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L’ Autunno – Capitolo 11 – L’escursione inaspettata

By 2 Agosto 2022No Comments

Abbronzantissima e in gran forma, i jeans aderenti che le modellavano le cosce. Claudia era tornata solo due giorni prima da Santo Domingo,ancora leggermente turbata dall’intensa esperienza vissuta sull’isola. Solo la sera prima si era toccata più volte,nel silenzio della sua camera, ripensando all’enorme cazzo di Josè, con il quale aveva giocato con tanto godimento. Non riusciva a togliersi di testa quelle immagini, quei sentori , gli uomini che la guardavano venire scopata e, vergognandosi un poco, continuava ad eccitarsi profondamente ogni volta che ci ripensava. Mamma l’aveva vista un po’ assente e confusa in quei giorni e le aveva chiesto se andasse tutto bene. Claudia l’aveva rassicurata,dicendole che non c’era nessun problema e immaginò cosa avrebbe potuto pensare di lei se fosse venuta a conoscenza di quello che aveva fatto solo nell’ultimo mese. Aveva voglia di confidarsi su ciò che provava ma ovviamente sua mamma non era la persona adatta, anche se con lei si era sempre confidata su tutto. Ma non su ciò che era accaduto negli ultimi tempi, sua madre non avrebbe sicuramente capito.
Aveva paura di perdere la stima che la madre provava per lei perciò si chiuse in un profondo silenzio. Ancora giovanissima, stava cominciando ad esplorare un mondo che in segreto l’aveva sempre più o meno affascinata ma solo ora ne comprendeva quasi appieno tutto il piacere. Non se ne rese perfettamente conto, ma la verità era che Claudia, di fronte a quelle possibilità, perdeva qualsiasi freno inibitore e viveva la situazione con eccitazione e sorpresa. Come una bambina in un negozio di dolciumi, Claudia smarriva rapidamente ogni punto di equilibrio,lasciandosi innocentemente travolgere dagli eventi. Ed erano proprio quel candore e quell’innocenza che attiravano inesorabilmente gli uomini. Non capiva ancora appieno ciò che l’aveva scossa così tanto…forse il farsi scopare da uno sconosciuto di colore,o forse il fatto che vi era un altro uomo a reggere le fila del gioco e a guardarla…o ancora forse il brivido di trovarsi in situazioni che la gran parte delle persone bollava come sconvenienti….quel segreto,che ne faceva dunque una persona diversa e “speciale”…forse era quello ad elettrizzarla… un angolino di sé nascosto agli occhi della gente…stava bruciando le tappe e quel gioco,invece di esaurirsi, sembrava ormai prendere il sopravvento su Claudia.

La settimana scolastica passò in fretta senza alcun evento di rilievo, tra noiose lezioni e esercitazioni in laboratorio. Aveva rivisto Federico e ne era stata contenta. Con lui trovava quel senso di protezione e amore che da un lato la faceva stare bene. Ma aleggiava sul suo essere sempre un senso come di incompletezza che Claudia non riusciva a spiegarsi fino in fondo. Un tassello che finisse il puzzle…quell’apparente piccola assenza cominciava a diventare sempre più presente nelle giornate della giovane.

Il giovedì sera Federico, appena poco prima di lasciarla sulla porta di casa dopo una breve uscita serale, le fece un’inaspettata proposta.
”Domenica i miei hanno deciso di andare a fare un giro in montagna. Ti va di venire? Partiamo presto la mattina e saremo di ritorno verso le 21. Mia madre mi ha chiesto espressamente di invitarti”.
Claudia trasalì. Dopo ciò che era accaduto nel gabbiotto dell’edicola pensava che forse non era il caso di farsi vedere dal padre di Federico e declinò l’invito.
”Non puoi rifiutarti dai. In fondo mio padre già lo conosci e avresti la possibilità di far due chiacchiere con mia madre. Ti assicuro che è simpaticissima!”.
”Non so Fede. Sabato ho tante cose da fare e poi sono stata già via una settimana e sono indietro con lo studio”.
Federico ne fu visibilmente deluso ma non perse le speranze.
”Ti do tempo fino a domani per pensarci” le disse con tono baldanzoso.
”Ok” rispose Claudia baciandolo sulla guancia “Domani ti do una risposta definitiva” e si avviò verso la porta di casa lanciandogli un delizioso sorriso.

Il giorno dopo Federico subissò Claudia di sms nei quali l’implorava di venire e addirittura le promise che se fosse venuta l’avrebbe accompagnata lui personalmente a fare shopping, cosa che Federico odiava profondamente.
Claudia sorrisè tra sé. “Che scemino” pensò. Ma la costanza di Federico fu premiata.
”Ok. Ma mi devi comprare poi un regalone fantastico” gli scrisse Claudia, che cedette all’insistenza del fidanzato. In fondo si trattava solo di una tranquilla gita in montagna e Claudia una passeggiata in un posto nuovo se la sarebbe fatta anche volentieri. Era anche convinta che l’esperienza dell’edicola era stato solo un caso isolato perciò si preparò alla giornata con animo sereno.
”Perfetto! Avverto subito i miei” le rispose Federico.

Passarono a prenderla la domenica mattina presto. La madre di Federico la salutò con calore ed allegria, era una donna energica e socievolissima, che non smetteva mai di parlare. Il padre la salutò cordialmente e con estrema naturalezza ma fu Claudia che non riuscì a nascondere le sue sensazioni. Arrossì violentemente alla vista dell’uomo, a cui la cosa non sfuggì. Federico era al settimo cielo e desiderava con tutto sé stesso che sua madre e Claudia andassero subito d’amore e d’accordo.
Nel tragitto in macchina chiacchierarono del più e del meno anche se Claudia, un po’ imbarazzata per la presenza dei due genitori di Federico,non parlò molto. Il sig. Rossi non perse l’occasione di lanciare qualche occhiata a Claudia dallo specchietto retrovisore. Quel viso dolce e innocente, quel corpicino che aveva avuto modo di palpeggiare,seppur per poco tempo, lo attraeva fatalmente, da quel giorno nell’edicola era quasi diventata un’ossessione. Aveva notato l’imbarazzo della ragazza non appena lo aveva visto e percepiva che qualcosa in lei era attratto da ciò che era accaduto. Non aveva dimenticato le sue morbide chiappette che si strofinavano sul suo uccello ed era sinceramente sorpreso che avesse accettato l’invito di Federico.
Ma durante la passeggiata in montagna non accadde nulla di rilevante. L’uomo osservava la giovane durante la salita, le chiappette strette negli aderenti calzoni da escursionismo che la giovane indossava e si perse quasi tutta la bellezza dei boschi che costeggiavano. C’era infatti ben altro che attirava la sua attenzione. Ebbe la sensazione che la ragazza ogni tanto gli lanciasse qualche occhiata di sfuggita e che facesse quasi apposta a camminare proprio davanti a lui, per farsi ammirare il sederino, sculettando leggermente. Guardò il figlio e la ragazza e dovette ammettere che comunque erano una bella coppia, ed era felicissimo per Federico, che sembrava essere davvero al settimo cielo. Eppure,nonostante questo, non riusciva a non fantasticare su quella giovinetta, e il cazzo gli veniva duro ogni volta che ne osservava il fisico invitante intento in qualche movimento particolarmente seducente. Durante la salita e la discesa non parlarono quasi mai direttamente, quel segreto che li legava pareva quasi essere un solido muro che allo stesso tempo li divideva.
Claudia dal canto suo chiacchierò amabilmente con la madre di federico, con cui stabilì subito un buon feeling, e rimase incantata nel vedere quegli scorci panoramici, resi ancora più affascinanti dalla giornata tersa e luminosa. Eppure ,nonostante la serenità apparente, sentiva sempre qualcosa aleggiare nell’aria, quel segreto che i due condividevano li accompagnava ad ogni passo. Fu dolce con federico, e ,come una gattina, si raggomitolava sotto le sue braccia,come alla ricerca di protezione. Ma, col pensiero, riandava spesso a quei momenti, quando si strusciava sul cazzo del sig.Rossi,sentendone l’enorme erezione intrufolarsi tra le sue morbide chiappe.
Giunti alla baita sulla cima si tolsero gli zaini e li appoggiarono sui grossi tavolini di legno appena al di fuori dell’edificio. Il calore accumulato durante la salita cominciava a farsi sentire così
Claudia, appena appena sudata, si deterse la fronte e poi si slaccio la zip della felpa. Il padre di Federico ,seduto su una panca, guardo con vivo interesse l’intera operazione. Vide la giovane in piedi slacciarsi la cerniera e rivelare in tutta la sua esuberanza le tette, contenute da una maglietta a maniche lunghe strettissima,che le metteva in risalto le forme. Ma fu la piccola corsa che la ragazza fece dall’uscita della baita fino a federico, che, dall’altro lato della piazzola , la chiamava a gran voce per farle vedere quel panorama mozzafiato, che turbò l’uomo. Il seno le ballonzolava davanti in maniera vistosa e la giovane sembrava non accorgersene,dava in pasto a tutti quello spettacolo eccitante senza il minimo segno di malizia.
Mangiarono poi tutti assieme nella saletta interna della baita e l’uomo la guardò ridere,con quel sorriso birichino. Abbracciata a Federico, scambiarono leggere effusioni ma due-tre volte Claudia lanciò un’occhiata fugace al padre subito ritirando lo sguardo quando i suoi occhi incrociavano i suoi..
La giornata trascorse dunque serena e tranquilla, e si arrivò al momento della partenza in macchina per il ritorno a casa. Claudia ne fu quasi delusa, l’intera giornata si era svolta in modo piacevolissimo e quasi del tutto naturale.
Nel momento di salire in macchina il sig. Rossi accusò però un giramento di testa e si dovette sedere su una panchina del parcheggio.
”Che hai?” le disse subito la moglie preoccupata.
”Niente, non è niente” rispose l’uomo. “Dev’essere stato lo sforzo della camminata, non sono più abituato”.
”Dai papi” gli disse Federico. “Non preoccuparti. Al ritorno guiderò io così ti puoi riposare” si offrì subito Federico.
”Non ti preoccupare, ce la faccio” gli rispose il padre sorridendogli.
”Non se ne parla, Tu non sei nelle condizioni di guidare” intervenne l’energica moglie. “Guiderò io perché tra l’altro la macchina è mia” disse guardando Federico quasi in tono di sfida.
Federico,che ben conosceva il carattere testardo della madre, capì subito che non c’era possibilità di farle cambiare idea così, rassegnato, le disse:”Ok, concesso, ma io starò seduto di fianco a te. Non mi fido della tua guida”. Tutti risero e così fu deciso, la madre si mise alla guida con di fianco Federico e il padre e Claudia si sistemarono sui sedili posteriori.
Ormai la luce era calata e il buio sembrava essersi impossessato anche dell’abitacolo della macchina. Claudia si ritrovò in estremo imbarazzo nel sentirsi accanto il padre di Federico, il quale però sembrava non interessarsi a lei, cercando di recuperare dal quel fastidioso giramento di testa.
Federico e sua madre iniziarono una lunga discussione sulle qualità di guida. La madre di Federico era capace di parlare per ore senza stancarsi e Claudia ascoltò divertita lo scambio di battute tra i due.
L’uomo intanto girò due- tre volte la testa alla volta di Claudia, osservandone le delicate gambe e il profilo delle tette, impossibili da nascondere anche con abbigliamenti tipici da montagna. Trovarsi di fianco a quella giovane lo eccitò terribilmente, ritrovò improvvisamente la lucidità, sentì lentamente il cazzo crescergli all’interno delle mutande e la sua fantasia prese a correre. Averla a due passi da lui e non poter approfittare di quella delizia lo fece quasi ammattire.
Improvvisamente afferrò il suo zaino da montagna, fino a pochi attimi prima appoggiato sotto ai suoi piedi, e lo incastrò tra lo spazio che divideva i due sedili anteriori.
Federico,seduto sul sedile davanti al padre, notò il movimento.
”Tutto bene papi?” gli chiese.
L’uomo sorrise. “SI grazie Federico. Volevo allungare un po’ le gambe e lo zaino sotto ai piedi mi dava fastidio. Magari mi faccio un sonnellino, sono un po’ stanco” gli disse.
Federico gli sorrise .
”Certo papà. Fa pure,non preoccuparti, tengo sotto controllo io la mamma” e si rigirò tornando a parlare con la madre, che subito gli chiese perché dubitasse così tanto delle sue doti di guida.
Claudia rimase immobile, con le mani innocentemente strette fra le cosce, partecipando ogni tanto all’energica discussione tra i due.
L’uomo la guardò fugacemente con la coda dell’occhio.
Poi appoggiò la testa sullo schienale, come per prepararsi a dormicchiare. Ma lentamente scese con le mano e cominciò a slacciarsi la cerniera dei pantaloni. Rimase qualche secondo con la cerniera slacciata, poi,assicuratosi che nessuno si fosse accorto di quel movimento, infilò una mano negli slip e,senza slacciare il bottone dei pantaloni, estrasse silenziosamente l’uccello, dopo essersi accertato che Federico,anche girandosi, non avrebbe potuto scorgere nulla e sapendo che la moglie, intenta alla guida, non si sarebbe mai girata . Sentì il cuore cominciare a battergli a mille, conscio che quella situazione era rischiosissima ma,in cuor suo, se ne fregò. L’eccitazione che provava era qualcosa per cui avrebbe sfidato qualsiasi rischio.
Col cazzo in erezione davanti a lui guardò la ragazza e senti l’erezione diventare sempre più corposa.
Attese qualche attimo che sembrò eterno, gettando brevi sguardi alla ragazza per poi tornare a guardarsi il cazzo, ritto tra le sue gambe.
Poi prese coraggio e si girò verso Claudia. “Scusami Claudia. Puoi prendermi dei fazzoletti dallo zainetto di Ines? E’ appena sotto i tuoi piedi” le disse in tono neutro.
Claudia non guardò neppure l’uomo ma rispose timidamente “Certo sig. Rossi” e si piegò ad afferrare lo zainetto. Se lo appoggiò sulle gambe e ne estrasse un pacchetto di fazzolettini dalla tasca laterale.
Poi si girò verso l’uomo porgendogli il pacchettino.
”Ecc..” non fece neanche in tempo a finire la frase per la sorpresa. Il suo sguardo cadde sui pantaloni dell’uomo da cui spuntava un bel cazzo in completa erezione. Claudia arrossì violentemente mentre l’uomo le prendeva i fazzolettini dalla mano, studiandone la reazione. Era certo che la ragazza non avrebbe fiatato su ciò che aveva visto.
”Grazie mille, gentilissima” le disse l’uomo,come se nulla fosse. Claudia tornò a fissare dritta davanti a sé, in completo imbarazzo, immobile come una sfinge. Sentì l’uomo che si sistemava meglio sul sedile. Quasi scioccata da quello che aveva visto Claudia non sapeva che fare, e rimase immobile in quella posizione,pensando che l’uomo fosse impazzito. C’era sua moglie, il suo fidanzato appena davanti a loro..era una situazione assurda.
Il padre di Federico rimase fermo per qualche minuto, col cazzo durissimo che si stagliava al di fuori della cerniera godendo di quella incredibile situazione. Era da parecchio tempo che non aveva un’erezione così impetuosa , sentiva il cazzo pulsargli di continuo, duro come il marmo. Si girò ancora a guardare la giovane,osservandole le manine strette tra le cosce,in una posizione che esprimeva tutto il suo imbarazzo. Claudia partecipava distrattamente alla discussione tra federico e sua madre, che continuava imperterrita. Era confusa e stranamente emozionata, e fece ogni sforzo possibile per non girarsi più verso l’uomo anche se qualcosa in fondo alla sua coscienza la spingeva ardentemente a guardare.
Passò qualche minuto. Poi la ragazza percepì un movimento alla sua destra. Girò lentamente lo sguardo,subito pentendosi. Il padre di Federico aveva cominciato a farsi una sega,con grande lentezza. Vide la mano che scorreva sull’uccello , scappellandolo completamente. Claudia arrossì ancora di più e cercò nervosamente di entrare nel discorso tra federico e sua madre per distrarsi. Ma,come spesso le accadeva, la sua curiosità ebbe ancora la meglio e non riuscì a non tornare con gli occhi sull’uomo altre due-tre volte. Improvvisamente fu avvolta da un forte senso di eccitazione, sentì salire la voglia irrefrenabile di toccarsi assistendo a quella scena.
L’uomo capì che la giovane sembrava stare al gioco e continuò a masturbarsi, gli sguardi della ragazza ora diventavano più frequenti,vide quel visino quasi incantato dalla sua mano intenta senza ritegno a farsi una sega.
Prese il pacchetto di fazzoletti e ne tirò fuori due, appoggiandoseli con cautela sui pantaloni. A quella vista Claudia si eccitò ulteriormente, capendo fin dove volesse spingersi l’uomo. Lo zaino,posto in modo strategico,nascondeva ogni cosa alla vista di moglie e figlio.
L’uomo non perse più tempo e decise di osare.
Con grande cautela afferrò la manina destra di Claudia, che non fece resistenza, e la portò dolcemente verso il suo uccello.
Claudia continuava a guardare fissa davanti a sé mentre la sua mano sentì il contatto con quel cazzo grosso e duro. Si spostò, portandosi proprio in mezzo al divisorio dei sedili anteriori nascondendo completamente la vista di ciò che accadeva dietro, e cominciò a partecipare alla discussione.
Diede un bacio sulla guancia a Federico sorridendogli mentre con la mano esplorava il cazzo del padre di Federico, passando il palmo aperto sull’intera asta, toccandolo dappertutto ed eccitandosi a quel contatto.
”Papà dorme?” chiese improvvisamente Federico accennando a girarsi per controllare il padre.
Claudia fu lestissima a bloccarlo, col cuore che le balzava in gola.
”Si, temo si sia addormentato come un sasso” gli disse proprio mentre sentiva una mano dell’uomo posarsi sul suo culetto,leggermente rialzato dal sedile.
”Ormai dormire sembra essere diventata la sua attività preferita” le disse Ines,con una punta di polemica e incrociando lo sguardo della ragazza attraverso lo specchietto. Claudia le sorrise mentre sentì l’uomo afferrarle ancora la manina e iniziare a segarsi assieme ad essa. Pochi attimi dopo lasciò la presa lasciando che la ragazza continuasse da sola. Claudia iniziò lentamente a segare l’uomo.
Poi,preoccupata che potessero sentire qualcosa, convinse Federico ad accendere la radio. La musica,seppure in sottofondo,nascose anche il più piccolo rumore che proveniva da dietro.

Il padre di Federico apprezzò l’idea della giovane, osservava la mano della fidanzata del figlio menargli l’uccello,sempre con maggior convinzione, mentre le palpeggiava il sederino,cercando con le dita di sfiorarle il buchetto del sedere e massaggiandole ripetutamente la coscia destra.
Claudia continuò a lungo con quella sega, sorprendendosi di quanto fosse duro il cazzo del padre di Federico, e allargando le chiappette quanto più possibile, sentendo il dito dell’uomo che le sfiorava il buchino del culo. Le dita dell’uomo cercavano anche un passaggio verso la sua fighetta,le sentiva scendere dal culetto e spingere più in basso per raggiungerla. Alzò ancor più il sedere dal sedile e sentiì subito le dita vogliose dell’uomo strofinarla in mezzo alle gambe. Continuò a segare, stringendo forte l’uccello dell’uomo, tutta presa ora dalla voglia di farlo sborrare grazie al suo contributo.
Il padre di Federico era ormai al limite, difficilmente avrebbe resistito ancora e staccò per un secondo la manina della giovane. L’uomo le riprese subito la mano, nascondendola dietro lo zaino e la riportò sul suo cazzo. Claudia ora segava con veemenza e si girava indietro a guardare fingendo di osservare il panorama al di fuori del finestrino, buttando ogni tanto l’occhio verso federico e la madre, preoccupatissima che potessero sospettare qualcosa. Vide poi l’uomo prendere un piccolo bicchierino di plastica, di quelli che si usano per il caffè, e appoggiarlo proprio a ridosso della grossa cappella.
A quella vista Claudia si eccitò ulteriormente. Cominciò a segare più veloce, sempre nei limiti di quello che poteva fare,aspettando con impazienza il momento finale.
Ines le chiese qualcosa a proposito dei suoi genitori e Claudia rispose distrattamente.
Proprio in quel momento l’uomo le afferrò la mano e Claudia guardò con eccitazione. Tenendo saldo il bicchierino in posizione leggermente inclinata il padre di Federico iniziò a venire.
Claudia vide getti di densa sborra schizzare all’interno del bicchierino. Tenendo saldo il cazzo dell’uomo nella mano ne sentì le forti pulsazioni mentre continuava a sborrare, riempendo il piccolo bicchiere.

L’uomo sborrò in completo silenzio nel bicchierino mentre Claudia guardava , ogni volta meravigliata da quello spettacolo. Adorava vedere cazzi sborrare, ormai non c’erano dubbi.
L’uomo spostò poi il bicchierino con grande cautela,appoggiandolo sull’apposito vano tra i sedili, si ripulì coi fazzolettini e si rinfilò l’uccello nei pantaloni, come se niente fosse accaduto.
Claudia ritrasse la manina, del tutto intonsa,ora che aveva svolto il suo compitino e continuò a parlare con federico e sua madre, le gote arrossate e il visino eccitato.
Il padre di Federico quasi stentava a credere a quello che era successo ma era sicuro che la cosa non sarebbe finita lì. Guardò di sbieco la giovane pensando che non aveva mai incontrato una troietta del genere.
Claudia non ebbe più il coraggio di guardare l’uomo in faccia e il viaggio continuò come se nulla fosse, entrambi rassicurati ormai del pericolo scampato.
Al momento dei saluti, ringraziò e salutò frettolosamente i genitori del fidanzato, baciò Federico appena fuori dall’auto e scappò in casa, stravolta dalla rischiosissima esperienza vissuta ma ancora incredibilmente eccitata.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yahoo.it

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