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Erotici Racconti

La voglia di te

By 17 Dicembre 2016Gennaio 31st, 2023No Comments

Quale delizioso e piacevole odore mi è rimasto impregnato sulle dita, sì, proprio quell’odore d’amore e di godimento insieme, dal momento che è appena passata l’ora di pranzo e per tutto il tempo della pausa il desiderio di te è aumentato. Io ho immagini di te che mi tocchi, perché hanno iniziato a svilupparsi prendendo forme ben distinte, quasi reali, come vederle in prima persona all’interno d’una stanza con te e con me senza nient’altro intorno, soltanto tu e io e il mondo lì di fuori.

Il desiderio è talmente forte ogni volta che mi sei intorno con la voce, con gli sguardi, con il tuo corpo, vestito o seminudo, dato che non posso oppormi né resistere. Le fantasie che ho aumentano amplificandosi ulteriormente di giorno in giorno, anche se il poco tempo disponibile non mi permette di dipingermele come vorrei, però ci lavorerò, cercherò e perseguirò i miei spazi. Prima pensavo a quanto avrei voluto toccarti, baciarti e masturbarti con la mano, con la bocca, con il respiro, dietro e vicino all’orecchio, con la lingua in ogni parte, regalarti qualsiasi sensazione ed eccitamento possibile per farti sentire la mia tentazione e la mia voglia smodata. L’ufficio poi è fonte d’estremo e di rilevante desiderio, perché tu qui sei nell’aria e il fatto che tu non ci sia fisicamente mi stimola e mi sprona ancora di più incoraggiandomi.

Prima devo confessarti che mi sono chiusa in bagno, mi sono seduta sulla tavoletta del water, il pavimento era troppo freddo, così ho iniziato a toccarmi la mia pelosissima fica chiudendo gli occhi e ripercorrendo tutte le voglie che per un’ora m’hanno distrutto annientando radicalmente ogni altro coerente e logico pensiero che s’avvicinava. Io ho bramato tantissimo di pigliartelo per bene, di farmi vigorosamente penetrare, anelandolo d’acchiapparlo da dietro e nuovamente in bocca, con un’assidua alternanza di movimenti, di posizioni e di sensazioni di piacere, con gusti sul palato ogni volta diversi, inediti e insoliti che tu mi regalavi donandomi il tuo gustoso e denso nettare.

Io escogitavo e immaginavo di caldeggiare incoraggiando tutte le tue voglie e più ancora le mie, in seguito mi sono toccata continuando a sognare, proseguendo silenziosamente a dire – dai scopami ti prego, sbattimi, prendimi, fai quello che ti pare – basta che tu mi faccia godere e che questa mia incontenibile e incontrollabile voglia s’appresti a essere placata e in conclusione che venga squisitamente sfogata.

Ebbene sì, in verità è stato breve, anche a causa dell’interruzione inaspettata d’una telefonata, eppure devo confessare che è stato talmente forte e perseverante, tenuto conto che volevo gridare dal piacere, visto che i presenti nell’ufficio credo e suppongo non avrebbero capito, forse avrebbero però accettato, approvato e persino gradito.

{Idraulico anno 1999} 

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