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Erotici Racconti

Brividi e impulsi

By 24 Febbraio 2017Febbraio 1st, 2023No Comments

Una sera, al mio rientro a casa, dopo aver trascorso qualche giorno in montagna mi sono resa perfettamente conto che qualcuno doveva essersi introdotto clandestinamente dentro il mio appartamento, impossessandosi appieno della mia proprietà domestica: era caratteristico e inconfondibile, infatti, l’odore del fumo di sigaretta che pigliava alla gola come la mano d’un uomo che distintamente t’afferra e che ti stringe non lasciandoti respirare. A ben vedere, invero, non c’era stata nessun’avvisaglia né alcun segnale di scasso, perciò doveva essere stato qualcuno in possesso delle chiavi. A ragion veduta, che mio marito sbirci e mi sorvegli da sempre non è un fatto nuovo, anche se non viviamo più insieme ormai da svariati anni, perché già se ben ricordo, in tempi passati lui ha fatto uso d’investigatori per seguire ogni mia mossa e per reperire prove, indagando, sbirciando e sondando di chissà quali doppiezze, o quali infedeltà o tradimenti tra i miei abiti e tra i miei oggetti potesse scovare, dal momento che oggi tutto era al suo posto, a parte quel fetore di fumo intollerabile che mi riempiva i polmoni.

Io penso, che a questo punto da allora lui abbia compiuto un ragguardevole passo in avanti: in effetti, non più un pedinamento reale vero e proprio, quanto piuttosto un indizio e un tracciamento informatico accurato allestito ad arte, magari con uno di quei congegni che permettono di leggere consentendo in ultimo di scoprire tutto ciò che una persona compone sulla propria tastiera del computer, i cosiddetti e famigerati ‘keylogger’ come m’ha precisamente confermato una mia cara amica, giacché sono dei programmi che permettono di registrare segretamente le battiture fatte sul computer, di tutto ciò che viene digitato salvandolo su alcuni file di testo. Per quanto delineato poc’anzi i ‘keylogger’ non sono obbligatoriamente malvagi né di cattiva fama, diventano ad esempio però molto proficui e vantaggiosi, se si vuol sapere con precisione che cosa fanno accuratamente i bambini minorenni girovagando su internet all’insaputa dei genitori, altrimenti se si desidera tenere d’occhio quello che svolgono i propri dipendenti in ufficio o, ancora, se si scrutano con diffidenza e con timore le continue attività e le mansioni online del coniuge.

Per essere autentica e sincera, è per questo reale sospetto che io ho deciso in ultimo di fargli un regalo, anche perché se la condizione è quella di sempre, l’intento finale è piuttosto chiaro e definito: cercare con decisione e con ogni scopo tutte le abituali e le rituali tracce d’un amante eventuale. Vero o presumibile, oppure anche soltanto immaginato, l’importante di quello che gli sta a cuore è poter bistrattare maltrattando e offendendo la donna bugiarda, doppiogiochista e simulatrice. E chi se ne frega, se negli anni gli uomini non m’abbiano giammai degnata di grandi attenzioni né d’evidenti premure, perché la ricerca e lo studio dell’amante malgrado ciò è sempre stata la sua irrinunciabile e sacrosanta fissazione. D’altra parte è ovvio: lui è sempre stato un disastro, un disgustoso marito, un amante inferiore e un padre distante, insussistente e per di più irreperibile. Un uomo che m’ha rubato l’aspirazione sottraendomi il sogno d’avere una famiglia amorevole, sana e sensibile, che pur non usando brutalità né violenza m’ha distrutto frantumandomi la vita. Quante siano state le sue sceneggiate da individuo avvilito, sconvolto e ubriaco oggigiorno non riesco più nemmeno a contarle.

Un tempo onestamente mi preoccupavo, in seguito però ho capito, perché quella ‘malattia’ così definita tale, lo ha sempre e soltanto colpito in mia presenza, poiché a suo dire, dal momento che non credo né ritengo dell’esistenza del diavolo, né sono diventata lo strumento per colpire lui che è il prediletto del Signore, perché lui talvolta bersagliato e colpito da Satana, si trascinava per casa piegato in due bestemmiando e imprecando dal dolore, mentre altre volte si faceva ricoverare al locale Pronto Soccorso di zona, dove une medico paziente gl’iniettava un tranquillante e lo rispediva indietro. Il meglio però è sempre avvenuto a tavola e a letto: dal suo pulirsi la bocca con il dorso della mano, al tossire sputando sui piatti altrui, fino a far gocciolare le pietanze e le bevande imbrattando la blusa, con la quale si coricava e si presentava il giorno successivo al lavoro. Per non parlare in ultimo del suo avvicinamento erotico da sempre diventato via via insoddisfacente, mediocre e perfino volgare, meschino e rozzo approccio, giacché pur sapendo di presentarsi alla consorte come un mendicante di strada non esitava a chiedermi peraltro vacillando: 

‘Ehi bella, non è che ti va di scopare?’.

Evidente, indubitabile e scontata che questa richiesta così brutale, grezza e grossolana, avrebbe fatto passare innegabilmente la voglia anche a un’attrice pornostar affamata. Adesso, dopo sedici anni d’inferno, lui pensa ancora d’essere degno e meritevole di fedeltà, di riguardo e di rispetto? Lui non si è mai accorto che in questi sedici anni io mi sono innamorata un’unica volta, ma che si è trattato d’un sentimento avvincente, coinvolgente e totale, un’amore ideale purtroppo, ma che se fosse stato un marito degno del nome che porta mi brucerebbe sennonché più d’un qualsiasi amante e mi tormenterebbe di continuo il pensiero vessandomi? Di sicuro indagherei interpellandomi di continuo, frugando per ricercare le ragioni e in ultimo braccandole, sì, proprio quelle che hanno invogliato mia moglie a innamorarsi follemente e perdutamente d’un individuo che pure non l’ha mai sfiorata, apprezzata né considerata come donna, tuttavia nonostante ciò il suo cuore si sia intestardito ad amarlo caparbiamente e cocciutamente per più di tre anni e forse lo ami attualmente ancora adesso. Lui è senza dubbio un affezionato calcolatore, è gretto, spilorcio e ottuso, perché cerca molto più impersonalmente e piattamente l’amante, può darsi che esegua quest’angosciosa e spasmodica ricerca sapientemente in modo camuffato via computer, in tal modo qualche mattacchione al momento sbircia sorvegliando nell’istante esatto che io digito qualcosa sulla tastiera, perché sta allegramente e felicemente giustappunto incassando le mie segrete nefandezze e decifrando i miei misfatti per di più spassandosela in maniera gioiosa. Un po’ come in pratica si comportano i guardoni, che nascosti previdentemente agiscono regolandosi attentamente tra le fronde degli alberi o tra i cespugli delle grandi aiuole o nei parchi cittadini, scrutando imperterriti, tenaci e silenziosi chi scopa o chi si lascia andare nell’evenienza a effusioni amorose, infine si masturbano facendosi semplicemente una sega, così provo io a immaginarmelo quest’inconsueto e sorprendente concubino, ebbene sì, un uomo capace d’ispirarmi e di suscitarmi quel desiderio, che lui il marito ingannato e tradito non è mai riuscito a farmi provare né saggiare, un uomo abile e capace d’accendermi di passione con le sole parole, quelle che hanno il sapore del sesso e che da sole fanno gocciolare i miei saporiti fluidi. 

Le parole che l’intelletto d’una donna sola da sempre è capace di trasformare in brividi lungo la schiena e in voglia, che in conclusione s’addensa e che nel contempo si condensa sugli slip che hanno l’odore definitivo dell’insurrezione, della ribellione e in ultimo della libido. Mi piacerebbe fermamente e stabilmente avere un uomo così, forse già esiste e mi fa godere la notte, oppure forse alloggia vivendo unicamente nei sogni? Sono troppo puttana? Forse, però sono persuasa, perché se anche mi vendessi lungo i viali la sera con le calze a rete aperte dov’è giusto che sia, per riempirmi di carne o di vento e se anche lo facessi per mestiere o per passione e ne prendessi a decine ogni notte, sarei sempre più onesta, pulita e dabbene d’un uomo che penetra come un ladro in un mondo che ormai non gli appartiene più, per impadronirsi e per rubare i segreti d’una vita in affanno, in amarezza e in perenne angustia.

Per quanto personalmente mi riguarda io di spasimanti potrei averne uno, tre o nessuno, però non sarebbe la mia eventuale dismisura né la mia sregolatezza a creare i suoi problemi o la mia solitudine nel letto a produrre il suo benessere: lui e soltanto lui è la causa elementare e primaria dei suoi stessi guai. E tu, indicatore e per di più spione, sregolato avventuriero e mercenario, che attendi cupido e smanioso che io accenda il computer per inviare la tua riassuntiva relazione, dimmi una cosa: chi ti ricompensa per quest’abietto, indecente e servile lavoro? Perché non provi a cambiare il tuo gioco?

Quello che leggi, con tanta fatica e costante impegno, lo decifrano, lo intuiscono e lo leggono scrupolosamente in tanti. Di racconti è attualmente gremita e piena la rete, io non sono né più bravo né più competente né più qualificato di altri. 

{Idraulico anno 1999} 

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