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Erotici Racconti

La madre paga il debito del figlio

By 11 Gennaio 2022No Comments

Quando avevo 19 anni giocando a carte per circa 2 anni avevo accumulato una somma che per un ragazzo della mia età è veramente tanto, circa 10.000€. Avevo aperto delle bische clandestine in alcuni locali che avevo affittato. Ero diventato un casinò e stavo aumentando la somma che avevo guadagnato. C’era un mio amico che non sapeva giocare per niente e perdeva sempre e mi chiedeva dei prestiti. Essendo amici di infanzia gli prestai soldi ogni volta che me lo chiedeva fin quando non arrivammo ad una somma che ero sicuro che non sarebbe riuscito a ripagare, circa 1000€. Iniziai ad avvertirlo fin quando un giorno non arrivammo alle mani per poco, ma lo avvisai che la prossima volta sarebbe andata male. Dopo circa 1 settimana andai a casa sua, anzi a casa di sua mamma perché aveva i genitori divorziati e stava da lei. Proprio lei mi apri e mi chiese quale era il motivo della visita e le risposi che suo figlio aveva fatto un bel casino. Appena lo vidi passare entrai e gli andai incontro in maniera aggressiva e lui cercando di fermarmi mi disse che stava racimolando i soldi e che me li avrebbe dati a a breve. Grifando mi fermai e gli chiesi quanto aveva e lui mi rispose che aveva 70€ ma che presto sarebbero diventati tanti. Stavo per mollarmi quando sua madre intervenne e mi chiese quale era il problema e io risposi che lui aveva un grande debito con me e lei mi chiese di quanto è io risposi di circa 1000€. Lei spalancò gli occhi e lo guardò arrabbiata poi si rivolse a me e mi chiese come facevo ad avere questi soldi e le risposi che avevo accumulato soldi giocando a carte e gestivo dei posti dove si svolgeva questa attività. Lei si avvicinò e parlandomi all’orecchio mi chiese quanti soldi avevo e le risposi che ne avevo circa 15.000€ lei mi guardò e si mise a ridere sbalordita. Prese la borsa e dal portafogli prese 50€ e li diede al mio amico dicendogli di andare a fare la spesa e appena uscì ci sedemmo a tavola a parlare. Mi disse subito che erano veramente tanti i soldi che avevo e mi chiese della mia attività:”quanto guadagni al mese da questa attività?” E io risposi “,circa 3000€ ma né spendo almeno 2000€ per pagare tutte le bollette e mantenere i locali” lei mi disse che suo figlio era caduto nel vizio e io le risposi che il debito andava salvato perché corrispondeva al guadagno di un mese. Lei mi guardò come se non potesse pagarlo ma poi cambiò espressione e mi fece mettere sul divano. Io mi sedetti sul divano e lei si mise davanti a me e con uno sguardo sexy mi disse”con un pompino lo posso pagare?” E io le dissi “dipende quanto te lo valuto” e le mi disse “allora mi conviene fartelo al meglio” e mi fece un occhiolino. Quello che stava accadendo a me era il sogno di ogni ragazzo di età dai 12 ai 20 anni della mia piccola città. Era conosciuta per la sua bellezza: era una donna alta 1.80m con una 4 di seno e un bel culo fisico magro e capelli lunghi castani. Si inginocchiò tra le mie gambe e mi sfilo i boxer e il mio cazzone rimase dritto anche se ero mezzo disteso. A quell’età avevo raggiunto la mia lunghezza massima di 25 cm e 5 di diametro. Lei lo guardò per 3 secondi e mi disse “ahhh bello è” lo prese e lo scopri e iniziò a leccarmi la cappella e poi a succhiarla. Ero in estasi non ragionavo più. Scendeva e saliva e risucchiava nel vero senso della parola infatti aveva le guance all’indentro. Avevo il cazzo pieno di saliva e iniziai a spingerle la testa. Cercavo di non venire per godermi il momento. La lasciai fare e lei dopo un po’ si staccò per prendere fiato e mentre lo masturbava mi disse “ti sta piacendo?” E io risposi “tantissimo, ma il tuo fidanzato quando torna?” E lei mi disse che sarebbe tornato nel tardo pomeriggio quindi non dovevo preoccuparmi e poi ricominciò il lavoro di bocca. Io iniziai a fare dei versi di piacere “ahhhhh brava così” e lei aumentava il ritmo facendo arrivare il mio cazzo in gola e iniziai a spingerle la testa. Dopo un po’ mi alzai le uscì il cazzo dalla bocca e segandomi volevo sborrarle sulla faccia. Lei lo capi e guardandomi teneva la lingua di fuori e sorrideva. Le sborrai circa 5/6 fiotti molto abbondante sti che le ricoprirono il viso. Mi rimisi i pantaloni e lei andò in bagno a pulirsi. Quando uscì stava parlando al telefono con il mio amico che gli disse che andava a prendere il computer da un suo amico per venderli e quindi ritardava e lei le rispose che non c’era bisogno di vendere il computer per pagare il debito perché ci avrebbe pensato lei. Io sorrisi e appena lei chiuse parlammo del più e del meno. Le chiesi come mai aveva lasciato suo marito e lei mi rispose che non andavano più d’accordo e poi aveva il cazzo piccolo. Io le chiesi se il suo fidanzato lo avesse più grosso e lei mi rispose che il marito lo aveva di 15 cm e il fidanzato 19cm. Io mi misi a ridere e le dissi che allora i miei 25cm lo schiacciavano. Lei si mise a ridere e mi disse che le era piaciuto il mio cazzo e disse “a proposito che valore dai al mio pompino?” E io risposi 200€ E che me mancavano ancora 800€. Sorrise si avvicinò e mi bacio in bocca quando stavo per metterle la lingua si staccò e mi disse che la sua lingua si doveva preservare per la mia cappella. Si inginocchiò e io mi alzai, mi calò i pantaloni e mi prese il cazzo. Dopo che scopri la mia cappella vide che era piena di sperma asciutto (smegma) e disse “la mia lingua ora se lo prende tutto” e iniziò a odorarmi la cappella come una vera feticista e poi con la lingua mi ripulì il glande. E poi succhio solo la cappella. Questo lavoro mi fece venire in pochissimo tempo è le riempi la bocca di tantissima sborra. Non capivo come faceva a tenerlo tutto in bocca perché ne avevo fatto veramente tanto. E poi lo ingoiò. Era una vera Troia. Si alzò e mi baciò, sentivo nel suo alito il sapore di cappella mischiato allo sperma e mi staccai lei lo capì e mi alito in faccia per scherzare e si mise a ridere. E io le dissi “con questo lavoretto hai smorzato dal debito altro 400€ mi hai davvero svuotato!” Mentre me ne andavo lei mi disse che magri la prossima volta avremmo fatto più di un pompino.

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