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Erotici Racconti

23. PASSIONE SFRENATA

By 15 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Perché sei così stronzo? Me lo domando da parecchio. E da tanto tempo mi chiedo anche il perché mi eccita così tanto pensare a te. Ora, se immagino il sesso, vedo te. Mi hai stregata, letteralmente ipnotizzata.
Ma tu sei così, non ti fermi mai, non ti soffermi sul fatto che puoi ferire. Mi hai fatto male, trattandomi come una qualunque, mi stai facendo male, ignorando ciò che è successo fra di noi.
Ed io sono masochista, continuando a pensarti, come tu fossi l’ ultimo uomo sulla Terra, e continuando a stare male.
Solo il mio orgoglio mi sta tenendo lontana da te. Se dovessi seguire il mio desiderio, ti scriverei, ti cercherei, ti assillerei, per poter riavere un po’ del piacere che mi hai dato.
Se dovessi seguire la mia eccitazione, sarei lì, in quell’ agritur, su quel letto con te, ad amarci come folli, a rotolarci fra le lenzuola, facendo qualsiasi porcata ci venga in mente.
Anche adesso che sto scrivendo di te, sento il calore al bassoventre che mi inonda, sento le tue mani che esplorano il mio corpo nudo, avverto il sapore del tuo sesso che mi esplode in bocca. Ti sento fremere dentro di me, mentre sobbalzo sotto i tuoi colpi.
Perché non lo vuoi più?

Ricordo quel tardo pomeriggio dell’ inverno scorso, in cui cercavi in tutta fretta un posto dove imboscarsi con l’ auto. Eri così affascinante vestito con quel completo grigio elegante che mi piace tanto, i capelli pettinati col gel, i tuoi occhi così magnetici. Se ripenso a quel pomeriggio, sento ancora il turgore del tuo sesso tra le mani. Sento il tuo ansimare, avverto i battiti accelerati del mio cuore.
La tua mano ha cercato il mio seno, scendendo in mezzo alle cosce e scivolando poi dentro i miei slip. Avverto ancora il desiderio sfrenato di fare l’ amore con te, di averti dentro. Ricordo ancora l’ ansia per il tempo che tiranno scorreva veloce.
Devo andare,devo ma non voglio. Ti prego,ancora un attimo,non puoi lasciarmi così,sto scoppiando. Non volevamo allontanarci, il desiderio era bruciante.
Ti voglio.
Anche io, da impazzire.
Non c’ è tempo, non si può.
Ti sei slacciato i pantaloni con foga, hai tirato fuori il tuo membro congestionato.
Ti prego, guarda come sono ridotto, fammi venire.
Una supplica, un ordine? Non lo so.
So solo che l’ eccitazione mi ha condotta a prendertelo in bocca, a muovermi su e giù con gusto e con trasporto.
Mi hai scopato la bocca freneticamente, muovendo il bacino, afferrandomi per i capelli e costringendomi ad accogliere tutta l’ asta. I tuoi gemiti, non ricordo più quante volte hai pronunciato il mio nome in preda all’ estasi. Il movimento veloce, le tue mani e le tue carezze sulla mia testa, il tuo urlo, i tuoi schizzi nella mia bocca. Ho ingoiato, ho mandato giù tutto fino all’ ultima goccia.
Grazie tesoro, sei stata fantastica. Quanti baci, tu che mi tenevi la mano, mentre mi riaccompagnavi all’ auto.
Faremo l’ amore molto presto, ho voglia di te.
Mi hai detto così, col sorriso magnetico e con gli occhi luminosi. Io, ancora eccitata, già pregustavo il momento in cui ti avrei avuto finalmente dentro.
Sì, presto!
La mia risposta fiduciosa.

Il resto è storia ormai. Il resto lo conosciamo. Il resto lo ricordo perfettamente ed ora lo rimpiango. Il resto è piaciuto anche a te, visto il numero e l’ intensità degli orgasmi.
Ti ricordo, ti sento ora come allora.
Chissà se passerà mai questa voglia di te?

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