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La crociera

By 1 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente la nave salpò dal porto di Savona per quella benedetta crociera che facevamo per festeggiare i 20 anni di matrimonio. Avevamo una bella cabina esterna, molto confortevole. Il primo giorno volò via tra bagagli da sistemare, saluto del capitano e spiegazioni circa la vita a bordo. In tarda serata, stanchi ci ritirammo a riposare.

La mattina successiva fu dedicata ad una visita organizzata a Barcellona,mentre il pomeriggio preferimmo recarci in piscina. Proprio vicino a noi c’erano i nostri vicini di cabina. Soliti convenevoli e poi ognuno per i fatti suoi a fare una bella nuotata e a sdraiarsi per rilassarsi e godersi la vacanza. Verso le 19.00 ci ritirammo in cabina per prepararci per la serata.

Se ti va, mi disse mia moglie Ester, potremmo unirci ai nostri vicini per trascorrere la serata; sono pure loro qui a festeggiare i 20 anni di matrimonio; ho parlato un po’ con Clara, sai sono di Bologna e per loro, pensa è già la quarta crociera.

Non sollevai obiezioni, la prima impressione era che fossero persone gioviali, di compagnia insomma. Il fatto poi che già erano stati in crociera era per noi positiva in quanto eravamo alla nostra prima esperienza.
Fatto sta che ci incontrammo per la cena. Ester aveva indossato un pantalone celeste di lino e una blusa blu, molto semplice ma ben curata. Clara invece aveva una gonna che le arrivava poco sopra il ginocchio e una camicetta bianca leggermente sbottonata, quel tanto da far ammirare un po’ del suo bel seno. Ci sedemmo ad un tavolo e cenammo conversando delle solite banalità. Quello che invece era meno banale era l’atteggiamento di Clara: sedendosi aveva portato con le mani la gonna indietro scoprendo completamente le gambe, ed era un bel guardare. Dopo cena ci recammo ad assistere ad uno spettacolo di cabaret, discreto, interessante principalmente per la mia vicina: oltre a mostrare due belle gambe,la camicetta, per chissà quale miracolo, era più aperta di prima, si vedevano parte dei seni fasciati da un reggiseno bianco. Verso la fine dello spettacolo si esibì una bella ragazza, molto ben fatta, in un burlesque, uno spogliarello insomma. La ragazza era proprio molto bella e brava e riscosse anche molto successo; nei miei pantaloni, e non solo nei miei, si notava un evidente rigonfiamento.

Ecco i soliti maschietti che strabuzzano gli occhi appena vedono un po’ di nudo, esordì Clara rivolta al marito, sai benissimo che riuscirei a farlo anch’io e ti assicuro con un risultato altrettanto buono.

Franco non replicò e la questione finì lì. Più tardi ci intrattenemmo a parlare ancora un po’,io e Franco del solito argomento, il calcio e le signore dei loro soliti argomenti penso gossip e pettegolezzi vari. A mezzanotte ci avviammo verso le nostre cabine. Mi raccomando pensaci e fammi sapere, disse Clara a mia moglie prima di entrare nella sua cabina.

Cosa voleva Clara, chiesi a mia moglie.
Oh, niente, rispose evasiva mia moglie, ma notai che era pensierosa. Ci mettemmo a letto e spensi la luce.

Sai, disse Ester, mi ha detto che anche loro a volte si riprendono mentre fanno l’amore. Il marito a volte li mette in forma anonima su internet, mi ha detto che un loro filmato è stato scaricato da quasi 30.000 persone; solo che la maggioranza dei filmati non viene bene perché la telecamera è fissa, e spesso per pensare al filmato non riescono neanche a concludere l’atto. Insomma mi ha chiesto se eravamo disposti a riprenderli. Eventualmente loro avrebbero ricambiato la cortesia. Tu cosa ne pensi?
Non saprei, le risposi, ma poi siamo sicuri che vogliono solo quello e non altre cose?
Mah, possiamo sempre ritirarci in buon ordine.
E quando avverrebbe la cosa?
Anche adesso, basta che facciamo presto e li avvisiamo subito, mi ha detto di dare tre colpi alla parete divisoria della cabina.
Ma poi a te andrebbe di essere ripresa da loro mentre ti chiavo o mi fai uno dei tuoi splendidi bocchini.
Veramente un po’ di vergogna l’avrei, ma non so, può darsi che dopo aver visto loro all’opera mi passi. Io dico proviamo, tanto al massimo vedremo chiavare due persone da vicino come in quel locale di Parigi, ricordi? Quando tornammo in albergo me la facesti diventare di fuoco!!
Va bene, dai quei tre colpi alla parete, dissi accendendo la luce, e vediamo come si mettono le cose.

Mia moglie si alzò e diede il segnale convenuto, dall’altra parte si sentiva la voce di Clara che ci invitava ad andare in cabina da loro. Feci capolino dalla porta e quando vidi la loro porta aprirsi feci un cenno a mia moglie di uscire e la seguii nella cabina. Mia moglie ed io eravamo in tenuta da ‘sonno’ pigiama e camicia da notte.
Clara invece indossava un babydoll di pizzo nero,sotto solo un perizoma trasparente; una bella donna sulla cinquantina, un bel culo e un seno abbondante, almeno una quarta, anche se un po’ cadente, sembrava la fotocopia di mia moglie; Franco stava a torso nudo in pantaloncini. Più o meno avevamo anche noi la stessa corporatura. Erano ben attrezzati, quattro faretti messi ai lati del letto che lo illuminavano da tutte le posizioni.
Franco mi diede la videocamera, mi chiese se la sapessi maneggiare. Era lo stesso modello della mia, lo rassicurai. Avevano delle maschere e ci consigliarono di indossarle. Non volevano che semmai un riflesso in uno specchio avesse reso uno di noi riconoscibile e proprio a lato del letto c’era uno specchio piuttosto grande.
Ester si accomodò su una poltroncina, vicino a me ed io, quasi per scherzo dissi: ciak si gira, avviando la registrazione. Prima ancora che iniziassero, su suggerimento di Franco, feci un primo piano su Clara facendo scorrere l’obbiettivo lentamente dal basso verso l’alto e poi a ridiscendere e girarle attorno riprendendola da dietro, principalmente il culo che era fantastico (me lo diceva anche il cazzo che si era indurito).

Franco si avvicinò alla moglie abbracciandola e baciandola in bocca, con le mani le carezzava il culo. Clara si avvinghiava al marito e infilava la mano nei sui pantaloncini. Si sedette sul bordo del letto, Franco si abbassò i pantaloni e Clara,afferrato il cazzo del marito se lo porto alla bocca ed iniziò a fargli un pompino. Con una mano gli massaggiava le palle mentre muoveva la testa avanti e indietro, il cazzo spariva completamente nella bocca della donna per poi riapparire di nuovo. Andarono avanti alcuni minuti e io più di una volta mi avvicinai con l’obbiettivo. Sempre con la moglie seduta sul letto Franco le sfilò lo slip le allargò le gambe e mi fece un cenno, capii ed effettuai un zoom tra le cosce di Clara a riprenderne la fica, Franco con le mani divaricò le labbra perché la si vedesse completamente. Poi si inginocchiò a cominciò a leccarla, Clara cominciò a gemere dal piacere, con le mani si toccava il seno e massaggiava i capezzoli. Si mordeva le labbra.
Cambiando spesso posizione davo ogni tanto uno sguardo a mia moglie e notai che anche lei aveva cominciato ad eccitarsi.
Clara si mise a pecora sul letto, le feci un’inquadratura del culo e della fica, Franco si stava posizionando quando uno dei faretti si abbassò e non si riusciva a tenerlo in posizione. Ester allora si alzò e venne a tenere il faretto in posizione. Franco avvicinò il cazzo alla fica della moglie e cominciò a chiavarla. All’inizio infilava il cazzo e poi lo sfilava completamente, si vedeva la cappella che penetrava in fica per poi riuscirne, e questo per sei, sette, otto volte. Clara gemeva dal piacere e lo incitava a chiavarla ancora più forte. Dai sfondami, diceva, la prossima volta devi mettermi qualcosa in bocca e nel culo, voglio essere piena dappertutto, dai, dai, dai.
Quando venne emise un urlo, Franco venne anche lui e riempì di sperma la moglie, poi si tolse e volle che riprendessi la fica della moglie mentre le colava lo sperma.

Guardai mia moglie e mi fece un segno di assenso, mentre loro si ricomponevano andammo nella nostra cabina per prepararci. Le dissi di indossare la camicia trasparente.
Non mi va, mi rispose. Mi vergogno ad essere guardata, a freddo, da un altro uomo; che poi mi veda anche nuda ma quando mi hai eccitata per bene.
Franco portò i faretti, Clara si sistemò a tenerne uno in mano, diedi a Franco la mia videocamera ed iniziammo lo spettacolo. Ripetei praticamente le stesse scene che avevo ripreso prima, con la sola variante che infilai il cazzo anche in culo a mia moglie, giusto alcuni colpi, prima di chiavarla nella fica.
Finito il tutto ci salutammo e se ne andarono nella loro cabina.
Ester volle rivedere alcune scene del nostro filmato.
Sii sincero, mi disse, ti piace Clara? Ho visto che ti si è indurito il cazzo quando la riprendevi.
Certo che è diventato duro, solo a un impotente non si sarebbe alzato e poi Clara, devi convenire, è una bella ‘gnocca’, ti rassomiglia come fisico, solo che il tuo seno è molto più bello, più tondo e sodo. E questo lo sai perché te ne vanti spesso, tacendo ovviamente che il culo di Clara era più tondo e pieno.
Sorrise contenta per i complimenti e felice si fece chiavare di nuovo.

Il mattino successivo ci ritrovammo in piscina, la giornata era tutta impegnata per la navigazione.
Franco ed io eravamo impegnati nelle solita conversazione sul calcio, con le varianti della crisi e della politica, ma nessun cenno alla nottata. Del resto non se ne poteva parlare in costume da bagno visto l’effetto che avrebbe causato ai nostri membri.
Mia moglie e Clara parlavano poco più in là, a bassa voce , che non riuscivo a sentire quello che si dicevano.

Sai Ester, diceva Clara, ieri siete stati fantastici. Lo sai che hai proprio un bel seno, scommetto che ne avrai avuto di apprezzamenti, e rise.

Certo è dal liceo che ne ricevo e non ti dico quanti palpeggiamenti. L’ultimo è stato un cardiologo che dopo l’elettrocardiogramma ha continuato a farmi stare a torso nudo per più di un quarto d’ora ripassandomi lo stetoscopio sotto i seni più volte e strusciandomi i capezzoli con le mani tanto da farli indurire; quando poi mi ha detto che avevo un bel seno e mi ha chiesto come mi toccasse mio marito, mi sono rivestita lanciandogli un’occhiataccia.

Non parlarmi dei medici, sapessi che esperienze ho avuto, replicò Clara. Ma torniamo a noi, la chiavata che ti sei fatta con tuo marito stanotte ci ha eccitato tanto che quando siamo stati in cabina Franco mi ha voluta di nuovo e mi ha anche inculata come ha visto fare a tuo marito. Certo che Marco ci sa fare, sei proprio fortunata a farti menare da un uomo con un cazzo così.

Uhé, ma che ti piace il cazzo di mio marito e me lo dici pure?

Perché a Franco non sono piaciute le tue tette? E mentre mi chiavava mi diceva che gli sarebbe piaciuto toccarle!

Risero entrambe.

Se sei d’accordo stanotte vorrei fare una variante, riprese Clara, noi abbiamo un paio di falli, uno piccolo e un altro più grande, più o meno delle misure di Mauro. Ora spesso io mi faccio penetrare in culo da quello più piccolo, mi da meno fastidio anche perché contemporaneamente Franco mi è col cazzo dentro la fica. E’ una sensazione stupenda essere penetrata avanti e indietro e poi se facciamo vedere il video su internet fa più scena.

E mi chiedi il permesso? Del resto sono cazzi tuoi! E risero.

Veramente volevo che a ficcarlo dentro, quello artificiale fosse tuo marito. Mi fa illudere che sia il cazzo di un altro uomo a sfondarmi il culo, naturalmente Franco farà la stessa cosa a te.

Non vedo eccessivi problemi, l’interruppe Ester, sai che non voglio un nostro eccessivo coinvolgimento nella vostra chiavata, e questo non mi sembra tale.

Il fatto è, riprese Clara, che per dare un po’ più di veridicità alla scena tuo marito verrebbe inquadrato, ma sempre con la mascherina, e dovrebbe anche carezzarmi le tette.

E no,questo mi sembra eccessivo! Ester cominciava a spazientirsi.

Va bene, va bene come non detto. Del resto ero anch’io un po’ contraria, ma Franco ha insistito tanto, pregustando il dopo quando sarebbe stato lui a palpeggiarti le tette, gli piacciono molto e non fa nulla per nasconderlo. Vorrà dire che tuo marito muoverà solo il braccio per simulare il palpeggiamento, riprendendo la scena di lato non si vedrà che è per finta.

La giornata trascorse piacevolmente bene, cenarono assieme ed assieme andarono a gustarsi lo spettacolo di cabaret. Finalmente si ritirarono nelle rispettive cabine per prepararsi.

Preparati per bene, porto anche la nostra videocamera. Faremo tutte le riprese di là, con una fissa e l’altra in mano, poi ci scambiamo i filmati, le dissi mentre stava scegliendo la mise opportuna , subito dopo la registrazione facciamo le copie e poi ognuno eliminerà le proprie scene dalla videocamera dell’altro.
Ester, dopo tanto scegliere decise che il babydoll e il perizoma erano la miglior accoppiata, indossò una vestaglia da camera per andare nella cabina a fianco, io la solita canotta e pantaloncini.
Entrammo nella cabina dei nostri complici, che ci aspettavano seminudi, con i soli slip. Ester si tolse la vestaglia (ma non mi aveva detto ieri che si vergognava di essere vista seminuda ‘ a freddo’??) ed io mi svestii tenendomi solo gli slip. Franco sgranò letteralmente gli occhi alla vista delle nudità di mia moglie.
Piazzammo i faretti, quello sbilenco era stato riparato, e la mia telecamera fissa che inquadrava la parte del letto che reputavamo più calda, Franco consegnò la sua a mia moglie, riservandole sguardi pieni di desiderio e inavvertitamente, nel farle vedere il funzionamento, strusciò più volte il braccio sul suo seno.
Clara si mise sul letto in posizione ed io di fianco a lei che dovevo mimare la scena per vedere come sarebbe venuta.

E no, si vede che quel braccio si muove nel vuoto, se proprio non volete evitiamo questi movimenti, non vorrei sprecare il filmato, disse Franco un po’ contrariato.

Beh effettivamente è come dice Franco, se sei d’accordo prova a toccarle il seno, solo un po’ e poi vediamo la differenza, disse Ester.

Ma brava la mogliettina, se sei d’accordo ha detto, già, se sei d’accordo tu, visto che sei già disponibile a farti palpeggiare. Ma insomma cosa le stava succedendo? Siamo in ballo e balliamo, pensai e cominciai a carezzare il seno di Clara, inizialmente un po’ riluttante, ma solo inizialmente.

E’ tutto un’altra cosa, esclamò contento Franco, adesso Ester vai dall’altra parte e controlliamo l’inquadratura di Mauro che accarezza i seni con una e con l’altra muove il fallo finto.

E’ contento,pensai, lo stronzetto se ne frega che sto palpeggiando la moglie, lui pensa solo a dopo quando farà lo stesso con la mia. E pensare che io la moglie l’inculerei volentieri senza il fallo finto. E’ una cosa a cui devo pensare, dai suoi fremiti e dal fatto che i suoi capezzoli si sono induriti devo piacerle non poco.

Beh l’inquadratura non è quella giusta, sia se inquadriamo solo il seno che quella superiore con la mano sul fallo si vedono gli slip di Mauro, esclamò il ‘regista’.
Stavolta non attesi le obiezioni dell’aiuto regista e mi sfilai subito gli slip, mettendo in evidenza il cazzo già duro e perfettamente verticale. Notai lo sguardo di desiderio di Clara che, visto il movimento, si era volta verso di me; ed anche il leggero rossore di Ester e il viso di Franco che sembrava essere stato preso da un leggero tic all’estremità della bocca; il tutto sinonimo di un leggero disappunto dei ‘registi’ mentre l’attrice era decisamente contenta.
Finalmente le prove erano finite e, dopo aver messe le mascherine, si iniziava a fare sul serio.
Iniziarono con Franco che abbracciava Clara e la baciava appassionatamente, con le mani di entrambi che accarezzavano l’altrui corpo. Poi Franco fece sedere la moglie sulla sponda del letto e le infilò il cazzo in bocca (che fantasia!!!) e cominciò a farsi spompinare. Clara lavorava con lena il cazzo (o meglio il cazzetto!) del marito, ma questi era completamente passivo, non aiutava la moglie ad eccitarsi carezzandola. Subiva semplicemente passivo il pompino della moglie, che dopo un po’ si stufò e prese l’iniziativa; lasciò il cazzo del marito e salita in piedi sul letto, prese la testa del marito tra le mani e se la ficcò tra le cosce per farsi leccare la fica dopo aver spostato di lato il lembo di perizoma che la copriva . Al poveretto non restò altro che assecondare la moglie.

Quando Clara si sentì pronta si mise a gattoni sul letto offrendo il culo e la fica alla penetrazione. Fu a questo punto che entrai in scena, con un cazzo grosso e duro tra le gambe e un piccolo fallo artificiale in mano emi posi di lato a Clara, iniziando a massaggiarle il seno ricevendo un’occhiata di gratitudine.
Franco si pose in ginocchio dietro la moglie, e con l’obbiettivo che riprendeva la cappella del cazzo e la fica in primo piano iniziò la penetrazione.
Lubrificai ben bene il fallo e, anche se non previsto, allargai con le mani le belle chiappe di Clara e, dopo averne lubrificato la zona attorno al buco, lentamente la penetrai.
Ester aveva ripreso il tutto, lentamente girò attorno al letto fino a porsi all’altezza della testa di Clara che godeva da matti, la mia mano che le eccitava i capezzoli, il fallo che si muoveva nel culo, in vagina il cazzo del marito che per effetto della doppia penetrazione le sembrava grosso a dismisura, il mio cazzo appoggiato sul fianco.

Ancora, ancora, forza spingete,che bello che bello, ancora è bellissimo, vorrei un cazzo in bocca, vi prego datemi un cazzo in bo ‘ e venne emettendo il suo urlo. Per fortuna avevamo acceso lo stereo che copriva un po’ i gemiti e l’urlo di Clara.

Poco dopo venne anche Franco e, dopo averle sfilato il fallo dal culo, la scena si concluse col primo piano della fuoriuscita di sperma dalla fica.
Era appena uscito dal bagno dove si era ripulito il cazzo quando Ester gli diede la videocamera, impaziente ed arrapata per iniziare finalmente la sua parte.
Il babydoll trasparente era attraversato dalla luce dei faretti, si vedevano i sui capezzoli turgidi che sembravano volessero bucare quel sottile strato di stoffa, Ester, già ad un buon punto di eccitazione, mi si avvicinò e cominciò a strusciarsi contro il mio corpo. La feci girare e, abbracciandola le infilai il cazzo tra le cosce, le mie mani a coppa sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo su cui davo piccoli ma innocui morsi, lei muoveva il culo contro il mio ventre, sentiva il mio cazzo tra le cosce contro la fica. La distesi sul letto supina, le sfilai gli slip, le allargai le gambe e gliele alzai, mi inginocchiai e con le sue cosce poggiate sulle mie spalle avvicinai la bocca alla fica per leccarla; era già abbastanza bagnata, la penetrai leggermente con la lingua, la leccai fino all’orifizio anale; mi alzai, le feci appoggiare la testa al cuscino, le sollevai nuovamente le gambe e le appoggiai sulle mie spalle, poco alla volta le spingevo verso di lei avvicinandomi al suo viso, facendo leva con le braccia sul letto per non gravarla del mio peso; arrivai al suo viso e la baciai lungamente in bocca; durante il bacio con una mano afferrai il cazzo, glielo misi in culo e la chiavai, ma solo pochi colpi altrimenti sarei venuto subito.
Mi rialzai e la feci mettere gattoni nella posizione che avevamo convenuto.

Franco aveva nel frattempo dato la videocamera a Clara ed a un mio cenno si avvicinò nudo con il fallo in mano. Aveva di nuovo il cazzo in tiro, si posizionò di fianco a mia moglie ed iniziò a massaggiarle i seni. Allargai le natiche di mia moglie e le spalmai di nuovo il lubrificante, e ad un mio cenno Franco le infilò il fallo in culo. Iniziai a strusciarle il cazzo sulla fica ormai bagnatissima, iniziò a gemere di piacere ed appena raggiunse l’orgasmo fece un piccolo movimento con le gambe per avvisarmi, le appoggiai la cappella sulle grandi labbra e iniziai a penetrarla. Il cazzo avanzava poco alla volta, la vagina sembrava essersi ristretta, ma era solo la presenza del fallo in culo che premeva sulla parete. Avvertivo maggior calore rispetto al solito e venni anch’io abbastanza presto. Sfilai il cazzo dalla vagina, tamponai la fuoriuscita dello sperma con un fazzolettino e stanco, mi distesi a fianco a mia moglie coprendole con un braccio i seni nudi.

Cazzo questa sì che è una signora chiavata, sbottò Clara. Mi dici dove hai studiato così bene che ci mando anche Franco!

Ridemmo tutti, anche Franco che però era arrossito e come un allocco era ancora nudo col cazzo in tiro.

Ehi, metti il pistolino a cuccia e rivestiti, lo richiamò la moglie, dobbiamo ancora dividere i filmati.

L’operazione fu abbastanza semplice e veloce, ci salutammo e ci ritirammo nella nostra cabina.
Ma che tenevi oggi, iniziò Ester, hai messo in campo un cazzo fantastico, le tette e il culo di Clara, con il fuori programma delle mani sulle sue chiappe, ti hanno eccitato tanto?

Meglio per te, risposi, mi sembra che hai apprezzato parecchio!

Già, ma intanto Clara ti voleva saltare addosso, lo ha fatto capire sia mentre scopava col marito che poco fa prima di uscire. Quando ci riprendeva con la videocamera ho notato che si mordeva il labbro inferiore e scommetto che i primi piani sono principalmente per il tuo cazzone.
In effetti, dando una scorsa veloce al filmato fatto da Clara la maggioranza delle inquadrature erano per me; ma c’era anche quella fatta con un po’ di malizia che riprendeva mia moglie durante i palpeggiamenti di Franco, si mordeva il labbro inferiore!!!
Al mattino, per riposarci, rinunciammo all’ escursione e lo facemmo anche nei giorni successivi. Ormai era di sicuro più interessante restare a bordo.
Andavamo nella grande piscina all’aperto riservata agli adulti ed era ormai era un classico, Ester e Clara si appartavano per chiacchierare tra loro, escludendo completamente noi maschietti. Veniva voglia di andare a ‘caccia’ e la ‘selvaggina’ non mancava, che manco se ne sarebbero accorte, ma alla fine le fatiche notturne sortivano i loro effetti, non eravamo certo dei ragazzini, per cui ci limitavamo a guardarci un po’ intorno esternando qualche commento.

Stanotte è stato fantastico, iniziò per prima Clara, devo dirti che se non avessimo concordato dei limiti sarei saltata addosso a tuo marito per mordicchiargli quel bel cazzo.

Ehi! Stai parlando del mio uomo, mica me lo vuoi portare via!

Certo bambola che te lo porterei via, mi trastullerei da mane a sera con il suo cazzo, lo consumerei tanto da farlo rimpicciolire alle dimensioni di quello di mio marito. Sai ieri all’inizio immaginavo che in culo avessi il cazzone di quel bel mulatto che riordina le nostre cabine, poi mi sono ritrovata ad immaginare che fosse quello di tuo marito!!

Risero di cuore, poi anche Ester cominciò ad aprirsi: anche per me è stata un’esperienza indimenticabile, mi sentivo al centro dell’attenzione di due uomini che mi riempivano avanti e indietro, ho goduto come non mai ad essere chiavata ed inculata contemporaneamente. Anch’io immaginavo di essere inculata dal bel mulatto. Pensa che proprio al mattino, appena Mauro si è avviato con voi a far colazione, mentre stavo per rivestirmi, è entrato, per sbaglio in cabina, pensando che io fossi con voi. Avevo addosso solo gli slip, è arrossito, non mi toglieva gli occhi di dosso, mi ha chiesto scusa ed è uscito. Dopo,passando davanti al deposito dove tengono la biancheria, attraverso uno spiraglio della porta ho visto che si stava facendo una sega, sicuramente pensando a me. Ho dovuto trattenermi per non andare ad aiutarlo, aveva un cazzo veramente grosso.
Cavolo io sarei entrata e glielo avrei ciucciato per benino.
Ieri sera, continuò Clara, desideravo tantissimo prenderlo in bocca, quando finalmente stavo per chiederlo ho raggiunto l’orgasmo.

Me ne sono accorta, disse Ester, e quando è venuto il mio turno anch’io ho desiderato riceverlo in bocca, solo io non riesco ad avere il tuo coraggio, mi vergogno un po’ a chiedere certe cose.
E allora, se anche a te sta bene, potremo chiedere di introdurre una variante, cioè una volta messo in culo il fallo lo lascia lì tanto è inutile muoverlo, e si sposta sul davanti per infilarci il cazzo in bocca. Abbiamo dei preservativi particolari, al sapore di frutta e molto sottili, ti fanno sentire tutto il cazzo come se fosse senza, ma ti lasciano un buon sapore in bocca. Inoltre in questo modo resta comunque una certa barriera tra noi, il rapporto resta indiretto, disse tutto d’un fiato Clara.

Ester annuiva, non sollevò alcuna obiezione e subito si dichiarò d’accordo ma non era sicura che lo sarebbe stato il marito, si vergognava al solo pensiero di dirglielo.

Diglielo tu, visto che gli sei simpatica, stasera andiamo a ballare al locale dei ‘maturi’ e avrai occasione di parlargli durante un ‘lento’, concluse Ester, non riuscendo a nascondere una vena polemica nelle sue parole.

Non erano ancora le 12.00 che Sergio ed io ci avviammo alle cabine per controllare i faretti.
Verso le 12.40 Ester e Clara decisero di rientrare anche loro.

Tutti questi particolari, nonché le loro conversazioni mi furono raccontati da Clara, in un nostro incontro successivo.

Si misero il copricostume ed insieme si avviarono agli ascensori. Notavano gli sguardi interessati che lanciavano loro i vari maschietti al loro passaggio. L’ascensore a quell’ora era abbastanza affollato. Quando arrivò si riempì in fretta e dovettero desistere per non essere troppo ammassate sugli altri. Attesero il successivo e finalmente entrarono, ma dietro di loro si era riformata la fila in attesa e quindi si ritrovarono comunque nella calca. Nella ressa, ancor prima che l’ascensore partisse, Clara si ritrovò una mano sulla coscia, mentre a Ester qualcuno iniziava un’approfondita palpazione al seno. Clara si accorse che a tastarla era un giovanotto si trent’anni, che noncurante della presenza di moglie e figli, era ormai quasi giunto alla meta sotto il suo slip, non contento aveva poggiato il suo attrezzo contro il fianco. Fortuna che stavano per arrivare al loro ponte e fortuna che dovevano scendere dal lato opposto a quello in cui erano entrate, quindi dalla porta più vicina a loro. Quando ormai pensava che l’avrebbe anche penetrata, un’idea le balenò in testa, spostò la mano verso il fianco e mise la mano sull’attrezzo, la fece scivolare più in basso e stringendo cominciò a strizzargli le palle. Il poveretto divenne paonazzo, non poteva neanche gridare per non attirare l’attenzione ma ritirò subito la mano dal suo slip. Ad Ester era invece toccato un settantenne che, noncurante della moglie, era tutto concentrato sulle sue tette. All’apertura delle porte tirò un sospiro di sollievo e, ad alta voce chiese:
Allora è tutto in ordine, non mi ha trovato nessun nodulo?
Si girò ed uscì, non prima di aver notato l’occhiataccia che la ‘befana’ aveva riservato al marito maneggione. Anche Clara uscì, con gran sollievo dello ‘strizzato’.

Si raccontarono quello che era appena successo nell’ascensore, ridendo a crepapelle e riconoscendo che la cosa le aveva eccitate. Fu così che passarono davanti al famoso ripostiglio della biancheria. La porta era solo socchiusa e, dal solito spiraglio, si vedeva il cameriere con l’attrezzo, e che attrezzo, in bella mostra, che si segava.

Oh, poverino, perché non gli diamo una mano, e cavolo, anche qualche altra cosa? E senza attendere risposta dall’amica, Ester si fiondò all’interno.

Penso proprio che tu stia sprecando il tuo tempo, gli disse, adesso fermati che ci pensiamo noi a questo bel gingillo, disse Ester, afferrando il cazzo del giovanotto e strofinandoselo contro le tette.

Clara, che nel frattempo era entrata anche lei, ma era molto più lucida, prese subito un preservativo che aveva nella borsetta insieme alle creme solari e riuscì in tempo a calzarglielo prima che Ester se lo facesse infilare in bocca. Iniziò a spompinarlo mentre il giovanotto si dava da fare con le mani tra le cosce di Clara a massaggiarle la passera. Poi dopo un po’ passò lui a dirigere le danze. Fece mettere Ester gattoni e le infilò quel cazzone XXL nella passera, iniziando a chiavarla con colpi possenti. Clara vedeva il cazzo che andava avanti e indietro nella fica dell’amica e si eccitava sempre più. Ad un cenno del giovanotto gli si mise davanti, in piedi con le gambe aperte e con la fica sul suo viso. Iniziò il giovanotto a leccarle la fica, mentre non smetteva di chiavare Ester. Aveva una discreta resistenza il giovanotto, riuscì ad andare avanti per quasi cinque minuti, affondando con forza tutto il suo grosso cazzo nella vagina di Ester, che non faceva altro che incitarlo a spingerlo sempre di più e continuando a leccare e succhiare la fica di Clara che venne per prima. Il suo orgasmo, nonché i suoi abbondanti umori dovettero eccitare al massimo il giovanotto che cominciò a venire dentro Ester, a cui gli spasmi dell’eiaculazione provocò un orgasmo così intenso da farle emettere un urlo. Fortuna che in quello stanzino il rumore dell’aria condizionata era molto intenso e ne copriva qualsiasi altro.

Lo lasciarono con ancora il preservativo pieno di sperma a pensare alla fortuna che aveva avuto e tornarono ognuna nella propria cabina, contente di ciò che le era toccato loro in sorte.
Ti ho detto che desidero farmi chiavare da te in tutti i modi, ma tu mi devi aiutare ad umiliarlo, voglio che tu, davanti a lui e senza che possa obiettare qualcosa, mi infili il cazzo in fica per chiavarmi e farmi venire l’orgasmo.

Dopo cena, andammo al locale dei ‘maturi’, così detto perché l’orchestrina alternava quattro balli lisci a quattro lenti.

Dai invitami a ballare, mi chiese Clara, mentre suo marito e mia moglie si concedevano un pausa dopo le serie di lisci appena conclusi.
‘Ti devo dire delle cose, esordì Clara a voce bassa e accostando sempre più il suo corpo al mio, e ti prego che tu sia o no d’accordo non interrompermi e fammi dire tutto. Ogni tanto scuoti la testa così continueremo anche i prossimi balli, dando ad intendere che sto cercando di convincerti.’

‘Convincermi a cosa? Iniziai ad incuriosirmi ma anche a temere di sentire cose non belle.’
Mentre lei parlava osservavo i nostri partner seduti al tavolino, Ester cercava di guardare altrove evitando di incrociare il mio sguardo, Franco non ci toglieva gli occhi di dosso.

‘Premetto che tua moglie si è dichiarata d’accordo, continuò, questa sera vorremmo introdurre una variante. Prima di infilarmi il fallo nel culo io prendo in mano il tuo cazzo e ti metto un preservativo aromatizzato alla frutta, mi metti il fallo in culo massaggiandomi un po’ le tette, poi ti sposti davanti mi afferri la testa con le mani e mi infili il cazzo in bocca, tu avanti e Franco dietro, ti prego non interrompermi.’

‘Eh no, la interruppi scuotendo la testa, penso che adesso sia eccessivo, e feci per allontanarmi, ma Clara mi si era avvinghiata addosso e mi trattenne. Ma brava la mogliettina, aveva subito accettato l’eventualità di prenderlo in bocca da un altro!’
‘Per favore fammi finire, sono sicura che alla fine mi dirai di sì, continuò con voce suadente. Questa è la nostra quarta crociera ed è la quarta volta che quel porco di mio marito mi obbliga, ripeto mi obbliga a fare certe cose. Ti sembrerà strano, tutti mi vedono come troietta, ma credimi non è così. Sono solo un po’ sfrontata, ma nulla più, Franco mi obbliga a queste cose ed io non posso dirgli di no, non ho tempo per spiegarti il perché. E’ però questa la prima volta che lo faccio volentieri, e lo faccio perché ci sei tu. Se vuoi sono pronta a farmi chiavare, inculare, a farti pompini e a bermi il tuo sperma di nascosto da loro, non per registrare uno stupido e brutto filmetto porno, ma solo per concedermi a te.’
La cosa si stava facendo interessante anche per il mio cazzo che iniziò ad indurirsi. Clara dovette avvertirlo perché ballando iniziò a strofinarsi, il primo ballo era finito e, senza muoverci, aspettammo l’inizio del secondo; al nostro tavolo la scena non cambiava.
‘Sento che la cosa ti fa piacere, continuò sorridendo e guardandomi negli occhi. Franco in precedenza aveva sempre scelto coppie in cui ci fosse molta differenza di età, con il marito molto più vecchio; pensa che l’ultimo aveva 65 anni contro i 38 di lei. Per questo iniziamo sempre prima noi, per evitare che all’altro non gli si drizzi più dopo la prima scopata. Insomma non solo dovevo far cose che non mi piacevano, ma anche con persone che non mi attraevano. Poi siete venuti voi, Franco questa volta non è riuscito a trovare di ‘meglio’ per lui e si è dovuto accontentare di voi. Ester gli piace molto, ma ha dovuto accettare di trovarsi in concorrenza con te, con un cazzo più grande del suo e sempre più tosto. Ti ho detto che desidero farmi chiavare da te in tutti i modi, ma tu mi devi aiutare ad umiliarlo, voglio che tu, davanti a lui e senza che possa obiettare qualcosa, mi infili il cazzo in fica per chiavarmi e farmi venire l’orgasmo. Per far ciò chiederò di inserire una variante di garanzia ‘obbligatoria’; se durante l’amplesso il maschio raggiungesse l’orgasmo prima, si dovrebbe far da parte, eiaculando al di fuori, e l’altro lascerebbe la bocca per prenderne il posto. Vedi che in precedenza ho sempre simulato l’orgasmo, con Franco quasi sempre è ormai così, ma lui non lo sa; questa volta mi basterà non fingere per farmi chiavare da te e se malauguratamente dovessi venire non lo darò a vedere. Per quel che ti riguarda, dopo avermi chiavata ti sarà quasi impossibile venire prima di tua moglie che sarà abbastanza eccitata dall’aver assistito alle nostre evoluzioni.
In effetti il ragionamento di Clara non faceva una piega, avevo notato anch’io che Ester raggiungeva l’orgasmo prima del solito e, cosa importante, molto prima di me. Vedevo la situazione da un altro punto di vista rispetto a prima. Ma lo stesso non mi andava che mia moglie prendesse in bocca il cazzo di un altro. Inoltre, pur avendone avuto occasione, non l’avevo mai tradita. Clara mi piaceva moltissimo, ma comunque la cosa non mi andava!

‘Sei molto corretto e questo mi fa aumentare la stima che ho di te e la voglia di concedermi tutta, dico tutta a te. Ma devi sapere che la fiducia che hai riposto in tua moglie ti è stata mal ripagata. Stamane ha subito accettato la proposta, come se non si aspettasse altro. Poi quando stavamo rientrando, passando davanti al ripostiglio ha visto il cameriere che si masturbava. Si è precipitata dentro e gli è letteralmente saltata addosso, se non fosse stato per me si sarebbe fatta sbattere senza preservativo, non ha pensato a null’altro che a farsi chiavare dal giovanotto,’

Le parole di Clara furono macigni che mi venivano lanciati contro. Per un attimo ebbi come un annebbiamento della vista, il locale mi girava intorno. E brava la mia Esterina, tanto pudica quanto troia! Rimanemmo in silenzio fin quasi alla fine del ballo, avevo la testa affollata da un turbinio di pensieri.
‘Va bene, dissi a Clara, sono d’accordo con te su tutto, a questo punto non vedo l’ora di scoparti’.
Lei sorrise e ci recammo al tavolo, notando i visi decisamente più distesi dei due. Clara riassunse gli accordi presi, compresa la variante di ‘tutela dell’orgasmo femminile’, come l’aveva definita, e io aggiunsi che se il maschio veniva prima doveva farlo fuori dalla vagina, ad evitare che l’altro, anche se con preservativo, potesse venire a contatto con lo sperma, la cui fuoriuscita con i relativi spasmi del cazzo sarebbero stati ripresi in primo piano; tutti assentimmo, anche se vidi Franco un po’ titubante.
Hai ragione ad avere i tuoi dubbi, pensai, tra poco mi fotterò tua moglie davanti a te e a mia moglie con il vostro assenso.
Ci avviammo per i soliti preparativi, mi sarei aspettato, giusto per salvare la faccia, qualche obiezione al fatto di aver consentita la possibilità che Franco la potesse penetrare, ma Ester non disse nulla, anzi notai quanto fosse più elettrizzata del solito.
Entrammo nella loro cabina, Clara fece scegliere un preservativo a mia moglie tra i tanti e di diversi gusto che avevano. Franco disse che li compravano a vagonate su internet, ottenendo così dei forti sconti.
Eravamo abbigliati sempre allo stesso modo, loro solo con gli slip, Ester con babydoll, senza reggiseno e con un perizoma. Posizionammo una videocamera fissa, mentre Ester prese l’altra, accendemmo i faretti, indossammo le mascherine e iniziammo.
Franco abbracciò la moglie e la baciò. Le mani di entrambi si muovevano sul corpo del partner, poi lui la fece sedere distendere sul bordo del letto, sul fianco girata verso di lui e le infilò il cazzo semiduro in bocca.
Clara, al solito fu molto brava con la bocca e la lingua, dopo poco il cazzo era in piena erezione.
Franco allora la fece sedere sul letto, si inginocchiò e, dopo averle sfilato gli slip e fatto divaricare le gambe, iniziò a leccarla, ma fu una cosa molto veloce. A questo punto entrai in scena io con il fallo artificiale in mano e il cazzo duro in erezione, Clara lo afferrò, pose una mano sotto le mie palle, con l’altra mise il preservativo sulla cappella e iniziò a srotolarlo delicatamente, sembrava quasi che mi stesse masturbando. Appena ebbe finito si mise gattoni sul letto con le gambe divaricate, mi avvicinai le allargai le chiappe, cosparsi il buco del culo di lubrificante, poi vi infilai il fallo artificiale ben unto e iniziai a carezzarle i capezzoli.
Franco le si mise dietro, le infilò il cazzo nella fica e cominciò a chiavarla. Clara iniziò quasi subito a gemere dal piacere e chiese il cazzo in bocca, mi spostai, mi posizionai davanti a lei, glielo infilai in bocca e iniziai lentamente a chiavarla, Clara mi guardava felice e mi strizzò l’occhio per segnalarmi che tutto procedeva secondo i piani. Franco, come previsto venne presto e suo malgrado dovette sfilare il cazzo dalla fica della moglie e sborrare fuori, ripreso in primo piano dalla telecamera manovrata da Ester.

Vidi il leggero sorriso di Clara, le sfilai il cazzo dalla bocca, e mi posizionai dietro, al posto che era stato del marito, godendomi la meravigliosa vista del culo e della fica, poi, non visto, con un dito cominciai ad eccitarla, infine allargai delicatamente con una mano le grandi labbra della fica, che avevano iniziato a bagnarsi, vi posizionai la cappella, la penetrai completamente fino a sbattere con il ventre sul suo culo, posi le mani ai lati delle chiappe e iniziai a chiavarla. Clara gemeva dal piacere, questa volta veramente, il marito, paonazzo, era costretto a sentire i suoi gemiti e a vedere me che la chiavavo aumentando sempre più il ritmo dei colpi. Al culmine emise un grido che segnalava il raggiungimento dell’orgasmo.

‘Esci !’ urlò Franco, appena si accorse che la moglie aveva raggiunto l’orgasmo, ma nel momento che io venivo, perciò quando mi ritrassi avevo il preservativo pieno di sperma; insomma mi ero chiavato la moglie raggiungendo entrambi l’orgasmo.
Anche Ester era contrariata, lo si vedeva da come aveva sbatacchiata la videocamera sul letto.

Mi recai in bagno, tolsi il preservativo, lo svuotai nel cesso e mi lavai accuratamente. Feci tutto lentamente per prendere tempo per ‘ricaricarmi’, visto che da lì a poco avrei dovuto chiavare mia moglie.

Rientrai in camera, l’atmosfera era pesante così come l’avevo lasciata, Franco nervosamente faceva finta di controllare la videocamera per ostentare indifferenza, Ester si mordeva un angolo del labbro superiore, faceva sempre così quando era contrariata, Clara era rimasta nuda e non dava l’impressione di volersi rivestire (ossia rimettere lo slip!!), quasi volesse dilungare nel tempo la propria felicità.

Mi avvicinai a mia moglie e mi posi al suo fianco, le cinsi la vita con un braccio e poco alla volta la feci girare verso di me. Le posi una mano sulla guancia e dolcemente la baciai. Subì il bacio passivamente, poi lentamente avvertii la sua bocca aprirsi sempre più, la sua lingua iniziò ad intrecciarsi con la mia sempre più velocemente ed entrambi cercavamo di succhiare i liquidi dell’altro, sentii un fremito che l’attraversava, il mio cazzo che iniziava ad indurirsi e vidi Clara che riprendeva tutto e mi faceva l’occhiolino.

La sollevai in braccio e la distesi sul letto, le sollevai un lembo del babydoll fino a scoprirle il magnifico seno, vi affondai la bocca leccandola e succhiando, ma molto leggermente, i capezzoli iniziavano ad indurirsi. Le poggiai il cazzo tra le tette, lei le strinse fino a farlo sparire e cominciai a chiavarla sul petto. Ogni tanto lei avvicinava la testa ed io spingevo il cazzo fino alla bocca. Dopo un po’ mi misi sottosopra, lei afferrò il cazzo e lo infilò in bocca iniziando un meraviglioso pompino, io spostai il perizoma ed iniziai a leccarle la fica muovendo la lingua fino al buco del culo , bagnandola con la mia saliva; quando la sentii abbastanza bagnata le infilai il dito medio in culo e la lingua nella fica per leccarla il più profondamente possibile. Avvertivo i suoi brividi di piacere così come lei avvertiva i miei, quando capii che era pronta mi distolsi e feci un cenno a Franco; questi si avvicinò e mia moglie gli mise il preservativo, dopodiché si posizionò gattoni pronta a farsi riempire dappertutto.
Franco le infilò, con poca grazia, il fallo in culo e iniziò a massaggiarle i seni. Mi posizionai dietro di lei, le allargai le grandi labbra, posizionai la cappella in un mare di umori, la penetrai e iniziai a chiavarla. Franco si mise davanti, le infilò il cazzo in bocca e cominciò a chiavarla sperando che anch’io venissi prima di mia moglie.
Speranza vana, visto i preliminari che avevo volutamente prolungato. Ester mugolava di piacere, col culo pieno del fallo artificiale e con il cazzo di Franco in bocca e quello mio in fica, fino a quando raggiunse l’orgasmo emettendo un grido di piacere e con disappunto di Franco che dovette sfilarle il cazzo dalla bocca. Io continuai in bellezza a chiavarla e dopo un minuto, che sembrò un’eternità agli altri, ma non a me, sentii il liquido seminale che attraversava il mio cazzo che, con sussulti inondava e riempiva la vagina di Ester. Le sfilai il fallo dal culo e continuai a starle dentro per un po’, infine le sfilai il cazzo tamponando con un fazzolettino l’uscita dello sperma.

Si sentì applaudire, era Clara.

‘Franco hai visto con quanta delicatezza si chiava la moglie, disse rivolta al marito, con che garbo la tratta! Quando imparerai anche tu?’

Mai, pensai, e intanto adesso devo vedere come fare per chiavarmi la moglie senza testimoni!!
Dopo aver rimesso a posto le ‘attrezzature’ ed aver sistemato i filmati, ognuno cancellando dalla propria videocamera il filmato dell’altro, augurando la buona notte ce ne tornammo nella nostra cabina, lasciando una raggiante Clara e un rancoroso Franco a ripensare agli avvenimenti appena conclusi.

Quella notte non rifacemmo l’amore, io già ero abbastanza svuotato e mia moglie, dopo l’appagamento per l’orgasmo, era tornata cupa e turbata ripensando alla chiavata che mi ero fatto con Clara.
.
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Al risveglio ci ritrovammo fermi in porto. Ester dormiva ancora quando mi recai a far colazione; c’erano quasi due ore di differenza tra i nostri risvegli e non potevo certo attenderla. Entrai in sala incrociando Franco.

‘Ciao, gli dissi, già fatta la colazione?’
‘Sì, rispose laconico, approfitto della sosta, vado nel salone a fianco per collegarmi ad internet.’
Aveva infatti con sé il notebook.
Clara era in fondo alla sala, mi fece un cenno con la mano. Mi rifornii di bevande e cibarie varie e mi accomodai al suo tavolo, di fronte a lei.
‘Ciao, mi salutò, Ester dorme ancora?’
‘Ciao, le risposi, certo,tanto più che stanotte non riusciva ad addormentarsi dopo aver dovuto assistere alla bellissima chiavata che mi hai regalata.’
Sorrise.

‘Anch’io non riuscivo a prendere sonno, per la doppia felicità di essere stata chiavata da un uomo come te e per aver finalmente fottuto quello stronzo di mio marito. Pensa che stamane ancora non aveva smaltito lo smacco, mi ha detto che per qualche giorno sarà bene prenderci una pausa, semmai faremo un’ultima serata il penultimo giorno di crociera, fra tre giorni, sempre che voi siate d’accordo. Insomma vuol farmi un dispetto, vuol tenermi lontana dal tuo bel cazzo.’

‘Beh a questo cercheremo di porre rimedio, le risposi, sai in vent’anni di matrimonio non avevo mai tradito mia moglie, pur avendone tante occasioni, ma adesso non vedo l’ora non di chiavarti, sarebbe riduttivo, ma di far l’amore con te.’
La feci arrossire.
‘Ma adesso mi spieghi come fa tuo marito ad obbligarti a fare certe cose contro la tua volontà?’
Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime a stento trattenute.

‘Quattro anni fa mio fratello mi chiese un aiuto economico per un urgente operazione agli occhi della figlia. Fu allora che mi accorsi di avere il conto corrente quasi a zero. Io e Franco abbiamo conti separati, siamo in regime di separazione dei beni, e Franco si è sempre occupato della gestione online del mio conto. In pratica tutte le spese transitavano dal mio conto fino alla concorrenza dello stipendio che veniva accreditato. Insomma si consumava ogni mese il mio stipendio, eventuali risparmi restavano sul suo. Quando gli parlai di ciò e del fatto che mi servivano 5000′ per mio fratello, mi disse che non c’erano problemi, avremmo risolto al ritorno dalla crociera. In crociera fummo contattati da una coppia, lei 38 lui 60 anni, che ci proposero le cose che tu ben sai. Non volevo accettare, ma Franco mise sulla bilancia il prestito per mio fratello, compresi che faceva sul serio ed accettai. Quella volta non avevamo mascherine, ma solo la promessa di evitare riprese dei visi. Il risultato lo vidi dopo qualche mese, Franco aveva tagliato qualcosa con il risultato che venivo inquadrata in pieno viso mentre un sessantenne me lo infilava in bocca o mi palpeggiava le tette e mi infilava un fallo in culo. Quando non sono d’accordo con lui non fa altro che minacciare di rendere pubblico il filmato.’

Avevo ascoltato lo sfogo di Clara, la colazione era andata a farsi friggere, non ne avevo più voglia.
Le chiesi quando avremmo potuto incontrarci senza destare sospetti nei rispettivi coniugi. Mi disse che il marito nel pomeriggio, dopo le 14 aveva abitudine di recarsi nella sala wifi e ci restava fino alle 16. Le dissi che anch’io il pomeriggio uscivo per recarmi a bordo piscina, mentre Ester schiacciava un pisolino. Avevo notato un locale in fondo al corridoio che veniva utilizzato come deposito della biancheria che il personale utilizzava per il riassetto giornaliero delle cabine. La biancheria sporca veniva ritirata al momento e prima delle 13, mentre le scorte di quella pulita venivano ripristinate dopo le 18. Insomma avevamo un lasso di tempo ragionevole a disposizione. Restammo d’accordo di vederci lì, il primo arrivato avrebbe aspettato. E così fu, alle 14,30, Ester dormiva profondamente, uscii ed entrai nel deposito, notai che avevamo abbastanza spazio a disposizione, faceva un po’ caldo e c’era parecchio rumore perché il locale non era coibentato. Meglio così, pensai, non si avvertiranno i suoni che emetteva Clara durante l’amplesso. Dopo poco arrivò Clara. Era uscita con il marito per fare acquisti in profumeria e per assicurarsi che Franco andasse al solito posto.

Ci guardammo negli occhi come mai avevamo fatto fino ad allora. Le avevo palpeggiato il seno, toccato le chiappe, infilato il cazzo in bocca ed infine l’avevo chiavata, ma sembrava che fossimo al primo incontro. Ci abbracciammo forte, le nostre bocche si incontrarono per un lunghissimo bacio mentre le nostre mani frugavano freneticamente le parti più intime dell’altro. Iniziammo a toglierci gli indumenti di dosso, in un angolo c’era una brandina con due materassi, la feci sedere.

‘Se vuoi puoi anche sborrarmi in bocca, mi disse, afferrando il cazzo e mettendolo in bocca, quasi ingoiandolo.’
‘No non voglio, risposi, questo cazzo deve servire a farti godere, devo infilartelo dappertutto.’

La chiavai un po’ in bocca, poi sfilai il cazzo e cominciai a passarglielo addosso, tra i seni, sui capezzoli che andavano ad indurirsi, sul collo e sulle orecchie. Clara iniziò ad emettere i primi gemiti di piacere, la feci distendere a pancia sotto e continuai a massaggiarla col mio cazzo su tutto il corpo. Quando mi avvicinai alle sue natiche le allargai leggermente e vi depositai un po’ di saliva; capì subito le mie intenzioni e si mise gattoni ma con la testa bassa sul letto e il culo all’insù per favorirmi la penetrazione; rimasi a guardare il suo bellissimo culo in quella posizione, le allargai di nuovo le natiche, vi appoggiai il cazzo, spinsi fino a far entrare tutta la cappella ed iniziai chiavarla in culo lentamente, senza spingere troppo per non farle sentire dolore. Avvertivo la stretta del culo sul cazzo, la mia mano o meglio le mie dita esploravano il mondo peloso sottostante, sentivo che la fica si bagnava sempre più, lei gemeva ed iniziava a chiedere il cazzo in fica. Lo tolsi dal culo e glielo infilai in fica. La sensazione era bellissima senza il preservativo, sentivo le calde pareti della vagina avvolgere il mio cazzo, avevo afferrato le natiche con le mani e vedevo quel bellissimo culo tutto tondo, la bella curva del suo corpo all’altezza del bacino e dei fianchi, gemeva di piacere ad ogni colpo, il cazzo lo portavo indietro quasi fino a farlo uscire per poi infilarglielo fino in fondo, la sentii ad un tratto gridare, avvertii l’aumento della lubrificazione in vagina e venni anch’io, riempendola del mio sperma. Dopo un po’ mi tolsi, dopo averla tamponata con un fazzolettino e mi stesi al suo fianco abbracciandola per non cadere. Restammo in silenzio per qualche minuto.
‘E’ stato bellissimo mi disse, peccato che la vacanza stia per finire.’
‘Pazienza, per intanto approfittiamo di questi momenti, risposi.’

Eravamo sempre abbracciati, messi su un fianco con lei davanti, il mio braccio che la stringeva e si poggiava sul seno.

‘Ehi, sbaglio o sento il tuo attrezzo indurirsi sul mio culo?’

‘Non ti sbagli, ho ancora voglia di te, perciò pensa a come lo vuoi fare, io sono pronto, ed infatti il mio cazzo era di nuovo in erezione.’

‘Te lo avevo detto prima, voglio sentire il tuo sperma invadermi la bocca e scendermi in gola.’

Ci sistemammo per un 69.
‘Sento il sapore del tuo sperma, disse, iniziando a leccarlo.’

Ed io sentivo lo stesso sapore leccando la sua fica, le infilai la lingua dentro, stringevo le grandi labbra della fica tra le mie come se le avessi voluto morderle, succhiavo i suoi umori, sentivi i brividi che le attraversavano il corpo, spasmi di piacere che si riversavano sul mio cazzo che le riempiva la bocca. La sua lingua si muoveva attorno alla cappella eccitandomi ancora di più. Iniziai a muovermi con il bacino e la chiavai in bocca, mentre la mia lingua scivolava sulla sua fica sempre più bagnata. Venimmo praticamente assieme, sentivo il mio cazzo sussultare nella sua bocca all’uscita dello sperma. Quando ebbi finito mi raddrizzai e mi riavvicinai a lei. Lei mi guardò negli occhi e si liberò la bocca ingoiando lo sperma. La strinsi ancora un po’ a me, ci rivestimmo con la promessa di rivederci di nuovo il giorno dopo.
Erano le 18.00 Ester si trovava in palestra per le lezioni di ballo ed io a bordo piscina ero immerso nei miei pensieri, pensavo a lei; l’avevo sempre trattata benissimo e mai tradito, sessualmente l’avevo sempre appagata, con rapporti frequenti; aveva sempre raggiunto l’orgasmo e alla prima occasione si era fatta sbattere da un giovanotto! Chissà che non fossero finti gli orgasmi e chissà quante altre volte mi aveva tradito.
Fui distratto dal passaggio della ‘Vamp’ ed del marito. Si era meritata l’appellativo, non so se da Clara o da Ester, perché, sempre molto curata nell’aspetto, vestiva sempre abiti succinti, con scollature profonde e senza reggiseno, sia che si andasse a colazione o a pranzo sia nelle serate; non si poteva definire una ‘strafiga da urlo’ma,alta non più di un metro e sessanta con una quarta abbonante di seno che sfidava la legge di gravità e un culetto di tutto rispetto, aveva le cose giuste al posto giusto . I due procedevano lei in avanti con viso che tradiva una certo nervosismo e lui dietro, come ad inseguirla. Incuriosito, ma anche per ammazzare la noia, decisi di seguirli. Si sentiva la voce di lei che, con tono indubbiamente alterato diceva:
‘E’ ora che la smetti con le tue pretese, mi sento sempre gli occhi di tutti addosso, semmai pensano che sia una prostituta!’
‘Ma quanto mai, replicava il marito, e poi non vedi che le donne sono tutte col seno scoperto. Siamo a 1000Km da casa, chi vuoi che ti riconosca!’
Andarono avanti con questo tono fino all’ascensore che ci avrebbe riportato al ponte delle cabine, sette ponti più in basso. Quando mi vide il volto dell’uomo si illuminò e riconosciutomi come il vicino di piscina mi presentò la moglie Gina, lui si chiamava Renzo.

‘Stavamo discutendo sul fatto che le avevo fatto notare che lei era l’unica donna al di sotto settant’anni che portava il costume completo. Era questa, in mezzo al mare, una magnifica occasione per godere del sole se non integralmente, ma almeno solo con gli slip.’

‘Ma ti ho detto che non mi sono mai scoperta tanto, per ora non me la sento.’

Intanto arrivò l’ascensore, eravamo solo noi tre a scendere. Lei aveva indosso un costume intero, ma con una scollatura che arrivava all’ombelico, coperta, si fa per dire, da un leggero abitino trasparente aperto sul davanti.
‘Ma insomma dimmi tu, tra l’indossare questo costume e stare a seno nudo, non è forse più eccitante per gli uomini il costume che indossa?’
‘Beh in effetti non hai torto, ma una donna come tua moglie, in topless ,in mezzo a tante donne abbigliate allo stesso modo, attrarrebbe lo stesso gli sguardi perché è una donna molto bella, ma sicuramente sarebbero più sguardi di ammirazione che di concupiscenza.’

Gina arrossì leggermente al complimento che le avevo fatto e contemporaneamente mi lanciò uno sguardo quasi a chiedermi un aiuto. Nel frattempo eravamo usciti dall’ascensore e la discussione proseguì nel corridoio. Il fatto era che non si era mai scoperta tanto e si vergognava un po’,poi quel costume non era adatto.
‘Ma ieri ne hai provati tre e alla fine non li hai voluti asserendo che avresti usato uno dei tuoi!’
‘Beh,in effetti un costume intero non è proprio il massimo, mi intromisi strizzando l’occhio a Renzo, sembreresti solo un’esibizionista. Perché non vai alla boutique a comprarne uno di tuo gusto, tanto non costano molto e puoi sempre fartelo cambiare. Io nel frattempo resto a parlare con Gina. Sennò di questo passo finisce che litigate soltanto.’

Si sentì risollevato e speranzoso si allontanò. Anche Gina sembrava contenta per la pausa e iniziò a sfogarsi. Suo marito l’aveva sempre spinta ad acquistare abiti succinti, gli piaceva che altri uomini la guardassero con desiderio ed anche a lei all’inizio il fatto non era dispiaciuto. Poi aveva cominciato a darle fastidio quando una sera, nel bagno di un locale dove erano a cena, era stata oggetto di attenzioni pesanti da parte dei due anziani proprietari del locale. Era stata salvata dall’arrivo delle loro consorti. L’anno precedente era riuscita a convincerlo a non farla mostrare in topless perché avrebbe sfigurato davanti a molti bei seni. Ebbene, appena tornati dalle vacanze l’aveva mandata da un chirurgo estetico che per diecimila euro le aveva rifatto il seno.

‘Il problema è che col rinvio non risolverai il problema. A tuo marito piace metterti in mostra, per ora! Il prossimo passo sarà quello di vederti far l’amore con un uomo e poi con tanti! Questo è quello che ti riserva il futuro. Se non ti va non ti resta che lasciarlo!’

‘E come faccio? Ci ho pensato ma non posso. Non lavoro e mio marito è un lavoratore autonomo, in pratica dichiara sì e no la metà dei guadagni effettivi. Mi toccherebbe una miseria come alimenti.’

‘E allora non resta che ti rassegni. Se vuoi possiamo solo cercare di anticipare i tempi senza dargli la possibilità di abituarsi nel tempo alle varie fasi. Prima il seno scoperto, poi la fica, poi tra le braccia di un uomo e poi tra quelle di tanti. Può darsi che se lo anticipi e gli fai vedere che ne godi la cosa lo ferisca più di quando gli faccia piacere e per un bel po’ ti lasci in pace?’

‘E cosa dovrei fare?’

‘Devi consentire che io ti strapazzi per benino. Appena lui viene prendi il costume e vai in camera ad indossarlo. Noi restiamo fuori ed io prendo accordi con lui, quando sei pronta ci chiami. Ti fai trovare girata e con le mani sul seno, inizialmente quando vedrai tuo marito tenerti ferma cerca di divincolarti, ma senza impegno, come se volessi, senza riuscirci, evitare di fare quello che io ti chiederò o farò, deve avere la netta sensazione che tutto quello che poi accadrà sarà solo per colpa sua.’

‘Ehi ma che intenzione hai di farmi?’

‘Piccola, ti ho detto che bruceremo tante, ma tante tappe. Perciò preparati a farti sbattere per bene, ma proprio per bene, hai capito? Insomma, se tuo marito non ci fermerà prima io ti chiaverò e lui dovrà pensare per colpa sua. E probabilmente per te finirà così e non in mezzo a qualche campo attorniata da una decina di assatanati!’

Non ebbe il tempo di replicare che apparve il marito con un pacchetto in mano che consegnò alla moglie.

‘Adesso tua moglie lo prova in cabina. Appena è pronta ci chiama così la prima volta si farà vedere solo da me, cominciando ad abituarsi che altri,oltre a te, possano ammirarla.’

Renzo ne fu contentissimo e impaziente restò fuori nell’attesa che la moglie ci chiamasse.

‘Ho dovuto faticare un bel po’ per convincerla, ma alla fine, visto che ti vuole bene ti ha accontentato. Certo non è detto che poi domani si convinca a venire in piscina in topless. Dovremo perciò forzarle la mano. Anche la moglie di un mio amico aveva lo stesso problema e lo abbiamo risolto alla grande. Vedi tua moglie è riluttante e tu mi devi aiutare. Ti chiederò il permesso di toccarle il seno, tua moglie si rifiuterà e tu mi aiuterai a convincerla, anche dopo quando le farò cambiare il costume con noi presenti e io le darò una mano. Quando ti farò segno la terrai ferma per evitare che si divincoli. Insomma alla fine dobbiamo far sì da renderla più spigliata e questa è l’occasione buona, in navigazione e in vacanza con un perfetto sconosciuto che tra pochi giorni non rivedrete più. Va bene?’

‘Va bene, rispose un po’ titubante e pensieroso!’
Nel frattempo la moglie disse di essere pronta ed entrammo in cabina. Renzo andò a sedersi sulla poltroncina, mentre io mi avvicinai alla donna. Questa era ancora girata di spalle, indossava un tanga ridottissimo, sopra aveva solo un copricostume a giacca ma trasparente, insomma le tette non erano ancora in vista, ma mi mostrava due belle chiappe completamente scoperte. Finalmente cominciò a girarsi, ma con le mani sulle tette a coprirsele. Mi avvicinai, il rossore sul viso testimoniava il suo imbarazzo, andai dietro di lei, le tolsi il copricostume e poi provai ad abbassarle le mani. Era riluttante a farsi vedere le tette, asseriva che voleva farlo ma che si vergognava. Allora mi accostai a lei completamente, il mio pacco gonfio appoggiato al suo culo, e cominciai a forzare per farle abbassare le mani, prima una e poi l’altra. Il marito sulla poltrona sembrava la statua della felicità!
‘Caspita Gina e di che ti vergogni, sei veramente splendida! Visto che alla fine ti sei messa seminuda davanti ad un estraneo? Adesso però girati un po’ e fai anche qualche passo in avanti e indietro, vogliamo vedere come ti sta il costume.’
Così fece ed era sempre meno contratta. Ormai stava davanti a noi seminuda e non avvertiva più alcun impedimento ad essere osservata.

‘Ma lo sai che hai un seno fantastico? E’ perfetto sembra quello di una ventenne. Vi dispiacerebbe se lo toccassi. Se al tatto è come penso farò i salti mortali per convincere anche mia moglie a farsi un ritocchino.’

‘Oh no, ma che dici, farmi toccare? Non se ne parla proprio!’

‘E dai Gina, è solo una carezza, disse il marito. Pensa a quante volte in metropolitana ti toccano e senza chiederti il permesso!’

Si era alzato, ad un mio cenno, e si mise dietro alla moglie,tenendola per le spalle, mentre io le massaggiavo le tette. Erano veramente fantastiche, Gina cercava di divincolarsi, ma era solo per finta, i suoi capezzoli, sempre più rigidi, mi comunicavano tutto il suo gradimento, sul suo viso un cenno di sorriso che mi invitava a proseguire.

‘Veramente bello, ma adesso rimettiti di nuovo il costume intero, vediamo la differenza.’

Prese il costume e fece per andare in bagno.

‘Ma no, lì dentro è stretto c’è poco spazio per muoversi, resta di qua che ti diamo una mano.’

‘E no, avevamo detto che dovevo mostrare il seno e l’ho fatto. Ma completamente nuda no! Non se ne parla!’
Feci cenno a Renzo che ubbidiente la teneva per le spalle, mentre io cercavo di abbassarle gli slip, e lei, come convenuto, cercava di evitarlo offrendo un po’ di resistenza. Per sfilarglielo completamente mi abbassai, il mio viso era all’ altezza della sua fica semirasata. Finalmente nuda si arrese e il marito andò di nuovo a sedersi. Le porsi il costume da indossare. Si abbassò per infilarlo, il suo viso era all’altezza del mio pacco, mi avvicinai per farglielo sentire sulla guancia. Renzo se ne accorse ma non disse nulla. Iniziò ad indossare il costume, l’aiutai ad infilare le bretelle, con una mano le presi un seno per infilarlo nel costume e lei lasciò fare. Dissi a Renzo di andare a sedersi. Il cazzo era durissimo e premeva sulla sua coscia, dallo specchio vedevo il marito che, rosso in viso, si toccava l’uccello. Ripetei l’azione con l’altra tetta, osservando il sorriso compiaciuto di Gina. Renzo si era accorto dei miei strofinamenti sulla moglie, ormai gli piaceva che oltre a guardarla me la spupazzassi.
‘Vedi che con questo costume sei molto più provocante? Se poi ti metto fuori le tette, (e spostando il costume la misi a seno scoperto), sembri più che altro un’esibizionista un po’ troia!’
Renzo annuì e chiese alla moglie di indossare di nuovo quello di prima. Io ero dietro di lei, col cazzo che, attraverso la stoffa, premeva sulle sue chiappe. Il marito era seduto di lato e vedeva tutto quello che facevo. Le abbassai le spalline rimettendola di nuovo a seno scoperto. Infilai le mani sotto al costume, all’altezza dei fianchi, ed iniziai ad abbassarle il costume. Era lì davanti allo specchio completamente nuda, con una mano giocherellavo con un capezzolo, mentre l’altra si insinuava tra le sue cosce.

Renzo intanto cominciava ad essere perplesso, da una parte godeva alla scena di sua moglie nuda che si faceva toccare anche tra le cosce da uno sconosciuto, dall’ altra era preoccupato della piega che stavano prendendo gli eventi. Ebbe un sussulto quando si accorse che avevo messo fuori l’attrezzo e l’avevo infilato tra le cosce della moglie, provò una debole protesta, dovevano essere solo carezze!!

‘Spogliati anche tu e masturbati, è ora che questa splendida femmina ti veda godere mentre lei riceve dappertutto il cazzo di uno sconosciuto.’

Lui si spogliò, ma il suo attrezzo non era molto duro. Feci allora inginocchiare Gina davanti al marito e, mentre lei lo eccitava con la bocca, mi spalmai il cazzo con molta crema, altra ne spalmai sul suo orifizio anale.

‘No, che vuoi fare, disse lasciando il cazzetto del marito, non mi vorrai mica penetrare!’

‘E’ ancora vergine! Io non l’ho mai inculata!!’
‘Ma che dici, un culo così bello ancora vergine? Per fortuna che oggi ci sono almeno avrà dato la sua verginità ad un maschio più dotato di te, pensa solo ad indurirlo di nuovo, se ci riesci.’
‘No non voglio, ho paura, con quel cazzo così grosso mi farai male.’
‘Ma come ancora non ti fidi? Vedrai che non avrai da lamentarti, come mai nessuna donna si è lamentata con me! Mentre prova a fartelo indurire con la bocca tienila ben ferma e guarda come la tua femmina si fa inculare.

Come le altre volte lei si muoveva per fare un po’ di resistenza, ma trattenuta dal marito. Quando le infilai tutto il cazzo in culo e cominciai a chiavarla smise di fingere di divincolarsi; il marito, inebetito, continuava a tenerla ferma anche se era inutile. Con la mano le eccitavo la fica e quando la sentii bagnata uscii dal suo culo. La sollevai da terra e, presala in braccio, mi diressi verso il letto.

‘Resta lì a masturbarti, adesso la sbatto sul letto e me la chiavo. Tu Gina gli farai vedere come godi a farti fottere da un maschio. E tu guarda ed impara come si fotte una super femmina come tua moglie. Cerca di imparare in fretta sennò dopo lei vorrà solo maschi che la scopino come faccio io.’

Parlandole all’orecchio le chiesi se voleva che prendessi precauzioni. Mi disse che non voleva che mettessi il preservativo, ma non voleva che le venissi dentro. Mi chiese di togliermi un attimo prima e di sborrarle in bocca, lei avrebbe accolto in bocca il mio liquido e l’avrebbe inghiottito, voleva fare tutte le cose che aveva solo desiderato e mai fatte. L’adagiai sul letto, le feci divaricare le gambe, mi posi sopra di lei, lei afferrò il mio cazzo e dopo averlo strusciato sulla sua fica mi chiese di spingerlo dentro. Iniziai dolcemente a chiavarla nella classica posizione del missionario. Spingevo il cazzo completamente dentro, , si sentiva il chiac chiac dei nostri corpi che si toccavano. Ci sapeva fare la troietta, mi accompagnava nei movimenti , sentivo sul mio cazzo le contrazioni della femmina.
Il marito nel frattempo, frastornato stava seduto nella poltroncina incapace di fare alcunché, il cazzo floscio era indice del suo malessere.
‘Visto come tua moglie è brava a farsi chiavare, guarda che adesso le infilo anche due dita in culo. Caspita hai sposato proprio una grande femmina! Dai dai fagli sentire come godi!’
‘Si,si fottimi, si spingilo dentro così, mamma mia che mazza tosta che hai, dai dai sfondami con questo grande cazzo, mamma mia quanto è grosso e tutto dentro me si si anche dietro me lo hai messo, è stato bellissimo mi riempi tutta, così sì, mamma mia come godo, non ho mai goduto tanto, sì sì dopo devi fottermi ancora si si siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!’
Venne lei per prima ed iniziò a rilassarsi, subito dopo sentii di venire, le tolsi il cazzo dalla vagina e glielo infilai in bocca giusto quando a fiotti convulsi iniziò ad uscire il mio sperma. Non era abituata e non riuscì ad ingoiare il liquido, nonostante le buone intenzioni per poco non si strozzava, balzò dal letto e corse in bagno.
‘Non l’aveva mai fatto con la bocca, si lamentò il marito.’
‘Beh era tempo che iniziasse. Adesso te l’ho disinibita per bene, lo sverginata in culo e ha assaggiato lo sperma in bocca, è stata brava ed ha fatto tutto quello che tu l’hai costretta a fare perché ti vuole bene, perciò appena esce vai e mostrale tutto la tua gratitudine e tutta la tua solidarietà, dalle un lungo bacio in bocca.’
Così fece il meschinello, infilandole la lingua e succhiandole la saliva e sicuramente anche un po’ del mio sperma.
‘Se vuoi posso tornare ad insegnarle qualche altro giochetto. Non ti prometto niente, ma se ti interessa lascia la porta socchiusa verso le 12.00, se mi troverò nei paraggi proveremo a ripassare la lezione, semmai mi porto anche un paio di amici ben dotati!’
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La serata trascorse piacevolmente, ma senza ulteriori riprese. I nostri coniugi non avevano ancora digerito le nostre performance notturne. Non avendo programmato nulla ci prenotammo per la solita escursione mattutina per il giorno successivo. In cabina ci ignorammo vicendevolmente, ci preparammo per la notte e, a nanna!!
Al mattino, dopo colazione, sbarcammo. Ad attenderci alcuni pulman. Prendemmo posto e partimmo. Seduti avanti a noi c’erano due giovani, sui trent’anni, che discutevano. Non riuscivo a comprendere l’oggetto del contendere,sentivo solo che lui cercava di dissuadere la compagna dal fare qualcosa, rimarcando il fatto che fosse bassa e un po’ troppo rotondetta. La mattinata trascorse in fretta,ci ritrovammo di nuovo sul pulman per rientrare in tempo per il pranzo. Per i due giovani sembrava invece che il tempo si fosse fermato, continuavano ancora a discutere, ma a voce bassa.

‘Chissà per quale ragione discutevano tanto quei due avanti a noi, dissi a mia moglie mentre ci avviavamo per pranzare, certo che di questo passo non dureranno molto assieme.’

‘Questa sera al cabaret, prima del burlesque ufficiale, si potrà esibire chiunque voglia farlo. La ballerina che abbiamo visto l’altra sera è la stessa del corso di ballo e ci insegna anche alcuni classici passaggi per effettuare lo spogliarello. Ho visto al corso la ragazza molto interessata, forse si vuole esibire e lui cerca di sconsigliarla.’

‘Del resto non ha tutti i torti visto il fisico che si ritrova.’

‘Ho fatto una mezza idea a parteciparvi anch’io, volendo possiamo fittare l’abbigliamento, ma se mi decido vado in boutique e l’acquisto direttamente.’

Non ribattei, se questo si aspettava ne rimase delusa. Avevo notato il tono non interlocutorio delle sue affermazioni: ho la mezza idea, decido e acquisto. Mai un : che ne pensi, ti spiace se .
Dopo pranzo lei andò in cabina per il riposino quotidiano ed io ufficialmente in piscina, ma in effetti a scoparmi Clara, che sembrava sempre più insaziabile. Ormai avevo deciso che sicuramente me la sarei chiavata anche dopo la crociera.
Dopo cena ci recammo al locale del cabaret. Ester non mi aveva comunicato alcunché, pensai avesse desistito. La serata si sarebbe svolta alternando uno spogliarello ad uno sketch. Per ogni spogliarello sarebbe stato attribuito un punteggio dalla giuria formata dagli stessi attori del cabaret.
In sala avevo notato la presenza di Gina e Renzo. Mi chiedevo se la lezione gli era bastata; entro la fine della serata ne avrei conosciuto la risposta.
Come avevo immaginato se ne vedevano di ‘belle’. Corpi sgraziati ed improponibili, chi aveva la pancetta, chi i cosciotti pronunciati, chi senza seno e chi col seno appeso. Su sette solo una meritava qualche attenzione, se non altro in confronto alle altre.

‘Ma che è, le belle donne sono finite! Queste finora hanno solo fatto venire la voglia di andare a letto a ‘ dormire!’

‘Non ti preoccupare, le migliori sono alla fine. E ci sarò anch’io.’

E beccati questo, dovette pensare. E pensare che solo un paio di giorni prima la cosa mi avrebbe infastidito molto, mentre adesso mi lasciava indifferente. Finalmente come mi aveva detto ‘la stronza’ iniziò a spogliarsi qualcuna da ‘guardare’, compresa la ragazza che discuteva sul pulman. Nei suoi confronti dovetti ricredermi, è vero che era bassina e un po’ piena, ma con il giusto abbigliamento e tacchi altissimi, ottimi movimenti coordinati e ben associati alla musica mi procurarono un repentino indurimento nei pantaloni, che non diminuì di certo con le successive concorrenti, la serata insomma si era finalmente ‘illuminata’.
Ester si era allontanata per prepararsi. Si sarebbe esibita per ultima, subito dopo lo sketch in corso. Ero contento per Gina, il marito non l’aveva fatta esibire, la lezione gli era bastata!
E venne il suo momento. Entrò appena si diffusero le note di una bella canzone portoghese. Indossava una bellissima vestaglia lunga, nera con un lungo spacco anteriore che esaltava le sue belle gambe. Aveva anche lei dei tacchi altissimi. Ester era alta un metro e settanta, una bella quarta di seno, non era grassa, ma neanche troppo magra, lunghe gambe e cosce con la ‘giusta’ consistenza, insomma il fisico ideale per il burlesque.
Aprì subito la vestaglia sbottonandola dal basso e lanciandola sul mio tavolo. Indossava un corsetto color panna,in contrasto col nero degli altri indumenti, un bellissimo reggiseno in pizzo, tanga che esaltava le sue chiappe rose, reggicalze e calze lisce e ricamate in alto. L’effetto era stupendo, in sala oltre alla musica non si sentiva nessun commento o risata come era successo in precedenza. Sganciò uno alla volta i ganci del corsetto che mi ritrovai sul tavolo a far da compagnia Si tolse le scarpe, venne verso il mio tavolo ed appoggiatasi si sfilò le calze che finirono inesorabilmente sul mio volto. Ero mio malgrado al centro dell’attenzione e mi preparai a raccogliere il resto. Si muoveva sinuosamente. Cavolo quanto era bella, si tolse il reggicalze e me lo lanciò, iniziando ad armeggiare sul reggiseno per poi smettere e agitare il ditoper indicare che non l’avrebbe tolto. Un grosso no si levò dalla sala in segno di disapprovazione. E lei riprese subito la manovra iniziando ad avvicinarsi di nuovo a me. Non avevamo concordato un cavolo, non conoscevo le sue intenzioni, preparai comunque la vestaglia per mettergliela indosso se si fosse tolta il reggiseno. Lo aveva in effetti sganciato e si era sfilata le spalline, le mani sulle coppe come a far credere ad una indecisione; compresi che l’avrebbe tolto e lo fece, mostrando a tutti il suo splendido seno, coperto solo da due stelline di stoffa sui capezzoli, ebbe il tempo di fare un giro completo su se stessa prima che la coprissi con la vestaglia.
‘Appena andiamo in cabina faremo i conti noi tre, le sussurrai coprendola’.

‘Noi tre?

‘Si tu, io e il mio cazzo. E non sperare di cavartela con poco!!’

Gli applausi non le furono risparmiati, fu eletta per acclamazione reginetta della serata, raccolsi gli indumenti, anche quelli nello spogliatoio, visto che non si era cambiata,e ci avviammo in cabina.Il cazzo era durissimo e già nell’ascensore, visto che eravamo soli, la palpeggiai ben bene. La stronza mi aveva messo una voglia addosso come mai avevo avvertito. Il cuore mi batteva a mille. Mi riproposi di stare attento per , evitare che l’impeto e la foga che avevo addosso si mischiassero alla rabbia. Volevo chiavarla, ma anche strapazzarla. Farla godere come non mai, per farle capire cosa poteva perdere, al tempo stesso ero arrabbiato perché nel frattempo era lei che mi aveva mostrato cosa potessi perdere, e la cosa non mi andava giù. Avevo appena richiuso la porta della cabina che già la vestaglia era per terra. Lei mi era davanti nuda, con i soli slip e le stelline sui capezzoli. Le scarpe col tacco alto esaltavano al massimo le sue belle gambe, era una strafiga e fiera di esserlo mi stava lì davanti ostentando la sua bellezza e sostenendo il mio sguardo. La spinsi dolcemente contro il muro e iniziai a baciarla sugli occhi sulle orecchie, su tutto il viso fino alle labbra. Le infilai la lingua in bocca, succhiando avidamente la sua saliva, esplorando. L’avrei chiavata cosi, in piedi, visto che con i tacchi aveva raggiunto la mia altezza, ma così sarebbe stato un rapporto paritario, mentre io la volevo sottomessa. La presi in braccio e l’adagiai sul letto, le sfilai gli slip e ficcai la mia testa tra le sue cosce, iniziai a leccarle la fica, ma smisi subito perché era già piena di umori, pronta ad essere penetrata. In altre occasioni me lo avrebbe esplicitamente richiesto, ma si era data la regola di non parlare, di subirmi passivamente quasi a dimostrare un’estraneità all’atto. Le infilai il cazzo ed iniziai a chiavarla. Ritraevo il cazzo quasi del tutto per spingerlo di nuovo tutto dentro con colpi poderosi, lei subiva passivamente, vedevo le sue tette con le stelle sui capezzoli che andavano su e giù seguendo i movimenti del mio cazzo, lei mi fissava sostenendo il mio sguardo, in silenzio come se fosse estranea alla faccenda. La situazione si stava facendo pesante ed avevo rallentato il ritmo ormai deciso ad affondare gli ultimi colpi per poi smettere prima di venire, per dimostrarle che potevo anche fare a meno di lei, quando vidi che aveva socchiuso gli occhi

‘Non ti fermare, non ti fermare, implorò.’

E di seguito si abbatterono tutte le barriere, iniziò a collaborare con movimenti del bacino, la vagina si contraeva sul mio cazzo, iniziò a mugolare per il piacere. Ma dentro ormai sentivo che non mi andava di proseguire, avvertivo che non sarei venuto. Riuscii giusto in tempo a farle venire l’orgasmo e subito uscii dal suo corpo col cazzo che lentamente, ma inesorabilmente si afflosciava. Appena ripresasi dopo l’orgasmo capì la situazione e comprese pure che, almeno per quella serata aveva buttato all’aria quel poker d’assi che era riuscita a costruirsi. Era solo una questione di testa e lo sapeva benissimo, non provò neanche a rimediare. Di nuovo in silenzio ci preparammo per la notte, una barriera si stava erigendo tra noi.
L’indomani era praticamente l’ultimo giorno. Al mattino restammo sulla nave e andammo in piscina. Franco ci chiese se eravamo disposti ad un ultimo incontro ‘serale’ e subito Ester, senza neanche consultarmi, rispose di sì. Notai una strana luce nei suoi occhi e anche in quelli di Franco.
Il giorno precedente avevo comprato un miniregistratore vocale, un affarino molto piccolo che si poteva nascondere ovunque e poteva registrare fino a 24 ore consecutive. Lo avevo attivato e non appena rimasi solo con Franco gli dissi:

Certo che sei fortunato ad avere sposato Clara, vedo che è sempre molto accondiscendente nei tuoi confronti, Ester invece con me non me ne fa passare una! Se abbiamo iniziato i nostri giochini è perché lo ha deciso lei, come lei ha sempre accettato tutte le varianti, lo avrai notato di certo. Se glielo avessi proposto io la prima sera si sarebbe rifiutata dandomi del ‘lurido porco schifoso’.

In effetti l’avevo notato, del resto per queste cose devono sempre mettersi prima d’accordo le donne, anche se per me non è stato così, mi rispose; la prima volta che le proposi di unirci a giocare ad un’altra coppia si rifiutò categoricamente, ma io attuai i miei metodi di persuasione e la convinsi.

Ma come diavolo ci riuscisti? Dai svelami l’arcano che mi potrà essere utile con mia moglie in futuro.

Beh, devi approfittare appena si presenta l’occasione che lei desideri da te qualcosa a cui tiene in modo particolare, poi devi inventare. Mi spiego meglio; Clara, prima di partire per una crociera mi chiese di prestare dei soldi al fratello per un’operazione chirurgica della figlia. Le dissi che non c’erano problemi e che l’avrei soddisfatta al ritorno. Mi ero già accordato online con una coppia prima della partenza, quando Clara si rifiutò misi sul piatto della bilancia il prestito. Chiesi poi all’altra coppia di non usare le mascherine, loro furono d’accordo. A Clara dicemmo che i visi non sarebbero stati inquadrati mentre invece a lei feci proprio dei bei primi piani. Dopo a casa montai una ripresa in cui si vedeva solo lei che lo prendeva in bocca da un anziano, che le infilava in culo il fallo artificiale e le massaggiava il seno. Al suo primo rifiuto le feci vedere il filmato, l’avrei potuto usare per screditarla in qualsiasi momento! Da allora fa tutto quello che le dico di fare.

Cavolo, sei stato veramente grande. Penso proprio che tu mi abbia dato l’imbeccata giusta!

Al pomeriggio al solito incontro con Clara ci limitammo ad un ‘solo’ orgasmo, in previsione delle ‘fatiche serali’.

‘Ieri tua moglie ha fatto faville, non c’era un maschietto in sala che non se la sarebbe scopata. Franco si è talmente eccitato che mi ha fatto fare gli straordinari. Stamani poi non vedeva l’ora di chiederti l’ultima serata di riprese. Non so se hai notato gli sguardi d’intesa tra Franco ed Ester, disse Clara mentre si ripuliva dello sperma che le colava dalla fica.

Certo, penso che quei due abbiano rimuginato parecchio sull’accaduto dell’altra sera e stiano pensando a come porre rimedio, semmai a vendicarsi, le risposi.

Bèh, i due allocchi non sanno che ormai chiaviamo a tutto spiano! Son proprio curiosa di sapere a cosa mirano.

Ci congedammo e passammo ognuno a modo suo con il proprio partner il resto della giornata.
A sera ci incontrammo nella cabina di Franco e Clara pronti per iniziare le ‘danze’.

Questa è l’ultima sera, iniziò Franco, e propongo di invertire l’ordine, abbiamo sempre iniziato prima noi, per una volta potreste iniziare voi.

Penso che sia giusto, vero Mauro? Si affrettò a rispondere Ester.

Insomma cominciai a capire l’arcano. Volevano ripagarci della stessa moneta.

Certamente risposi.

Clara prese la videocamera per iniziare a filmare, posizionammo l’altra al solito posto, indossammo le mascherine e dopo aver acceso i faretti iniziammo. Abbracciai mia moglie e le ficcai la lingua in bocca, baciandola con insolito vigore, cominciai a carezzarle la schiena scendendo con le mani sulle natiche, le infilai due dita in culo dandole un assaggio delle successive penetrazioni, poi spostai la mano sulla fica per prepararla per benino, volevo assolutamente sabotare il loro piano; solo quando sentii che Ester aveva cominciato a bagnarsi abbondantemente, la feci mettere gattoni. Franco si avvicinò nudo ed Ester gli mise il preservativo, impiegando volutamente più tempo del solito. Io mi posizionai dietro di lei e, quando vidi Franco in posizione, la penetrai e cominciai a chiavarla. Franco le mise il fallo artificiale in culo e cominciò a massaggiarle il seno, ma subito Ester chiese che le infilasse il cazzo in bocca, non voleva essere troppo eccitata; mentre la chiavavo mi accorsi che aveva raggiunto l’orgasmo, ma l’aveva mascherato e continuava a dimenarsi come per raggiungerlo. Volevano ripagarci della stessa moneta!
Rallentai il ritmo per non venire e nel frattempo pensavo al da farsi; non avevo molto tempo a disposizione, anche se la chiavata pomeridiana con Clara mi aiutava non potevo certo resistere più delle finzioni di Ester, era in questo molto, ma molto, avvantaggiata. Franco aveva stampato sul volto un sorrisetto beffardo che mi faceva ancora più rabbia. Decisi che dovevo cercare di cambiare la situazione, in quel modo nel giro di qualche minuto sarei venuto e avrei dovuto sborrare fuori dalla fica, mentre Franco, dopo averla chiavata in bocca avrebbe preso il mio posto per chiavare mia moglie in fica. Misi la mano sul fallo artificiale e cominciai a muoverlo simulando la contemporanea chiavata in culo, ma lo scopo era quello di asportarne il lubrificante con l’altra mano, che asciugavo sul lenzuolo; quando lo sentii abbastanza asciutto lo tolsi dal culo di Ester, gli diedi una sommaria ripulita col lenzuolo e dopo averlo lubrificato lo infilai in fica al posto del mio cazzo; in culo le infilai il cazzo non prima di averne asportato con la mano gli umori della fica; c’era ancora un po’ di lubrificante artificiale, ma era decisamente insufficiente, inoltre il mio cazzo era almeno il doppio del fallo e il culo era meno elastico della vagina; iniziai ad affondare i colpi con non mai, il cazzo la penetrava completamente fino a farle sentire le palle che sbattevano contro la fica, altre volte avevo inculato mia moglie, ma sempre delicatamente, senza affondare del tutto il cazzo e con molto lubrificante; il dolore cominciò a prendere il sopravvento sull’idea di vendetta che si era fatta e dopo solo una decina di colpi Ester finse di nuovo, ma questa volta finse l’orgasmo pur di finire quella che era diventata una tortura, guardai trionfante il viso di Franco che non riusciva a nascondere la delusione, sfilai il cazzo dal culo di Ester, le tolsi il fallo dalla fica e vi infilai il cazzo e ripresi a chiavarla; pochi colpi e venni inondandola del mio sperma ed evitando in tal modo che Franco, seppur col preservativo le venisse in bocca.

Ester non disse nulla, era visibilmente contrariata da come erano andate le cose ed adesso lei e Franco avevano la certezza che avrei di lì a poco chiavato in fica Clara davanti ai loro occhi.
Dopo esserci lavati ci apprestammo alla seconda ‘scena’.
Ester prese la videocamera e iniziammo la seconda parte; Franco era frastornato dagli eventi, i suoi preliminari si limitarono a qualche bacio in bocca alla moglie, ad un paio di succhiotti sul collo ed a qualche svogliata carezza ai capezzoli, quindi disse a Clara di prepararsi. Mi avvicinai a quella che era diventata la mia ‘femmina’ e Clara mi mise il preservativo, volutamente passava la mano sul mio cazzo per srotolarlo; poi si accucciò pronta per la monta. Lubrificai più del solito il fallo e, dopo che Franco aveva iniziato a chiavarla, delicatamente lo infilai fino a farlo sparire tra le sue belle chiappe, le massaggiavo i seni voluttuosamente, Clara iniziò quasi subito a gemere dal piacere e mi chiese di metterle il cazzo in bocca. Mi spostai sul davanti e glielo infilai in bocca per l’ennesima volta; lei mi guardava felice per quella penetrazione e per la consapevolezza che stavo per chiavarla di nuovo davanti al marito. Osservavo Franco che paonazzo in volto cercava di trattenersi dal venire, forse aveva anche pensato di imitarmi con l’inculatura della moglie, ma l’attrezzo che si trovava tra le gambe non era di certo grosso quanto il mio e difficilmente poteva avere gli stessi effetti devastanti; in ogni caso non fece neanche in tempo a pensarlo che venne e dové come l’altra volta, sborrare fuori dalla fica della moglie. Sfilai il cazzo dalla bocca di Clara che mi prese il cazzo in mano e con un unghia ruppe il preservativo sul davanti, approfittando di non essere vista in quanto Ester inquadrava la sborrata di Franco che a sua volta doveva far attenzione a dove andasse il suo liquido. Con una mano sul cazzo per nascondere lo strappo sul preservativo mi posizionai dietro Clara e, mentre aspettavo che Franco si posizionasse, iniziai con l’altra mano a massaggiare la fica di Clara che non era ancora bagnata a sufficienza. Franco si accorse del fatto e si affrettò a prendere il fallo artificiale e a metterlo in bocca a Clara che nel frattempo si era eccitata abbastanza, con la fica completamente bagnata. Le infilai il cazzo in fica e nel farlo feci in modo da far scorrere il preservativo quasi tutto indietro; il risultato era che sentivo tutta la vagina di Clara che si contraeva sul mio cazzo, ne avvertivo il calore, le mie mani erano ai lati di quelle bellissime natiche, facevo scorrere il cazzo avanti e indietro senza farlo uscire troppo per evitare che Ester si accorgesse che ormai il preservativo era quasi inesistente. Clara gemeva di piacere ma cercava di trattenersi dal venire per prolungare al massimo il piacere, ormai conoscevo bene quella femmina e i suoi tempi, mi accorgevo dalle contrazioni della vagina quando stava per venire e riuscii anche stavolta a venire insieme a lei che riuscì ad emettere un urlo di soddisfazione, reclinando la testa all’indietro per sfilarsi il fallo artificiale dalla bocca. Franco subito intimò: esci! Ma io già le avevo inondato la vagina e quando uscii gli ultimi fiotti di sperma le andarono addosso, sul culo e sulla schiena.

Cavolo si è rotto il preservativo! Gridai, quasi stupito della mia falsità.

Franco era ormai in tilt. Non profferì parola ma restò un bel po’ ad osservare la moglie,che si era abbandonata sul letto, con il mio sperma sul culo e la schiena e che iniziava a colare dalla fica; feci cenno ad Ester di inquadrarlo mentre veniva giù, non era quella l’inquadratura che piaceva tanto a Franco?
Ester aveva dovuto riprendere il marito che si chiavava l’amica, non poteva dir nulla perché era stata lei ad accettare quelle cose e a ficcarsi in quella situazione, la rottura del preservativo non le importava granché, ma le aveva fatto male il vedere la passione con cui avevo chiavato Clara e il piacere che ne avevano ricavato, mentre a lei continuava a far male il culo! Posò la videocamera sul letto e cominciò lentamente a rivestirsi, io uscii dal bagno, mi rivestii e insieme a Franco mi misi al computer per scaricarvi i filmati. Ognuno si copiò i propri, cioè quelli con la propria moglie, cancellando quelli dell’altro. Anche in questo riuscii a fregare Franco facendo solo finta di cancellare quello di Clara. Clara con calma si alzò dal letto, aveva con la mano raccolto lo sperma che aveva sul culo, entrò in bagno, si girò per chiudere la porta e, vistasi osservata solo da me, si leccò la mano piena di sperma.

Il mattino seguente fummo impegnati nei preparativi per il definitivo sbarco. Ci incontrammo solo per pochi minuti per scambiarci i saluti di addio e solo quelli, niente indirizzi o numeri di cellulare. Del resto Clara ed io ce li eravamo scambiati da tempo.

Nel corridoio incontrai Gina e il marito. Ci ignorammo completamente, ma Gina riuscì a darmi un bigliettino. Appena rimasi solo lo aprii per leggerlo:

Grazie, avevi ragione, adesso è addirittura geloso. Ma io desidero ringraziarti di persona e non solo! Seguiva l’indirizzo e il numero del cellulare.

Sulla banchina mi voltai a guardare la nave. Era sempre la stessa di quando ci eravamo imbarcati qualche giorno prima. Noi invece eravamo profondamente cambiati.
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Una volta a casa la vita riprendemmo il lavoro, la vita si riavviò a scorrere come sempre nel solito tran, tran, ma i rapporti con Ester restarono comunque abbastanza formali, si ricominciò a far sesso nel fine settimana, ma mancava quella spinta, quello slancio che ci aveva tenuto uniti per tanto tempo. Era come se una patina grigiastra si fosse posata sul nostro rapporto. Mi chiedevo spesso se valesse la pena continuare o troncare, poi, forse per apatia, continuavamo a tirare avanti.

Dopo tre settimane circa si prospettò un viaggio di lavoro proprio dove stava Clara, potevo finalmente rivederla. Riuscii a contattarla e ci demmo appuntamento presso una piccola trattoria all’ora di pranzo. Era sempre molto bella e subito si riaccese la fiamma, l’attrazione che ci aveva uniti in crociera.

Franco è stato convocato in direzione e parte nel pomeriggio, ha prenotato il volo delle 16.30, perciò dopo le 18.00 sono completamente libera.

Bene, allora farò in modo di liberarmi da qualsiasi impegno per quell’ora. Possiamo vederci al mio albergo, non vedo l’ora di saltarti addosso!

Ci salutammo convenzionalmente, il locale era troppo vicino al suo ufficio, ed ognuno tornò ai propri impegni. Alle 18.00, puntualissima la vidi avvicinarsi. Aveva lo stesso vestito, un tailleur grigio, molto professionale che indossava a pranzo, era venuta direttamente dal lavoro, senza neanche passare per casa.

Senti Marco che dici se faccio prima un salto a casa. Mi faccio una doccia, un cambio veloce e sono qui di ritorno al massimo in un’ora!

Un’ora? E tu vuoi farmi perdere un’intera ora della tua presenza? Ma non se ne parla proprio, adesso saliamo in camera, ti salto subito addosso, senza neanche spogliarti ti sbatto sul letto che non resisto più dal desiderio di possederti. Dopo ci spogliamo e ci facciamo una bella doccia assieme, così ne approfitto per darti una ripassatina prima di portarti a cena. Ecco, se proprio senti la necessità di cambiarti d’abito puoi farlo prima di cena, ma una cosa rapida. Voglio averti vicina più tempo possibile.

La presi per mano e la pilotai agli ascensori. Finalmente in camera, appena richiusa la porta, potei baciarla. Fu un bacio lunghissimo, ci desideravamo tantissimo. Le feci togliere solo la giacca, finimmo subito a letto, le alzai la gonna e con la mano sulla fica potei constatare che era già pronta. Slacciai soltanto un po’ i pantaloni, quel tanto che mi bastò a mettere fuori il cazzo e subito glielo infilai in fica. La chiavai con passione, era dal nostro ultimo incontro che non chiavavo con così tanto trasporto e con altrettanto trasporto venivo ricambiato. Venimmo praticamente subito, tanto era la voglia repressa che avevamo.

Mamma mia, sembriamo due ragazzi alle prime armi, manco il tempo di spogliarci!

Non ti preoccupare dopo ne avremo di tempo a disposizione. Questa sera sarà meglio andare a casa mia, così se Franco dovesse telefonare mi troverà in casa.

A proposito di Franco, ti ho preparato una bella sorpresa per lui, ricordami di dartela.

Cos’è?

Vedrai, proprio una bella cosa. Ma adesso andiamo a farci la doccia, non vedo l’ora di farti raccogliere da terra la saponetta del sapone!

Uhm, ed io non vedo l’ora di buttarla per terra!

Ridendo scappò in bagno, disseminando per terra i suoi vestiti. Mi spogliai e la raggiunsi nella cabina doccia. Era completamente nuda, i capelli raccolti sotto la cuffietta le davano un’aria sbarazzina, ma il resto era tutto un’altra cosa, era il corpo di una femmina splendida con un culo bellissimo che mi aveva attratto dal primo giorno. Quello che aveva detto fece, si fece sfuggire di mano il sapone e si chinò a raccoglierlo, dandomi le spalle. La vista di quelle rotondità che mi offriva era fantastica, non attesi neanche un momento, mi avvicinai e dopo essermi abbondantemente lubrificato glielo infilai in culo. Lei si appoggiò allo sgabello ed io, dopo averla afferrata per i fianchi iniziai a chiavarla. Era bellissimo, ma non volevo godere solo io, perciò lo tolsi da quel paradiso e la feci rialzare; mi sedetti sullo sgabello tenendo il cazzo bello dritto in verticale.

Adesso siediti su di me e fatti impalare, alla tua passerona ci penso io con le mani.

E così,mentre lei faceva ginnastica abbassandosi e alzandosi sul mio cazzo, io la penetravo con due dita di una mano mentre con l’altra le massaggiavo il clitoride. Notai che per due volte aveva rallentato il ritmo, fin quasi a fermarsi, prima che la riempissi dei miei fluidi. Completammo la doccia e prima che il cazzo ricominciasse a reclamare mi asciugai ed uscii dalla cabina e dal bagno, per consentirle di placare in intimità gli stimoli che le procurava la mia sborra.
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Sono già le 19.30, perché non anticipiamo la cena, così andiamo subito a casa, ho di nuovo voglia di farmi strapazzare da questo tuo bel cazzo!

Andammo a cena e, nell’attesa che fossimo serviti le consegnai la registrazione che avevo fatto ‘dell’interrogatorio/confessione’ che avevo estorto al marito.

Già questo dovrebbe bastarti per stopparlo su future richieste, in pratica ha confessato la sua estorsione nei tuoi confronti, se non è un fesso capirà che lo tieni ormai per le palle, potresti anche denunciarlo. A casa ti darò anche dei filmati, delle chicche, in cui l’ho ripreso mentre senza maschera ti da i suoi ‘consigli su come posizionarti per le riprese di quando io te lo infilerò in bocca!

Mi guardò con gli occhi lucidi, capì che finalmente poteva mandare il marito dove si meritava!
Cenammo e andammo a casa sua. Entrammo in casa, andammo nel soggiorno dove lei poté vedere il cd che le avevo preparato.

Fanne pure una copia, io comunque ho gli originali, quando me lo chiederai li cancellerò. Adesso però ricominciamo a fare le cose sul serio, mi sembra che tu sia ancora troppo vestita, guarda che ora ti voglio completamente nuda tra le mie braccia.

Ci spogliammo entrambi, io ero seduto sul divano, lei si sedette sudi me con le gambe distese sul divano. Insomma amoreggiavamo come due giovani fanno in auto scambiandoci tanti appassionati baci, con la sola differenza che da lì a poco l’avrei sollevata e portata sul letto per chiavarmela. Squillò anche il telefono, era il marito, e mentre io le baciavo i capezzoli lei gli raccontava di avermi per caso incontrato in centro ed io le avevo regalato un cd con la promessa che l’avrebbe visto insieme al marito ed infine che gli mandavo tanti saluti, questo mentre nel frattempo si era sollevata e, nelle pause che faceva quando parlava il marito, metteva il mio cazzo in bocca. Avrebbe dovuto sapere il poveretto che mentre lui parlava la moglie mi tirava un pompino! Appena posò la cornetta del telefono:

Cavolo Clara, ma lo sai che sei proprio una stronza! Lui parlava e tu spompinavi!

E questo è niente, non sai cosa gli combinerò, di sicuro lo manderò via a calci e gli lascerò solo le mutande!

O mamma, certo devo stare attento a non farti arrabbiare.

E come potresti, poi tutto questo lo debbo a te, te ne sarò grata per tutta la vita, potresti anche trattarmi malissimo, non te ne vorrò mai. E adesso perché non mi porti a letto a sbattermi per benino alla faccia del cornutone?

Non mi feci certo pregare, la presi di nuovo in braccio e la portai in camera da letto, la scaraventai letteralmente sul letto, mettendomi subito su di lei.

E adesso sei mia e ti prendo tutta, però voglio che sia tu a dirigere le danze, perciò decidi tu tutto.

La baciai in bocca e poi mi distesi sul letto in attesa che si decidesse. Lei si voltò per un 69, ma solo come preliminare. Ma che preliminare, era già tutta bagnata! La mia saliva si mischiò ai suoi umori, il mio cazzo si ricreava nella sua bocca. Subito smise e si mise su di me, si fece penetrare e iniziai a chiavarla mentre lei, in ginocchio a cosce aperte stava col busto eretto. Era splendida, con le tette che seguivano i movimenti alternati dell’amplesso, le infilai il medio in culo, sentivo il cazzo che scorreva sul mio dito, lei mugolava di piacere, si abbassò un po’ poggiando le mani sul letto ed io ne approfittai per toglierle il dito dal culo per infilarne due, il medio e l’indice accavallati, mentre l’altra mano era sulla sua bocca, mi mordicchiava e succhiava le dita. Venimmo assieme e restammo abbracciati tanto tempo.

E’ un peccato che abbiamo casa, lavoro e interessi in posti così lontani!

A chi lo dici, io lascerei, anche subito Ester per te!

Allora anche tu ti stai innamorando? Anche per te non è solo sesso?

Sì.

La notte fu abbastanza tumultuosa, anche se avemmo ‘solo’ altri due amplessi. Al mattino ci rivestimmo e a malincuore ognuno prese la sua strada.
Ci eravamo appena dichiarati il nostro amore, e questo fu il nostro ultimo incontro!
In seguito ci sentimmo telefonicamente. Con le registrazioni che le avevo date aveva mandato a quel paese il marito, pretendendo anche tutto i soldi che lui le aveva sottratti. Quando cercai di contattarla perché , per lavoro, sarei stato in zona mi rispose in modo evasivo.

Dimmi la verità Clara, ti vedi con qualcuno?

Sì.

Bene, allora non voglio metterti in difficoltà, solo mi raccomando, ogni tanto teniamoci informati, da buoni e vecchi amici.

E così facciamo scambiandoci gli auguri telefonici a Natale.

Ero rimasto un po’ deluso da come si era rapidamente concluso il rapporto con Clara. Certo se non le avessi dato le registrazioni, o se le avessi ritardate di qualche mese! Ma era giusto così, aveva sofferto per tanto tempo e di sicuro mi avrebbe sempre ricordato con affetto. Pensavo a queste cose mentre passeggiavo in centro,guardando distrattamente le vetrine, in attesa che Ester uscisse dal centro estetico, dove mi aveva dato appuntamento anche se mancava ancora una mezz’ora all’orario stabilito.

Chi non muore si rivede!

Sobbalzai a quella voce che mi sembrava di conoscere, mi girai e mi trovai davanti una splendida Gina, splendida ancor più vestita ‘normalmente’ e non pacchianamente svestita come le aveva spesso imposto il marito, che mi lasciò letteralmente a bocca aperta!

Certo che ti sei precipitato a telefonarmi! Continuò palesemente irritata.

Oh Gina che fortuna averti incontrata, non sapevo proprio come fare, mentii spudoratamente, sai nella confusione dello sbarco mi cadde in mare il bigliettino che mi avevi dato!

Mi sorrise, forse aveva compreso che le stavo mentendo e aveva accettato la cosa.

Va bene, se vuoi posso ridartelo.

Certo che voglio, tra l’altro proprio tra due giorni sono dalle tue parti e potremmo semmai vederci.

Beh, siamo qui per la fiera ma domani Renzo ed io rientriamo. Fammi un attimo controllare gli impegni di mio marito, ecco vedo che alle 10.00 deve andare per una nuova installazione fuori città. E si tratterrà sicuramente fino al pomeriggio, tu per sicurezza fammi uno squillo. Dovresti venire a casa mia, sai adesso lo aiuto nel lavoro e gli faccio da segretaria, così lui ha la scusa per chiamarmi a casa durante la giornata, sai è rimasto geloso dopo lo scherzo che gli hai fatto sulla nave!

Perfetto, adesso però ti do anche il mio numero. Anzi restiamo d’accordo che verrò da te solo se me lo confermerai telefonicamente, io comunque mi terrò libero dopo le 10.00.

Ci scambiammo i numeri e lei mi diede l’indirizzo e il cognome, visto che non lo conoscevo! Ci lasciammo con un leggero bacio, le nostre labbra si sfiorarono appena, ma fu sufficiente a far muovere qualcosa nei miei pantaloni. Dopo meno di un minuto vidi uscire Ester, in anticipo, dal centro estetico, per poco non ci ‘beccava’, anche se la cosa non mi sarebbe poi tanto dispiaciuta, forse poteva essere l’occasione per ridefinire il nostro rapporto e il nostro futuro.

Finalmente ero davanti alla sua porta alle 10.00 in punto. Mi aveva dato mezz’ora prima la conferma e adesso, un po’ emozionato mi accingevo ad incontrarla. Suonai il campanello e mi venne ad aprire. Non ricordo cosa indossasse e del resto non ebbi tempo di vederla bene, non avevo ancora chiuso la porta alle mie spalle che già mi si era avvinghiata e ci baciavamo con passione.

Mamma mia fai presto, non ce la faccio più, ti prego sbattimi subito sul letto e ficcami il tuo cazzo. Voglio sentirti nella mia pancia, voglio essere di nuovo chiavata da un vero maschio, sono due mesi che sogno di ricevere di nuovo il tuo bel cazzone, solo pensando a te riesco ormai a sopportare la penetrazione del cazzetto di mio marito una volta la settimana.

Praticamente vestiti finimmo sul divano del soggiorno. Lei era eccitatissima, al primo contatto della mia mano sulla fica era già un lago di umori, io ero già in erezione prima di entrare perciò subito glielo affondai dentro.

Ahh, dai come è bello sentirlo dentro di me, mamma mia sei il mio primo vero uomo, ahh come godo ahh si proprio così ahh, ahh sì fottimi ahh, ahh, spingi così sì ahh, ahh riempimi pure , ahh, ahh voglio tutta la tua sborra dentro, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh, ahh.

Raggiunse presto l’orgasmo ed anch’io, visto che anche i miei rapporti con Ester ormai si limitavano giusto al weekend e ai festivi. Finalmente la guardavo da vicino, senza l’impellenza del sesso. Aveva proprio un bel visino, con tratti delicati e uno sguardo da ..gran troia! In pratica non erano passati neanche dieci minuti e già mi stava facendo alzare il cazzo.

Adesso cara Gina mi fai il favore di spogliarti, non costringermi a strapparti i vestiti!

Non si fece certo pregare, si alzò dal divano e cominciò lentamente a spogliarsi, mimando uno spogliarello e lasciandomi di nuovo a bocca aperta. Sulla nave me l’ero spupazzata ben bene completamente nuda davanti al marito, eppure adesso mi sembrava ancor più bella, più attraente, più femmina. Mi fece cenno di seguirla e andammo in camera da letto, durante il tragitto mi svestii anch’io completamente.

Fino a quando ti trattieni?

Abbastanza per inondarti il culo e la bocca, anzi no, oggi voglio solo chiavarti in fica, voglio vederti in viso mentre ti sono in vagina,voglio vederti negli occhi mentre te lo spingo con forza dentro, voglio vederti godere come sa godere una vera femmina! Il culo e la bocca saranno oggi solo assaggi preliminari alle chiavate!

Fai di me quello che vuoi, voglio essere la tua femmina, la tua amante, la tua troia! Chiedimi pure qualsiasi cosa!

Me la chiavai altre tre volte, prima di lasciarla verso le 13.00.
Erano passati ormai passati più di sei mesi, ci ‘vedevamo’ ormai due volte la settimana, con la sensazione che ogni volta fosse la prima. Ormai dentro di me si affacciava sempre più prepotentemente il pensiero di lasciare Ester per averla per me, tutta mia per sempre. Ci eravamo appena visti in mattinata, quando nel pomeriggio mi arrivò la sua chiamata.

Marco, Renzo ci ha scoperti e sa tutto, erano già un paio di mattine che ci controllava!

Ma ti ha fatto qualcosa? Risposi allarmato

Oh no non ti preoccupare, è rientrato appena te ne sei andato, aveva le lacrime agli occhi. Non ti dico che pena, piangeva come un bambino, ha minacciato il suicidio se l’avessi lasciato, ho dovuto giurargli che non l’avrei fatto e lui si è calmato. Mi ha anche detto che potevo continuare a vederti, ma che avrei dovuto farlo lontano da casa, dove qualche vicino avrebbe potuto vederci. Certo questo complica un po’ la faccenda, anche se adesso siamo più liberi di scegliere il momento.

Certo, ma non ti preoccupare, una soluzione la troveremo, adesso ci penso un po’, poi ti farò sapere!

Ci salutammo e riattaccai. Addio sogni di convivenza, dovevo tenermela come amante e basta! Mah, la stella di Ester ricominciava a risplendere nel mio personalissimo firmamento, chissà, forse dovevo ripensare di nuovo al miglioramento del rapporto con mia moglie, la vita non era fatta di solo sesso ed io cominciavo a soffrire della mancanza di un vero e completo rapporto affettivo. Gina e il marito, nonostante tutto, questo l’avevano, Clara da poco se ne era formato uno, ormai solo tra me e mia moglie si stava formando un deserto per l’inaridimento dei nostri reciproci sentimenti. Ero intento in questi pensieri quando entrai in casa e trovai Ester sul divano con in mano un depliant di un agenzia turistica.

Marco, che dici, quest’anno per le vacanze facciamo un’altra crociera?

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