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L’ Estate – Capitolo 12 – La sagra

By 14 Agosto 2020Agosto 24th, 2020No Comments

Giunse finalmente la sera della sagra del paese, evento che si teneva ogni anno e che raccoglieva intorno a sé tutti i piccoli paesi sparsi per la zona. Zia era già pronta per uscire ,impaziente di vivere una serata di svago,amava quella sagra e non voleva perdere un solo attimo di quell’evento.

Dal piano terra diede una voce alle ragazze,ancora intente a vestirsi.
“Su ragazze, è ora di andare” gridò dal fondo scala.
Proprio nel momento in cui sopraggiunse anche Franco le ragazze scesero dall’ampio scalone. Claudia indossava dei jeans a vita bassissima e un top attillato che le scopriva totalmente il pancino. Sara invece aveva optato per la sua amata gonnellina, che le arrivava a metà coscia lasciandole scoperte le gambe, ai piedi degli splendidi sandaletti con un modesto tacco e una camicetta stretta, che teneva allacciata quasi fino al collo.
Zio Franco a quella vista ebbe quasi un colpo. Il trucco,così lieve e delicato, donava moltissimo alla ragazze e ancora non aveva avuto occasione di vederle sotto quella luce. Come due gattine si avvicinarono agli zii ,tutta quell’esuberanza era quasi contagiosa.
Lo zio non potè fare a meno di guardare le tette della nipote, che gonfiavano il top in maniera vistosa. Nel tragitto che li portava a piedi alla fiera furono raggiunti da una coppia di amici e mentre Franco parlava col nuovo arrivato, le donne camminavano davanti a loro. L’amico parlava a Franco ma lui era completamente distratto dai due culetti delle ragazze che gli camminavano davanti. Quei jeans stavano benissimo a Claudia , le modellavano il sederino tondo e pieno e la ragazza pareva esserne conscia, sculettava leggermente mentre entravano del vivo della festa.

Attorno al grande tendone centrale, dove la fila per mangiare era già parecchio lunga, vi erano una serie di bancarelle e banchetti, c’era un clima di grande allegria e comunione.
Sara e Claudia si sedettero con gli zii ma ben presto alcuni ragazzi, che le avevano notate subito, le invitarono al loro tavolo a mangiare e a bere qualcosa. La serata passò così, con le ragazze intente a fare nuove conoscenze e gli zii che si scatenarono nel ballo. Ad una certa ora gli zii decisero di rientrare, si era fatto ormai tardi e salutarono le ragazze, che li avevano raggiunti al bar, stufe della compagnia di quei ragazzi chiassosi.
”Vi lascio la chiavi di scorta, così quando rientrate non dovete svegliarci. Però mi raccomando, non fate troppo tardi” disse zia passando il mazzo di chiavi a Claudia.
”Grazie zia, torniamo presto, promesso” rispose allegra Claudia. Lo zio, a malincuore, le vide allontanarsi.
Avrebbe senz’altro desiderato tenere compagnia alle due giovani.

Le due ragazze si avvicinarono così al bar della sagra e presero due bottigliette d’acqua. La gente ormai si era spostata nella pista da ballo o nelle viuzze del paese, e pochi erano rimasti nella zona antistante il bar.
Proprio dietro le ragazze sedeva un gruppo di uomini che, stanchi delle chiacchiere delle mogli,ormai andate a dormire, si erano riuniti a bere qualcosa in santa pace tra amici.
Non ci volle molto tempo affinché notassero le due ragazze.

”Guarda un po’ lì”
Disse uno all’amico, indicando i sederini che le ragazze mettevano bene in mostra.
”Madonna, che culetti deliziosi. Da dove spuntano fuori?”disse uno
”Altro che tua moglie eh” lo stuzzicò il terzo
”Lascia stare mia moglie…e comunque forse lo aveva così 30 anni fa!” scherzò Fausto,il secondo che aveva parlato.
”Certo. Ormai noi cinquantenni non possiam far altro che limitarci ad ammirare quei sederini”

Intanto Sara e Claudia chiacchieravano al bancone. Sara si era girata due volte a guardarsi in giro e aveva notato il gruppo di uomini al tavolone poco dietro di loro, in una posizione defilata. Capì al volo che le stavano squadrando,proprio come il gestore del bar il pomeriggio precedente. Aveva ormai imparato che il suo corpo attraeva inesorabilmente gli sguardi, soprattutto quelli degli uomini più grandi e le esperienze del campeggio avevano contribuito a renderla molto più consapevole di questo fatto. Era un’arma che ora sapeva utilizzare con maggior comprensione. Inoltre, sapeva che gli uomini,nessuno escluso, desideravano sempre un aiutino. E lei aveva capito che le piaceva così tanto darglielo.

Disse così a Claudia che doveva andare al bagno e avviandosi verso di esso passò proprio di fronte al tavolo degli uomini. Mise in evidenza il seno, drizzando la schiena, e fece la sua passerella, sculettando leggermente ma non osando guardare quegli uomini.
I 4 seduti al tavolo trattennero quasi il respiro,non riuscirono a non guardare, rapiti da quella strepitosa fighetta che gli passava accanto.
”Darei un braccio per farmi una così” disse Aldo rivolgendosi agli amici.
”Non ti dico cosa farei a quel culetto” rincarò la dose Fausto, mentre la osservava allontanarsi.

Claudia intanto, rimasta sola al banchetto, ne approfittò per controllare eventuali messaggi sul suo smartphone. Era ancora un po’ confusa dalla vicenda del gestore del bar e continuava a cercare di capire che cosa le fosse piaciuto così tanto di quella esperienza.
Intanto Fausto,uno degli uomini, improvvisamente chiamò con un cenno il ragazzo del bar.
Gli sganciò una banconota e gli disse:”Portaci delle grappe e portane due anche a quelle ragazze. Questo è un extra per te, ovviamente non ne farai parola con nessuno” facendogli l’occhiolino. Il ragazzo prese i soldi e lo rassicurò:” Sicuro, sarò muto come una tomba”.
Uno degli amici si rivolse a Fausto:”Ma che stai facendo?”
”Su, le nostre mogli sono a casa, mi sto solo divertendo un po’. Adesso vedrai e mi ringrazierai” scatenando le risate degli amici, curiosi anche loro di sapere cosa stesse organizzando l’amico.
Al ritorno di Sara il ragazzo del banchetto si rivolse alle ragazze e gli mise davanti due bicchierini di grappa.
”Guarda che ti sei sbagliato, noi non le abbiamo ordinate” disse prontamente Claudia,sempre precisa.
”No no, nessun errore. E’ solo un gentile omaggio che vi fanno i signori al tavolo”.
Sara e Claudia si guardarono stupite e imbarazzate, poi Sara si girò verso gli uomini che la salutarono e le fecero il segno di un brindisi alzando tutti e 4 il bicchiere.
Sara e Claudia, piuttosto imbarazzate, risposero al brindisi ridendo tra loro.
Fu Sara che si rivolse agli uomini.
”Grazie mille ma noi non beviamo grappa” disse Sara.
Uno degli uomini le rispose prontamente “ Ma non si rifiutano le offerte!” le disse ammonendola simpaticamente.
Sara si mise a ridere e disse che per una volta potevano fare un’eccezione. Entrambe bevvero la loro grappa, e i colpi di tosse di Claudia fecero ridere gli uomini.
”Ma è fortissima” disse Claudia a Sara, facendo una faccia disgustata.
Al tavolo intanto osservavano le due ragazze intente a trangugiare la grappa.
”Ancora una e le vedremo strisciare sul pavimento. Non danno l’idea di reggere un granchè l’alcool” disse Aldo.
”Bè potrebbe essere un’idea e il nostro asso nella manica!” esclamò divertito Fausto. “Proviamo ad offrirne un’altra a quei due bocconcini”.

Passarono solo pochi minuti e come d’incanto arrivarono altri 2 bicchierini di grappa.
”Altro regalo offerto” disse sorridendo il ragazzo, che aveva capito al volo il significato del nuovo cenno di intesa di Fausto.
A quel punto Sara si rigirò verso gli uomini: “Grazie ma non possiamo accettare,uno è stato sufficiente”.
Gli uomini risero e uno di loro disse “Due bicchierini è il minimo per la grappa, uno non serve a nulla!”
Sara e Claudia risero, ora già un po’ brille per via dell’alcool.
”Su, ma venite a berle qui con noi, la grappa si beve in compagnia”. Fausto era indubbiamente il più goliardico dei 4 nonché il più attratto da fighette del genere. Gli amici lo conoscevano e lasciavano fare, anche se Antonio e Luca lo ammonirono di non esagerare.
“Dai, ci divertiamo solo un po’” rispose Fausto.
Le due ragazze si guardarono e,dopo un attimo di indecisione, andarono a sedersi al tavolo.
Si sedettero su due sedie gentilmente offerte e ringraziarono per le grappe. Dopo un breve giro di presentazioni, Fausto spiegò che era usanza della sagra offrire da bere alle donne, soprattutto se erano turiste.
Sara e Claudia confermarono, dicendo che loro infatti alloggiavano in paese dalla zia.
Gli uomini erano gentili e simpatici e,forse anche per l’effetto della grappa, l’atmosfera cominciò a mettere a proprio agio le due ragazze.
Fausto si rivolse alle ragazze:”Allora,cosa vi porta in questo posto dimenticato dal mondo?”
Fu Claudia a rispondere:” Mia zia abita qui e abbiam deciso di venirla a trovare per qualche giorno”.
Intanto gli altri uomini sorseggiavano le grappe osservando il top di Claudia, le sue tette prosperose, un sogno a occhi aperti. Non era abitudine per loro riuscire a chiacchierare con ragazze così giovani e la situazione cominciava ad intrigarli parecchio.
”Siete così giovani” ribadì Fausto “non vi annoiate in questo posto?”
”Un pochino. Non c’è molto da fare” ammise Sara
”Ci credo! Noi da giovani non vedevamo l’ora di poter scappare da qui, vero?” disse rivolgendosi agli amici.
Cominciarono così a raccontare alcune esperienze che avevano vissuto insieme da giovani, vacanze e aneddoti vari e le ragazze risero, quelle storie erano divertenti e simpatiche.
Ad un certo punto ordinarono un altro giro di grappe e Claudia e Sara,nonostante le vibranti proteste, non ne furono esentate.
Fu quasi il colpo di grazia, le due cominciarono a ridere per qualsiasi cosa, complici i colpi di tosse che la grappa causava alle due e che divertivano i 4 uomini.
Le prendevano simpaticamente in giro e si creò un clima di grande complicità.
Fausto e Aldo notarono che le due ragazze erano piuttosto brille e decisero di osare qualche battutine più maliziosa.
” E ditemi, siete qui senza i vostri fidanzatini?” chiese Aldo
”Claudia è single da poco” rispose Sara “ e il mio fidanzato è andato in vacanza coi suoi”
”Ah quindi libere come l’aria qui in montagna!”
”Eh si,siamo libere “ rispose Sara con un sorrisino malizioso.
Claudia,più timida, non diceva nulla ma rideva ad ogni parola dell’amica.
La grappa aveva raggiunto il suo scopo.
”Beate voi” disse malizioso Fausto “ Noi invece siamo prigionieri delle nostre mogli”
Aldo,incoraggiato dalla piega che aveva preso la discussione, si rivolse alle due ragazze.
”E’ vero. Però insomma, non è che rimaniamo indifferenti di fronte a due così belle ragazze. Per di più vestite così bene. Mi sa che avete scambiato una sagra di paese per una sfilata di moda!” disse guardandole.
Sara e Claudia si guardarono, ora sentivano pienamente sui loro corpi gli sguardi di quegli uomini.
”Abbiamo messo quello che mettiamo di solito in città” disse Sara, civettuola.
”Abbiamo notato” aggiunse Aldo. “Sono degli abbinamenti deliziosi infatti”.
”Grazie” chiese Sara inorgoglita da quei complimenti.
Fu Antonio a fare la prima richiesta: ”E quella gonnellina, incantevole. Potreste anche sfilare in passerella, vestite così”.
Le due ragazze si guardarono ridendo ,visibilmente brille, e fu Sara a parlare.
”Come in passerella?” disse Sara curiosa.
“Ma si, su. Fateci vedere una breve passerella” aggiunse Antonio
Sara e Claudia si guardarono e scoppiarono a ridere.
”Prima tu” disse Claudia all’amica.

Sara allora si alzò. Appena in piedi sentì la testa girarle, aveva esagerato con la grappa.
Appoggiandosi con la mano al tavolo si lisciò la gonnellina con le mani e sentì gli sguardi degli uomini posarsi sulle sue cosce nude sotto la gonnellina. Fece una piroetta su stessa, e fu quasi sul punto di cadere. Fece due brevi passi allontanandosi dal tavolo e tornando indietro e poi, divertita, si risedette.
”Bravissima” disse Fausto, fissandole le tette.

”Su tocca a te” disse Aldo a Claudia, lanciando uno sguardo d’intesa agli amici.
Claudia, più timida, si alzò e diede in pasto agli occhi del gruppo i sui splendidi jeans a vita bassa. Rimase in piedi qualche attimo, imbarazzata ma anche eccitata dalla situazione. L’alcool aveva contribuito decisamente a darle coraggio. Si girò su sé stessa mostrando il culetto agli uomini e ridendo assieme a Sara, che intanto la guardava sorridendo. Poi si allontanò,sculettando un poco.
”E quello cos’è?” chiese con fare malizioso Fausto.
Claudia girò la testa cercando di capire cosa intendesse l’uomo. Dai jeans a vita bassa spuntava fuori un lembo del perizomino rosa che Claudia indossava. Divenne rossa come un peperone.
”E’ il perizoma” rispose con un filo di voce mentre Sara scoppiò a ridere.
Gli uomini osservarono eccitati quel filetto che spuntava fuori e quelle due chiappette morbide modellate splendidamente da quei jeans stretti.
Anche Claudia si risedette , intrigata da tutti quei complimenti.
”Bé si, avete proprio degli splendidi abitini. E siete bravissime a sfilare” disse entusiasta Fausto.
Le due giovani si rialzarono e si cinsero a vicenda la vita.
L’alcool le aveva liberate dalle costrizioni comuni, e ora si facevano ammirare da quei uomini, era un giochino che le eccitava e le divertiva, le faceva sentire desiderate. In piedi le tette di Claudia risaltavano in tutta la loro generosità e agli uomini non sfuggì quel particolare.
“Che splendido top” disse Fausto rivolgendosi a Claudia, che arrossì violentemente.
”Quale? Questo?” disse allegra Sara,mettendo una mano sul seno dell’amica.
”Daii, che fai” protestò Claudia, scacciando la mano dell’amica. Sara si mise a ridere. Ad ogni movimento le tette della ragazza sobbalzavano.
Fausto capì che le ragazze cominciavano a divertirsi, conosceva fin troppo bene il famoso gioco delle parti. Era chiaro che a quelle due piaceva farsi guardare e ,nonostante l’aspetto dolce e ingenuo, sotto sotto sospettava che fossero molto più maliziose, soprattutto la ragazza più alta, Sara. Erano nella tipica età in cui iniziavano ad aver piena coscienza del loro corpo e dell’effetto che provocava.
Neppure lontanamente però sospettava ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, anche per un uomo navigato come lui fu una sorpresa del tutto inattesa.

Le ragazze si risedettero e Aldo propose di fare una fotografia tutti assieme,come ricordo di quel simpatico incontro.
Sara e Claudia, ridacchiando semiubriache, accettarono.
“Su” disse Antonio “ la foto la farò io”,si alzò e si portò vicino alle due giovani alle quali consigliò di spostarsi sull’altro lato del tavolo,dove sedevano gli altri tre uomini, e di mettersi in mezzo a loro. La foto da lì sarebbe senz’altro venuta meglio.
Sara si alzò e, barcollando lievemente, si avvicinò a Fausto,il primo della fila, che si scostò leggermente al fine di farla passare più agevolmente tra lui e il tavolo,gli spazi erano piuttosto angusti. Sara gli passò davanti mentre l’uomo le cinse i fianchi per agevolarne il passaggio. Sentì le mani dell’uomo e il contatto delle sue cosce nude sulle gambe di Fausto. Claudia invece entrò dall’altro lato, e si mise tra Luca e Aldo. Anche lei fu costretta a scavalcare Aldo il quale,per pochi secondi , ebbe il culetto della ragazza a pochi centimetri dalla faccia. Fu preso da una fulminea voglia di palpeggiarlo ma ,a fatica, si controllò.
Antonio intanto disse a tutti di mettersi ben in posa e gli uomini approfittarono della situazione per incentivare il contatto fisico. Luca allargò un braccio sulle spalle di Claudia mentre Aldo cercò di stringerla un po’ a sé, sentendo quel conturbante seno sfiorargli il petto. Fausto invece cinse con un braccio la vita di Sara, spingendo le dita più in là possibile.
Sara invece, nel tentativo di cercare una posizione più comoda, appoggiò la mano sinistra sulla coscia di Fausto. Mentre Antonio scattava più foto Fausto scese lentamente,sfiorando la coscia di Sara mentre lei ,fingendosi distratta, fece scivolare la mano più su, fin quasi verso l’interno coscia dell’uomo, sfiorandogli il pacco.
L’uomo ne fu sorpreso, sentiva la manina di Sara spostarsi sempre più verso il suo cazzo. Pensò subito ad un movimento del tutto casuale,quasi involontario. Sentì comunque l’erezione arrivare quasi improvvisa mentre le dita della ragazza si spingevano sempre più su, a pochi centimetri dalle sue palle.
“Bene” disse Antonio “ Sono venute perfette”

Le due ragazze si alzarono eccitate, non vedevano l’ora di vedere come erano venute in foto. Scavalcati di nuovo i due uomini si accalcarono di fianco ad Antonio a visionare le foto.
Proprio in quel momento sopraggiunse una coppia di vecchi amici degli zii di Claudia che riconobbero subito la ragazza. La salutarono cordialmente e Claudia iniziò a parlarci. Cercò in tutti i modi di non far notare la leggere ubriacatura che si era impossessata di lei.
Intanto Antonio e Luca ne approfittarono per andare a salutare altri amici, intravisti in fondo al tendone. Nel trambusto del via vai, Sara finì seduta tra Aldo e Fausto, sul lato lungo del tavolo,proprio di fronte a Claudia e alla coppia che intanto si erano seduti a loro volta.
Sara percepì subito la presenza dei due uomini ai lati, le loro gambe che sfioravano le sue da ambo i lati e uno strano calore le si appiccicò addosso. I due uomini conoscevano la coppia che era giunta a salutare Claudia e ogni tanto intervenivano nel discorso.

Fausto intanto lanciava fugaci occhiata a Sara, ne osservava il seno di profilo e poi scendeva con gli occhi a guardarle le gambe, le cosce nude per via della gonnellina corta che indossava. Si strinse un po’ di più alla giovane,appiccicando la sua gamba destra alla sua sinistra. Sara,a quel contatto, non allontanò la gamba. L’alcool l’aiutava a dare linfa alla situazione invece che bloccarla sul nascere. Fausto si sentì quasi autorizzato ad osare di più, considerata anche quella manina galeotta di poco prima.
”Anche la tua maglietta non è male” le disse guardandole le tette. Sara sorrise: “Grazie. L’ho comprata questo luglio al camping”disse, tirando in fuori il seno, la camicetta stretta lo evidenziava in tutta la sua bellezza.
Poi sotto il tavolo Fausto allungò la mano fino sul suo stesso ginocchio,sentendo il contatto con quello di Sara,che non fece una piega. Allungò ancora un po’ di più la mano e mise per intero la mano sul ginocchio della ragazza. Sara ebbe un impercettibile sussulto ma rimase fissa a guardare di fronte a sé,parlando con Claudia e la coppia, facendo finta di nulla. Quel primo approccio aveva dato i frutti sperati e l’uomo decise di osare qualcosa in più. Lentamente la sua mano salì verso la coscia e ne sentì la pelle liscia e vellutata. Sara lasciò fare, permise a Fausto di muovere la mano sulla sua coscia, senza dar nulla a vedere. Arrossì un poco mentre continuava ad intervenire nel discorso.
Fausto intanto sentiva il cazzo crescergli sotto i pantaloncini e continuò con quel leggero massaggio. Sara aprì leggermente le gambe e sentì la mano dell’uomo salire ancora, verso l’interno coscia. Le piaceva essere toccata così da uno sconosciuto, mentre nessuno si accorgeva di nulla. Sentire la sua mano fare quello che più desiderava.

Fausto allora salì ancora, fino a intrufolarsi nella gonnellina e a sfiorarle i lembi esterni delle mutandine. Sara era sempre più eccitata mentre le dita dell’uomo tastavano i lembi delle mutandine.
Fausto sentì l’erezione salire incontrollabile e vide Sara lanciare un fugace sguardo sui sui pantaloncini. A quel punto staccò la mano dalla sua coscia, le prese la manina e se la avvicinò ai pantaloni. Non ci fu alcuna resistenza, Sara lasciò che l’uomo si portasse la mano vicino al pacco. Fausto capì allora che il gesto di prima della ragazza, durante la foto,non era assolutamente casuale, assumeva ora i contorni di un vero e proprio invito.

Tutto accadeva sotto la protezione del tavolo, vero protettore di quel segreto. Sara lentamente allungò la mano,che si posò,alla fine della sua corsa, sui pantaloni dell’uomo. Sentì subito un notevole gonfiore, qualcosa che si induriva sotto i pantaloncini. Forse per via dell’alcool,forse per via della sua voglia di sperimentare, Sara,nonostante la situazione delicata, non si fermò e cominciò a muovere il palmo della mano sul pacco gonfio dell’uomo, che si lasciò palpeggiare,cercando di non far trapelare nulla delle sue sensazioni.

Il solo Aldo registrò quei movimenti strani perché,essendo di fianco a Sara, potè vedere in che attività la ragazza era indaffarata. Vide con sorpresa la sua mano intenta a esplorare i pantaloncini dell’amico. Decise dunque di prendersi la sua dose di massaggi, ne aveva diritto come Fausto perciò fece un primo timido tentativo. Sara, sorpresa, si sentì afferrare la mano destra e si girò verso Aldo. L’uomo portò la mano della ragazza sui suoi pantaloncini,senza pensarci due volte, e anche in quel caso Sara sentì subito il cazzo dell’uomo crescere a dismisura. Eccitata come non mai, cominciò a massaggiare entrambi i cazzi degli uomini da sotto il tavolo e ogni tanto,con discrezione, lanciava uno sguardo sulle sue manine, indaffarate in quella trasgressiva operazione. Sara percepì subito la fighetta inumidirsi, non aveva mai toccato due uomini contemporaneamente e per di più in una situazione come quella.

Massaggiò a lungo,lentamente, assaporando a fondo quei momenti, premendo il palmo sui due cazzi. Fausto si scusò con gli occupanti il lato di fronte del tavolo e lo tirò quanto più possibile verso sé stesso. In questo modo la protezione del tavolo sarebbe stata più rassicurante. La discussione intanto andava avanti, i due uomini vi partecipavano con brevi frasi buttate qua e là,pensavano solo a quella troietta che giocava coi loro uccelli.
Sara continuava a massaggiare,osservando la poca gente rimasta che andava e veniva, prendendo qualcosa al bar o scambiando 4 chiacchiere con dei conoscenti appena incontrati. Il fatto che nessuno sospettasse che lei stesse massaggiando i cazzi di due uomini sotto il tavolo le diede dei brividi mai provati prima. Ad un certo punto Claudia e la coppia si alzarono e Sara fermò il movimento della mani.
”Sara faccio un salto con loro a prendere un caffè al bar, torno subito”
”va bene ok” disse Sara con un filo di voce.
Fausto a quel punto le si avvicinò all’orecchio e le disse:” Su continua, non ti fermare”
Sara non se lo fece ripetere. Riprese a massaggiare i due uomini, con estrema lentezza. Con la punta delle dita esplorava le due aste, facendole scivolare su tutta la lunghezza,cercando di capire quanto potessero essere grosse.
Pochi attimi dopo Fausto, al culmine dell’eccitazione, si slacciò cautamente la cerniera e si tirò fuori il cazzo facendolo passare attraverso di essa. Complice il tavolo alto e le panche basse su cui erano seduti, il cazzo di Fausto rimaneva eretto in tutta la sua lunghezza appena sotto il bordo del tavolo.
”Dai datti da fare” le disse deciso Fausto.
Sara scese con la mano e afferrò il cazzo dell’uomo. In quella posizione faceva fatica complice il fatto che doveva usare la sinistra ma docilmente cominciò a segare l’uomo. Fausto godeva come non mai, sapeva che la posizione defilata di quel tavolo rendeva l’operazione ben al riparo da sguardi indiscreti.
Sara muoveva la mano lentamente, cercando di tenere fermo il braccio quanto più possibile. Scappellava il cazzo e risaliva, poi Fausto le disse di aumentare la velocità. Sara fece ciò che l’uomo le disse e cominciò a segare più velocemente mentre teneva sempre la mano destra appoggiata al cazzo di Aldo, il quale guardava quella troietta intenta a segare l’amico.
Fausto prese dei fazzoletti dal tavolo e li appoggiò sugli slip e sui pantaloncini. Sara capì subito a cosa serviva quel gesto e continuò con quel ritmo per qualche altro secondo. Segò ancora per qualche minuto poi sentì un sussulto e un liquido caldo colarle sulla manina. Capì che Fausto aveva appena sborrato abbondantemente. Sentì gli schizzi continuare, e abbassò lo sguardo per guardare. Vide i fazzoletti che l’uomo teneva appena a ridosso della cappella riempirsi di sperma e l’uccello di Fausto esplodere gli ultimi schizzi. Sara era eccitatissima, la vista di tutta quella sborra che aveva contribuito a far uscire con la sua mano la mandava in estasi.
Guardò Fausto ripulirsi il cazzo passandoci sopra diversi altri fazzolettini mentre si guardava in giro,preoccupato che qualcuno potesse accorgersi di quanto stava accadendo. Prima,troppo preso, dall’eccitazione, non si era reso conto delle difficoltà che sarebbero potute sorgere nello sborrare in quel modo. Sara intanto teneva sempre la mano destra sul pacco gonfio dell’amico, Aldo.
Fausto,ricompostosi, le si avvicinò all’orecchio e le disse:” Su,slacciagli la cerniera”.
La giovane allungò la mano sinistra verso i pantaloncini di Aldo, aprì il primo bottone e abbassò la zip. Aldo abbassò un poco i pantaloncini esponendo il cazzo gonfio sotto gli slip. Fu lui a prendere la mano destra di Sara e cominciare a massaggiarselo con quella mano. Continuò così per qualche secondo poi lascio che continuasse da sola.
”Brava piccola”le disse Fausto “adesso abbassagli gli slip”.
Sara faceva tutto quello che le diceva l’uomo, adorava sentirsi dire cosa fare e come farlo perciò con entrambe le mani, guardandosi in giro per evitare sguardi indiscreti, abbassò di un poco gli slip di Aldo osservando saltarne fuori un bel cazzo grosso e già duro.
”Adesso voglio vederti fare una bella sega anche a lui,come hai fatto con me”.
Sara strinse nella mano quel grosso cazzo, era più grosso di quello di Fausto e Sara si eccitò ulteriormente. Fausto intanto guardava eccitato e sussurrava alla ragazza frasi di incitamento.
”Brava bimba, continua così”. Le massaggiava la coscia sinistra mentre osservava la sua manina giocare col cazzo di Aldo. Anche Aldo si era premunito di fazzoletti, come poco prima Fausto. Sara cominciò di buona lena a segare Aldo, la manina scivolava su e giù con movimenti regolari.
Poi Fausto tirò fuori il suo smartphone, e,tenendolo nascosto, cominciò a filmare il lavoretto che Sara stava facendo.
Sara se ne accorse. La prima reazione fu quasi di protesta, non voleva che qualcuno filmasse quel momento ma poi l’idea che qualcuno la stesse filmando l’eccitò terribilmente. Nessuno l’aveva mai filmata mentre faceva cose del genere. Questo fatto diede all’intera situazione un fattore di trasgressione in più. Ci mise ancora più gusto e continuò a lavorarsi l’uccello di Aldo.
Aumentò la velocità , per quanto le fosse possibile fare,ormai non vedeva l’ora di veder sborrare anche lui , anche per lei l’eccitazione era massima.
Cercava di muovere solo il polso, affinché non si notasse da fuori uno strano movimento del braccio. Scese a toccare le palle dell’uomo e poi risalì, continuando a segare.
”Si ci sono” le disse Aldo, che stava diventando rosso. Cercando di controllarsi sentì l’eccitazione travolgerlo. Fausto intanto guardava continuando a filmare tutto.
Sara segò ancora più veloce e osservò estasiata il cazzo di Aldo esplodere, la sborra che spruzzò sulla parte sottostante del tavolo e ricadde un po’ sulla sua mano, un po’ sui fazzoletti, un po’ sulle gambe dell’uomo. Sara tenne la manina stretta sul cazzo di Aldo mentre eruttava altri schizzi. Notò che la sborra di Aldo era meno densa ma comunque abbondante. Mentre guardava si disse che in fondo non le costava nulla far godere così quegli uomini e la cosa la faceva impazzire di piacere. Aldò finì di sborrare e Sara levò la mano. L’uomo si passò i fazzolettini sul cazzo e sulle gambe, ripulendosi quanto meglio potesse.
A quel punto Fausto passò dei fazzolettini a Sara che si pulì entrambe le mani dallo sperma dei due uomini. Sentì il liquido vischioso e denso sulle mani, una sensazione che cominciava ad adorare. Il tutto era durato solo pochi minuti, quegli uomini erano così eccitati e la situazione così fuori dall’ordinario che non ci era voluto molto a farli godere.
Aldo si ricompose appena in tempo, Claudia e la coppia stavano tornando al tavolo.
Sara era ancora eccitatissima, aveva aiutato a sborrare quei due uomini praticamente sconosciuti e il rischio corso,invece di metterla in affanno, aveva accresciuto a dismisura la sua eccitazione. Tra i tre non ci quasi neanche il tempo per un breve commento a quello che era appena successo.
Come se non fosse accaduto nulla chiacchierarono ancora per qualche minuto fino a quando Claudia, a cui ormai non girava più la testa, disse che era tardi, che era stanca e che sarebbe stato meglio rincasare. Sara annuì e le disse che era d’accordo, ormai per lei non aveva più senso stare lì.
Fausto si rivolse alle ragazze, con un sorriso:”Allora grazie per la compagnia. E’ stata una serata diversa dalle solite. Speriamo ci sia un’altra occasione.”. Su questa ultima frase il suo sguardo su Sara, che lievemente imbarazzata arrossì.
”Grazie, e buonanotte” risposero quasi in coro le ragazze.
Salutarono anche la coppia di amici degli zii , che si allontanarono, e si avviarono sulla strada del ritorno.
”Aspettate un secondo” si sentirono richiamare così dai due uomini.
”Un’ultima cosa” disse Fausto “Se mi lasciate un numero di cellulare possiamo inviarvi le foto che abbiamo appena fatto…” Sara a quella richiesta sussultò, sapeva che oltre alle foto avrebbero potuto inviarle anche altro e mentre stava declinando gentilmente quella proposta, fu anticipata con sua grande sorpresa da Claudia.
”Si le do il mio”
”Perfetto”disse Fausto “ti farò avere presto le foto”
”Grazie ancora” salutò Claudia.
Le due ragazze così si allontanarono definitivamente, con Sara preoccupata da quel’ultimo imprevisto.
”Che hai combinato? Mi sembri strana” disse Claudia all’amica, vedendola particolarmente silenziosa.
”Niente!Che vuoi che abbia combinato? Su affrettiamo il passo che sto morendo dal sonno!”le rispose allegra Sara.
Riflettè però su ciò che era appena successo, ormai non si trattava più di un caso isolato o di una trasgressione estemporanea e casuale. Ciò che considerava eccezionale stava diventando una regola. Quelle che considerava solo fantasie si stavano tramutando in realtà e si sorprese poiché non pensava che la realtà potesse essere più eccitante della fantasia e ,soprattutto, non immaginava che bastasse così poco per realizzarle. Era sufficiente un po’ di iniziativa e il resto veniva da sé.
Decise di non confessare nulla a Claudia e si tenne stretta quel segreto, sperando che quell’uomo non le inviasse quel filmato.
Quella notte però si addormentò con in testa la sue mani che giocavano sotto il tavolo, le frasi decise dell’uomo che le dicevano cosa fare e quei due uccelli che uno dopo l’altro sborravano copiosamente mentre nessuno se ne accorgeva.
Scacciò quel pensiero con tutta la forza ma,dentro di sé, sapeva che non vedeva l’ora di ripetere un’esperienza del genere.

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