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Erotici Racconti

Cybersex

By 21 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

E certe volte c’è semplicemente bisogno di fare sesso e basta.
Un bisogno fisiologico, come mangiare e bere.
Non c’entrano i sentimenti.
Non c’entra la passione.
C’entra l’ora del giorno. Come il primo pomeriggio, la pausa postprandiale. Quando il bisogno ti coglie all’improvviso… e ti faresti persino il portiere…
Oppure le prime ore del mattino, se ci si sveglia in un giorno festivo, in cui non c’è l’impellente necessità di prepararsi per il lavoro.
Se l’esperienza della sveglia con ‘l’alzabandiera’ è comune a tutti gli uomini, anche le donne non sono da meno…
E si ringrazia ( chi ce l’ha….) il buon vecchio talamo coniugale… e il coniuge che certamente è sempre bendisposto a questo tipo di…richieste mattutine della gentil signora!
Ma per chi è single… questo è il momento peggiore della giornata, se ci colgono improvvise voglie: non c’è il capoufficio da circuire con promettenti sguardi, non c’è il collega a cui fare piedino sotto il tavolo della mensa aziendale, non c’è il cliente a cui mostrare con generosità lo spacco posteriore della gonna mentre siamo chine a cercare la pratica che non si trova… non c’è ‘l’amico’ che premuroso giunge in soccorso ai bisogni….della passione… e soprattutto non c’è lui, il partner in carica, che, per qualche ragione ( vive ancora con i genitori, non ha ancora deciso di venire a stabilirsi da voi, è ancora formalmente legato ad un’altra..ecc…)
E allora?
Non rimane che la buona vecchia chat.
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‘Ehi, ciao! Cosa fai sveglia a quest’ora?’
‘Mmmhh…cazzeggiavo…’
‘Hai voglia, eh?’
‘E tu?’
‘Ce l’ho duro. Lo vuoi vedere?’
Che incipit…. mi trovo a pensare, un poco sconsolata…Provo a rialzare il livello della conversazione, così…. per stabilire un minimo di feeling.
‘Che lavoro fai?’
‘Lavoro di notte… una pizza… non c’è mai nessuno in chat…allora… lo vuoi vedere che cos’ho qui sotto… solo per te….’
Non mi piace mostrarmi in cam: ho sempre timore di incappare in qualcuno che mi possa riconoscere, anche solo dalla zona pubica.. e non voglio rischiare delusioni, dopo averlo visto… preferisco continuare così, chattando normalmente…
Le parole dell’uomo continuano, si è rassegnato all’assenza di cam e fa conto solo sulle sue capacità dialettiche per fare colpo.
Lui , del resto è già eccitato, l’ha dichiarato… e io…. mi sono svegliata già su di giri…
Non ci vuole molto a stabilire un minimo di intesa, una breve descrizione delle proprie condizioni, del proprio aspetto, delle proprie esigenze fisiologiche, delle proprie aspettative…
Cybersex, sesso virtuale….è la nuova frontiera dell’onanismo… con l’apportato della tecnologia….
Tecnologia e immaginazione, più una buona dose di ‘letteratura’ ( nel senso più basso del termine…) e il gioco è fatto…
Questo pensiero mi frega: non devo pensare chi sono e cosa sto facendo, ma dovrei buttarmi a capofitto nella dimensione aperta dalla chat.
‘Ti stai toccando?’… continua a provarci lui.
Ovvio che sì, sono entrata in chat per questo…
‘Dimmi come lo stai facendo…’
Come gli dico che sto stringendo un sexy toy tra le gambe, che mi dà il supporto meccanico, ma che lui deve costituire il motore dell’immaginazione che mi deve far volare? Lo incoraggio con un lessico da bordello, nell’intento di scaldare l’atmosfera…gli do l’imbeccata che lui raccoglie prontamente… ma ormai a me il momento magico è passato, non riesco più a concentrarmi; lo saluto bruscamente.
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Fallimento. Fallimento completo…
Mi rimane la voglia, non sfogata, che continua a prudermi i genitali … che domenica mattina di merda!
Non mi resta che aspettare l’arrivo del mio fidanzato.

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