Mariolino arrivò a casa in condizioni pietose: era senza pantaloni e mutande ed aveva il pisello duro e lungo, rosso in viso ed agitatissimo.
Serena lo guardò sconvolta, non riusciva ad immaginare cosa potesse essere accaduto a suo figlio in quel caldo e assolato pomeriggio di luglio.
“Mariolino cos’è successo ????” esclamò preoccupata
Mariolino non parlava ma andò a rifugiarsi in camera sua.
Serena lo seguì attonita.
Entrò nella stanza, il ragazzino era sdraiato sul letto a pancia in giù.
“Allora, mi vuoi dire cosa è accaduto ???” disse accarezzandolo con dolcezza materna.
Mariolino si voltò e cominciò a raccontare …
Era andato a giocare con un amico alla baia, una zona vicino al fiume in cui i ragazzi del paese erano soliti andare a giocare e fare il bagno.
Dopo un po’ era sbucato un gruppetto di ragazzini noti per essere irrequieti ed aggressivi, la “banda del Rosso” dal colore dei capelli del ragazzetto che li capeggia.
“Bella coppia di finocchi !!!” li apostrofò il Rosso “Che ci fate qui tutti soli ?”
Mariolino e l’amichetto non risposero alla provocazione: conoscevano bene la fama sinistra della banda del Rosso e si alzarono velocemente per andare via.
“Dove credete di andare ?” sghignazzo’ il Rosso.
Mariolino rimase impietrito mentre il suo amichetto riusciva a divincolarsi e a fuggire.
“Prendetelo” ordinò il Rosso.
“Rosso, non ti ho fatto niente, lasciami andare” protesto’ Mariolino.
“Giù i pantaloni e le mutande” esclamò il capo banda.
Mariolino era tenuto fermo sull’erba da due energumeni che in un attimo lo rigirarono a pancia sotto e gli calarono pantaloni e mutande lasciandolo con il culetto nudo e indifeso.
Il Rosso si avvicinò.
“Tenetelo ben stretto che ora lo facciamo diventare grande”.
Estrasse dalla tasca un tubetto di crema lubrificante, ne fece uscire un po’ sulla punta del medio e la spalmo’ in mezzo al culo di Mariolino, proprio sull’ano.
Mariolino non capiva che intenzioni avesse il Rosso ma sentì il suo dito che si appoggiava al buchino del culo e spingeva ..
In pochi secondi il dito del Rosso era penetrato nel culetto di Mariolino e lo stava scopando.
Mariolino urlò più per la sorpresa che per il dolore, il lubrificante aveva fatto effetto ed il dito scivolava bene nello sfintere.
Serena era sconvolta “E …. Dopo ?” chiese con un filo di voce.
“Mamma, il Rosso ha continuato a spingermi il dito su e giù per il culo per un po’, poi l’altra mano me l’ha infilata sotto la pancia e mi ha preso in mano il pisello. Non so cosa sia successo mamma, ma il pisellino mi è diventato lungo e duro. Il Rosso lo ha preso e ha cominciato a massaggiarmelo su e giù mentre mi infilava il dito nel culetto e ….”.
“Eeeee ??” fece Serena totalmente nel pallone.
“Beh mamma, davvero non so cosa sia successo ma quella cosa che mi faceva il Rosso …. mi piaceva”.
“Poi ha smesso e sono corso a casa ..”
Serena era senza parole, cercò di mantenere la calma.
Vide che intorno al buco del culo di Mariolino c’erano ancora abbondanti tracce del grasso lubrificante usato da quel porco schifoso del Rosso
“Vieni Mariolino ti preparo il bagno così ti ripulisci”.
Preparò l’acqua nella vasca e chiamò il figlio
Mariolino si spoglio’ del tutto ed entrò nella vasca
Serena lo aiuto’ a lavarsi e per consolarlo in qualche modo, non sapendo cos’altro fare, decise di raccontargli un episodio che era accaduto a lei quand’era al liceo, per dimostrargli che comunque simili eventi non lasciano conseguenze.
“Sai Mariolino” disse amorevolmente “anche a mamma e’ successa una simile avventura quando andava a scuola”
“Veramente !!!??” fece Mariolino stupito ma anche incuriosito.
“Ero in palestra ed avevamo appena finito di fare esercizi” cominciò a raccontare Serena.
“C’erano anche cinque ragazze di quinta, più grandi. Avevo già notato che mi osservavano mentre facevo gli esercizi e ridacchiavano fra di loro. Mi si avvicinarono tutte e cinque, era tardi e c’eravamo solo noi in palestra. La capetta mi apostrofò dicendo che quando correvo in cortile sculettavo per provocare i maschi. Le dissi che non era vero e di farsi i fatti suoi. Purtroppo non fu una buona idea …”
“E poi che successe mamma ?”
“Mi presero di forza tutte quante insieme e mi buttarono sui tappetini di gomma. Urlai, Mariolino, la tua mamma urlò con tutte le forze ma come ti ho detto non c’era più nessuno per aiutarmi”
“E dopo cosa ti hanno fatto, mamma?”
“Beh, mi hanno fatto … delle cose un po’ particolari … Non so se te le posso raccontare, Mariolino” fece Serena un po’ imbarazzata.
“Dai mamma, racconta”
“Va beh. Come ti ho detto loro erano in cinque e mi tenevano stretta sul materassino, non potevo muovermi. Mi hanno tolto le scarpe e mi hanno tolto la tuta da ginnastica e le mutandine. Non portavo il reggiseno e così sono rimasta completamente nuda nelle loro mani”
“E poi ???!!”
“E poi … Ridevano, Mariolino, quelle disgraziate ridevano e poi hanno cominciato a toccarmi dappertutto, soprattutto nelle parti intime ..”
“Anche il sedere ? Mamma ti hanno toccato anche il sedere ???” esclamò Mariolino a bocca aperta
“Si, mi hanno toccato anche il sedere e mi hanno sculacciata … e mi palpavano e massaggiavano la patatina. Però …. non si sono limitate a toccare …”
“Cosa vuoi dire, cosa ti hanno fatto ?”
“E’ un po’ imbarazzante Mariolino … Mi hanno fatto la stessa cosa che hanno fatto a te. Una delle ragazze mi ha spalmato della crema sul buchetto del sedere e mi ha penetrata con le dita mentre le altre guardavano e ridevano. Non potevo muovermi, capisci ? Erano in cinque a tenermi bloccata, cosa potevo fare ? Mi hanno anche baciata in bocca e sulle tette. Una di loro mi ha afferrato i piedi e mi ha fatto il solletico, avevo paura di farmi la pipi addosso per il ridere … e poi …”
“E poi ???” fece Mariolino interessatissimo.
“E poi … mi hanno rigirata Mariolino e mi hanno fatto la stessa cosa … alla patatina. E … dopo un po’ … io … mi sono bagnata, Mariolino, insomma ad un certo punto ha cominciato a piacermi quello che mi stavano facendo anche se cercavo di non farglielo capire. Sai, sono andate avanti per parecchi minuti, volevano tutte infilare le dita nel culetto e nella patatina della tua mamma e intanto si erano spogliate nude anche loro e … mi hanno obbligata a fare delle cose …”
“Quali cose ?? Dai, continua”
“Beh, ecco … Ho dovuto fare delle cose con loro. Hanno voluto che leccassi le loro patatine ed anche i loro buchetti del culo, a tutte, una per una. Una mi ha messo il piede in bocca e ho dovuto leccarglielo. A un certo punto ne avevo tre insieme, una con le dita a pastrugnarmi la patatina, una con due dita dentro il mio culo e l’altra seduta sulla mia faccia che mi obbligava a leccarle la patatina.”
“Mamma, a sentire il tuo racconto il pisellino mi si e’ allungato di nuovo e mi e’ tornato duro …”
Serena guardo’ stupita il cazzo di suo figlio che, effettivamente, svettava eretto.
“Ma sei un porcellino, ti sei eccitato a sentire che hanno fatto tutte quelle cose sconce a tua madre!!!” esclamo’ con un leggero sorriso sulle labbra.
“Scusa mamma ma sei così bella che a pensarti nuda con cinque ragazze che ti toccano e ti fanno tutte quelle cose … insomma …”
Effettivamente Serena dovette convenire che era andata un po’ oltre nel racconto dello stupro lesbico di gruppo che aveva subito al liceo … e che era naturale che facesse quell’effetto ad un ragazzino come Mariolino.
“Su porcellino, asciugati e rivestiti e non pensare a quello schifoso del Rosso, vedrai che gliela faremo pagare”.
Mariolino uscì dalla vasca e si asciugo’: il pisello era ancora duro e, appena sua madre fu uscita dalla camera, lo impugno’ e – ripensando al racconto di Serena – fece su e giù come aveva fatto il Rosso, fino a che un morbido rivolo bianco spruzzo’ fuori dalla punta del cazzo.
I personaggi di questo racconto di fantasia sono maggiorenni
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…