlare che si ritrovò la sua lingua in bocca le mani ad esplorare tutto il suo corpo, una mano le teneva il viso, l’altra scendeva sulle tette poi lungo il bacino fino alla sua fighetta e li comincio’ ad accarezzarle lentamente il clitoride.
“Vediamo chi non voleva scoparselo” dissi sussurrando all’orecchio di mia moglie “vediamo quanto riesci a essere troia”
Il mio amico era tra le sue gambe, si gustava la fighetta di mia moglie leccando come un forsennato.
Limonai mia moglie mentre sospirava, stava raggiungendo il primo orgasmo quando il mio amico le disse “girati e mettiti a novanta”
“Ubbidisci avanti” le dissi, e così fece.
Il mio amico mise tutta la sua faccia nel suo culo, con le mani teneva aperte le sue chiappe e con la lingua prese a leccargli il buchino.
Entrava con la lingua, mia moglie comincio’ a godere sonoramente.
“Vuole farti il culo cagnetta” le dissi “sei pronta a farti spaccare il culo?”
Finii la frase e la prese per i capelli, la giro’ a se premendole il viso sulla patta dei pantaloni “avanti puttanella, vediamo che sai fare”
Mia moglie slaccio i pantaloni e tiro’ fuori un bastone di notevoli dimensioni, sia in altezza che in larghezza.
Dai coglioni fino alla punta la sua lingua si gusto’ quel magnifico cazzo e poi le sue labbra fecero scomparire la cappella.
Pompava di gusto la mia signora.
Il mio amico mise entrambe le mani sulla nuca e comincio ad affondare i colpi “così puttanella, così” le diceva.
La fece ricadere sul letto, le afferro’ prima una caviglia poi l’altra, togliendole entrambi i sandali, unico indumento che le era rimasto addosso.
Prese entrambi i piedi e li porto sul cazzo “avanti segamelo”
Mia moglie comincio’ dapprima con un movimento lento, il cazzo tra i suoi meravigliosi piedi, lo teneva dalla base e piano piano lo segava, poi con un piede ad accarezzargli i coglioni e l’altro il cazzo.
Il mio amico prese un piede portandoselo alla bocca, lo guardò’ bene prima di iniziare a leccarle le dita “sei magnifica” le disse puntandole il cazzo sulla fighetta.
Entro’ praticamente in un colpo solo e senza troppi complimenti, il piede di mia moglie era nella sua bocca, l’altro tenuto ben fermo per consentire al mio amico di dare dei colpi secchi e potenti.
Mia moglie godeva, ansimava, si contorceva, guardava di tanto in tanto il mio amico leccargli la pianta del piede e stantuffarla, fino ai coglioni.
“Ti piace vero zoccoletta?” Le dissi accarezzandole il viso
“Siii siii oddio come mi scopa bene”
“Girati ora” ordino’ il mio amico
Di nuovo a novanta, le tirò’ su il culo lasciando che il resto del corpo cadesse in avanti.
Ancora un colpo di lingua, mia moglie aveva nascosto il viso dietro ad un braccio.
Appoggio’il cazzo e comincio’ a strisciarlo tra le sue chiappe.
“Allora signorina, lo vogliamo sentire quanto godi se te lo metto nel culo?” Le disse puntandolo sul buchino.
“E’ troppo grosso…fai piano ti prego…” disse mia moglie
“Ah non e’ un no mi pare di capire” disse ridendo il mio amico.
Mia moglie emise un urlo quando quel cazzo comincio’ a farsi strada dentro il suo culo .
“Ti piace vedrai che ti piace..”le disse il mio amico cadendo con tutto il suo corpo su di lei.
Entro’ tutto e mia moglie fece per divincolarsi “basta basta ti prego è’ troppo grosso!”
“Macche’ basta cagnetta ora te lo faccio sentire io basta” disse cominciando a pomparla, prima piano poi sempre più velocemente.
Mia moglie era avvinghiata alle sue braccia, dopo alcuni istanti le smorfie di dolore cominciarono ad assumere quelle di vero godimento.
“Dimmelo ora basta puttana!” le disse cominciando a dare colpi secchi e profondi “senti senti che bel culo stretto e caldo, scommetto che il cornuto qui non se lo scopa mai questo bel culo”
“A me non lo da mai” dissi “vero troietta, ti piace ora vero?”
“Oddio siii siii urlo’ in un altro splendido orgasmo.
La prese per i capelli e la rimise a novanta “ora te lo faccio sentire per bene” disse montandole sul culo.
“ dimmi basta puttana” le disse scopandole il culo fino in fondo, come un toro da monta, sculacciandola ancora e ancora.
Mia moglie godeva come non l’avevo mai vista godere
“Ti piace essere la sua puttana vero?” Le dissi
“Siii sono la sua puttana, la sua troia!!” Disse godendo ancora.
Il mio amico tiro fuori il suo cazzo, la giro’ e prese le caviglie rimise il cazzo tra i suoi bei piedini.
Due tre veloci colpi, i suoi schizzi la coprirono dal bacino al viso, il mio amico sborrava a fiumi non c’è che dire, in un attimo mia moglie si ritrovò’ coperta della sua sborra.
“Brava cagnetta” disse il mio amico rivestendosi “alla prossima spero”
Uscì dalla camera e io mi avvinghiai a mia moglie, sentivo la sborra del mio amico sui nostri corpi, iniziai a limonarla e la penetrai con forza, come un forsennato.
Mia moglie emetteva gli ultimi sospiri mentre le dicevo “brava la mia troia, così voglio vederti sempre, con grossi cazzi che ti scopano tutta”
Estrassi il cazzo, presi i suoi piedi e le venni sopra, non era certo tanta quanta quella del mio amico, ma di comunque un grande e interminabile orgasmo.

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