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Erotici Racconti

Le perversioni delle mie donne nere

By 7 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Prefazione: Per chi fosse interessato può trovare una parte precedente a questa saga intitolata ‘La Cameriera Africana’ ; continuano qua le avventure di questa bizzarra famiglia.

Il freddo.
L’estate era passata ormai eravamo tornati nella fredda stagione. Da un lato mi piaceva quella stagione. E’ vero in giro non si vedono più i seni e le misure delle donne, tutte sono più nascoste. Però l’utilizzo di indumenti più castigati per sopperire al freddo da’ più voglia di scopare, se hai una compagna, anzi due disponibili.

Il rapporto fra me e Kubra &egrave cambiato anche se per l’estate ci eravamo frequentati più da amici che da amanti. Non si erano scatenate altre occasioni particolari. Il nostro rapporto era più di amici che da cognati direi.
Un pò forse per gelosia Kira la teneva lontana quando vi erano in programma nostri incontri. Ultimamente infatti avevamo avuto piacevoli rapporti a due, magari non troppo ‘normali’ ma sempre a due. Sentivo il bisogno di cambiare di avere di più. Non mi feci problemi e dopo una bella serata accennai il tema. Lei non disse nulla se non :
‘Ci penserò” e chiuse il discorso.
Ci fu’ un piccolo problema tra me e Kira : ella si becco un virus intestinale per più di un mese le sue condizioni non le permettevano di strafare a livello alimentare e fisico. Dopo circa due mesi incominciava a stare meglio io ovviamente stetti in fase di astinenza sessuale.
Tutto cambiò una sera. Un pomeriggio di venerdì accompagnai Banga al cinema con un suo amico. I due ragazzi volevano vedere un film d’azione. Visto che ne avevamo parlato di Domenica a pranzo anche la zia si unì a noi.
Kira doveva andare a scuola quella sera.
Ci incontrammo a casa di Banga, i due ragazzi seduti dietro Kubra al mio fianco.
Quello che apprezzavo di quella donna era il suo stile: si vestiva sempre in modo molto femminile. Sali in macchina tolse la sciarpa e apri il cappotto mostrando un vestito di lana verde che la copriva fin sopra le ginocchia. Le calze erano scure o quanto meno esaltavano ancora di più lo scuro colore della pelle. I suoi capelli lunghi lisci le cadevano ben sotto le spalle.
I ragazzi dietro ‘parlattovano’ del più e del meno. Io ascoltavo la radio e parlavo con Kubra. Lei mi propose di vedere un altro film, ovviamente, mentre i ragazzi avrebbero visto il loro. Nonostante mi piacesse l’idea di vedere il film che Banga aveva scelto , acconsentii per cavalleria. Arrivammo al cinema multi sala ci mettemmo in coda ed acquistai i biglietti. Kubra comprò le caramelle e i pop-corn insieme alla coca per i ragazzi. Dopo aver fatto un piccolo giro tra i negozi ci demmo appuntamento all’uscita. I due film avevano un divario di 15 minuti. Anche noi entrammo e ci piazzammo nei nostri posti.
Erano angolari ma la visione era buona. Non c’era molta gente a quell’ora e per quel film. La donna si sedette le sue gambe verso di me e pose il cappotto come una coperta pronta a visionare il film. Dopo la pubblicità il film parti, lei si assesto meglio vicino alla mia spalla. Non ero comodo con il braccio sorpassai il bracciolo per permetterle di essere più comodo. Lei prese la mia mano che iniziò ad accarezzare sotto la sua coperta. Il film girava ma io non lo stavo seguendo. Mi era capitato di incrociare lo sguardo della mia compagna e di iniziare a baciarla. Lei aveva anche spostato la mia mano sopra i suoi collant. Quando non la baciavo mi dilettavo in carezze profonde. Arrivai alla sua passera. Sentivo lo spessore delle cuciture delle calze lungo il suo sesso e il suo forte calore. Ogni tanto se toccavo più in profondità lei mi aggrediva con un bacio facendomi sentire la sua lingua sempre più dentro la mia bocca. Poi la sala si illuminò e noi ci riassestammo un attimo. Io avevo un bel bozzo nei pantaloni. Mi scappava la pipi ma in quel momento non era opportuno alzarsi. Lei aveva notato e ci guardavamo introno come una coppia collaudata che va al cinema per rilassarsi. La sala si spense nuovamente io la guardai e dissi : ‘Vado in bagno, arrivo subito.’
Lei mi prese il braccio e disse: ‘Vengo anche io.’ Si mise il cappotto sulle spalle come un mantello ed in fretta percorremmo gli scalini che portarono all’uscita. Alla luce cercammo le indicazioni bagno, due maschere del cinema ci osservarono distrattamente. Arrivati al bagno a voce alta lei disse: ‘ Ti aspetto cosi poi mi tieni il cappotto mentre ” e poi aggiunse guardandosi in giro con circoscrizione sotto voce vicino al mio orecchio : ‘ Se in bagno trovi dei preservativi prendine un paio’.
Io alzai gli occhi e dissi semplicemente: ‘OK!’
I bagni non erano un granché come igiene era appena passato un turno di persone comunque non erano nemmeno sporchissimi, espletai la mia funzione, mi lavai le mani e poi andai alla macchinetta misi le monete e presi i miei due preservativi che misi in tasca. Usci feci gli scalini che mi avrebbero portato al piano del cinema. Vidi lei e dissi:
‘Fatto, fatto tutto!’
Lei : ‘mmm li c’&egrave il bagno per i disabili entra con me per favore.’
E così facendo mi diede in mano il cappotto. Il bagno era largo e ben pulito non si sentiva il classico odore di pipi. Una volta chiusa la porta lei alzò la gonna, mi sorrise, tirò giù il collant fin sopra il ginocchio e poi le mutandine blu. Poi si mise in posizione seduta trattenendo la gonna con le mani. A quel punto udii il classico rumore di pipi che scende. Io mentre si rilassava espellendo i liquidi non la guardavo e le parlavo:
‘Senti maaa perché volevi i preservativi’
Lei da quella posizione: ‘ Niente ho ripreso da sto mese la pillola per sicurezza’ sai ..’
Io: ‘ Sicurezza?’
Lei: ‘Bh&egrave so’ per certo che &egrave da un po’ che non lo usi ‘ ed io ho voglia parecchia, tu sei un diavolo mi provochi.’ Poi con una mano preso le mutandine facendomi notare che erano bagnate e quindi continuò:
‘Guarda non mi sono mica fatta la pipi addosso questo me l’hai fatto venire tu.’
Io: ‘Bh&egrave però temo che ti basta guardare con intensità il mio ‘ per darmi già soddisfazione, l’astinenza a questi effetti”
Lei: ‘Perché ? Vuoi fare solo un giro ‘ di valzer?’
Io muovendo il capo dissi: ‘ Nooo , certo che nooo, avvisavo.’
Lei lasciando la gonna e facendo risalire i collant si inginocchia e mi sgancia la cintura , poi via la cerniera ed in fine tira giù i pantaloni. Il mio cazzo &egrave già duro. Lei alza la mano come per chiedere l’elemosina dà una succhiata e dice:
‘uuummm che buon sapore di cazzo!!! Preservativi?’
Io: ‘ tasca destra dei pantaloni’ Lei fruga con la mano mentre con l’altra agita il cazzo e poi dice:
‘Ora facciamo uscire un po’ di bambini per la cognata, poi la cognata deve godere ” Quella frase era rivolta non a me ma al mio cazzo, infatti la sua bocca iniziò ad inglobare il cazzo. Non ci volle molto io sentivo che stavo per venire le presi la testa dolcemente le accarezzai i capelli dissi:
‘Vengo!!!’ e la trattenni mentre rilasciavo il mio fluido. La liberai quando finii lei allora si alzò e sputò nel lavandino e aggiunse:
‘Stronzo!’ il tutto comunque sorridendo.
Poi mi guardò si tirò giù nuovamente le calze fin sotto le ginocchia, allargò le gambe lasciando le mutandine in tensione sui polpacci e poi alzò la gonna e disse:
‘Dai .. ora tocca a te”
Io mi avvicinai e iniziai a sbatterle la lingua nella sua figa profumata. Penso al fatto che deve essere stata in qualche modo premeditata la cosa non era una decisione dell’ultimo minuto, tocco le sue gambe e sento che &egrave perfettamente depilata. Le mutandine mi impediscono di allargarle meglio il triangolo. La guardo con la bava di lei che imbratta il mio viso, come un bambino che mangia di nascosto la marmellata, le dico:
‘Ti devo un completino intimo.’
E senza darle tempo di capire tiro con le due mani gli ‘slippini’ fino a che non si sganciano. ‘strap’ e lancio verso il cappotto agganciato alla porta.
Poi riprendo. Intanto sento il mio membro che torna a palpitare e si gonfia e la voglia di entrare in lei c’é. Comunque aspetto e continuo a darmi da fare con la lingua, lei inizia ad ansimare poi mi prende per i capelli e dice: ‘ Aspetta ora ti voglio!’ Prende uno dei preservativi lo spacchetta gli dà un occhio appoggia la punta sulla mia cappella poi con la bocca mi infila il preservativo. Una sensazione meravigliosa, sento la sua lingua che precede l’anello e poi lo scivolare fluido del preservativo. Si assicura che sia a posto toccando il finale con pollice ed indice e poi mi guarda sorridendo io le dico:
‘Che abile che sei.’
Lei sorride e non dice nulla poi si avvicina ad una delle sbarre poste vicino al Water si tira su la gonna mostrandomi il culo e ‘scodinzola’.
Accetto l’invito ed entro, mi ero disabituato all’utilizzo del preservativo e ho meno sensibilità. La voglia &egrave tanta e mi avvicino sempre più a lei. Sono un po’ impedito nei movimenti visto che ho ancora su i pantaloni. Mi sgancio da lei, li tiro su, lasciando fuori solo il mio cazzo. Inizio a sbattermela sempre più forte e veloce. Lei non dice nulla sento solo il suo fiato più intenso. Ecco sto venendo, lei ancora nò. Mi muovo e sento il liquido che riempie il sacchetto. Mi fermo un attimo e poi continuo a sbatterla un po’ più lentamente. Sento che il mio cazzo stà perdendo vigore e che in me cala momentaneamente la voglia, sono momentaneamente soddisfatto a livello fisico. Odio quella sensazione se so’ che la mia patner non &egrave soddisfatta. Mi accosto di più a lei, tocco il suo culo e poi cerco un varco per raggiungere le sue tette. Ecco ora la bacio lasciandole dentro immobile il cazzo. Raggiungo il reggiseno passo dal rigido ferro e conquisto la tetta destra. La strizzo e poi continua a baciare lei, sento che di nuovo il cazzo vive. Gli do’ qualche colpetto leggero, ancora, e ancora.
Finalmente sento di nuovo il preservativo che mi dà fastidio. So che andrebbe sostituito ma me ne frego lascio che lei muova il sedere mi vuole sentire lascio la tetta e anche la sua bocca. Stringo le chiappe le allargo le stringo gioco con il suo ano. Lei ansima e poi dopo un po’ sento che la sua voce leggere dice:
‘Siii ‘ Siii più forte”
Sbatto le sue chippe e la spingo lei si tiene forte al palo. ‘Paf , PaF’
Lei : ‘isshh, isshh ‘ sospira ‘Siii sono venuta!’ .
Io non ancora quindi continuo, lei rimane immobile ora guarda il pavimento e si lascia fare tutto, credo che al momento non le interessi e lascia che io mi goda la mia lussuria. Mi butto indietro levo il cazzo, vedo che il preservativo &egrave gonfio di sborra, me lo levo, passo la mia cappella sporca sopra le sue chiappe inevitabilmente sono troppo comodo e facilmente le entro in culo. Lei non si muove non dice nulla. Io sento che &egrave stretta, sento i suoi muscoli irrigidirsi mi basta penetrarla completamente e sento gonfiarsi la mia vena che trasporta lo sperma rilascio il mio fluido e stringo con le mani quelle chiappe, sospiro e dolcemente dico:
‘Ohhh che bello, siii grazie!!!’
Mi tiro indietro e subito mi muovo con il cazzo in mano che si stà ammosciando verso il lavandino. Con un po’ di acqua fresca gli do’ una passata sento già il contrasto di temperatura , mi sistemo mi chiudo i pantaloni. Recupero il preservativo che &egrave a terra e lo getto nel water.
Lei intanto si stava pulendo con la carta igienica. Nessuno dei due diceva nulla. Lei si ricompone si guarda allo specchio. Poi come se nulla fosse successo mi dice:
‘ Io mi do una sistemata ti raggiungo.’
Io la guardo e le dico: ‘No sei bella così.’
Lei sorride, poi dice : ‘Sei grande, non parlo della scopata, dico come persona.’
Io: ‘nel senso che non scopo bene?’
Lei sorride e dice: ‘no, non volevo dire quello anche se poteva andare meglio, sei venuto tre volte in poco tempo’
Io: ‘aaa te ne sei accorta?’
Lei: ‘bh&egrave certo comunque non &egrave andata male tranquillo.’
Io: ‘mmm va bh&egrave, dai prendo il mio giaccone poi usciamo, mi fumo una sigaretta , torniamo tra venti minuti a riprendere i ragazzi.’
Lei, mi guarda mi dà un bacio e poi dice che va bene.
Uscendo nella mia mente giravano le sue ultime parole in ogni caso mi sentivo soddisfatto per cui tutto sommato non recriminavo nulla, l’importante alla fine era la mia soddisfazione e visto la lunga astinenza non potevo che essere soddisfatto .
Mi recai in bagno per pisciare e poi in sala.
Tornammo a prendere i ragazzi, gli offri un buon pasto da MC Donald’s, luogo scelto dai ragazzini e poi riaccompagnai a casa il nostro ospite.
Mi fermai un oretta a parlare con Kira evitando di raccontarle quello accaduto con sua sorella e poi mi diressi a casa evidenziando una grande stanchezza.
A casa mi feci una lunga doccia e mi sparai una nuova sega rivivendo con la mente quella scopata.
La settimana seguente mi organizzai per preparare una bella cena per le mie due amanti.
Il ragazzo sarebbe uscito con gli amici e saremmo rimasti a casa in tre.
Dopo un po’ d’astinenza la perversa cameriera si lascia andare e cerca di recuperare il tempo perso. L’importante che tutto rimanga chiuso in famiglia.

Finalmente era arrivato il Sabato, decisi di andare a fare la spesa. Invitai Kubra e Kira al centro commerciale. Kira però voleva rimanere a casa per studiare un po’. Non sapeva dell’invito fatto a sua sorella, ne approfittai e ci dirigemmo insieme al centro commerciale. L’appuntamento era fissato, Kubra &egrave una donna autonoma con la sua macchina si muove senza problemi.
Quel giorno il freddo &egrave forte e attenderla all’ingresso &egrave quasi faticoso.
Mentre aspetto mi guardo in giro osservo le ragazzine e le donne che passano. Le famiglie che vengono per fare la spesa della settimana. La pelle delle persone &egrave bianca e a volte si notano le guance rosse date dal freddo, come un faro noto l’avvicinarsi di una pantera nera ,giunge ci salutiamo e entriamo. Subito le dico che a parte la spese, vorrei comperare delle cosine e avrei bisogno di lei. Lei felice si affianca a me mentre giriamo per i negozi.
Finalmente trovo quello che cerco. Mi guardo in giro scelgo e guardando la mia amante le chiedo se le piace il completo intimo . Lei manifestando la sua felicità annuisce.
Io le dico: ‘Te lo dovevo. Senti potresti prendere due paia di autoreggenti per te e per Kira vorrei che li metteste sta sera.’
Il mio sguardo era di sicuro intenso. Finimmo gli acquisti nel negozio e poi ci dirigemmo nel iper mercato. Acquistai l’occorrente per la serata e qualche cosa in più da lasciare alla mia donna. Poi diedi a Kubra i miei regali e la invitai a raggiungerci a casa della mia donna la sera per cena.
Arrivai al Motel, mi feci dare una chiave per una stanza, i portieri sapevano tutto e non si facevano problemi anzi probabilmente mi invidiavano. Mi misi a cucinare e nel frattempo aprii una bottiglia di vino da gustarci io e la bella bambolina. Lei studiava in cucina. Banga si stava preparando per uscire , sarebbe andato alla partita di Basket e poi una pizza con i compagni per mezza notte sarebbe tornato. Ormai aveva quindici anni e fino a quell’ora gli era permesso uscire. Kira era tranquilla quando faceva quel genere di uscite perché sapeva che con loro c’era anche qualche adulto. A volte siamo andati anche noi, ma, quella sera c’erano ben altri programmi in gioco.
Riuscimmo a seccare due bottiglie di vino prima della giunta della cognata.
Ella entrò in casa vestita molto bene. Un tailleur rosso con le calze che le avevo gentilmente regalato. E degli stivali neri. Vedendo la sorella così ben vestita Kira disse:
‘Aaaaa Cavolo, allora mi cambio anche io!’
Io: ‘Metti le calze che ti ho lasciato sul letto, per favore.’
Lei: ‘Va bene quanto manca alla cena?’
Io: ‘Quindici minuti ti bastano?’
Kira: ‘Siiii’
Io e Kubra apparecchiamo la tavola per la cena.
Quando chiamai Kira per mangiare si presentò nella piccola cucina con un bel vestito da sera lungo dal quale spiccavano le calze bianche e portava delle scarpe con i tacchi.
La cena andò benissimo, ci facemmo fuori quattro bottiglie di vino eravamo molto allegri. Aspettavamo il ritorno di Banga e poi ci saremmo ritirati tranquilli.
Nell’arco della serata mostrai alle donne un mio acquisto. Tirai fuori un vibratore che le ragazze ammirarono e mi presero in giro perché già immaginavano quello che le aspettava.
Il ragazzo all’ora prefissata tornò. Pur troppo notammo subito che c’era qualche cosa che non andava. Le risate scemarono e il clima in casa divenne serio.
Aveva bevuto un po’. Kira si arrabbio dopo che lui rimase in bagno a vomitare. Il ragazzino tentò di tirare fuori inutili giustificazioni. Io intervenni e feci calmare Kira. Mi presi cura del ragazzo che dopo un po’ riuscii ad addormentarsi. A quel punto neanche i sassi lo avrebbero svegliato.
Chiesi alle donne di svestirlo e magari di mettergli il pigiama. La madre in quel momento era colpita dallo stato del figlio pensavo che la serata fosse sfumata, anche se di tanto in tanto ci veniva da ridire per ciò che aveva combinato in casa. Alla fine anche con l’aiuto della zia tranquillizzai la madre. Kira e Banga dormivano nello stesso letto la casetta era piccola. Per questo quando volevamo stare soli o stavamo a casa mia o in una camera del Motel. Dopo aver bevuto l’ultima bottiglia il clima era quasi tornato alla normalità. Kira decise di andare a sistemare il ragazzo che ormai russava. Gli levò le scarpe poi i pantaloni. Kubra arrivò in stanza mentre io osservavo le azioni di Kira stavo per uscire dalla stanza quando Kubra si avventò sui Boxer e tirò giù.
Disse:’Cavolo che cazzo però!’
Kira: ‘ E’ si ‘ ma sta sera c’&egrave anche quello giocattolo’ e si mise a ridere.
Kubra : ‘ Ma secondo te gli tira se lo stimolo un po’?’
Mentre diceva questo iniziò a muovere la mano. Tirò via la maglietta e lasciò il cazzo in mano moscio mentre lo sventolava. Kira si alzò mentre osservava la sorella che maneggiava l’arnese.
Kira: ‘Dai non &egrave il caso.’
Io: ‘Tranquilla tanto se anche si sveglia sta volta non si ricorderà nulla ma son certo che dormirà, magari fara’ un bel sogno. Poi se fa un po’ di motto &egrave meglio si riprende meglio.’
Kira:’ Mi prendi in giro ‘? Oooo’
Io : ‘No davvero’
Kubra: ‘Allora &egrave meglio andare avanti si stà riprendendo sta diventando un po’ duro ‘ Kira ho un idea. Alzati la gonna mettiti a letto lì.’
Kira ‘cosa vuoi fare?’
Kubra si levo la gonna tenne gli stivali, non portava le mutande si mise con la schiena a letto e diede le istruzioni alla sorella. Kira fece scivolare a terra il vestito rimanendo con il reggiseno segui le istruzioni.
Le fighe delle due donne erano attaccate all’asta di Banga, Kira era sotto Kubra faceva lo sforzo maggiore sormontando anche la sorella.
Era una scena da film, iniziarono a scorrere sul grosso cazzo nero. Io mi avvicina a Kira che si muoveva le tolsi i reggiseno e la baciai mentre con la mano le accarezzavo le tette. Dopo essermi preso un po’ cura di lei corsi dalla mia seconda amante che si fermo. Notavo il cazzo lucente per gli umori create dalle due donne di famiglia. Il fungo in cima era bello gonfio. Le levai il pezzo di sopra. Mi eccitava un sacco quella visione quelle due donne intrecciate con le calze bianche fino alle cosce con quel fallo.
Kubra: ‘Ma sta sera &egrave spettacolare’ ridendo disse: ‘che fatica a farlo venire’
Kira ormai si muoveva sempre più veloce stava per avere un orgasmo si fermò e rise e poi come una molla riprese a scivolare sul lucido palo.
Il mio cazzo negli sleep era ben teso. Decisi di liberarmi dei pantaloni e degli sleep. Quando mi tolsi i pantaloni notai che intorno alla capella vi era un po’ bagnato, avevo avuto delle perdite per via della forte eccitazione.
Leccavo,Kira, le sue tette, ad un certo punto lei urlo e si blocco. La sorella maggiore allora disse:
‘Nooo, sei venuta’ Bhe adesso rimani lì non ti muovere.’
A quel punto la madre rilassandosi un po’, rimase immobile e guardò il volto del ragazzo. Io mi spostai, avevo voglia di sfogare i miei istinti, ma, sono conscio di non essere al centro delle attenzioni femminili. Gli stivali coprono i fianchi della sorella mentre sale e scende su quell’asta che pare sempre più tesa. Lei scorre sempre più veloce e ansima ma ancora una volta il ragazzo ha la meglio sulla donna. Vedo la grossa vena che parte dalle palle gonfiarsi, uno schizzo esce dalla cappella e arriva fino al bacino della zia; poi ecco il resto della calda sborra uscire lentamente e ricoprire la cappella e scendere lentamente fino alla coprire i peli pubici della zia. Lei si ferma e lentamente scorre per lasciare che il bianco sperma le entri un po’ più in profondità. Ora si sposta mi guarda e dice:
‘Dai fammelo sentire non posso più’
Mentre diceva questo si passava la mano sinistra sulla figa per muovere lo sperma. Io me ne sbatto ho la stessa voglia che ha lei. Mi avvento su di lei, non faccio in tempo ad essere sopra quella pantera che sento già la sua mano sul mio cazzo bollente. Lo prende e lo indirizza verso la sua fradicia e sporca figa. Io inizio a muovermi sopra di lei.
Niente preliminari. Lei tiene ben larghe le gambe vedo gli stivali e le calze all’altezza del mio petto. Le sue tette ballano. Mi sposto un attimo faccio uscire il cazzo e vedo che &egrave sporco della sborra del ragazzo. Quando ero dentro di lei sentivo, solo l’umido di lei. Invece si tratta di un mix. Kira intanto stava ripulendo con la lingua il cazzo moscio del figlio. Rimetto dentro il mio fallo e spingo con rabbia e finalmente sento lei gemere e muoversi in modo diverso, ma che mi dà un nuovo stimolo e mi accascio su di lei dando un ultima botta in figa lasciandole dentro anche il mio seme. Quando ho finito la guardo in volto e vedo che mi sorride compiaciuta.
La giovane donna per qualche motivo era arrabbiata con me e a modo suo voleva farmi pagare la mia prelazione per la sorella maggiore. E se invece fosse stato un complotto di famiglia per farmi sentire il loro giocattolo?

In un attimo veloce sentii le gambe della donna che avevo sotto legarmi. Sentivo la pelle degli stivali chiudersi sulla mia schiena. Intanto da dietro una lingua si insinuava sulla sacca delle mie palle. Poi la sentivo salire e arrivare il mio ano. Ecco ci gira intorno mi solletica ed ora, la schiena mi si irrigidisce mi ha infilato un dito. Continua a leccare. Ancora il dito. Sono bloccato.
Ero preoccupato ma non dissi nulla. Sentivo il fastidio di quella intromissione e poi d’un tratto avvertii una nuova erezione. Mi gira verso Kira e dissi:
‘Ferma per favore.’
Lei non smetteva anzi continuava allora iniziai a muovermi facendo sentire alla figa che il suo cazzo era tornato vivo. Sentii la pelle degli stivali scivolare lasciando un po’ la presa. Il dito di Kira scomparve ed ora riuscii a tirarmi indietro e liberarmi dalla morsa. Ovviamente Kira vedendo il cazzo in erezione uscire dalla figa lo prese subito in mano e con la bocca iniziò a ‘spompinarlo’.
Per farmi soffrire ancora mi mise nuovamente il suo dito medio nel mio ano. Visto la sua attuale posizione, tra me e la figa di sua sorella presi l’iniziativa e iniziai a scoparla in bocca. Sentivo la mia cappella arrivarle in gola. Lei chiuse leggermente la bocca per farmi sentire i suoi denti. Mi fermai, lasciai che lei lasciasse la morsa. Il dolore passo e quindi io potetti indietreggiare. Kira &egrave seduta a terra al bordo del letto, ora le gambe lunghe della sorella scendono e coprono parte del corpo della donna, come per proteggerla o forse solo per essere comoda.
Ora ci fù uno scambio di sguardi fra me e la giovane madre. Il mio era interrogativo, il suo più diabolico.
Mi inginocchiai e guardandola negli occhi le dissi:
‘La lunga astinenza ti fa’ male!’ e mi avvicinai a lei ed inizia a baciarla. Sentivo i sapori dentro di lei e poi con la mano iniziai a frugarle nella sua passera bagnata.
Dopo il bacio le presi le gambe e le alzai immergendomi nella sua passare bagnata con la mia lingua. Smisi di leccarla e le dissi:
‘Ti piace, ti mancava?’
Kira: ‘Siii’
Io: ‘ Mettiti sul letto in piedi’
Lei agì ma subito mi guardò e disse:’ Che vuoi?’
Io: ‘nulla !’ e mi addentrai nuovamente nei suoi umori.
Poco dopo la presi per i fianchi leggeri e avvicinai il suo corpo al mio e la impalai con la mia erezione. Mentre la facevo scorrere su e giù guardai la sorella e le indicai il cazzo del ragazzo. Lei quindi si sposto e prese in bocca l’arnese ed iniziò a lavorarlo. Io sentendomi cinto da quelle gambe ricoperte da calze bianche continuavo le mie manovre ed intanto osservavo il culo per aria della mia patner che con le mani e la bocca massaggiava l’immenso fallo. Ad un certo punto le sue fauci mollano il grosso fallo ripulito e lucido stava per spostarsi per godersi il suo lavoro quando io le dissi:
‘No, non &egrave per te, devo punire un gattina cattiva!’
Kira disse: ‘Cheee???’
Io: ‘Per prima ‘ su fai come ti dico’ Poi guardando Kubra dissi: ‘Tienilo eretto per bene.’
Sganciai la madre tirandola su dal mio palo e poi mi avvicinai al letto e tenendola sotto i fianchi la misi in linea del possente fungo. Lei subito:
‘Eii!! Quello &egrave il culo!!’
La sorella intanto premette per agevolare l’ingresso con la mano destra.
Quando era entrato mi guardò e disse:
‘Dentro!’
A quel punto lentamente la lascia scendere. Il suo volto cambiò espressione e si lasciò andare al piacere perverso.
Quando lei assorbì gran parte del fallo io la penetrai nuovamente.
La sua schiena era rigida con le braccia si tratteneva ritta mentre prendeva due cazzi.
Io sentivo il bagnato le sue urla di piacere ogni qual volta aumentavo il ritmo.
Il gioco andò avanti per parecchio e in contemporanea ebbimo un orgasmo.
Io visto che ero scomodo in quella posizione levai il cazzo da lei e le innaffiai l’addome mentre lei stava urlando per il piacere. Il ragazzo sta volta non era venuto. Dopo qualche istante lei si alzò , nell’aria uno forte odore di ‘merda’. Proprio in quell’istante il cellulare di Kubra suonò, lei corse a rispondere.
Quando tornò disse:
‘Ho invitato una vecchia amica, che ne dite se ci vediamo alla camera tra una mezz’ora?’
Io: ‘Come?’
Kira: ‘ Che amica? Sei impazzita?’
Kubra: ‘ Tu la conosci &egrave Lucrezia, ci vuole uno in più fidati’
Kira: ‘Dai davvero ‘ proprio lei?’
Io: ‘Non capisco!’
Kira: ‘ Dai sarà una sorpresa’ Poi rivolgendosi a Kubra disse: ‘ OK ci ricomponiamo e arriviamo, vai a prenderla?’
Kubra: ‘ Si ora esco.’
Dicendo così andò a rivestirsi e a truccarsi visto che ormai un po’ di trucco si era scomposto per gli abusi subiti.
Kira si mise a ricomporre il figlio e continuava a guardare il suo uomo dicendo:
‘vedrai che bella sorpresa!’
Io mi rivestitti e mi fumai un sigaretta sorseggiando un po’ di wodka e già con la mente fantastico sul mio prossimo incontro che pare approvato dalla mia amante.
Kubra ormai era uscita e tutto sembrava preannunciare un lieto evento.
Una profonda scoperta può racchiudere nuove idee nuove sensazioni e ancora una volta si scopre quando siano perverse quelle donne. Tutto questo per ricevere un nuovo piacere.

Io e Kira recuperammo delle cose da portare in camera, come due agenti segreti ci muovemmo per il cortile facendo attenzione di non essere intercettati da ospiti.
Tutto andò per il verso giusto arrivati alla porta bussammo per entrare nel nuovo centro dei giochi.
Kira mi precedette e appena entrata lasciò a terra la sua borsa. Si avventò verso la nuova donna.
Una donna dalla pelle bianca con lunghi capelli biondi. Un viso ben truccato e nel complesso una bella donna.
Notai subito che la sua voce sembrava da lei alterata e resa più dolce.
Lei si presentò poi a me.
Porta un vestito di pelle che risalta il suo prosperoso seno e quando si avvicina a me oltre a sentire il suo profumo il mio occhio casca inevitabilmente in mezzo al suo seno e quasi vedo il suo capezzolo che si cela dentro a quel corpetto stretto.
Le due donne le dicono subito:
‘Lui non sa!’
Esse senza mettersi in accordo parlano quasi in contemporaneamente.
Infatti dopo la breve frase si guardarono e risero. Iniziammo a berci un po’ di alcol per movimentare gli istanti. Lei si accese una sigaretta e la tenne in mano in modo dolce come se si trovasse negli anni cinquanta. La estrasse da un porta sigarette d’oro.
Ci tenne a far sapere che anche lei faceva parte dell’ex mondo di Kubra e che ne era uscita da anni aprendosi un attività come parrucchiera in città.
Il suo lavoro gli andava molto bene, anche se a volte sentiva la mancanza del suo precedente tenore di vita. Non per i guadagni ma proprio per una condizione sessuale. Spesso infatti volontariamente si dedicava alla sua vita passata per strada per assaporare di nuovo l’antico piacere.
Mentre descriveva quello che faceva , mi veniva spontaneo pensare che una simile donna non doveva avere problemi a trovare altri uomini e perché avesse il bisogno di fare quella sciatta vita per trovare un cazzo che l’appagasse?
Forse voleva star fuori da impegni continui e rimanere in ‘todos’ libera.
Mentre si parlava lei appoggiava il bicchiere sulla scrivania e per prenderlo si alzava mostrando sempre le sue gambe e accavallandole sempre con cura facendo tirare la pelle della gonna. In una accavallata si evidenziano gli autoreggenti con il filo della cordicella in pizzo che fa finta di sostenere le calze.

Quell’ultima scena da sola mi eccitò molto.
A questo punto decisi di rompere con gli indugi e mi avvicinai alla mia prediletta. Lei accetto subito di buon gusto i miei baci sul collo e la mia mano piano, piano si insinuò presso il suo seno. Kubra a questo punto si getto verso Lucrezia e fra loro due iniziò un bacio appassionato.
Con la punta dell’occhio osservavo la nera che si insinua con le mani dentro la gonna dell’amica e lei che allarga le gambe tendendo sempre più la gonna. La nera dolcemente spinge la donna sulla sedia e poi sposta la gonna. Io sono preso dalla mia bella bambolina che mi sta già levando i pantaloni e dopo essersi denudata provvede a darmi piacere con la sua insaziabile bocca. Vedo che la brasiliana si libera del suo giubbotto di pelle mostrando così due perfette tette che saranno una quinta abbondante. Rimango folgorato da quel seno che sembra davvero perfetto e per niente cadente. Poi spinge via dolcemente la donna e si tira su meglio la gonna e mentre lo fa’ mi guarda fissa.
A quel punto ho una sorpresa non si tratta di una donna ma di un travestito o meglio di un trans.
Appare un cazzo piccolo con la cappella che forma una specie di uncino. Tutto rasato.
Io non riesco a trattenere in viso lo stupore, lei mi fa’ un occhiolino come in senso di complicità e sorride. A questo punto dico:
‘Ma, Ma,’ indicando il suo affare ‘Seii ‘. ‘
E lei: ‘Non te ne eri accorto vero?! Sono molto femminile.’
Io: ‘Effettivamente si !’
Lei: ‘Dai che ci divertiremo!!’
Io: ‘Bh&egrave vedremo?’
Lei non fece ulteriori commenti allargò meglio le gambe e prese la testa della nera e con forza la condusse al suo arnese. Iniziò a condurre lei la testa della donna. Ora vedevo dei muscoli più maschili, il mio sguardo &egrave differente, mentalmente penso : ci sono due donne , dal mio culo stai lontana. Iniziò a fare urli di piacere. Io fermai Kira in un orecchio le dissi: ‘Tu lo sapevi vero?’
Lei con un bel sorriso che le illuminava il volto mi disse:
‘Si la conosco da un po’, non ho mai ‘ con lei , ma la conosco, Kubra si, le piace anche molto. Mi dice che in figa &egrave stupenda averla , sarà la forma del suo ‘ coso che ”
Poi si strofinò a me mi baciò e corse a bere un nuovo sorso dal nostro bicchiere.
Quando lei tornò da me le chiesi tregua mi volevo godere lo spettacolo prima di riprendere i giochi con lei. Lei con il bicchiere in mano mi sorrise e mi fece sdraiare e in quell’istante si prese il mio cazzo in figa. Girandosi verso l’attrazione di tanto in tanto si muoveva facendo sentire la sua bella figa bagnata ma senza secondi fini, almeno per il momento.
Sento il corpo caldo e sudato della mia donna, le sue tette scure e sode su di me, mentre guardo il mio spettacolo. La bionda che inforca la nera. Vedo il cazzo piccolo che sparisce dentro lei, si abbassa e succhia quelle magnifiche tette scure poi inizia a spingere con forza. La donna fa sentire con la voce ogni movimento. Il trav si muove poi a ritmo vedo che le quattro tette ora sono attaccate mentre le due si baciano. Non dura molto quel gioco la bionda con un colpo di testa fa ruotare il lunghi capelli dietro di lei poi esce, smanetta un po’ l’uccello e ben presto imbianca la donna sull’addome. A questo punto passa la mano e porta la sua sborra verso la figa della donna. Inizia quindi a leccare tutto il suo nettare e poi si impegna con le dolci labbra della donna. Sotto la sua lingua lei ottiene il suo orgasmo. Mentre lei si contorceva per il piacere sul letto io e Kira stavamo iniziando le danze che culminarono solo quando Lucrezia iniziò a leccare le mie palle mentre la mia bambolina si godeva il mio fallo. All’unisono ci avviammo verso l’orgasmo. Quando sentii che il mio seme aveva terminato il flusso la alzai con le mie mani che le stringevano il suo stupendo e tondo sedere. Quando il mio arnese fu libero sentii una lingua ed una bocca prendersi cura del fallo. La sua consistenza sta scendendo ma la bocca e la lingua avida continua ad essere usata fino a che non torna ad essere molle. A questo punto la mano sapiente ri inizia a menarlo e tra carezze e baci torna a mostrare il suo vigore.
Lucrezia ora si rivolge a Kira:
‘Tesoro ora ti voglio!’
La bambolina guardò interrogativa me, io alzai il ciglio come per dirgli ‘fai te’. Lei mettendomi una mano dolcemente sulla bocca disse:
‘Va bene però usi il preservativo o non si fa’ nulla!’
Lucrezia: ‘certo principessa, comunque stai tranquilla io non ho malattie mi faccio un controllo ogni sei mesi e poi ora sarà almeno quattro mesi che non pratico ‘. Mentre si dirige alla borsa continua il discorso:
‘Sono andata in brasile due mesi e anche lì cicca. Però ho rivisto la famiglia con piacere certo gli facevo più regali prima, ma, ora ho meno soldi che mi girano però vivo meglio.’
Io mentre si muoveva la osservavo, se non fosse per il piccolo cazzo sembrava una donna perfetta senza cellulite con lineamenti fini e quando si abbasso per prendere dalla borsa ciò che cercava ammiro uno stupendo sedere, rovinato dalla visione dai pendenti maschili. Il buco del culo era tondo e aperto come pronto a ricevere un concorrente del suo fallo.
Prima di infilarsi il preservativo si posizionò in fronte alla sua prossima preda e le mise in bocca il cazzo bianco lei accetto e iniziò a lasciarsi scopare la bocca. Quando poi mollò il travone si mise il preservativo e la fece mettere alla pecorina sul letto. Stando in piedi iniziò a penetrarla in figa per poi passare al suo piccolo buco.
Essendo più alta dovette prendere la donna ed alzarla leggermente dal letto, quindi le sue braccia erano occupate mentre con il bacino si muoveva sapientemente dentro di lei. Kira incominciava ad essere pervasa dal piacere e urlava e gemeva quando i colpi erano profondi e violenti, così forti che il letto sul quale mi trovo traballa e sbatte contro il muro.
Nel frattempo Kubra si sta’ dedicando a me, si era levata gli stivali e nell’aria aleggia il tipico odore di piedi racchiusi da un po’ nelle scarpe. Lei con i suoi collant mi passa in volto i piedi e poi scende fino a raggiungere il mio missile in tensione. Con i piedi lo strofina mantenendolo in vigore. Sento le sue calze che dolcemente mi massaggiano, una nuova sensazione straordinariamente piacevole. Mentre la sorella &egrave ricoperta dal corpo del travestito, che aveva buttato la donna sul letto e sente pressare sulla schiena le formose tette e i colpi del cazzo la percuotono dentro, Kubra molla l’arnese e si dedica alla sorella. La sua testa passa in mezzo ed inizia a leccarla e a giocare con le dita nella sua passera. Io mi godo lo spettacolo, vedo che Kira non si sostiene più e con il volto ricasca sulla passera pelosa della sorella. A questo punto la sua lingua penetra nella sorella fino a che non sente sopravvenire un orgasmo. Per un attimo stringe le gambe di lei e poi dopo aver visto in lei la goduria si ri dedica alla sorella che ben presto esulta per l’orgasmo ricevuto. Intanto dietro il cazzo si alterna tra culo e figa. Poi mostrando una forza tipica dell’uomo e non di una donna, ella tira con forza le spalle della vecchia collega, tira via il preservativo le stinge le guance e lascia che il suo cazzo entri nella bocca di lei. A quel punto dà una botta e la nera ingoia l’arnese comprese le palle mentre si libera del suo seme. Quando ha terminato estrae mentre la nera sputa a terra i residui e tossisce come se gli fosse andato di traverso quel seme frutto di quella piccola sevizia. Kira si gira e bacia in bocca la sorella come mai prima l’avevo vista fare.
Lucrezia e sfinita e si siede un attimo sul letto. Io mi dirigo a prendere un nuovo sorso di alcolico e mi accendo una sigaretta mentre nell’aria si avverte un po’ di quiete. Dopo un po’ mi dirigo in bagno e mi metto a scaricare i reni, mentre stò per uscire mi raggiunge Lucrezia che si avvicina a me e appoggiandomi il suo cazzo sul mio e muovendolo per con gli addominali per farmelo sentire mi bacia in bocca. Io non le faccio resistenza non penso chi ho in fronte, ma, poi mi rendo conto e lascio che il mio piacere sia fermato dai miei istinti , mi allontano non dico nulla sento il sapore di lei che da un lato mi dà fastidio. Lei si siede sul water e mantenendo la mano sul suo cazzo rilascia il suo giallo fluido. Quando ha finito si mette sul bidet e come e si pulisce poi mi guarda e dice:
‘E se noi quattro ci rilassiamo in vasca?’
Io le dico : ‘VA bene, prendo la bottiglia e recupero le bellissime!’
Apro il getto e poi mi dirigo di là, e vedo le due che sdraiate parlano a voce bassa. Dopo aver baciato con profondità la mia fata, come per ripulirsi dal precedente bacio gli faccio la proposta e con calma ci dirigiamo in tre verso la splendida vasca a idromassaggio che ci attende insieme al travestito.
Entrammo in bagno richiudemmo dietro di noi la porta mentre l’acqua calda scende nella vasca. Le donne giocano con le confezioni di scampo che riversano nell’acqua. Mentre sale il livello si crea una piacevole schiuma. Nel bagno inizia una piacevole discussione su tutto e niente tra risate e giochetti.
Lucrezia si menava un po’ l’uccello e dopo essersi guardata un po’ allo specchio si mise dietro Kira e si strofinava fra le sue chiappe. Visto il divario di altezza era scomoda e ridendo e scherzando iniziò a giocare con Kubra. Io mi immersi nella vasca in riempimento e mi assestai vicino al controllo delle bolle. Fui poi seguito da Kubra che non voleva sottostare al gioco della bionda. Kira si scolò un bicchiere e poi anche lei si intrufolò in vasca.
Quando anche Lucrezia entrò l’ambiente iniziò ad essere stretto più del solito. La vasca era al massimo per tre persone e quel contatto non rendeva piacevole lo stare in acqua tutta via favoriva palpeggiamenti e baci appassionati.
Ad un certo punto la bionda si alza ed in piedi prende con due dita il suo piccolo arnese moscio, lo punta su Kira ed inizia a pisciare. La donna per istinto mette la mano per fermare il getto, poi si sposta e sembra che accetti di bere dalla fontana. Ovviamente buona parte le cola addosso, quando il getto &egrave finito si avventa sul cazzo ed inizia a leccarlo. Il cazzo inizia a tendersi. A questo punto il trav esce dalla vasca e con un asciugamano si asciuga con delicatezza, poi invita la mia dama ad uscire. Lei ormai non pensa più e accetta l’invito. Viene asciugata con cura. Poi Lucrezia chiede:
‘Sai fare la ruota?’
Kira la guarda e annuisce. Allora indicando il muro le chiede di mettersi a testa in giù li appoggiata. La donna esegue, la bionda si avvicina l’afferra decisa e le porta la sua figa nella sua bocca ed inizia a entrare con la sua lingua mentre la donna scambia il favore con la cappella del piccolo pene.
Kira &egrave scomoda e chiede alla sua attuale compagna di andare di là sul letto. I due si allontanano, mentre io e Kubra per un attimo ci godiamo la vasca in comodità. Le confesso a voce bassa che sono contento di essere rimasto un po’ con lei. Le faccio dei sinceri complimenti sulle sue forme e le dico che mi piace molto. Ci baciamo e accarezziamo per un po’ e poi anche noi utilizzando l’antro asciugamano ci prepariamo per uscire dal bagno ed unirci a giochi che dovevano essere in corso nell’altra stanza.
La camera del motel nasconde nuove esibizioni che caratterizzano le prime ore del mattino avvolto ancora dal buio. Passioni e sensazioni che rimangono racchiuse nella mente dei pervertiti presenti.

Varcando la soglia fummo stupiti dallo spettacolino che ci attende. Lucrezia sta giocando con il vibratore e lo muove in sinuosa nella vagina della piccola bambolina. Lei era pervasa dal piacere. Il trav era seduto mentre il suo sguardo era perso nella vagina della nuova compagna. Il cazzo curvo era ben teso. Presa dai piaceri ridendo Kira disse:
‘Si &egrave presa del Viagra ! ‘
Le narici infatti della donna ‘cazzuta’ erano più aperte come per permettere più ingresso di ossigeno per alimentare il sangue. Poi spinge con una forza intensa il fallo. Kubra senza dire nulla si avventò sul suo cazzo mettendosi a quattro ‘zampe’ e mostrandomi il suo vigoroso culo. Io ero eccitato dalla situazione e decisi di attendere prima di mettermi in gioco. Mi sedetti e mi accesi con calma una sigaretta mentre mi gustavo i giochi. La sorella maggiore ora tira giù la sua amante seduta e si prende diretta il palo in figa. Inizia a scorrere aumentando la velocità. Forse sente poco a questo punto lascio la mia sigaretta e mi unisco ai giochi. Lei mi lascia giocare con il suo ano, rallenta i movimenti mentre io gioco con il mio arnese. Inizio a premere la mia cappella sulla sua figa che bagnata mi permette l’ingresso. Sento un forte calore. Lei si ferma e vedo che &egrave pervasa da un brivido. La mia cappella sfiora il cazzo sotto, sento ora la doppia pressione delle due cappelle, ora la sorpasso ed entro in profondità. Lei stringe le unghie nelle spalle della bionda. Dopo un po’ che mi muovo avverto che il piccolo cazzo esce. Tenta un nuovo ingresso ma la mia foga gli impedisce di procedere fino a che non mi fermo per un attimo. Rientra pochi colpi del mio massaggio e sento le sue urla che segnalano l’avvenuto orgasmo. Chiede tregua per uscire dalla morsa sotto di noi. Io estraggo il mio cazzo che &egrave un po’ sporco dello sperma di lei.
Lucrezia quando libera inizia a lucidarlo con la sua bocca. Nel frattempo Kubra si sdraia più comoda e mi chiama.
Vuole essere presa dal mio cazzo.
Io mi sdraio su di lei, la penetro agevolmente le passo la mia mano destra sulla pancia e scorro fino alla sua umida, pelosa figa. Con due dita trattengo dolcemente il mio stantuffo e mi muovo dentro di lei. Ad un certo punto sento che lei chiude le sue gambe e mi impedisce i movimenti. I suoi glutei si irrigidiscono e poi di nuovo si rilassa lasciando un sospiro di sollievo.
La troia ha appena avuto un orgasmo. Io aprii le sue gambe e indietreggiai mostrando la mia forte eccitazione robusta e pronta ad essere sfruttata. Lucrezia mi si parò davanti e mi diede una leccata e poi si voltò perché voleva essere presa. Io non accettai la provocazione corsi dall’altro capo del letto e sdraiandomi chiesi a Kira di prenderla. Lei Sali sul mio cazzo ed iniziò a muoversi. Io la presi dal sedere e la muovo ancora più veloce. Lucrezia a questo punto si mise il preservativo e si ficco ne sedere il giocattolo di plastica. Approfitto della posizione per penetrare la mia piccola nera. La quale subì l’eccesso, fece solo una mossa, mi fermò mise la mano dietro, forse per controllare che la sua amichetta usasse le giuste precauzioni. Soddisfatta si lasciò andare al piacere. Io sento che ero bloccato e che la mia passione era un po’ bloccata dai movimenti delle due. Kubra si alzò e dopo aver sorseggiato un po’ di alcolico si spostò dietro la bionda e iniziò a muovere il giocattolo rosa. Essa si fermo presa dal piacere io quindi potei incalzare con il mio ritmo fino a riceve il mio orgasmo ed inondando la figa. Rimasi fermo in quella posizione mentre sento che il mio membro perde potenza e mi accorgo solo dell’intenso bagnato che vi era in quel ambiente. Sento i movimenti di lei e in lei fino a che la brasiliana si tolse da lei, levò il preservativo e avventandosi sulla bocca di lei inizio a lanciare un breve getto bianco che in parte mi cadde sul volto. Lucrezia dolcemente con la mano mi levo quel suo schizzo. Il suo cazzo tutta via non perse alcun vigore, mentre si baciava con la donna si smanettava. Kira poi si alzò, prese un sorso da un altro bicchiere e andò in bagno. La bionda quindi guardò Kubra la quale gli passo dietro e gli infilò di nuovo il vibratore acceso. Le passo in mezzo alle gambe con la testa ed iniziò a muovere la mano e a stuzzicarla con il fallo di plastica. Dopo un po’ ebbe un nuovo orgasmo. A questo punto in noi vi era una certa stanchezza e un po’ la voglia era scemata. Acesi la tv, mi misi sotto la copertina e mi trovai circondato dalle due. Entrambe si strinsero a me, avverti un sensibile massaggio delicato al mio uccello ed in breve caddi colpito dal sonno.
Rimasi addormentato per un po’ forse una mezz’ora al mio risveglio l’assetto era cambiato. Al mio fianco era rimasta solo la sorella maggiore presa dal sonno e dal bagno provenivano rumori tipici di goduria. Delicatamente spostai il corpo della donna che per un attimo si assestò in quella posizione senza aprire gli occhi. Lentamente nel buio della stanza mi avventurai verso l’uscio del bagno. Li ebbi una nuova visione. Kira veniva sbattuta da Lucrezia. Sull’addome vi erano tracce di un precedente orgasmo. Lei sdraiata sul pavimento i tappeti gettati alla rinfusa nella stanza mentre la sua testa girava e la sua voce fa’ sentire il suo grosso piacere. Forse in quel mentre si era dimenticata dei suoi principi e la donna cazzuta entrava in lei libera da ogni precauzione. I capelli biondi come una frusta dolce la colpivano quando lei vibrava su di lei. Per un attimo si ferma e dice:
‘Tesoro sono scomoda mettiti a gattina che finisco l’opera ti prego.’
Kira: ‘OK, ma ti voglio sentire qui, voglio che mi riempi con la tua sborra, non in culo!’
Lei accolse l’invito e da quella posizione io vedevo solo il culo di lei e le palle che spenzolano ogni qual volta lei indietreggia. In me echeggia di nuovo la voglia, mi giro e vedo la grande donna a letto, lascio la posizione per giungere da lei. Sento però dei rumori che attirano di nuovo la mia attenzione verso il bagno mi rivolto e con l’uccello in massima estensione dallo spigolo della porta mostrando solo gli occhi e la fronte guardo lo spettacolo in corso. Nella nuova posizione mi accorsi che appoggiato sul water vi era Banga completamente nudo con gli occhi chiusi forse preso ancora dal sonno. La sua asta però non era propriamente molle anzi inneggia il grosso fungo marroncino. In quell’istante vedo le gambe di Kira che avvolgono e stringono la bionda lei ansima sta avendo un orgasmo e anche il Trav sta dando un ultimo colpo di bacino poi si lascia andare e quando estrae il cazzo dalla figa depilata si vedono i rivoli di sborra che zampillano indicando una forte sborrata rilasciata, un filamento lega quei corpi per circa dieci centimetri poi si stacca e lascia tracce di sporco sull’opaco pavimento. Il trav prende il ragazzo che apre gli occhi addormentato e si lascia trasportare verso la figa della madre e con la lingua raccoglie il nettare. In quella posizione Lucrezia si abbassa e si prende cura dello scroto del ragazzo. Con quello stimolo l’asta torna ad avere un grande vigore. Per la prima volta forse bello duro. Lucrezia a questo punto dice:
‘Che cazzo si sfondami!!! Ne ho visti pochi così !!! Domani saranno dolori per me.’
Kira non dice nulla si infila nella vasca e si rilassa mentre il ragazzo viene fatto sedere sull’asse del water.
La bionda prende un tubetto di vasellina se la spalma e poi inizia a farsi penetrare. Il ragazzo &egrave assente tranne il suo fallo. Lei si muove su e giù e dopo parecchio ansima sembra quasi un urlo forzato. La madre si riprende e dice:
‘No basta, non avrei dovuto ho sbagliato, lascialo ora, per favore.’
Lucrezia scende fino allo scroto e dice:
‘Mi spiace ma non ora mi fa’ impazzire, guarda come mi &egrave diventato duro!’
La donna quindi esce dalla vasca e ancora bagnata inizia a segare il piccolo cazzo fino a che un getto parte quasi incolore colpisce la tetta di lei. A questo punto con tono autoritario dice :
‘Hai goduto ora lascialo!’
Lucrezia lentamente si alza ed il cazzo del ragazzo scende ormai quasi molle.
Kira inizia a rivestirlo e poi recupera la sua tuta e invita l’amica a riportare il giovane ove l’avevano prelevato. Lei obedì e si rimise gli abiti lasciati in un angolo del bagno. Io lentamente mi mossi per guadagnare il letto e mi accostai alla negra assopita. Quando il gruppo lasciò la stanza, spostai le gambe di lei mettendola come se fosse seduta. La sua figa pelosa mi appariva a forma di labbra, senza tergiversare la penetrai e nella mia mente scorrevano quelle immagini. Sentendo il calore e il bagnato di lei venni e mi lascia andare in un piacevole orgasmo. Tirai meglio la coperta e appoggiai il mio membro al suo culo e di nuovo fui avvolto dal sonno.
Qualche tempo dopo fui svegliato dal dolce tocco di una lingua sul mio pene che già dimostrava il suo vigore. Quando aprii gli occhi di fronte a me la passera di Kubra con i peli legati dalla colla secca della mia sborrata. Sento meglio il gioco di tre lingue che ripassano il mio uccello. Vedo di lato il culo di Lucrezia e il suo uncino in tiro. Penso e decido di metterla fuori gioco quindi con la mano raggiungo il suo arnese e lo meno come fosse il mio o forse meglio. Non sento più la sua lingua e vedo che &egrave immobile mentre si lascia accarezzare e segare.
Kira intanto passa in avanti e con cura si prende da seduta il mio cazzo ed inizia a scivolare sopra.
Kubra allora a bassa voce dice:
‘Poi tocca a me!’
Lucrezia si sposta e cerca di sovrastare il mio volto con il suo cazzo. Io smetto di darle piacere, la sorella maggiore indietreggia e sento gia’ i suoi odori vivi sul mio naso. Inizio quindi ad assaporare il suo piacere con la mia lingua. La bionda acquisisce la bocca di lei ed io con la mano riprendo a segarla. Kira viene ed ora la sorella maggiore si sposta sulla pedana della vincitrice. La bambolina mi raggiunge vuole essere baciata. Ben presto sento il fluido molliccio sulla mano e mi pulisco sui fianchi di lei.
Stufo di essere scopato dopo un po’ ribalto la situazione e mi scopo la prosperosa donna tenendo le sue gambe sopra le mie spalle, sentendo ben dilatata la sua umida figa. Finalmente sento che sto’ per venire mi levo da lei lasciando che il getto le imbianchi le grosse tette. Poi mi alzo e mi allontano per andare in bagno a pisciare e a farmi una doccia. Il tocco di Lucrezia ora mi dà fastidio mi fa’ sentire sporco.
Svuoto la vasca e mi dedico a dieci minuti miei . Rientro in stanza e vedo che le donne sono veramente disfatte ora. Io non ho sonno al momento. Decido di uscire e di andare a prendermi un caff&egrave alla macchinetta nell’angolo.
Mi fumo una sigaretta, vedo una macchina nel buio uscire e poi mi appresto a rientrare nella mia stanza. La doccia mi ha cambiato il sonno non c’&egrave sento il bisogno di stare sveglio di fare altro. Esco sento la brezza fresca colpirmi decido di prendere la macchina e andare a fare un giro. Saluto la guardia e gli dico che sarei tornato. Faccio un giro per le strade vuote poi vedo dei focolari, delle figure femminili che si muovono. Decido di rientrare quindi il motel.
La guardia mi chiede: ‘ Ma sei in stanza con il travestito?’
Io : ‘Bh&egrave si , sai che non me ne ero accorto fino a ‘ allo spogliarello. Tu te ne eri accorto?’
Alberto che &egrave la guardia risponde : ‘Bh&egrave ecco io ero come dire: cliente ”
Io ‘aaa!’
Alberto quindi incalza: ‘Non &egrave che le puoi dire che le darei una ripassata? Si &egrave liberata giusto una stanza, chiudo la sbarra per una mezz’ora . Ormai &egrave tardi non dovrebbe arrivare nessuno.’
Io : ‘mmm facciamo così ora gli dico nel caso verrà da te. Ti va bene?’
Alberto : ‘OK!’
Entro in stanza e Lucrezia &egrave in bagno, chiudo la porta e a bassa voce le racconto quello che il guardiamo mi ha chiesto. Lei accetta e dopo essersi ricomposta esce. Dieci minuti dopo torna e rialzando la mini mi mostra il su cazzo ancora duro. Scherza e dice che il tizio &egrave scarso però ha appena guadagnato cento Euro . Si leva la parte di sopra ed inizia a giocare con Kubra. Le dice qualche cosa all’orecchio e poi si fa cingere dalle sue gambe e la sormonta. Io decido di lasciarmi andare mi infilo un preservativo e mi prendo il culo di Lucrezia. Spingo lei e lei spinge la sorella maggiore. Non ero più abituato ad usare il preservativo ho una sensibilità inferiore quindi con foga spingo in quel culo sodo. Lei indietreggia e il suo fallo eretto spunta. La donna quindi lo muove mentre io le cingo le palle con la mia mano sinistra. Finalmente sento il ‘goldone’ riempirsi e il getto di Lucrezia impavido colpisce sulla sua collega.
Vado quindi in bagno mi pulisco parzialmente e guardandomi allo specchio mi sento schifato di me stesso. Questa volta secondo i miei canoni ho perso troppo il controllo allo stesso tempo però sono soddisfatto e forse lo rifarei senza essere imbarazzato di me stesso.
Prendo una sigaretta visto che in bagno vi era un pacchetto di Camel e mi fumo in tranquillità una sigaretta seduto sul water. Quando ho quasi terminato entra Kubra richiude la porta dietro di se e mi indica il WC. Le lascio spazio mentre lei mi guarda con voglia il mio uccello. Poi dice:
‘Ha ancora fame o &egrave sazio?’
Io in quel momento ero svogliato tutta via lei dopo essersi ripulita dolcemente si avvicina. Mi bacia si struscia facendomi sentire il suo stupendo corpo fino a che non percepisce una nuova erezione. Si appoggia al lavandino e pare le gambe. Io colgo l’attimo ed inizio a stantuffare dentro di lei. Vedo le sue espressioni riflesse allo specchio.
Il pene &egrave grosso e vado avanti per parecchio. Lei stringe i pomelli con forza ha avuto un orgasmo. Io sono stanco e a dire il vero non ho più voglia esco da lei e le dico:
-‘Sei soddisfatta?’
-‘Si, e tu?’
-‘Abbastanza , ho bisogno di dormire un po’, mi fai da coperta sul letto?’
Lei sorride mi bacia e a voce bassa nell’orecchio mi dice:
‘Ti amo!’
Non sentivo quelle parole da tempo e poi pronunciate da una donna diversa dalla mia compagna &egrave ancora più toccante.
La mattina dopo all’alba si rientra nei ranghi e tutto torna alla normalità o quasi. A colazione avvolto da un lieve mal di testa mi sento felice e soddisfatto fisicamente. Mentre viaggio verso casa con la macchina continuo a ripensare ai momenti con Kubra la donna sposata che mi ha dichiarato il suo amore in un momento di intimità a due.
Funerale, triste evento che porta alla conclusione di questa avventura.

Qualche mese dopo successe ciò che Kubra voleva, la morte del vecchio e ammalato marito. La notizia mi arrivò via telefono, fù direttamente lei ad avvisarmi subito dopo aver chiamato la sorellina.
Il suo tono era triste, forse aveva davvero perso un antico amore e non era del tutto un amore di comodo.
In quei momenti mi prodigai per starle vicino ed aiutarla ad organizzare e a seguire le varie procedure che si celano dietro un tragico evento.
In quei giorni lei pianse molto il volto era scavato e struccato occhi gonfi per i continui pianti.
Il giorno del funerale arrivò e lei ricevette amici e parenti avvolta da grossi occhiali scuri che celavano in parte la sua tristezza. Si vestì di nero da capo a piedi. Tailler nero di lana lungo con scarpe con i tacchi neri. Capelli lunghi lisci fino a metà schiena alcune ciocche cadevano sulla fronte ordinate e ferme le tracciavano il viso scuro. Le sue labbra carnose senza rossetto non esaltavano in suo viso.
Dopo l’intera cerimonia noi come famiglia andammo via in macchina. Kubra parlò e chiese:
‘Riaccompagniamo Kira e Banga a casa, poi mi riporti a casa per cortesia.’
Nel sedile posteriore rimase avvolta nel silenzio e guardò la strada che scorre.
Arrivati al Motel la mia compagna scende, mi dà un tenero bacio sulla guancia e mi saluta . Io l’avviso che ho un po’ di mal di testa e che poi sarei tornato a casa. L’altra donna scende e saluta la sorella. Kira tenta di convincerla nel non rimanere sola nel stare lì con lei. Lei dice dolcemente nò e sale nel sedile a fianco al mio.
Quando Kira passa la sbarra io parto in direzione di casa della mia passeggera.
Lei inizia quindi a parlare guardandomi:
-‘ Ti spiace, seee non andiamo a casa mia?’
-‘ No, dove vorresti andare?’
-‘ Non ho voglia di stare in quella casa per il momento. Andiamo a casa tua per favore’
Io cambiai direzione e le dissi :
‘ Va bene’
Lei a questo punto tacque per un po’ poi incalzò con un nuovo discorso:
– ‘ Senti vorrei che fossi sincero. A te piaccio?’
– ‘ Bhe si mi piaci molto. ‘
– ‘ Guarda che non intendevo solo a letto.’
– ‘ Bh&egrave il nostro rapporto non era iniziato bene ma poi &egrave cambiato.
Senti ti dispiace se ci fermiamo in un bar e parliamo mentre, non guido, mi sembra un discorso serio o sbaglio? ‘
– ‘ Si hai ragione, no arriviamo a casa tua e ne parliamo più tranquilli.’
Lei si rinchiuse nel mutismo, io accesi piano la auto radio e mi diressi a casa. Misi la macchina in garage e poi salimmo fino al sesto piano per accedere al mio appartamento.
Levati i cappotti mi chiese un bicchiere di acqua e poi appena ebbe finito di bere riprese il discorso:
– ‘ Si &egrave vero all’inizio ti detestavo perché hai reso felice mia sorella, forse ero gelosa e temevo che le facessi del male, poi quando ti ho conosciuto meglio mi sei piaciuto molto anche caratterialmente. Con il passare del tempo mi sono innamorata di te. E mi sembra di non essere riuscita a tener racchiusi in me i sentimenti.’
Mentre io stò riflettendo sulla risposta mi suona il cellulare ed &egrave Kira. Parlo un po’, la sorella maggiore sotto voce dice:
‘Non dirle che sono qui, non voglio parlarle anzi trova il modo di chiudere per favore.’
Mi aggrappo alla scusa dell’emicrania che in realtà avevo, per via della cervicale, ma mi ero preso una pastiglia e sapevo che tra un ora sarebbe cessato. Le dissi di non disturbarmi che sarei andato a coricarmi l’avrei chiamata nel caso io più tardi.
Mi sedetti sul divano, girai la testa e dissi:
‘ Ho un po’ di mal di testa tra un po’ passerà. Comunque tornando a noi. Sinceramente credo di essermi anche io innamorato di te. Sei speciale, estroversa, mi piace stare con te. Però c’&egrave Kira fra noi e non vorrei ‘.’
– ‘ E se io, ti chiedessi di scegliere? Non chiedo la tua fedeltà a letto ma il tuo amore. Vorrei un rapporto libero dove io sono la tua favorita. Dove anche io posso uscire dagli schemi senza tenerci segreti.’
– ‘Sei una donna impegnativa e non vorrei che tu facessi senza di me.’
– ‘E’ una condizione accettabile . Se io ti dico si và bene, tu che dici?’
Io presi una sigaretta l’accesi e dopo un paio di boccate dissi:
‘ Va bene si, sento anche io un forte attrazione per te.’
Lei gentilmente per la prima volta mi chiese di spegnere la sigaretta, notai strano quell’atteggiamento visto che anche lei di tanto in tanto fumava. Si avvicinò a me prese il telecomando lo accese iniziò a fare ‘zapping’ e quando trovò un canale che le piaceva si avvinghiò a me. Io presi una coperta e rimanemmo lì a guardare la tv.
Visto che il film non era di mio interesse mi rilassai fino a farmi un buon sonnellino. Forse dato anche dalla medicina in corpo. Due ore dopo mi risvegliai e la donna aveva cucinato. Mi sentivo meglio ero anche visibilmente più felice. Dopo cena riassettai mentre lei rimase sul divano. Dopo mi diressi in camera, mi feci una doccia e tornai da lei in tuta da ginnastica. Le chiesi:
‘Dormi qui, o ”
Lei che si era levate le scarpe e si massaggiava i piedi sorridendo disse:
‘Qui!’
– ‘ Ottimo!!! Mi sento molto meglio, che c’&egrave di bello in tv?’
– ‘ Niente di che!’
Quando io mi adagiai lei iniziò a baciarmi il collo e con uno sguardo voglioso mi disse:
‘ Devi consolare la vedova.’
Mise la mano tiepida nei pantaloni e si fece largo. Io dopo la doccia non mettevo le mutande per cui si ritrovò già l’arnese pronto. Sfilò i pantaloni e mi levò la giacca lasciandomi la maglietta. Le sue carnose labbra si presero cura del membro. Io mi girai e lei si alzò per spogliarsi completamente. Poi si lasciò impalare ed iniziò a scorrere sul palo. La sua figa calda e già umidissima non aspettava altro che il mio cazzo. Ti tanto in tanto mi stringeva a se facendo finire la mia testa in mezzo al suo bel seno grosso e morbido.
Io la guardavo in volto dalle sue tette che lei strizzava intorno al mio viso. Poi mi prese per la testa e mi tirò a se e urlò per l’orgasmo ricevuto. In quel istante sento il mio getto percorrere il cazzo ed uscire nella sua calda e umida figa. Lei mi trattiene a se in quel momento mi tira con forza i capelli e mi obbliga a guardarla negli occhi io le dico per la prima : ‘Ti Amo sei grande!’
Lei mi sorride e mi dice: ‘Sono in cinta. Sento che &egrave tuo.’
Io sorrido la scosto da me e la bacio la mia vita sarebbe cambiata per sempre ero felice.

Concludendo
Una saga iniziata con
La Domestica divenuta ,
La Cameriera Africana e poi questo ultimo ramo
Le perversioni delle mie donne nere si conclude, non &egrave detto che tali personaggi non vengano poi ripresi, ma per il momento ritengo che tutto possa chiudersi in questo modo.
Ho scritto questo racconto senza schemi ho lasciato che la mia fantasia girasse senza un punto, uno schema. Devo dire che mi ha dato molta soddisfazione portare a questa conclusione questa ottima saga.
Chi magari si sia perso il principio può andare a riprenderlo e capire come siamo giunti qui.
Ringrazio coloro che mi hanno mandato piacevoli commenti per i vari paragrafi.

Vi informo che ho già ultimato una nuova opera intitolata
< < El Brujo Tadeus, > >
tale opera sarà pubblicata ad Agosto &egrave un opera formata da quattro paragrafi ambientata in Spagna.
La parola Brujo infatti significa : Mago oppure stregone o Magico.
Sarete voi a scegliere che interpretazione dare. Il nuovo racconto potrebbe stare tranquillamente nella sezione ‘Dominazione’ o ‘Orgie’ deciderò poi dove metterlo. Per il futuro racconto ho usato uno stile differente. Verrà trattato in terza persona per dare più spazio alle sensazioni di tutti. Nell’opera sopra citata ho tentato anche di coinvolgere alcune autrici, fra le mie preferite, come modo di scrivere, pur troppo non hanno accettato e quindi mi sono arrangiato e ho portato comunque a termine il progetto.
A presto.

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