Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti di Dominazione

I pensieri di un uomo parte 2

By 12 Giugno 2020No Comments

il primo orgasmo è arrivato, sfilo la mano dalle sue gambe e le infilo le dita in bocca, e lei comincia a succhiarle, mi sta facendo un fantastico pompino alle dita, bene, non è schizzinosa, chi sa se ingoia? sorride, il suo volto è luminoso ed io decido di baciala, lo faccio, le infilo la lingua in bocca cercando di sentire il sapore dei suoi umori attraverso di essa, che le sia chiaro che non sono un tipo schizzinoso nemmeno io.

———————————————————————————————————————–

1 a 0 per me, ma non è il momento di mollare il colpo, è il momento di portare avanti la missione. Scivolo lentamente lungo il suo corpo, sotto le coperte e mi rannicchio tra le sue gambe, le sfilo i pantaloni e la biancheria in un sol colpo, è rasata, si era preparata alla battaglia, le pianto la lingua sul clitoride, niente preamboli, niente preliminari e niente pietà, vuoi il mio cazzo? Goditi prima un altro orgasmo, la lecco avidamente, adoro farlo, sentire il piacere femminile esplodermi in faccia mi appaga, per i primi istanti mi godo il momento, la mordicchio, le aspiro il clitoride, lo stringo tra i denti ed in contemporanea lo accarezzo con la lingua, la penetro con la lingua più affondo che posso, sogno di avere una lingua camaleontica, sogno di poterle arrivare fino all’utero e poi, decido, decido che deve godere, come un uomo capisce che è arrivato il momento di venire da come una donna gli sta succhiando il cazzo, lo capisce anche lei, il mio leccare, il mio succhiare di punto in bianco perde di fantasia, diventa un meccanico continuo attacco ai sui centri del piacere, rendo il mio corpo morbido, il più fluido possibile, che non interferisca con il suo piacere, l’unica cosa che deve sentire di me è la mia lingua che la martella incessantemente, deve essere libera di muoversi, di stendere le gambe, di mettersi il più a suo agio possibile, ritorna il suo egoismo, torna solo a pensare al suo piacere, serra le gambe, mi strizza la testa tra le sue cosce, non esisto più, esiste il solo il suo piacere che cresce, non importa se ci soffocherò li in mezzo, non mi importa se la mia lingua sia diventata un pezzo di carne insensibile,non importa se mi si stia slogando la mascella, importa solamente che lei stia godendo, annullo il mio pensiero, il mio corpo, voglio solo sentirla godere, voglio solo sentire i suoi umori esplodermi in faccia, voglio renderla schiava dei suoi orgasmi, voglio legarla a me, la mia lingua va in automatico, e finalmente, finalmente dopo un tempo interminabile cominciano ad arrivare i suoi fremiti più acuti, i suoi muscoli delle gambe si irrigidiscono talmente tanto da farmi male ed il suo orgasmo arriva, sorrido, ma non è il momento di mollare, la missione deve andare avanti.

Comincio a baciarle delicatamente la fica, la bacio e la lecco con delicatezza, sono giunto al punto di poterla penetrare.

Mi allungo, esco dalla mia missione subacquea, mi sdraio su di lei, nel farlo incastro le sue articolazioni delle ginocchia sulle mie spalle, siamo viso a viso, lei è con i ginocchi sul petto e la sua fichetta è esposta al mio cazzo, non può liberarsi, non vuole liberarsi, in passato mi aveva sempre ricordato di essere lei la dominatrice nella coppia, ma evidentemente non le dispiace stare alla mercé di un uomo, ancora pieno dei suoi umori la bacio, e lei cerca i suoi sapori dentro di me, mi sussurra di entrarle dentro, ed io la penetro nuovamente senza pietà, comincio a dare dei colpi pesanti e cadenzati, e lei è bloccata dentro la mia presa, non può far altro che subirli, ma come già detto la cosa non gli dispiace, mi piace guardarla godere e questo tiene il mio cazzo duro, ne ho bisogno, lei è bagnatissima, non c’è alcun attrito tra il mia verga e le pareti della sua fichetta, questo significa che non sento un cazzo, sono costretto a spingere come un pazzo, il massaggio della sua fica al mio cazzo non è sufficiente a farmi godere, ed allora ,così sia, o il mio infarto o l’orgasmo, non ho intenzione di mollare, che sia lei a godere nuovamente mi va bene, un modo per farmi venire riuscirà a trovarlo, stacco la spina dal mio corpo, mi limito a concentrarmi su quello che sente il mio cazzo,su i suoi gemiti, annullo i muscoli, annullo la fatica, annullo tutto, mi limito a spingere con il corpo in automatico, fortunatamente lei è già sulla giostra del piacere, non ci mette molto a presentare i sintomi di una nuova venuta, viene, viene e questa volta vedo il suo viso contorcersi in una smorfia di piacere…è bellissimo, ma per me resta impossibile godere, ed allora, allora è il momento di diventare egoista, egoista in una forma diversa, pensare al mio orgasmo, a quello che devo raggiungere ora e non ai prossimi,ormai sono convinto che dopo questa sera un altro giro di giostra vorrà farselo, la libero dalla morsa, la giro e lei mi mostra la pecorina più incredibile che un uomo possa desiderare,sì percorina, nessun termine raffinato, nessuna poesia, qui è una guerra brutale, voglio solo sborrare e non sarà facile, la sua fica è incapace di farmi godere, il che è assurdo.

Mi soffermo un attimo a guardarla, è perfetta, è appoggiata sui gomiti, la testa appoggiata sul letto, la schiena estremamente arcuata, il suo culetto rivolto al cielo e la fica completamente esposta, è perfetta è la cosa più bella che un uomo possa guardare, avere una donna a propria completa disposizione, il paradiso in terra, l’afferro, gli entro dentro con solo la voglia di venire, voglio riempirla, voglio godere, ma il problema persiste, è troppo bagnata, troppo eccitata, sento i suoi muscoli sotto le mie dita,sono roventi sono durissimi, la cosa è eccitante e mi mantiene il cazzo duro, ma non sento nulla, comincio a spingere con foga, sono solo concentrato sul mio piacere, ma non basta, comincio ad immaginarmi altre scopate, comincio a pensare a chi riusciva a farmi sborrare, devo venire, non sborrare alla prima scopata sarebbe mortificante per lei, è una questione di galanteria.

“Basta”, “Basta”, queste sono le parole che escono dalla sua bocca, si è accorta che il mio piacere non sta montando e lei comincia ad essere sfinita, esco e la guardo,sono stupito,sono stupito dal fatto che una cosa cosi bella non riesca a farmi provare piacere, la guardo ed è ancora bellissima, guardo la sua fica e mi accorgo che le sue labbra sono arrossate, evidentemente la bimba è da un po’ di tempo che non fa sesso, allunga una mano verso la sue labbra e con due dita le apre, le allontana in modo che le due parti arrossate non tocchino, che possano provare un po di sollievo, pessimo errore, pessimo errore bimba, la vista della sua fichetta cosi aperta è come un drappo rosso per un toro, le sono nuovamente dentro e comincio a spingere come un pazzo furioso, le mie palle doloranti sbattono sulle nocche della sua mano, mi sto distruggendo le palle scopandola, mi sento un dio, mi sento un toro, e spingo tutto il mio cazzo dentro di lei, la voglio sfondare, se qualcuno potesse guardarmi vedrebbe i miei occhi iniettati di sangue, vedo le vene dei miei avambracci pompare sangue, il mio sudore le gocciola direttamente sulla sua schiena,è rovente,è bollente, la sua schiena è un lago di sudore che sia mio o suo non importa, lei è completamente abbandonata, devastata, si accascia ancora di più, ormai della sua posizione statuaria non ne rimane più nulla, è diventata un pezzo di carne che subisce passivamente, ha allungato l’altra mano verso le sue labbra, le sta tenendo aperte con tutte e due le mani, e le mie palle smettono di sbattere sulle sue nocche, cominciano sbattere sul suo clitoride, i suoi muscoli marmorei sono ridotti a gelatina, il suo corpo è sconfitto sotto di me, comincia a gemere, gemere senza controllo, come un animale, è devastata, non ha più ritegno, nessuna eleganza nei modi, nessun controllo e gode, gode lanciando un urlo a fauci spalancate, gode cedendo di schianto,

crolla distesa sul letto, e io rimango a guardare la sua bellezza sconfitta, sconfitta ed ancora più disarmante,la mia l’asta ancora eretta è luccicante dei suoi umori, ma non è ancora appagata, lei mi guarda, è devastata, ma ha il volto segnato dalle pieghe del lenzuolo, ma leggo nei suoi occhi un bisogno, quello di farmi godere, non può permettersi farmi andare via dal suo letto con il cazzo ancora duro.

Mi guarda, in cerca di soluzioni, guarda la mia verga, sta decidendo come fare, è la prima volta che le capita una cosa simile, la soluzione più semplice sarebbe quella di prendermelo in bocca, ed io gradirei, visto che sono senza fiato anche io, sorride, i suoi occhi si accendono, ha deciso, ha un’ aria di sfida, si infila due dita in bocca, le lecca, comincia a simulare un pompino, le estrae e comincia ad infilarle dentro la sua fica delicatamente, le sue labbra sono arrossate, tutto il suo corpo lo è, le estrae e le vedo luccicanti dei suoi umori, e poi, poi mi sorprende, si rialza sulle ginocchia, si mette nella stessa posizione di prima, in fila un dito nel culetto e con un filo di voce sussurra “lo voglio qui”, mi stupisce,mi stupisce ma non mi faccio certo attendere, comincio a penetrarla lentamente ed inesorabilmente, finalmente sento qualcosa, comincio a godere, lo spingo quasi fino in fondo, torno in dietro quando lei con un gemito mi fa capire che altro non ne può contenere, e comincio a dare il mio ritmo, le palle mi fanno ancora male, ma sento che finalmente ci siamo, ma devo lottare, devo lottare con la voglia di spingere lo fino in fondo, devo lottare con la voglia di sfondarla, devo lottare contro il desiderio, non posso farle realmente male, non posso perché il gioco finirebbe, ed io non voglio che finisca, lei è nuovamente diventata una statua greca, lei è nuovamente marmorea, ma ho la chiara sensazione di poterla fare a pezzi, il mio cazzo penetra il suo culetto di marmo come se fosse burro, lo faccio scorrere lentamente per tutta la sua lunghezza, lascio solo l’ultimo centimetro fuori, il fatto che non riesca a prenderlo fino in fondo mi eccita, il fatto che ad ogni mio affondo lei risponda con un gemito mi eccita, avere il suo totale possesso mi eccita, questi pensieri acuiscono il mio piacere, sto per venire, il liquido pre-eiaculatorio comincia ad uscire rendendo la penetrazione più fluida, lei lo sente, comincia ad accompagnare le mie spinte permettendomi di guadagnare anche ultimo centimetro, permettendomi di entrare completamente in lei, il mio l’orgasmo è partito, devo comunque trattenere le spinte, non posso permettermi di avere spasmi incontrollati, non posso farlo, ma finalmente godo, in maniera potente e totalmente appagante, mi accascio accanto a lei, e crollo,crollo nel sonno, convinto che lei sia mia.

Buio.

Mi risveglio con lei che mi tiene le palle, le sta stringendo abbastanza da farsi sentire ma non troppo da farmi male, mi guarda con occhi che promettono perversioni senza fine,

“queste palle sono mie” … “chi controlla chi” ?

Leave a Reply