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Erotici Racconti

LE AVVENTURE DI CLARY – UNA GIORNATA PIENA

By 18 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LE AVVENTURE DI CLARY ‘ UNA GIORNATA PIENA

Questa mattina sono uscita di casa verso le dieci.
Sono sola da qualche giorno perché G. è partito per lavoro e tornerà solo tra due giorni.
Si avvicina il Natale e mi sono decisa a fare un giro in centro per iniziare a fare le compere per me e i vari regali per i miei famigliari più stretti.
Prima sono passata al supermercato dove ho comprato il necessario per casa, chiedendo che mi fosse consegnato a domicilio dopo mezzogiorno, poi in auto fino in centro.
Qui ho incominciato a guardarmi intorno sia le vetrine che i maschi che c’erano in giro, maschioni che non disdegnavano di guardarmi, alcuni anche con insistenza, nonostante i miei cinquantanni passati.
Devo dire che adoro vestire in modo aderente e che ho un bel paio di tette, che con l’età hanno raggiunto una terza abbondante, che metto in mostra con scollature provocanti, un grosso culo, ancora sodo, che le scarpe col tacco sollevano ancora di più, ma quello che di più attira gli uomini sono i miei occhi, verdi-oro, con uno sguardo da puttana, almeno a sentire loro.
Dunque, avevo preso a guardare le vetrine e mi ero fermata davanti alla Benetton, quando è incominciato a venire una pioggia da matti.
Il cielo non era così nero quando ero uscita, ma nel giro di mezz’ora era scoppiato un mezzo diluvio.
Mi ero rifugiata sotto la protezione del corso e avevo ripreso a guardare le vetrine.
Mi ero fermata a guardare una vetrina dove era esposta della lingerie magnifica.
Ci sono cose eccezionali e molto sexy; mi decido ed entro.
‘Buongiorno, signora. Posso esserle utile?’ – mi chiede una commessa.
La commessa è una bella donna, deve avere circa trantacinque-quarantanni’alta almeno un metro e settantacinque, capelli corvini, occhi azzurri, e un corpo da favola reso ancora più evidente dal fatto che il bel vestito rosso che indossa aderisce completamente a tutto il suo corpo disegnandone perfettamente le forme.
‘Si, grazie. Vorrei vedere quel completo di pizzo viola, in seta, che avete in vetrina.’ – chiedo osservando il suo bel viso e sorridendole.
‘Subito, signora. Un attimo, prego…’ – dice facendomi segno con gli occhi di seguirla.
La seguo osservando il suo splendido culo che ancheggia mentre si dirige verso il bancone.
Passa dietro e solleva le lunghe braccia per prendere una scatola sul terzo scaffale.
‘Peccato che si trovi dietro il bancone!’ – penso ‘ ‘Sicuramente quel movimento avrà liberato una bella porzione delle sue cosce.’
Non so cosa mi spinge, ma è questione di un attimo.
Mi sollevo sulla punta dei piedi e getto lo sguardo oltre il bancone.
Fiiuuuu…! Eccome se si vedono le cosce! Fino alle autoreggenti!
Sorrido dentro di me e poi alla commessa che si è voltata.
‘Guardi, signora. E’ un capo veramente delizioso! Senta come è morbido e caldo… sembra una seconda pelle! Lo so perché lo indosso anch’io!’ – mi dice guardandomi con malizia ‘ ‘E’ una sensazione stupenda, mi creda. Sentire la morbidezza della seta sui seni… sui capezzoli… in mezzo alle cosce! Viene voglia di camminare solo per poterne sentire il tocco delicato sulla pelle!’
Fisso la commessa negli occhi: ‘Da… davvero!?’ – chiedo persa nei suoi occhi.’
‘Non mi crede? Tocchi pure…’ – mi dice porgendomi le mutandine e fissandomi.
Le prendo e incomincio a toccare la parte che avrebbe aderito alla mia fica… NO! Che aderisce a quella della commessa…!
‘Siii… è una sensazione stupenda, bellissima!’ – dico continuando a toccare le mutandine e alzando gli occhi per fissarli in quelli di lei.
Mi piace giocare con lei’ mi sto eccitando!
Me ne convinco mentre nella mia mente immagino me e la commessa nello spogliatoio mentre mi mette le mutandine… le tira su per le gambe mentre i suoi occhi si sollevano a guardare la mia fica completamente esposta al suo sguardo… mentre le tira su per le cosce accarezzandomele e… siiii… mentre le sistema per bene sulla mia fica ora davanti al suo viso che, con la lingua in fuori, si avvicina sempre di più verso il centro infuocato del mio essere…
Ed il mio corpo, risponde come sempre’la bocca è piena di saliva e la fica… ha bagnato completamente le mie mutandine di pizzo.
‘Si. E’… è come ha detto lei… sono morbide… calde…’ – dico tutto di un fiato lasciando cadere le mutandine sul bancone e volgendo lo sguardo all’interno del negozio.
‘Vuole provarlo?’ – mi chiede la commessa.
I suoi occhi mi incitano a dire di si… a continuare in quel gioco eccitantissimo.
‘Si.’ – rispondo acconsentendo ad andare avanti.
‘Bene” – dice con un sorriso di approvazione ‘ ‘Mi segua, prego.’
La seguo mentre i miei occhi non perdono un solo movimento di quelle anche eccitanti.
Mi porta verso una zona del negozio dove non avevo notato ci fosse uno spogliatoio.
‘Prego!’ – dice aprendo una porticina su cui vi è uno specchio che la ricopre all’interno, e poi, lasciando la porta aperta, apre la tenda e, guardandomi sorridente, continua ‘ ‘Incominci pure a spogliarsi!’
Entro, mi volto per chiudere la tenda, ma la sua mano mi blocca.
‘Prego. Si spogli pure. Alla tenda ci penso io.’
Prendo a spogliarmi.
Lei rimane ad osservarmi mentre mi tolgo la giacca e rimango con la camicetta.
Poi prendo a sbottonarmi sempre sotto il suo sguardo vigile.
Quando mi tolgo la camicetta, mostrandole il mio petto ricoperto dal reggiseno di pizzo bianco, lei mi sorride e prende a far scorrere la tenda fin quasi sul bordo.
Poi si allontana. Mi lascia sola. Sono un po’delusa.
I suoi occhi che seguivano i miei movimenti nello spogliarmi mi avevano dato altri brividi di piacere… ma ora non ci sono più.
Sporgo la testa verso il bordo della tenda, lasciata aperta, nella speranza di poterla vedere da lì.
La vedo! E’ chinata sotto il bancone e la gonna è risalita fino all’attaccatura delle natiche, mettendo in mostra le sue belle cosce tornite e polpose.
Rimetto la testa dentro, mentre le dita della mia mano destra, freneticamente, si ficcano sotto la gonna, allontanano il bordo delle mutandine… sono bagnate di piacere…!!!
Mi tocco lo spacco leggermente e un brivido mi percorre tutta facendomi chiudere gli occhi e soffocare il mugolio che vuole uscire dalle mie labbra.
Apro gli occhi e ritorno alla realtà.
Sempre con le dita sulla mia fica sposto il busto verso la parte della tenda rimasta aperta.
Allungo la testa e vedo la commessa.
Sbadatamente urto lo sgabello.
Lo sguardo di lei si sposta verso di me.
Tiro dentro la testa.
Ora mi sta guardando, ma come faccio a… fargli vedere come sono bagnata!
Abbasso lo sguardo verso lo sgabello e… i miei occhi vengono attratti da una figura che mostra impudicamente, le sue cosce, i fianchi ricoperti da delle mutandine di pizzo bianco, la gonna sollevata, su un piccolo specchio costituito da un fascio largo circa venti centimetri e lungo almeno tre metri, ma…
Mio dio! Sono io! E… lei… no, non mi sta guardando.
I suoi occhi sono rivolti verso la sua destra!
Una fulminazione! Lo specchio! Lo specchio interno della porta!
Mi sta guardando, invece… sta guardando con il piacere dipinto sul volto!!
‘Siiiii… ancora… guarda come mi tocco tutta eccitata! Vorresti vedere la mia figa bagnatissima?’ ‘ penso.
Decido, consapevole dello sguardo di lei ormai fisso su di me, di fare come se non esistesse, anche se… il pensiero dei suoi occhi posati sulle mie cosce scoperte, sul mio culo, la mia mano ancora nelle mutandine… mi sta guardando mentre ho le dita dentro le mutandine e gioco con la mia figa bagnatissima!!!
Cerco di recuperare un po’ di cervello.
Tiro un sospiro e porto fuori la mano dalle mutandine… e mi lecco le dita bagnate del mio succo!
‘UuhhhhmmG… buonissimo come sempre!’ – penso dentro di me.
Un’altra fitta mi colpisce la fica e devo piegarmi ed allungare il braccio alla parete del camerino per sorreggermi mentre il mio bacino si muove sinuoso e la mia fica cola come un fiume in piena.
Rimani lì, a guardarmi mentre mi tolgo la gonna, il reggiseno, le mutandine!
Sono fradice! Adesso mi vedi tutta, vero?
Ora ti faccio vedere per bene il mio culo e la mia fica!
Mi piego per prendere i vestiti che ho lasciato cadere per terra…
Lo vedi il culo grosso e sodo e armonioso?…Li vedi i peli e le labbra aperte delle fica?
Non sono stupendi? Non ti piacerebbe toccarli!
Prendo il reggiseno, stando bene attenta a che tu veda le mie tette grosse e i capezzoli turgidi… temporeggio un po’ con i ganci, poi… me lo infilo!
Un pensiero fugace! Bagnerò completamente le mutandine!
Non importa, tanto lo devo comprare… fosse solo per ricordo di questa splendida mattinata… grazie, pioggia improvvisa!
Mi infilo le mutandine stando bene attenta a che lei si goda ogni mio movimento delle anche e poi perdo tempo a sistemarmele per bene sulla figa.
Oh, mio Dio!!!
C’è già una macchia all’altezza dello spacco, e sono tutta bagnata in mezzo alle cosce!
-‘ Come le sta?’ – mi chiede la commessa, rimanendo sull’entrata del camerino, non potendo fare a meno di notare la macchia che si è ulteriormente allargata sulle mutandine.
-‘ Credo che ormai non ne potrà più fare a meno!’ – termina guardando ora me ora la macchia.
-‘ Si’ – le rispondo rispondendo al suo sorriso ‘ ‘è troppo importante ormai’.
-‘ Ne sono pienamente convinta.’ – dice la commessa mentre fa una cosa che mi eccita fino allo spasimo.
Le sua mano destra si allunga e va diritta dove c’è, evidentissima, la macchia del mio piacere.
Le sue dita vi passano sopra una, due, tre volte, fin quando non le sente bagnate, poi, con lentezza eccitante, se le porta verso le labbra, tira fuori la lingua e ne assapora il gusto.
I suoi occhi si chiudono quando le dita entrano dentro la bocca e lei incomincia a succhiarle con piacere immenso.
I suoi occhi si aprono all’istante nel momento in cui sentono il mio respiro farsi ansante e il mio gemito di piacere uscire dalla bocca socchiusa.
Le sue dita dalla sua bocca vanno di nuovo a posarsi sulle mie mutandine sempre più oscenamente bagnate, ne spostano il bordo e vannooooohhhhh… dentroo..hoho… eccoooohhhoo… ancora, ancora, siiiiiii… le sue labbra sulle mie assorbono il piacere che grido all’esterno.
Continuiamo a baciarci non so per quanto tempo… non c’è più il tempo… c’è solo quella lingua agile e dolce e quelle labbra piene, la sua saliva, la mia, sempre più intensa.
Poi si allontana. Ci guardiamo.
Poi lei mi sorride, mi fa l’occhiolino, e… poi mi lascia.
Vado alla cassa.
Pago ed esco.
Mentre esco mi volto e la vedo che mi sta guardando sorridendo.
Salgo in macchina e ho la testa che mi gira, le mutandine fradice e una voglia in corpo da morire.
Arrivo a casa e vado subito in camera da letto, mi spoglio e mi guardo allo specchio per ammirare il nuovo completo.
Mica male, però!!!
Il mio sguardo scende alla macchia umida sullo spacco e subito la voglia mi riattanaglia il ventre’ho voglia di godere’e magari se avessi un bel cazzo a disposizione, di una bella scopata’di essere riempita e allagata di sborra.
Mi tolgo reggiseno e mutandine e mi sdraio sul letto’comincio ad accarezzarmi dolcemente la figa bagnata, che subito si apre come un fiore al mattino.
Cercando di soddisfare la mia voglia inizio un lento ditalino, sperando di raggiungere l’orgasmo.
Driiinnn.
Lo squillo del campanello della porta interrompe i miei giochi erotici.
Sono tentata di lasciarlo suonare e continuare il mio ditalino, poi ripenso che probabilmente è il commesso del supermercato che mi ha portato la spesa.
A malincuore mi alzo dal letto, indosso un accappatoio e vado alla porta.
E’ proprio lui, con i miei sacchetti della spesa.
Lo faccio entrare e gli indico la cucina dove lasciare i sacchetti.
Credo che mi si legga in faccia cosa stavo facendo, infatti passando davanti allo specchio vedo il mio volto arrossato con gli occhi sottili e brillanti di chi è in calore.
Per non parlare dell’odore gradevole di sesso, di donna eccitata che emano, e che il ragazzo passandomi a fianco inspira vistosamente.
Mentre mi passa davanti lo osservo: Marco è un bel ragazzo, sui venticinque anni alto, moro, con due spalle così e più volte al supermercato, scherzando, mi ha fatto delle avances piuttosto chiare.
Appena ha capito che sono sola in casa ha cominciato a guardarmi con certi occhi di fuoco che mi hanno eccitata ancor di più.
Penso tra me: ‘Potresti essere sua madre…!’
Vedo benissimo che mi lancia degli sguardi di fuoco, indirizzati soprattutto al seno che occhieggia dall’apertura dell’accappatoio.
Di colpo la voglia di giocare con lui fa sparire tutti gli scrupoli.
Prendo i sacchetti e per sistemarli e mi chino in avanti mostrandogli lo spettacolo della mia scollatura.
Rimango abbastanza tempo in questa posizione per permettergli di lustrarsi per benino gli occhi con la parte cospicua di tette che l’accappatoio non riesce a contenere.
Il gioco comincia a prendermi la mano e mi rendo conto che l’eccitazione aumenta in me.
Alzo gli occhi e incrocio i suoi’ mi sta guardando con due occhi cosi’!
Decido di rompere gli indugi.
“Che ti succede ? Cos’hai da guardarmi così?” gli chiedo con aria preoccupata.
“No, niente, mi scusi signora, mi scusi!” mi risponde imbarazzatissimo.
“Ah! Ma mi stavi guardando nella scollatura, come mai?” ‘riprendo io.
“Signora, mi perdoni ancora, è stato più forte di me , lei me l’ha messa sotto gli occhi, non ho resistito’ lei ha un seno bellissimo!”
“Ah! Bene, ti ringrazio per il complimento, sei molto gentile, non pensavo che una donna della mia età potesse colpire un ragazzo giovane come te!” (Falsa!!!)
Mentre gli dico questo, il mio sguardo, va a cadere in mezzo alle sue gambe…mio Dio!
La forma del suo cazzo appare nettamente sotto i jeans!
Gli è venuto duro!!! per me!!!
La soddisfazione di avergli provocato l’erezione, aumenta l’eccitazione che già pervade il mio corpo…
Mi soffermo un attimo a guardargli la patta e mi lecco le labbra, mentre una colata di umori mi scende tra le gambe.
‘Ma davvero trovi che abbia un bel seno?”
“Si, si signora! E’ sicuramente molto bello!” mi risponde.
” Come sicuramente? Pensavo che visto come mi guardavi nella scollatura, ti fossi reso conto bene di come fosse o pensi che sia troppo vecchio e cadente?” gli rispondo con una finta aria seccata.
Il ragazzo mi guarda, incapace di rispondermi e poi fissa lo sguardo sulle tette che chinandomi in avanti ho portato a venti centimetri dai suoi occhi.
“Scommetto che ti piacerebbe vederlo?” gli butto a bruciapelo.
“Come scusi?”
“Ti piacerebbe vedere il mio seno?” gli ribadisco perentoria ed ormai decisamente eccitata.
“Si, certo…’ mi risponde con aria maliziosa.
“E allora guarda” gli dico guardandogli inequivocabilmente l’uccello duro sotto i jeans.
L’idea di farmi vedere e di eccitare questo ragazzo mi ha ormai preso completamente’ i capezzoli mi sono diventati così duri che sembra vogliano bucare il cotone dell’accappatoio e la figa è un lago.
Inizio lentamente a slacciare la cintura, mi apro l’accappatoio e mi regalo ai suoi occhi completamente nuda.
“Ti piaccio? Cosa dici, come vecchietta sono ancora passabile?”
Gli occhi sbarrati del ragazzo sono più eloquenti di qualsiasi risposta.
“E’…è bellissima signora, bellissima….!”
“Come ti sembrano ? Ti piacciono ?” gli chiedo con aria da mignotta, sollevando i seni con le mani e lasciandoli ricadere.
Le mie tette sobbalzano, i capezzoli sparano in avanti duri ed eretti, sto cominciando a desiderare le sue mani su di me…
“Cazzo, come sono grosse…!” mi risponde quasi balbettando.
Mi avvicino a lui che è ormai completamente incantato a guardarmi, gli sono davanti…”Oggi è il tuo giorno fortunato’.Vuoi toccarmele?”
Non mi risponde, ma subito le sue mani,avanzano verso i miei seni, me le appoggia dolcemente, quasi mi sfiora, un brivido mi passa per il corpo…
Mi accarezza piano, poi comincia a stringere, mi passa sui capezzoli’ sono bagnatissima….
Di colpo me li stringe fortissimo poi con le mani a coppa mi schiaccia i seni con forza uno contro l’altro, inizia a palparmeli con una violenza inaudita, completamente infoiato, mi fa male ma sto godendo, le mani di questo ragazzo che mi strapazzano le tette mi stanno facendo impazzire…
Lo allontano un attimo, poi gli prendo la testa e la metto tra le tette, sento la sua lingua e la sua bocca sulla mia carne, baciarmi e leccarmi, mi prende in bocca i capezzoli, sono completamente partita…
“Guardami!” – ordino perentoria.
Lui alza la testa dal mio seno e mi guarda.
‘Ti piaccio veramente? anche se sono vecchia e potrei essere tua madre?’ gli chiedo.
“Siiii, sei bellissima, invitante! è tanto tempo che sogno di averti tra le braccia’di scoparti’sei la donna più arrapante che conosco, signora” ‘ mi fa quasi gridando.
‘Chiamami Clary’ gli rimando in un sussurro.
Faccio tre passi indietro e mi appoggio al tavolo della cucina.
Le sue mani si muovono senza schema su di me, mi toccano, mi palpano.
Mi palpa il seno, il sesso e il sedere senza un ordine rendendo tutto ancora più intrigante.
Inizia a tormentare i capezzoli con la lingua poi scende, osando di più.
Scivola con la lingua lungo il mio corpo, sempre più in basso, fino ad arrivare alla figa tra le cosce bagnate di umore.
Ho un brivido, inarco la schiena e gli spingo la testa tra le gambe. Mi strappa un urletto, quando infila la sua lingua nel mio sesso.
Il mio respiro è affannoso e quando un suo dito si intrufola dentro di me capisco che sono pronta a venire. Mi piace da morire, sento crescere l’orgasmo, gli accarezzo la testa, incoraggiandolo ancora di più.
Mi ubriaca di piacere ad ogni bacio e alla fine crollo sotto i suoi colpi di lingua e vengo, senza ritegno nella sua bocca e lui lecca ingordo la mia broda.
Sono ancora bollente quando si rialza e mi bacia. Sento chiaramente il mio sapore, agrodolce, sulle sue labbra’mi piace.
Gli sfioro il sesso diverse volte. E’ duro, eccitato sotto i jeans.
Glieli sbottono, lo tocco, lo afferro, accarezzandolo lentamente. Non ce la fa più a resistere, s’inarca, spinge in alto, verso di me, il bacino.
Trovo la forza per staccarmi da quell’abbraccio sensuale e convincerlo ad andare in camera.
Attraverso il corridoio euforica ed eccitata’voglio scoparmelo per bene.
Ci spogliamo completamente, nudi senza vergogna.
Mi sdraio di traverso sul letto, a gambe e figa spalancate e gocciolanti.
Mi viene sopra, fra le gambe divaricate’mi accarezza’lo vedo portare la mano verso il suo membro nel tipico gesto di chi si accinge a penetrare.
Comincia a muovere il sesso con la mano e a strusciarlo contro le mie grandi labbra in un movimento rotatorio che mi toglie il respiro.
Sono completamente stordita dall’eccitazione’non ce la faccio più a resistere’mi avvicino al suo orecchio e riesco solo a dirgli: “Scopami”.
Non se lo fa ripetere.
Mi entra dentro piano piano, senza schiacciarmi con il suo peso’qualche centimetro, non di più’ ma basta.
E’ troppo, davvero’le fitte di piacere si fanno insopportabili come la voglia di godere ancora’sento che l’orgasmo sta per travolgermi.
Lui lo avverte e ne approfitta per affondare completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni. Sento la punta del suo cazzo arrivare sul collo dell’utero.
Lo voglio’ è completamente in me.
Lo abbraccio stretto al mio petto, alzo le gambe e le avvolgo attorno alla vita di Marco e mi lascio andare’lo voglio fino in fondo’voglio sentire il suo sperma riempirmi in profondità.
‘Dai scopami bene’a fondo’ -gli urlo mordendogli l’orecchio ”fammi godere come una cagna.’
Subito il ragazzo obbedisce, prende a pomparmi ritmicamente’.non resiste molto di più’.i sui movimenti si fanno via via più convulsi, violenti e profondi’sento il suo orgasmo arrivare…ed anche il mio’
“Si, dai che sto venendo, dai cosiì, cosìììì!” ‘ urlo.
Mi scopa forte…sempre più veloce’fino in fondo.
Poi lo sento sussultare, un verso strozzato e mi viene dentro’sento il suo seme copioso allagarmi l’utero, caldo, abbondante’e vengo ‘.un orgasmo fortissimo travolgente, per un attimo penso addirittura di svenire.
Quando mi riprendo lui è ancora dentro di me, immobile e’duro’
‘Beata gioventù!!!’ ‘ penso.
Mi bacia tenero le labbra e restiamo avvinghiati, felici per una decina di minuti…
Marco è sopra e dentro di me e continua a muoversi lentamente.
Dopo un po’ sento il desiderio tornare’comincio a ruotare il bacino assecondando i suoi movimenti’lui riprende a pompare lentamente.
La voglia mi riesplode nel ventre.
Si accorge che sono di nuovo in calore’si sfila da me e mi solleva dal letto mettendomi alla pecorina sulla sponda.
M’infila con un colpo secco, deciso fino alle palle che sbattono sulle cosce’inarco leggermente la schiena così che il suo cazzo possa penetrarmi ancora più profondamente.
Sono momenti interminabili, il suo cazzo lacera le pareti della figa e tra il dolore e il piacere, le parole si perdono nella mia mente: ‘Fottimi dai’.così.. dai..fammi sentire il tuo cazzo fino alla gola’sii.. sono una vacca’.una troia’. una puttana”
Ho ancora un violentissimo orgasmo, urlo di piacere.
La mia figa è molto lubrificata, piena di umori e di sperma, il cazzo scivola velocemente e Marco ansima sempre più spesso fino a quando si ferma, esce il cazzo dalla figa e lo poggia tra le mie natiche.
Si stende sulla mia schiena mi prende le tette tra le mani:’ Posso mettertelo dietro?’ mi domanda dolcemente all’orecchio.
‘Certo, caro’ ‘ gli rispondo, girando la testa e sorridendogli ‘ ‘ma sii delicato all’inizio.’
Marco scivola sulla mia schiena e si dedica a leccarmi lo sfintere, poi col cazzo ancora unto dai mie succhi comincia a farsi largo dentro di me; sento la cappella premere sullo sfintere, allargando l’anello di muscoli, e’con una botta secca passa di colpo dall’altra parte..e si ferma.
Aspetta le mie reazioni’mi rilasso :’ Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti in fondo al culo’ lo incito.
Non se lo fa ripetere e comincia a spingere.
Soffoco i gemiti dentro il cuscino mentre Marco affonda il cazzo fino alle palle e comincia a stantuffarmi, all’inizio con una cadenza lenta, poi sempre piu’ velocemente.
“oohhh ohh che duro sei, mi spacchi, si si spaccami il culo, scopami tutta.”
“Hai il culo caldo come la fica, mi piace”
‘Mi fai morire, si, sto godendo col culo, sbattimi, riempimi.’
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido come il burro’sto’ per venireee”
‘Non aspetto altro che sentire che mi schizzi dentro per venire anch’io.” ‘ ribatto.
Mi prende i fianchi e comincia a picchiare di brutto :”Riempimi dai… schizzami dentro… sborra” lo incito io.
Da un ultimo affondo e viene, schizza come una fontana, allagandomi il retto con un torrente di sperma’gemo, abbattendomi sul letto in un orgasmo estenuante.
Si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla per non urlare’ mi sembra che l’orgasmo duri un’eternità.
Restiamo li, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato e solo dopo qualche minuto ritrovo la forza per sfilarmi da lui e girarmi.
Marco guarda l’orologio :’ Cazzo’ ‘ dice ‘ è più di un’ora che sono qui’al negozio mi cercheranno’ ‘ e si alza di colpo cominciando a rivestirsi.
‘Spero che non sei deluso di aver perso il tuo tempo per una vecchia’ ‘ ribatto un po’ seccata.
Si avvicina con i pantaloni a metà e mi bacia dolcemente le labbra:’ Sei la più bella scopata della mia vita’ ‘ mi sussurra sulle labbra.
Poi finisce di rivestirsi, un ultimo bacio: ‘ Spero che anche tu sia soddisfatta’ ‘ e parte.
Mi abbandono sul letto sfinita”che stallone!!!’ ‘ penso ‘ ‘mi ha proprio disfatta.
Il pensiero che mi sono fatta sbattere da un ragazzo che più giovane di mio figlio mi attraversa appena la mente, mi addormento stanca ed appagata.

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