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Fabio e Madda

By 11 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Maddalena è la mia miglior amica da quando eravamo piccoli. I nostri genitori sono sempre stati grandi amici, e abitando per giunta vicinissimi io e lei ci siamo sempre frequentati. Per me è stato come avere la sorella che i miei non mi hanno mai dato. Siamo stati in classe insieme fin dai tempi dell’asilo e oggi siamo due adolescenti di tutto rispetto, dai corpi notevolmente cambiati da quando facevamo il ‘bagnetto’ insieme. Entrambi ora abbiamo 18 anni e frequentiamo la stessa classe del liceo.

Forse è diventata un maschiaccio – cosa che tutti le ripetono continuamente – proprio frequentando me. Passiamo tutt’ora un sacco di tempo insieme: ci si vede per fare i compiti o anche solo per cazzeggiare, scherziamo e ridiamo di tutto e tutti e abbiamo confezionato insieme scherzi da militare che rimarranno nella storia. Spesso ci capita di intuire che l’uno conosce l’altra meglio di se stessa e viceversa. Però da quando i nostri corpi hanno iniziato lo sviluppo quel qualcosa che provavo verso di lei è iniziato a cambiare. Io mi sono alzato, è uscito fuori il mio tono muscolare, le spalle si sono allargate, il pacco si è notevolmente ingrandito ed è spuntata quella leggera peluria che mi copre il pube e le gambe, il tutto accompagnato da un viso non molto spigoloso, occhi verdi sul grigio e capelli castano, tenuti lunghi o corti in base alla stagione. Allo stesso modo lei è diventata quasi completamente una donna: si è slanciata, è diventata più femminile nell’aspetto e soprattutto ha messo su quella bellissima 3a di seno che amo alla follia. Il suo viso poi mi è sempre piaciuto, soprattutto i bellissimi occhi verdi che ha e i suoi capelli neri. Come dicevo da quando abbiamo iniziato a sviluppare ho un’attrazione per lei fortissima. Non se n’è mai accorta perché ci tocchiamo lo stesso per gioco da sempre, facendo la lotta l’uno addosso all’altro. Per noi è quasi naturale. O lei viene da me o io da lei, magari per giocare alla Play sSation o vedere qualche film. Abbiamo dormito insieme nello stesso letto un centinaio di volte minimo. E poi si finisce sempre a fare la lotta, l’uno che cerca di immobilizzare l’altra e le mani scorrono sui nostri corpi.

Ah quanto mi piace toccargli quelle belle tette sode! Faccio finta di niente, mi avvicino e con nonchalance la tasto. Lei diventa rossa, mi dice “che fai?” e cerca come di allontanarmi senza successo. E in fondo fa lo stesso con me, abbracciandomi, mordendomi ovunque. E’ come se fossimo rimasti bambini, però dal contatto fisico la reazione è più che adulta… Ogni volta che se ne va o che io torno a casa la penso nuda per ore: quei giochi estremamente erotici mi rendono il cazzo duro per ore, cosi non vedo l’ora di chiudermi in camera mia e spararmi una sega. Quando penso a lei vengo come un fiume… Sono cotto di lei. Mi piace il suo odore, vorrei toccarla, leccarla, assaporare la sua pelle profumata e quelle labbra perfette. Invece mi sveglio nel cuore della notte e mi ritrovo con accanto solo un cuscino, sempre col pisello gonfissimo.

 

Qualche giorno fa la situazione però è decisamente cambiata.

Eravamo in centro con gli amici. Verso una certa ora però se ne sono andati tutti. Noi abitiamo non lontanissimo cosi mentre il sole tramontava siamo rimasti seduti su un muretto a mangiare un gelato, saremmo tornati comunque insieme col bus. Ero quasi disteso, lei a cavallo del muretto leccava il cono. E’ stata una visione stupenda. Aveva il cono stretto tra le dita e con la lingua dava ampie leccate dal basso verso l’alto, poi facendolo roteare. l pacco dei miei jeans cresceva di attimo in attimo. Io mi dicevo  pnella mente  per tentare di fermare l’erezione “No, non adesso, stai calmo”. Poi sembrava che se ne sosse accorta, perché guardandomi aveva iniziato a fare lun sguardo  da gioco che conoscevo tanto bene. Lo stesso sguardo che usava nelle nostre lotte. Poi sull’ultima leccata mi guarda e dice:

“Perchè mi guardi così, eh? Ti piace come lecco il cono?”

“Ahah ma che dici… – ho risposto un po’ imbarazzato – A parte che non ti stavo guardando… poi ti piacerebbe leccare qualcos’altro eheh”. Si, mi ero leggermente gasato, e scherzando con dei modi un po’ strafottenti credevo di aver pareggiato l’imbarazzo iniziale.

“Ma che dici… Comunque a giudicare da quanto si è indurito, certo che mi stavi guardando…”,  disse rossa in viso, e guardando da un altro parte pat, mi mette una mano esattamente sopra, toccando per bene. Appena il mio corpo ha sentito il calore del suo è scattata la reazione: ora non riuscivo quasi a tenerlo più dentro gli slip. Un’erezione fenomenale. Naturalmente non mi sono lasciato scappare l’occasione e l’ho afferrata , stretta fra le mie braccia, toccandola un po’ ovunque. Non ci eravamo mai spinti cosi in là, ma Maddalena non sembrava per niente seccata, anzi!

Tra una toccata e l’altra siamo riusciti a tornare a casa. Non ho fatto in tempo ad entrare in casa che sono corso in camera, ho chiuso a chiave la porta, mi sono abbassato gli slip ed è uscito il mio cazzone dritto e sveglio come non mai. Sono venuto quasi subito in un immenso lago di sborra calda… Avevo la cappella bollente…

Dopo cena come d’accordo sarei andato a dormire da lei, ed ero sicuro che avremmo continuato il nostro giochino segreto…

Il programma era il solito: mi presento verso le 22h a casa sua con l’idea di guardare un film e la mia intenzione nascosta di fare qualcosa di più spinto, finalmente. I suoi mi aprono la porta col solito sorriso caldo e mi invitano a salire da lei su in camera. Sono talmente a mio agio in casa sua che nemmeno facciamo più caso ai convenevoli quasi. Apro la porta e la trovo li sul letto che leggeva un libro.

“Ah finalmente! Ce ne hai messo di tempo per attraversare il vialetto!” – mi apostrofa con tono sarcastico…

Con un salto finisco sul suo letto e le strappo il libro di mano, fingendomi interessato e chiedendole quale altra cianfrusaglia avesse per le mani. Maddalena con la solita aria da sfottò mi guarda, mi accusa di essere un bifolco e mi sbatte la costola del libro sulla testa. Perfetto: era il modo migliore per iniziare una bella lotta corpo a corpo, ho pensato. E senza pensarci mi fiondo su di lei toccandola a più non posso. Ahah che divertimento! Si fingeva anche indignata! Poi ci guardiamo, decidiamo di tornare alla realtà e ricomponendoci ci mettiamo l’uno vicino all’altra. Il film era già nel lettore DVD, cosi accendiamo, ci infiliamo sotto le coperte e spengiamo la luce… Era quello il momento a cui miravo.

Per la prima metà del film abbiamo fatto ‘i bravi’: si certo, le solite strusciatine ma niente di concreto. Il film intanto andava avanti e iniziavo a trovarlo pesantemente palloso. Quando ho cominciato a meditare una tattica d’attacco qualcosa finalmente squarcia la mia fantasia. Pat. Sento la sua mano calda completamente stesa sulla mia coscia! “Ah che bella che sei! Allora lo vuoi, eh…” – ho pensato. Cosi mi è venuta la brillante idea: senza fare troppe scene le ho afferrato la mano e lentamente gliel’ho avvicinata al mio pisello pulsante, già bello sveglio. In sottofondo i dialoghi del film. Quando capisce a cosa miro, ritrae la mano e si mette a sbraitare. Con tutto che ero eccitato come un toro mi è quasi scoppiato da ridere.

“Ma che fai! Sei impazzito!?” – mi dice.

“Ah ah ah, dai che infondo lo vuoi anche tu… e poi non sei la mia dolce e cara Madda?”, le chiedo sorridendo facendole gli occhi da gatto…

“Ma che cavolo dici?” dice lei arrossendo tutta.

“Su su quante scene per una semplice toccatina… tanto lo so che vuoi che sia il tuo gelato!”.

Le avevo risposto con quel tono di sufficienza che stimolava il suo carattere focoso e irruento, sfidarla era il modo migliore per stuzzicarla un po’.

“Ah si? Allora vuoi che te lo morda?”, mi risponde a tono. Ero contentissimo, ce la stavo facendo!

“Ahah non saresti affatto capace! Dai fammi vedere!”

“Ok, l’hai voluto tu!”

Di scatto prende la coperta e mi scopre. Avevo solo il pigiama, al centro del quale compariva il mio rigoglioso rigonfiamento. Mi guarda con aria di sfida, mi afferra l’elastico e tira giù. Eccolo il mio pisellone eccitato. Era uscito tutto insieme. Con i miei 18 centimetri belli spessi non avevo assolutamente niente da temere.

Maddalena si abbassa, tira fuori la lingua e mi dà una lappata dalle palle fino alla punta della cappella. Aveva afferrato la mia mazza con due mani per non farsela sfuggire. Mi ero fatto pompare da qualche ragazza già più volte, ma non mi era mai piaciuto come adesso. Era vero quello che si diceva, era davvero bravissima! E non si limitava mica a leccarlo! Aveva appena iniziato e già mi massaggiava le palle. Accarezzava la mia peluria, leccando anche la zona intorno all’oggetto del suo desiderio. Dalla mia gola uscivano i mugolii più impensati, stavo godendo come un autentico maiale. Ora ero tutto steso sul letto, con le braccia piegate dietro la testa e mi godevo quel fantastico bocchino. Ancora non l’aveva ingoiato. Giocava a titillarmi la cappella con la punta della lingua, succhiano per bene i miei coglioni. Avevo la cappella turgida e gonfia, che già tirava fuori le gocce di presperma. Intanto la giro col corpo, per formare un bellissimo 69. Le abbasso le mutandine: ecco quella splendida fighetta che tanto ho sognato. Era bella pelosa come la immaginavo, folta di peluria scura. Al centro labbra gonfie e caldissime solo ad avvicinarsi. Era un lago di umori. Prima gliel’ho accarezzata col pollice. Poi mi sono avvicinato e l’ho odorata con gusto. Cazzo che buon aroma emetteva. Ho tirato fuori la mia lingua affamata e ho iniziato a divorarla passo dopo passo. Maddalena gemeva tremolante su di me. L’accarezzavo intimamente con la lingua, e sentivo un sapore dolcissimo, quegli umori afrodisiaci mi ubriacavano il cervello. Non riuscivo a capire se fosse più forte la sensazione di quella bella passera che leccavo o la magnifica pompa che mi faceva con la bocca. Ora aveva preso a succhiarmi l’uccello fino in gola. Entrava e usciva dalle sue labbra freneticamente: il risucchio mi mandava in paradiso! Con la lingua vorticava sulla mia cappella di fuoco, eccitandomi ancora di più. Avevo il cazzo duro all’ennesima potenza, con le mani accarezzavo quel magnifico culo palpandolo, strizzandolo, poi passavo ad accarezzare il clitoride, giocarci e passarci la lingua. Non avevo mai goduto cosi tanto. Sentivo che stavo per sborrare anche l’anima. Con la lingua passava sul mio frenulo, poi lo tirava fuori e tornava a succhiami le palle, leccando come un’invasata. Urlando quasi mi diceva di spingere con la lingua come per penetrarla, infilargliela dentro. Leccavo con foga. Stavo per esplodere. Non ce la facevo più a trattenere quell’orgasmo. Con le dita giocavo ad accarezzare il suo buco del culo, poi le leccavo e gliele infilavo dentro. Ogni volta che le facevo entrare mugolava più forte. Ero velocissimo. Cazzo come me la stavo godendo! E poi sul più bello sento un fremito che la percorre tutta. Tremava e urlava di piacere. Stava avendo un magnifico orgasmo! E stavolta ero io a darglielo, era il suo miglior amico che la stava facendo godere cosi da pazzi!

Ancora più eccitata sfrutta il momento per infilarsi il mio pisello duro fino in gola, quasi a soffocare. La sensazione era bellissima. Quando lo ingoiava cosi in fondo mi sentivo in un’altra dimensione. Come se stessi scopando una figa. Mi alzo in piedi e la costringo in ginocchio davanti a me. Volevo venire come nei sogni, sborrargli in gola il più possibile. Lei si inginocchia davanti a me, afferro il mio cazzo che sta per esplodere e glielo passo tra quelle bellissime e morbidissime tette. Una spagnola coi fiocchi. Continuo a farglielo scivolare in mezzo, tenendolo stretto dalla base. Lei era come rapita dalla lussuria. Stava ancora godendo dentro. Mi prende il cazzo di nuovo con le mani e se lo infila in gola. Mi sentivo un toro. Ho poggiato i palmi delle mani sul muro e ho iniziato a scoparla in gola. Ero il suo toro famelico e assetato di sesso. Volevo scaricargli un litro di sborra nella bocca. Sentivo la libido salire lungo il tronco. Le palle mi andavano a fuoco. Ed ecco finalmente che gli esplodo dentro. La sua lingua stava ancora roteando sulla mia cappella turgida. Gli ho scaricato in gola una decina di fiotti belli pieni. Come nei sogni più eccitanti che facevo, le ero venuto tra le labbra. Non era riuscita a contenermi tutto, rivoli di sborra le calavano giù dagli angoli delle labbra, gocciolando sui capezzoli eccitati. Mi ero sgonfiato le palle dentro di lei…

“Madda… ti amo” le dissi dopo.

“Fabio… anch’io” rispose.

Detto ciò la baciai assaporando il gusto dello sperma che non le era ancora colato per terra che continuava a tenere in bocca e dopo aver fatto quello, notai che ormai era abbastanza tardi, dunque l’ora di tornare a casa era arrivata. Mi ripulii un po’ nel bagno della sua camera insieme a lei, la salutai con un misto di goduria e senso di colpa (sarebbe meglio dire una sensazione più strana) che scorrevano dentro di me e me ne andai stranito, con sua madre che mi salutava sorridendo all’uscita dalla loro porta di casa e dicendomi di tornare presto al che io sorrisi e risposi “Certamente, ci vediamo!” e me ne andai ancora pensieroso…

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