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Erotici Racconti

EVA: SCANDALO IN FAMIGLIA

By 16 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Fa freddo. E’ un pomeriggio d’inizio gennaio ed Eva esce imbacuccata in un giaccone bianco, molto caldo e carino.
Ha un appuntamento con alcune sue amiche d’università davanti al bar dietro l’angolo: il programma pomeridiano promette shopping sfrenato (tanto paga mammina’), aperitivo e poi rientro a casa per prepararsi come si deve alla serata.
Ore 16 in punto; delle amiche, neanche l’ombra ‘ che abbiano dato buca? Eva, piuttosto risentita, si incammina da sola lungo la via’ Ci sarà passata mille volte a piedi in quella strada, sicuramente conosce a memoria il tipo di negozi lì presenti e la loro ubicazione’ Sa anche che, 100 metri più in là, sul lato opposto della strada, c’è un Sexy Shop: l’insegna luminosa giallo-nera accesa, la porta con campanello, le vetrine oscurate dalle serrande perennemente abbassate.
E’ un momento: sarà la curiosità, il senso del proibito o la sua anima ribelle e porca, insomma la nostra amica decide di entrare in quel posto sconosciuto. Suona un paio di volte il campanello ‘ che emette un semplice trillo strozzato ‘ e la porta con uno scatto secco si apre’
L’interno è cupo, illuminato da faretti alogeni incastonati nel soffitto, il riscaldamento al massimo; il pavimento ricoperto da una pacchiana moquette fucsia, i pochi arredi completamente neri e lucidi. Lungo le pareti, interminabili scaffali a 4 file colmi di VHS e DVD per adulti, dai generi più disparati, per ogni gusto e perversione; in un angolo, una vetrinetta a 5 ripiani contenente falli in gomma e lattice di varie dimensioni, vibratori, alcuni barattoli di unguenti ed un babydoll di pizzo rosa. Curiosamente, al bancone non c’è nessuno, ma una porta dietro il ripiano fa intendere che forse il titolare è occupato nel retrobottega.
Eva si aggira ammirata e stordita tra gli scaffali’ Ogni tanto scorge qualcosa che stuzzica particolarmente la sua fantasia e si ferma a rimirarla: una custodia di un DVD di genere ‘teeny” in copertina una ragazza dai lunghi capelli castani raccolti in due lunghe trecce, occhi più azzurri del cielo ed un seno spropositato, la guarda e sembra volerle promettere chissà quale paradiso’ Sul retro, la stessa cover-girl è impegnata a leccare un grosso cazzo nerboruto; poco più in là, ecco una brunetta che si concede ad una doppia penetrazione; in fondo, due ragazzine (una biondina dalle tettine minute ed una focosa e formosa rossa) si scambiano un languido bacio saffico, sancito dalle loro lingue che paiono intrecciarsi in un’edera rossa.
Tutte quelle immagini stimolano la fantasia della ragazza’ e stimolano anche i suoi appetiti: un rivolo umidiccio ed appiccicoso inizia a colarle tra gli slip: l’impulso è troppo forte! Un’occhiata in giro ‘ il locale è deserto e da dietro il bancone non arriva nessuno ‘ ed Eva slaccia il giaccone e la cintura, sbottona la patta dei jeans ed infila una mano’ il calore della sua passerina è evidente ed invitante, il liquido è abbondante’ La nostra amica intinge le sue dita affusolate nella sua grotta del piacere e le estrae, portandole avidamente al naso, aspirando a pieni polmoni quel profumo dolciastro di miele selvatico che conosce bene; poi in bocca, leccando e succhiando’
Un nuovo tuffo sotto l’ombelico quando una mano le si poggia sulla spalla sinistra; una voce femminile la risveglia dal torpore in cui pareva essere precipitata: ‘Ehi! Che stai facendo?’ Eva, trasalita di colpo, guarda dietro di sé: una bella donna, capelli neri a caschetto, occhiali da vista sottili, labbra morbide segnate da un rossetto rosato, carnagione chiara, una camicia nera non nascondeva il grosso seno, un paio di jeans sbiaditi che contenevano fianchi armoniosi, stivaletti marrone scuro ai piedi’ Sui 35 anni’ La proprietaria!
‘Dico a te: ma che ti salta in mente, ragazzina?’ Eva prova a dire qualcosa, a scusarsi, ma riesce solo a farfugliare: ‘Ecco’ io’ pensavo’ non’ scusi!…’ La nostra amica prova a ricomporsi, ma è ancora impacciata per quel turbinio di emozioni che ha appena provato.
‘Per fortuna non c’erano altri clienti in negozio ‘ continua la signora ‘ altrimenti sai che casino! Potevi stare più attenta però’ Piacere, io sono Rebecca. Tu come ti chiami?’ ‘Io’ ehm’ io sono Eva, piacere.’ ‘Allora, Eva, pare che gli articoli del negozio ti piacciano! Dimmi, eri mai entrata prima d’ora in un Sexy Shop?’ La ragazza scuote la testa in segno di negazione. ‘Questo esercizio è mio e di mio marito ‘ continuò Rebecca, mentre guardava attentamente la sua interlocutrice ‘ lo gestiamo insieme da circa 5 anni’ E tu sei la prima donna che mi capita di beccare a masturbarsi guardando la merce esposta!’ Eva divenne paonazza ‘Dai, non fare quella faccia! E’ una cosa perfettamente naturale: prima di te ci sono stati parecchi ragazzini che entravano qui per guardare e farsi una sega’ Solo che tu sei la prima femminuccia, tutto qua! Su, vieni da questa parte: di là c’è una piccola toilette, dove potrai risistemarti’ E dicendole così la prende delicatamente sottobraccio e la conduce oltre la porta dietro il bancone.
La nuova stanza è sicuramente il magazzino: parecchi scatoloni di cartone aperti o sigillati sostavano sul pavimento oppure accatastati sugli scaffali di lamiera; un televisore, un videoregistratore ed una videocamera poggiati su un tavolo; in fondo, sulla sinistra, una piccola porta di legno bianco, semiaperta, fa capire che lì dietro sono ubicati i servizi igienici (piuttosto spartani) del negozio.
Eva si porta al lavandino, apre il rubinetto, si riempie le mani di sapone liquido ed inizia a strofinarsi le mani e poi il viso. ‘Di’ un po’ ‘ le domanda Rebecca, sempre dietro di lei ‘ ti piaceva quel film, quello di cui stavi ammirando la copertina?’ ‘Beh” ‘Dai, non ti vergognare: è una cosa normale! Eppoi è il mio lavoro: a me puoi dirle certe cose” ‘In effetti ‘ esordisce Eva ‘ quelle immagini mi hanno catturata subito’ non so dirle il perché’ mi sono eccitata moltissimo guardando” ‘Dammi del tu, ti prego! Ho appena 36 anni, non sono mica una vecchietta!’ Rebecca mentre le parla si avvicina ad Eva, arriva al suo orecchio sinistro, le sussurra: ‘Ti piaceva quella foto in fondo, dove c’erano quelle due ragazzine che si slinguazzavano? Scommetto di sì!…’ e, con un guizzo repentino, infila la sua mano destra all’interno del giaccone, tastando dolcemente le tette della giovane. ‘Non allarmarti ‘ la rassicura ‘ sono sposata, ma ogni tanto mi piace concedermi delle distrazioni” ‘Rebecca, veramente io” ‘Buona ‘ la tranquillizza subito ‘ non voglio farti del male’ rilassati’ ecco, così” Eva sente di nuovo quella sensazione, quel dolce torpore che la prende’ e di nuovo l’eccitazione che sale in lei, la fica umida e gocciolante’ il seno le sta diventando di marmo, i capezzoli le fanno male’ ‘Girati!’ le ordina Rebecca; di nuovo paonazza ed ansimante, Eva gira su sé stessa, fino ad incrociare lo sguardo con quello della padrona del negozio. Chiuse gli occhi. Rebecca apre le sue labbra e la avvolge in un lungo, languido bacio’ Sente che le loro lingue si cercano, si intrecciano’ Le mani della donna esplorano i suoi fianchi, palpano i suoi glutei, slacciano nuovamente la cintura, fanno scivolare i jeans verso il basso, si insinuano nella fessura tra le chiappe sode’ Un dito sta arrivando al suo buchino’
Il campanello! L’abbraccio saffico si scioglie velocemente: Rebecca si stacca da lei, le mormora ‘Scusa’, e sparisce oltre le porte. Torna pochi minuti più tardi: ‘Ci sono 2 clienti di là ‘ si giustifica ‘ e non posso lasciare il negozio incustodito; ti va di tornare domani? Proseguiremo il nostro discorsetto” Un sorriso luminoso e furbo si allarga sul volto della donna ”Ed ho in mente di farti anche un regalo e magari pure una sorpresina” Eva annuisce con la testa, non riuscendo quasi a parlare per l’emozione. Rebecca le da un bacino sulle labbra, semplice, poi l’aiuta a rivestirsi e la riaccompagna alla porta d’uscita dal negozio, mentre i 2 uomini stanno esaminando uno dei settori video del locale.
‘Ti aspetto, Eva: ci conto!’ La nostra si ritrova sulla strada, intontita dall’esperienza appena provata; sono quasi le 18 ed è meglio tornare a casa: in cuor suo sa che domani l’aspetta un appuntamento importante, cui non vuole ritardare.
Sono passate 24 ore’ Eva, ancora un po’ scossa da quel che era successo il pomeriggio precedente con Rebecca, decide che la sua voglia e la sua curiosità sono più forti dell’imbarazzo e si reca all’appuntamento.
Sotto il piumino azzurro ha optato per uno stile casual, con jeans stretti in vita ed una felpa che mette in risalto le sue forme; come intimo, un reggiseno bianco con apertura anteriore ed una mutandina brasiliana dello stesso colore.
Mentre si avvicina al negozio, una strana sensazione la avvolge: è un brivido misto a piacere; la ragazza sente forse che quel che succederà da lì a poco potrebbe cambiare la sua esistenza’
La porta, il campanello. Eva allunga il dito affusolato, preme il pulsante, la porta si apre: appena entra le si fa incontro Rebecca, con un radioso sorriso. ‘Ciao! ‘ la saluta ‘ Sapevo che saresti venuta: ti aspettavo con ansia. Come promesso, ti ho preparato qualche piccola sorpresa, che sono sicura gradirai’ Ma ogni cosa a suo tempo. Prima, onde evitare che venga qualche scocciatore come ieri, prendiamo una giusta precauzione” E dicendo ciò, la donna impugna le chiavi, le infila nella porta, sigillando l’entrata ed apponendo un cartello sul vetro: un esplicito ‘IL NEGOZIO OGGI RIMARRA’ CHIUSO PER INVENTARIO’.
Compiuta questa operazione, Rebecca si gira verso la sua giovane ospite, sfoggiando ancora quel bellissimo sorriso: gli occhi sembrano tradirne il desiderio’ In un attimo, afferra Eva per le braccia e la attrae a sé in un languido ed umido bacio, simile a quello del giorno prima. ‘Sei proprio bellissima oggi! ‘ esclama estasiata la donna ‘ Ma non restiamo qui: vieni con me.’ Così dicendo, prende la sua mano e la guida dolcemente nel retrobottega. Eva è rimasta ancora in silenzio: non sa cosa dire’ L’imbarazzo pare finalmente superato, ma quella nuova sensazione continua a tenerla prigioniera, quasi impedendole di profferir parola. Varca la soglia del magazzino e si ritrova tra due file di scaffali colmi di scatoloni di cartone aperti. In tutto quel momento, non ha nemmeno notato l’abbigliamento della sua amica: Rebecca è avvolta da un morbido accappatoio di spugna, color bordeaux, e calza sottili ciabatte di gomma’ sembra uscita da una piscina o dalla doccia ‘ pensa Eva.
Lo sguardo stupito della giovane non passa inosservato. ‘Hai visto? Mi sono preparata a dovere solo per te! Spero ti piaccia’ O meglio, spero piaccia a tutte e due.!’ Completata la frase, Rebecca scioglie il nodo che lega l’accappatoio e si mostra alla sua ospite: è completamente nuda, con il grosso seno che si alza ed abbassa seguendo il respiro (sicuramente accelerato per l’emozione e l’eccitazione); l’inguine è stato depilato con cura, con una sottile striscia di pelo nel mezzo.
‘Sei’ sei bellissima” balbetta Eva; quasi senza accorgersene, si avvicina a quel corpo bianco e nudo, prende in mano i seni, soppesandoli e cominciando a massaggiarli; avvicina delicatamente le labbra ad una delle aureole, scura ed invitante, con la lingua titilla il capezzolo. Rebecca mugola: ‘Mmmhhh’ brava piccola”. La pelle fresca e profumata di quella soffice mammella spinge la ragazza ad osare ancora di più: delicatamente, mordicchia il capezzolo già oggetto delle sue attenzioni, facendo aumentare i rantoli di piacere della sua amica. ‘Aspetta ‘ la ferma Rebecca ‘ non è giusto che mi prenda solo io il piacere: avanti, fammi vedere cosa c’è sotto quel giubbotto!’ Eva non pare aspettar altro: in un minuto, si libera dei suoi vestiti e rimane con il solo intimo a coprirla. ‘Vieni qui’ e la donna con un movimento veloce si accuccia ai piedi della sua ospite, puntando decisa con le dita ai suoi slip, che cadono subito sul pavimento, rivelando la passerina bionda; inizia un alternarsi un gioco di dita e di lingua: con sapienti leccate, accompagnate dal movimento dell’indice sul clitoride, la fichetta di Eva emette i suoi dolci umori, mentre la sua padrona sta a sua volta esprimendo tutto il suo piacere: ‘Rebeccaaahhh’ Sììì!… Continua ti prego”.
Un rumore. Un rumore indistinto proviene dal fondo della stanza, dalla porta del bagno di servizio; Eva si scuote dal torpore e una espressione di terrore si dipinge sul suo volto. Il viso di Rebecca emerge dall’interno delle sue cosce e si distende nuovamente in quel sorriso furbo e sensuale: ‘Tranquilla, bambolina: te l’avevo detto che ti avevo preparato delle sorprese, no? Entrate pure ragazzi!’ Dal bagno escono 2 uomini, nudi, con un’evidente erezione: uno alto, robusto, dalla pelle bianco latte e coi capelli corti; ed un altro che’ ‘Oddio, ma tu sei Tommaso!’ E’ il compagno della madre di Eva: lei l’ha riconosciuto. La ragazza, imbarazzatissima per la situazione, con un gesto cerca di recuperare le mutandine, ma la donna la ferma: ‘Vedo che conosci l’amico di mio marito Davide’ ci siamo conosciuti qualche mese fa: Tommy era venuto a noleggiare un film ed abbiamo chiacchierato un po”’ Rebecca strizza l’occhio alla sua amica in segno di complicità. ‘Lui ci aveva parlato della sua compagna e della bellissima figlia bionda che aveva, ma fino a ieri non potevamo immaginare che ben presto ti saresti unita a noi” Di nuovo quel sorriso’ ‘Allora, Eva, non ti va di far amicizia con i nostri nuovi ospiti? Dai, non aver paura’. Davide nel frattempo si è avvicinato alla ragazza. ‘Ecco mio marito: ti piace? E’ un vero maiale: per questo l’ho sposato!’ Eva guarda l’uomo, anche lui con un sorriso sulle labbra. ‘Ciao troietta ‘ esordisce Davide ‘ vedo che ti stavi divertendo con la mia adorata mogliettina’ Ora però tocca a me: succhiamelo!’ La ragazza è smarrita, non sa cosa fare, guarda Rebecca. ‘Tesoro ‘ le dice la donna ‘ non farti pregare: guarda, ti faccio vedere come si fa” Così parlando, si avvicina a Tommaso, si inginocchia davanti a lui, allarga le labbra e inghiotte la sua cappella, allungandosi poi verso l’asta, mentre con una mano gli palpa i testicoli. ‘Vedi? ‘ le dice Davide ‘ Rebecca ti sta dimostrando cosa devi fare: avanti, non fare tante storie, so che ti piacerà!’ Eva avvicina il suo visino al cazzo dell’uomo: è grosso e pulsante, il glande purpureo sembra chiamarla’ Con un movimento deciso, da il via ad un pompino a regola d’arte: fa scorrere l’arnese nella sua bocca, poi lo fa uscire completamente e lo lavora con la lingua, partendo dalla punta e leccando fino alla base, per poi riprendere il risucchio. ‘Ehi Tommy! Non me l’avevi detto che la tua figliastra era una tale bocchinara! Complimenti!’ Ma Tommaso non risponde, limitandosi ad un cenno del capo, troppo indaffarato a leccare la fica di Rebecca, che nel frattempo si è stesa su un tavolo. ‘Ora basta, alzati! ‘ le ordina improvvisamente Davide ‘ appoggia le mani su quello scaffale.’ Eva esegue prontamente, quasi in modo meccanico; sente il suo partner posizionarsi dietro di lei, la cappella sfiorare le sue grandi labbra’ Con un colpo secco è dentro. ‘Ahi! ‘ urla la giovane ‘ Mi fai male!…’ Zitta stupida! Abbiamo appena iniziato” Il cazzo di Davide inizia la sua cavalcata, avanti e indietro, in quella grotta calda e grondante’ Eva sente l’eccitazione dell’uomo, insieme alla durezza di quel corpo pulsante dentro il suo ventre. Ad ogni colpo di reni, il godimento di entrambe sale’ ‘Sììì, zoccoletta! Mi fai godere!…’ ‘Daiiihhh! Non ti fermare!… Ancora” Per un momento, Eva guarda Tommaso: Rebecca è sparita e lui la sta guardando eccitato, masturbandosi. Ad un tratto, il suo partner esce da lei ed ecco riapparire Rebecca, con nelle mani un materassino da spiaggia ed una scatola colorata. ‘Accomodati qui, vicino al tavolo ‘ le dice la donna ‘ chè ora arriva la parte più interessante’ Ancora un sorriso: Eva non sa proprio resisterle’ Il materassino è poggiato per terra, Tommaso si stende supino sopra di esso, il cazzo ancora eretto. Rebecca apre la scatola ed estrae due oggetti: un vasetto ed una mutandine con un dildo lungo e sottile cucito davanti; vedendo quegli oggetti, Eva si paralizza per un istante. ‘Vieni qui, figliola – è Tommaso a chiamarla ‘ Accomodati sopra di me’ Ormai presa dall’eccitazione, la ragazza si porta sopra il suo patrigno e lentamente si siede sul suo inguine, accogliendo nel suo ricettacolo quel membro incestuoso. Inizia una nuova cavalcata, con movimenti lenti ma poderosi, che conducono la nostra amica alle soglie dell’orgasmo. Presa da quell’eccitazione montante, Eva intravede Rebecca aprire il vasetto, estrarne una crema viscosa e passarla con una mano sul cazzo di suo marito, che le sta palpando le tettone; poi, con una nuova manciata, spalmarsela sul buchino posteriore e, infine, con il dito indice, ungerle l’ano delicatamente. La ragazza ha capito cosa l’aspetta: ‘Vi prego, lì no!’ ‘Non vorrai deludermi, bambina! ‘ le fa Rebecca ‘ Ora proverai qualcosa che scommetto non hai nemmeno mai immaginato’ La donna si piazza dietro di lei, mentre Tommaso arresta il suo movimento: un scatto veloce ed il vibratore penetra nel suo culetto. ‘Ahiii!!! ‘ urla la ragazza ‘ No Rebecca: perché mi fai questo?’ Davide si porta alle spalle della moglie, si posiziona con cura e la penetra a sua volta nel retto: la doppia spinta posteriore (di Davide su Rebecca e di quest’ultima su di lei) fa emettere ad Eva delle grida continue di dolore miste a piacere, mentre sotto di lei Tommaso ha ricominciato a pompare’ I minuti trascorsi in questa curiosa posizione sembrano infiniti e Eva è sul punto di svenire per il contemporaneo godimento e bruciore, quando sente che prima Davide e poi Rebecca si staccano da lei. ‘Alzati!’ le ordina Tommaso; Rebecca le si avvicina, con aria quasi di scusa: si è tolta la mutandina speciale ed ha il volto stravolto dall’orgasmo; l’abbraccia e la bacia profondamente, insinuando la sua bocca con la lingua umida. I due uomini si parano davanti a loro, masturbandosi furiosamente: prima Davide e poi Tommaso riversano il loro succo bianco e caldo sui seni di Eva, mentre Rebecca provvede a leccare le ultime gocce di sperma direttamente dai membri ancora duri.
‘Ti è piaciuto? ‘ le domanda Tommaso ‘ Sai, certe cose con tua madre non le ho mai fatte’ Chissà, magari un giorno” Ed esplode in una fragorosa risata, presto imitato da Davide; i due si allontanano verso il bagno, dove hanno lasciato i loro vestiti.
‘Sei stata bravissima Eva ‘ è Rebecca a parlare ‘ ed è stata una gioia scopare con te, con mio marito e con il tuo patrigno tutti assieme! Mi credi?’ La ragazza, ancora sconvolta da tutto quel che ha appena provato, non riesce a parlare, ma guarda semplicemente la sua interlocutrice. ‘Sei meravigliosa! Ho deciso di farti un regalo, proprio perché hai dimostrato di essere una brava bambina’ Rebecca si alza dal materassino, va verso uno degli scaffali e ne estrae un DVD, inserito nella sua custodia di plastica’ ‘Ecco qui: se non sbaglio era quello che ammiravi ieri’ Tieni, te lo regalo: te lo sei meritata!’.
Eva non sa cosa dire; profferisce un ‘Grazie’, semplice e diretto; prende nelle sue mani quell’oggetto che a quanto pare aveva scatenato tutto. ‘Appena i maschietti avranno finito di vestirsi, andremo di là in bagno e ti darò una lavata, oltre ad aiutarti a rivestirti’. ‘Sei molto gentile Rebecca’ – dice la ragazza, con un improvviso moto di sentimento – ‘ma in futuro pensi che potremo vederci ancora?’ L’ennesimo sorriso fa capire ad Eva che l’avventura è appena cominciata.
E’ passata una settimana da quando Eva ha conosciuto Rebecca e Davide, la coppia che gestisce il Sexy Shop poco distante da casa sua; e da quando, insieme a loro ed al suo patrigno Tommaso, ha dato vita ad un’orgia nel retrobottega del negozio.
Il tempo scorre veloce, ma la memoria non può cancellare tutto’ Tommaso per tutto quel periodo ha continuato a comportarsi normalmente in casa, sia in presenza che in assenza della ragazza; viceversa Eva appena ha incrociato il suo sguardo tra le mura domestiche, ha sempre cercato di non parlargli o di andare in un’altra stanza’ Maria, la madre di Eva, ha notato questo strano atteggiamento ed ha deciso di parlarne con la figlia.
E’ pomeriggio, Tommaso è fuori al lavoro ed Eva rincasa dopo il pranzo consumato presso un’amica: ecco l’occasione buona. ‘Bentornata tesoro! ‘ la saluta Maria ‘ Com’è andata da Camilla? Avrei bisogno di chiederti una cosa e” ‘Ciao mamma! ‘ risponde la figlia – Tutto bene, grazie’ scusa, vado subito a farmi la doccia e poi sono da te: ok?’ Eva si rinchiude in camera sua ed inizia a spogliarsi; nel frattempo pensa a cosa possa volere sua madre’ forse un consiglio, dato che da circa dieci giorni le parla di un bellissimo tailleur che ha visto in una vetrina e che vorrebbe comprarsi’ Sì, deve essere così, conclude la nostra amica mentre si avvolge nell’asciugamano di spugna: mamma è sempre ossessionata dal fatto di essere prossima alla cinquantina e che per questo, nonostante il suo corpo sia ancora tonico, alcuni vestiti possano non donarle più’
Eva entra nel bagno, si infila nella doccia, apre i rubinetti: l’acqua calda esce velocemente dal doccino, facendola sentire subito meglio’ Afferra la spugna marina, vi versa sopra del bagnoschiuma alla lavanda, la passa sotto il getto bollente ed inizia a strofinare il suo corpo con quell’essenza profumata’ La sensazione è molto piacevole ed Eva chiude gli occhi mentre le sue mani insaponano il suo ventre’ Rebecca! Il suo pensiero affiora di nuovo’ Il suo sorriso’ Il suo corpo nudo’ Poi Davide, suo marito’ Ed infine Tommaso’ Eva riapre gli occhi, scoprendo che, mentre la sua mente ripercorreva il passato, la sua mano sinistra si è infilata tra le cosce, il pollice appoggiato al clitoride, che sente già gonfio’ La ragazza avrebbe voglia di masturbarsi, ma sa che non può dilungarsi a lungo: sua madre l’aspetta e dunque è meglio sbrigarsi’
Eva esce dalla doccia, si asciuga con cura, rimirandosi allo specchio’ La pelle morbida e delicata risalta alla luce dei faretti collocati nel soffitto’ La nostra amica si infila l’accappatoio e le ciabatte, esce dal bagno, dirigendosi verso camera sua. ‘Arrivo mamma! ‘ urla ‘ mi vesto e sono da te!’ Apre la porta e’ Oddio! Che ci fa la mamma in camera? E cos’ha lì in mano? Il DVD’ il DVD che Rebecca le ha regalato al termine di quel pomeriggio di sesso e perversione’ Eva si blocca, paralizzata: una pompa sembra averle risucchiato il sangue dal volto, tanto è diventato bianco. ‘Figlia mia, dobbiamo parlare” Maria si è seduta sul letto, l’oggetto del peccato sempre in mano, lo sguardo deciso verso Eva. ‘Cos’è questo? Da dove viene fuori? E perché da 7 giorni a questa parte sembri evitare con decisione Tommaso? Parlami per favore” Eva si sente quasi mancare’ La mamma ha scoperto tutto’ O forse no’ Fino a che punto posso provare a difendermi? Proviamoci’ ‘Ecco, mamma ‘ esordisce ‘ sono successe delle cose di cui mi vergogno un po’ a parlare” ‘Figlia mia, lo sai che non ho problemi a confrontarmi con te: l’importante è che tu non mi nasconda nulla. Allora, cos’è successo?’ ‘Beh’ è iniziato tutto con un equivoco’ Vedi, qualche giorno fa dovevo incontrarmi con le mie amiche per lo shopping’ Visto che tardavano all’appuntamento decisi di andar loro incontro. Camminando, lungo la strada, ho visto l’insegna del Sexy Shop’ e [Speriamo la beva! ‘ spera Eva] mi è sembrato di vedere una di loro entrare nel negozio” ‘Siamo sicuri?’ domanda Maria. ‘A me è sembrato così ‘ continua la figlia ‘ ed ho deciso di entrare per capire cosa ci facesse quella mia amica lì dentro’ Appena entrata ho scoperto di essermi sbagliata, ma quando stavo per uscire ho incontrato” ‘Fammi indovinare: hai visto quel porco di Tommaso” [Ma allora la mamma non ha parlato con Tommy di quel che è successo: meno male!] ‘Sì: mi ha riconosciuta subito e mi è venuto incontro’ Ha fatto un paio di commenti piuttosto volgari” ‘Sì, sì ‘ la interruppe la madre ‘ non ti preoccupare: conosco Tommy e so che ogni tanto è un po’ volgarotto’ Ma lui è fatto così! Piuttosto qualche volta mi ero domandata dove andasse a prendere i film che ogni tanto guardiamo io e’ ma continua, tesoro: dimmi cos’altro è successo.’ ‘Tommaso mi ha messo in mano i soldi e la custodia del DVD e mi ha detto di andare alla cassa per pagare e farmi dare il film’ Io ho fatto come mi ha chiesto, anche se ero davvero imbarazzata’ Però” ‘Però cosa?’ ‘La titolare del negozio mi ha dato il DVD, ma quando ho tirato fuori le banconote, lei ha visto Tommaso dietro di me: lui ha detto che io ero la sua figliastra preferita e che questo era il mio primo acquisto’ [Oddio, quante palle sto inventando! Ma almeno mi paro un po’ il culo così’] Quella signora ha sorriso ed ha detto che, in tal caso, il film me lo offriva lei, visto anche l’ottimo rapporto che aveva con Tommy’ Ho cercato di insistere, ma lei non voleva sentir ragioni” ‘Un momento ‘ interviene Maria, con la voce piuttosto adirata ‘ di quale ottimo rapporto parli? Cosa diavolo voleva dire quella donna?’ ‘Non lo so mamma, te lo giuro! Fatto sta che Tommaso mi ha accompagnato fuori dal negozio, poi mi ha dato il DVD e mi ha salutata con un sorriso ed un bacio sulla guancia, dicendo di divertirmi’ Ecco, ora sai tutto.’ ‘E tu? L’hai guardato questo film?’ ‘No mamma: te lo giuro! Non ho mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere e per tutti questi giorni l’ho lasciato in quel cassetto, dove immagino tu l’abbia trovato” ‘Già’ Ora capisco’ Sentimi bene: stasera non ne parlerò con quel maiale e non voglio nemmeno che lo faccia tu’ Però domani andremo insieme a quel negozio, parlerò io con quella donna e restituiremo questo DVD. Ok?’ Eva annuisce, silenziosamente. Dentro di sé sa di aver causato un bel casino’
E’ arrivato il momento della verità. Dopo che Eva è stata costretta dalla madre a raccontarle il perché del suo strano comportamento e della presenza di un DVD pornografico nella sua stanza ‘ la ragazza ha ovviamente alterato la versione originale, Maria ha deciso di accompagnare sua figlia in quel negozio peccaminoso per restituire il ‘regalo’ e chiarirsi faccia a faccia con chi si dichiarava tanto intimo con il suo convivente.
Avvolta nella sua pelliccia di visone, il volto che lascia trasparire l’ansia ed una punta di alterazione, Maria è all’entrata del Sexy Shop; al suo fianco Eva, tremante (non per il freddo) ma anche leggermente eccitata: le sensazioni che ha provato alcuni giorni prima sono più vive che mai nella sua memoria e di certo il rimettere piede in quel luogo ha un certo effetto su di lei.
La madre suona il campanello e dopo qualche secondo la porta si apre con uno scatto: le due entrano, Eva trattiene il fiato per l’emozione.
‘Buon pomeriggio signore!’ All’ingresso, dietro il bancone, c’è Rebecca; la donna sfoggia il suo ampio e solare sorriso alla vista di Eva, sorriso che si smorza incrociando con lo sguardo l’espressione dura della quarantacinquenne che accompagna la sua amica.
‘Buon pomeriggio a lei ‘ è Maria a farsi avanti ed a parlare, tendendo la mano aperta ‘ mi chiamo Maria e sono la madre di Eva. Siamo venute qui per chiarire l’equivoco che si è creato una decina di giorni fa” Rebecca la osserva impassibile, ricambiando il saluto con una stretta di mano. ‘Innanzitutto le vorrei restituire questo” La donna estrae dalla borsa il DVD che ha trovato nella camera della figlia e lo poggia sul bancone. ‘L’educazione che ho ricevuto e che ho trasmesso poi ad Eva impone di rifiutare regali dagli sconosciuti.’ Lo sguardo di Rebecca trasuda stupore ed un pizzico di malizia, mentre osserva la sua interlocutrice che si accalora; il viso della brunetta si distende di nuovo nel classico sorriso che Eva conosce bene’ ‘Capisce cosa voglio dire? ‘ è sempre Maria a parlare ‘ Mi dispiace: magari lei voleva solo compiere un gesto cortese, ma mia figlia non può accettare.’ ‘Va bene, signora, non si arrabbi’ Rebecca si gira e fa per uscire da dietro il bancone ‘Benissimo! Poi c’è una seconda questione: ho saputo che lei conosce Tommaso, il mio convivente e che’ Ehi! Ma mi ascolta? Dove va?’ Rebecca si avvicina a Eva, strizzandole l’occhio e sorridendole di nuovo; la ragazza contraccambia il sorriso. La donna le cinge i fianchi con le braccia, la attrae a sé e la bacia languidamente. Maria avvampa di stupore: ‘Ma cosa sta facendo?!? Eva!… Smettetela! Come vi permettete???’ ‘Tranquilla Maria! ‘ una voce maschile arriva dalla porta dietro il bancone, spalancatasi di colpo ‘ Tua figlia e Rebecca si stanno solo rilassando un po” E forse dovresti farlo anche tu: ti sentiresti meglio dopo” Maria riconosce immediatamente l’uomo che ha parlato: ‘Tommaso??? Ma cosa ci fai tu qui?’ Il suo convivente le si para innanzi: ‘Maria’ Tua figlia ha capito che ci sono tante belle cose nella vita che meritano di essere provate e godute e le sta sperimentando’ Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Sembravi una monachella di clausura’- Tommaso infila le sue mani sotto il visone, infilandole sotto la gonna di Maria ‘ Però io ho saputo tirar fuori la troia che è in te’ E tua figlia non è da meno: doveva pur aver preso qualcosa da te, no? Guardala’ come si diverte con Rebecca” Maria guarda la sua bambina: Rebecca si è spogliata dei jeans e della camicia, mettendo in mostra il suo fisico mozzafiato ed Eva’ Eva si è infilata sotto le gambe della donna, donandole piacere con la lingua; vedendo tutto ciò, la fica di Maria comincia ad inumidirsi’ ‘Posso constatare che ti piace’ – dice di nuovo Tommaso ‘ D’altronde, quante volte negli ultimi mesi ci siamo eccitati a vicenda guardando scene lesbo nei film che noleggiavo?’ L’uomo avvicina le sue labbra all’orecchio destro della sua convivente, ne lecca il lobo e le sussurra: ‘Ora puoi provare anche tu, di persona” Tommaso spoglia Maria della sua pelliccia, la aiuta a liberarsi del maglione, della gonna e della camicetta che indossa sotto e la conduce verso le 2 amanti. ‘Rebecca, perché non dai a Maria la sua prima lezione di sesso lesbico? La affido a te!’ Rebecca non se lo fa ripetere: dopo aver fatto alzare Eva ed averla ringraziata con un bacio, si avvicina alla madre, le sgancia con maestria il reggiseno e inizia ad armeggiare con le tettine (Maria porta una seconda) della sua nuova partner: sfiora i capezzoli con gli indici delle mani’ poi bacia appassionatamente le aureole, mordicchiando dolcemente i capezzoli’ Maria è in estasi, sta provando sensazioni nuove e sconosciute: ‘Mmmhhh’ – mugola ‘ Che bello!…’ Nel frattempo, Tommaso prende per mano Eva, la attira a sé: ‘Guarda la tua mammina! Hai visto che zoccola? Ma non ti lascerò fare la spettatrice non pagante: rimettiti il giubbotto e vieni con me’ lasciamo queste due puttane a divertirsi”. Eva ubbidisce: sente che qualcosa di ancor più depravato la attende.
I due escono dal negozio; uscendo, Tommaso appende il cartello ‘TORNO SUBITO’, affinché le due donne lì dentro indaffarate non vengano disturbate. L’uomo ha parcheggiato la sua BMW lì vicino: fa accomodare Eva sul sedile anteriore destro e si mette alla guida. ‘Dove andiamo?’ domanda la ragazza; ‘Che domande: a divertirci!’. Il patrigno avvia il motore e si immette in strada, puntando verso la periferia e la zona industriale.
Dopo una ventina di minuti, l’auto entra nel parcheggio di un capannone apparentemente abbandonato; i due occupanti escono dalla vettura e si dirigono verso l’ingresso, delimitato da un grosso cancello a binario dalla vernice verde ormai scrostata: Tommaso estrae un mazzo di chiavi, ne sceglie accuratamente una e la infila nella serratura, facendola scattare ed aprendo il portone, facendolo scivolare sulle ruote verso sinistra.
‘Benvenuta alla festa, piccola!’ esclama con aria divertita l’uomo, rivolgendosi alla sua figliastra. Al centro dell’androne, sporco e trasandato, si vedono dei fari montati su impalcature, alcuni materassi sudici, videocamere, microfoni a ‘giraffa’, uomini e donne che parlottano tra di loro’ E’ un set a luci rosse clandestino!
Una donna vestita elegantemente, occhiali griffati, capelli castani ricci, occhi azzurri penetranti, fisico asciutto, si fa loro incontro: ‘Tommy, ma che cazzo ci fai qui? Potresti almeno telefonare!… Dannazione, per poco non ci facevi venire un attacco di cuore: pensavamo potesse essere la polizia che fa una retata’ Lo sai quant’è pericoloso girare un film del genere in un’area disabitata?’ Lo sguardo della donna cade su Eva. ‘E questa troietta chi è?’ ‘Ciao Simona! ‘ la saluta Tommaso ‘ Lei è Eva, la mia figliastra’ Ha già una discreta esperienza: credo sia pronta per una scena del tuo prossimo film.’ ‘Stai scherzando? ‘ lo interrompe la donna ‘ Ho già il cast al completo e non ho bisogno di un’altra stupida che non sa neanche fare un pompino come si deve’ Mi rovinerebbe la pellicola!’ ‘Dai Simo ‘ le risponde l’uomo, strizzandole l’occhio ‘ finora non ti ho mai dato fregature’ Dalle una chance: al limite, ti puoi tenere il girato nell’archivio o usarlo in qualche altro tuo film più avanti, no?’ Eva ascolta tutto in silenzio’ quel porco l’ha portata lì per farla recitare in un film porno! Se lo sapesse la mamma’ ‘Ok, mi fido anche stavolta” Simona si rivolge alla ragazza, che guarda ancora sperduta l’interno del capannone. ‘Ti chiami Eva, giusto? Bene, Eva: devi sapere che in questo lavoro, più che in altri, il tempo è danaro! Quindi non perdiamoci in chiacchere e fammi vedere come sei fatta: spogliati, su!’ Eva è bloccata, non sa cosa fare’ ‘Sei sorda, tesoro ‘ le sussurra all’orecchio Tommaso ‘ hai sentito la signora, tocca a te! Non deludermi, o sarà peggio per te” Con un brivido, la ragazza si scuote e si libera dei vestiti, mettendo in mostra il suo corpo delicato. ‘Davvero bella, non c’è che dire! ‘ commenta Simona ‘ Ora, tesoro, porta le chiappette al centro del set e siediti su uno dei materassi” Poi, rivolgendosi ad un paio di attori, avvolti nei loro accappatoi, che stavano oziando in un angolo: ‘Antonio! Roberto! Avanti, pigroni: in scena! Tutti ai vostri posti, chè tra pochi minuti iniziamo a girare! Tommy, vuoi partecipare anche tu? ‘ ‘Certo: non è mica la prima volta che mi sbatto questa puttana della mia figliastra! Sarà un piacere farlo di nuovo!’.
Intanto Eva si è posizionata su uno dei materassi: l’ambientazione di questo film è proprio trash! Ecco arrivare gli attori: Antonio è ben piantato, sul metro e 80 di altezza, robusto, capelli a spazzola, con un arnese piuttosto nodoso; Roberto è alto poco più del collega, carnagione olivastra, piuttosto magro e con un pene grosso ed abbastanza lungo. E poi c’è Tommaso’
‘Luci’ Audio’ Motore’ Ciak’ Azione!’ urla in sequenza Simona.
I tre uomini, tutti visibilmente eccitati, si avvicinano da dietro a Eva: i loro cazzi le sfiorano il visino: Eva sa cosa fare’ Allarga le labbra ed accoglie la verga pulsante di Antonio nella sua bocca, lo lecca, lo succhia, percorre la sua asta con la lingua, gli mordicchia dolcemente i testicoli’ Intanto smanetta i membri degli altri due, in paziente attesa’ Ora è il turno di Tommaso, che riceve lo stesso trattamento’ I 3 mugolano di piacere, mentre la biondina continua nel suo lavoro di bocca.
‘Bene’ STOP!’ urla Simona, dopo circa dieci minuti. Roberto esce di scena, va a prendere un vasetto di lubrificante; la regista, durante la pausa, spiega a Eva: ‘Questo è un film anal, ragazza mia: spero che la cosa non ti dia problemi’ Visto che è la tua prima volta sul set, ti consento di sceglierti il compagno dell’inculata: gli altri 2 dovrai solo continuare a segarli e sbocchinarli. Ok?’ Eva, leggermente stordita dalla situazione e dalle luci, annuisce: ‘Va bene’ scelgo Tommaso” ‘Brava la mia porcellina! ‘ le dice il patrigno, dandole una pacca sul sedere ‘ Vedrai quanto ci divertiremo ora’ Roberto, passami la vaselina per favore’E tu, vacca, girati, chè ti ungo per bene!’ L’uomo affonda la sua mano nel contenitore del lubrificante, ne estrae un po’ e se lo spalma sul pene; poi, con l’indice, spalma la vaselina sul buchino di Eva, piano piano entra nel suo secondo canale, cospargendo l’olio all’interno’ ‘Ahi! Fai piano” piagnucola la ragazza.
‘Tutto pronto? Bene’ Tommy, sdraiati su quel materasso’ Tu Eva gli salirai sopra, guardando in faccia l’obbiettivo e lo prenderai dentro’ Voi ragazzi le andrete ai fianchi’ Ok? Ripartiamo, su’ Azione!’
Tommaso è già steso supino; Eva si avvicina, a poco a poco si cala su di lui, facendosi guidare dalle sue mani’ Sente la cappella che gli sfiora l’ano, poi una sensazione bruciante sovviene, insieme alla consapevolezza della penetrazione’ ‘Aaahhh!…’ Le mani del suo patrigno ora sono sui suoi fianchi’ Inizia il movimento’ Lentamente, su e giù’ Antonio e Roberto si avvicinano, i membri sempre ritti e duri puntano verso le sue labbra, che lentamente si dischiudono per ospitare prima l’uno e poi l’altro’ ‘Mmmhhh’ ggfffhhhmm’ Aaahahhhh!…’ Eva prorompe in urla di piacere e bruciore, che soffoca succhiando i suoi partner’ E’ una sensazione assurda, mai provata finora’ Ed il tutto accade mentre lei pensa al fatto che ci sono delle persone che la stanno riprendendo, che un giorno qualcuno forse vedrà quel film e quelle scene’ L’eccitazione sale alle stelle’
Il tempo pare interminabile, il cazzo di Tommaso dentro il suo sfintere non pare mostrare segni di cedimento, come i due che si alternano nella sua bocca pulsano ma restano di marmo’
‘Benissimo, bravissimi! STOP! Chiudiamo: Eva, sollevati e rimettiti a sedere; voi 3, mettetevi di fronte a lei, senza però coprire l’obbiettivo’ Così, perfetto’ Bene: voglio vedere godimento’ in parole povere voglio prima sborra e poi piscio, in quantità industriale! Date il meglio di voi stessi, mi raccomando, ci conto’ Siete pronti? Azione!’
I 3 uomini si dispongono davanti a Eva, smanettandosi furiosamente: prima Roberto, poi Tommaso ed infine Antonio riversano fiumi di caldo sperma bianco sul visino angelico della ragazza, che lecca avidamente le gocce atterrate vicino alle sue labbra’ Poi tutti e 3 si svuotano anche dell’urina, pisciandole sui capelli e sulle tette, con ampie urla liberatorie’
‘Stupendo, magnifico! STOP! Benissimo così! Bravi tutti!’ Gli uomini si allontanano: in un angolo ci sono alcune tinozze di plastica con acqua e sapone; Simona si avvicina a Eva, ancora seduta, le da un bacio a labbra serrate sulla bocca, leccando via un po’ di sborra che le gocciola dalla punta del nasino: ‘Per essere la tua prima volta, sei stata brava’ Hai del talento, ragazza mia, credimi!’ ‘E’ una troia nata, come sua madre! ‘ urla loro Tommaso, dall’angolo dove si sta ripulendo ‘ Credimi Simo! A proposito, Eva’ Chissà cos’ha combinato quella gran maiala!… Dai, vieni a ripulirti: dobbiamo tornare a casa e farci raccontare tutto!’ Eva lo fissa. ‘Quasi quasi ti riporterei così come sei ora, nuda, fradicia di sperma e piscio, ma non mi va di sporcare la pelle della mia auto’ Su, alzati! Dobbiamo andare’.
Eva si mette in piedi e si dirige anche lei verso l’angolo toilette. In fondo, pensa tra sé e sé, non è poi così male fare la zoccola’
Sono passati dei mesi da quando Eva ha conosciuto diversi piaceri del sesso: prima Rebecca, la sensuale bisessuale padrona del sexyshop; poi Tommaso, l’uomo che convive con sua madre, un vero pervertito; infine la sua “prima” da pornoattrice.
E’ martedì pomeriggio ed Eva è in bagno: si è appena fatta la doccia e si sta asciugando. la porta è chiusa, ma non a chiave… improvvisamente si spalanca “Ciao troietta! – è di nuovo Tommaso, il convivente della madre – ti sei lavata per bene? Stasera si balla!” Eva raccoglie in fretta un asciugamano e se lo cinge attorno al corpo ancora bagnato, come pre proteggersi: “Brutto maiale schifoso, esci subito da qui! Hai capito?” “Dai, non fare la santarellina: tanto sappiamo bene tutti e due che sei una cagna! Ti ho portato dei vestiti nuovi: indossali, che stasera ti porto in un posto speciale.” Tommaso si avvicina alla ragazza, reggendo con una mano un bustino nero orlato di pizzo, una guepière, una mutandina “di facile accesso” (praticamente scucita sotto) ed un paio di calze a rete nere. Eva guarda affascinata tutto quell’intimo: “E’ per me? Grazie!” “Cazzo ringrazi, troia! Questa roba mi è costata ed ora tu dovrai meritartela ripagandomi: indossala in fretta, mettiti un cappotto ed andiamo, sù! E’ già tardi…” “Ma come – lo interrompe Eva – dovrei mettermi solo un cappotto sopra? Ma andrei in giro mezza nuda!” L’uomo le si avvicina, sfoderando un sorriso storto e terribile ed appioppandole all’improvviso uno schiaffo sulla testa: “Fai quel che ti dico, chiaro? Tua madre non ti ha insegnato l’educazione? Stasera esci con me! Anzi, quasi dimenticavo: non truccarti; sei più troia così, al naturale!” e comincia a ridere fragorosamente.
Tremante di paura, Eva esegue: si infila l’intimo nuovo, aggancia le calze alla guepière, si infila un paio di scarpe lucide nere e prende dal guadaroba un cappotto leggero, lungo, grigio chiaro. Tommaso è sceso in garage, a prendere la sua BMW: Eva lo raggiunge e sale al suo fianco. L’auto parte rombando, diretta verso la periferia della città; dopo circa un quarto d’ora di strada, Tommaso imbocca un vicolo a destra e subito dopo aziona con un telecomando un cancello elettrico che si spalanca, lasciando passare la berlina, che si ferma in un angusto cortile sotto una palazzina dell’800. “Siamo arrivati?” domanda la biondina. “Sì, aspettami qui e non toccare niente”. Tommaso scende, si avvicina alla porta della palazzina che da sul cortile e suona un campanello; dopo poco arriva ad aprire un maggiordomo in livrea, impassibile e dall’aria aristocratica: “Il signore desidera?” “Salve Alfredo: dì al tuo padrone ed ai suoi ospiti che la seconda consegna è arrivata”. Mentre il servo torna all’interno della casa, Tommaso va verso l’auto ed apre la protiera anteriore destra: “Sù, scendi puttana: siamo arrivati ed ora tocca a te. Comportati bene e tutto andrà bene.” Eva annuisce in silenzio, mentre scende dalla BMW e varca la soglia della palazzina. L’atrio, vagamente illuminato, è spettacolare ed al contempo tetro: la luce fioca rischiara una scala in pietra con ribghiera in ferro battuto stile Liberty che sale a chiocciola sulla destra; a sinistra e diritto, due porte di legno scuro; per terra, un tappeto di Kashan dona un tocco di raffinata e costosa lussuosità.
“Non fantasticare troppo, ci stanno aspettando: oltrepassa quella porta a sinistra e scendi la piccola rampa di scale; io ti seguo”. Con il cuore che batte a mille, Eva esegue: c’è un odore di umido che pervade tutto… Ecco, ora è giunta nel sotterraneo; dietro di lei, Tommaso ha già iniziato a spogliarla: “Oltre quella porta, troia. Tra poco si comincia…”
La porta si apre e… sorpresa! Nella sala, seduto su una poltrona settecentesca, c’è un uomo, sulla cinquantina, alto e glabro, vestito con una vestaglia color porpora, che sta succhiando le tettine ad una brunetta magra… ma è Sabrina, la cugina di Eva! “Sabry! ma che stai facendo???” Eva aveva sempre pensato che sua cugina fosse una specie di suora, una santarellina tutta casa e chiesa… e invece… “Avanti, zoccoletta, vai a salutare il padrone di casa” la pungola Tommaso, alle spalle. La nostra amica si toglie il cappotto ed avanza timidamente verso la coppia. L’uomo si stacca da Sabrina: “Ciao, piacere, io sono Bruno: Tommaso mi ha parlato di te e, come puoi vedere, anche di tua cugina…” dice, strizzando l’occhio alla moretta che, con un sorriso furbo, si è ritirata in un angolo, coprendo la propria nudità con le mani: “Ciao cuginetta! Bruno è un signore davvero gentile: te ne accorgerai anche tu…”. In breve, Sabrina si porta alle spalle di Eva, spogliandola velocemente e lasciandole addosso solo le mutandine di facile accesso. “Sù, avvicinati: non mordo mica sai…” ammicca Bruno, che nel frattempo si alza e si spoglia a sua volta, mettendo in mostra un cazzo duro e turgito, non molto lungo ma decisamente grosso. “Avanti – è Tommaso che parla ora, dal fondo della sala – datevi da fare!” Sabrina afferra con fare esperto il bastone di Bruno, segandolo piano e poi lappando delicatamente la sua cappella violacea con la lingua. Eva le si avvicina, baciando i coglioni dell’uomo, che già mugola di piacere: “Mmmhhh… sììì… che brave…”. Sabrina si stacca dopo poco dalla verga dell’uomo e si posiziona dietro Eva, masturbandole dolcemente i buchini: la biondina però non da segni di sorta, tutta presa dal bocchino che sta facendo al suo partner. “Stop! – urla Bruno – ora mettetevi a 4 zampe, a terra” Le ragazze eseguono. Eva sente il cazzo avvicinarsi alla sua patatina… con un colpo secco è dentro; ma è grande e grosso, le fa male: “Aaahiii! Fai pianooohhh!” urla; “Zitta troia! Sei stretta, hai bisogno di essere allargata come si deve!” Inizia una cavalcata poderosa, mentre Sabrina, anche lei accucciata a 4 zampe, guarda con stupore il viso della cugina, paonazzo per il godimento ed il dolore… “Guarda che dopo tocca a te, cagnetta!” le dice l’uomo, che continua a pompare dentro la biondina.
Pare che il tempo non passi mai, ma dopo un po’ ecco che Eva sente l’uccello sfilarsi dalla sua passera dolorante. “Alfredo! – urla Bruno – Vieni qua!” Dopo alcuni istanti il maggiordomo si affaccia alla porta: “Il signore ha chiamato?” “Sì Alfredo: ora tocca a a te. Hai portato quella cosa che sai?” “Certo signore!” dice il servo, prorompendosi in un sorriso malizioso e sfoderando un tubetto di lubrificante; nel giro di un paio di minuti Alfredo si sbarazza dei pantaloni e delle mutande, ungendo ben bene con la vaselina il culetto di Sabrina. “Bravo Alfredo! – è ancora Bruno, messosi di nuovo a sedere sulla sedia, a parlare – ora inculala!” Il maggiordomo ha un attrezzo meno lungo e grosso del suo datore di lavoro, ma la morettina è vergine dietro: “Ahia! Mi fai maleeehhh!… Basta ti pregooohhh!” ma nonostante le urla di dolore e di disperazione della ragazza, Alfredo non si ferma, aprendole lo sfintere e pompando dentro con foga. “Eva! – tuon a Bruno – vai dietro ad Alfredo e leccagli il culo!” “Ma io…” Interviene Tommaso, che si sta gustando la scena da un bel pezzo: “Non discutere: fa’ come ti si dice!” Seppur controvoglia, la ragazza avvicina le labbra e la lingua protesa al sedere peloso dell’uomo che sta fottendo sua cugina… trova l’orifizio, lo bacia, lo lecca piano, poi vi infila la lingua… Alfredo pare gradire il trattamento: “Sìììhhh! Che troie che siete!” In breve, l’orgasmo montante esplode ed il cazzo del maggiordomo erutta la sua sborra calda nell’intestino di Sabry, ormai sfinita dal trattamento anale: la ragazza si accascia sul pavimento, sfatta. Un applauso giunge dal fondo della sala: “Brava cagnetta! – dice Tommaso – Hai fatto proprio un bel lavoro! Ma non mi pare sia giusto lasciare una cosa a metà, no? Il nostro gentile ospite ti aspetta per completare l’opera” ed indica Bruno, assiso sulla sua poltrona, che si sta segando, guardando tutta la scena. Eva capisce il suo compito e si reca nuovamente dall’uomo. Appena le si avvicina, un fiotto denso di sborra bianca e calda le schizza sulla faccia, accompagnato dall’urlo liberatorio di Bruno; subito dopo lo sperma, ecco giugere l’urina: “Bevila Eva! Bevi la mia urina, come se fosse da una fontanella!” Seppur disgustata, la ragazza apre la bocca: il piscio è salato e caldo, davvero disgustoso, ma fare questa cosa la ha eccitata da morire… “Davvero complimenti Tommaso: la tua figliastra e sua cugina non sono niente male! Credo che vi chiamerò ancora.” Poi allunga la mano verso un cofanetto poggiato su un tavolino: “Quanto avevamo detto? 400′? Eccoli quì!” “Sì, 400′: grazie Bruno, sei proprio un uomo di parola.”
Eva non ci poteva credere: vendute! Tommaso aveva “noleggiato” lei e Sabrina… come fossero due luride puttane e lui il loro pappone! “Avanti, zoccole: rivestitevi! Per oggi avete fatto il vostro dovere, ma presto avrò ancora bisogno di voi…”

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