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Erotici Racconti

elogio a nina

By 13 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sei una donna bellissima, sensuale, affascinante.
Sei una donna che ancora fa girare gli uomini e si fa desiderare
Non scorderò mai quella bellissima notte in cui, iniziai a sfiorarti, sempre di più. sSfiorarti il seno, la coscia, il culo.
E poi la passera. Prima sopra le mutande, delicatamente.
Poi il pelo cortissimo e curato del monte di venere, per finire a giocare con le tue labbra e scoprire quanto fossero grosse, sporgenti. Scoprire che avevi un clitoride enorme.
Giocarci mentre tu facevi ancora finta di dormire. Giocarci delicatamente fino a masturbarti sempre più e vederti aprire gli occhi e sentirsi dire: “Ma cosa fai sei scemo, non si può”. E io “Non si può? sei bagnata Nina, hai voglia, lo sento”
Mentre continuavo a toccarti e sentivo il tuo miele sulle dita. Fino a quando, eccitata, mi ha toccato e poi preso in mano e masturbato. Fino a quando ti ho chiesto “Scopiamo ti prego” e tu: “no non si può dai, già &egrave una pazzia” Ma io ho iniziato a strusciartelo tra le labbra mentre tu tenevi scostati con le dita gli slip. Fino a quando ti sei eccitata. Fino a quando li hai sfilati, hai tirato su, sulla pancia, la sottoveste e io sono entrato dentro di te. E entrando ho scoperto che sotto eri liscia, che sei slabbrata. Sentire il calore della tua patata matura, il liquido colloso. Sentire te che entrando emetti un “Ahhh” e poi comincia la cavalcata. Vederti tirare su le gambe e iniziare a godere. Sentirti dire “cosi cosi cosi cosi. Dai dai, vengo vengo” e sentirmi stringere le chiappe dalle tue mani e schiacciarmi contro di te. Andare avanti ancora un po’ e dirti: “Vengo dentro?” E tu: “Si si dentro dentro” E venire sfogandomi: “Nina sborro, sborro sborro nella fica, che ficona Nina” E sentirti con stupore: “Si si nella fregna sborrami nella fregna”. Rimanere dentro di te baciandoti e sognandoti mia donna.
Nel giorno del tuo compleanno vorrei essere io a farti passare una notte di “festeggiamenti”, godendo insieme e riempiendo quella fregna liscia, slabbrata e che sa ancora venire

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