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Il Risveglio

By 11 Dicembre 2020No Comments
Seduto avanti al mio caminetto smuovevo i tizzoni  della legna per far riprendere la fiamma,guardandola contemplavo la similitudine che si ha nelle coppie ormai formate da anni,per molto tempo tutto scorre liscio,nessuna scossa,nessun colpo di scena, consenza da entrambi le parti ,tutto scorre liscio come il lento andare di un vecchio fiume,nessuna increspatura,nessun beccheggio  sino a che la brace…l’ardore che li legava da anni muore o se si è fortunati sopisce sotto a pezzi di carbone;può rimanere cosi per anni o aspettare che uno dei due oppure una terza persona ci metta mano,smuova le situazioni e ravvivi la fiamma! Pensando a questo e con il fuoco ormai ravvivato mi diressi al mio angolo bar guardando tra le bottiglie…..whisky riserva del ’99,grappa,dom perignon…… e no quello è per le occasioni speciali…..tu,stasera tocca a te un innocente frappato e syrah giovane come la notte, innocente come i miei pensieri…..lo presi con delicatezza tra le mani ,lo stappai e lo versai nel mio bicchiere, mentre la luce del camino rifletteva e penetrava il rosso rubino che uscendo dalla bottiglia col suo gorgogliare inebriava di odori la camera,piena da troppo tempo di altri ricordi,odori del passato,odori di dolore….il vino è come la donna elegante a volte austero, se lo si prende a piccoli sorsi da piacere,se si eccede nel berlo causa solo guai. Sedutomi avanti al bel fuoco ormai nel pieno del suo pericoloso splendore lo sorseggiavo,lo deglutivo e questo mi dava subito la sensazione di quando si scopre una donna,dapprima la si sceglie tra tante nel gioco illusorio dove si  crede  sia l’uomo a scegliere,poi la si corteggia come in una danza,un rituale ben definito fatto di sguardi,ammiccamenti,sorrisi velati e quand’ ella si concede a noi, come la bottiglia la teniamo tra le mani  osservandola come si fa con le più belle creazioni artistiche del passato inermi di fronte alla perfezione ,immaginando  ancor prima di aprirla il suo sapore,il sapore del suo corpo i suoi profumi….i suoi umori sino al momento in cui posiamo le nostre labbra sulle sue e scendendo delicatamente millimetro dopo millimetro arriviamo alla loro perla proibita e lappandola la cominciamo a scoprire piena di molteplici sapori e l’intenditore come farebbe con un ottimo vino li centellina uno ad uno, scoprendo punti nascosti della sua partner non come un pasto fugale solo per appagare lo stomaco ma, come quei pasti dove si deve scoprire ogni arcano della pietanza che si ha avanti .Per donare piacere alla femmina, l’unico imperativo è prima di tutto appagare i suoi piaceri! Durante questo carosello di pensieri,ricordi , emozioni  ,decisi che era ora di uscire da quella stanza era ora di riprendere a vivere, il dolore della morte del  mio
unico amore Lilian ormai era solo un pretesto al non volermi confrontare con la vita, ma in me da troppo tempo stava nascendo la
necessità di appagare i miei istinti primordiali  Volevo di nuovo sentire le emozioni che si provano durante la millenaria arte del corteggiamento ormai spostatasi su molteplici fronti tecnologici e non, visto la globalizazione e l’apertura di molte frontiere; ah caro vecchio Casanova belli i tempi in cui andavi in una cioccolateria Veneziana e solo usando i tuoi sguardi corteggiavi le belle e vogliose donne dell’epoca che , solo al pensiero del proibito si bagnavano sotto a quegli infiniti strati di stoffe……
La decisione  comunque era presa e vista l’ora non tarda decisi di iniziare subito a rispolverare le vecchie armi di seduzione,finii l’ultimo sorso di vino nel bicchiere,posai la bottiglia e salii nelle stanze superiori,dopo una bella doccia,due goccie di profumo e un vestito pulito ero pronto a ricominciare la mia nuova vita notturna. Uscito di casa mentre ero in auto mi bloccai al semaforo e perplesso domandai a me stesso…. Si ma dov’è che vado,ero stato catturato da quel turbinio di sensazioni e ricordi che non avevo calcolato il luogo dove andare,ormai erano passati anni dall’ultima bevuta in un pub e di certo un pub non era quello che cercavo in quel momento,cosa volevo?? Una ragazzetta giovane da una birra e un ciao come stai? O qualcosa di più…una vera femmina,bhe se dovevo iniziare dovevo farlo alla grande e visto il vestito che mi trovavo indosso decisi di provare quel locale al centro che i miei colleghi tanto decantavano,selezione all’ingresso ecc ecc,  avete capito quelli del tipo oh mamma quanto me la tiro e quella sera ero io a cercare qualcuna che lo tirasse a me! Arrivato, parcheggiai non senza qualche difficoltà,arrivai all’ingresso, il buttafuori mi diede un occhiata dall’alto verso il basso,poi mi fece:  “Benvenuto signore!” E io : “Grazie, spero di esserlo stasera!” Entrai e  misi un po’ di tempo per mettere a fuoco…luci molto soffuse con tutto intorno ai muri piccoli diffusori di luci blu e rosse divanetti in pelle,tavolini bassi avanti a loro e tavoli qua e la, gente al bancone e qualcuno che ballava in una parte della sala, però con tutti una unica particolarità,nessuno con un paio di jeans e nike ai piedi, tutte le donne indossavano decoltè,scarpette col tacco e Dio solo sa quanto questo mi eccitasse.Andai al bancone del bar un pò come fanno i predatori, mi sedetti sullo sgabello e la sensazione era quella di un falco che si posa su un ramo , per vedere dall’alto la situazione,scovare la sua preda per poi attaccarla;mi guardai intorno e intanto ordinai un Grey goose,nel sorseggiare notavo le varie sfaccettature delle persone,alte,basse,meste o espansive ma quello che mi colpi in una donna fu un ciondolo, che
indossava al collo; due rettangoli di diverse dimensioni che si intersecavano tra loro e li il ricordò mi andò ad anni fà quando una mia amica mistress mi fece notare lo stesso tipo di collanina durante una festa
Bondage e me ne spiegò il significato. Era il loro modo di riconoscersi , il master o la mistress che si interseca con la schiava o lo schiavo per
prenderne potere, una forma di dominio/sottomissione. Avevo trovato la mia preda, ora era solo da capire se fosse di razza dominante o meno. Come avvicinarla? Era in un gruppo e non potevo andare li e dirle… : “ salve piacere,mi scusi ,le piace essere frustata o frustare?? “ L’occasione comunque si presentò subito, la cosa bella dei locali quando bevi e balli è che prima o poi arriva il tempo della pipì time e li il cacciatore aspettava al varco la sua preda allontanata e indifesa dal gruppo,lasciai il Grey sul bancone un attimo e corsi all’entrata del bagno , mi misi a lavare le mani ,lei gia era dentro e quando uscì ci trovammo entrambi avanti lo specchio a lavarci  la guardai e le dissi : “Carina quella collanina sei mistress o slave??” Lei rimase un attimo come stordita e guardandomi dallo specchio disse :” Come scusami? “  “La collanina che indossi fa parte della cerchia di chi pratica bondage ne sei consapevole o la indossi tanto per…?” Si fermò un attimo : ” Sei la prima persona che incontro che la nota e soprattutto sei la prima persona che ha il coraggio di dirmi una cosa cosi al di fuori di quell’ambiente,comunque sono una mistress piacere Angelica e tu…? “ Io di certo non sono slave, mi spiace per te, comunque piacere Francesco,se ti fa piacere evita di frustarmi e accetta un mio invito a bere una cosa insieme di la ! “ “ Va bene perché no, infondo ci sono molte altre cose al di fuori del Bondage che possono dare piacere” Finita questa prima e piacevole conversazione ci recammo al bancone del bar dove avevo lasciato il mio Grey gosee,lasciato era la parola giusta perché non lo trovai più, ordinai due vodka martini e iniziai a parlare con Angelica,persona molto piacevole,mentre lei parlava, io posavo il suo sguardo sul suo corpo,donna poco più che quarantenne a colpo d’occhio,capelli lunghi raccolti castani,piccolissimo neo sul labbro superiore,vestito nero lungo scollato aperto dietro la schiena tanto da lasciare intravedere un tanga nero,scarpa con laccetto alla caviglia e una piccola chicca,una cavigliera dorata molto fine ma che sulle calze e scarpe nere risaltava dando un piccolo punto luce; il vestito,  non era di quelli presi all’outlet ma di pregiata fattura,una maglia molto fina, non saprei definire il tessuto, ma di certo non comprato in un mercatino delle pulci e poi il suo viso… un misto tra donna della porta accanto e peccaminoso diavolo tentatore,sguardo fisso penetrante,lo sguardo di una donna che sa ! E anche io sapevo,sapevo che la desideravo in ogni suo millimetro di pelle,in quel momento mi sentivo come un vampiro bramoso di affondare i canini
su quel suo collo cosi bene in vista e sentire fluire tra i miei denti acuminati flutti di sangue caldo,ovviamente non sono provvisto di canini e bere il sangue non è una delle mie massime aspirazioni  ma, sono comunque provvisto di qualcosa atta ad “affondare”. Ad un tratto fu lei a stupirmi dicendo : “ Usciamo di
qui c ‘ è confusione, ed entrambi sappiamo cosa vogliamo da questa serata,tu non mi avresti detto della collanina e io non l’ avrei indossata se non avessimo una certa
voglia….” Non me lo feci ripetere due volte pagai i vodka martini e in un attimo fummo in auto dopo un breve tragitto finalmente a casa mia;la feci accomodare e intanto che lei si dava un occhiata intorno, entrai in camera accesi le candele e il riscaldamento,tornato di la le chiesi di accomodarsi sul divano. ” Angelica,vieni qui poggia i tuoi piedi sulle mie gambe le dissi” lei si adagiò e nel parlare cominciai a slacciarle le scarpe, un decoltè fuori vellutato con un piccolo tacco, molto eleganti,le slacciai le piccole fibie nere vellutate dalle caviglie e le sfilai le scarpe e sempre mentre parlavamo cominciai a massaggiarle i piedini,adorabili piccoli piedini, da sotto le calze intravedevo la loro cura e lo smalto,si tolse le calze “ Cosi è più pratico e sento meglio le tue mani non trovi?” Io continuavo,  passai all’inizio delle sue gambe mi fermai e le dissi di andare in camera a breve l’avrei raggiunta,presi delle fragole senza la panna,troppo scontato le lavai e le misi in una ciotola e mi diressi in camera quando entrai rimasi senza parole,come un bambino che non aveva mai visto una donna,un ragazzo alle prime armi,la luce soffusa delle candele,lei sdraiata sul letto con solo in dosso un reggiseno e un tanga si era messa a pancia sotto con le mani sotto il cuscino,sul tanga vi erano dei piccoli svarosky e poi la sua perfezione,una pelle da far invidia ad una ventenne,linee delicate perfette capelli sciolti messi su di un lato i giochi di chiaro scuro sul suo viso,la mistress era una dolce e seducente donna ma meritava molto di più che di una botta e via come dicono molti uomini; era la perfezione peccaminosa fatta persona. Mi avvicinai al letto e posando la ciotolina di vetro con le fragole, misi le mie labbra sul suo collo dandole un delicato bacio e sentii il suo profumo,Alien,uno di quei profumi che mmmmm, bhe ci siamo capiti ! Un bimbo di fronte al suo regalo di Natale e me non faceva differenza ;strano ma mi trovavo imbarazzato di fronte ad una donna cosi, si girò,ci guardammo negli occhi per qualche istante e dopo ci baciammo,un bacio passionale , mi spogliai, salii sul letto e i due corpi divennero uno solo , in un lungo appassionato bacio,le mie mani erano sui suoi seni e cominciavano a stuzzicarle i capezzoli,le mie labbra passavano dal suo collo alle sue labbra sino ai seni , li leccavano,li mordicchiavano poi scendendo sino all’ombelico lo leccavo con la lingua che roteava intanto la
mano scendeva tra le sue gambe ormai piene dei suoi umori,dapprima la penetrai con un dito poi con due,lei si calò le mutandine bagnate che io leccai per sentire i suoi sapori dopo di che presi una fragola e cominciai delicatamente a passarla sulla sua fichetta,con la punta della fragola le stuzzicavo il clitoride, dopo di che glie la facevo
scivolare piano piano al suo interno, penetrandola dolcemente,uscivo di nuovo fuori masturbandola con quello che per antonomasia è il frutto della lussuria ,quando ormai della fragola era rimasto ben poco mi disse  con un imperativo degno di una padrona, “ Leccamela” ;la docile e sensuale ragazza stava tirando fuori i suoi istinti che io avevo deciso per ora di assecondare e iniziai a lapparla per bene,la sua fichetta era rasata,liscia e lucida del suo liquido, posai la mia lingua prima al di fuori leccandola per bene su e giu poi passai le mie mani al disotto delle sue gambe cosi  da ritrovarle al suo interno coscia bloccandola nei suoi movimenti di bacino e cominciai ad assaporarla mentre  con le mani le  allargavo le labbra,la assaporavo dentro,la penetravo col  la lingua e quando stette per venire mi fermai per sputarci sopra e succhiare il suo clitoride;era li tra le mie labbra lo succhiavo lo mordicchiavo delicatamente coi denti e lei godeva visibilmente incitanto le mie leccate “ Dai lecca la mia fica,la senti la mia voglia?? Soddisfala” fino ad un crescendo di gemiti, continuavo a leccarla e succhiarla sino a che non mi venne nella mia bocca ,il mio pizzetto si era impregnato  dei suoi umori e li in preda al suo orgasmo tremante come se avesse delle micro scosse non mi fermai,iniziai a penetrarla tenendole le gambe aperte con le ginocchia al petto avendo capito che di tenerezza non ce ne sarebbe stata la cominciai a sbattere sino in fondo sentendo il rumore delle palle che le sbattevano contro, giù a botte secche mentre lei ancora godeva del suo orgasmo orale,non diceva di fermarmi anzi era visibilemente contenta, si girò  lo prese in mano e se lo portò alla sua fica, vollè essere scopata a pecora e io l accontentai la presi per i capelli la strattonavo e la sbattevo sino a che non le presi le mani glie le portai dietro la schiena come fossero le briglie d’un cavallo a tirandola a me continuai a scoparla sentendo tutta la sua bella fica che intorno al mio cazzo si stringeva,una bella fichetta stretta,si girò lo prese in bocca facendosi schizzare in faccia e con un dito assaporò bramosa la mia venuta. Entrambi appagati stettimo qualche minuto sdraiati sul letto poi   andammo al bagno e ci facemmo la doccia insieme, li usci fuori la donna delicata e attenta che mi lavò con cura dalla testa ai piedi e lo stesso feci con lei; Angelica una donna dalla doppia ma  intrigante personalità !

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