Quest’anno per le vacanza mia moglie ed io non avevamo voglia di sbatterci in giro , nè di viaggiare con qualsiasi
mezzo, per cui abbiamo deciso di stare qualche giorno in campagna a casa del fratello di mia moglie e della
cognata. La casa è molto bella e si sviluppa su tre livelli collegati da una scala a chiocciola interna e da un’altra
scala esterna. Noi ci siamo sistemati nella mansarda all’ultimo piano. Mia moglie ha 55 anni, 10 più di me. La
differenza però non si vede perchè ha un fisico davvero incredibile: un bel culone sodo e due tettone che
sembrano sfidare la legge di gravità. Lei però non valorizza queste sue doti perchè veste quasi sempre con
magliette larghe e lunghe a coprire jeans o leggins. Il fratello invece ha circa 50 anni e sembra mio nonno: capelli
lunghi completamente bianchi, con ampia chiazza di calvizie a centro testa, e barbone bianco. E’ alto e magro ma
con stomaco prominente a causa dell’abuso di vino e alcolici. Però è simpatico e sia lui che la moglie sono di
buona compagnia.
Un pomeriggio stavo scendendo dalla scala a chiocciola quando mi arrivò la notifica di un messaggio e mi fermai
a leggere. Mentre leggevo sentii un russare dal basso, probabilmente mio cognato che si era appisolato sul divano
e, mentre decidevo se continuare a scendere con rischio di disturbarlo e farlo svegliare, la porta di ingresso si
aprì e mia moglie entrò di corsa in casa. Ovviamente svegliò il fratello. “Ah ciao, scusa non sapevo che stessi
dormendo, ma sono dovuta scappare, queste bastarde di zanzare mi stavano mangiando viva. Tua moglie ha
continuato la passeggiata nel bosco ma io non ce la faccio. Sai dov’è mio marito?” Mentre parlava mia moglie si
era tolta i leggins che indossava rimanendo in mutande. “Guarda mi hanno pizzicato proprio sul culo, nonostante
i pantaloni.” Da dove ero potevo vedere entrambi mentre loro non vedevano me. Restai ad ascoltare. Mio
cognato, che teneva addosso solo gli slip, si alzò dal divano e prese un tubetto di crema dal tavolo e disse a mia
moglie di voltarsi per farsi mettere un po’ di crema lenitiva. Aprì il tubetto e spalmò un po’ di crema sulla natica
scoperta di mia moglie e poi le disse che non sapeva dove fossi, anzi pensava che fossi uscito con l’auto per
andare in paese. Vidi che indugiava un po’ troppo sul culo di mia moglie, anzi a un certo punto le infilò le
mutandine nelle natiche e le mise entrambe le mani sul culo iniziando una specie di impastamento. Vedevo anche
un certo rigonfiamento nei suoi slip. “Fratello, vedo che non ha perso l’abitudine di girare in mutande. Ti ricordi
quando eravamo a casa di mamma e papà come si arrabbiavano per questo fatto? Papà ti diceva sempre di non
stare così perchè in casa c’eravamo noi sorelle e non stava bene che un uomo stesse in mutande davanti alle
donne.” “Nostro padre era troppo bacchettone, d’altronde da un professore cosa vuoi aspettarti.” “A dire il vero
aveva ragione, tu da quando avevi 15 anni spesso lo tenevi duro nelle mutande e io ti vedevo quando correvi in
bagno o quando improvvisamente ti chiudevi in camera tua. Però ti devo confessare che spesso venivo a
guardare dal buco della serratura per vedere cosa facevi e ti ho visto un sacco di volte mentre ti segavi e anche
che mi piaceva guardare il tuo grosso cazzo e tu che te lo menavi. Non sai quante volte, appena uscivi dal bagno
ci entravo io e mi menavo la figa con il manico della spazzola.”
Daniele la guardò sorridendo e poi disse “Visto che siamo in vena di confessioni devo dirti che molte di quelle
seghe che mi sono fatto le ho fatto pensando a te e a Rosanna nostra sorella. Vi vedevo sempre, soprattutto
d’estate con quelle canottiere che indossavate senza reggiseno, specie quando papà non era a casa, in particolare
tu con queste zizzone che ti ritrovi mi facevi ammattire. A saperlo ci saremmo potuti divertire insieme invece di
fare da soli.” E mentre parlava infilò una mano sotto la maglietta di mia moglie toccandole le tette. Mia moglie
sorrise poi gli disse “Se mio marito sapesse queste cose che ti sto dicendo non so come la prenderebbe, è così
serioso. A proposito di cazzi lunghi, mi sa che i tuoi amici non erano alla tua altezza. Ti voglio dire un’altra cosa.
Te lo ricordi Peppe quel tuo amico con cui avevi fatto il militare e che insistè tanto per farmi iscrivere in piscina
dicendo che mi veniva a prendere lui con la macchina e poi mi riaccompagnava a casa? Avevo capito subito che
voleva provarci con me e infatti la prima sera che mi riaccompagnò, fermò la macchina nel vicoletto dietro casa e
mi diede un bacio. Io non so perchè contraccambiai e quello subito mi toccò le tette, poi si abbassò la tuta e tirò
fuori un cazzettino minuscolo. Stavo quasi per ridergli in faccia poi però mi fece pietà e gli feci una sega mentre
lui mi succhiava le tette. Venne quasi subito. La cosa andò avanti per un paio di mesi, praticamente gli feci una
sega ogni sera. Poi mi stufai e non ci andai più.”
“Anche io ho fatto qualcosa con una tua amica, disse Daniele, te la ricordi Adele la tua collega di ufficio? Per un
periodo siete uscite insieme soprattutto la domenica pomeriggio. Proprio una domenica mentre ero solo a casa
perchè voi eravate andati tutti a casa di nostro fratello Mario per il suo anniversario di matrimonio, bussarono
alla porta e mi ritrovai di fronte la tua amica Adele che era venuta a prenderti per un’uscita estemporanea. Mi
ricordo che quando bussò io stavo lì lì per farmi una sega dopo aver letto un giornaletto pornografico e quella mi
interruppe sul più bello. La feci entrare e le dissi che non c’eri e poi aggiunsi, visto che ormai sei qui e che mi hai
interrotto sul più bello perchè non continui tu? Così dicendo avevo tirato fuori il cazzo duro e glielo mostravo.
Speravo che non si mettesse ad urlare. Quella invece si inginocchiò e me lo prese in bocca facendomi in pompino
coi fiocchi. Poi mi disse: dì a tua sorella che sono passata e andò via.” “Che bei tempi, disse mia moglie,
purtroppo sono andati e non ritorneranno mai più. Che cosa ci è rimasto? Io sono una vacca svizzera e tu sembri
mio padre. Ah se potessi tornare indietro! “Che faresti? disse il fratello, sfrutteresti le occasioni che hai lasciato
andare? Sei ancora a tempo, se vuoi.” Così dicendo aveva tirato fuori il cazzo e lo porgeva a mia moglie. Lei
prima lo guardò divertita, poi si lasciò andare e cominciò a succhiarglielo. In bocca a mia moglie il cazzo del
fratello crebbe e divenne duro, allora lei si alzò si sfilò le mutandine e la maglietta e si piegò sul tavolo lì vicino.
Daniele le fu dietro le le infilò tutti i 25 cm di cazzo nella figa iniziando a spingere. Vedevo le tettone di mia moglie
ballare per i colpi potenti che le dava il fratello. Andarono avanti per un po’ finchè lui le venne dentro mentre lei
forse già era venuta un paio di volte. “Che peccato non averlo fatto prima, disse mia moglie, ci siamo persi un
sacco di divertimento.”
Brava! Sono curioso di sapere cosa pensi davvero dell'impatto delle AI sulla fotografia professionale!
Brava, ben scritto, molto realistico ed eccitante! Non so quanto sia effettivamente possibile, per una terapeuta, trascendere così nelle relazioni…
Grazie. Si, arriveranno.
Simpaticissimo, questo racconto. È allo stesso tempo molto eccitante. Complimenti.
Ciao, Complimenti, bellissimo racconto!!! Spero che pubblicherai ancora altri capitolo, mi intriga molto! Se volessi anche fare due chiacchiere o…