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Con Lara al mare

By 26 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono sdraiato di lato, appoggiato sul gomito sinistro e … non &egrave possibile. Non posso aver fatto quello che ho appena fatto. Sto sognando? Oppure tutto questo &egrave reale? Lara &egrave una mia “amica” e … e io le ho appena…

E’ un inverno strano, ci sono giornate fredde e nuvolose ma occasionalmente regala pomeriggi molto soleggiati e caldi per essere pieno inverno.
Con Lara, la mia nuova amica, conosciuta pochi mesi prima, abbiamo deciso di fare una passeggiata lungo le spiagge non lontano da casa nostra.
Abbiamo scoperto questa passione per le camminate e anche oggi ne approfittiamo anche per stare un po insieme e conoscerci meglio.
E’ una ragazza veramente carina e molto intelligente, mi piace ascoltarla parlare di tutto quello che sa…cosi come anche a lei piace sentir raccontare le mie storie di montagna.
Partiamo con passo lento, parliamo e discutiamo senza problemi. Parliamo di noi e di quello che ci passa in testa. E’ bello parlare con lei, stare ad ascoltarla. Cosi come penso sia la stessa cosa per lei nei miei confronti.
Dapprima camminiamo sulla sabbia poi ci troviamo sui sassi e dobbiamo anche percorrere qualche tratto di rocce che si protendono sul mare.
Sono spiagge con diverse piccole rientranze, protette da insieme di massi e rocce accatastate.
La giornata si fa davvero calda e decidiamo di fermarci un una di queste rientranze. Ci sediamo, lei alla mia sinistra, e ammiriamo il lento reflusso delle onde che si infrange sulla riva a pochi metri da noi.
Non c’&egrave nessuno per chilometri, nemmeno in barca e siamo distanti anche dalla strada.
Mi tolgo la maglia e rimango in t-shirt, poi tolgo anche le scarpe e i calzini. Non ho freddo, anzi, sento chiaramente il calore dei raggi solari.
Lei, dapprima rimane a guardare l’orizzonte lontanissimo. Poi, senza nessun problema si toglie la tuta e la maglia che aveva sotto, rimanendo in reggiseno.
Siamo seduti vicinissimi.
La guardo un po meravigliato e anche leggermente eccitato. Indossa un reggiseno nero con un leggero ricamo di pizzo nella parte superiore, rendendolo cosi in parte trasparente. Il suo seno prosperoso risulta essere, in parte, alla mia vista.
E’ pieno e sodo, immagino nella mia mente come sono i capezzoli, o almeno come vorrei che fossero.
La guardo e anche lei si gira verso di me. Non so cosa dire, lei non sa cosa dire. Comincio ad essere eccitato.
Si stende a prendere il sole e chiude gli occhi.
Sto alcuni secondi ad ammirarla nella sua interezza. Vorrei allungare le mani ma le sento di cemento. Immobili.
Distolgo lo sguardo verso l’orizzonte che non vedo, disturbato dalla sua presenza.
Mi corico anch’io a prendere il sole.
Passano pochi minuti e non so cosa mi prende, non so cosa succede. Non sono io, non posso essere IO. Mi alzo sul fianco sinistro, appoggiato sul gomito e sul braccio.
Rivedo la scena al rallentatore, mi sporgo verso di lei, allungo la mano sinistra e tiro leggermente un lembo del reggiseno scoprendo un capezzolo. E’ più bello di quello che avevo immaginato, più grande, già leggermente indurito. Ho la testa chinata sul seno, a una ventina di centimetri dal capezzolo.
Ma cosa sto facendo? Lara &egrave solo un’amica.
So di avere i suoi occhi puntati verso il mio viso, verso quello che sto per fare. Non la guardo, resto immobile ad ammirare quel piccolo gioiello di perfezione.
E mi chino ulteriormente in basso e lo prendo in bocca. Ne sento la durezza che si fa più consistente man mano che ci passo la lingua. Allargo le labbra per prendere una porzione più grande di seno, lo ciuccio fino a mordicchiare il solo capezzolo.
Non voglio farle male, voglio solo stuzzicarla,voglio sentirlo crescere dentro la mia bocca. Sento il suo respiro che si fa più corto. Ho gli occhi chiusi, ormai sono perso in quello che sto facendo.
Dopo un tempo indefinito mi stacco dal suo seno e mi avvicino con il viso al suo viso. Ha aperto gli occhi, e ci stiamo fissando. La distanza tra i nostri visi &egrave minima. Millisecondi di attesa e, chiudendo gli occhi, la bacio.
Entro dentro la sua bocca con la lingua e sento che anche lei mi cerca. Le nostre lingue si cercano, di afferrano, si studiano.
Le nostre labbra si uniscono sempre di più per paura di staccarsi all’improvviso.
La mia mano destra intanto ha preso anche il seno sinistro, lo stringe nella mano, ne tasta la rotondità e lo porta allo scoperto. Accarezzo adesso tutti e due i seni e i capezzoli che hanno raggiunto una durezza notevole.
La mia eccitazione &egrave arrivata al culmine. Lo sento pulsare a più non posso.
Il nostro bacio continua senza limiti. Le nostre bocche sempre unite. Quasi non respiriamo. Vogliamo assaporare ogni sensazione, ogni particella dell’altro
A tratti le mordicchio un labbro per farle sentire quanto la desidero.
Apro per un momento gli occhi e nesso stesso istante li apre anche lei. Ci fissiamo senza che nessuno dei due abbia intenzione di fermare tutto questo.
I dubbi di prima, su quello ce stavo facendo si sono dissolti come neve al sole.
Oso di più. Porto la mi mano destra in basso, dentro i pantaloni della sua tuta, e toccando il perizoma, ha un leggero sussulto quando le sfioro il clitoride.
Ho la mano sulla sua vagina, bagnatissima, le accarezzo leggermente le labbra, le sfioro delicatamente, quasi avessi timore di farle del male
E lentamente le infilo due dita dentro. Inarca la schiena e per una frazione di secondo, la sua lingua dentro la mi bocca, si ferma.
Le due dita scorrono facilmente dentro di lei. Le spingo dentro e le tiro fuori, poi ripeto la cosa e infine porto fuori la mano dai suoi pantaloni, avvicinandola al suo viso.
In quel momento Lara apre gli occhi, ferma il nostro lungo bacio e, alternativamente, guarda la mia mano e i miei occhi.
Vedo nel suo sguardo un che di incredulità, di… sorpresa. Guarda ancora le due dita e nuovamente me…
La mia mano &egrave in aria ferma a pochi cm sopra il suo viso, e infine le porgo le due dita con i suoi umori. Che lei assapora chiudendo gli occhi.
Qaundo finisce, riporto la mano dentro di lei e nuovamente bagnati del suo succo, porto le dita dentro la mia bocca.
Subito dopo ritorniamo a baciarci a lungo, con le lingue che si cercano come e più di prima.

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