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L’ estate – Capitolo 7 – Ritorno e di nuovo in viaggio

By 24 Maggio 2020No Comments

Il day after fu sconvolgente. Sara ripensò ad ogni scena della sera precedente e,nonostante sapesse che non erano cose da farsi per una brava ragazza, fu travolta dallo stesso identico piacere. Niente di tutto questo l’aveva mai sfiorata, prima di quella vacanza i suoi piccoli pensieri segreti erano confinati a cose di poco conto,lievi e normali trasgressioni. Quello che aveva sperimentato l’aveva completamente travolta e,anche se ostinatamente lo negava anche a sé stessa, non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza. Il fatto che, dopo quella vacanza, non avrebbe più rivisto quelle persone la tranquillizzò. Aveva potuto sperimentare senza la paura che qualcuno lo venisse a sapere.

Era una cosa che non avrebbe mai confidato a nessuno, forse solo a Claudia, la sua migliore amica. Con lei parlava quasi di tutto senza problemi, forse si sarebbe aperta solo con lei.

Ma ormai la vacanza era quasi al termine, quella mattina sarebbero partiti. Quando si svegliò la roulotte dei vicini non c’era già più, avrebbe così evitato qualsiasi tipo di imbarazzo per un possibile incontro con Enzo.
Nonostante tutto partì con la convinzione che a casa non sarebbe più successo niente del genere, quelle esperienze sarebbero rimaste limitate a quella breve vacanza. Era sempre stata una brava ragazza…un incidente di percorso, un attimo di sbandamento non era forse concesso a tutti?
Ma ben presto si rese conto che si sbagliava….

Tornarono così a Torino. Le vacanze e quelle esperienze sembravano ormai dimenticate. Sara rivide il suo fidanzato, Marco, al quale ovviamente non fece minimamente cenno di ciò che era successo al camping. Si tenne stretta i suoi sensi di colpa che però cominciò a non considerare più tali. Era quasi arrabbiata con Marco per la sua scarsa voglia di sperimentare e il loro feeling sembrò diminuire drasticamente. Bastò una settimana in compagnia del fidanzato per far emergere in Sara un amaro senso di insoddisfazione, una mancanza che percepiva quasi come fisica, materiale. Il loro rapporto, del tutto ordinario e quasi banale, non le bastava più. Sara ancora non ne aveva capito appieno i motivi ma il fatto che iniziò a tornare col pensiero ai trasgressivi avvenimenti del camping la fece riflettere sull’intera situazione.
Si scoprì a dare maggiore attenzione agli sguardi che gli uomini le rivolgevano quando, in giro con Claudia, passeggiava per il centro, saliva sul bus, o semplicemente andava in un bar. Sara non abitava in città, ma in un piccolo paese appena fuori in cui, bene o male, si conoscevano tutti. Ora indossava sempre più spesso leggings aderenti, che le mettevano in risalto il culetto, che non copriva più con lunghe camicette o magliettine. Lo lasciava libero, alla mercè degli sguardi di tutti. Prese ad indossare sempre più spesso magliette strette sul seno e top scollati, che facevano risaltare appieno le sue morbide tette.
Sempre con maggior frequenza scendeva al bar sottocasa a fare colazione,si appoggiava al bancone a prendere il caffè indossando di proposito jeans e leggins che le mettevano in risalto il culetto. Faceva un po’ la scema con il barista e gli avventori,più o meno sempre i soliti, non tardarono ad accorgersi di quella delizia, sempre più spesso ,con scuse più o meno banali, cercavano di attaccar bottone e Sara fantasticava su quali potessero essere i commenti che le facevano quando, in gruppetti di 2 o 3, la mangiavano con gli occhi.

Per agosto però ancora non aveva programmi, e anche Claudia era imprigionata a Torino. In più Marco sarebbe dovuto andare in Sicilia a trovare i suoi e quindi non l’avrebbe visto per almeno 2 settimane.
Spuntò all’improvviso un’idea di Claudia. Una sua zia di terzo grado, che non vedeva da parecchio tempo, l’aveva invitata a stare una settimana a casa sua,in Val D’Aosta. Il posto,le disse Claudia, non doveva essere molto movimentato, era un grande paesone appena sotto la montagna, ma certo meglio che stare a soffrire il caldo a Torino. Inoltre gli zii avevano una casa grande e sarebbe potuta venire anche lei. A Claudia era stata vietata ogni altra possibilità, l’anno scolastico era andato male e avrebbe dovuto ripetere il quinto anno.
Sara era dubbiosa, che ci andava a fare in montagna, lontano dai negozi, dai bar del centro? Però sapeva anche che quasi tutti i loro amici ad Agosto sarebbero partiti e sicuramente a casa si sarebbero annoiate. Così, dopo qualche giorno di indecisione, le confermò che sarebbe venuta anche lei.
”Perfetto” le disse Claudia “ avverto subito zia”.
La partenza era fissata per il 2 di Agosto. Mamma le portò entrambe alla stazione, da lì avrebbero raggiunto comodamente il paese degli zii. Baciò mamma, le disse che l’avrebbe chiamata tutti i giorni, e salirono sul treno.
Nel tragitto Claudia le raccontò degli zii. Era stata a trovarli solo due volte e l’ultima era stata circa 6 anni prima, quando lei aveva solo 12 anni. Erano una coppia di 45 anni,entrambi simpaticissimi,le parve di ricordare, e avevano una figlia di 22 anni che si era trasferita a studiare in Gran Bretagna, ecco perché avevano una stanza grande tutta per loro. Un po’ la figlia le mancava e quindi la visita della sua nipotina la riempiva di gioia, al telefono le aveva detto che la casa sembrava così vuota senza di lei.
Le disse che sarebbero potute andare al lago, proprio a pochi chilometri dalla casa, e fare passeggiate in montagna. Inoltre, in quel paese organizzavano spesso sagre in cui cucinavano cose buonissime. Sara in fondo era contenta, vedere posti nuovi le avrebbe sicuramente giovato.
“Dai che ci divertiremo, anche se l’anno prossimo ce ne andiamo insieme a Rimini!” Le disse Claudia, tutta entusiasta.
Arrivate a destinazione trovarono zia ad aspettarle alla stazione. Abbracciò Claudia con entusiasmo, le chiese come stavano mamma e papà e si stupì di essere finalmente riuscita a convincerla a venirla a trovare! Salutò Sara con gioia e si avviarono con la macchina verso casa.
La casa, una tipica casa di montagna che assomigliava molto a una baita, era meravigliosa, grande e molto accogliente. Sulla porta trovarono ad aspettarle il cane degli zii, Ercole , che fece ad entrambe un sacco di feste, e lo zio Franco il quale, appena vide Claudia, le disse:” Non ti riconosco più ormai! Ti sei fatta davvero donna! Sembra un secolo che non ti vedo” e l’abbracciò con calore. In effetti Claudia doveva essere cresciuta parecchio dall’ultima volta che l’aveva vista. A differenza di Sara,Claudia era più bassina e con i fianchi leggermente più pronunciati. Aveva un seno molto vistoso, una terza abbondante e soda, nonostante avesse comunque un fisico piuttosto minuto. Le tette erano la prima cosa che si notava di Claudia, e di certo non lasciavano indifferenti. I capelli non troppo lunghi e il visino le davano un’aria molto sbarazzina e furbetta, sembrava avere 1-2 anni in meno della sua età,nonostante fosse coetanea di Sara. Il culetto,piccolo ma pieno e rotondo, attirava spesso gli sguardi degli uomini. Gli occhi grandi da cerbiattina le davano inoltre un’aria molto sexy, era la tipica ragazza che,seppure non bellissima, ispirava sesso da ogni poro.
”Ciao Zietto” gli gridò Claudia, attaccandosi al collo dello zio che subitò dopo si presentò a Sara, i cui soliti leggins ne mettevano in risalto il delizioso sederino.
”Fate come se foste a casa vostra” disse ad entrambe zio Franco, che era sicuramente un bell’uomo, il cui fisico era stato forgiato e ben mantenuto dal lavoro di montagna.
La zia fece vedere alle due ragazze la loro stanza, vi era un lettone a due piazze che avrebbero dovuto condividere. Le mostrò i bagni, di cui uno solo per loro, e il resto della casa. La loro stanza era al primo piano, sull’ala opposta a quella dove dormivano gli zii. E il loro bagno era a piano terra, in quanto quello del primo piano lo utilizzavano loro.
Zio Franco intanto rimase al piano terra. Era rimasto colpito da come era diventata Claudia, quel fisico, quelle tette, quel visino furbetto lo avevano già scombussolato. E la sua amica Sara, pensò, era una gran bella fighetta. Rise di quei pensieri, e si diede dello stupido, era sua nipote con la sua amichetta. Perciò ricacciò indietro quei pensieri e si mise a trafficare in giardino.
A sera cenarono e subito dopo le due ragazze salutarono gli zii e si rintanarono nella loro camera, stanche per il viaggio. Dormirono come sassi per tutta la notte.

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